R.O.S. CARABINIERI. Province di Lecce, Brindisi, Roma e altre località del territorio nazionale. 4 ottobre 2011 NOTA PER GLI ORGANI DI INFORMAZIONE

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1 R.O.S. CARABINIERI OPERAZIONE AUGUSTA Province di Lecce, Brindisi, Roma e altre località del territorio nazionale 4 ottobre 2011 NOTA PER GLI ORGANI DI INFORMAZIONE L OPERAZIONE AUGUSTA Gli arrestati. 1) RIZZO Salvatore, nato a Castrignano del Capo (LE) il , capo clan, detenuto presso la Casa Circondariale di Saluzzo (CN) 416 bis; 2) FIRENZE Ivan, nato a Lecce il , Luogotenente di RIZZO Salvatore e capo gruppo mafioso FIRENZE MACI, detenuto presso la Casa Circondariale di Padova 416 bis, 629 aggravato dal 7, 73 e /90; 3) BRACALE Massimiliano, nato a Lecce il , ivi residente 416 bis; 4) CAMASSA Claudio, nato a Lecce l , residente a Lequile (LE) /90; 5) CENTONZE Oliviero, nato a Zurigo il , residente a Lecce 416 bis; 6) CIMINIELLO Federica, nata a Lecce il , ivi residente 416 bis; 7) COCCO Alessandro Luigi, nato a Roma il , ivi residente 73 e /90; 8) CORRADO Simone, nato a Lecce il , residente a Cavallino (LE) 416 bis; 9) DE LEO Gabriella, nata a San Donato (LE) il , residente a Lecce 73 e /90; 10) DE LEO Pietro, nato a San Donato (LE)il , residente a Lecce 73 e /90; 11) DI NUNZIO Maurizio, nato a Scorrano (LE) il , detenuto presso la Casa Circondariale di Viterbo 416 bis; 12) D OSTUNI Francesco, nato a Lecce il , ivi residente, domiciliato a Ravenna 73 e /90; 13) ELIA Rossana, nata a Melendugno (LE) il , residente a Lecce 73 e /90; 14) FIORENTINO Serenella, nata a Lecce il , detenuta presso la Casa Circondariale di Lecce 73 e /90;

2 15) GRECO Marco, nato a Maglie (LE) il , detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce 416 bis; 16) GRECO Sergio, nato a Lecce il , ivi residente 73 e /90; 17) LAZZARI Claudio, nato a Lecce l , ivi residente 416 bis, /90; 18) LAZZARI Luigi, nato a Lecce il , residente a Cavallino (LE) 416 bis; 19) LEO Andrea, nato a Vernole il , ivi residente, capo gruppo mafioso LEO - VERARDI 416 bis; 20) LONGO Davide, nato a Lizzanello (LE) il , ivi residente 416 bis; 21) MACI Nicolino, nato a Lecce il , ivi residente, capo gruppo mafioso FIRENZE MACI 416 bis, 629 aggravato dal 7, 73 e /90; 22) MARTENA Raffaele, nato a S. P. Vernotico il , detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce /90; 23) PEPE Antonio, nato a Lecce il , detenuto presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano 416 bis; 24) PERRONE Federico, nato a Nardò il , residente a San Donato 416 bis; 25) PICCARI Alberto, nato a Roma il , detenuto presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia /90; 26) PINTO Nicola, nato a Lecce il , ivi residente 73 e /90; 27) RAMPINO Pietro, nato a Trepuzzi il , ivi residente 73 e /90; 28) RIZZO Gabriele, nato a Lecce il , residente a Surbo (LE) 416 bis, 629 aggravato dal 7, /90; 29) RIZZO Stefano, nato a Lecce il , ivi residente 416 bis, 629 aggravato dal 7; 30) SANTORO Luigi, nato a Melendugno (LE) il , ivi residente 416 bis; 31) SAPONARO Andrea, nato a San Pietro Vernotico BR) il , residente a Torchiarolo (BR) 73 e /90; 32) SCHIAVI Roberto, nata a Milano l , residente a Lizzanello (LE) 416 bis, 73 e /90; 33) SOLITO Roberto, nato a Cavallino (LE) il , ivi residente 416 bis, 73 e /90; 34) SPARAPANE Giancarlo, nato a Lecce il , detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce 73 e /90; 35) STABILE Alessandro, nato a Lecce il , ivi residente 416 bis, 73 e /90; 36) CARICATO Tonino, nato a Colonia (Germania) il , detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce 416 bis, 629 aggravato dal 7, /90; 37) LONGO Cristian, nato a Lecce il , residente a Lizzanello (LE) bis, /90; 38) MAZZEO Giuseppe, nato a Lecce il , residente a Castrì di Lecce 416 bis, 629 aggravato dal 7; 39) PASTORE Francesco, nato a Lecce il , residente a Cavallino (LE) 416 bis; 40) VERARDI Alessandro, nato a Lizzanello il , capo gruppo mafioso LEO - VERARDI, detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce 416 bis, 629 aggravato dal 7; 41) MAZZEO Stefano, nato a Lecce il , detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce 416 bis, /90; 42) PERRONE Alessandro, nato a Lecce il , detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce 416 bis, 629 aggravato dal 7; 43) CARICATO Francesco, nato a Lecce il , residente a Cavallino (LE) 629 aggravato dal 7; 2

