C O M U N E D I E M P O L I SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
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1 C O M U N E D I E M P O L I SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE S E R V I Z I O U R B A N I S T I C A SETTORE AMBIENTE, SICUREZZA E ATTIVITA PRODUTTIVE S E R V I Z I O A M B I E N T E, S I C U R E Z Z A PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PUBBLICA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TELEFONIA Art. 65 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005 n. 1 RELAZIONE TECNICA Gruppo di progettazione Ing. Carla Santoni Arch. Edo Rossi Arch. Andrea Bonatti Arch. Mario Lopomo Consulenti POLAB Srl laboratorio Elettromagnetico GETAS Petrogeo Srl Geologia & ingegneria
2 PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PUBBILCA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE RELAZIONE TECNICA 1. PREMESSA I problemi legati all istallazione degli impianti di telefonia mobile, sono da tempo all attenzione dell Amministrazione Comunale che intende dare risposta ad una duplice esigenza: tutelare la salute dei cittadini e conseguire un servizio di telefonia efficiente e correttamente inserito nel territorio. Il tema è stato affrontato in origine da un gruppo di lavoro interdisciplinare, composto da AUSL, ARPAT e rappresentanti dei comuni del circondario, per tentare di costruire un percorso comune. Empoli ha scelto di affrontare il problema con le procedure dell urbanistica, in un primo momento localizzando sullo strumento urbanistico i siti idonei ad accogliere impianti di telefonia mobile, in un secondo tempo con la redazione di un Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica per la realizzazione degli impianti, con la finalità di limitare l esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e garantire un corretto funzionamento del servizio di telefonia mobile che risulti compatibile con un ordinato assetto urbanistico e con la tutela degli interessi paesaggistici ed ambientali, nonché efficiente ed accessibile per tutti gli operatori di settore. L avvio della variante urbanistica è stato preceduto da studi di settore elaborati da consulenti esterni all amministrazione comunale e dalla concertazione con i gestori, condotta dal servizio Ambiente e Sicurezza, per conoscere la necessità degli operatori e valutarne l impatto sul territorio. Gli studi, condotti dalla Polab s.r.l. nel 2002 vengono allegati al presente Piano in quanto ne costituiscono necessaria premessa. Il Comune di Empoli è oggi dotato di nuova strumentazione urbanistica redatta secondo i disposti della legge della Legge Regionale Toscana 16 gennaio 1995 n. 5 e successive modifiche ed integrazioni, composta da: Piano strutturale approvato con delibera del Consiglio Comunale 30 marzo 2000, n.43; Regolamento urbanistico approvato con delibera del Consiglio Comunale 21 dicembre 2004, n Nelle more di approvazione del nuovo strumento urbanistico furono approvate, con 1
3 deliberazione comunale 12 novembre 2002, n. 139, norme finalizzate alla regolamentazione degli impianti rice-trasmittenti per la telefonia mobile, norme adatte a fronteggiare la carenza degli strumenti urbanistici comunali allora vigenti che non disciplinavano in modo puntuale la localizzazione dei siti e la metodologia di installazione dei suddetti impianti. L urgenza di procedere nelle more di approvazione del nuovo strumento urbanistico derivava dall esigenza di dotarsi di strumenti di pianificazione adeguati e specifici in un settore che fino ad allora era stato dominio assoluto dei gestori della telefonia mobile e che, in assenza di una corretta disciplina, avrebbe potuto produrre una prolificazione caotica di impianti sul territorio con conseguente aumento del grado di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e l alterazione sia delle zone urbanizzate che del territorio aperto. La variante approvata con la citata delibera 139/2002, oltre a localizzare quattordici siti idonei all istallazione degli impianti di telefonia mobili, previde una fase transitoria. Nella fase transitoria il servizio di