ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA

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2 Organizzazione a cura della Commissione Dissesto Idrogeologico dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma - Presidente M. Rosaria Di Lorenzo Grafica e impaginazione: - Ing. Tullia Valeria Di Giacomo, Segretario Commissione Dissesto Idrogeologico dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma - IAEM International Association of Emergency Managers Italia Onlus segretariogenerale@iaemitalia.it Capitolo: INDICE 1 In copertina: fotografia del Comune di Montalto di Castro dell alluvione del Fiora, Novembre 2012 In IV di copertina: fotografia della costa di Montalto di Castro durante l alluvione, Novembre 2012

3 INDICE PREMESSE C. Cappiello - Presidente dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma INTRODUZIONE AL CONVEGNO 6 RELAZIONI F. Pistone - Segretario Generale Autorità di Bacino del Fiume Fiora IL PAI DEL BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME FIORA 10 M. R. Di Lorenzo - Progettista dell intervento di sistemazione idraulica DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI 14 F. Picerni - Progettista dell intervento di sistemazione idraulica PROBLEMATICHE CONNESSE AGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI 21 P. Contini - Ingegnere libero professionista Modimar S.r.l. ASPETTI PROGETTUALI E CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE DI DIFESA 25 IDRAULICA D. Saltari - Ingegnere libero professionista Modimar S.r.l. PERIMETRAZIONE DELLE AREE DI ESONDAZIONE INDIVIDUATA IN FASE DI 51 PROGETTAZIONE F. Del Tredici - Autorità di Bacino del Fiume Fiora DAL PAI ALLA DIRETTIVA ALLUVIONI: AGGIORNAMENTO DELLE PERICOLOSITÀ 65 NEL FIUME FIORA NEL TRATTO LAZIALE F. Colletti - Progettista nuovi interventi Corip S.r.l. LE NUOVE CONDIZIONI PROGETTUALI SINO ALL APPALTO DELL INTERVENTO 69 S. Pisarri - Direttore del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca CONSORZI DI BONIFICA E NECESSITÀ DI UN PIANO DI INTERVENTI PER LA 75 RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO: IL CASO DEL LA MAREMMA ETRUSCA P. De Girolamo - Professore di Costruzioni Marittime Università degli Studi di Roma La Sapienza ASPETTI MARITTIMI CONNESSI AL RIFACIMENTO DELLA STRUTTURA DI FOCE 78 M. Ambrosini - Presidente Commissione Contratti LL.PP., Servizi e Forniture dell'ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma SPUNTI NORMATIVI 99 Capitolo: INDICE 2

4 Capitolo: 3

5 PREMESSE Capitolo: PREMESSE 4

6 Capitolo: 5

7 INTRODUZIONE AL CONVEGNO Le forti alluvioni che pochi anni fa hanno causato l'allagamento della Maremma Toscana, hanno provocato ingenti danni nell'alto Lazio, portando all'esondazione del fiume Fiora con conseguenze tragiche per gli abitanti dell'area di Montalto di Castro. I campi agricoli sono stati allagati, le barche dei pescatori affondate, il fango ha sotterrato la zona antistante il porticciolo. Molte sono state le risorse umane impiegate per dare soccorso, Vigili del Fuoco e della Protezione Civile in primis. E ancora oggi, a circa due anni di distanza, si dibatte su come sanare alcune problematiche collegate al tragico evento. Il Fiora non è, purtroppo, l unico caso di dissesto idrogeologico nel nostro Paese, basti pensare, ultimo avvenimento in ordine temporale, a quanto è accaduto a maggio scorso nelle Marche. In Italia, infatti, vi sono 30 mila km di territorio a rischio idrogeologico, circa il 10% del territorio nazionale. Questo significa che vi sono quasi 7 mila comuni, dove vivono 6 milioni di persone, potenzialmente in pericolo. E necessario a questo punto riflettere molto seriamente su come prevenire e limitare i disastri. Le cause di tali problematiche sono più o meno sempre le stesse: riduzioni e modifiche dei percorsi fluviali, cementificazioni in alveo e soprattutto la mancanza della manutenzione ordinaria dei letti dei fiumi. L acqua piovana va ad incidere non solo su questa situazione, ma anche sul terreno, vittima di un edificazione selvaggia, di un impoverimento dei suoi elementi naturali, della mancanza dei necessari e corretti lavori di contenimento e di sistemazione idraulica. Si deve ragionare, quindi, in maniera programmatica e in termini di prevenzione, l unico fattore che può mitigare il rischio idrogeologico. Bisognerebbe mettere in sicurezza l esistente, perché, come più volte dimostrato, le risorse che vengono impiegate per salvaguardare non vengono rispese per i danni. Potremmo dire che rappresenterebbero un investimento sicuro. Noi ingegneri desideriamo fornire il nostro supporto per chiarire a livello tecnico le cause di queste problematiche e soprattutto proporre soluzioni condivise e concrete. Dott. Ing. Carla Cappiello Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma segreteria@ording.roma.it Capitolo: INTRODUZIONE AL CONVEGNO 6

8 Capitolo: 7

9 RELAZIONI Capitolo: RELAZIONI 8

10 Capitolo: 9

11 IL PAI DEL BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME FIORA Dott. Ing. Francesco Pistone Segretario Generale Autorità di Bacino del Fiume Fiora GENERALITÀ L Autorità di Bacino del Fiume Fiora è stata istituita con intesa interregionale approvata con Delibera del C.R.T. n 260/91 e con Delibera del C.R.L. n 3736/91 e successivamente aggiornata con Delibera del C.R.T. n 74 in data e con Delibera del C.R.L. n 2057 in data L Autorità di Bacino Interregionale del fiume Fiora è divenuta operativa nel corso dell anno 1998, a seguito dell emanazione del decreto - legge 11 giugno 1998 n. 180, che stabiliva che entro la data del 31/10/1999, poi spostata al 30/06/2001 con la Legge di conversione, le Autorità di bacino di rilievo nazionale e interregionale e le regioni per i restanti bacini dovevano approvare piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a rischio idrogeologico più alto, redatti anche sulla base delle proposte delle Regioni e degli Enti Locali. I piani straordinari contenevano in particolare l individuazione e la perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico molto elevato per l incolumità delle persone e per la sicurezza delle infrastrutture e del patrimonio ambientale e culturale. Su tali aree sono state quindi adottate misure di salvaguardia con il contenuto di cui al comma 6-bis dell art. 7 della legge n. 183 del 1989, oltre che con i contenuti di cui alla lettera d) del comma 3 del medesimo articolo 17. Al fine di consentire alle Autorità di bacino e alle Regioni di realizzare prodotti omogenei e confrontabili a livello nazionale è stato emanato il D.P.C.M. 29/09/1998 che costituiva un primo atto di indirizzo e coordinamento per lo svolgimento delle iniziative relative al D.L. 180/98. Lo stesso Decreto stabiliva che entro la data del , poi spostata al con la Legge di conversione, le Regioni dovevano provvedere alla redazione dei Piani Stralcio per l assetto idrogeologico. Con il D. Lgs. n 279/2000 (Decreto Soverato), convertito con Legge n 365/2000, si aggiornavano nuovamente i termini stabilendo che entro il si doveva provvedere all adozione del Progetto di Piano per l assetto Idrogeologico (P.A.I.), ed entro i successivi 6 mesi ( ), si dovevano predisporre ed adottare i Piani. Capitolo: IL PAI DEL BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME FIORA Dott. Ing. Francesco Pistone 10

