FORUM BANCHE E PA 2012

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FORUM BANCHE E PA 2012"

Transcript

1 FORUM BANCHE E PA 2012 Sessione parallela di approfondimento A2 Finanziamento degli Investimenti e Partenariato Pubblico Privato Intervento di Michelangelo Nigro LE FONTI DI FINANZIAMENTO DEGLI ENTI TERRITORIALI ELEMENTI DI NOVITA E DI CRITICITA ABI Roma, 24 febbraio 2012 Michelangelo Nigro, mnigro@liuc.it Docente di Analisi finanziaria degli enti pubblici Università Carlo Cattaneo LIUC di Castellanza (VA) 1

2 Gli argomenti da trattare Aggiornamento sui principali dati della finanza pubblica Il debito pubblico locale Gli strumenti dell indebitamento e gli elementi di criticità Le dismissioni immobiliari Le novità sul tema del debito degli enti territoriali: Legge di Stabilità 2012 L. n. 183 del 12 novembre 2011 I limiti all indebitamento D.PCM del 28 dicembre 2011 armonizzazione del bilancio Decreto Legge n. 1 del 24 gennaio 2012 Contratto di disponibilità Tesoreria unica 2

3 I principali dati della finanza pubblica Debito pubblico complessivo al 31 dicembre 2011: miliardi di euro Rapporto Debito pubblico / PIL 2011: 120% Debito enti territoriali al 31 dicembre 2011: 111 miliardi di euro Il comparto enti territoriali incide sul debito pubblico complessivo nella misura del 5,85% FONTE: Elaborazione su dati Banca d Italia: Supplemento al Bollettino Statistico, Finanza pubblica, fabbisogno e debito (Tav. 5. TCCE 0200 e Tav. 7. TCCE0250) Anno XXII 15 febbraio 2012, n. 10 3

4 FONTE: Elaborazione su dati Banca d Italia: Supplemento al Bollettino Statistico, Statistiche di finanza pubblica nei paesi dell UE Anno XXI 17 ottobre 2011, n. 52 4

5 Il debito degli enti territoriali trend (valori in mld.) Regioni Province Comuni Altri enti Totale Dic. '02 19,4 2,0 16,7 5,6 43,7 Dic. '03 24,9 4,8 33,3 5,7 68,7 Dic. '04 27,8 5,7 35,3 5,6 74,4 Dic. '05 31,5 7,3 40,8 7,8 87,4 Dic. '06 42,6 8,6 45,2 14,4 110,8 Dic. '07 44,8 8,8 46,6 10,3 110,5 Dic. '08 41,4 9,1 47,6 8,9 107,0 Dic. '09 42,1 9,1 48,4 11,7 111,3 Dic. '10 41,7 9,0 48,9 11,2 110,8 Dic. '11 41,3 9,1 49,3 11,3 111,0 FONTE: Elaborazione su dati Banca d Italia: Supplemento al Bollettino Statistico, Finanza pubblica, fabbisogno e debito (Tav.7. TCCE0250) Anno XXII 15 febbraio 2012, n. 10 5

6 Debito per aree geografiche (val. in mld. ) Dic. '09 Dic. '10 Dic. '11 Nord Ovest 30,5 31,3 32,1 Nord Est 16,5 16,5 15,7 Centro 30,1 29,4 29,0 Sud 25,5 24,7 24,5 Isole 8,7 9 9,7 Totale 111,3 110,9 111,0 FONTE: Elaborazione su dati Banca d Italia: Supplemento al Bollettino Statistico, Finanza pubblica, fabbisogno e debito (Tav.8. TCCE0275) - Anno XXII - 15 febbraio 2012, n. 10 6

7 Il debito swappato Dall analisi dei dati pubblicati da Banca d Italia sul debito pubblico e sui derivati, aggiornato al 30 giugno 2011, si rileva un mercato di derivati così strutturato: 295 sono le operazioni in derivati realizzate da comuni, province e regioni (671 a dic. 2007) 16,9 miliardi di euro è il nozionale swappato, su un totale di debito pubblico locale di circa 113 miliardi di euro (31,5 mld. dic. 2007) 0,9 miliardi di euro è il costo teorico stimato in caso di estinzione anticipata di tutti i contratti di swap (0,9 mld. dic. 2007) FONTE: Elaborazione su dati Banca d Italia: Supplemento al Bollettino Statistico, Debito delle amministrazioni locali, Anno XXI, n. 56 del 31 ottobre 2011 (Tav. 33) 7

8 Gli strumenti dell indebitamento Art. 199, Tuel a) entrate correnti destinate per legge agli investimenti b) avanzi di bilancio, costituiti da eccedenze di entrate correnti rispetto alle spese correnti aumentate delle quote capitali di ammortamento dei prestiti c) entrate derivanti dall'alienazione di beni e diritti patrimoniali, riscossioni di crediti, proventi da concessioni edilizie e relative sanzioni d) entrate derivanti da trasferimenti in conto capitale dello Stato, delle regioni, da altri interventi pubblici e privati finalizzati agli investimenti, da interventi finalizzati da parte di organismi comunitari e internazionali e) avanzo di amministrazione, nelle forme disciplinate dall'articolo 187 f) mutui passivi g) altre forme di ricorso al mercato finanziario consentite dalla legge PERCHE NON RE-ISTITUIRE L OBBLIGO DEL FONDO DI AMMORTAMENTO, QUALE FORMA DI AUTOFINANZIAMENTO (ART. 167, TUEL)? 8