telefonia è stato gestito con permessi temporanei. Il Regolamento urbanistico ha recepito la variante del 2002, confermando i siti idonei del vecchio P.R.G., all art. 41 inquinamento elettromagnetico il Regolamento come già il PRG, demanda la realizzazione degli impianti alla redazione di un Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica per la telefonia mobile. Il processo iniziato con la costituzione del gruppo di lavoro si conclude oggi con la redazione del Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica che consentirà il rilascio delle autorizzazioni definitive ed il monitoraggio degli impianti nel tempo. 2. PRINCIPI INFORMATORI ED OBIETTIVI DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO Il Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica attua l art. 41 delle norme del Regolamento Urbanistico. Obiettivo del Piano è la corretta gestione della futura espansione della rete coniugando le esigenze dei gestori con la ricerca di un ridotto impatto ambientale e con la tutela della salute dei cittadini. Il ricorso al Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica consente una serie di controlli sia urbanistici che ambientali che altrimenti non sarebbero possibili, o quanto meno sarebbero stati difficoltosi. 3. RAPPORTO CON GLI OBIETTIVI DEL PIANO STRUTTURALE Il Piano particolareggiato non contrasta con il Piano strutturale approvato con delibera del consiglio comunale 30 marzo 2000, n.43. 2
4 4. RAPPORTO CON IL REGOLAMENTO URBNAISTICO Il Piano particolareggiato non contrasta con il Regolamento urbanistico approvato con delibera del consiglio comunale 21 dicembre 2004, n. 137 e da attuazione all art. 41 delle norme. 5. CONTENUTI DEL PIANO I siti disponibili per realizzare impianti di telefonia mobile sono i seguenti: n 1 Palazzo delle esposizioni; n 2 Stadio comunale Castellani; n 3 Verde pubblico nel PIP Pontorme; n 4 Verde pubblico in via 11 febbraio; n 5 Verde pubblico in viale Buozzi; n 6 Cimitero di S. Maria; n 7 Cimitero di Pagnana; n 8 Rotatoria su via 1 maggio; n 9 Cimitero di Ponte a Elsa; n 10 Cimitero di Brusciana; n 11 Cimitero di Fontanella; n 12 Campo sportivo di Monterappoli; n 13 Cimitero di Martignana; n 14 Cimitero dei Cappuccini Sono di proprietà dell amministrazione comunale, o lo saranno a seguito della procedura di esproprio. L amministrazione provvederà ad assegnarli ai gestori che ne faranno richiesta regolando il rapporto con una convenzione. Con la convenzione, l amministrazione assegna l area, definisce i modi di utilizzo della stessa, i canoni dovuti dagli operatori, la necessità di garanzie, i sistemi di monitoraggio ambientale da mettere in atto ad avvenuta realizzazione dell impianto, le modalità per la certificazione di regolare esecuzione e per il collaudo funzionale dell impianto. Ogni gestore deve versare all Amministrazione Comunale un canone annuo di ,00, presupponendo l utilizzo di un sito da parte di quattro operatori, è dovuta all amministrazione una quota annua di ,00. Le norme di attuazione del Piano, 15 articoli di contenuto urbanistico, ambientale e procedurale, regolano l attuazione degli interventi. 3
5 Al fine di semplificare i procedimenti amministrativi, è previsto un unico atto legittimante la realizzazione degli impianti: l autorizzazione di cui all art. 6 della Legge Regionale Toscana 6 aprile 2000, n. 54. Per ogni sito è stata predisposta una scheda norma che da le prescrizioni riferite a quel sito, chiaramente differenziando a seconda dei luoghi e della fattibilità. La fattibilità Geologico - idraulica del Piano è conseguente uno studio di dettaglio elaborato dalla Getas petrogeo s.r.l. in qualità di consulente esterna all amministrazione. 6. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Legge 22 febbraio 2001, n. 36; Legge Regionale Toscana 6 aprile 2000, n. 54 Legge regionale Toscana 13 gennaio 2005, n. 1. Il dirigente del settore Pianificazione territoriale Ing. Carla Santoni Il dirigente del settore Ambiente e sicurezza Arch. Rossi Edo 4
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
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