12 Capitolo: IL PAI DEL BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME FIORA Dott. Ing. Francesco Pistone 11 Gli elementi di incremento dello stato delle conoscenze per la verifica delle pericolosità e del rischio di frana sono stati determinati mediante specifico studio redatto su incarico dell Autorità di Bacino, con il quale ha prodotto un atlante cartografico con tavole in scala 1: a totale copertura del territorio ed un atlante cartografico con tavole 1: per i dettagli delle zone urbanizzate. La verifica delle pericolosità e del rischio idraulico è stata condotta dal Dipartimento OO.PP. e Servizi per il Territorio della Regione Lazio all interno del quale si è costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare che ha redatto uno studio idrologicoidraulico finalizzato: alla determinazione delle aree di inondazione nell intorno della foce del Fiume Fiora; alla determinazione delle aree di inondazione per gli affluenti Timone e Olpeta; alla determinazione dei beni a rischio di inondazione. Il PAI del Bacino Interregionale del Fiume Fiora definisce criticità e usi compatibili del territorio e individua obiettivi, interventi strutturali e non strutturali e azioni per superare le criticità idrogeologiche. Inoltre detta criteri per un recupero progressivo di condizioni di sicurezza idraulica ed idrogeologica del territorio nonché per un corretto uso del territorio finalizzato alla prevenzione dei rischi. Per quanto riguarda i contenuti del PAI, oltre alla cartografia principale di inquadramento e quadro conoscitivo, riveste particolare rilievo la Carta di Tutela Territorio che individua le aree a Pericolosità Idraulica PI4 (molto elevata) e PI3 (elevata), corrispondenti ad eventi con tempo di ritorno trentennale e due centennale, e le aree a Pericolosità Geomorfologica PF4 (Molto Elevata) e PF3 (Elevata). Nella stessa carta sono inoltre definiti i Domini di pianura corrispondente, a Tr 500 anni, di collina e costiero. Norme di Piano (Vincoli e Direttive). Piano Interventi Strutturali (Obiettivi e Interventi). Criteri per la redazione di studi idrologico-idraulici e per la modifica delle aree a pericolosità idraulica. Il PAI Bacino interregionale Fiora approvato per la parte Toscana con Delibera di Consiglio Regionale n. 67 del 05/07/2006 e per la parte Laziale con Delibera di Consiglio Regionale n. 20 del 02/06/2012. Tra gli interventi previsti nel Piano degli Interventi Strutturali, quello che rivestiva un carattere maggiormente strategico era sicuramente l intervento di Sistemazione idraulica del Fiume Fiora tra la SS1 ed il mare. L intervento, già finanziato con legge speciale n. 470/87, aveva l obiettivo della messa in sicurezza idraulica di Montalto Marina dalle esondazioni che interessavano l abitato già per piene con tempo di ritorno trentennale.

13 L iter per la progettazione dei lavori per la messa in sicurezza dell abitato di Montalto Marina si protrae fin dall anno 2003, senza considerare vicende precedenti che non hanno visto il coinvolgimento dell Autorità di Bacino. Da allora, tenuto conto della necessità ed urgenza di procedere con i lavori in questione, l Autorità di Bacino ha fornito per quanto di competenza il proprio contributo per la progettazione degli interventi in coerenza con i criteri e gli obiettivi definiti nel P.A.I., mettendo anche a disposizione studi appositamente aggiornati con risorse proprie. In particolare il Comitato Tecnico di Bacino ha posto fin dal 2003 l obiettivo per la messa in sicurezza delle portate con Tr=200 anni con franco, chiedendo studi specifici per valutare eventuali situazioni di incremento locale del rischio. Recentemente, l attività svolta dal Commissario Delegato O.P.C.M del 2009 ha impresso un accelerazione all iter progettuale, con la definizione degli studi e del progetto definitivo delle opere, sui quali questa Autorità di Bacino si è espressa in merito alle proprie competenze rispettivamente con parere prot. 44/901 in data 6/02/2012 e parere prot. 4/901 in data 9/01/2013. In particolare, quest ultimo parere, tenuto conto delle peculiarità del progetto definitivo, determinate dallo interessamento dell ambito urbano sviluppatosi in adiacenza della sponda sinistra del Fiume Fiora, conteneva una serie di raccomandazioni e prescrizioni finalizzate a garantire un efficiente gestione e funzionamento delle opere di progetto, nonché regolamentare l utilizzo ai fini nautici dell ambito fluviale. Nel parere espresso dal Comitato Tecnico, gli studi di accompagnamento del progetto sono stati valutati coerenti con i criteri del PAI ed hanno costituito aggiornamento del quadro conoscitivo. Sulla base di tale approfondimento, tenuto conto anche del supporto cartografico di maggior dettaglio, la Segreteria Tecnica ha ridefinito il perimetro delle aree a pericolosità idraulica elevata P.I.3 e molto elevata P.I.4 nella zona di Montalto Marina. La ridefinizione delle perimetrazioni è stata formalizzata con Decreto del Segretario Generale n. 2 del 20/11/2012, pubblicato sul BURL n. 62 in data 21/08/2012. Sulle arre di nuova perimetrazione, ai sensi dell art. 23 delle Norme di Piano, l Ente territoriale competente, ovvero il Comune di Montalto, dovrà adottare l atto di adeguamento del proprio strumento di governo del territorio, con conseguente applicazione delle relative norme di salvaguardia. Capitolo: IL PAI DEL BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME FIORA Dott. Ing. Francesco Pistone 12

14 Capitolo: IL PAI DEL BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME FIORA Dott. Ing. Francesco Pistone 13 Attualmente l Autorità di Bacino interregionale del Fiume Fiora, a seguito del D.Lgs. 152/2006, risulta compresa nel Distretto dell Appennino Settentrionale, ma con D.L. 208/2008 è stata disposta la proroga delle Autorità di bacino ex L. 183/89 fino all entrata in vigore del DPCM di cui all art. 63 comma 2 del medesimo D.Lgs 152/06. L attività svolta recentemente è stata rappresentare le aree potenzialmente interessate da alluvioni secondo gli scenari e i criteri prestabiliti dalla Direttiva 2007/60 (D.Lgs. 49/2010) adeguando le aree a pericolosità del PAI ai requisiti richiesti dalla D.Lgs., in riferimento al reticolo dei corsi d acqua definito secondo la Direttiva Europea n 60 del 2000.

