Università degli studi di Perugia ing. Andrea Nicolini RISORSE ENERGETICHE ED ENERGIE ALTERNATIVE
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1 Università degli studi di Perugia ing. Andrea Nicolini RISORSE ENERGETICHE ED ENERGIE ALTERNATIVE Impronta Ecologica, Carbon e Water Footprint 23 Novembre 2015
2 Impronta Ecologica EF È UN INDICE SINTETICO CHE RAPPRESENTA LA QUANTITÀ DI TERRA E MARE NECESSARIA PER SOSTENERE I FABBISOGNI DI UNA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO Comprende: 1. LA SUPERFICIE NECESSARIA PER RIGENERARE LE RISORSE CONSUMATE 2. LA SUPERFICIE NECESSARIA ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PRODOTTI DALLA POPOLAZIONE STESSA 3. L OCCUPAZIONE DI TERRITORIO PER L ALLOCAZIONE DI INFRASTRUTTURE, IMPIANTI, ABITAZIONI ECC. EF vs Biocapacità (disponibilità di area produttiva) è in grado di fornirci delle indicazioni sulla sostenibilità dei livelli di consumo della popolazione presa in esame.
3 Definizione 1996 introdotto il concetto di impronta ecologica DAL 1999 WWF aggiorna periodicamente il calcolo dell'impronta ecologica nel suo Living Planet Report. GLOBAL FOOTPRINT NETWORK si propone di migliorare la misura della EF e di conferirle l importanza.
4 Calcolo Terreno per l energia area di foresta necessaria per assorbire l anidride carbonica prodotta da combustibili fossili Terreno da pascolo superficie destinata all allevamento per la produzione di carne latticini e altri prodotti (es. tessili) Foreste area di foresta necessaria a soddisfare la produzione di legname (prodotti in legno, cellulosa, legna da ardere) Mare superficie marina dedicata alla crescita di risorse per la pesca Superficie edificata superficie dedicata agli insediamenti abitativi, agli impianti industriali, alle infrastrutture, ecc. Terreno agricolo superficie arabile utilizzata per la produzione di alimenti e di altri beni (es. tessili)
5 Calcolo L impronta ecologica viene calcolata con la seguente formula: n EF E C * q i i i i 1 i 1 n in cui E i (ha) è l impronta ecologica derivante dal consumo C i (kg) del prodotto i esimo e q i (ha/kg) è l inverso della produttività media del prodotto i esimo Dividendo l EF così calcolata per la popolazione residente nella regione considerata si ottiene l impronta ecologica procapite, un indicatore sintetico approssimativo per determinare la sostenibilità dello sviluppo della popolazione considerata.
6 Analisi dell EF 2010 Biocapacità mondiale media 1,8 gha pro capite (totale = 12 gha) EF 2,6 gha pro capite (totale = 18,1 gha) Fonte: WWF Living Planet Report 2014
7 Fonte: WWF Living Planet Report 2014 Analisi dell EF
8 Analisi dell EF Fonte: WWF Living Planet Report 2014 Italia: EF > 4 (circa +230% dal 1961)
9 Analisi dell EF DALL ANALISI DEI GRAFICI PRECEDENTI APPARE EVIDENTE COME L IMPRONTA ECOLOGICA GLOBALE SUPERI LA BIOCAPACITÀ DEL PIANETA. DI FRONTE INFATTI AD UNA BIOCAPACITÀ GLOBALE DI 1,8 GHA PRO CAPITE, NEL 2010 L EF È STATA PARI A 2,6 GHA PRO CAPITE SE IL CALCOLO DELL EF FOSSE ESENTE DA ERRORI CIÒ VUOL DIRE CHE IL NOSTRO PIANETA IMPIEGA CIRCA UN ANNO E MEZZO PER RIGENERARE LE RISORSE CHE VENGONO CONSUMATE IN UN ANNO. ANCHE SE IL BILANCIO FOSSE IN PARITÀ NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE LO SVILUPPO HA RAGGIUNTO UNA CONDIZIONE DI SOSTENIBILITÀ, IN QUANTO QUESTO METODO NON TIENE CONTO DELLE PERDITE DI PRODUTTIVITÀ PROVOCATE DALL INQUINAMENTO.
