CROAZIA CONGIUNTURA ECONOMICA

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1 ICE - Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione Sezione per la promozione degli scambi dell Ambasciata d Italia CROAZIA CONGIUNTURA ECONOMICA Aprile 2016

2 CROAZIA - DATI DI BASE Superficie kmq Popolazione (censimento 2011) 4,27 milioni di abitanti 1,54 milioni di famiglie Densità della popolazione 75,5 abitanti / kmq Forma istituzionale Repubblica parlamentare Membro di: UE (dal 1 luglio 2013), UN/ONU, UNECE, UNDP/UNOPS, UNCTAD, UNIDO, WIPO, OECD/OCSE, WB/BM, EBRD/BERS, IMF/FMI, WTO/OMC, WHO, UNESCO, ILO, NATO Lingua ufficiale Unità monetaria Capitale Principali città croato Kuna croata (HRK): 1 = 7,5 HRK Zagabria Spalato, Fiume, Osijek, Zara, Slavonski Brod, Pola, Ragusa 2

3 SITUAZIONE ECONOMICA E QUADRO CONGIUNTURALE L economia del Paese è stata relativamente dinamica fino al 2008, ma l esplosione della crisi finanziaria globale ha successivamente influito in maniera notevole su di essa. Nel periodo tra il 2008 e il 2014 il PIL reale è diminuito di oltre il 12% e la disoccupazione è rapidamente aumentata passando da 9% a oltre il 17%. La situazione ha iniziato a migliorare nella fine del 2014 e nel corso del 2015 e l'aumento del PIL reale ha superato le aspettative. Infatti, dopo 12 trimestri di calo continuo, nell ultimo trimestre del 2014 si è registrato un lieve aumento del PIL (+0,2% rispetto al quarto trimestre del 2013 ); la crescita dell ultimo trimestre 2014 non è stata, però, sufficiente a compensare gli andamenti negativi verificatisi nei mesi precedenti per cui il calo verificatosi per tutto l anno 2014 è stato stimato allo 0,4%. L andamento positivo è continuato nel 2015: nel primo trimestre è stato registrato un aumento dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2104, nel secondo trimestre la crescita è stata dell 1,2%, nel terzo del 2,8% e nel quarto dell'1,9%; in base a tali risultati l'aumento verificatosi per tutto l anno 2015 è stato dell'1,6% (comunque superiore rispetto alle previsioni che parlavano di una crescita tra lo 0,8% e l 1,1%). La produzione industriale. I comparti tradizionali dell industria croata sono: industria alimentare, fornitura di energia elettrica, gas ed acqua, editoria e stampa, industria chimica, industria lavorazione materie plastiche, industria lavorazione metalli metalmeccanica e costruzioni navali (compresa anche la cantieristica da diporto che sta assumendo sempre maggior rilievo), industria del legno e industria tessile e dell abbigliamento (attualmente in forte crisi). Nella primavera del 2014 l'allora Governo croato ha presentato la Strategia dell'industria croata che definisce le seguenti attività industriali (cosiddette attività chiave) nelle quali si dovrebbe investire maggiormente: produzione di sostanze e prodotti farmaceutici di base, produzione di computer e di prodotti di elettronica ed ottica, produzione di prodotti finiti in metallo, industria dell ICT, produzione di macchine ed apparecchi elettrici, produzione di macchinari ed attrezzature in generale. Le attività industriali aventi un ruolo strategico sono l industria alimentare e della lavorazione del legno, in particolare produzione di mobili. Per tutto il 2015 la produzione industriale ha segnato una lieve ripresa pari al 2,6% rispetto all anno precedente. La crescita continua anche all'inizio del 2016: + 9,3% nel gennaio (rispetto al gennaio 2015). La deflazione continua anche nel 2015 e nel 2016: per il 2015 il tasso medio annuo d'inflazione è stato di segno negativo e pari allo -0,5%. Il tasso d'inflazione a livello annuo a dicembre 2015 è stato pari allo -0,6% e a gennaio 2016 pari allo -0,7%. 3

4 Il livello di disoccupazione è tuttora relativamente alto: a fine luglio 2015, nonostante l occupazione stagionale, è stato del 15,9% per salire al 17,9% a fine dicembre 2015 e al 18,5% a fine gennaio Il deficit del bilancio statale a fine del 2014 si è portato al 5,5% del PIL (dati ufficiali calcolati in base alla metodologia ESA ), mentre a fine anno 2015 si è ridotto al 3,2%del PIL. Il Governo prevede che alla fine del 2016 possa scendere al 2,7% del PIL Il debito pubblico alla fine del 2014 era pari all 85,6% del PIL. Conformemente ai criteri di Maastricht la Croazia dovrebbe far diminuire il debito pubblico sotto il 60%, ma a fine dicembre 2015 esso ha raggiunto l 86,7% del PIL (anche se è aumentato il ritmo di crescita è rallentato).premesso che il Governo ha annunciato la stabilizzazione del debito pubblico, a fine 2016 esso potrebbe raggiungere l'86,8% del PIL, mentre nel 2018 dovrebbe scendere all'84,7% Anche il debito estero mantiene dimensioni assai ragguardevoli. In base ai dati della Banca Nazionale Croata (BNC) a fine novembre 2015 (ultimi dati disponibili) era stato pari a 47,2 miliardi di, ovvero il 107,5% del PIL stimato per il Dai dati preliminari dell ISTAT croato relativi all anno 2015 risulta che l interscambio commerciale ha superato 30 miliardi di ed è stato del 9,1% superiore rispetto a quello realizzato nell anno In aumento sono risultate sia le esportazioni (+11,2%) che le importazioni (+7,9%). Premesso che i dati divulgati dalla Banca Nazionale Croata non riflettono in modo fedele la nazionalità degli investimenti diretti esteri in Croazia 2, nel periodo compreso fra il 1993 e la fine del terzo trimestre del 2015 (ultimi dati disponibili) l ammontare degli IDE effettuati in Croazia è stato pari a 30,075 miliardi di (dati revisionati) di cui 2,896 miliardi di nel 2014 e soltanto 666 milioni di nel periodo gennaio-settembre Valutazioni e commenti della Commissione Europea: a gennaio 2014 la Commissione Europea ha aperto la procedura per deficit eccessivo nei confronti della Croazia in quanto a fine 2013 il deficit del bilancio statale ha raggiunto il 5,4% del PIL. Per rientrare entro la soglia del 3% per la fine del 2016, il Paese avrebbe dovuto portare il rapporto deficit/pil al 4,6% nel 2014, al 3,5% nel 2015 e al 2,7% nel In data 25 febbraio 2015 la Commissione Europea ha presentato il pacchetto sulla sorveglianza nel quale la Croazia è stata classificata (insieme a Bulgaria, Francia, Italia e Portogallo) nella categoria 5 (penultima) che si riferisce ai paesi che presentano squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un'azione politica risoluta e un monitoraggio specifico e per i quali si doveva decidere se attivare la procedura per gli squilibri eccessivi 1 European System of national and regional Accounts /Sistema europeo di conti nazionali e regionali 2 in quanto non prendono in considerazione le c.d. triangolazioni finanziarie 4

