MODULO 8: SISTEMA NERVOSO

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1 MODULO 8: SISTEMA NERVOSO Anatomia Il sistema nervoso è la parte più importante di tutto l organismo, in quanto dirige, coordina e regola ogni atto della vita vegetativa (respirazione, digestione, circolazione...) e di quella di relazione (risposte agli stimoli esterni). È formato dal Sistema nervoso centrale (SNC): encefalo (cervello-cervelletto e tronco encefalico), e midollo spinale, dal Sistema nervoso periferico (SNP): nervi cranici e nervi spinali, che collegano il SNC al resto del corpo e dal Sistema nervoso vegetativo (SNV): nervi che regolano le funzioni viscerali. Il cervello è costituito da miliardi di cellule nervose che sono riunite in "unità funzionali". Ogni gruppo di cellule nervose è collegato ad altrettante fibre che hanno la funzione di condurre gli impulsi nervosi dalla periferia verso il cervello (stimoli sensitivi) e viceversa dal cervello agli organi periferici (stimoli motori). Il cervello è contenuto nella scatola cranica ed è avvolto da tre membrane chiamate meningi nel cui spazio è contenuto un liquido che, insieme alle meningi, costituisce un sistema di protezione del SNC. Ha la forma di un grosso ovoide ed è diviso in due emisferi, destro e sinistro. Gli impulsi che originano dall'emisfero sinistro raggiungono la metà destra del corpo, mentre gli impulsi che si originano nell'emisfero destro raggiungono la metà sinistra del corpo.

2 I nervi conducono gli stimoli dal centro decisionale dell organismo, il cervello, alla periferia. Questa loro caratteristica consente anche di compiere la funzione opposta: trasportare gli stimoli esterni verso il cervello che li elaborerà e prenderà le opportune decisioni dell ambiente per generare delle risposte adeguate. Nella parte posteriore della scatola cranica, sotto la parte posteriore degli emisferi cerebrali, è situato un piccolo organo rassomigliante nella forma al cervello, detto cervelletto. Il cervelletto, collegato da fasci di fibre nervose al cervello ed al midollo spinale, partecipa alla regolazione dell'attività motoria volontaria. Alla base del cervello è posto il tronco cerebrale (o tronco encefalico) che regola l attività respiratoria e circolatoria ed il cervelletto. Il SNC si prolunga all interno della colonna vertebrale nel midollo spinale. Nella colonna vertebrale, le 33 vertebre che la compongono sono ossa strutturate ad anello con un canale centrale, proteggono il passaggio del midollo spinale e permettono la fuoriuscita dei nervi periferici, lungo i quali viaggiano gli impulsi motori e sensitivi; essi costituiscono il sistema periferico. Il midollo spinale mette in comunicazione la maggior parte dell'organismo con i centri nervosi superiori. Ha quindi un'importante funzione di collegamento. Una lesione midollare ha come effetto l'interruzione di tali collegamenti tra l'organismo ed il cervello, con una conseguente paralisi motoria e sensitiva. Per potersi contrarre i muscoli necessitano di stimoli adeguati. Gli stimoli vengono dati da particolari cellule con cui sono in contatto e che sono in grado di condurre elettricità. Queste cellule, dette neuroni (vedi immagine sotto), compongono dei fasci (detti nervi) che percorrono l intero organismo. Le cellule nervose comunicano tra loro attraverso miliardi di connessioni, che si chiamano sinapsi. Sono molto sensibili ai danni ischemici (ovvero se non arriva sangue e quindi ossigeno). IMPORTANTE: Una volta distrutte le cellule nervose non si rigenerano, quindi i danni al sistema nervoso che comportano la morte cellulare sono quasi sempre irreversibili. Per aiutare a comprendere le complicate questioni relative a una lesione midollare, questa sezione offre un insieme di informazioni sul sistema nervoso, in particolare su: a - La struttura e la funzione dei neuroni b - Le parti del sistema nervoso c - Il sistema nervoso centrale (SNC) d - Il sistema nervoso periferico