10 Analisi dell EF EF IN CONTINUA CRESCITA! Fonte: WWF Living Planet Report 2014
11 Analisi dell EF PER QUESTA RAGIONE DIVERSI STUDI SI SONO CONCENTRATI SULLA DETERMINAZIONE DELLE IMPRONTE ECOLOGICHE LOCALI, CALCOLATE IN FORMA DISAGGREGATA (SUDDIVIDENDO AD ESEMPIO LE DIVERSE IMPRONTE) E RIFERITE A TERRITORI PIÙ RISTRETTI. IN QUESTO MODO È POSSIBILE TENERE CONTO DEL FATTO CHE SI HANNO PRODUTTIVITÀ SOSTANZIALMENTE DIVERSE IN REGIONI DIVERSE. DIVENTA POSSIBILE CONFRONTARE L EF DI UNA CITTÀ NON SOLO CON LA BIOCAPACITÀ MONDIALE, MA ANCHE CON LA BIOCAPACITÀ DEL TERRITORIO PRESO IN ESAME PER DETERMINARNE IL GRADO DI SOSTENIBILITÀ A LIVELLO LOCALE.
12 EF della provincia di Venezia Esempi
13 EF della provincia di Siena Esempi
14 Esempi Confronto EF a livello provinciale
15 per concludere LA PROCEDURA DI CALCOLO DELL EF CONTIENE AL SUO INTERNO UNA GRAN QUANTITÀ DI INDETERMINAZIONI (ANCHE SE CALCOLATA A LIVELLO LOCALE ED IN FORMA DISAGGREGATA) CHE FANNO VENIR MENO LA RIGOROSITÀ SCIENTIFICA. AD ESEMPIO IL CALCOLO DELLA PRODUTTIVITÀ MEDIA E DEL TERRENO NECESSARIO ALL ASSORBIMENTO DELLA CO2 PUÒ ESSERE ESEGUITO SOLO INTRODUCENDO DELLE APPROSSIMAZIONI GROSSOLANE. TUTTAVIA QUESTE APPROSSIMAZIONI FANNO SI CHE QUESTO INDICE SIA FACILMENTE COMPRENSIBILE DA TUTTI E CHE RIESCA A RAPPRESENTARE IL GRADO DI SOSTENIBILITÀ DEI FABBISOGNI DELLA POPOLAZIONE CONSIDERATA (CON UN CERTO MARGINE DI ERRORE).
16 CARBON FOOTPRINT _Definizione LA CARBON FOOTPRINT (CF) ESPRIME LA QUANTITÀ TOTALE DI CO2 E ALTRI GAS AD EFFETTO SERRA (GHG) ASSOCIATI AD UNA ATTIVITÀ O AD UN PRODOTTO, SIA ESSO UN BENE O UN SERVIZIO. ÈUNINDICATOREAMBIENTALECHEMISURAL IMPATTODELLEATTIVITÀUMANESUL CLIMA A LIVELLO GLOBALE. NEL CALCOLO DALLA CF SI TIENE CONTO DI TUTTI I GHG DISCIPLINATI DAL PROTOCOLLO DI KYOTO (CO2, CH4, N2O, SF6, HFCS, ), ATTRAVERSO IL POTENZIALE DI RISCALDAMENTO GLOBALE (GLOBAL WARMING POTENTIAL, GWP) DIOGNUNO,CHE RAPPRESENTA IL RAPPORTO FRA IL RISCALDAMENTO CAUSATO DALLO SPECIFICO GHG IN UNO SPECIFICO INTERVALLO DI TEMPO E IL RISCALDAMENTO CAUSATO NELLO STESSO PERIODO DALLA STESSA QUANTITÀ DI CO2.