5 basandosi sui programmi nazionali di riforma (PNR) e sugli altri impegni a realizzare riforme strutturali. Nel rapporto del 4 maggio 2015 la Commissione ha annunciato che la Croazia nel suo programma nazionale di riforme ha presentato misure dettagliate e ambiziose e pertanto non ritiene che sia ora necessario attivare la procedura per squilibri macroeconomici eccessivi. Tuttavia, la Commissione ha avvertito la Croazia che monitorerà attentamente l implementazione delle riforme e che ne valuterà i risultati; il Paese dovrebbe quindi assicurare una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2016, introdurre la tassa sui beni immobili, scoraggiare il pensionamento anticipato, parametrare gli stipendi alla produttività e alle condizioni macroeconomiche, introdurre una razionalizzazione degli enti locali, diminuire le imposte parafiscali, aumentare l efficienza della giustizia e migliorare le procedure fallimentari. Nel rapporto autunnale che la Commissione Europea ha pubblicato il 5 novembre 2015 sono state indicate sei raccomandazioni della Commissione per la Croazia per aiutarla a migliorare i risultati economici. Le raccomandazioni riguardano le seguenti aree: - finanze pubbliche e fiscalità: assicurare una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2016, migliorare il controllo della spesa pubblica a livello nazionale e locale, adottare un provvedimento legislativo sulla responsabilità fiscale e rafforzare la capacità e il ruolo della dell'ufficio statale di audit, introdurre la tassa sui beni immobili, - pensioni e l'assistenza sanitaria: scoraggiare il pensionamento anticipato innalzando le sanzioni per il pensionamento anticipato; affrontare i rischi fiscali / rischi di bilancio nel settore sanitario. - mercato del lavoro e determinazione dei salari: parametrare gli stipendi alla produttività e alle condizioni macroeconomiche, aumentare gli incentivi per attenuare la disoccupazione, riforma del sistema della sicurezza sociale - amministrazione e imprese pubbliche statali : introdurre una razionalizzazione degli enti locali - ridurre la frammentazione e la sovrapposizione tra le autorità centrali e locali con l'introduzione di un nuovo modello per la migliore funzionalità del sistema di agenzie statali, maggiore trasparenza nelle imprese di proprietà statale, in particolare per quanto riguarda la nomina dei dirigenti e i criteri di competenza - settore dei servizi e sistema giudiziario: ridurre in maniera significativa le imposte parafiscali, rimuovere gli ostacoli eccessivi per i fornitori di servizi, aumentare l efficienza della giustizia in particolare dei tribunali commerciali. - settore finanziario e di insolvenza: rafforzare il quadro per le procedure pre-fallimentari e per processo fallimentare, al fine di agevolare la ristrutturazione dei debiti; introdurre la categoria del fallimento personale; rafforzare le capacità del settore finanziario. 5

6 . Nel rapporto invernale del 5 febbraio 2016 la Commissione rileva che si e verificato un sostanziale miglioramento soltanto per quanto concerne la solvibilità delle imprese pubbliche (procedure fallimentari e pre-fallimentari) mentre i risultati ovvero i progressi compiuti nelle altre cinque aree risultano tuttora modesti. Nel rapporto, comunque, viene aumentata l aspettativa di crescita del PIL croato che dovrebbe crescere del 2,1% sia nel 2016 che nel 2017; le previsioni di crescita sono superiori a quelle pubblicate nel novembre dell anno scorso che parlavano di una crescita dell 1,4% per il 2016 e dell 1,7% per il La crescita contribuirà alla diminuzione del tasso di disoccupazione (15,1% nel 2016 e 13,6% nel 2017), ma i tempi di una piena ripresa rimarranno limitati a causa del debito elevato, sia nel settore privato, che in quello pubblico. Il debito pubblico sarà ancora elevato nel 2016 (87% del PIL) e nel 2017 (87,4% del PIL), mentre il deficit di bilancio nel 2016 si dovrebbe attestare al 3,9% del PIL. La Commissione, comunque, afferma che lo scenario ipotizzato non è fondato sui piani economici del nuovo Governo in quanto all'inizio di febbraio il bilancio dello stato per il 2016 non era stato ancora approvato. Il Governatore della Banca Centrale afferma che le previsioni invernali della Commissione Europea corrispondono a quelle della Banca stessa. Considerata la mancanza della ripresa economica, peggiora anche il rating del Paese. Mentre le Agenzie Standard & Poor s e Fitch Ratings a gennaio 2016 non hanno declassato la Croazia abbassando la valutazione del credit rating (ma hanno mantenuto l Outlook negativo), in data 11 marzo 2016 l'agenzia Moody's ha abbassato il rating: quello denominato in valuta straniera da Ba1 a Ba2 e quello denominato in valuta locale da Ba1 a Baa1 Agenzia Rating della Croazia (marzo 2016) debito estero croato a lungo termine denominato in valuta denominato in valuta locale straniera Valutazione Trend Valutazione Trend Fitch Ratings BB Negativo BB+ Negativo Moody's Ba2 Negativo Baa1 Negativo Standard & Poor's BB Negativo BB Negativo 6

7 CROAZIA - PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI PIL - prezzi correnti 3 43,94 48,14 45,09 45,02 44,74 43,96 43,52 43,05 43,92 4 (miliardi Euro) - variazioni reali (%) 5,1% 2,1% -7,4% - 1,7% -0,3% -2,2-1,1% -0,4 1,6% 4 - pro capite 3 ( correnti) PRODUZIONE INDUSTRIALE (var.%) 5 5,6% 1,6% -9,2% -1,6% -1,2% -5,5% - 2,0% +1,3% +2,6% INFLAZIONE (%) 6 2,9 % 6,1% 2,4% 1,1% 2,3% 3,4% 2,2% -0,2% -0,5% COMMERCIO ESTERO (milioni di euro) - import export interscambio commerciale INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI 9 (miliardi di Euro) 3,379 3,651 2,279 1,065 1,017 1,142 0,710 2,910 0, OCCUPAZIONE (.000 persone) - popolazione attiva totale occupati disoccupati TASSO DI DISOCCUPAZIONE 12 14,7% 13,7% 16,7% 18,8% 18,7% 21,1% 21,6% 19,6% 17,9% DEBITO ESTERO (miliardi di ) 13 33,72 40,59 45,60 46,91 46,40 45,30 45,96 46,66 45,53 14 (% sul PIL) 76,8% 84,3% 101,1% 104,2% 103,7% 103,0% 105,6% 108,4% 103,7% 14 DEBITO PUBBLICO (% sul PIL) 15 37,1% 38,9% 48,0% 57,0% 63,7% 69,2% 80,8% 86,5% 86,7% 16 Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato e della Banca Nazionale croata 3 periodo dati revisionati 4 dati preliminari 5 rispetto all'anno precedente 6 tasso medio annuo 7 dati definitivi revisionati 8 dati preliminari 9 dati revisionati 10 dati preliminari 11 forza di lavoro ovvero popolazione che ha un occupazione ed in tale modo si assicura i mezzi per il sostentamento; sono inclusi anche gli agricoltori individuali, nonché coloro che ricercano un lavoro o prestano servizio di leva 12 a fine anno; calcolato sul totale della popolazione attiva 13 alla fine di dicembre di ogni anno, dati revisionati 14 dati preliminari 15 dati revisionati 16 dati preliminari 7