3 a. La struttura e la funzione dei neuroni I neuroni sono cellule eccitabili specializzate nella ricezione di stimoli e nella conduzione degli impulsi provenienti dai nervi e servono a trasmettere informazioni ad altre parti del corpo. Il sistema nervoso si suddivide in due parti principali: il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico. Il primo è costituito dal cervello e dal midollo spinale (possiamo pensare al midollo spinale come un'estensione del cervello), il secondo invece è composto dai nervi craniali, che fuoriescono dalle cellule neurali, e dai nervi spinali che si propagano dal midollo spinale. Sebbene i neuroni possono essere di varie grandezze e tipologie, come altre cellule, essi hanno una dimensione e una funzione ben caratteristica, ovvero quella di trasportare stimoli ed impulsi. Mentre una delle differenze principali tra i neuroni e le altre cellule è che i primi non si possono dividere e formare nuove cellule: ciò impedisce che la struttura equilibrata del sistema nervoso venga distrutta dalla creazione di nuovi circuiti, ma significa anche che se un nervo viene danneggiato, questo non può essere sostituito in alcun modo. Ciascun neurone ha un corpo cellulare coperto da centinaia di brevi e ramificate estensioni, chiamate dendriti, che ricevono informazioni da altri neuroni, e una lunga estensione, chiamata assone (o neurite),che trasmette il messaggio ricevuto ad un altro neurone o verso le cellule di destinazione (ad es. le fibre muscolari) per mezzo di un singolo impulso (vedi la figura Struttura di un neurone ). Ci sono due tipi di neuroni: mielinico e non mielinico. La mielina è una guaina protettiva di materiale bianco isolante che circonda alcuni assoni. Le fibre degli assoni isolate dalla mielina possono trasmettere messaggi elettrici a una velocità di 90 metri al secondo, mentre le fibre senza mielina possono solo inviare messaggi a una velocità di uno o due metri al secondo. Leggendo articoli sulla lesione midollare ti potrà capitare di leggere espressioni del tipo materia bianca o materia grigia ; sappi che la materia bianca contiene principalmente assoni mielinici mentre la materia grigia contiene corpi cellulari nervosi e assoni non mielinici.

4 b. Le parti del sistema nervoso Il sistema nervosa è diviso in due parti: il sistema nervosa centrale e il sistema nervoso periferico (entrambe le due parti possono essere suddivise in ulteriori categorie, come mostrato nella figura Parti del sistema nervoso ). Le due sezioni che seguono descrivono le parti del sistema nervoso con maggiori dettagli. c. Il sistema nervoso centrale (SNC) Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo spinale. Il cervello Il cervello, che è formato da miliardi di neuroni, consiste di tre strutture principali: il prosencefalo (cervello), il cervelletto e il midollo allungato. Naturalmente attorno al cervello vi sono le ossa protettive del cranio. Nel cervello ha origine la nostra intelligenza e personalità e controlla e coordina tutte le attività del corpo indipendentemente dalla nostra coscienza. Il cervello riceve le informazioni dai nostri sensi e le usa per guidare le nostre attività quotidiana: controlla i muscoli coinvolti nel movimento volontario, così come tutti i muscoli involontari (ad esempio il battito cardiaco, le attività ghiandolari, i tessuti digestivi, ecc.) Il midollo spinale e la spina dorsale Il midollo spinale è costituito da un fascio di nervi che si estende dal cervello e stabilisce delle connessioni tra questo e il resto del corpo. Così come il cervello è protetto dal cranio, il midollo spinale è protetto dalla spina dorsale. Questa è formata da anelli ossei posti uno sull altro, separati da dischi di tessuto denso, chiamato cartilagine: questi anelli posti uno sull'altro sono chiamati vertebre. Queste sono formate da un corpo e da una serie di protuberanze (o prolungamenti) ossee verso la parte posteriore in cui si inseriscono dei legamenti di supporto. All'interno di ogni vertebra si trova il canale spinale che circonda e protegge il midollo spinale. Delle intercapedini poste tra le vertebre consentono ai nervi (che soni dei fasci di neuroni) di connettere il midollo spinale in modo da trasportare le informazioni dal cervello ai muscolo e/o agli organi sensoriali e viceversa (vedere la figura "vertebre") Complessivamente vi sono 33 vertebre (come mostrato nella figura midollo e colonna spinale ). Quelle nel collo sono chiamate vertebre cervicali: esse sono numerate C1-C7, dall alto verso il basso. Le vertebre della parte inferiore della colonna spinale, e di tutto il torace, sono chiamate vertebre toraciche. Queste vertebre sono numerate T1-T12. Le vertebre nella parte posteriore più bassa sono conosciute come vertebre lombari e sono numerate L1-L5. Sotto queste vertebre si trova la regione sacrale (contenente l osso sacro) che è un osso triangolare formato dall unione di cinque vertebre sacrali (S1-S5). Infine, le vertebre (di solito quattro) formano il coccige (tailbone).