3 44) INGROSSO Mauro, nato a Lecce il , residente a San Cesario di Lecce 629 aggravato dal 7; 45) MONITTOLA Andrea, nato a Lecce il , residente a Cavallino (LE) 629 aggravato dal 7. Gli arrestati, al momento delle irruzioni dei Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Lecce nelle abitazioni (sono stati sorpresi nel sonno alle ore 03:00), non hanno opposto la benché minima resistenza. Durante l operazione, i Carabinieri del R.O.S. e dei Comandi Provinciali interessati si sono avvalsi del supporto di elicotteri ed unità cinofile per la ricerca di droga, armi ed esplosivi. Quattro catturandi sono attivamente ricercati. Il procedimento vede altresì indagate, in stato di libertà, per le medesime ipotesi di reato (sotto descritte) altre venti persone, per le quali non è stata avanzata richiesta di custodia cautelare. I reati contestati. Associazione di tipo mafioso, traffico e cessioni di sostanze stupefacenti (cocaina ed eroina), estorsioni aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose. Le indagini. La misura cautelare scaturisce: dall attività investigativa convenzionalmente denominata AUGUSTA :. condotta dal luglio 2007 al marzo 2009, con ulteriori specifiche attività condotte ad integrazione fino all aprile 2011, dal R.O.S. (Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri), a carico del sodalizio criminale denominato CLAN RIZZO, egemone in Lecce e comuni limitrofi (Cavallino, Vernole, San Cesario, San Donato, Lizzanello, Merine, Vernole, Melendugno, Caprarica, Calimera e Martano) organico alla frangia leccese dell organizzazione mafiosa Sacra Corona Unita;. incentrata sulle emergenze investigative idonee a delineare l operatività mafiosa degli esponenti del citato sodalizio malavitoso (in particolare del gruppo mafioso denominato FIRENZE MACI, organico al Clan RIZZO, ma anche di parte del gruppo mafioso LEO - VERARDI, tutti comunque organici alla frangia leccese dell organizzazione mafiosa Sacra Corona Unita) e ad accertarne le rispettive responsabilità nella commissione di più reati fine, fra i quali un ingente traffico di sostanze stupefacenti con approvvigionamenti anche dall OLANDA, dalla zona di Roma e dalla Provincia di Brindisi; da ulteriori attività investigative condotte nel corrente anno 2011 dalle Compagnie CC di Maglie (LE) e Lecce, a carico di soggetti (appartenenti in gran parte al gruppo mafioso LEO - VERARDI, alcuni dei quali indagati anche nel contesto investigativo 3

4 AUGUSTA, ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsioni aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose e spaccio di sostanze stupefacenti ; che hanno consentito, in via prioritaria, di acquisire idonei elementi probatori in ordine all attuale operatività nel capoluogo leccese e nei comuni limitrofi dell organizzazione mafiosa nota come Sacra Corona Unita, nell ambito della quale la frangia capeggiata da RIZZO Salvatore operava principalmente nei territori di Lecce e Cavallino (in particolare del rione Castromediano), nonché di Vernole, San Cesario e San Donato, con il gruppo capeggiato da FIRENZE Ivan e MACI Nicolino; in seguito RIZZO costituiva un nuovo gruppo (un nuovo locale o una nuova squadra ) d intesa con VERARDI Alessandro e da LEO Andrea, capeggiato da questi ultimi (che già operavano con un proprio gruppo nello stesso territorio) con interesse alla zona di Cavallino, Castromediano, Lizzanello, Merine, Vernole, Melendugno, Caprarica, Calimera, Martano e del quale facevano parte altri, già componenti del gruppo precedente. L INDAGINE AUGUSTA L attività d indagine AUGUSTA, condotta su diversi fronti investigativi dal R.O.S. e compendiata in più informative di