8 COMMERCIO CON L ESTERO Dai dati definitivi dell ISTAT croato relativi all anno 2015 risulta che l interscambio commerciale è stato pari a 30,013 miliardi di (+9,1% rispetto al 2014); in aumento sono risultate sia le esportazioni (+11,2%) che le importazioni (+ 7,9%). Importazioni (var. %) Esportazioni (var. %) Interscambio (var. %) BILANCIA COMMERCIALE (milioni di ) * 2013* 2014* 2015* (+9,9%)(+10,5%) (+8,4%) (+9,4%) (+6,5%) (+9,2%) (-26,9%) (-0,5%) (-21,5%)(+18,3%) (-25,2%) (+5,7%) (+7,6%) (+7,6%) (+7,6%) (-0,4%) (0,5%) (-0,07%) (+1,9%) (-0,4%) (+1,1%) (+3,6%) (+8,1%) (+5,3%) (+7,9%) (+11,2%) (+9,1%) Saldo Fonte: elaborazioni dell dell ICE-Agenzia in base ai dati dell Istituto di Statistica della Croazia. Periodo dati definitivi (per il 2012, 2013 e 2014 dati definitivi revisionati); 2015 dati preliminari * N.B. a seguito dell adesione della Croazia all UE i dati vengono calcolati in base alla nuova metodologia; la rilevazione dei flussi commerciali in entrata viene effettuata per paese fornitore (che può differire da quello produttore) mentre prima del 1 luglio 2013 la rilevazione era per paese produttore. Anche i dati per il 2012 sono stati ricalcolati in base alla nuova metodologia per facilitare la comparazione. Principali partner commerciali La Croazia continua a realizzare gli scambi commerciali principalmente con i Paesi Europei, specialmente con quelli dell Unione Europea: nell'anno 2015 l interscambio Croazia UE è stato pari a 22,1 miliardi di (il 74% dell interscambio croato totale, +12,1 %). Oltre la metà (52,9%) degli scambi commerciali croati si realizza con soli cinque Paesi: Germania 4,17 miliardi di ; 13,9% del totale), Italia (3,99 miliardi di ; 13,3% del totale), Slovenia (3,39 miliardi di ; 11,3%), Austria (2,44 miliardi di ; 8,1%) e Ungheria (1,88 miliardi di ; 6,3%). L Italia è tradizionalmente uno dei principali partner commerciali della Croazia; il primo concorrente è la Germania il cui interscambio bilaterale pari a 4,17 miliardi di - registra un aumento dell'11% rispetto al In aumento sia le importazioni croate dalla Germania (+10,5%) che a fine anno 2015 sono state pari a 2,87 miliardi di (15,5% dell import croato), che le forniture croate verso la Germania (1,3 miliardi di euro, 11,3% dell export croato; aumento del 12,2%). 8

9 COMMERCIO ESTERO DELLA CROAZIA NEL 2014 E NEL PERIODO GENNAIO-SETTEMBRE 2105 PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI (milioni di euro) ESPORTAZIONI CROATE IMPORTAZIONI CROATE INTERSCAMBIO 2014 Var. % Var. % Var.% 2015 Var. % Var. % Var.% 17 TOTALE ,1% ,2% ,6% ,9% ,3% ,1% di cui: Paesi ,7% ,0% ,1% ,2% ,6% ,1% dell UE di cui: Germania ,9% ,2% ,9% ,5% ,9% ,0% ITALIA ,2% ,4% ,9% ,3% ,1% ,6% Slovenia ,9% ,3% ,3% ,4% ,6% ,8% Austria 631 5,0% ,1% ,4% ,6% ,3% ,3% Ungheria ,6% ,5% ,0% ,5% ,5% ,4% Altri Paesi Bosnia & Erzegov ,3% ,0% ,1% 495 7,6% ,1% ,8% Serbia ,6% ,4% , ,9% ,1% ,2% Russia 274-2,8% ,4% ,0% ,8% ,1% ,8% Fonte: elaborazioni dell dell ICE-Agenzia in base ai dati dell Istituto di Statistica della Croazia. Anno 2014 dati definitivi revisionati; anno 2015 dati preliminari QUOTE DETENUTE DAI PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI (%) NELL EXPORT CROATO NELL IMPORT CROATO NELL INTERSCAMBIO Germania 10,1 10,2 11,8 11,2 11,3 12,6 13,3 14,0 15,1 15,5 11,7 12,2 13,2 13,7 13,9 Italia 15,8 15,3 14,5 13,9 13,4 16,4 14,0 13,1 14,3 13,2 16,2 14,5 13,6 14,1 13,3 Slovenia 8,3 8,6 10,4 11,4 12,3 6,2 9,5 11,5 10,8 10, ,4 11,1 11,0 11,3 Austria 5,7 6,5 6,3 6,1 6,5 4,5 9,8 9,0 8,7 9,1 4,9 9,2 8,0 7,7 8,1 Ungheria 2,5 2,5 2,4 3,5 3,6 3,0 6,0 6,3 6,6 7,7 2,8 4,7 4,8 5,4 6,3 Bosnia & Erzeg. 12,2 12,8 12,2 11,8 9,8 3,3 3,6 3,5 2,7 2,7 6,6 7,0 6,7 6,1 5,4 Serbia 3,9 4,3 4,0 4,9 4,9 1,8 1,7 1,8 2,1 2,3 2,6 3,1 2,6 3,1 3,3 Russia 2,4 3,4 2,9 2,6 1,7 7,3 7,0 4,5 5,0 2,3 5,5 5,7 3,9 4,1 2,1 Fonte: elaborazioni dell dell ICE-Agenzia in base ai dati dell Istituto di Statistica della Croazia. Per il periodo dati definitivi revisionati; anno 2015 dati preliminari 17 rispetto all'anno precedente 9