5 Il midollo spinale va dalla base del cervello ad L1. Tra T11 ed L1, il midollo spinale ha una forma conica (vedi la figura, Il midollo e la colonna spinale ): quest area è chiamata cono midollare. Sotto il cono midollare ed L1 un grosso numero di nervi si diffondono ad arco ed assumono la forma di una coda di cavallo: questo particolare dà all area il suo nome particolare, ovvero cauda equina. Materia bianca e grigia del midollo spinale Il midollo spinale è composto da una sezione interna di materia grigia (che assomiglia molto alla forma di una farfalla) ed è circondato da materia bianca. tutto il midollo spinale è composto in questo modo ed i nervi che si propagano dal midollo spinale si connettono tutti nella sezione composta da materia grigia (vedi la figura I percorsi sensoriali del midollo spinale ). I percorsi sensoriali del midollo spinale Il midollo spinale, e gli impulsi che vi passano attraverso, possono essere distinti in due gruppi: livelli specifici: qui poi i neuroni trasmettono gli impulsi a parti specifiche del corpo. 1) percorso sensoriale ascendente Questo percorso trasporta informazioni ricevute da tutto il corpo verso specifici livelli del midollo spinale e successivamente verso il cervello. L informazione proviene da cellule specializzate, come i sensori nella pelle (che si occupano del tatto, del dolore o dei cambiamenti ambientali) e i sensori che monitorano gli organi interni (ad esempio cuore, polmoni, intestino ecc). 2) percorso sensoriale (motorio) discendente Questo percorso controlla sia i muscoli degli organi interni (es. cuore, stomaco, intestino, ecc.) sia i muscoli coinvolti nei movimenti. Il percorso discendente inizia dai nervi localizzati nel cervello i quali spediscono segnali elettrici al il midollo a Il midollo spinale contiene anche parti di circuiti neuronali che sono coinvolti nei riflessi spinali. Questi circuiti coinvolgono i messaggi che sono stati ricevuti dai nostri organi di senso, che sono arrivati al midollo spinale, e dal quale è partita una risposta diretta ai muscoli senza necessariamente che il cervello sia stato coinvolto con una decisione. Un esempio classico è il riflesso rotuleo: quando il ginocchio viene toccato il riflesso spinale causa un movimento automatico (e quindi di riflesso) della gamba che così si estende. In questo caso non è il cervello che dice alla gamba di muoversi ma è il riflesso spinale che consente il movimento: tuttavia al cervello viene inviato un messaggio per informarlo di quello che è successo (vedi la figura Riflesso spinale ).