15 DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. M. Rosaria Di Lorenzo Progettista dell intervento di sistemazione idraulica mrdilorenzo@gmail.com PREMESSA Gli eventi alluvionali che si verificano ormai da molti anni in numerosi bacini idrografici hanno evidenziato la necessità di una maggiore attenzione nei riguardi delle esondazioni che possono interessare i territori situati nei tratti vallivi dei fiumi, superando il concetto della sola pericolosità geologica e portando alla necessità di una valutazione dei livelli di pericolosità idraulica delle aree adiacenti le aste fluviali (abitate, talora per pochi periodi dell anno o sede di attività produttive). Le fasce adiacenti gli alvei ordinari dei corsi d acqua, originariamente di pertinenza fluviale in quanto destinate alla laminazione dei fenomeni di piena, sono state oggetto nel corso degli anni di una sempre crescente antropizzazione. L effetto combinato della carente manutenzione dei corsi d acqua e l incremento degli insediamenti ed usi antropici di queste aree fluviali sono tra le concause responsabili degli eventi calamitosi verificatisi negli ultimi anni anche quando i valori di piovosità non sono stati particolarmente eccezionali. Facendo seguito alle direttive dettate dal D.L. 180/98, ogni Autorità di Bacino ha implementato i propri studi in merito ai livelli di pericolosità e quindi di rischio, sia in merito ai dissesti geomorfologici che idraulici, presenti sul proprio territorio. Negli ultimi anni si è così rivolta maggiore attenzione verso la conoscenza della pericolosità idraulica, basandosi su specifici studi modellistici, condotti a livello di bacino, per l individuazione delle aree soggette a maggiore pericolosità e rischio idrogeologico, queste riferite alle cartografie indicate dalla Autorità di Bacino, nelle quali sono riportate ed aggiornate, all occorrenza, le zone di esondazione dei corsi d acqua. E stata effettuata una classificazione del territorio in funzione della pericolosità idraulica, intesa in termini probabilistici: essa consente di valutare la eventualità che un episodio di piena possa verificarsi sulla base di appositi studi idraulici che permettono Capitolo: DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. M. Rosaria Di Lorenzo 14

16 Capitolo: DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. M. Rosaria Di Lorenzo 15 di individuare gli eventi di piena in funzione del tempo di ritorno dell evento temuto, sulla base di registrazioni idrometriche e/o idrologiche (non sempre disponibili per le stazioni idrometriche di riferimento e per il bacino idrografico e spesso limitate a pochi anni) e su considerazioni di carattere geomorfologico del territorio. La disponibilità dei Piani Regolatori Generali messi a disposizione dalle Amministrazioni locali attraverso le informazioni presenti negli strati informativi sull utilizzazione urbanistica dei suoli, ha consentito inoltre di sviluppare un analisi sul Rischio Idraulico, inteso come prodotto tra la pericolosità (probabilità che l evento possa accadere) e il danno conseguente (dato dal valore esposto dei beni e delle persone che lo percepiscono). La difesa dalle inondazioni si presenta così spesso di difficile applicazione, non tanto per le soluzioni tecniche da adottare contro le esondazioni, ma soprattutto per le difficoltà derivanti dalla valutazione quantitativa dei danni che possono essere arrecati sia ai beni economici presenti sul territorio circostante il corso d acqua che alla perdita di vite umane e/o di beni artistici sul territorio interessato dagli allagamenti. Occorre che le misure di difesa dalle piene siano stabilite con criteri economici fondati sul confronto tra i vari costi: di costruzione, di esercizio e di manutenzione delle opere da realizzare con i benefici che ne derivano a seguito della loro realizzazione. Per la protezione dalle esondazioni è auspicabile ricorrere all adozione di infrastrutture artificiali che, da un lato presentano bassi costi di realizzazione, e dall altro assolvono adeguatamente la funzione di contenimento degli eventi di piena al loro interno. Tale tipologia di protezione dalle piene evita che si verifichino allagamenti ad una certa area inondabile riducendone sia la frequenza che l estensione. LA PROGETTAZIONE: GLI INTERVENTI PREVISTI Il tratto terminale del bacino del fiume Fiora, dall attraversamento con la S.S. n. 1 Aurelia sino allo sbocco alla foce, negli ultimi decenni ha destato parecchie preoccupazioni, richiedendo già alla fine degli anni 80 il coinvolgimento del Provveditorato per le OO.PP. per il Lazio con una progettazione per la difesa dalle inondazioni nel tratto terminale del corso d acqua, a causa degli eventi calamitosi che coinvolsero i territori limitrofi con danni ingenti in sinistra idraulica alle popolazioni dell area Marina del comune di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, ed in destra ai campi coltivati. Il Progetto originario, redatto nel febbraio 1990, per le opere di sistemazione idraulica necessarie per la riduzione dei fenomeni di esondazione del fiume Fiora

