Siti contaminati: la situazione piemontese
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- Ida Riccio
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1 Siti contaminati: la situazione piemontese Dott. Ing. Angelo Robotto Direttore Tecnico di Arpa Piemonte
2 Siti contaminati: la situazione piemontese Alla data di riferimento del 1 marzo 2011 in Piemonte si contano 1244 siti
3 Siti contaminati: la situazione piemontese La situazione dall istituzione dell Anagrafe dei siti contaminati ad oggi numero siti Siti in anagrafe Siti con intervento non necessario Siti con intervento concluso Siti definiti non contaminati dopo AdR Fonte: Anagrafe Regionale dei siti contaminati. Aggiornamento 01/03/2011
4 Siti contaminati: la situazione piemontese La ripartizione provinciale CN 6% NO 16% TO 45% BI 6% AT 4% AL 11% VC 7% VB 5% Fonte: Anagrafe Regionale dei siti contaminati. Aggiornamento 01/03/2011
5 Siti contaminati: la situazione piemontese I siti conclusi con certificazione o altro atto formale numero siti Siti conclusi con certificazione o atto formale Incremento annuale Fonte: Anagrafe Regionale dei siti contaminati. Aggiornamento 01/03/2011
6 Siti contaminati: la causa delle contaminazioni 18% 7% 24% 51% Presenza di sostanze inquinanti dovuta a cattiva gestione di impianti o strutture Presenza di sostanze inquinanti dovuta a gestione scorretta dei rifiuti Eventi Accidentali Sversamenti incidentali su suolo e acque 27% 8% 23% 31% 9% 1% 1% Industriale Commerciale Cava Mineraria Attività di gestione rifiuti Altro Attività non nota
7 Siti contaminati: i contaminanti più diffusi Siti con presenza di specifiche famiglie di contaminanti nel terreno 63% 15% Idrocarburi Contaminanti inorganici Amianto Solventi Altre combinazioni 11% 2% 5% 1% 1% 1% 1% Contaminanti inorganici + Idrocarburi Contaminanti inorganici + Idrocarburi + PCB Contaminanti inorganici + Idrocarburi + Solventi Idrocarburi + Solventi
8 Siti contaminati: i contaminanti più diffusi Siti con presenza di specifiche famiglie di contaminanti nelle acque sotterranee 8% 2% 5% 37% 8% 8% 15% Idrocarburi Contaminanti inorganici + Solventi Contaminanti inorganici + Idrocarburi Idrocarburi + Solventi 17% Contaminanti inorganici Solventi Contaminanti inorganici + Idrocarburi + Solventi Altre combinazioni
9 Siti contaminati: la situazione piemontese S.I.N. Siti contaminati di Interesse Nazionale Sito Istituzione Problematiche ex Acna di Cengio Saliceto L426/98 inquinanto derivante dalla produzione di sostanze organiche ex stabilimento Eternit di Casale Monferrato L426/98 amianto ex sito estrattivo di Balangero L426/98 amianto ex stabilimento Enichem di Pieve Vergonte L426/98 sovrapporsi di produzioni varie fra le quali DDT Basse di Stura di Torino D.M. 468/2001 ex Ecolibarna di Serravalle Scrivia L. 179/2002 interramento scorie e presenza di varie realtà industriali inquinanti derivanti dalla rigenerazione di oli esausti e trattamento rifiuti
10 Sito di Bonifica di Interesse Nazionale di Casale Monferrato STABILIMENTO ETERNIT