reato, ha consentito, fra i vari aspetti, di comprovare l esistenza e delinearne l operatività di una frangia della Sacra Corona Unita operante nella città di Lecce e nei comuni limitrofi, ripartita in due distinti gruppi criminali, interessati anche al traffico di sostanze stupefacenti. Il primo gruppo criminale è quello capeggiato da FIRENZE Ivan, pregiudicato, già affiliato al clan della SCU facente capo al defunto LEZZI Giuseppe. Dopo l arresto di FIRENZE, che il , al valico del Brennero, è stato trovato in possesso di Kg.2,190 di cocaina occultata all interno della ruota di scorta dell autovettura a bordo della quale viaggiava, la gestione operativa dell organizzazione è stata assunta da MACI Nicolino, suo amico d infanzia, come lui affiliato alla SCU e persona di sua assoluta fiducia. La frangia del sodalizio mafioso in questione risulta in rapporti e sostanzialmente inserita nel Clan mafioso capeggiato da RIZZO Salvatore, detto Totò, detenuto a Saluzzo in espiazione della pena dell ergastolo. Nel corso dell indagine, le connotazioni mafiose del sodalizio sono emerse chiaramente dalle missive sequestrate ad alcuni indagati detenuti e, soprattutto, a far data dal , dall attività di intercettazione delle conversazioni tra presenti all interno dell autovettura BMW in uso a MACI Nicolino, rivelatrici della consapevolezza e volontà dei vari consociati di operare nell ambito di una struttura gerarchicamente strutturata, in cui gli ordini provenivano da MACI Nicolino, FIRENZE Ivan e RIZZO Salvatore. Sono quindi stati identificati gli appartenenti al sodalizio mafioso e chiariti i rispettivi ruoli e compiti; sono state poi acclarate le dinamiche criminali, facendo luce su un ingente traffico di stupefacenti, relative anche ad un altra frangia dell associazione mafiosa, quella 4

5 facente capo a LEO Andrea, detto Vernel, con la quale si erano manifestati contrasti per la gestione del territorio. È stato acclarato, come si è detto, che FIRENZE Ivan, dopo il suo arresto, aveva conferito a MACI Nicolino l incarico di gestire le attività illecite ed il commercio di droga in Lecce ed in alcuni comuni della provincia, fra cui Cavallino, la frazione di Castromediano e San Donato di Lecce, conferendogli ampio potere decisionale, anche con riferimento alla risoluzione di contrasti di cui si è appena accennato, insorti nell ambito della frangia leccese, con specifico riferimento al controllo del territorio ed alla suddivisione delle competenze territoriali per le varie attività delittuose tra i gruppi facenti capo a FIRENZE ed a LEO Andrea. Le indagini hanno inoltre consentito di appurare che FIRENZE Ivan, nonostante i limiti imposti dalla detenzione carceraria, riusciva ugualmente a far pervenire le sue disposizioni al proprio referente sul territorio MACI Nicolino. Quest ultimo, poi, nell esercizio del mandato conferitogli, si è avvalso della collaborazione, a vario titolo, di LAZZARI Claudio, SCHIAVI Roberto e STABILE Alessandro, nonché di quella della propria moglie CIMINIELLO Federica. Del gruppo criminale FIRENZE-MACI sono risultati inoltre far parte LAZZARI Luigi (fratello di Claudio), BRACALE Massimiliano, CENTONZE Oliviero (nato nel 1970, oltre, come si dirà, all omonimo nato nel 1966) ed altri non identificati, al cui sostentamento durante la loro detenzione carceraria (come anche per FIRENZE), proprio in virtù della loro appartenenza al sodalizio mafioso, provvedeva MACI che consegnava periodicamente somme di denaro, di importo variabile, alle rispettive famiglie e che si occupava anche delle spese legali. Della distribuzione di denaro beneficiavano, inoltre, i detenuti PEPE Antonio, detto Totti, e SOLITO Roberto. L intercettazione delle conversazioni tra presenti eseguita a bordo dell autovettura in uso al MACI Nicolino, nonché alcune lettere sequestrate a consociati detenuti, fra i quali lo stesso LEO Andrea, hanno evidenziato come, in seno alla complessa ed articolata struttura mafiosa, sussistessero accordi ed alleanze nella gestione del traffico di