Messa in Sicurezza e Ripristino Ambientale ex Discariche di RSU
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- Giacomo Beretta
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1 Messa in Sicurezza e Ripristino Ambientale ex Discariche di RSU Esperienza Conseguita dal Gestore dell Ambito Territoriale Ottimale AG1 su 13 ex Discariche
2 Vecchi siti di Smaltimento RSU come occasione per sperimentare diverse ed innovative tipologie di restituzione delle aree degradate ad una possibile loro nuova fruizione Dall approccio di sito contaminato dettato dalla lettera b art 2 del DM 471/99 a quello previsto alla lettera e) punto 1 art. 240 del TUA
3 Dalla Bonifica obbligatoria in caso di superamento o pericolo concreto ed attuale di superamento delle concentrazioni limite per l ex art. 4 del DM 471/99 Alla Bonifica solo in caso di superamento delle CSR determinate a valle della indagine di rischio sito specifica.. v Tipologia di interventi per rendere le aree delle vecchie discariche fruibili a nuovi usi già ipotizzabili nel passaggio da un Modello concettuale preliminare del sito di ex discarica alla definizione del Modello concettuale definitivo i cui contorni risultano largamente prevedibili per piccole ex discariche di RSU
4 Necessità di progettare interventi di ripristino ambientale che, fin dalla loro iniziale individuazione, risultino sinergici vsia con il contestuale confinamento dei contaminati ancora presenti vche con la finale fruizione delle aree da risanare
5 Quindi, nel generale contesto di riduzione esponenziale delle risorse economiche a disposizione per detti interventi, si dovrà sempre più v contenere, attraverso una spinta finalizzazione, le spese per le opere di MISE/MISP/Bonifica e v potenziare quelle legate alla successiva fruizione di dette aree a valle di mirati interventi di valorizzazione ambientale delle aree degradate
6 Pertanto evitare, come già fatto, interventi molto costosi che spingono la MISE verso livelli tali da non rendere fruibile le aree per nuovi usi, piuttosto che in via preventiva veffettuare mirate attività di contenimento della diffusione degli inquinanti per poi vconcentrarsi verso valutazioni di rischio sito specifiche che possano escludere la necessità di dover effettuare altri interventi di bonifica e, quindi, spostare l intervento verso una riqualificazione ambientale dell area attraverso un definito uso
7 Quindi una logica di interventi più compatibile con le indicazioni date all art. 242 del D. Lgs. 152/06 vrispetto al mero intervento di bonifica ipotizzato con l ex DM 471/99 che aveva a fondamento l esistenza dello status di sito contaminato anche per il solo pericolo di contaminazione vdi contro al vigente concetto di sito contaminato solo a valle della definizione delle CRS
8 Nel merito è sufficiente prendere visione della tipologia d intervento di MISE che, dopo circa 15 anni dalla cessazione degli abbancamenti, è stato posto in essere circa 4 anni addietro presso una discarica di ex RSU presso un comune del comprensorio saccense nel pedissequo rispetto della sola normativa ambientale (ex DM 471/99) v Il cui costo, pur essendo risultato di , v ha prodotto un area che, a valle dell intervento, non è certamente ancora fruibile per successivi usi
9 foto dell indagine preliminare (2002)
10 foto prima dell intervento (2008)
11 foto prima dell intervento (2008)
12 foto dopo l intervento (2010)
13 Nel merito il successivo uso necessita sia dello smantellamento di parte delle opere di MISE poste in essere (rete di captazione del biogas, sistemi di raccolta del percolato, coperture superficiali, ecc.) che della definizione dell iter obbligatorio di elaborazione del Modello concettuale definitivo a valle di una mirata Indagine di Rischio Sito Specifica Attività che, ovviamente, potevano essere sviluppate anche prima dell intervento di MISE
14 Percorsi Alternativi di Intervento su ex Discariche di RSU 13 ex discariche, di cui solo 1 (Sciacca- V.0) adiacente a un complesso di discarica attivo 8 siti necessitano interventi di MISE (misure di prevenzione per rischio imminente o peggioramento) 4 siti richiedono una caratterizzazione ambientale, per gli altri 9 siti è sufficiente un indagine preliminare (è necessario verificare l eventuale superamento delle CSC)
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23 Quindi, nel concreto, v Per i siti sottoposti ad indagine preliminare, in caso di non superamento delle CSC possibilità di attivare il ripristino ambientale, con specifiche fruizioni delle aree prima degradate (misura di riparazione) v Per i siti dove sono evidenziati superamenti delle CSC, avvio di una caratterizzazione ambientale complementare all indagine preliminare già svolta (nessuno spreco) v Infine per i siti oggetto di caratterizzazione ambientale, in caso di non superamento delle CSR possibilità di attuare il citato ripristino ambientale, con finale attività di suo monitoraggio
24 Intera ipotesi progettuale, presentata dall ATO AG1 su delega dei singoli comuni soci (soggetto obbligato ai sensi di legge), Il cui divenire potrà, a valle della realizzazione dei previsti interventi supportati dall auspicato finanziamento dal competente Assessorato dell Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, rendere fruibili le 13 aree adibite ad ex discariche di RSU per nuove progettualità destinate all effettivo loro riuso con l ausilio di mirati interventi di riqualificazione ambientale
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