ISTITUTO SUPERIORE AECLANUM Via Bosco Ortale, Mirabella Eclano (AV) CLASSE IV B - LICEO SCIENTIFICO A.S. 2018/2019 DIARIO DI BORDO

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1 ISTITUTO SUPERIORE AECLANUM Via Bosco Ortale, Mirabella Eclano (AV) 1 CLASSE IV B - LICEO SCIENTIFICO A.S. 2018/2019 DIARIO DI BORDO ASL ALTERNANZA SCUOLA LAVORO VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE CULTURALI ACQUISITE Apolline Project e la riscoperta del patrimonio archeologico del versante nord vesuviano Laboratorio - La ceramica nel mondo antico Visita guidata a Pompei ESPERTI TUTOR Esposito Emilia Reppucci Gerardo Coordinatore prof.ssa Gabriella Assante - Funzione strumentale n. 2 Sostegno al lavoro dei docenti

2 APOLLINE PROJECT E LA RISCOPERTA DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DEL VERSANTE NORD VESUVIANO RICERCA, CONSERVAZIONE E DIVULGAZIONE FINALITÀ Sensibilizzare gli studenti delle scuole allo studio del passato. Promuovere la conoscenza del territorio e del suo patrimonio culturale per sviluppare negli allievi il concetto del bene culturale come bene comune. Stimolare l interesse dell allievo per la storia attraverso la simulazione dello scavo e la manipolazione delle materie e delle tecniche del mondo antico. OBIETTIVI Acquisizione da parte degli alunni di una chiara consapevolezza di essere i discendenti diretti dei popoli che hanno abitato le nostre terre. Conoscenza dei seguenti elementi: - Materiali di produzione, ceramiche, rivestimenti. - Il mosaico e la sua tecnica di realizzazione. Capacità di manipolare l argilla per la produzione di ceramiche. Capacità di realizzare un mosaico. METODI utilizzando una didattica attiva, cioè un insieme articolato di metodologie di insegnamento che pongono l'alunno come soggetto attivo e non passivo del proprio processo di apprendimento. con un approccio interattivo e dinamico attraverso visite guidate, laboratori didattici e lezioni in aula con presentazioni multimediali

3 La ceramica nel mondo antico

4 CLASSE IV B

5 LA CERAMICA NEL MONDO ANTICO Il materiale guida dell archeologo Laboratorio L archeologa Emilia Esposito insegna agli alunni della classe IV B del Liceo Scientifico la lavorazione dell argilla

6 LA CERAMICA NEL MONDO ANTICO Il materiale guida dell archeologo Il mosaico e gli oggetti prodotti dagli alunni della IV B del Liceo Scientifico

7 LA PITTURA NEL MONDO ANTICO

8 .UN PO DI SCIENZE NATURALI

9 L'ERUZIONE DEL VESUVIO L'eruzione del Vesuvio del 79 d.c., attestata da una lettera di Plinio il Giovane a Tacito, ha profondamente modificato la morfologia del vulcano e provocato la distruzione delle città di Ercolano, Pompei, Stabia e Oplontis, le cui rovine, rimaste sepolte sotto strati di pomici, sono state riportate alla luce a partire dal XVIII secolo. In questa lettera Plinio il Giovane riferì anche le testimonianze sulla morte dello zio Plinio il Vecchio. Un dipinto del secolo XVIII, raffigurante l'eruzione del Vesuvio

10 SOSTANZE ERUTTATE Furono fondamentalmente POMICI, quindi rocce vulcaniche originate da un magma pieno di gas e raffreddato. Mescolate alle pomici si trovano parti di rocce di altra natura che furono trasportate dal magma. COMPOSIZIONE CHIMICA Diversamente dalle lave eruttate nel periodo che va dal 1631 al 1944, i magmi pliniani hanno mostrato di possedere una maggiore ricchezza di SILICE, di SODIO e di POTASSIO e una minore quantità di CALCIO e MAGNESIO in quanto il magma si sarebbe fermato per alcune centinaia di anni (circa 700) ad una profondità di qualche chilometro, nella camera magmatica, dove si sarebbe raffreddato fino a 850 C e si sarebbe attivata la cristallizzazione.

11 ERCOLANO E POMPEI A CONFRONTO Pompei e Stabia Pioggia di pomici, cenere e lapilli che, salvo un intervallo di alcune ore (trappola mortale per tanti che rientrarono alla ricerca di persone care e oggetti preziosi), cadde ininterrotta. Ercolano Fu investita nella prima fase, ma quasi dodici ore dopo. Il gigantesco pino di materiali eruttivi prese a collassare e, per effetto del vento, un'infernale mistura di gas roventi, ceneri e vapore acqueo (il cosiddetto flusso piroclastico) investì l'area di Ercolano. Coloro che si trovavano all'aperto ebbero forse miglior sorte, vaporizzati all'istante, di chi trovandosi al riparo ha lasciato tracce di una morte che, seppur rapida, ebbe caratteristiche tremende. Il fenomeno è oggi conosciuto come "nube ardente" o frane piroclastiche.

12 COME MORIRONO I POMPEIANI? BRUCIATI Contrariamente a quanto fino a oggi ritenuto dai ricercatori, riportato più volte dai mass-media e raccontato da sempre a milioni di turisti in visita ai calchi a Pompei, le vittime non subirono una lunga agonia per soffocamento ma persero la vita all'istante per l'esposizione ad alte temperature, dai 300 ai 600 C

13 I MATERIALI DA COSTRUZIONE DI POMPEI MONICA GIULIANO, I materiali da costruzione di Pompei: provenienza, estrazione, tecniche edilizie, Prima parte 2010, Fu sempre seguito il criterio di utilizzare prevalentemente quanto la natura offriva sul posto o nelle immediate vicinanze: blocchi e conci di travertino, calcare e tufo grigio, masse e pietre di rocce laviche LE ROCCE LAVICHE LAVA SCHIUMA O CRUMA La più tipica roccia vulcanica pompeiana è una lava tanto bollosa da apparire spesso come una spugna pietrificata e che gli archeologi chiamano anche cruma. Fu adoperata prevalentemente nelle murature in opus incertum e opus reticulatum di numerosi edifici: infatti, per i suoi forti colori, variabili dal nerastro al rosso fegato, e per la sua lavorabilità, si prestava facilmente ad essere tagliata in piccoli cubilia ed anche per tarsie policrome. Un esempio di utilizzo della ottavianite spugnosa come materiale da costruzione: muratura in opus retuculatum dell'edificio VI, 12, 6.

14 LAVA DELLA PAVIMENTAZIONE Una lava di colore grigio ed aspetto compatto impiegata non solo nelle opere di fortificazione dell ultimo periodo, ma in ben più larga misura nella pavimentazione stradale, nella quale questo materiale, dotato di alta resistenza all usura trovò, allora come oggi, il suo impiego migliore. Altro materiale lavico è rappresentato da una trachite che stava per trovare largo impiego nell opera di ricostruzione edilizia successiva agli eventi sismici che precederono l eruzione. Una lava particolare utilizzata per le macine presenti in numerose botteghe pompeiane. Blocchi di lava orvietitica utilizzati per lastricare la Via di Nocera. Fontana lungo Via dell'abbondanza in lava orvietitica. Si noti la testa taurina perfettamente sbozzata.

15 La prof.ssa Gabriella Assante, storia e filosofia, insieme agli alunni della IV B.