17 prevedeva la realizzazione di arginature in terra (dimensionate idraulicamente per eventi di piena associati ad un tempo di ritorno di 20 anni) disposte sia in sinistra (centro urbano di Montalto Marina) che in destra idraulica (campi coltivati). Nel maggio del 1993, fu redatta la 1 Perizia di Variante in cui era ridefinito l assetto plano-altimetrico delle arginature, al fine di accogliere talune prescrizioni espresse dagli Enti preposti in merito alla mitigazione dell'impatto ambientale delle opere. Nel 1995 fu redatta una 2 Perizia di Variante, da parte dell Ufficio Speciale del Genio Civile per il Tevere e l Agro Romano. Tale perizia contemplava un ulteriore adeguamento delle opere di sistemazione idraulica con la realizzazione di un sistema di arginature in sinistra idraulica finalizzate al controllo degli eventi di piena con probabilità di accadimento pari a T r = 50 anni (a completo esaurimento dei franchi di sicurezza arginali), ed eliminando le arginature in destra idraulica con l obiettivo di mantenere inalterata la naturale funzione di area di espansione assolta dalla piana dei campi coltivati in località Cannetaccio. Nel 1998, la legge Sarno, per la difesa dalle calamità idrogeologiche, ha reso necessario l adeguamento del sistema di arginature di Progetto, inadeguate a contenere l evento di piena con probabilità di accadimento pari a 200 anni o superiore. Nel 1999, l Autorità di Bacino del fiume Fiora, a seguito del Protocollo d Intesa con la Regione Lazio, ha redatto gli studi per il Piano Straordinario e successivamente il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico, analizzando con sofisticati programmi di modellistica numerica bidimensionale (Nam & Mike 11) del Danish Hydraulic Institute le espansioni della piena in caso di T r 200 e T r 500 anni. Nel 2003, l A.R.DI.S. ha rivisitato l impostazione iniziale del Progetto, aggiornando gli studi specialistici originari utilizzando idonea modellistica numerica per la simulazione dei fenomeni di deflusso delle portate di piena. Efficienza delle quote arginali e relativi franchi di sicurezza Gli studi effettuati dall A.R.DI.S. e l insieme delle indagini condotte avevano permesso di verificare che la conformazione plano-altimetrica del sistema di argini concepita inizialmente dal Progetto sarebbe risultata adeguata a contenere l evento di piena con T r = 200 anni, se alle citate opere di difesa spondale si fosse abbinata l armatura del tratto di foce (consistente nella realizzazione di due moli foranei ed alla regolarizzazione dei fondali delimitati da questi sino ad una profondità di 3.0 m s.l.m.). Il nuovo sistema di opere progettato dall A.R.DI.S., a seguito dei risultati delle modellazioni numeriche, era in Capitolo: DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. M. Rosaria Di Lorenzo 16

18 Capitolo: DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. M. Rosaria Di Lorenzo 17 grado di assicurare il deflusso di piena dell evento con tempo di ritorno duecentennale, secondo livelli massimi del profilo di rigurgito e comunque inferiori alle quote di sommità degli argini. Nelle simulazioni condotte dall ARDIS si era cautelativamente fatto riferimento ai valori delle portate al colmo pari a 1552 m 3 /s per T r =200 anni e 1160 m 3 /s per T r =30 anni (desunte da un aggiornamento dello studio idrologico condotto dalla Soc. VAMS) in luogo rispettivamente delle portate pari a 1501 m 3 /s e 1135 m 3 /s utilizzati nell ambito del P.A.I. redatto dall Autorità di Bacino del Fiume Fiora. In merito alla quota di sommità degli argini, nel corso della progettazione, si è evitato volutamente di assumere un franco di sicurezza elevato: sia per contenere gli impatti di tipo visivo - paesaggistico ed ambientale che per le ridotte somme a disposizione di Progetto. Le opere arginali previste nel progetto dell A.R.DI.S. assicuravano per l evento di piena associato al tempo di ritorno trentennale un franco di sicurezza minimo pari a 0,40 m. Pertanto, al fine di assicurare un franco di sicurezza maggiore (variabile fra 0,70 e 1,0 m rispetto ai livelli massimi di piena), l incremento delle quote di sommità degli argini progettati ha comportato un aumento percentuale medio della sezione d argine in terra compreso tra il +30% e +50% per metro lineare di sviluppo, con conseguente maggiorazione delle quantità di materiale necessario per la realizzazione degli argini e maggiori impatti di carattere costruttivo. Tuttavia, la tipologia dei sistemi di ritenuta proposti (argini in terra) è stata tale da consentire agevolmente l incremento delle quote sommitali in un secondo tempo. Si ritenne auspicabile, comunque, che in fase di esercizio fosse effettuato un attento monitoraggio degli eventi di piena che si sarebbero manifestati negli anni successivi, e da cui sarebbero potuti scaturire utili informazioni e misurazioni dirette sulle quote di sommità, fino ad allora stimate solo sulla base di modelli numerici, che avevano fornito valori ampiamente cautelativi. La presenza, lungo il tratto terminale del fiume Fiora, di varchi di accesso alle quote spondali ordinarie del fiume (piano di banchina di accosto) impone l attuazione di procedure di protezione civile per gestire le fasi di allerta e posizionamento dei panconi di tura in occasione degli eventi di piena associati agli eventi estremi. Nell ambito di queste stesse procedure si possono pianificare interventi di controllo ed allerta finalizzati al posizionamento degli elementi provvisionali di tenuta (come ad es. sacchetti di sabbia, ecc.) cui si è soliti fare ricorso per le emergenze delle piene eccezionali che interessano i corsi d acqua di maggiore interesse (per intensità dei fenomeni di piena e dei rischi connessi) rispetto al fiume Fiora.

19 Efficacia delle opere di armatura della foce del Fiora L area di sbocco a mare del Fiora, in assenza dei moli foranei, era contraddistinta dalla presenza di una barra sabbiosa, continuamente modellata dall azione del moto ondoso e dal deflusso fluviale, che riduce la larghezza della sezione di foce del fiume fino a 15 m associata a profondità mediamente inferiori al metro. Questo aspetto morfologico condiziona sensibilmente il deflusso degli eventi di piena del fiume, comportandone un rigurgito a monte con innalzamento dei livelli idrici, e costituisce un elemento di disturbo Opere a terra -Progetto A.R.DI.S. per le necessità di ordine marittimo, poiché non riesce ad assicurare uno stabile punto di accesso dal mare al corso d acqua e buone condizioni di navigabilità e sicurezza degli ormeggi lungo le sponde alle imbarcazioni che frequentano il sito. Obiettivo principale del Progetto è stata la funzionalità idraulica delle opere di arginatura nel rispetto delle nuove disposizioni e vincoli di legge, valutando l efficacia delle opere di sbocco a mare per migliorare le condizioni di deflusso degli eventi di piena, nel rispetto di possibili impatti esercitati da queste sulla dinamica litoranea. Capitolo: DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. M. Rosaria Di Lorenzo 18