11 Sito di Bonifica di Interesse Nazionale di Casale Monferrato Legge 426/1998 Sito di interesse nazionale D.M. 20/01/2000 Perimetrazione: ambito territoriale ex USL comuni: 45 (AL) 2 (VC) 1 (AT) Progetto di bonifica (2004) interventi di bonifica degli utilizzi impropri (polverino) e rimozione delle coperture e altri MCA ENTE ATTUATORE: Comune di Casale Monferrato Utilizzi impropri: intervento diretto dell amministrazione comunale. Rimozione coperture: eseguita dai privati, erogazione di un contributo forfetario a parziale rimborso delle spese sostenute per rimozione e smaltimento. ENTI COMPETENTI ALL EFFETTUAZIONE DEI MONITORAGGI: Arpa Piemonte, ASL AL
12 Utilizzi impropri: polverino sottotetti e battuti strato di polverino in un cortile
13 Formalizzazione dei rapporti tra gli Enti coinvolti Aprile 2006: CONVENZIONE di durata quinquennale tra Comune di Casale Monferrato, Arpa Piemonte e ASL AL PROGRAMMA OPERATIVO (Arpa, ASL AL) contenente indicazioni dei compiti e delle attività in progetto Linee generali: attività finalizzate al miglioramento della conoscenza del territorio della ex USL 76 relativamente alla problematica amianto realizzazione dei monitoraggi previsti dal Progetto di Bonifica valorizzazione dell esperienza e delle risultanze pregresse
14 Programma Operativo - dettaglio attività 1. Analisi, aggiornamento e valutazione dei dati raccolti in merito ai siti con presenza di MCA (Manufatti Contenenti Amianto). 2. Monitoraggio in corrispondenza dei cantieri di bonifica degli usi impropri. 3. Monitoraggio in corrispondenza dei cantieri di rimozione di coperture (MCA). 4. Monitoraggio ambientale nel territorio di Casale Monferrato e nell area estesa dell ex USL Monitoraggio ambientale periodico presso l impianto di discarica monouso per amianto di Casale Monferrato. 6. Realizzazione di un sistema informativo territoriale (SIT) quale strumento di archiviazione e gestione di tutti i dati alfanumerici e geografici inerenti la presenza di amianto sul territorio in esame. 7. Supporto tecnico specialistico per la conduzione delle bonifiche relative agli usi impropri. 8. Supporto alle amministrazioni comunali per le attività di informazione e divulgazione delle risultanze delle indagini svolte.
15 Bonifica polverino area non confinata punto di prelievo rimozione con attrezzi manuali
16 Bonifica polverino area non confinata stoccaggio big-bag
17 CONCENTRAZIONI FIBRE TOTALI bonifica polverino in area non confinata Casale Monferrato: Cascine Dipinte, 51 - siti 12 e 13 20/11/ /11/ /11/ /11/ /11/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /11/2006 ff/l
18 Bonifica polverino area confinata Fase di allestimento cantiere
19 estrattore Bonifica polverino area confinata
20 S.I.N. ex sito estrattivo di Balangero. Approfondimento NASTRO TRASPORTATORE FRANTOIO ESCH WERKE DISCARICA BELLEZZA STABILIMENTI DI PRODUZIONE Foto di insieme dell area durante l attivitl attività mineraria (anni 90) Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
21 S.I.N. ex sito estrattivo di Balangero. Approfondimento Legge 257/1992 art. 11 Il Ministero dell Ambiente promuove la conclusione di un Accordo di Programma per il risanamento ambientale della miniera di Balangero e Corio. Legge 426/1998 art. 1 individua il sito della miniera di Balangero quale intervento di bonifica di interesse nazionale L ultimo Accordo di Programma ( ) prevede di completare le attività di Messa in Sicurezza, di Caratterizzazione e di Bonifica/Messa in sicurezza permanente.