6 d. Sistema nervoso periferico Il sistema nervoso periferico è il termine usato per descrivere tutti i nervi che si trovano all esterno del sistema nervoso centrale (SNC). Esso trasporta l informazione sensoriale da tutto il corpo al SNC, e porta i comandi dal SNC di nuovo ai muscoli, agli organi e alle ghiandole. I nervi che raccolgono l informazione dal SNC sono chiamati nervi efferenti o motori. I nervi periferici sono connessi al SNC in coppia, emergendo tra le vertebre come nervi spinali. Ogni nervo spinale contiene un sensore ed un nervo motore (vedi la figura I percorsi sensoriali del midollo spinale ). Ci sono 31 coppie di nervi spinali connessi al midollo spinale. Inoltre, ci sono 12 coppie di nervi cranici che connettono il tronco dell'encefalo e altre regioni del cervello. I nervi spinali che entrano ed escono dal midollo spinale sono numerati come le vertebre che vi passano attraverso (vedi la figura Classificazione dei nervi spinali ). L'immagine qui sotto mostra quali nervi spinali controllano le differenti parti del corpo. I sistemi somatici ed autonomi Il sistema nervoso periferico è diviso in base alla funzione del sistema nervoso somatico (o volontario) ed il sistema nervoso autonomo. Da ricordare che il SNC coordina e controlla questi due sistemi. Il sistema somatico controlla tutte le nostre attività volontarie e consce, le quali principalmente comportano movimenti (cammino, corsa, ecc). Il sistema autonomo o vegetativo controlla invece tutte le funzioni del corpo che normalmente non sono sotto un controllo conscio, come il battito cardiaco, la respirazione, la digestione e così via, anche mentre siamo addormentati. questo sistema è composto fondamentalmente da due cordoni che corrono paralleli alla colonna vertebrale, collegati tramite una fitta rete di nervi con tutti gli organi del nostro corpo. Il Sistema Nervoso Vegetativo: I sistemi simpatici e parasimpatici Il sistema nervoso vegetativo regola le funzioni viscerali ed è costituito da nervi che raggiungono organi come la trachea, i bronchi, i polmoni, lo stomaco, il cuore, i vasi sanguigni, le ghiandole sudoripare, le ghiandole endocrine, ecc. Vi si distinguono principalmente fibre motrici, per la muscolatura liscia degli organi e dei vasi, fibre secretrici che inducono la secrezione delle cellule ghiandolari, fibre trofiche che regolano la nutrizione degli organi e dei tessuti. Il sistema nervoso autonomo è inoltre diviso nel sistema parasimpatico e simpatico o ortosimpatico. Entrambi assicurano il normale funzionamento degli organi della vita vegetativa (che funzionano indipendentemente dalla volontà), con la loro azione fisiologica che è generalmente antagonista. Le fibre ortosimpatiche che raggiungono il cuore, ad esempio, imprimono allo stesso un ritmo accelerato, mentre le fibre parasimpatiche che vanno al cuore diminuiscono il numero di battiti cardiaci: è nel giusto equilibrio dei due sistemi che l organo realizza la sua normale attività. Nel caso di emergenze o pericolo, il sistema parasimpatico stimola l attività del cuore e dei polmoni per aumentare l'ossigeno all'interno del sangue (aumentando di conseguenza l'energia a disposizione dei muscoli) e quindi prepara il corpo allo sforzo/emergenza.