10 Principali prodotti importati Nel 2015 il valore complessivo delle importazioni è stato del 7,9% superiore rispetto all import realizzato nel 2014 e ha interessato tutte le sezioni tranne i combustibili. Gli aumenti più significativi si sono verificati nelle importazioni di prodotti appartenenti alla sezione prodotti chimici (+25%) in particolare nell import di i medicinali e farmaci (+17,4%) e di prodotti chimici organici (+15,6%) e alla sezione macchine e mezzi di trasporto (+14,8%). Nell'ambito della sezione macchine e mezzi di trasporto l aumento più significativo anche in termini di valore - è stato registrato per i veicoli stradali (+21,1%), altri mezzi di trasporto (+20,5%; in questa voce sono incluse anche le importazioni temporanee di navi/imbarcazioni per lavori di manutenzione e revisione), macchine/apparecchi e dispositivi elettrici (+14,7%) e macchine industriali d impiego generale (+12,7%). In crescita anche il valore dell importi della sezione manufatti classificati secondo il materiale d origine in particolare di pellame/prodotti di pelle/pellicce (+41,9%), vari prodotti di metallo (+15,3%), ferro e acciai (8,5%) e carta e cartone (+7,2%). Aumenta anche il valore dell import di prodotti finiti vari (+11,5%) in particolare di calzature (16,2%), mobili e loro parti (14,4%) e abbigliamento (8,3%) nonché di alcuni gruppi di prodotti appartenenti alla sezione alimenti ed animali vivi per il quale si è verificato un aumento globale del 10,2%; in termini di valore ciò riguarda in particolare cereali e relativi prodotti (+12,5%) e frutta e ortaggi (+11,2%). Il calo si è, invece, verificato nelle importazioni di combustibili (- 11,5%), in particolare di petrolio e derivati (- 21,1%) e di gas (-14,3%), mentre risulta in aumento il valore dell'import dell'energia elettrica (ì29,7%). Principali prodotti esportati Nel corso del 2015 le esportazioni sono aumentate dell 11,2% rispetto al 2014; l aumento ha riguardato quasi tutte le sezioni, tranne i combustibili anche se quest'ultimi (in particolare petrolio e derivati) tradizionalmente contribuiscono in misura significante all export croato. In termini di valore il contributo più grande è rappresentato da beni strumentali (24% del valore totale dell'export). Il valore complessivo delle esportazioni di prodotti appartenenti alla sezione macchine e mezzi di trasporto è aumentato del 21,9%; i prodotti che in misura maggiore contribuiscono a questa sezione sono le macchine, apparecchi e dispositivi elettrici (il cui valore dell'export è aumentato del 6,3%), mezzi di trasporto diversi dai veicoli stradali (130%), veicoli stradali (34%) e macchine ed attrezzature speciali per determinati tipi d industria (+9%). Il 12% ca. del valore complessivo dell'export croato realizzato nel 2015 si riferisce alla sezione prodotti chimici (il valore dell'export in questa sezione è aumentato dell'11,8%) nell'ambito della quale il peso più grande hanno i medicinali e farmaci (crescita del 35,5%). 10

11 SCAMBI COMMERCIALI CROAZIA MONDO STRUTTURA PER SETTORI IN BASE ALLA CLASSIFICAZIONE SITC ( Standard International Trade Classification Rev. 4) Alimenti ed animali vivi Export croato (milioni di euro) 2014 Var.% Var. % Var.% (9,9%) 13,9% (10,6%) 18,4% (11,1%) Import croato (milioni di euro) 10,0% (11,4%) 2015 Var.% 19 10,2% Bevande e tabacco 172 (1,7%) 1,6% 176 (1,5%) 2,3% 195 (1,1%) 17,3% 218 (1,2%) 11,9% Materie prime grezze (eccetto combustibili) 828 (8,0%) 5,0% 897 (7,8%) 8,4% 296 (1,7%) 16,8% 337 (1,8%) 13,9% Combustibili minerali e lubrificanti Grassi ed oli animali/vegetali (13,4%) 26 (0,3%) 3,9% (10,9%) 38,2% 28 (0,2%) -9,6% (18,6%) 6,9% 97 (0,6%) -11,3% (15,2%) -10,8% 94 (0,5%) -11,5% -2,6% Prodotti chimici (10,7%) 4,1% (11,8%) 23,1% (13,2%) 1,5% (14,1%) 15,0% Manufatti classificati secondo la materia di origine Macchine e mezzi di trasporto (16,1%) (22,0%) 10,6% (15,8%) -1,2% (24,1%) 8,8% (17,7%) 21,9% (22,5%) 5,4% (18,1%) 2,8% (23,9%) 10,2% 14,8% Prodotti finiti vari (16,4%) 27,7% (16,1%) 9,7% (13,2%) 25,0% (13,7%) 11,5% Monete e oro non monetario 106 (1,0%) -0,7% 94 (0,8%) -11,3% 24 (0,1%) ,6% Prodotti non classificati 64 (0,6%) 17,7% 41 (0,4%) -35,2% ,2% TOTALE (100%) 8,1% (100%) 11,2% (100%) 3,6% (100%) 7,9% Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato; 2014 dati definitivi, 2015 dati preliminari 18 rispetto all'anno rispetto all'anno

12 Scambi commerciali con l Italia L Italia è uno dei principali partner commerciali della Croazia. Nell'ultimo decennio, fino allo scorso anno, si è confermata quale primo partner nell interscambio e quale primo mercato di destinazione della merce croata. Nel 2015 l Italia ha, però, perso tale posizione e si colloca al secondo posto dopo la Germania. Il valore dell interscambio bilaterale realizzato nel 2015 è stato pari a 3,986 miliardi di euro (13,3% del totale dell interscambio commerciale croato; crescita del 2,6% rispetto al 2014). L Italia rimane tuttora il principale mercato di sbocco dell export croato; le esportazioni croate verso l'italia pari a 1,545 miliardi di - sono cresciute del 7,4% ma rimane il secondo fornitore: il valore delle forniture italiane è diminuito dello 0,3% e praticamente si è fermato al livello di 2,44 miliardi di euro (13,2% dell import croato). BILANCIA COMMERCIALE CROAZIA ITALIA (milioni di Euro) IMPORT DALL ITALIA Var. % ,3% -34,1% -1,5% +15,9% -15,1% -4,6% +12,9% -0,3% EXPORT VERSO L ITALIA Var. % 20 +6,7% -22,2% +15,9% -9,0% -2,6% -5,2% +3,2% +7,4% INTERSCAMBIO Var. % 20 13,5% -30,0 % +5,1% +5,5% -10,6% -4,9% +9,1% +2,6% SALDO PER L'ITALIA Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato; 2015 dati preliminari QUOTA DELL ITALIA (%) NELL'IMPORT CROATO 17,1% 15,4% 15,3% 16,4% 14,0% 13,1% 14,3% 13,2% NELL'EXPORT CROATO 19,1% 19,0% 18,7% 15,8% 15,3% 14,5% 13,9% 13,40% NELL'INTERSCAMBIO 17,7% 16,6% 16,5% 16,2% 14,5% 13,6% 14,1% 13,30% Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato 20 rispetto all'anno precedente 12