stupefacenti; sono emerse in particolare alleanze, più che contrapposizioni, tra i vari gruppi criminali operanti sul territorio. Tuttavia, nel periodo compreso tra dicembre 2008 e gennaio 2009 si sono registrati contrasti tra il gruppo FIRENZE-MACI e quello di LEO Andrea, riconnessi alla gestione delle attività illecite nel paese di Cavallino, in precedenza gestite in via esclusiva dal gruppo facente capo al LEO, cui era poi subentrato d autorità quello facente capo al FIRENZE. Si è accertato, altresì, che del gruppo LEO facevano parte i detenuti SANTORO Luigi detto Pea, LONGO Davide, GRECO Marco e MAZZEO Stefano. L indagine ha consentito, altresì, di rilevare la disponibilità di armi da parte del sodalizio e lo svolgimento di un intenso traffico di stupefacenti da parte del gruppo FIRENZE-MACI. Si aveva modo di documentare, infatti, che il gruppo movimentava ingenti quantitativi di cocaina ed eroina, che in parte venivano ceduti ad altri trafficanti salentini per le zone di relativa influenza ed in parte distribuiti dal MACI ai propri affiliati, per la successiva commercializzazione attraverso una rete di spacciatori operanti in vari paesi della provincia. Le intercettazioni telefoniche ed i servizi di osservazione eseguiti sul territorio sono stati supportati da determinanti ed oggettivi riscontri, attraverso distinte operazioni di polizia, di seguito indicate cronologicamente, che hanno permesso di fornire valore probatorio alla mole di indizi raccolti attraverso l ascolto delle varie conversazioni intercorse tra gli indagati e che hanno consentito di operare l arresto, in flagranza di reato, di singoli 5

6 soggetti ed il sequestro di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina, di seguito meglio descritti: arresto operato il nei confronti di COSTANTINI Ettore, PERSANO Marco e GIGLIO Antonio, nonché contestuale rinvenimento e sequestro di circa mezzo chilo di sostanza stupefacente del tipo cocaina, tre chilogrammi di stupefacente del tipo hashish e 150 grammi di stupefacente del tipo marijuana, oltre a sostanze da taglio e bilancini di precisione; arresto operato il , nei confronti di FIRENZE Ivan e CORRADO Simone, nonché contestuale rinvenimento e sequestro di chilogrammi 2,190 di sostanza stupefacente del tipo cocaina; arresto operato il , nei confronti di GARRISI Marta, nonché contestuale rinvenimento e sequestro di grammi 57 di sostanza stupefacente del tipo eroina; arresto operato il , nei confronti di BRANDI Alberto, nonché contestuale rinvenimento e sequestro di grammi 5 di sostanza stupefacente del tipo cocaina, grammi 31 circa di stupefacente del tipo hashish, n.10 pastiglie di Subtex e grammi 5 circa di sostanza da taglio del tipo mannite; arresto operato il , nei confronti di PASCA Davide, nonché contestuale rinvenimento e sequestro di grammi 18,5 di sostanza stupefacente del tipo eroina; perquisizione eseguita il , nei confronti di SCHIAVI Roberto e DE LEO Pietro, nonché contestuale rinvenimento e sequestro di grammi 1,7 di sostanza stupefacente del tipo eroina; arresto operato il , nei confronti di D OSTUNI Francesco, nonché contestuale rinvenimento e sequestro di chilogrammi 0,517 di sostanza stupefacente del tipo cocaina; arresto operato il , nei confronti di SETTEMBRINI Primo, nonché contestuale rinvenimento e sequestro di chilogrammi 6 circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I menzionati riscontri di polizia hanno fatto chiaramente comprendere come i numerosi riferimenti operati dagli interlocutori nel corso delle conversazioni intercettate a beni di varia natura (telefoni, caricabatteria, moto, biglietti, documentazione, matrimoniale, pesce, appartamenti, occhiali, teglie, ecc.), fossero in realtà espressione di un linguaggio volutamente criptico, finalizzato a dissimulare il reale oggetto delle stesse, riferito invece a quantitativi vari di stupefacente, alla loro tipologia ed alle conseguenti modalità di compravendita. I dialoghi tra presenti captati all interno dell autovettura del MACI ed i numerosi contatti