7 TRAUMA SPINALE (O DELLA COLONNA) - La colonna vertebrale è l'elemento determinante di tutto il nostro sistema scheletrico visto che tutte le ossa direttamente o indirettamente sono a essa collegate. Le lesioni della colonna vertebrale rappresentano, insieme ai traumi cranici, i più pericolosi eventi traumatici di fronte ai quali ci potremo trovare: la colonna vertebrale è costituita dalle vertebre, sovrapposte ed articolate tra loro e sostenute da un complesso apparato muscolare e legamentoso. Le lesioni vertebrali possono facilmente complicarsi con lesioni midollari: queste ultime hanno spesso esiti invalidanti, per cui è meglio trattare con estrema prudenza un soggetto con sospetto di lesione della colonna vertebrale. Gli incidenti stradali causano la maggior parte di queste lesioni; inoltre vengono provocate da episodi di violenza, cadute, incidenti a seguito di tuffi e infortuni sul lavoro o nello sport. Sebbene la maggior parte di questi traumi del midollo spinale si verifica durante l evento traumatico (l incidente), le lesioni al midollo spinale possono verificarsi anche successivamente, in seguito a movimenti della colonna vertebrale dopo il trauma originale. Tali movimenti dannosi della colonna vertebrale possono verificarsi durante la stabilizzazione iniziale, il caricamento o il trasporto della vittima. Anche minimi livelli di forza possono danneggiare il midollo spinale. Nel momento del trauma è difficile identificare le vittime che sono a rischio di lesioni del midollo spinale. I primi soccorritori non hanno la preparazione e l esperienza per effettuare queste complesse valutazioni; pertanto dovrebbero sospettare una colonna instabile o una lesione del midollo spinale in presenza di una qualsiasi di queste circostanze: Il trauma è stato causato da una forza sufficiente a determinare una perdita di coscienza. Il trauma ha riguardato la parte superiore del corpo, in particolare la testa e il collo Il trauma ha determinato uno stato di coscienza alterato C è evidenza di un intossicazione da farmaci o da alcool Nel dubbio, è meglio comportarsi come nella peggiore delle ipotesi. Se si sospetta una lesione del midollo spinale, non bisogna permettere alla vittima di muoversi in alcun modo. La testa, il collo e il tronco devono essere immobilizzati. Se la vittima è stabile e non necessita di RCP o di un primo soccorso di emergenza, come il controllo di un emorragia, non deve essere mossa fino all arrivo del personale sanitario. Se è necessario spostarla (per effettuare la RCP o manovre di primo soccorso di emergenza, o a causa di un potenziale pericolo) la testa, il collo e il tronco devono essere sostenuti saldamente e in asse, in modo da non spostarsi in alcuna direzione. La gravità delle fratture vertebrali dipende in parte dal livello a cui si verificano: tanto più sono vicino alla testa e tanto più sono gravi. Le fratture della colonna cervicale (o rachide cervicale) sono quindi le più pericolose di tutte e, se molto alte (le prime due vertebre cervicali), possono essere mortali per arresto respiratorio. Primo soccorso: Se il ferito presenta un sospetto di frattura cervicale bisognerà cercare di tenergli ferma la testa: questo si può ottenere già con un'immobilizzazione manuale. Tutti i soggetti con sospetta lesione della colonna non devono essere mossi se non da personale sanitario. Nel sospetto di una tale lesione dovremo esaminare attentamente il paziente, soprattutto per accertare la presenza di un danno neurologico. Per prima cosa chiediamo al ferito se avverte strane sensazioni alle gambe o alle braccia: ci interessano in particolare la sensazione di "formicolio" o di "scossa" che indicano un irritazione delle radici nervose. Se le risposta è negativa chiediamo se "sente" le gambe o le braccia e proviamo a toccarlo in diversi punti degli arti e del corpo chiedendogli se avverte il contatto. Se tutto va bene il paziente non avverte sensazioni strane e percepisce il contatto con la nostra mano, chiediamogli quindi di muovere le dita dei piedi. Se il paziente non può muovere le dita dei piedi o delle mani c è la possibilità di una lesione midollare.