9 L indebitamento ai sensi della L. n. 350/2003, art. 3, comma 17 Per gli enti territoriali costituiscono indebitamento: l'assunzione di mutui l'emissione di prestiti obbligazionari le cartolarizzazioni di flussi futuri di entrata e le cartolarizzazioni con corrispettivo iniziale inferiore all'85 per cento del prezzo di mercato dell'attività oggetto di cartolarizzazione l eventuale premio incassato al momento del perfezionamento delle operazioni derivate (up-front) Di fatto, ad eccezione dei mutui, i prestiti obbligazionari non trovano più interesse da parte degli enti locali, le aperture di credito, non sono ancora compiutamente disciplinate, e, con riferimento agli upfront collegati a operazioni in derivati, sarebbe meglio vietarli Per quanto attiene alle cartolarizzazioni, nel 2008 i parametri Eurostat sono stati modificati, il legislatore non si è ancora adeguato 9

10 Le fonti di finanziamento ordinarie e straordinarie Mutui e Prestiti (IFM e Cdp) Emissioni Obbligazionarie Aperture di credito Banca Europea degli Investimenti (BEI) Leasing finanziario 10

11 I canali di finanziamento utilizzati dalle amministrazioni locali 30 Giugno 2011 (val. in mld.) Titoli obbligazionari 28,5 Prestiti con il sistema creditizio e la Cassa depositi e prestiti 78,5 Prestiti con il sistema creditizio non residente (es. BEI) 2,6 Altre passività (es. cartolarizzazioni ai fini Eurostat e leasing finanziario con istituzioni non bancarie) TOTALE 112,8 5,2 FONTE: Elaborazione su dati Banca d Italia: Supplemento al Bollettino Statistico, Debito delle amministrazioni locali, Anno XXI, n. 56 del 31 ottobre 2011 (Tav. 2) 11

12 La Cdp, una banca d affari Il capitale sociale è di 3,5 mld. di euro 70 % MEF 30 % Fondazioni bancarie La raccolta postale Gli utili 2004: 100 mld. 2004: 0,286 mld. 2005: 123 mld. 2005: 1,6 mld. 2006: 145 mld. 2006: 1,9 mld. 2007: 157 mld. 2007: 1,4 mld. 2008: 175 mld. 2008: 1,4 mld. 2009: 191 mld. 2009: 1,7 mld. 2010: 207 mld. 2010: 2,7 mld. 2011: 212 mld. (I sem.) 2011: 1,3 mld. (I sem.) 12

13 Elementi di criticità, la Cdp La Cdp è ormai diventata una S.p.A.. Sarebbe più corretto estendere anche alla Cdp l applicazione delle procedure di evidenza pubblica per l accesso al credito Tassi applicati sui mutui sovradimensionati, visto il ruolo della Cdp A fronte di utili così elevati, si dovrebbe ridurre: il costo della raccolta, magari agganciandolo al tasso unico di riferimento ridurre drasticamente il costo delle penali di estinzione anticipata Bisognerebbe rivedere il sistema delle erogazioni e degli interessi di retrocessione sulle giacenze 13

14 I prestiti con il sistema creditizio Con il D.MEF 11 novembre 2011 la struttura dei tassi massimi applicabili agli enti locali da parte del sistema creditizio si è adeguato alla situazione dei mercati Per i mutui a tasso fisso: o Durata fino a 10 anni: IRS 7Y + 4,85% o Durata fino a 15 anni: IRS 10Y + 4,50% o Durata fino a 20 anni: IRS 12Y + 4,80% o Durata fino a 25 anni: IRS 15Y + 5,00% o Durata oltre i 25 anni: IRS 20Y + 4,60% Per IRS si intende il tasso lettera verso Euribor a sei mesi fissato a Francoforte alle ore 11,00 del giorno precedente la stipula del contratto Per i mutui a tasso variabile: o Durata fino a 10 anni: Euribor 6m + 4,80% o Durata fino a 15 anni: Euribor 6m + 4,45% o Durata fino a 20 anni: Euribor 6m + 4,75% o Durata fino a 25 anni: Euribor 6m + 5,00% o Durata oltre i 25 anni: Euribor 6m + 4,60% Il tasso Euribor a sei mesi è rilevato due giorni lavorativi antecedenti la data di decorrenza di ciascun periodo di interessi 14

15 Elementi di criticità contingenti del sistema creditizio Il valore dei tassi è oggi fortemente condizionato dalla crisi dei mercati finanziari A fronte di un tasso BCE dell 1%, i tassi offerti al sistema pubblico sono sovradimensionati La crisi del sistema ha fatto emergere la fragilità del rapporto enti territoriali / sistema creditizio L IRS, quale parametro di riferimento, si è rilevato inadeguato Forse sarebbe il caso di utilizzare il tasso BCE come base di definizione del tasso finale 15