22 S.I.N. ex sito estrattivo di Balangero. Approfondimento E stata costituita una società apposita per il risanamento del sito: la R.S.A. s.r.l. Società per il Risanamento e lo Sviluppo Ambientale dell exminiera di amianto di Balangero e Corio Gran parte delle attività effettuate riguarda la messa in sicurezza del sito per contrastare i fattori predisponenti dei fenomeni di dissesto dei versanti. Sono state realizzate opere di regimazione delle acque superficiali ed in corrispondenza del lago di cava un canale scolmatore Messa in sicurezza delle enormi quantità di materiali lapidei presenti nel sito utilizzando le tecniche dell ingegneria naturalistica, sia al fine di eliminare i fenomeni di dissesto sia per isolare i materiali contenenti amianto. All interno degli stabilimenti è stata avviata la bonifica da materiali contenenti amianto
23 S.I.N. ex sito estrattivo di Balangero. Approfondimento In considerazione delle enormi quantità di materiali lapidei presenti, l approccio progettuale ha messo in atto il principio della messa in sicurezza in situ, utilizzando le tecniche dell ingegneria naturalistica Ingegneria Naturalistica Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
24 MESSA Regimazione IN SICUREZZA delle acque IDROGEOLOGICA superficiali e CON stabilizzazione pendenze STABILIZZAZIONE Distribuzione di materiale DEI VERSANTI organico (compost e terreno agrario) Lavori Esecuzione di stabilizzazione di impianto di dell ammasso specie arbustive lapideo e arboree con pioniere la Idrosemina riduzione dell intera delle pendenze superficie da 40 con a protezione 28 locale di geojuta Ingegneria Naturalistica Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
25 Installazione impianto bagnatura piazzale di ingresso area perimetrata per eliminare la diffusione di fibre di amianto Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
26 M.I.S.E. CORPO H G Nord Amianto Russo Corpo H: rimozione delle lastre di fibrocemento Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
27 SPERIMENTAZIONE DELLA CAPACITA DI ABBATTIMENTO DELLE POLVERI CON IMPIEGO DEL SISTEMA fog cannon Per l abbattimento l delle polveri aerodisperse in condizioni di lavoro non confinabili è stato utilizzato un cannone nebulizzatore (fog( cannon ) che consente di creare un efficace confinamento attivo costituito da una nube di acqua micronizzata. Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
28 In concomitanza con le attività di messa in sicurezza, da anni esiste un sistema di monitoraggio delle fibre aerodisperse gestito da RSA e controllato dal Polo Amianto di ARPA Piemonte La popolazione di dati acquisiti in MOCF (c.a 2500/anno) e la disponibilità delle analisi in microscopia elettronica (SEM) del Polo Amianto dell ARPA P.te hanno permesso di eseguire raffronti mirati tra i diversi sistemi analitici. Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
29 MONITORAGGIO ANNUALE DEI CENTRI ABITATI I dati rilevati dal Polo Amianto di ARPA P.te, nel corso degli anni dal 1982 al 2011 Comune di Balangero Comune di Corio Grafico 5 - COMUNE DI BALANGERO Andamento valori medi riscontrati in ambienti di vita Grafioc 6 - COMUNE di CORIO Andamento valori medi riscontrati in ambienti di vita 20 12, Concentrazioni (ff/l totali) Anni ANALISI SEM ff totali - ff amianto Anno dismissione attività mineraria 27 10,0 8,0 6,0 Concentrazioni (ff/l totali) 4,0 2,0 0, Anno dismissione attività mineraria Anni ANALISI SEM ff totali- ff amianto 28
30 CARATTERIZZAZIONE DEL SITO MINERARIO (D.Lgs. n.152/2006) Attualmente si sta completando il piano di caratterizzazione del sito indagando le differenti matrici ambientali (suolo/sottosuolo, acque superficiali e acque sotterranee) in modo da definire il livello di contaminazione sia per quel che concerne la presenza di amianto sia altri inquinanti connessi con lo sfruttamento della miniera. Saranno altresì definiti i valori di Fondo Naturale, relativamente ad amianto ed altri elementi (Cr, Ni, Co) tipici delle differenti Formazioni geologiche presenti in zona. Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
31 Monitoraggio post caratterizzazione. Una volta definiti protocolli definitivi, idonei per individuare le concentrazioni di fibre di amianto nelle differenti matrici ambientali, soprattutto relativamente alle modalità di campionamento, dovrà essere progettato un monitoraggio, che proseguirà nel tempo, al fine di controllare il trasporto delle fibre di amianto al di fuori del sito, per salvaguardare i bersagli sensibili a questo tipo di contaminazione. Fotografia gentilmente concessa da RSA Srl (dott. Massimo Bergamini)
32 S.I.N. Basse di Stura di Torino. estensione di circa 150 ettari area suddivisa in circa 30 subaree con proprietà diverse Due aree interne sono state oggetto di messa in sicurezza permanente al di fuori del procedimento del SIN. Le aree comprese nel SIN sono state oggetto di caratterizzazione ( ) con supervisione da parte di Arpa Piemonte (GdL coordinato dal Dipartimento di Torino).