8 TRAUMA CRANICO - Per trauma cranico si definisce qualunque evento che abbia contribuito ad alterare l'equilibrio anatomo-funzionale sia del cranio che del cervello. Può coinvolgere sia i tessuti di superficie (cuoio capelluto o ossa craniche) od interessare anche le strutture interne (massa cerebrale). In questo secondo caso le lesioni sono sicuramente più gravi e possono causare, in breve tempo, effetti letali sulla vittima. La testa, il collo e la colonna vertebrale sono le parti del corpo più frequentemente coinvolte in traumi accidentali. Lesioni alla testa, al collo e alla colonna sono più frequentemente associate con cadute, episodi di violenza e incidenti sportivi. Molte di queste lesioni sono prevenibili, per esempio con regolamenti che obbligano i lavoratori ad utilizzare protezioni per la testa e il collo in specifici posti di lavoro. Nel nostro paese, si riscontrano circa 300 casi su un campione di abitanti, di cui purtroppo il 15/20% con esito mortale all'anno. Sono i pazienti giovani i più colpiti; le cause più frequenti sono: gli incidenti stradali, cadute da altezze superiori al metro, colluttazioni in strada, incidenti sul lavoro, incidenti sportivi e in alcuni casi le ferite da arma da fuoco. Spesso il trauma cranico e' accompagnato da ferite al cuoio capelluto, e non è infrequente che si associ al paziente politraumatizzato, dove altri fattori quali la mancanza di ossigenazione cerebrale, ne compromettono il recupero. Lesioni alla testa dovrebbero essere sospettate quando si verifica uno dei seguenti casi: La vittima è caduta da un altezza maggiore della sua; Quando è stata trovata, la vittima era incosciente; La vittima ha riportato una lesione da corpo contundente (ad esempio, a causa di un impatto con o per sbalzamento fuori da una macchina); La lesione è stata causata da un tuffo, un fulmine o elettrocuzione, o la protezione per la testa o il casco della vittima erano rotti o non adatti; La vittima ha subito una lesione da sport causata da un forte impatto. Segni e sintomi di un trauma cranico: sonnolenza: l'infortunato fatica a stare sveglio, sente gli occhi pesanti; cefalea: dolore al capo, ed ancora più' preoccupante l'insorgenza di vomito; agitazione: si fatica a comunicare con l'infortunato, è ripetitivo, può essere addirittura aggressivo; l'attività respiratoria può essere normale, accelerata (tachipnea) o rallentata (bradipnea) Primo soccorso - Il pronto riconoscimento, il corretto trattamento e l'ospedalizzazione adeguata sono obiettivi prioritari. I primi soccorritori devono acquisire informazioni sul meccanismo del danno, se si sia verificata un alterazione dello stato mentale e sulla presenza e durata dello stato di incoscienza. Questa informazione è importante per il trattamento precoce della vittima e per classificare la gravità del trauma e il rischio di una lesione cerebrale progressiva e per guidare il trattamento durante le prime 24 ore. Una commozione cerebrale è una alterazione nello stato mentale, in particolare con confusione ed amnesia e può includere o meno una perdita di coscienza. Poiché i segni e i sintomi possono essere transitori, le osservazioni dei primi soccorritori sulla scena forniscono al personale sanitario importanti informazioni per il trattamento successivo. Se si sospetta un trauma cranico: Stabilire se la posizione della vittima rappresenta un pericolo per lei o per voi, e nel caso spostarla; Valutare ABC e fornire RCP a vittime non coscienti e che non respirino; Valutare il rischio di vomito e la capacità di mantenere pervie le vie aeree; Valutare e controllare il sanguinamento; Mantenere la temperatura corporea della vittima; Evitare movimenti della colonna vertebrale, specie del capo, meglio se immobilizzandolo.