16 I Prestiti Obbligazionari, le criticità Il rendimento effettivo al lordo di imposta per i sottoscrittori del prestito non dovrà essere superiore, al momento della emissione, al rendimento lordo dei titoli di Stato di pari durata emessi nel mese precedente maggiorato di un punto. Il sistema di rilevazione dei tassi APPARE ORMAI SUPERATO In caso di emissione sotto o sopra la pari, non è stato ancora definito il corretto metodo di contabilizzazione degli scarti di emissione Sul recupero dell imposta sostitutiva (contabilizzata nel Titolo I delle Entrate tributarie Categoria 1 delle Imposte), con la Finanziaria 2006 si è tornati indietro di 10 anni. GLI ENTI NON HANNO PIU TRACCIA DEL VANTAGGIO FISCALE Lo Stato continua ad applicare la commissione dello 0,1% del valore nominale del prestito. A CHE TITOLO? 16

17 I bond locali garantiti dal patrimonio Con il D.L. n. 1/2012, art. 54, si interviene sull art. 35 della L. n. 724/1994 che ha introdotto i prestiti obbligazionari degli enti territoriali Vengono introdotti i prestiti obbligazionari di scopo per il finanziamento di investimenti garantiti dal patrimonio immobiliare disponibile di proprietà dell ente emittente Il valore degli immobili a garanzia deve essere almeno pari al valore dell emissione Il patrimonio così individuato è destinato alla soddisfazione degli obbligazionisti Su tale patrimonio non saranno ammesse azioni esecutive, se non dai portatori delle obbligazioni Sarà necessario un regolamento del MEF per capire le modalità di funzionamento di tale prodotto finanziario 17

18 Le aperture di credito, incompiute Sono state introdotte dalla Finanziaria 2005, art. 1, co. 68 Le erogazioni avvengono sulla base dei SAL Le somme non utilizzate costituiscono residui attivi Gli interessi si pagano solo sugli importi erogati La misura dei tassi è stata definita con Decreto del MEF, di concerto con il Ministero dell Interno, del 3 marzo 2006 (GU n.54 del 6 marzo 2006) Il tasso può essere sia fisso, sia variabile: TASSO FISSO: Il costo globale annuo massimo applicabile alle operazioni regolate a tasso fisso, è fissato nella misura del tasso pari all Interest Rate Swap 2 anni maggiorato dello 0,04% TASSO VARIABILE: Il costo globale annuo massimo applicabile alle operazioni regolate a tasso variabile, è fissato nella misura del tasso pari all EURIBOR a 6 mesi maggiorato dello 0,08% IL DECRETO DEFINISCE TASSI FUORI MERCATO. SE PUR VALIDI, SAREBBERO APPLICABILI AI PRIMI TRE ANNI (PERIODO ENTRO IL QUALE AVVIENE L EROGAZIONE DELLA LINEA DI CREDITO). AD EROGAZIONE COMPLETATA, QUALE DOVREBBE ESSERE LA MISURA DEL TASSO APPLICABILE PER TUTTA LA DURATA DEL RIMBORSO? 18

19 Banca Europea degli Investimenti (BEI ) La BEI rappresenta un valido e alternativo canale di approvvigionamento di capitale a costi altamente competitivi Le formule di finanziamento sono molto simili alle aperture di credito Il rapporto contrattuale è basato su una convenzione Non è obbligatorio utilizzare la linea di credito nel periodo della convenzione I tassi applicati dalla BEI risultano essere storicamente più bassi rispetto a quelli applicati per gli altri prodotti finanziari Non vi è alcuno stimolo e/o informazione mirata a sensibilizzare l uso di tale canale di finanziamento 19

20 Il leasing finanziario, gli aspetti rilevanti Fino ad oggi il leasing finanziario è stato oggetto di numerosi interventi da parte della magistratura contabile, con particolare riferimento alla natura dell operazione: il canone è spesa corrente o spesa per investimento? Sicuramente il L.F. rappresenta un metodo di finanziamento alternativo al debito, soprattutto per le finalità che consegue 20

21 Il leasing finanziario, gli aspetti in dubbio Dal punto di vista contabile, a normativa vigente, incide sulla parte corrente del bilancio Ma a seguito dell introduzione dei nuovi principi contabili da applicare per l armonizzazione dei bilanci pubblici (D.PCM del 28 dicembre 2011, All. n. 2), sono stati individuati i nuovi criteri di contabilizzazione, facendo prevalere la sostanza sulla forma 21

22 Il leasing finanziario è debito Le registrazioni contabili da utilizzare sono le medesime utilizzate per gli investimenti finanziati da debito Allora se il L.F. è debito, l operazione avrà incidenza su: Limite di indebitamento di cui all art. 204, Tuel Delegazioni di pagamento di cui all art. 206, Tuel Parametri di deficitarietà di cui al D.M. Interno del 24 settembre 2009 e all art. 242, Tuel Patto di Stabilità e di Crescita Interno 22

23 Ma se il leasing finanziario è debito Le principali norme su cui intervenire: Art. 199, art. 204, art. 206, Tuel Codifiche SIOPE (in fase di sperimentazione) Le norme sul Patto di Stabilità e di Crescita Interno Le norme che disciplinano i controlli per i pagamenti superiori ai 10 mila euro (Circolare MEF e RGS n. 29 dell 8 ottobre 2009) 23