telefonici ed interpersonali emersi tra i soggetti inseriti nel sodalizio criminale evidenziano chiaramente l esistenza di un contesto organizzato, indice di una consapevole adesione ad un comune programma criminoso, volto alla consumazione di una serie indeterminata di reati in materia di stupefacenti, alla cui realizzazione ciascuno dei sodali ha fornito il proprio apporto, con ruoli e compiti specifici. In particolare: FIRENZE Ivan e MACI Nicolino hanno diretto e organizzato il traffico di sostanze stupefacenti stabilendo gli incarichi di ogni partecipante nelle operazioni illecite; il MACI, in particolare, come, già evidenziato, già uomo di fiducia e diretto collaboratore del FIRENZE, dopo l arresto di questi, avvenuto il , è divenuto il referente del gruppo sul territorio, anche con compiti decisionali; GRECO Sergio aveva il compito di garantire uno stabile rifornimento di stupefacente del tipo cocaina, che procacciava in ingenti quantità avvalendosi di un suo autoctono canale romano, stabilendone le modalità di acquisto e di successivo trasporto a Lecce, 6

7 ove poi la droga veniva smerciata in gran parte in ambienti della c.d. lecce bene (fra i suoi clienti eccellenti vi erano infatti personaggi in vista della zona di Lecce); ha fornito, altresì, ampia collaborazione al FIRENZE ed al MACI nel reperimento e nella raccolta del denaro destinato all acquisto dello stupefacente; BRANCATELLI Carlo e D OSTUNI Francesco hanno collaborato con il GRECO nel procacciamento dello stupefacente, sempre del tipo cocaina, avvalendosi della decisiva intermediazione di COCCO Paolo, COCCO Alessandro Luigi (rispettivamente padre e figlio) e SETTEMBRINI Primo, tutti romani, nonché nel trasportarlo a Lecce, con D OSTUNI e SETTEMBRINI che sono stati impiegati anche come corrieri; CAMASSA Claudio, ha collaborato attivamente con GRECO Sergio, mantenendo i contatti sia con COCCO Paolo, per l approvvigionamento di una partita di stupefacente, sia con altri referenti leccesi, non meglio identificati, interessati all acquisizione di una parte dei 6 chilogrammi di cocaina giunti nel Salento il e sequestrati nell occasione; FAGO Alessandro ha acquistato stabilmente dal gruppo ingenti quantitativi di stupefacente del tipo cocaina, che poi smerciava autonomamente; LAZZARI Claudio e STABILE Alessandro, stretti collaboratori di MACI Nicolino, si occupavano del procacciamento, del taglio, del confezionamento e dello smercio dello stupefacente del tipo cocaina; SCHIAVI Roberto ha operato alle dirette dipendenze di MACI Nicolino e, sotto la sua supervisione, si è occupato delle movimentazioni di stupefacente del tipo eroina in quantitativi di circa 50 grammi alla volta, che ha provveduto a consegnare direttamente ad una rete di spacciatori di medio livello, in Lecce e provincia, i quali, operando autonomamente, si sono adoperati a loro volta nello spacciarla al dettaglio nelle rispettive aree di competenza; FIORENTINO Serenella, DE LEO Pietro e DE LEO Gabriella hanno collaborato con SCHIAVI Roberto nella movimentazione dell eroina, provvedendo altresì alla loro custodia nelle rispettive abitazioni o pertinenze di esse. Il sodalizio aveva una notevole disponibilità di denaro, provento proprio delle attività illecite poste in essere, nonché disponeva di un fondo cassa comune per le esigenze logistiche (acquisto di telefonini, schede, autovetture, moto, ecc.) e per coprire le spese legali dei suoi affiliati. I menzionati FIRENZE e MACI, inoltre, impartivano precise direttive ai loro subordinati; fissavano frequenti incontri de visu con costoro per la riscossione dei proventi dell attività di spaccio e per discutere di argomenti riservati, preferendo tale canale diretto di contatto, piuttosto che avvalersi dell uso del telefono e rischiare, così, eventuali intercettazioni; tutti gli aderenti all organizzazione, inoltre, utilizzavano un linguaggio criptico, durante le conversazioni telefoniche e ponevano in essere vari stratagemmi al fine di eludere le possibili investigazioni da parte