17 CARBON FOOTPRINT _Calcolo GHG Global Warming Potential for Given Time Horizon Chemical Formula SAR (100 yr) 20 yr 100 yr 500 yr Carbon dioxide CO Methane CH Nitrous oxide N2O Sulphur hexafluoride SF6 23,900 16,300 22,800 32,600 HFC 23 CHF3 23,900 16,300 22,800 32,600
18 CARBON FOOTPRINT _Normativa di Riferimento LA UNI EN ISO MONITORAGGIO, RENDICONTAZIONE E PROGETTI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GHG A LIVELLO DI ORGANIZZAZIONE. È SUDDIVISA IN TRE PARTI CHE POSSONO ESSERE UTILIZZATE SEPARATAMENTE O COME INSIEME DI STRUMENTI INTEGRATI: UNI ISO 14064_1 Dettaglia i principi ed i requisiti per progettare, sviluppare, gestire e rendicontare gli inventari di GHG a livello di un'organizzazione UNI ISO 14064_2 Riguarda i progetti mirati a ridurre le emissioni od aumentarne la rimozione di GHG UNI ISO 14064_3 Descrive l'effettivo processo di validazione o verifica delle asserzionisuighg
19 CARBON FOOTPRINT _Normativa di Riferimento UNI EN ISO CLASSIFICA LE EMISSIONI DI GHG IN DUE CATEGORIE: EMISSIONI DIRETTE: EMISSIONI DERIVANTI DA SORGENTI DI GHG DI PROPRIETÀ O CONTROLLATE DALL ORGANIZZAZIONE (CONCETTO DI CONTROLLO FINANZIARIO E OPERATIVO) EMISSIONI INDIRETTE: DA CONSUMO ENERGETICO: EMISSIONI DI GHG DERIVANTE DALLA PRODUZIONE DI ELETTRICITÀ, CALORE O VAPORE IMPORTATI E CONSUMATI DALL ORGANIZZAZIONE ALTRE EMISSIONI: EMISSIONI CHE SONO CONSEGUENZA DELLE ATTIVITÀ DI UN ORGANIZZAZIONE, MA CHE SCATURISCONO DA SORGENTI DI GAS SERRA DI PROPRIETÀ O CONTROLLATE DA ALTRE ORGANIZZAZIONI.
20 CARBON FOOTPRINT _Normativa di Riferimento SCHEMA DELLA QUANTIFICAZIONE REPORT Definizione dei confini e del livello di dettaglio dello studio Politiche riduzione di Identificazione delle sorgenti e degli assorbitori di GHG Analisi dei risultati Selezione o sviluppo di fattori di emissione Selezione delle metodologie di quantificazione Calcolo delle emissioni e delle rimozioni di GHG Selezione e raccolta dati di attività relativi ai GHG
21 CARBON FOOTPRINT _Normativa di Riferimento Dato di attività UM Fattore di emissione Valore di riferimento CONSUMO COMBUSTIBILI m 3 kgco2/m 3 Es. CH4: 1,957 kgco2/m 3 CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA kwh kgco2/kwh 0,5 kgco2/kwh TRASPORTI km gco2/km Es. utilitaria: gco2/km
22 CARBON FOOTPRINT _Normativa di Riferimento UNI CEN ISO/TS DEFINISCE I PRINCIPI, I REQUISITI E LE LINEE GUIDA PER LA QUANTIFICAZIONE E LA COMUNICAZIONE DELLA CARBON FOOTPRINT DI PRODOTTO (CFP) DEFINISCE LA METODOLOGIA DI QUANTIFICAZIONE (BASANDOSI SUGLI STANDARD INTERNAZIONALI DI RIFERIMENTO PER GLI STUDI LCA: ISO E ISO 14044) DEFINISCE CRITERI PER LA COMUNICAZIONE (BASANDOSI SUGLI STANDARD ISO E 14025, RELATIVI AD ETICHETTE E DICHIARAZIONI AMBIENTALI) LO STANDARD NON SI OCCUPA DI OFFSETTING (COMPENSAZIONI)
23 CARBON FOOTPRINT _Normativa di Riferimento UNI CEN ISO/TS DISTINZIONE TRA OBIETTIVI INTERNI (1) ED ESTERNI (2) (1) IDENTIFICAZIONE CRITICITÀ E OPPORTUNITÀ DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI LUNGO IL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO; VALUTAZIONE RISCHI ASSOCIATI A NORMATIVE SUI GHG; IL PROCESSO SI FERMA ALLA FASE DI QUANTIFICAZIONE. (2) DIVULGARE IL PROPRIO IMPEGNO IN TEMA DI CAMBIAMENTI CLIMATICI E INFORMAZIONI SULLE PRESTAZIONI AMBIENTALI DEL PRODOTTO; FORNIRE INFORMAZIONI A CLIENTI E AZIENDE COINVOLTE NELLA CATENA DI FORNITURA; FORNIRE INFORMAZIONI AI CONSUMATORI PER INFLUENZARE LE SCELTE DI ACQUISTO; RICHIESTA VERIFICA DI TERZA PARTE INDIPENDENTE SECONDO CRITERI SPECIFICI IN FUNZIONE DELLE FORME DI COMUNICAZIONE PREVISTE.