33 S.I.N. ex Ecolibarna di Serravalle Scrivia (AL). E stata conclusa la Caratterizzazione dell area interna allo stabilimento ed è in corso la Caratterizzazione delle aree esterne. E stato realizzato un tratto di barriera passiva a monte dello stabilimento al fine di impedire che acque di falda siano contaminate dagli inquinanti presenti all interno dello stesso. E in corso di progettazione un ulteriore tratto di barriera passiva. E stato progettato un intervento di bonifica in situ della contaminazione dei composti organici. Un reagente opportunamente immesso in falda è in grado di accelerare i processi biodegradativi che avvengono nell acquifero. I tests di prova sembrano essere decisamente incoraggianti
34 S.I.N. ex Acna di Cengio e Saliceto, Valle Bormida (CN, AT, AL). E stata conclusa la Caratterizzazione delle matrici ambientali lungo la valle Bormida di Millesimo fino all abitato di Bistagno. E stata effettuata un analisi di Rischio sanitaria in corrispondenza di un area problematica sita nel comune di Saliceto, i cui esiti sono stati valutati e verificati mediante misure dirette in sito e mediante un approfondimento di Caratterizzazione della matrice suolo/sottosuolo. E stata effettuata la bonifica di un area contaminata, sempre in Comune di saliceto (Località Pian Sottano) tramite asportazione di materiale E in corso uno studio sperimentale sul bioaccumulo dei vegetali.
35 S.I.N. ex Enichem di Pieve Vergonte (VCO). estensione dell area industriale caratterizzata: circa 40 ettari Inizio attività: primi 900 Verbania Stabilimento chimico (anche per fini bellici), clorurati organici, arsenico e derivati, DDT, ecc cessa la produzione di DDT, dal 1997 cessano le attività ad eccezione della produzione di cloro e derivati affidati ad altra società. Effettuata la caratterizzazione delle aree industriali, rimodulati gli obiettivi di bonifica a seguito di A.d.R., presentato il Progetto operativo di bonifica in fase di approvazione. Per le aree esterne e le aree che interessano il Lago Maggiore è stata conclusa la Caratterizzazione delle matrici fluviali e lacustri ed è stata effettuata un analisi di rischio ecologico
36 Ruolo centrale dell analisi di rischio nelle procedure dei siti contaminati Con l introduzione dell Analisi di Rischio quale elemento discriminante fra sito contaminato e sito non contaminato si passa da un approccio che pone al centro l ambiente ad un approccio che pone al centro l uomo. Si rileva la possibilità di vedere di fatto diminuita la tutela nei confronti dell ambiente in senso stretto Si rileva tuttavia un maggior collegamento con i temi della Tossicologia e della Epidemiologia
37 Le principali criticità dell Analisi di Rischio Analisi di Rischio L Analisi di Rischio viene condotta in funzione delle caratteristiche di uso del sito e dei percorsi di esposizione, definendo adeguati obiettivi di bonifica. Al variare di tali caratteristiche occorre rivalutare l accettabilità del rischio. Si definiscono gli obiettivi di bonifica Gli Enti che gestiscono la procedura devono trovare gli strumenti adatti affinché gli eventuali vincoli derivanti dall analisi di rischio vengano trasferiti negli strumenti urbanistici. Uno strumento concreto in tal senso è l Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati
38 Le peculiarità dell Analisi di Rischio Aspetti Positivi Si punta a gestire l a contaminazione, intervenendo solo dove necessario, spingendo la bonifica fin dove serve. La salute umana è il principale obiettivo da garantire Si procede per livelli successivi in funzione delle specificità del sito Aspetti Negativi La valutazione è molto complessa e richiede un elevato grado di approfondimento da parte dell Ente di controllo. I tempi per l approvazione dell AdR si allungano necessariamente, con esito incerto sulla gestione dell area e con il protrarsi di interventi di MISE. Le aree mantengono spesso limitazioni d uso. Occorre garantire nel tempo che la situazione di contaminazione sia coerente con i risultati delle simulazioni teoriche.