20 Capitolo: DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. M. Rosaria Di Lorenzo 19 La presenza delle opere di armatura responsabile dei fenomeni di rigurgito della foce associate alla dei livelli a monte con conseguenti regolarizzazione del fondale è risultata determinante, riuscendo ad assicurare una sezione idraulica di sbocco a mare avente una larghezza di circa 45 m associata ad un tirante idrico in prossimità dello sbocco in mare di 3,0 m rispetto al livello medio marino. I risultati delle simulazioni condotte confermano quanto direttamente riscontrato in occasione degli eventi di piena del Fiora registrati in passato. La presenza della barra sabbiosa alla foce determina una conformazione planoaltimetrica delle sezioni di sbocco a mare del corso d acqua tale che in esondazioni e divagazioni delle portate di piena anche in assenza di marcati sovralzi del livello medio marino. La realizzazione delle scogliere di armatura della foce ed il relativo livellamento del fondo alveo nel tratto terminale fino ad una quota di -3 m s.l.m. in corrispondenza dell attuale foce del fiume è stata particolarmente efficace poiché comportava una sensibile attenuazione del fenomeno di rigurgito degli eventi di piena anche in presenza di sensibili sovralzi del livello marino. occasione delle piene si assiste ad una fase transitoria contraddistinta da un marcato rigurgito dei livelli (che raggiungono le quote corrispondenti al carico totale ) che determinano un azione di spurgo-stappo della barra di foce. Questa fase transitoria del fenomeno di piena (precedente alla eliminazione della barra) è spesso Il profilo di rigurgito relativo allo scenario di progetto conferma infatti l efficacia degli interventi di armatura (abbinati alla regolarizzazione del fondo alveo) che oltre a costituire una difesa dal moto ondoso incidente, limitano la formazione della barra che tende a formarsi naturalmente. Planimetria a mare - Progetto A.R.DI.S.

21 Fase conoscitiva di Progetto Accurate indagini sono state condotte dall A.R.Di.S. per la raccolta e l esame dei dati di riferimento, degli studi specialistici e degli elaborati progettuali condotti in passato. Per quanto concerne la cartografia, è stata acquisita la restituzione aerofotogrammetria del Comune di Montalto di Castro integrata dai dati di una specifica campagna di rilievi promossa dallo stesso Comune. Per quanto riguarda le caratteristiche geologiche e geotecniche dei terreni interessati dai lavori, si è fatto riferimento alla documentazione disponibile e ad una nuova campagna di sondaggi geognostici condotta per conto della stessa Agenzia. Relativamente ai dati di carattere idrologico ed idraulico, si è fatto riferimento sia all insieme di studi condotti in passato a corredo di precedenti attività di progettazione sia al Piano di Assetto Idrogeologico adottato dall Autorità di Bacino Interregionale del fiume Fiora nel Per quanto riguarda invece i dati di carattere costiero, sono stati esaminati, con i tecnici dell ARDIS, tutti gli studi specialistici già condotti dalla Soc. MODIMAR per conto del Comune di Montalto ed inerenti l interferenza delle opere di armatura della foce, verificando la compatibilità e congruenza con gli obiettivi ed i vincoli progettuali proposti con il complesso di interventi di sistemazione idraulica fluviale. Fase progettuale Al fine di fornire gli elementi tecnici, necessari alla progettazione degli interventi, sono stati condotti alcuni studi specialistici consistenti in: - verifiche idrauliche di confronto con gli studi specialistici del PAI (anno 2002); - verifiche di stabilità degli argini in terra. Tutti gli aspetti progettuali, da quello strutturale a quello idraulico sono stati condotti secondo i criteri ed i metodi vigenti al momento della redazione del progetto. Il Progetto negli ultimi anni ha subito ulteriori modifiche, verifiche e rielaborazioni in funzione delle nuove normative vigenti. Capitolo: DESCRIZIONE E OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. M. Rosaria Di Lorenzo 20

22 PROBLEMATICHE CONNESSE AGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. Franco Picerni Progettista dell intervento di sistemazione idraulica Capitolo: PROBLEMATICHE CONNESSE AGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. Franco Picerni 21 GENERALITÀ Prima di parlare immediatamente del Fiora, ritengo opportuno un brevissimo excursus generale, anche se estremamente schematico, sul comportamento idraulico dei corsi d acqua italiani, prescindendo da quelli delle isole, al fine di inserire il comportamento di quel fiume in una visione generale nel contesto italiano. L Italia continentale può suddividersi, per ciò che concerne l aspetto orografico e dei relativi corsi d acqua in tre zone principali: Settore Padano - Veneto comprendente il bacino del Po, dell Adige, Piave, Tagliamento ecc. Versante occidentale (Ligure Tirrenico) che segue lo spartiacque appenninico ed è delimitato dal mar Tirreno. Versante orientale, che segue anch esso lo spartiacque appenninico, ed è delimitato dai mari Adriatico e Ionio. Tralasciando il settore settentrionale, se esaminiamo i due settori restanti emergono tra loro differenze climatiche, orografiche e geologiche: il versante occidentale è esposto maggiormente alle situazioni meteorologiche innescate dall arrivo delle perturbazioni atlantiche, ne conseguono maggiori piovosità e ventilazione con temperature, specie invernali, più temperate. Nel settore orientale, schermato dalla catena appenninica, ma maggiormente esposto specie in inverno dai venti provenienti dai Balcani, si hanno precipitazioni ridotte e, a causa dell orografia, corsi d acqua dal carattere essenzialmente torrentizio e di breve sviluppo. Il Fiume Fiora fa parte dei corsi d acqua che per semplificazione dell esposizione abbiamo chiamato occidentali e dei quali troviamo, da nord a sud, tra i principali anche il Magra, l Arno, il Tevere, il Liri-Garigliano, il Volturno, il Sarno ed il Sele.