24 Le dismissioni immobiliari Il patrimonio pubblico sembra essere la soluzione ai problemi del debito pubblico!!! Sul federalismo demaniale si è ancora in attesa della definizione dei beni che potranno essere ceduti agli enti locali Gli strumenti della cartolarizzazione e dei fondi comuni di investimento immobiliare mal si conciliano con la realtà degli oltre comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti Soprattutto in questa fase storica, non vi è un mercato in grado di assorbire il patrimonio messo in vendita dagli enti territoriali 24

25 Strumenti a supporto delle dismissioni Il D.L. n. 201/2011, convertito in L. n. 214/2011, con l art. 27, introduce nuovi strumenti per la valorizzazione e alienazione del patrimonio pubblico Il MEF, per il tramite dell Agenzia del Demanio, promuove la costituzione di società, consorzi o fondi immobiliari Si modifica il contenuto del Piano delle alienazioni di cui all art. 58 del D.L. n. 112/2008, convertito in L. n. 133/2008 Sono previsti strumenti di cooperazione interistituzionale tra i vali livelli di governo territoriale 25

26 le dismissioni dei terreni agricoli Si interviene anche con una modifica all art. 7 della L. n. 183/2011: le regioni, le province, i comuni possono vendere i terreni a vocazione agricola e i terrenti agricoli, compresi quelli attribuiti ai sensi del D.lgs. n. 85/2010; a tal fine possono conferire all'agenzia del demanio mandato irrevocabile a vendere; le risorse nette derivanti dalle operazioni di dismissione di cui ai commi precedenti sono destinate alla riduzione del debito pubblico (comprese le penali di estinzione anticipata??) 26

27 Le novità sul tema del debito degli enti territoriali Legge n. 183/2011, con l art. 8, modifica l art. 204 del D.lgs. n. 267/2000 e l art. 10 della L. n. 281/1970 D.PCM. del 28 dicembre 2011, relativo all armonizzazione del bilancio pubblico, riscrive i principi contabili e fissa nuovi metodi di contabilizzazione del debito, introducendo, per la prima volta, il concetto di leasing inquadrato come indebitamento D.L. n. 1/2012, introduce il Contratto di disponibilità (art. 44) e ristabilisce fino al 2014 il sistema della Tesoreria Unica (art. 35) 27

28 Legge n. 183/2011 Modifica all art. 204, D.lgs. n. 267/2000, relativo al limite di indebitamento degli enti locali (art. 8) viene ridotto il tetto massimo degli interessi passivi sul debito rispetto alle entrate correnti: 8% per l'anno % per l'anno % a decorrere dall anno 2014 In sostanza, la somma degli interessi passivi sui vecchi debiti, aumentata degli interessi sul debito che si intende assumere nel corso del nuovo esercizio, non potrà superare la % su evidenziata Corte dei Conti, Sez. Piemonte, Del. n. 247/2011: [ L ente pertanto può contrarre mutui solo se risultano rispettati i limiti di legge, non solo nell anno in cui viene stipulato il nuovo mutuo, ma anche negli anni successivi ] 28

29 Nuovi limiti all indebitamento per le regioni Anche la capacità di indebitamento delle regioni viene ridotta dal 25% al 20% Si interviene sull articolo 10, c. 2, della L. n. 281/1970: l'importo complessivo delle annualità di ammortamento per capitale e interessi dei mutui e delle altre forme di indebitamento in estinzione nell'esercizio considerato non può comunque superare il 20% dell'ammontare complessivo delle entrate tributarie non vincolate della regione ed a condizione che gli oneri futuri di ammortamento trovino copertura nell'ambito del bilancio pluriennale della regione stessa 29

30 Nuovi limiti all indebitamento A decorrere dal 2013, gli enti territoriali riducono l entità del debito pubblico Con successivo decreto il MEF stabilisce le modalità di attuazione; in particolare saranno stabilite: distintamente per regioni, province e comuni, la differenza percentuale, rispetto al debito medio pro capite, oltre la quale i singoli enti territoriali hanno l obbligo di procedere alla riduzione del debito la percentuale annua di riduzione del debito le modalità con le quali può essere raggiunto l obiettivo di riduzione del debito si considera equivalente alla riduzione del debito, anche il trasferimento di immobili al fondo o alle società appositamente costituite per la valorizzazione degli immobili (art. 6, c. 1) 30

31 Sanzioni sul mancato adempimento In caso di mancato rispetto ai vincoli imposti sull indebitamento, si applicano le sanzioni del mancato rispetto del Patto di Stabilità previste dal D.lgs. n. 149/2011, entrambi relativi alla rideterminazione dei limiti agli impegni delle spese correnti e al blocco delle assunzioni, a qualsiasi titolo: Art. 7, c. 1, lett. b) e d), per le regioni Art. 7, c. 2, lett. b) e d), per gli enti locali 31