24 Esempi PROGETTO CLEANTECH Stima della Carbon Footprint di un area urbana
25 PROGETTO CLEANTECH Stima della Carbon Footprint di un area urbana LA CONOSCENZA DELLA CARBON FOOTPRINT DEL PROPRIO TERRITORIO PUÒ AIUTARE L AMMINISTRAZIONE LOCALE A: INDIVIDUARE LE CRITICITÀ PRESENTI INTRODURRE IN UNA VISIONE DI PIANIFICAZIONE INTEGRATA, GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ ENERGETICO AMBIENTALE NEGLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE, PIANIFICAZIONE O REGOLAMENTAZIONE URBANISTICA, TERRITORIALE E DI SETTORE DI CUI GIÀ SI DISPONE (PER ES. IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO, IL REGOLAMENTO EDILIZIO, I PIANI ENERGETICO, DELLA MOBILITÀ, DEI RIFIUTI, DELLE ACQUE, ECC.) CONSIDERARE L OBIETTIVO DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI COME CRITERIO CHIAVEINTUTTELEPROCEDUREDIVALUTAZIONEEAUTORIZZAZIONEDIPROGETTIDI IMPIANTI O NUOVE STRUTTURE RELAZIONATE ALLA PRODUZIONE O RIDUZIONE DI EMISSIONI CLIMA ALTERANTI.
26 PROGETTO CLEANTECH Stima della Carbon Footprint di un area urbana PROBLEMA PER CALCOLARE LA CARBON FOOTPRINT DI UN AREA URBANA SONO NECESSARIE NUMEROSE INFORMAZIONI SPECIFICHE. ES.: CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA E DI COMBUSTIBILI PER IL RISCALDAMENTO DI CIASCUN FABBRICATO, KM PERCORSI NELLE TRATTE CASA LAVORO, ECC. IMPOSSIBILE PER UN AMMINISTRAZIONE PUBBLICA AVERE TUTTE QUESTE INFORMAZIONI!! LA SOLUZIONE METODOLOGIA CHE CONSENTE IL CALCOLO DELLA CARBON FOOTPRINT CON UN LIVELLO DI INFORMAZIONE FACILMENTE REPERIBILE DA UN AMMINISTRAZIONE : 1. DATI CATASTALI; 2. CENSIMENTI ISTAT; 3. DATI ACI
27 PROGETTO CLEANTECH Stima della Carbon Footprint di un area urbana Agricoltura Superficie dell azienda Tipo di attività Consumi medi statistici Industria/Artigianato Settore Civile Superficie agricola Superficie allevamento Tipologia allevamento S e V fabbricati Anno di costruzione Dati medi statistici Rifiuti Mobilità Energia Quantità prodotta Tipologia di raccolta Numero e tipologia di impianti di produzione
28 PROGETTO CLEANTECH Stima della Carbon Footprint di un area urbana IL MODELLO È STATO APPLICATO A DUE AREE RAPPRESENTATIVE SPOLETO: DEL COMUNE DI 1. LA ZONA INDUSTRIALE DI SANTO CHIODO (1,5 Km X 1,5 Km) 1. IL CENTRO DI SPOLETO (1,5 Km X 1,5 Km) PER OGNUNA DELLE DUE AREE LE EMISSIONI CALCOLATE PER OGNI SETTORE SONO POI STATE GEOREFERNZIATE, IN MODO DA AVERE UN DATO RIPORTATO PER ALL UNITÀ DI SUPERFICIE (ETTARO)
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31 WATER FOOTPRINT _Definizione LA WATER FOOTPRINT (WF) È UN INDICATORE CHE CONSENTE DI CALCOLARE IL CONSUMO DI ACQUA, PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE SIA GLI USI DIRETTI CHE INDIRETTI. LA WF DI UNA COMUNITÀ O DI UN'AZIENDA È DUNQUE DEFINITA COME IL VOLUME TOTALEDIACQUADOLCEUTILIZZATAPERPRODURREIBENIEISERVIZICONSUMATIDA QUELLA COMUNITÀ O IMPRESA. LA WF DI UN PRODOTTO È DEFINITA COME IL VOLUME TOTALE DI ACQUA DOLCE UTILIZZATA IN MODO DIRETTO E INDIRETTO PER REALIZZARE IL PRODOTTO STESSO ED È VALUTATA CONSIDERANDO L UTILIZZO DI ACQUA IN TUTTE LE FASI DELLA CATENA DI PRODUZIONE.