23 Tralasciando l Arno ed il Tevere che presentano caratteristiche proprie particolari, i sopracitati fiumi, di sviluppo quasi tutti inferiore ai 100 km, manifestano tipologie di deflussi di magra, e, sopratutto di piena, simili. LA MAREMMA TOSCANA E LAZIALE Restringiamo allora la nostra attenzione a quei fiumi che sfociano nel Tirreno ricadenti nella Maremma toscana e nella Tuscia Viterbese e che, negli ultimi anni, hanno manifestato numerosi eventi di piena. La Maremma Toscana e Laziale comprendono essenzialmente i bacini idrografici del Fiume Ombrone, Albegna, Fiora, Marta e Mignone. Questi fiumi hanno caratteristiche simili in tema di deflusso delle portate di piena che si presentano intense e con tempi di corrivazione estremamente brevi. Tutti i citati corsi d acqua, in occasioni di piene anche soltanto ricorrenti e non straordinarie, presentano vaste zone di esondazione, specie con l approssimarsi del tratto pre-fociale. Il motivo di tali esondazioni è collegato sia alla morfologia e geologia delle terre costituenti il bacino, sia alle caratteristiche idrauliche dei fiumi stessi: gli alvei di magra sono, infatti, ristretti e limitati nella loro capacità di smaltimento rispetto alle portate che possono generarsi in occasione delle più intense precipitazioni. A Grosseto l Ombrone causò, alla fine degli anni 60 del Novecento, un estesa alluvione che portò in breve tempo alla necessità di arginare il fiume nel tronco vallivo. A partire dagli anni settanta, per poi proseguire nei due decenni successivi tutta la fascia costiera, in particolar modo quella laziale, è stata interessata da un intenso sviluppo di edilizia residenziale essenzialmente utilizzata nel periodo estivo. Tale cordone di edificato, disposto parallelamente alla linea di costa, ha pressoché impedito il naturale e libero riversarsi delle acque di esondazione dei fiumi verso il mare: in caso di forti piene le acque dei fiumi abbandonano l alveo di magra e, come sempre avvenuto in passato, invadono le campagne e gli stessi comprensori edificati, ristagnandovi, essendo stata completamente alterata la configurazione altimetrica dell area. I fiumi sono caratterizzati, come già accennato, dal rapido evolversi delle piene: dall inizio delle precipitazioni al formarsi propagarsi della piena verso la foce trascorrono poche ore, non più di 6-9. I territori di Albinia, Montalto di Castro Marina e Tarquinia sono stati e sono i settori maggiormente interessati da estesi allagamenti. Dopo questa necessaria premessa rivolgiamo la nostra attenzione al fiume che oggi rappresenta l argomento del convegno: il F. Fiora. Capitolo: PROBLEMATICHE CONNESSE AGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. Franco Picerni 22

24 Capitolo: PROBLEMATICHE CONNESSE AGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. Franco Picerni 23 FIUME FIORA Primo progetto Nel 1987 un intenso evento di piena interessò tutti i corsi d acqua della bassa Maremma e particolarmente il Fiume Fiora il cui corso inizia, com è noto, alle pendici del Monte Amiata. Gli allagamenti produssero ingenti danni sia alle colture sia, verso la foce, agli insediamenti turistici di Montalto Marina, località del Comune di Montalto di Castro in provincia di Viterbo. Quell evento segnò l inizio di una vicenda pressoché emblematica, purtroppo comune a tante opere pubbliche in Italia: opposizioni ambientalistiche a volte non opportunamente supportate, introduzione di nuove norme sia in tema di lavori pubblici che in tema di misure di salvaguardia idraulica, conseguenti varianti in corso d opera, ripetute e prolungate sospensioni all esecuzione degli interventi, richieste di danni da parte delle imprese. Il risultato di tutto questo? A distanza di circa 27 anni da quella piena le opere fondamentali di difesa passive, ossia le arginature, non sono ancora state erette. Facciamo allora una sintetica cronistoria della vicenda: Il Ministero dei LL.PP. per il tramite del Provveditorato Regionale alle OO.PP. per il Lazio, all epoca competente in materia idraulica, nell Aprile del 1990 appaltò i lavori di sistemazione idraulica del Fiume Fiora tra la SS.1 Aurelia ed il mare e dell affluente Fosso Timone, tra l abitato di Musignano e la foce al fine di salvaguardare essenzialmente, con le opere previste, gli insediamenti, che erano stati interessati da un evento di piena nel In particolare detto progetto prevedeva: Arginatura in sponda destra e sinistra del Fosso Timone dall abitato di Misignano alla confluenza nel Fiora; Arginatura in sponda destra e sinistra del Fiora, dalla confluenza del Fosso Timone al mare. Tali difese erano progettate come un rilevato in terra a sezione trapezia, con quote di sommità sovrastanti il piano di campagna di circa 2 metri. L andamento planimetrico degli argini seguiva quello delle sponde e si veniva a creare in tal modo un ampia golena atta a contenere le piene con un tempo di ritorno di 20 anni. Oltre queste opere ne erano contemplate altre minori quali una banchina d ormeggio in sponda sinistra del F. Fiora per i natanti di pesca ed un impianto idrovoro in corrispondenza di un canale di bonifica. Il Provveditorato Regionale alle OO.PP. per il Lazio, sulla base del progetto sopracitato, provvide a bandire la gara per l affidamento dei lavori nel Giugno del L Impresa aggiudicataria produsse subito dopo, come indicato nel bando di gara, il progetto esecutivo delle opere ed sottoscrisse il relativo contratto.

25 Prima variante Al fine di accogliere talune prescrizioni espresse dagli Enti preposti alla tutela ambientale e dalle Amministrazioni locali, in merito alla mitigazione dell impatto delle opere previste, venne successivamente redatta una prima variante alle opere originariamente previste tanto che solo nel 1995, ad oltre 5 anni dalla gara d appalto, vennero consegnati i lavori che procedettero con la bonifica degli ordigni bellici e con la redazione degli stati di consistenza e l immissione in possesso nei terreni da espropriare. I lavori vennero iniziati lungo il fosso Timone e sulla zona di monte dal Fiora ma nell Ottobre del 1996 iniziò una fase di vertenze giudiziarie amministrative che portò ha portato alla sospensione di fatto di ogni attività nel Marzo Seconda variante Nel frattempo, a complicare ancor più la situazione, avvenne l introduzione dei disposti normativi del decreto Sarno del 1998: che imposero una rivisitazione delle quote delle opere di difesa onde renderle compatibili a sopportare piene con un tempo di ritorno duecentennale. La Regione Lazio, subentrata nel frattempo nelle competenze idrauliche, tramite l Agenzia Regionale ARDIS, provvide quindi a redigere un nuovo (terzo) progetto generale attinente il complesso di tutte le opere realizzate e realizzande onde assicurare la sicurezza idraulica alla foce del Fiume Fiora, a protezione dalle piene del fiume inglobando tra le opere anche i moli a mare per dare un intestazione finale alle arginature non essendo più presente la naturale duna sabbiosa ed anche per tener conto delle aspirazioni degli Enti locali. A seguito delle varianti le arginature in destra del Fiora a valle dell Aurelia vennero eliminate al fine di non diminuire l estensione delle aree d espansione delle piene. In definitiva al momento attuale le opere già eseguite e ricomprese nel progetto generale sono: 1. Arginatura del fosso Timone. 2. Banchina d attracco a Montalto Marina 3. Opere a mare Le opere ancora mancanti riguardano quindi l arginatura in sinistra del fiume Fiora e l impianto idrovoro: recenti finanziamenti dovrebbero consentire una finalmente rapida conclusione della descritta più che ventennale vicenda. Capitolo: PROBLEMATICHE CONNESSE AGLI INTERVENTI DI DIFESA DALLE ESONDAZIONI Dott. Ing. Franco Picerni 24