32 D.PCM 28 dicembre armonizzazione dei bilanci Con l introduzione dell armonizzazione dei bilanci, sono stati riscritti i principi contabili Tra le novità, l allegato 2 del D.PCM richiama l attenzione sui seguenti punti: 3.17, si invitano gli enti locali a razionalizzare le politiche di indebitamento, sostenendo le forme flessibili, tra cui le aperture di credito (nda: il legislatore deve ancora coordinare l uscita e l aggiornamento delle norme) 3.24, si richiama l evoluzione della definizione di cartolarizzazione, non ancora recepita dal legislatore italiano 3.25, il leasing finanziario e i contratti assimilati, per il principio della prevalenza della sostanza sulla forma, costituiscono debito che finanzia investimenti 32

33 D.L. n. 1/2012, Contratto di disponibilità (art. 44) Il privato, a suo rischio e sue spese, costruisce e mette a disposizione dell ente pubblico un opera privata destinata all esercizio di un servizio pubblico, dietro il pagamento di un corrispettivo Tale strumento si aggiunge al leasing finanziario, così come individuato dal D.lgs. n. 163/2006 Il corrispettivo comprende: Un canone di disponibilità, in base all effettivo utilizzo del bene Un contributo in corso d opera, comunque non superiore al 50% del costo di costruzione, e nel caso sia previsto il trasferimento della proprietà all A.P. Un eventuale prezzo di trasferimento, parametrato in base ai canoni già versati e al contributo in corso d opera 33

34 il Contratto di disponibilità Tale nuovo strumento rappresenta una variante al leasing immobiliare in costruendo Per gli aspetti di contabilità pubblica si applicherebbero le stesse norme previste dai nuovi principi contabili, assimilando il contratto ad un operazione di indebitamento 34

35 D.L. n. 1/2012, il ritorno alla Tesoreria Unica (art. 35, c. 8 e ss) Fino al 2014 si sospende il sistema di Tesoreria Mista, e si reintroduce la Tesoreria Unica disciplinata dalla L. n. 720/1984 Fanno eccezione le entrate derivanti dall assunzione di debito non sorretto da alcun contributo, che resterebbero sui conti fruttiferi dell ente I tesorieri riversano il 50% delle disponibilità entro il 29 febbraio e la restante quota entro il 16 aprile È possibile rinegoziare i contratti in essere, ferma restando la durata; in caso di mancato accordo, gli enti possono recedere dal contratto 35

36 Le garanzie, un sistema da rivedere In questo rinnovato contesto della finanza pubblica, e nel pieno del processo federalista, andrebbero rivisti tutti gli strumenti di garanzia collegati alle operazioni di indebitamento: La nuova versione dell art. 204 sulla capacità di indebitamento, stronca ogni possibilità di investimento da parte degli enti territoriali, incidendo gravemente sullo sviluppo economico locale I numerosi e diversi strumenti di finanziamento, nonché la dinamica dei mercati finanziari, possono incidere diversamente sui bilanci, anche senza modifiche allo stock del debito La delegazione di pagamento poggia su entrate correnti, la cui composizione è differenziata nelle diverse aree geografiche Il parametro di deficitarietà relativo al volume di debito non superiore al 150% (120% per gli enti con disavanzo) delle entrate correnti, appare poco restrittivo I pagamenti per le opere finanziate da entrate in c/cap. (debito, alienazioni, oneri di urbanizzazione, trasf., ecc.) NON possono entrare nei saldi del Patto di Stabilità; le imprese ne pagano le conseguenze 36

28/07/2014. In collaborazione con. www.risorsecomuni.it 7 novembre 2013 / MILANO, Palazzo delle Stelline

28/07/2014. In collaborazione con. www.risorsecomuni.it 7 novembre 2013 / MILANO, Palazzo delle Stelline il BILANCIO dell Ente Locale e i vincoli del PATTO di STABILITA interno In collaborazione con 26 luglio 2014 / MILANO MILANO, Palazzo delle Stelline www.risorsecomuni.it 7 novembre 2013 / MILANO, Palazzo

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga Parte I N. 4 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 31-1-2015 253 Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Legge Regionale 27 gennaio 2015, n. 6 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE

Dettagli

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018 IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga 770 N. 6 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 9-2-2016 Parte I Legge Regionale 9 febbraio 2016, n. 4 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha

Dettagli

L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011

L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011 SEMINARIO Regione Emilia-Romagna Armonizzazione della contabilità regionale Antonio Strusi L INDEBITAMENTO REGIONALE NELLE MODIFICHE AL D.LGS. 118/2011 21/6/2013 1 L INDEBITAMENTO NEL DECRETO CORRETTIVO

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONE BASILICATA DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA Bilancio di Previsione pluriennale per il triennio 2015-2017. Potenza, Dicembre 2014 * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato di Previsione dell

Dettagli

il medesimo art. 204, al comma 1, fissa la percentuale del limite di indebitamento degli enti locali al 10% a decorrere dall anno 2015;

il medesimo art. 204, al comma 1, fissa la percentuale del limite di indebitamento degli enti locali al 10% a decorrere dall anno 2015; PROPOSTA DI DELIBERAZIONE OGGETTO: Rinegoziazione dei prestiti concessi alle Province e alle Città Metropolitane dalla Cassa Depositi e Prestiti società per azioni, ai sensi dell art. 1, comma 430, della