delle Forze di Polizia, non ultimo il frequente ricorso a cambi di schede per telefoni cellulari, di gestori differenti e tutte intestate a terze persone incensurate, ovvero prive di qualsivoglia indicazione relativa all intestatario. Le attività investigative eseguite, inoltre, hanno consentito di delineare l operatività, nella città di Lecce, di un secondo gruppo organizzato, non collegato con l associazione mafiosa e avente unicamente finalità attinenti il traffico, la detenzione e lo spaccio di quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. I vertici di detto sodalizio venivano individuati nel detenuto SOLITO Roberto e nella sua convivente ELIA Rossana, che gestiva l attività illecita in luogo del compagno durante il periodo di detenzione dello stesso, i quali stabilmente si sono riforniti di sostanza stupefacente da MARTENA Raffaele di Tuturano (BR), a sua volta facente parte di un sodalizio criminale riconducibile al clan 7

8 BUCCARELLA della frangia brindisina della Sacra Corona Unita. Lo stupefacente fornito al gruppo leccese dal MARTENA, veniva poi distribuito nella zona di Lecce e nei comuni limitrofi mediante una rete di spacciatori al dettaglio. In particolare si è accertato che, dopo l arresto di SOLITO Roberto, avvenuto il , la sua convivente ELIA Rossana ha fatto in modo che non vi fosse soluzione di continuità nell attività criminale del gruppo, continuando lei stessa a tenere i contatti diretti con MARTENA Raffaele, a dirigere le attività illecite del sodalizio, mantenendo i contatti ed assicurando l assistenza economica e legale a vari pregiudicati, tra gli altri a PEPE Antonio, detto Totti, in atto detenuto. Ciascuno degli altri sodali ha fornito il proprio consapevole contributo alla consorteria criminale, con ruoli e compiti specifici. In particolare: PINTO Nicola collaborava con ELIA Rossana nell attività di spaccio di sostanze stupefacenti e nel recupero dei relativi crediti; RAMPINO Pietro riceveva direttamente da ELIA Rossana la sostanza stupefacente che provvedeva poi a distribuire al dettaglio. Le intercettazioni telefoniche ed i servizi di osservazione eseguiti hanno fatto chiaramente emergere le caratteristiche tipiche dell organizzazione criminale: le consuete prudenze; la consuetudine affermata di diversificare le utenze telefoniche in modo tale da rendere più difficoltosa l identificazione dell interlocutore in caso di un eventuale indagine da parte delle Forze di Polizia; le espressioni dai significati criptici, dove lo stupefacente, ad esempio, veniva indicato con i termini di documenti, macchina, fascicolo ; la sistematicità con la quale veniva movimentato lo stupefacente; la periodica riscossione dei proventi dell attività di spaccio e il frequente ricorso, da parte della ELIA, a violenze e minacce nei confronti di coloro di quali ritardavano nei pagamenti dello stupefacente. Le investigazioni condotte, inoltre, trovavano determinante riscontro in distinte operazioni di polizia, di seguito indicate cronologicamente ed in particolare: nell arresto di PINTO Nicola, operato il , nonché nel contestuale rinvenimento e sequestro di grammi 22 circa di sostanza stupefacente del tipo hashish; nell arresto di CAMPANILE Angelo, PECCATIELLO Gelsomino, SARICONI Alessandro, MALINCONICO Massimino e DE LEO Ronzina, operato in data , nonché nel contestuale rinvenimento e sequestro di grammi 97 circa di sostanza stupefacente del tipo hashish, di grammi 0,5 di sostanza stupefacente del tipo eroina, di un bilancino di precisione e di materiale utilizzato per il taglio, nonché di kg.10, 5 di polvere da sparo. Nel contesto associativo delineato si inseriscono poi le vicende riguardanti la società Iron Service, inizialmente oggetto di indagini separate in un procedimento poi riunito al presente. La menzionata agenzia Iron Service, regolarmente registrata presso la Camera di Commercio di Lecce con ragione sociale: Attività di servizio di controllo flusso e deflusso eventi c/o presso locali pubblici e privati, assistenza, accompagnamento