Sviluppo, sviluppo umano, sviluppo sostenibile. Dal dopoguerra agli anni Settanta per sviluppo si intende sostanzialmente la crescita
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- Gabriela Rizzo
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2 Sviluppo, sviluppo umano, sviluppo sostenibile Dal dopoguerra agli anni Settanta per sviluppo si intende sostanzialmente la crescita Obiettivi dell intervento di politica economica: - piena occupazione - aumento del PNL - aumento del reddito pro-capite - rimozione del sottosviluppo Venivano considerate esternalità: - l ambiente naturale - il patrimonio culturale - i valori etici 2
3 Il dibattito del decennio sui limiti (naturali) dello sviluppo porta a rivedere l idea di sviluppo. Crescita, è l aumento dimensionale di un organismo. Sviluppo, è l espansione e la realizzazione delle potenzialità; significa pervenire ad uno stato completo, più grande e migliore ( Young, 1992 ) Crescita Sviluppo quantità quantità e qualità 3
4 Posizione innovativa sullo sviluppo (Vallega, 1994) Lo sviluppo non si identifica necessariamente con la crescita; Include l ambiente nelle internalità del sistema economico; Comporta sempre un miglioramento qualitativo (qualità della vita, paesaggio, patrimonio culturale, giustizia sociale) Implica l affermazione di valori che riguardano sia la società sia la natura Implica il diritto per tutte le componenti della comunità umana ad esprimere le proprie potenzialità Presuppone che sia garantita l integrità dell ecosistema Lo sviluppo ricorre anche se non c è crescita economica, mentre la crescita economica non garantisce che vi sia sviluppo 4
5 Due sono le riflessioni che parallelamente hanno contribuito ad evidenziare i limiti del modello di sviluppo e i danni causati, e stimolare ed avviare nuovi approcci: 1) la riflessione internazionale elaborata dalla Commissione mondiale per l Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite. Istituita nel 1983, nel 1987 è presieduta da Gro Harem Brundtland e pubblica il rapporto "il Nostro futuro comune" formulando la definizione ufficialmente riconosciuta di sviluppo sostenibile; 2) l'approccio dello sviluppo umano elaborato dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp) in quegli stessi anni, impone un ripensamento della concezione dello sviluppo esclusivamente come crescita economica. Debbono essere considerate anche variabili come la qualità della vita e la libertà politica. 5
6 Se lo sviluppo sostenibile propone il superamento della tradizionale contrapposizione tra sviluppo e ambiente, riconoscendone invece la complementarietà, lo sviluppo umano evidenzia, sulla base di dati empirici, come il benessere e la qualità della vita non dipendano esclusivamente dalla ricchezza economica di un paese misurata dal PIL, ma sono dati dall ampliamento delle possibilità di scelta delle persone e dal riconoscimento che non vi è alcun automatismo tra crescita economica e benessere di una società in quanto molto dipende dal comportamento delle istituzioni, degli operatori economici, delle famiglie, della società civile. 6
7 UNDP (Primo «Human Development Report» nel 1990) Tre componenti nel concetto di sviluppo umano: People: sviluppo umano consiste nel migliorare la vita della gente e non solo aumentare il loro livello di ricchezza. La ricchezza è lo strumento e non il fine. Opportunities: sviluppo umano si ha quando le persone sono libere di scegliere la vita che vogliono condurre. Dunque è necessario agire affinché le persone sviluppino le loro abilità e possano poi essere messi in grado di usarle. Quindi sviluppo umano vuol dire avere una lunga vita in salute e creatività; avere un adeguato livello di istruzione; avere accesso alle risorse sufficienti per una qualità della vita adeguata; Choices: sviluppo umano si ha quando le persone possono scegliere come esprimere il proprio potenziale 7
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13 Sviluppo sostenibile. Un paradigma politico Popolazione Inquinamento Alimenti pro-capite Prodotti industriali Risorse naturali I trend previsti dal Rapporto del Club di Roma
14 Alcune tappe: 1) Conferenza di Stoccolma ( 1972 ) On the human environment da cui nasce l UNEP (United Nations Environmental Program); 2) Pubblicazione del Rapporto del Club di Roma I limiti dello sviluppo 3) Pubblicazione del Rapporto Brundtland ( 1987 ) Our common future e prima definizione di sviluppo sostenibile 4) Summit della Terra di Rio de Janeiro (1992); 5) Istituzione della EEA (Agenzia Europea per l Ambiente), 1993; 6) Trattato Europeo di Amsterdam (1997) Art. 2. La Comunità Europea promuoverà uno sviluppo sostenibile, armonioso e equilibrato delle attività economiche un alto grado di protezione e miglioramento della qualità dell ambiente solidarietà e coesione sociale e economica 14