13 Le principali voci dell export croato verso l Italia sono costituite da: materie prime quali legno grezzo o semilavorati in legno, prodotti chimici (in particolare fertilizzanti e materie plastiche) e prodotti di largo consumo (parti di abbigliamento e pellami a seguito di lavorazioni per conto terzi). La composizione delle forniture italiane verso la Croazia è molto variegata, con diversi settori rappresentati in maniera abbastanza uniforme. Anche se nell immaginario del consumatore locale il made in Italy è prevalentemente collegato a beni di largo consumo (abbigliamento, calzature, mobili e prodotti per allestimento/arredamento interni, ceramica, prodotti alimentari ecc.), sono in realtà anche i beni strumentali ad assumere un peso di rilievo. Premesso che molti comparti dell economia croata hanno risentito fortemente della crisi e stanno attraversando una fase di ristagno, il rallentamento della domanda ha fatto sentire i suoi effetti: sono in atto ridimensionamenti dei programmi produttivi e un sensibile calo degli ordini in particolare da parte degli acquirenti stranieri. L andamento negativo verificatosi nel settore industriale croato ha influito sull entità degli investimenti in beni strumentali: sono, infatti, diminuite le importazioni di macchinari in generale e, di conseguenza, anche dall Italia. Ciò premesso, nel 2015 è risultato di provenienza italiana: il 38,9% del valore delle importazioni di abbigliamento; il 30,9% delle importazioni di filati, tessuti ed altri prodotti tessili ; il 29,2% delle importazioni di ferro e acciaio; il 19% delle importazioni di calzature; il 18,3% delle importazioni di mobili e loro parti; ll 17,2% delle importazioni di prodotti di minerali non metalliferi; il 12 ca. delle importazioni di prodotti alimentari, in particolare frutta e ortaggi, prodotti a base di cereali (soprattutto riso e paste alimentari) il 10,4% dell import croato nella sezione macchine e mezzi di trasporto. In questo comparto si è collocato il 18,9% del valore totale delle importazioni croate dall Italia. La maggior presenza di macchinari italiani si è registrata nei segmenti: - macchine ed attrezzature speciali per determinati comparti industriali (la quota italiana nell import è stata del 22,4%) e in particolare: macchine agricole compresi i trattori, tessili, alcuni tipi di macchine per l industria alimentare (ad es. forni per la panificazione; macchine per la produzione di paste alimentari, apparecchi per la vinificazione e la produzione di succhi di frutta, macchine per la lavorazione delle carni), alcuni tipi di macchine per edilizia - macchine ed attrezzature d impiego generale (19,5 %) che comprende vari tipi di pompe, macchinari non elettrici e utensili e apparecchi meccanici, attrezzature per filtraggio e/o per depurazione, ecc. 13

14 POSIZIONE DELL ITALIA NEGLI SCAMBI COMMERCIALI DELLA CROAZIA NEL 2015 DISTINZIONE PER SETTORI 21 SETTORI 22 ESPORTAZIONI CROATE 2014 (milioni di euro) Export verso Quota% 23 totale l Italia ESPORTAZIONI CROATE 2015 (milioni di euro) Import verso Quota% 23 totale l Italia TOTALE ,9% ,4% Alimenti ed animali vivi ,8% ,8% Bevande e tabacco ,1% 176 0,1 0,1% Materie prime grezze ,3% ,5% (esclusi combustibili) Combustibili minerali, lubrificanti ,5% ,9% Grassi e oli animali/vegetali ,5% ,7% Prodotti chimici ,0% ,5% Manufatti classificati secondo la ,9% ,4% materia di origine Macchine e mezzi di trasporto ,4% ,4% Prodotti finiti vari ,6% ,8% Monete e oro monetario ,6% ,0% Prodotti non classificati 64 0,2 0,3% 41 0,09 0,2% SETTORI 24 IMPORTAZIONI CROATE 2014 (milioni di euro) Import dall Italia Quota% 24 totale IMPORTAZIONI CROATE 2015 (milioni di euro) Import dall Italia Quota% 24 totale TOTALE ,3% ,2% Alimenti ed animali vivi ,5% ,1% Bevande e tabacco ,2% ,0% Materie prime grezze ,80% ,1% (esclusi combustibili) Combustibili minerali, lubrificanti ,2% ,9% Grassi e oli animali/vegetali ,4% ,8% Prodotti chimici ,5% ,1% Manufatti classificati secondo la ,9% ,6% materia di origine Macchine e mezzi di trasporto ,00% ,4% Prodotti finiti vari ,5% ,9% Monete e oro monetario ,5% Prodotti non classificati anno 2014 dati revisionati definitivi; anno 2015 dati preliminari 22 SITC Standard International Trade Classification Rev Quota dell'italia nel valore dell'export croato di determinato gruppo di prodotti / determinata sezione 24 Quota dell'italia nel valore dell'import croato di determinato gruppo di prodotti / determinata sezione 14

15 25, 26 SCAMBI COMMERCIALI CROAZIA - ITALIA NEL 2014 E NEL 2015 DISTINTI PER SETTORI Export verso l'italia (.000 ) Import dall'italia (.000 ) 2014 Var Var Var Var. % 27 % 27 % 27 % 27 Alimenti ed animali vivi ,3% ,8% ,0% ,3% Bevande e tabacco ,2% ,5% ,6% ,0% Materie prime grezze (eccetto combustibili) ,6% ,4% ,7% ,6% Combustibili minerali lubrificanti ,8% ,4% ,0% ,4% Grassi ed oli animali/vegetali ,5% ,1% ,6% Prodotti chimici ,3% ,9% ,3% ,3% Manufatti classificati ,4% ,4% ,2% ,3% secondo la materia di origine Macchine e mezzi di trasporto ,2% ,8% ,4% ,6% Prodotti finiti vari ,8% ,2% ,8% ,3% Monete e oro non ,3% ,5% ,1% monetario Prodotti non classificati ,9% Totale ,2% ,4% ,9% ,3% Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato 25 SITC Standard International Trade Classification Rev anno 2014 dati definitivi revisionati, 2015 dati preliminari 27 rispetto all'anno precedente 15

16 ESPORTAZIONI CROATE VERSO L ITALIA NEL 2015 DISTINTE PER PRINCIPALI GRUPPI DI PRODOTTI SETTORI/PRODOTTI 28 Totale export (.000 ) Export verso l Italia.000 Quota 29 Struttura 30 Totale di cui ,4% 100,0% 0 Alimenti ed animali vivi ,8% 10,9% 1 Bevande e tabacco ,1% 0,0% 2 Materie prime grezze (eccetto combustibili) ,5% 16,0% 3 Combustibili di origine minerale, lubrificanti ,9% 9,7% 34 Gas naturale/industriale ,8% 4,9% 4 Grassi/oli animali e vegetali ,5% 0,2% 5 Prodotti chimici ,5% 6,6% 56 Fertilizzanti ,1% 2,4% 57 Materie plastiche in forme primarie ,6% 0,7% 58 Materie plastiche in altre forme ,5% 1,4% 6 Manufatti classificati secondo la materia di origine ,5% 18,1% 63 Prodotti di sughero/legno ,4% 1,50% 64 Carta, cartone, prodotti di cellulosa ,4% 1,4% 65 Filati, tessuti, prodotti tessili ,3% 1,5% 66 Prodotti di minerali non metalliferi ,9% 4,5% 7 Macchinari e mezzi di trasporto ,4% 9,7% 8 Prodotti finiti vari ,8% 23,8% 84 Abbigliamento (comprese le parti ,2% 16,6% dell'abbigliamento) 85 Calzature ,3% 2,1% 28 SITC Standard International Trade Classification Rev Quota dell'italia nell'export croato di determinati prodotti/gruppi di prodotti 30 Struttura degli acquisti italiani 16