e portierato, ha la propria sede in Lecce, Piazzale Padre Pio n.1 ed il suo titolare ufficiale risulta RIZZO Stefano, nipote di RIZZO Salvatore. Nello specifico, dal complesso dell attività investigativa è emerso che: pur essendo l agenzia Iron Service intestata a RIZZO Stefano, di essa si occupava quale gestore di fatto RIZZO Gabriele detto Cristian, il quale manteneva i contatti con alcuni gestori di locali e decideva, di concerto col fratello, tempi e modalità d impiego del personale alle loro dipendenze; all Iron Service, inoltre, erano interessati anche CENTONZE Oliviero (nato nel 1966) e, sia pure indirettamente, FIRENZE Ivan e MACI Nicolino. 8

9 In sostanza, le indagini hanno dimostrato come l agenzia Iron Service (che ha curato il servizio di sicurezza durante alcune manifestazioni pubbliche anche di livello nazionale e che per tale motivo teneva rapporti con pubbliche amministrazioni) costituisse promanazione diretta della frangia mafiosa della SCU facente capo a RIZZO Salvatore e FIRENZE Ivan e, pertanto, strumento per commettere azioni estorsive e per determinare l assoggettamento delle attività economiche nel territorio salentino, con l imposizione con intimidazione mafiosa del servizio di protezione e guardiania agli esercizi pubblici locali: non solo avvalendosi della forza di intimidazione dei singoli autori delle azioni estorsive (RIZZO Gabriele, RIZZO Stefano, CENTONZE Oliviero nato nel 1966) ma anche del legame con RIZZO Salvatore, notoriamente capo di un sodalizio mafioso, e quindi della forza di intimidazione promanante da esso. Per quanto attiene invece la connessa attività investigativa condotta dalla Compagnia CC di Maglie, le indagini avviate a seguito di un estorsione subita da un pregiudicato del luogo hanno portato ad accertare un attività di traffico di stupefacenti gestita in forma organizzata da un gruppo di soggetti dediti anche ad attività estorsiva ed in parte inserito nell associazione mafiosa comunemente nota come Sacra Corona Unita. Il periodo storico in cui il gruppo è risultato operativo è concomitante con lo stato di latitanza di VERARDI Alessandro (poi arrestato); ed i proventi dell attività criminosa posta in essere erano in parte destinati proprio a supportare detto stato di latitanza. VERARDI Alessandro, per ben intendere il contesto in cui si inquadrano i fatti oggetto della presente indagine, risulta già condannato con sentenza passata in giudicato per appartenenza al sodalizio mafioso comunemente denominato Sacra Corona Unita. Ciò posto, gli elementi di prova acquisiti e le conversazioni intercettate hanno consentito di evidenziare come VERARDI avesse continuato ad operare nell ambito della frangia del suddetto sodalizio cui appartengono FIRENZE Ivan e LEO Andrea. L attività criminosa posta in essere si caratterizza, pertanto, per una precisa finalità agevolativa mafiosa, che si evidenziava chiaramente nel caso dell estorsione che ha originato il procedimento penale in argomento. Quanto al traffico di sostanze stupefacenti, di cui è emersa parimenti riprova nell ambito delle conversazioni intercettate, ampio riscontro si rinviene nell intervenuto arresto di LONGO Cristian, FINA Roberto e PASTORE Andrea, operato il nelle campagne di Lizzanello, nella flagranza di reato di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di hashish ed eroina nell occasione sottoposti a sequestro. Analogamente, l attività investigativa condotta dalla Compagnia CC di Lecce, nata dalla denuncia di un titolare di un esercizio pubblico vittima di estorsione, ha consentito di far luce sull attività criminosa posta in essere da alcuni soggetti (Francesco CARICATO, Mauro INGROSSO ed Andrea MONITTOLA), legati al gruppo LEO VERARDI, i quali, spalleggiati da Sandro VERARDI durante il suo stato di latitanza, avevano imposto il pagamento del pizzo ad alcuni esercizi pubblici di ristorazione (chioschi, bar, ecc.) ubicati nella fascia costiera compresa fra le marine leccesi ed Otranto. 9

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