15 7) Risoluzione di Goteborg (2001) nell Unione Europea 8) World Summit on sustainable development (2002) di Johannesburg con il documento Rio+10; Cina, Canada e Russia durante il summit annunciano la loro intenzione di aderire al protocollo di Kyoto. La tutela dell ambiente diventa un problema che non si risolve senza la partecipazione della popolazione. 9) L Unione Europea presenta la Strategia europea per lo sviluppo sostenibile (2006), contente sette obiettivi principali: a) cambiamenti climatici ed energia pulita; b) trasporti sostenibili; c) consumo e produzione sostenibili); d) Conservazione e gestione delle risorse naturali; e) salute pubblica; f) inclusione sociale e demografica; g) povertà mondiale e sfide dello sviluppo. 10) Rio+20, nel 2012 a Rio de Janeiro, piuttosto deludente; 11) Conferenza Quadro di Parigi sul cambiamento climatico (2015) 15
16 Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile (Agenda 2030) Approvata dalle Nazioni Unite nel 2015: - 17 Sustainable Development Goals (SDGs) sottoobiettivi indicatori NO ONE LEFT BEHIND 16
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18 Il termine sviluppo sostenibile appare nel 1987 nel Rapporto Brundtland della Commissione per lo Sviluppo e l'ambiente delle Nazioni Unite; da quel momento, la questione ambientale diventa un tema prioritario, anche dal punto di vista politico, che mette in discussione la visione fortemente antropocentrica dei tradizionali modelli di sviluppo basata sulla superiorità dell'uomo rispetto alla natura, ed alimenta la consapevolezza del rischio ambientale come minaccia alla sopravvivenza stessa del genere umano. 17/05/2019 Prima lezione Pagina 18
19 Si definisce, pertanto, sostenibile uno sviluppo in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri; un processo nel quale lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo tecnologico ed il cambiamento istituzionale sono tutti in armonia, ed accrescono le potenzialità presenti e future per il soddisfacimento delle aspirazioni e dei bisogni umani ; concetti che implicano consapevolezza degli attori e decisioni ed azioni strategiche per utilizzare, conservare ma anche tramandare le risorse disponibili alle future generazioni. 17/05/2019 Prima lezione Pagina 19
20 Una dichiarazione che evidenzia come sostenibilità e sviluppo devono procedere insieme: la sostenibilità, quale condizione per uno sviluppo duraturo; lo sviluppo, quale modo per superare la povertà, amministrando le risorse per affermare, contemporaneamente: 17/05/2019 Prima lezione Pagina 20
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22 Principi e obiettivi di sostenibilità dello sviluppo: - Dimensione ambientale: integrità ecologica (conservazione dei sistemi di sostegno alla vita, (IUCN-UNEP, Caring for the earth, 1991)), rispetto della capacità autopoietica (Vallega, La regione sostenibile) - Dimensione economica: efficienza nell uso delle risorse (non più produttività o rapporto costi/ricavi, ma uso delle risorse rinnovabili) - Dimensione socio-culturale: conservazione e sviluppo del potenziale umano 22
23 Le dimensioni della sostenibilità 17/05/2019 Prima lezione Pagina 23
24 PRINCIPI DI SOSTENIBILITA DELLO SVILUPPO Equità sociale e di genere: uguali opportunità, ambiente salubre per tutti, livello di servizi e di qualità ambientale co-deciso e condiviso Equità interlocale: riduzione a tutte le scale della segregazione economica, sociale e ambientale; riduzione della quantità e dell intensità dei flussi di materiali, energia, trasporto. Equità intertemporale: mantenere ed accrescere la dotazione di capitale naturale, costruito, umano, culturale; Rispetto delle diversità: conservare e sviluppare le diversità di specie e di habitats, di strutture economiche, socio-culturali, di approccio alle politiche. 17/05/2019 Titolo Presentazione Pagina 24
25 17/05/2019 Prima lezione Pagina 25