Dettagli

ALLEGATO A CAPITOLATO SPECIALE. Espletamento dei servizi finanziari relativi alla concessione di due mutui

ALLEGATO A CAPITOLATO SPECIALE. Espletamento dei servizi finanziari relativi alla concessione di due mutui CAPITOLATO SPECIALE Espletamento dei servizi finanziari relativi alla concessione di due mutui Art. 1 Oggetto Oggetto del presente capitolato è la regolamentazione delle condizioni per l espletamento di

Dettagli

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2015 e Pluriennale 2015/2017 SOMMARIO

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2015 e Pluriennale 2015/2017 SOMMARIO Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2015 e Pluriennale 2015/2017 Preambolo SOMMARIO Art. 1 Art. 2 - Bilancio annuale - Bilancio pluriennale Art. 3 - Allegati ex art.

Dettagli

Dinamica indebitamento

Dinamica indebitamento 2.7 DINAMICA E COSTO DELL INDEBITAMENTO, STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI La tabella sottostante riporta l indebitamento globale del Comune, suddiviso per soggetto finanziatore e tipologia di contratto, con

Dettagli

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Pluriennale 2013/2015 SOMMARIO

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Pluriennale 2013/2015 SOMMARIO Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Pluriennale 2013/2015 Preambolo SOMMARIO Art. 1 Art. 2 - Bilancio annuale - Bilancio pluriennale Art. 3 - Allegati ex art.

Dettagli

Art. 1 (Bilancio di competenza Stato di previsione dell entrata e della spesa)

Art. 1 (Bilancio di competenza Stato di previsione dell entrata e della spesa) Legge regionale 27 dicembre 2012, n. 71 Bilancio di previsione della Regione Calabria per l anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015. (BUR n. 23 del 17 dicembre 2012, supplemento straordinario

Dettagli

* * * * * * * * * * * *

* * * * * * * * * * * * CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA Legge Regionale: Bilancio di Previsione per l Esercizio Finanziario 2009 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2009 2011. * * * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato

Dettagli

Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE

Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Parte I N. 14 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 30-4-2014 2399 Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Legge Regionale 30 aprile 2014, n. 9 BILANCIO DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO

Dettagli

L art. 28 della Legge 448/98 prevedeva la riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (P.I.L.).

L art. 28 della Legge 448/98 prevedeva la riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (P.I.L.). COMUNE DI MALNATE Provincia di Varese PATTO DI STABILITA Il patto di stabilità interno, istituito con l art. 28 della Legge n. 448/98, ha esteso agli Enti Locali, in applicazione del federalismo fiscale,

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 78 DEL 23-12-2009 REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010 2012.

LEGGE REGIONALE N. 78 DEL 23-12-2009 REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010 2012. LEGGE REGIONALE N. 78 DEL 23-12-2009 REGIONE TOSCANA Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010 2012. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 55 del 31 dicembre

Dettagli

Mutuo Facile a tasso fisso e rata costante crescente

Mutuo Facile a tasso fisso e rata costante crescente DENOMINAZIONE Mutuo Facile a tasso variabile e rata costante indicizzato Euribor Mutuo Facile a tasso variabile e rata costante indicizzato BCE Mutuo Facile a tasso fisso e rata costante Mutuo Facile a

Dettagli

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno PATTO DI STABILITA COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno SETTORE RISORSE UMANE ECONOMICHE E STRUMENTALI PATTO DI STABILITA INTERNO ENTI LOCALI Legge n 244 del 24/12/2007 Legge Finanziaria

Dettagli

Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32

Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32 Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32 Bilancio di Previsione 2009 e Pluriennale Triennio 2009 2011 (B. U. Regione Basilicata N. 60 del 29 dicembre 2008) Articolo 1 Stato di Previsione dell Entrata 1.

Dettagli

Direzione Finanza 2015 05387/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 05387/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 05387/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 61 approvata il 4 novembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 5.785.000,00

Dettagli

IL FINANZIAMENTO DEGLI ENTI PUBBLICI

IL FINANZIAMENTO DEGLI ENTI PUBBLICI IL FINANZIAMENTO DEGLI ENTI PUBBLICI A cura di Gian Nereo Mazzocco Verona, 11 febbraio 2006 Le anticipazioni di tesoreria (art. 222 Tuel) Controparte: istituto tesoriere Limiti: 3/12 delle entrate correnti

Dettagli

I programmi di rimodulazione per gli Enti Locali

I programmi di rimodulazione per gli Enti Locali I programmi di rimodulazione per gli Enti Locali Forum ABI: Banche e PA 2012 Roma, 23 febbraio 2012 Indice Pag. L indebitamento degli Enti Locali 3 CDP e la gestione del debito degli Enti Locali 5 I prestiti

Dettagli

Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34

Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34 CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34 Bilancio di Previsione per l Esercizio Finanziario 2011 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2011 2013. * * * * * * * * * *

Dettagli

Direzione Finanza 2015 06779/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 06779/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 06779/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 86 approvata il 9 dicembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 688.990,96

Dettagli

Mutuo dedicato all acquisto, costruzione, ristrutturazione e ampliamento di immobili ad uso abitativo (anche non Prima Casa).