9 CRISI ISTERICA La crisi isterica è un disturbo di ordine psicologico che non ha alla base alcuna lesione del sistema nervoso, a differenza dell epilessia. È tipica di persone particolarmente emotive che hanno difficoltà ad esprimere il proprio disagio o i propri problemi: vanno incontro a queste crisi solo ed esclusivamente di fronte ad altre persone. È insita, pertanto, una teatralità che si manifesta con grida, pianti, urla, movimenti convulsivi degli arti; il paziente può cadere a terra, si rotola sul pavimento, può anche muoversi e camminare con difficoltà, il tutto anche per attirare su di sé l attenzione. Ancora, a differenza dell epilessia, il soggetto in preda a crisi isterica non perde mai conoscenza e bada a tutte le sue manifestazioni a non arrecarsi danni. Primo soccorso Il soccorritore deve trattare il soggetto con fermezza e con decisione; per favorire il suo superamento della crisi, sarà opportuno eliminare l elemento base, cioè il pubblico. Il paziente sarà portato in disparte o, comunque, si inviterà la folla ad allontanarsi e con opportuno tatto lo si calmerà. Il paziente, senza particolari conseguenze, supererà la crisi nervosa. URGENZE PSICHIATRICHE Spesso le emergenze di primo soccorso prestano la necessità di un intervento di assistenza psichiatrica. Tale necessità assume connotati particolari in relazione al contesto socio-affettivo in cui si manifesta la patologia. La famiglia, la scuola, il luogo di lavoro, gli ambienti pubblici, le comunità costituiscono lo scenario prevalente delle emergenze psichiatriche. Possiamo dividere queste situazioni di emergenza, secondo della persona, in tre gruppi: 1. persona che ha già presentato un disturbo psichiatrico e si trova in fase di terapia; in questo caso si tratta di un improvvisa accentuazione del disturbo psichiatrico, per interruzione della terapia o per motivi connessi al decorso della malattia stessa; 2. persona che manifesta per la prima volta i sintomi del disturbo psichico; 3. il disturbo è associato ad altro tipo di patologie acute (shock traumatico, ipossia, ipoglicemia, insufficienza epatica, respiratoria o renale), o croniche (alcoolismo, tossicodipendenza, arteriosclerosi). In ogni caso, nelle urgenze psichiatriche ci troviamo in una situazione di crisi in cui il soggetto non è più in grado di affrontare con i propri mezzi mentali (affettivi o volitivi), le necessità e i compiti della sua vita quotidiana. L esempio che più efficacemente può rappresentare questa situazione è quello di un fiume il cui decorso può modificarsi, passando da una situazione di tranquillo scorrimento a quella di decorso turbolento, fino alla rottura degli argini per una piena (crisi appariscente con sintomi eclatanti: isteria, delirio, eccesso paranoico); viceversa il decorso può rallentare, ridursi la portata per carenza d acqua, fino alla secca del fiume (crisi senza sintomi appariscenti: depressione). In alcuni casi la crisi ha un decorso con toni ora appariscenti, ora in apparenti, come il decorso di un fiume carsico il quale può nascondersi per diversi tratti per poi riapparire (crisi angosciosa). Dobbiamo precisare che la nostra vita, il decorso del nostro fiume, incontra innumerevoli ostacoli e può subire molte variazioni, anche improvvise, di fronte alle quali ognuno può manifestare segni di disagio psichico. La paura, l ansia, le variazioni di umore possono accompagnare la vita di ognuno senza rappresentare per questo un problema di ordine psichico. Il problema sorge quando l individuo, a causa di questa condizione, per il suo protrarsi nel tempo o per la sua interferenza con i rapporti che l individuo stabilisce con la realtà, avverte un senso di disagio, di malessere o di vera e propria sofferenza. Quando questo disagio si manifesta in maniera tale da determinare conflitti acuti con la realtà sociale ed affettiva in cui l individuo è inserito, si parla di urgenza psichiatrica. In questi casi l ostilità o l intolleranza di chi circonda il soggetto (parenti, conoscenti, ambiente di lavoro),

10 può agire da fattore scatenante o aggravante la crisi stessa. Si introduce qui un altro elemento, oltre a quello individuale, che determina la crisi psichiatrica: l elemento sociale. Generalmente si pensa molto di più al danno che la società può ricevere da questo soggetto (pericolosità sociale), che non al danno che i fattori sociali (emarginazione, povertà, intolleranza, ecc.), possono recare alla persona. In fase di primo soccorso, ma il principio è valido per qualsiasi fase dell assistenza psichiatrica, è necessario ricercare una via di comunicazione con il soggetto cercando di interpretare il suo disagio. Nelle urgenze psichiatriche l atteggiamento del soccorritore è talvolta più importante di quello che concretamente può fare. Per atteggiamento qui si intende innanzitutto la disponibilità di una persona a comunicare con un