26 ASPETTI PROGETTUALI E CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA Dott. Ing. Paolo Contini Ingegnere libero professionista Modimar S.r.l. p.contini@modimar.it Capitolo: ASPETTI PROGETTUALI E CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA Dott. Ing. Paolo Contini Il sistema di regimazione idraulica del fiume Fiora, che si sviluppa in sinistra idrografica dalla foce sino al ponte ferroviario, è finalizzato al contenimento dei fenomeni di esondazione, associati a condizioni di deflusso degli eventi di piena con T r 200 anni, ed è contraddistinto da uno scenario di interventi di ingegneria idraulica che, a partire dalle indicazioni del progetto preliminare e nel rispetto delle previsioni del Piano di Assetto Idrogeologico, è stato ottimizzato sulla base di considerazioni di carattere tecnicoeconomico e paesaggisticoambientale. Gli obiettivi principali dei suddetti interventi, articolati in due lotti funzionali, sono quelli di ridurre da un lato il rischio idraulico in sinistra idraulica, in particolare per l insediamento di Montalto Marina, senza introdurre aggravi significativi per le aree pianeggianti poste in destra idraulica, e dall altro di essere congruente con le elaborazioni condotte dall Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Fiora nell ambito della stesura del Piano di Assetto Idrogeologico (Anno 2002). Per la messa in sicurezza idraulica dell abitato di Montalto Marina nell anno 2004 l A.R.DI.S. ha approfondito l esistente progettazione preliminare degli interventi di sistemazione e regimazione idraulica e marittima del fiume Fiora nei confronti dei possibili eventi di piena suddivisi come segue: I Lotto: realizzazione di opere di tenuta e disconnessione idraulica lungo la sponda sinistra idraulica per il tratto compreso tra la linea ferroviaria Roma - Grosseto e la foce del fiume Fiora; II Lotto: realizzazione di scogliere in massi naturali disposte trasversalmente alla linea di riva (pennelli) quali opere di armatura della foce del fiume Fiora e dragaggio del fondale in corrispondenza dello sbocco in mare del corso d acqua, con ripascimento dell arenile circostante. 25

27 L insieme dei lavori è stato articolato in due lotti esecutivi distinti tra loro in funzione della tipologia delle lavorazioni da eseguire e della funzionalità delle stesse; in particolare il I Lotto ha riguardato gli interventi di sistemazione idraulica fluviale di difesa dalle inondazioni, mentre il II Lotto, già realizzato, è relativo ad opere di ingegneria idraulicamarittima (scogliere di armatura della foce fluviale ortogonali alla linea di riva ed escavazione del canale di accesso) aventi lo scopo di fornire, in modo continuativo durante l anno, una maggiore e migliore officiosità idraulica della foce del corso d acqua in esame, con interferenze per aspetti tipici dell ingegneria costiera. Gli interventi inseriti nel I Lotto per la realizzazione delle opere di protezione dalle inondazioni per il tratto di foce ubicato in prossimità dell abitato di Montalto Marina sono suddivisi nei seguenti stralci funzionali: I Stralcio: realizzazione della arginatura in terra contraddistinta da due tratti, quello di valle per uno sviluppo di circa 1120 m e quello più a monte pari a circa 300 m. L arginatura in terra ha lo scopo di contenere i fenomeni di esondazione (degli eventi di piena associati a differenti tempi di ritorno) che, interessando le aree a monte dell abitato di Montalto Marina, per la peculiare orografia dei terreni verrebbero ad interessare alcuni insediamenti del centro abitato; II Stralcio: sistemazione (rivestimento) del tratto terminale dell alveo del Fosso Carraccio del Fornello (detto fosso Rompicollo) e realizzazione di un impianto idrovoro in corrispondenza del punto di immissione nel Fiume Fiora, posto a circa 200 m dall attuale foce del Fiora. Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione e disconnessione idraulica del fosso, che risulta influenzato dai livelli idrici assunti dal fiume Fiora in condizioni di piena con conseguente instaurarsi di fenomeni di rigurgito da cui si possono originare potenziali allagamenti dell abitato di Montalto Marina da parte dell affluente. III Stralcio: riqualificazione di una banchina di riva e realizzazione di un muro d argine nel tratto terminale del Fiume Fiora per uno sviluppo complessivo di circa 680 m. L intervento è finalizzato ad impedire l esondazione diretta degli eventi di piena del fiume Fiora interessando l abitato di Montalto Marina e le attività antropiche rivierasche. La tipologia di opera di protezione dalle inondazioni è costituito da un argine verticale in c.a. combinato a varchi contraddistinti da panconature di tura da posizionare in occasione degli eventi di piena. Capitolo: ASPETTI PROGETTUALI E CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA Dott. Ing. Paolo Contini 26

28 Capitolo: ASPETTI PROGETTUALI E CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA Dott. Ing. Paolo Contini 27 Gli interventi inseriti nel II Lotto riguardano, invece, la realizzazione delle opere a gettata in massi naturali finalizzate alla armatura della foce del fiume Fiora ed al dragaggio del fondale delimitato dalle suddette scogliere. L intervento di dragaggio dei fondali è abbinato a lavori di ripascimento delle spiagge limitrofe utilizzando le sabbie dragate preventivamente caratterizzate e selezionate come idonee per il versamento lungo il litorale. L attività di progettazione sviluppata dall A.R.DI.S. è stata preceduta da una fase conoscitiva consistente nella raccolta ed esame dei seguenti dati e parametri progettuali: impostazione della cartografia di base con acquisizione della restituzione aerofotogrammetrica fornita dall Ufficio Tecnico del Comune di Montalto di Castro integrata dai dati di una specifica campagna di rilievi promossa dallo stesso Comune; definizione delle caratteristiche geologiche e geotecniche dei terreni interessati dai lavori sulla base di indagini e studi pregressi e di una nuova campagna di sondaggi geognostici condotta per conto dell A.R.DI.S. dalla Soc. Geoter nel 2004, dati idrologici ed idraulici desumibili sia dall insieme degli studi condotti in passato a corredo di precedenti attività di progettazione sia al Piano di Assetto Idrogeologico adottato dall Autorità di Bacino Interregionale del fiume Fiora, risalente all anno 2002, dati sulle caratteristiche idrodinamiche e morfodinamiche del litorale desumibili dagli studi specialistici già condotti da Contini - Soc. MODIMAR per conto del Comune di Montalto ed inerenti in particolare l esposizione del litorale agli agenti meteomarini (sovralzo del livello marino, moto ondoso e correnti litoranee) nonché l interferenza delle opere di armatura della foce con la linea di riva, verificando la compatibilità e congruenza con gli obiettivi ed i vincoli progettuali proposti con il complesso di interventi di sistemazione idraulica fluviale. La successiva fase progettuale ha fornito gli elementi tecnici, necessari alla progettazione degli interventi, imponendo la necessità di eseguire alcuni studi specialistici consistenti in: - verifiche idrauliche di confronto con gli studi specialistici del PAI (anno 2002); - verifiche di stabilità degli argini in terra. Tutti gli aspetti progettuali, da quello strutturale a quello idraulico sono stati affrontati secondo i criteri ed i metodi vigenti al momento della redazione del progetto.