26 Concetti sviluppati nel tempo a proposito della dimensione ecologica: - ecoefficienza, ovvero del come minimizzare i coefficienti di usura ambientale attraverso metodologie di progettazione e produzione, di beni e servizi, senza attuare comportamenti insostenibili del capitale naturale (sistemi naturali - mari, fiumi, laghi, foreste, flora, fauna, territorio - ma anche patrimonio artistico e culturale presente nel territorio). Il raggiungimento di alti livelli di ecoefficienza rappresenta un importante obiettivo di sostenibilità, fondato sulla semplice convinzione che è possibile fare di più e meglio con un minor uso di risorse naturali ed un livello inferiore del tasso di inquinamento; - Capacità di carico, o carrying capacity, è la quantità di biomassa che può essere sostenuta all interno di un sistema, ossia la quantità di popolazione che un dato territorio riesce a sostenere. Più influente predecessore di questo concetto è Maulthus, con il Saggio sul principio di popolazione del 1798; secondo la legge di Malthus la popolazione cresce in proporzione geometrica mentre le risorse alimentari crescono in proporzione algebrica. Dunque prima o poi si creerà una crisi alimentare L impronta ecologica (Wackernagel e Rees, 1996), concettualmente il contrario della capacità di carico, è una tecnica che misura i consumi individuali esprimendoli in ettari di territorio utilizzato attraverso apposite coefficienti di conversione. 17/05/2019 Prima lezione Pagina 26
27 Adottare un modello di sviluppo sostenibile vuol dire, dunque, trovare un equilibrio dinamico tra le diverse dimensioni (crescita economica, equità sociale, integrità ecologica) e, dal momento che è difficile massimizzarle contemporaneamente, è allora indispensabile attuare un processo: di partecipazione, per esprimere e rispecchiare tutti i diversi giudizi valoriali ( una strategia, infatti, sarà tanto più condivisa e sostenibile quanto più i portatori dei vari interessi, gli stakeholder, avranno partecipato alla sua definizione ); di determinazione degli obiettivi, per trasformare i sottesi concetti qualitativi in rilievi quantitativi, attraverso l'introduzione di indicatori di sostenibilità che considerano la solidarietà sociale e la responsabilità ecologica al pari dell'efficienza economica. 17/05/2019 Prima lezione Pagina 27
28 Strumenti per lo sviluppo sostenibile Sussidiarietà: promozione: integra gli approcci top-down e bottom-up favorendo l auto-governo delle comunità sociali trasferendo responsabilità a livelli e dimensioni inferiori; la sussidiarietà va interpretata secondo i diversi contesti, nazionali, regionali, locali (modello della governance) Partnership e networking (istituzioni): sostenere la formazione di reti intra-regionali ed inter-regionali; promuovere l integrazione, la cooperazione, il network sulle componenti della sostenibilità. Partecipazione: adottano adeguate procedure di partecipazione dal basso di singoli cittadini e associazioni, contribuendo attivamente a crearne le condizioni per la partecipazione. 28
29 Il capitolo 28 di Agenda21 (RIO 1992), in particolare, riconosce un ruolo decisivo alle comunità locali, evidenziando che "ogni amministrazione locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private, ed adottare una propria agenda locale [ ] ed attraverso la consultazione e costruzione del consenso acquisire le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie". Su scala locale, A21L costituisce, dunque, la realizzazione degli impegni assunti facendo proprio il principio di sussidiarietà, ritenendo che i problemi possono essere meglio e più facilmente risolti allo stesso livello territoriale od amministrativo nel quale si sono creati. 17/05/2019 Prima lezione Pagina 29
30 Le fasi del processo di attuazione di A21L possono essere così riassunte: l'audit urbano, ovvero la raccolta dei dati sull'ambiente fisico, sociale ed economico, attraverso l individuazione ed il contatto con tutti gli stakeholder, per condividere una visione di sostenibilità nel lungo periodo; la consultazione permanente della comunità locale per individuare i bisogni e definire le risorse disponibili; l'attuazione del Forum, l'assemblea di coordinamento che orienta e controlla il processo di elaborazione e di applicazione; la definizione dei target, degli obiettivi, specifici e misurabili, e delle possibili opzioni attuative in termini di impatto; il piano di azione, in cui si discutono scadenze e responsabilità; il monitoraggio e la valutazione, nella logica di un continuo miglioramento. 17/05/2019 Prima lezione Pagina 30
31 L esigenza di utilizzare una gamma più ampia di strumenti e la necessità di adottare un approccio dal basso, bottom up, che presuppone l interazione tra tutti gli attori, e la cui efficacia dipende dal tipo e qualità del dialogo, poi, è anche alla base dei Programmi comunitari che innovano profondamente l'orientamento istituzionale, attraverso un approccio di tipo preventivo che sposta l asse degli interventi - dal piano normativo del comando e controllo - al confronto con le regole del mercato, - tramite il calcolo delle esternalità, e rendono soggetto attivo l'intera società coinvolta in tutti i segmenti di aggregazione. 17/05/2019 Prima lezione Pagina 31
32 Non c è sostenibilità senza giustizia (sociale e spaziale)
33 L Italia. 33
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