17 IMPORTAZIONI CROATE DALL ITALIA NEL 2015 DISTINTE PER PRINCIPALI GRUPPI DI PRODOTTI 31 SETTORI/PRODOTTI 32 Totale import (.000 ) Import dall Italia.000 Quota 33 Struttura 34 Totale ,2% 100,0% 0 Alimenti ed animali vivi ,1% 10,5% 1 Bevande e tabacco ,8% 0,4% 2 Materie prime grezze (eccetto combustibili) ,1% 1,4% 3 Combustibili di origine minerale, lubrificanti ,0% 6,9% 4 Grassi/oli animali e vegetali ,5% 0,5% 5 Prodotti chimici ,1% 10,8% 51 - Prodotti chimici organici ,5% 1,2% 53 - Prodotti per la tintura, per la concia, ecc ,0% 1,7% 54 - Medicinali e farmaci ,3% 0,4% 55 - Oli eteri, profumi, prodotti cosmetici / da toilette ,3% 1,3% 57 - Materie plastiche in forme primarie ,1% 1,9% 58 - Materie plastiche in altre forme ,2% 1,4% 6 Manufatti classificati secondo la materia di origine ,6% 26,9% 61 - Pellame/prodotti di pelle/pellicce ,7% 0,7% 62 - Prodotti della gomma ,3% 0,6% 63 - Prodotti di sughero/legno ,7% 0,5% 64 - Carta, cartone, prodotti di cellulosa ,3% 3,1% 65 - Filati, tessuti, prodotti tessili ,9% 5,4% 66 - Prodotti di minerali non metalliferi ,2% 3,0% 67 - Ferro e acciai ,2% 7,2% 68 - Metalli non ferrosi ,5% 1,8% 69 - Altri prodotti in metallo ,5% 4,6% 7 Macchinari e mezzi di trasporto ,4% 18,9% 71 - Motori e macchine motrici ,1% 1,5% 72 - Macchine/attrezzature speciali per determinati ,4% 3,1% comparti industriali 73 - Macchine/attrezzature lavorazione metalli ,7% 0,7% 74 - Macchine/attrezzature industriali d impiego generale ,5% 5,7% 77 - Macchine/apparecchi /dispositivi elettrici ,9% 4,7% 78 - Veicoli stradali ,6% 2,1% 79 - Altro per trasporto ,6% 0,6% 8 Prodotti finiti vari ,0% 23,8% 82 - Mobili e loro parti ,3% 2,0% 84 - Abbigliamento ,9% 13,6% 85 - Calzature ,0% 2,1% 31 dati preliminari 32 SITC Standard International Trade Classification Rev Quota dell'italia nell'import croato di determinati prodotti/gruppi di prodotti 34 Struttura delle forniture italiana 17

18 INVESTIMENTI DIRETTI La vigente normativa in materia societaria equipara l investitore straniero all investitore locale. Considerato che non è necessario effettuare una registrazione particolare in quanto investitore straniero, i dati divulgati dalla Banca Nazionale Croata (BNC), classificati per Paese di provenienza dei flussi finanziari, non riflettono in modo preciso la provenienza dei capitali investiti soprattutto perché numerose imprese che effettuano investimenti in Croazia si avvalgono di triangolazioni finanziarie. In base alle rilevazioni della Banca Nazionale Croata, nel periodo compreso fra il 1993 e il 2015 l ammontare degli IDE effettuati in Croazia è stato pari a 29,6 miliardi di (dati revisionati) di cui ca. 2,4 miliardi di euro si riferisce ai cosiddetti investimenti round-trip realizzati principalmente nel Questo tipo di investimenti rappresenta solo un evidenza del passaggio del capitale attraverso il paese in quanto lo stesso valore entra e nello stesso tempo esce dal paese ma ha come effetto l'aumento degli IDE in entrambe le direzioni (in questo caso in Croazia e all'estero) per lo stesso importo. Si tratta, in effetti, di fondi di società croate ma domiciliate all estero. Nell intero arco temporale ( ) il principale investitore risultano i Paesi Bassi (20,2%); seguono l Austria (18,9%), la Germania (9%), l'ungheria (7%), il Lussemburgo (6,9%) e l'italia (4,8%; posizione n. 6). Sempre in base alle rilevazioni della Banca Nazionale Croata, nel 2014 l ammontare degli IDE effettuati in Croazia (flussi) è stato pari a 2,910 miliardi milioni di euro, ma oltre la metà di tale importo (1,4858 miliardi di euro) si riferisce agli investimenti round-trip. Infatti, nel corso del secondo trimestre del 2014 in questo modo è stata realizzata l acquisizione della società Mercator slovena da parte della società Agrokor croata; l operazione è stata effettuata attraverso la società nei Paesi Bassi ed è anche per questo che i Paesi Bassi figurano come il più grande investitore (83% degli IDE realizzati in Croazia nel 2014). Seguono la Svizzera (17,6%) e l'austria (15,1%); solo lo 0,1% degli IDE realizzati nel 2014 proviene direttamente dall Italia (posizione n. 23). Disinvestimenti, invece, in particolare dalla Germania (-812,1milioni di euro) e dall Ungheria (-91,6 milioni di euro). 18

19 Nel 2015 sono stati investiti in Croazia solo 127,8 milioni di euro (differenza tra le risorse investite e i disinvestimenti). Il principale investitore risulta il Regno Unito con 611,6 milioni di euro. Seguono il Lussemburgo (286,4 milioni di euro), la Germania (152,2 milioni di euro), l'irlanda (99,9 milioni di euro), la Slovenia (74,9 milioni di euro) e i Paesi Bassi (67,1 milioni di euro); con il salo di 21,1 milioni di euro investiti investiti l Italia si posizione al quindicesimo posto. Disinvestimenti in particolare dall'austria (-836,8 milioni di euro), dalle Istituzioni finanziarie internazionali (BERS e altre) che nel corso del 2015 registrano disinvestimenti per un importo complessivo di 372,2, milioni di euro, dalla Svizzera (-184,9 milioni di euro) e dall'ungheria (-109,5 milioni di euro). INVESTIMENTI DIRETTI IN CROAZIA NEL PERIODO DAL 1993 AL 2015 DISTINTI PER PRINCIPALI PAESI INVESTITORI (stock) 2014 (flussi) 2015 (flussi) milioni di euro % su totale milioni di milioni di euro euro Totale, di cui ,2 100,0% 2.910,1 127,8 Paesi Bassi 5.968,6 20,2% 2.405,6 67,1 Austria 5.587,2 18,9% 444,7-836,8 Germania 2.663,0 9,0% -812,5 152,2 Ungheria 2.058,7 7,0% -91,6-109,5 Lussemburgo 2.049,1 6,9% 58,2 286,4 Italia 1.416,1 4,8% 6,4 21,1 Francia 1.401,7 4,7% 40,3 25,8 Slovenia 1.278,8 4,3% 24,6 74,9 Regno Unito 1.094,0 3,7% 23,3 611,6 Svizzera 877,9 3,0% 510,2-184,9 Antille Olandesi 840,3 2,8% -12,4-0,5 Belgio 641,1 2,2% 10,7 42,1 Svezia 557,1 1,9% -16,3-2,6 Russia 364,0 1,2% 70,7 46,9 Rep. Ceca 311,7 1,1% 21,1 16,4 Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati della Banca Nazionale della Croazia A partire dal 1993 gli IDE si sono indirizzati soprattutto verso il settore bancario e finanziario (22,7%), il settore commerciale (15,4%, di cui commercio all ingrosso 9%, commercio al dettaglio 6,1% e commercio e riparazione veicoli 0,3%), il comparto immobiliare (11,4%; di cui investimenti azionari in beni immobili 3,9%), le attività varie di servizi alle imprese (11,3%), le telecomunicazioni (6,3%), la produzione di sostanze e prodotti chimici (4,7%) e la produzione di derivati di petrolio (4,4%). 35 dati revisionati; 2015 dati prelimionari 19