29 CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA Il gruppo di progettazione costituito dall A.R.DI.S. ha condotto una rivisitazione critica di tutti gli elaborati disponibili per la stesura del progetto definitivo aggiornandoli ed integrandoli con nuovi calcoli di verifica e relative tavole grafiche. Come precisato dal Comitato Tecnico dell Autorità di Bacino Interregionale, le verifiche idrauliche per la determinazione dei livelli idrici ed il tracciamento delle relative aree di esondazione dovevano essere condotte dall A.R.DI.S. utilizzando il modello numerico monodimensionale HEC-RAS simulando il deflusso fluviale in condizioni di moto permanente, mentre le simulazioni condotte per la redazione del PAI erano state condotte utilizzando il modello numerico MIKE11 eseguendo le verifiche di deflusso in moto vario. I risultati ottenuti con i due approcci hanno fornito risultati confrontabili, per cui il gruppo di lavoro dell A.R.DI.S. ha implementato ulteriori simulazioni relative allo scenario attuale e di progetto, utilizzando il modello HEC-RAS (simulazione delle condizioni di deflusso in moto permanente), riproducendo il fenomeno del transito della portata di piena (simulata nell ipotesi di moto permanente) ottenendo dei livelli idrici leggermente più elevati rispetto a quelli individuati nel P.A.I. dovuti non tanto alla minore approssimazione matematica del modello utilizzato, quanto al maggiore livello di sovralzo imposto nella sezione di sbocco a mare rappresentativo di condizioni meteomarine estreme. I livelli idrici calcolati con il modello HEC-RAS per lo scenario di progetto sono stati poi utilizzati per la individuazione delle quote da assegnare alle arginature (in terra ed in c.a.). Di seguito vengono riportate le principali caratteristiche tecniche delle opere di difesa dalle inondazioni inserite nel progetto degli interventi di sistemazione idraulica del fiume Fiora in corrispondenza della foce. I LOTTO I STRALCIO: REALIZZAZIONE DI ARGINI IN TERRA Lo studio della difesa arginale è stata affrontata partendo dalle problematiche idrauliche inerenti l individuazione dei livelli idrici associati alle differenti condizioni di deflusso che possono presentarsi per il fiume Fiora ed alla successiva determinazione delle aree di esondazione nel tratto terminale in prossimità della foce sia in assenza che in presenza degli interventi di progetto. A tal scopo si è preliminarmente proceduto all analisi dei risultati riportati nel Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I Allegato 2.1 redatto ai sensi dell art.1 del D.L. 180/98 e successive modificazioni) redatto dall Autorità di Bacino Capitolo: ASPETTI PROGETTUALI E CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA Dott. Ing. Paolo Contini 28

30 Capitolo: ASPETTI PROGETTUALI E CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA Dott. Ing. Paolo Contini 29 Interregionale del Fiume Fiora confrontandone i risultati con gli studi eseguiti in occasione del progetto generale di variante preliminare (relazione di sistemazione della foce del Fiume Fiora eseguito per conto del Comune di Montalto di Castro nell ambito delle attività specialistiche finalizzate alla formulazione degli indirizzi di progetto per la realizzazione delle opere di armatura della foce del fiume Fiora) in cui sono state individuate le portate di piena ed i livelli idrici corrispondenti agli eventi associati a differenti tempi di ritorno e successivamente, sulla base delle informazioni geomorfologiche ed idrauliche disponibili, alla individuazione e ubicazione definitiva delle strutture di contenimento e protezione dalle inondazioni nel tratto di interesse (tratto fluviale che si estende dalla foce del fiume Fiora fino alla confluenza del fosso Timone, per una lunghezza complessiva del tronco di 4000 m). Successivamente si è proceduto alla verifica e successiva validazione dello studio idraulico eseguito con il modello HEC-RAS (in moto permanente) che è stato messo a confronto con lo studio di verifica idraulica in moto vario effettuato con il modello Mike11 (facente parte del P.A.I.) pervenendo alla considerazioni che i livelli idrici individuati sono molto simili fra loro. Si deve sottolineare che la non perfetta coincidenza è dovuta essenzialmente a due fattori individuabili nella geometria delle sezioni (desunta da cartografie e rilievi disponibili al momento della redazione degli elaborati aventi una differente accuratezza delle misure ed un diverso grado di approfondimento) e dal fatto che nelle simulazioni effettuate nell ambito dello studio della sistemazione della foce del fiume Fiora (Contini - MODIMAR) è stata considerata una condizione di valle contraddistinte da un maggiore sovralzo e quindi più cautelativa rispetto a quella individuata nell elaborato del P.A.I. Nelle verifiche eseguite con il modello HEC RAS si è adottato un livello medio del mare pari a +0,8 m (ottenuto da considerazioni legate alla determinazione dei sovralzi che si instaurano in occasione degli stati di mare più intensi) comportando la determinazione di livelli idrici leggermente maggiori di quelli individuati nelle verifiche idrauliche effettuate nell ambito del P.A.I. in cui alla foce è stato assunto un valore (più tradizionale) del tirante idrico di +0,5 m s.l.m. Comunque, è importante osservare come, risalendo verso monte, i valori dei livelli idrici si avvicinano sempre di più all uguaglianza in considerazione della minore influenza delle condizioni al contorno di valle sul profilo di rigurgito nel tratto più lontano dalla foce. Individuati i differenti livelli raggiunti nelle varie condizioni di piena (associati ai T r più significativi), sono state definite le principali dimensioni geometriche delle

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