Mutuo dedicato all acquisto, costruzione, ristrutturazione e ampliamento di immobili ad uso abitativo (anche non Prima Casa). Foglio Comparativo con le informazioni generali dei Mutui casa rientranti nella gamma Mutui Facile aggiornamento n 56 del 1 Luglio 2015 LE AGEVOLAZIONI SUL TASSO E ALTRE CONDIZIONI RISERVATE AI SOCI (consumatori)

Dettagli

Direzione Finanza 2015 05876/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 05876/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 05876/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 68 approvata il 19 novembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 1.000.000,00

Dettagli

Decorrenza dell ammortamento fissata al primo gennaio del terzo anno solare successivo a quello della data di perfezionamento;

Decorrenza dell ammortamento fissata al primo gennaio del terzo anno solare successivo a quello della data di perfezionamento; Direzione Finanza 2015 07074/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 91 approvata il 11 dicembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 1.999.996,00

Dettagli

Art. 1 (Bilancio di competenza - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

Art. 1 (Bilancio di competenza - Stato di previsione dell'entrata e della spesa) Legge regionale 27 aprile 2015, n. 13 Bilancio di previsione della Regione Calabria per l anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale 2015 2017. (BURC n. 27 del 27 aprile 2015) Art. 1 (Bilancio di competenza

Dettagli

ALLEGATO 4 ALTRI ENTI IN CONTABILITA' FINANZIARIA

ALLEGATO 4 ALTRI ENTI IN CONTABILITA' FINANZIARIA Prospetto di cui all'art. 8, comma 1,D.L. 66/2014 (enti in contabilità finanziaria) Bilancio di Previsione 2015 E I Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa 0 0 E II Tributi 0

Dettagli

RELAZIONE AL PARLAMENTO SULL AMMINISTRAZIONE DEL FONDO PER L AMMORTAMENTO DEI TITOLI DI STATO

RELAZIONE AL PARLAMENTO SULL AMMINISTRAZIONE DEL FONDO PER L AMMORTAMENTO DEI TITOLI DI STATO RELAZIONE AL PARLAMENTO SULL AMMINISTRAZIONE DEL FONDO PER L AMMORTAMENTO DEI TITOLI DI STATO Introduzione La Relazione è redatta ai sensi dell articolo 44 comma 3 del D.P.R. 30 dicembre 2003 n. 398 -

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana

Consiglio regionale della Toscana Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 54/2009 (Atti del Consiglio) Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010 2012. *************** Approvata dal Consiglio

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto

Dettagli

P R O T O C O L LO D I N T E S A

P R O T O C O L LO D I N T E S A Piano strategico della Provincia di Treviso P R O T O C O L LO D I N T E S A tra Provincia di treviso ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO C.o.n.i. comitato di treviso per la Concessione di mutui agevolati

Dettagli

Mutuo dedicato all acquisto, costruzione, ristrutturazione e ampliamento di immobili ad uso abitativo (anche non Prima Casa).

Mutuo dedicato all acquisto, costruzione, ristrutturazione e ampliamento di immobili ad uso abitativo (anche non Prima Casa). LE AGEVOLAZIONI SUL TASSO E ALTRE CONDIZIONI RISERVATE AI SOCI (consumatori) DELLA BANCA POPOLARE DI VICENZA SONO RIPORTATE NELL APPOSITO FOGLIO INFORMATIVO RELATIVO AI PRODOTTI E AGEVOLAZIONI PER I SOCI.

Dettagli

REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Bilancio pluriennale 2013 2015. Assestamento.

REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Bilancio pluriennale 2013 2015. Assestamento. REGIONE TOSCANA Proposta di Legge Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Bilancio pluriennale 2013 2015 Assestamento SOMMARIO Preambolo Capo I Assestamento del bilancio Art. 1 - Variazioni

Dettagli

COMUNE DI CALVANICO CAPITOLATO SPECIALE

COMUNE DI CALVANICO CAPITOLATO SPECIALE COMUNE DI CALVANICO Procedura aperta, per l individuazione di un istituto mutuante con il quale stipulare un contratto di mutuo a tasso fisso finalizzato al finanziamento di debiti fuori bilancio, per

Dettagli

Direzione Finanza 2015 06679/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 06679/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 06679/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 84 approvata il 3 dicembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUO DI EURO 200.000,00

Dettagli

Pagamento dei debiti della PA!

Pagamento dei debiti della PA! Pagamento dei debiti della PA L intervento della CDP SpA Forum Banche e PA 2014 Roma 30 Ottobre 2014 I debiti della PA: stima e pagamenti 2013/2014 Banca d Italia Indebitamento commerciale della PA 75Mld

Dettagli

Direzione Finanza 2015 07168/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Finanza 2015 07168/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Finanza 2015 07168/024 Area Bilancio Ufficio Finanziamenti CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 95 approvata il 17 dicembre 2015 DETERMINAZIONE: MUTUI PER COMPLESSIVI EURO