altra persona. Il soccorritore deve quindi avere capacità di ascolto, osservazione e comprensione, cercando di vincere la propria ansia, i pregiudizi nei confronti del disagio psichico e la spinta a concludere comunque la crisi con un intervento farmacologico, anche quando non ve ne sono le indicazioni. I farmaci nelle urgenze psichiatriche hanno speso una grande importanza. È comunque compito del medico specialista dare indicazioni a proposito. Qui si vuole ricordare che talvolta i farmaci possono anche essere all origine dell urgenza psichiatrica (es. intossicazione acuta, overdose, interferenza fra farmaci). Affinchè il canale di comunicazione che vogliamo stabilire con la persona sia efficace, è importante che il nostro atteggiamento (convinzione all agire), sia coerente con il nostro comportamento (azione manifesta); per esempio se noi ci comportiamo in maniera apparentemente aperta, ma intimamente non siamo convinti del disagio di quella persona, inevitabilmente vi sarà una dissonanza nella comunicazione. Si ricordi che la comunicazione non è data solo dalle parole (contenuto verbale), ma anche dal tono della voce, dall espressione del volto, dalla posizione del corpo e dai gesti. A tal proposito basti notare che spesso il contenuto della comunicazione è del tutto in contrasto con ciò che si comunica con il corpo. Inoltre anche quando il soggetto usa un linguaggio apparentemente minaccioso od ostile in realtà ricerca aiuto anche senza volerlo ammettere. Quando possibile, l attenzione del soccorritore deve anche rivolgersi ai familiari o ad ogni altra persona vicina al soggetto per raccogliere informazioni su qualche evento traumatico dal punto di vista fisico o affettivo che lo ha coinvolto (es. lutto recente, stati depressivi, delusione sentimentale, dissesto economico, perdita del lavoro o di posizione sociale). Secondo i sintomi che possiamo rilevare dividiamo le crisi in: 1. crisi agitata; 2. crisi depressiva; 3. crisi angosciosa. CRISI AGITATA è quella più appariscente, prevalgono i sintomi psicomotori, il soggetto ha movimenti frequenti, rapidi, inconsulti (non finalizzati). Aumenta il polso arterioso, il respiro è spesso affannoso. Essa può essere la fase acuta di diverse patologie tra cui: isteria o altra nevrosi; astinenza dei farmaco-dipendenti; furore epilettico; psicosi confusionale e involutiva CRISI DEPRESSIVA I sintomi sono poco appariscenti ( o per meglio dire non disturbano gli altri! ), perciò la crisi è spesso misconosciuta. Scarse manifestazioni psicomotorie, ridotta comunicazione verbale (si può arrivare al mutismo), introversione accentuata, pianto. Di solito tristezza, malumore, scarsa stima di sé e delle proprie capacità, pessimismo, senso di colpa e autoaccusa sono i sentimenti rilevanti. Sul piano fisico si possono anche rilevare dimagrimento, astenia e insonnia. Il pericolo di suicidio è molto elevato in questi casi. Si ricordi che è molto più probabile il suicidio di un depresso, melanconico, taciturno, tranquillo, composto e che non disturba, che quello di un isterico agitato.

11 CRISI ANGOSCIOSA L angoscia è una situazione di allarme dell Io, la persona teme di non poter far fronte a situazioni di origine per lo più inerte e avvertite come pericolose. Essa può avere molte manifestazioni neurovegetative: pallore, tachicardia, ipertensione fino alla sincope, nodo alla gola, nausea, vomito, tremore. La causa scatenante può essere casuale e senza relazione diretta con i problemi interni della persona. La crisi di angoscia è di per sé il sintomo di esordio di gravi malattie psichiatriche quali la psicosi. Primo soccorso Attenersi alle regole generali innanzi descritte (comunicazione, atteggiamento, comportamento, ecc.). Più specificatamente: avvicinarsi al soggetto mostrando la propria disponibilità; raccogliere ogni informazione utile (anamnesi); valutare i disturbi fisici (difficoltà respiratorie, vomito, ecc.) approntando il primo soccorso; mettersi in comunicazione con il centro di igiene mentale o il medico curante; contenere o neutralizzare le reazioni ostili o ansiose dell ambiente circostante (familiari, parenti, pubblico, ecc.); valutare molto seriamente ogni atto o tentativo auto aggressivo (suicidio, lesioni, ecc.), anche solo minacciate.

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