20 IDE IN CROAZIA NEL PERIODO DAL 1993 AL 2015 DISTINTI PER SETTORI 36 Codice ATECO (stock) 2014 (flussi) 2015 (flussi) milioni di % su totale milioni di milioni di Totale, di cui: ,2 100,0% 2.910,1 127,8 65 Intermediazione monetaria e finanziaria (escl. assicurazioni e i fondi pensionistici) 6.722,6 22,7% 197,4-592,9 74 Attività di servizi alle imprese 3.247,5 11,0% 1.729,1-48,6 51 Commercio all'ingrosso ed intermediazione nel comm ,7 9,0% -41,4 102,9 70 Attività immobiliari 2.208,7 7,5% 113,6-108,6 64 Posta e telecomunicazioni 1.856,7 6,3% 117,0 4,9 52 Commercio al dettaglio; riparazione di beni personali 24 Fabbricazione di sostanze e prodotti chimici 1.797,6 6,1% 146,4 108, ,1 4,7% 132,8-218,9 23 Fabbricazione di prodotti petroliferi 1.304,6 4,4% -121,4-74,2 Investimenti azionari in beni immobili 1.165,0 3,9% 155,9 142,8 26 Fabbricazione prodotti di minerali non metalliferi 958,8 3,2% 30,3 23,6 55 Alberghi e ristoranti 955,0 3,2% 204,7 21,6 16 Fabbricazione tabacco 485,1 1,6% 0,0 510,4 92 Attività ricreative, culturali e sportive 479,3 1,6% 31,2 66 Assicurazioni e fondi pensione, escl. assicurazioni obbligatorie 444,6 1,5% 8,5 28,4 15 Industrie alimentari e delle bevande 430,9 1,5% -23,9 10,0 45 Edilizia 426,6 1,4% 104,8 67,1 28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 212,3 7,2% 2,5 9,7 Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati della Banca Nazionale della Croazia 36 dati revisionati; 2015 dati preliminari 20

21 Investimenti diretti italiani Limitandoci ai dati ufficiali della Banca Centrale Croata, che considerano i flussi finanziari provenienti direttamente dall Italia, tra il 1993 e il 2015 si registra uno stock di investimenti diretti pari a 1,416 miliardi di euro, posizionando l Italia al sesto posto con il 4,8% del totale degli IDE in Croazia. IDE ITALIANI IN CROAZIA DAL 1993 AL 2015 SECONDO I DATI DELLA BANCA NAZIONALE CROATA (dati revisionati; milioni di ) , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,1 Totale 1.416,1 Tra i Paesi investitori, in base ai dati revisionati forniti dalla BNC, l Italia si è collocata al secondo posto nel 2010, al tredicesimo nel 2011 al settimo nel 2012, al quarto nel 2013, al ventesimo nel 2014 e al quindicesimo nel Occorre considerare, tuttavia, che numerose grandi imprese italiane hanno effettuato investimenti in Croazia attraverso triangolazioni finanziarie; gli investimenti sono pertanto transitati da Paesi terzi (nella maggior parte dei casi Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi), ove vigono normative particolarmente favorevoli in materia fiscale per le holding finanziarie. 21

22 A titolo di esempio, prendendo in considerazione il settore bancario ed assicurativo, sono transitati attraverso il Lussemburgo e l Austria gli investimenti effettuati dal Gruppo Intesa San Paolo e da Assicurazioni Generali. Altri investimenti italiani nei settori della GDO e del tessile sono transitati attraverso holding comunitarie. I dati divulgati dalla Banca Centrale croata vanno, quindi, rielaborati alla luce di tali considerazioni. L ammontare degli investimenti italiani è statisticamente più alto rispetto ai dati ufficiali: il valore complessivo raggiungerebbe oltre i due miliardi di euro, ovvero quasi il 10% dello stock totale degli IDE in Croazia. L intermediazione finanziaria (settore bancario ed assicurazioni) è stato sinora il settore più attraente per gli investitori italiani. E da considerare, al riguardo, che i due principali gruppi bancari sono entrambi italiani (Unicredit group controlla la Zagrebačka Banka; Banca Intesa San Paolo detiene il 76,3% della Privredna banka Zagreb) e rappresentano quasi la metà delle attività del settore; è presente altresì Veneto Banca. Dal 2004 è operativa inoltre in Croazia Assicurazioni Generali, con la controllata Generali Osiguranje, che nel Paese detiene una quota di mercato del 4% ca. Nell arco di tempo tra il 1993 e il 2015 gli IDE italiani hanno riguardato le attività bancarie e finanziarie (in totale 481 milioni di, ovvero il 34% del totale), le attività immobiliari, compresi gli investimenti azionari in beni immobili (in totale 299,4 milioni di euro; 21%), le attività commerciali (175,4 milioni di ; 12,4%), i servizi alberghieri e di ristorazione (111,9 milioni di ; 7,9%), produzione macchine e apparecchi (62,3 milioni di ; 4,4%). Nel 2014 gli IDE italiani si sono indirizzati in particolare verso il settore edile (11 milioni di ), ), le attività immobiliari (6,2 milioni di che si riferiscono agli investimenti azionari in beni immobili); il commercio al dettaglio (6,1 milioni di euro), le industrie tessili (4,8 milioni di ), il settore alberghiero e di ristorazione (3,1 milioni di ), i servizi alle imprese (3,2 milioni di ; riguarda le attività di architettura, ingegneria e consulenza tecnica), nonché la fabbricazione di prodotti di minerali non metalliferi in particolare la lavorazione del vetro piano (1,6 milioni di ). Disinvestimenti, invece, nel settore dell intermediazione finanziaria (-14,5 milioni di euro), della produzione di mobili e articoli di legno (- 9,5 milioni di euro), nella ricerca e lo sviluppo (-7,4 milioni di euro) e nel commercio all ingrosso (-1,7 milioni di euro). Nel 2015 il saldo degli investimenti italiani è stato di 21,1 milioni di euro; gli investimenti hanno maggiormente riguardato la produzione di macchine e attrezzature meccaniche (16 milioni di euro) e riguarda particolarmente le macchine agricole, il settore edile (11,2 milioni di euro), il settore metalmeccanico, ovvero la fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (3,9 milioni di euro), l'industria tessile (4,7 milioni di euro) e il settore alberghiero e di ristorazione 5,5 milioni di euro). Disinvestimenti, invece, nella produzione dell'abbigliamento (-15,2 milioni di euro), nelle attività di architettura, ingegneria e consulenza tecnica (-14,7 milioni di euro), negli investimenti azionari in beni immobili (-3,4 milioni di euro) e nelle attività di ricerca e sviluppo (-2,9 milioni di euro). 22