39 Monitoraggio Le peculiarità dell Analisi di Rischio come strumento di gestione dei siti contaminati nel loro Aspetti Positivi Aspetti Negativi insieme sul lungo periodo La valutazione è molto complessa e L Ente Si di punta controllo a gestisce che può disporre l a richiede di un sistema un di elevato monitoraggio grado di efficiente contaminazione, ed affidabile intervenendo può puntare sui approfondimento seguenti risultati: da parte dell Ente di solo dove necessario, spingendo controllo. riduzione la bonifica dei fin dove tempi serve. di valutazione dei progetti I tempi per l approvazione dell AdR si aumento La salute dell efficacia umana è il nelle principale attività di controllo allungano necessariamente, con esito obiettivo da garantire maggiore conoscenza dei fenomeni di incerto contaminazione sulla gestione in atto dell area e con il Si procede per livelli successivi protrarsi di interventi di MISE. risposta in funzione più veloce delle specificità nella gestione del delle emergenze Le aree mantengono spesso limitazioni sito d uso. Occorre garantire nel tempo che la situazione di contaminazione sia coerente con i risultati delle simulazioni toriche.
40 Il monitoraggio dei centri di pericolo LIM152 PE1 PE2 PE3 PE10 PE10bis PE11 PE11bis PE12 PE12bis PE13 PE13bis PE14 PE14bis PE15 PE15bis / /01/ /04/ /07/ /10/ /01/ /04/ /07/ /10/ /01/ /04/ /07/ /11/ /02/ /05/2010
41 Il monitoraggio dei centri di pericolo: elementi fondamentali Il Progetto del Piano di Monitoraggio Definizione L origine degli e la obiettivi preparazione del Monitoraggio dei dati Definizione di una rete di monitoraggio Le modalità di esplorazione dati Ubicazione dei punti di controllo in base alla disposizione delle linee isocrone L analisi dei risultati Definizione di un Piano di campionamento Indicazioni minime relative alla valutazione dei dati raccolti Definizione delle modalità di registrazione dei dati
42 Il monitoraggio dei centri di pericolo: elementi fondamentali Il Progetto del Piano di Monitoraggio L origine e la preparazione dei dati Recupero Le modalità dei dati di storici esplorazione dati La bonifica dei dati L analisi dei risultati Predisposizione del data base
43 Il monitoraggio dei centri di pericolo: elementi fondamentali Il Progetto del Piano di Monitoraggio L origine e la preparazione dei dati Le modalità di esplorazione dati Le L analisi statistiche dei di base risultati Lo studio delle distribuzioni Il Time Plot Il Lag Plot Il Box Plot Lo studio della varianza
44 Il monitoraggio dei centri di pericolo: elementi fondamentali Il Progetto del Piano di Monitoraggio Il risultato delle elaborazioni fornisce una visione ripulita dalle complessità del sito, sufficientemente chiara da rappresentare un L origine e la preparazione dei dati efficace elemento di supporto alle decisioni sulla gestione del sito contaminato Le modalità di esplorazione dati L analisi dei risultati
45 Il monitoraggio dei centri di pericolo: Gruppo multidisciplinare deputato alla gestione dei dati provenienti dai monitoraggi, finalizzato a fornire elementi conoscitivi di supporto AL AT BI CN NO TO VB VC strutture operative dell Agenzia
46 In sintesi Arpa Piemonte attraverso la sua direzione promuove: maggiori punti di contatto fra le attività svolte dalle diverse strutture nell ambito dei siti contaminati e i temi dell Epidemiologia e della Salute ambientale Maggior efficienza nel corso delle istruttorie aumento delle conoscenze sui fenomeni di contaminazione in atto attraverso il potenziamento delle attività di monitoraggio Prevenzione
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