32 WATER FOOTPRINT _Calcolo Volume d acqua di superficie o di falda utilizzata nel processo produttivo che non viene reimmessa nel sistema idrico da cui proviene Volume d acqua piovana utilizzata durante il processo produttivo, che non defluisce e non reintegra le risorse superficiali e/o sotterranee Volume d acqua necessario per diluire gli agenti inquinanti immessi durante il processo produttivo e riportare la loro concentrazione al valore naturale del corpo idrico ricevente
33 WATER FOOTPRINT _Calcolo WF = WF blu + WF verde + WF grigia Acqua blu evaporata + Acqua blu incorporata + Acqua blu non disponibile (sia in termini di spazio sia di tempo) Acqua verde evaporata + Acqua verde incorporata L/(C max C nat ) L = carico inquinante [massa/tempo] C max = concentraz. massima accettabile [massa/volume] C max = concentraz. naturale [massa/volume] [volume/tempo]
34 WATER FOOTPRINT _Calcolo LA WF NON MISURA LA GRAVITÀ DELL IMPATTO LOCALE ASSOCIATO AL CONSUMO E ALL INQUINAMENTO DI UN CERTO QUANTITATIVO DI ACQUA. TALE IMPATTO, DIFATTI, DIPENDE DALLA VULNERABILITÀ DEL SISTEMA IDRICO LOCALE E DAL NUMERO DI POSSIBILI CONSUMATORI E/O INQUINATORI DEL MEDESIMO LA WF NON VALUTA LA SOSTENIBILITÀ DEI CONSUMI IDRICI ANTROPICI, MA È TRAMITE IL CONFRONTO DELLA WF CON L ACQUA DOLCE DISPONIBILE IN UN DATO TERRITORIO CHE CIÒ PUÒ ESSERE FATTO
35 WATER FOOTPRINT _Normativa UNI ISO ENVIRONMENTAL MANAGEMENT WATER FOOTPRINT PRINCIPLES, REQUIREMENTS AND GUIDELINES. LA ISO È LO STANDARD INTERNAZIONALE CHE SPECIFICA I PRINCIPI, I REQUISITI E LE LINEE GUIDA DI VALUTAZIONE E DI REPORTING DELL IMPRONTA IDRICA. SI APPLICA A PRODOTTI, PROCESSI E ORGANIZZAZIONI BASATE SUVALUTAZIONI DEL CICLO DI VITA.
36 Perché calcolare la WF? FORTY YEARS DOWN THE ROAD WE WILL HAVE 9 BILLION HUMANS LIVING ON THE EARTH. NEARLY FIFTY PER CENT MORE THAN WHAT WE HAVE TODAY. THE IMPACT OF ANY ACTIVITY, BE IT ECONOMIC OR SOCIAL, WILL HAVE AN UNPRECEDENTED PRINT ON WATER ITIS,THEREFORE,CRITICALTHATPOLICYMAKERSANDTHEPUBLIC,LETALONETHE POLITICAL COMMUNITY, ARE AWARE OF WHAT THE WATER FOOTPRINT IS, HOW IT IS ESTABLISHED AND HOW IT DOES EVOLVE IN TIME AND SPACE. PROFESSOR A. SZOLLOSI NAGY, RECTOR, UNESCO IHE INSTITUTE FOR WATER EDUCATION
37 La WF globale
38 Esempi La WF di alcuni prodotti L impronta idrica di una bottiglia di vino da 0,75 litri èparia438,2 litri di acqua. Osservando la filiera produttiva, si nota che il 90% circa dell impronta è associato alle attività di coltivazione e il restante 10% alle attività di produzione del vino (vinificazione, stoccaggio e imbottigliamento).
39 Esempi La WF di alcuni prodotti L impronta idrica di una bottiglia di olio da 1 litro è pari a litri di acqua. Osservando la filiera produttiva, si nota che il 99% circa dell impronta è associato alle attività di coltivazione e il restante 1% alle attività di produzione dell olio (incluso l imbottigliamento).
40 Esempi La WF di alcuni prodotti L impronta idrica di 1 kg di carne di maiale è pari a litri di acqua. Osservando la filiera produttiva, si nota che il 99% circa dell impronta è associato alle attività di produzione del mangime, mentre il restante 1% all allevamento del suino e ad altre attività (ad esempio pulizia).
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