23 Tra i principali investimenti italiani in Croazia si annoverano: SERVIZI BANCHE: UNICREDIT GROUP e GRUPPO INTESA SAN PAOLO controllano le due principali banche croate, rispettivamente: ZABA - ZAGREBAČKA BANKA (130 filiali in Croazia, serve circa 1 milione di clienti privati e oltre clienti aziendali; la quota del mercato è del 25% ca, dal 2002 fa parte dell Unicredit Group) e PBZ PRIVREDNA BANKA ZAGREB (ca. 230 filiali, dal 1999 fa parte del Gruppo Intesa e dal 2007 dell INTESA SAN PAOLO); BANCO POPOLARE VERONA E NOVARA nel 2006 ha acquisito la Banca Sonic e l ha rinominata BANCO POPOLARE CROATIA, nel gennaio 2014 il Banco Popolare Verona e Novara ha venduto la controllata BANCO POPOLARE CROATIA al principale gruppo bancario ungherese OTP; GRUPPO VENETO BANCA ha acquisito la Gospodarsko kreditna banka, ora rinominata VENETO BANKA (11 sportelli);. ASSICURAZIONI: ASSICURAZIONI GENERALI operativa sul mercato croato dal 2004 con la controllata GENERALI OSIGURANJE che detiene una quota di mercato (dati febbraio 2014) del 4,4% nel segmento di assicurazioni vita e del 3,9% nelle altre assicurazioni. GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA: alcuni centri commerciali italiani: TOWER CENTER a Rijeka (La Policentro SpA); OVS MALOPRODAJA (OVS SpA; precedentemente GRUPPO COIN MALOPRODAJA Grupo Coin SpA): 12 punti vendita: 3 a Pola, 5 a Zagabria e dintorni, 3 a Spalato e dintorni e 1 a Osijek; FERRERO Croazia (FERRERO Middle and Eastern Europe GmbH) gestisce l attività aziendale in tutta la regione; fino a pochi anni fa era presente anche il sistema cooperativo italiano con Ipercoop (Coop. Nord-Est). TURISMO ED INTRATTENIMENTO: varie società legate soprattutto al turismo in Istria e, meno numerose, in Dalmazia: ANKER GRUPA hotel LAFODIA (TTM-TOP TECHNOLOGY MISSION famiglia Marazzi); CRVENA LUKA (OCTAVIA srl), GRAN HOTEL PARK (famiglia Marinelli) ENERGIA: ENI (INAgip) e EDISON (ED-INA) per l estrazione di gas in Adriatico, in collaborazione con la società petrolifera croata INA; Gruppo SOL ha concluso con la società petrolifera croata INA una joint-venture, denominata SOL-INA, diventando il secondo operatore nel settore dei gas tecnici/gas industriali in Croazia; ŠIŠARKA (più proprietari italiani) per la produzione di pellet di legno; GRUPPO SAIPEM ha costituito la filiale SAIPEM SPA per la fornitura di servizi specialistici di ingegneria nel settore delle costruzioni off-shore per l'industria petrolifera; SOLARIS (proprietari italiani e croati) per la produzione e la commercializzazione di moduli fotovoltaici; la società italiana AFIN (EX ITALCOGIM) e le società croate MONTMONTAŽA e LAVČEVIĆ hanno costituito la società mista MONTCOGIM PLINARA per la distribuzione di gas ed idrocarburi. 23

24 INDUSTRIA SIDERURGIA: nel 2012 la società ABS - ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU SPA (gruppo DANIELI) acquisisce un impianto produttivo in Croazia nella località di Sisak, dando vita alla ABS SISAK doo, con l obiettivo di consolidare la propria strategia di espansione. A causa della crisi del mercato siderurgico europeo dove sono presenti grandi quantità di acciaio a basso costo provenienti da Ucraina e Cina, il gruppo DANIELI ha deciso di sospendere la produzione. METALMECCANICA: nel luglio 2013 la società italocroata ITALIKACINK (di proprietà dei fratelli Bisol BISOL SPA) ha aperto un nuovo stabilimento di zincatura nella città di Lički Osik; la società IND.I.A. (Industria Italiana Arteferro) ha acquisito nel 1980 la ditta locale Dohomont con uno stabilimento di produzione di manufatti metallici con il nome ARTEFERRO DOHOMONT nella città di Goričan; nell anno 2000 la società SIDERURGICA S.r.l. ha costituito la società croata ALBA PROFIL per le lavorazioni metalmeccaniche. INDUSTRIA MECCANICA E ELETTROMECCANICA: nel 2001 la sede italiana del WAM GROUP ha costituito la società croata WAM PRODUCT per la produzione di macchine e componenti per impianti di trattamento polveri; la SOGA SPA ha fondato al società SINCRO attiva nell industria elettromeccanica - produzione generatori; nel 2010, il gruppo italiano MEP ha inaugurato l impianto industriale STROJO-METAL per la produzione di carpenteria metallica pesante; la societa croata PLAMEN (proprietari croati e italiani) e attiva nella produzione di prodotti di fonderia, stufe, corpi riscaldanti ELETTRONICA E INDUSTRIA AD ALTA TECNOLOGIA: nel 1999 il gruppo DUCATI ENERGIA ha costituito una joint-venture con la ditta locale V&M ELECTRONIC, che ha preso il nome di DUCATI KOMPONENTI; la società italiana DANIELI AUTOMATION S.P.A., ha costituito la società DANIELI-SYSTEC attiva nel settore dell automazione; nel 2001 il gruppo italiano ISOCLIMA (con altri investitori ) ha acquisito la società croata LIPIK GLAS (produzione vetri ad alta tecnologia), procedendo ad un radicale ammodernamento degli impianti e dei macchinari; nel 2005 la società A.I.E.M. srl ha costituito a Fiume la società A.I.E.M. (installazione/manutenzione di impianti di automazione e di telecomando). TESSILE-ABBIGLIAMENTO: nel 2001 il BENETTON GROUP BENIND ha avviato la produzione nello stabilimento tessile Benetton Croatia d.o.o. di Osijek; nel 2005 è stata costituita la Benetton Istria d.o.o. ; nella seconda metà del 2010, la società Benetton Croatia d.o.o. Osijek si è unita alla società Benetton Istria d.o.o. costituendo un'unica società BENETTON TEKSTIL d.o.o. che nel 2014 si e' trasformata nella OLIMPIAS TEKSTIL d.o.o. Nel 2002 il Gruppo CALZEDONIA ha effettuato il primo investimento green-field della Croazia costruendo una fabbrica di calze a Čakovec; oggi dispone di 4 stabilimenti produttivi in Croazia (TUBLA TEKSTIL, INTINOVA, YITRES, COMPROM PLUS) mentre la società CALZEDONIA CROATIA tratta la attiivtà commerciali; l azienda croata AQUAFIL CRO (precedentemente denominata BULGARI FILATI; fondatori AQUAFILSpA e FINEST) produce materie prime per l'industria tessile. 24

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