Dettagli

2.2 Gli Enti previdenziali: risultati dei primi nove mesi del triennio 2007 2009

2.2 Gli Enti previdenziali: risultati dei primi nove mesi del triennio 2007 2009 I CONTI DEL SETTORE PUBBLICO 2.2 Gli Enti previdenziali: risultati dei primi nove mesi del triennio 2007 2009 Il conto degli Enti previdenziali (Tabella 2.2-1) a tutto il terzo trimestre 2009 evidenzia

Dettagli

Acquisto Acquisto e ristrutturazione beni immobili

Acquisto Acquisto e ristrutturazione beni immobili Acquisto Acquisto e ristrutturazione beni immobili Documentazione 1 da produrre per l istruttoria di affidamento ai sensi della Circolare 1273 del 22 luglio 2008 e s.m.i. Domanda di prestito (Mod. EP001/prestito

Dettagli

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) Sezione Voce Codice voce Competenza Cassa

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) Sezione Voce Codice voce Competenza Cassa Bilancio Preventivo per l esercizio finanziario 2015 RIEPILOGO DELLE ENTRATE E DELLE SPESE SECONDO NOVO PIANO DEI CONTI INTEGRATO (art. 6 DPCM 22 settembre 2014) Istituto Superiore per la Protezione e

Dettagli

SOMMARIO. - Bilancio annuale. - Bilancio pluriennale. Art. 4 - Disavanzo dell esercizio 2007

SOMMARIO. - Bilancio annuale. - Bilancio pluriennale. Art. 4 - Disavanzo dell esercizio 2007 SOMMARIO Art. 1 Art. 2 Art. 3 - Bilancio annuale - Bilancio pluriennale - Allegati Art. 4 - Disavanzo dell esercizio 2007 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 - Intervento per il Programma pluriennale degli

Dettagli

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE ( 199 19/11/2013) OGGETTO: ESTINZIONE ANTICIPATA DI MUTUI CONTRATTI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI SPA E VARIAZIONE DI BILANCIO AI SENSI DELL ART. 175, COMMA 2 E 3 DEL D.LGS. 267/2000. PREMESSO che:

Dettagli

REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2012 e Bilancio pluriennale 2012 2014. Assestamento.

REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2012 e Bilancio pluriennale 2012 2014. Assestamento. REGIONE TOSCANA Proposta di Legge Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2012 e Bilancio pluriennale 2012 2014 Assestamento SOMMARIO Preambolo Capo I Assestamento del bilancio Art. 1 - Variazioni

Dettagli

DECRETO 13 aprile 2000, n. 125 (Pubblicato nella G.U.R.I. del 18 maggio 2000 serie generale n. 114)

DECRETO 13 aprile 2000, n. 125 (Pubblicato nella G.U.R.I. del 18 maggio 2000 serie generale n. 114) DECRETO 13 aprile 2000, n. 125 (Pubblicato nella G.U.R.I. del 18 maggio 2000 serie generale n. 114) Regolamento recante criteri e modalità per la rinegoziazione dei finanziamenti agevolati ai sensi degli

Dettagli

PREVISIONI DEFINITIVE DELL'ANNO PRECEDENTE QUELLO CUI SI RIFERISCE IL BILANCIO (3) previsione di competenza. previsione di competenza

PREVISIONI DEFINITIVE DELL'ANNO PRECEDENTE QUELLO CUI SI RIFERISCE IL BILANCIO (3) previsione di competenza. previsione di competenza DI PREVISIONE 2015 - ISTITUZIONE CENTRO OLIMPIA COMUNALE Allegato n.9 - Bilancio di previsione al D.Lgs 118/2011 DI PREVISIONE ENTRATE TITOLO TIPOLOGIA RESIDUI PRESUNTI AL TERMINE DELL'ESERCIZIO PRECEDENTE

Dettagli

SOMMARIO. Art. 1 Variazioni alle previsioni di entrata e di spesa del bilancio di previsione 2008

SOMMARIO. Art. 1 Variazioni alle previsioni di entrata e di spesa del bilancio di previsione 2008 SOMMARIO Art. 1 Variazioni alle previsioni di entrata e di spesa del bilancio di previsione 2008 Art. 2 Autorizzazioni di spesa per l anno 2008 Art. 3 Variazioni alle previsioni del bilancio pluriennale

Dettagli

NOTA INFORMATIVA OPERAZIONI DI FINANZA DERIVATA (SWAP)

NOTA INFORMATIVA OPERAZIONI DI FINANZA DERIVATA (SWAP) NOTA INFORMATIVA OPERAZIONI DI FINANZA DERIVATA (SWAP) Art. 62 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sostituito dall art. 3 comma 1 della legge

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE OFFERTE. Criteri di valutazione dell'offerta tecnica n.

CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE OFFERTE. Criteri di valutazione dell'offerta tecnica n. Allegato "C" CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE OFFERTE La gara sarà aggiudicata secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell'art. 83, del D.Lgs. 163/2006. I parametri di valutazione

Dettagli

TUTTI I MUTUI DI CHEBANCA! Condizioni valide al 1 gennaio 2011

TUTTI I MUTUI DI CHEBANCA! Condizioni valide al 1 gennaio 2011 TUTTI I MUTUI DI CHEBANCA! valide al 1 gennaio 2011 Questo documento, predisposto ai sensi delle disposizioni di trasparenza di Banca d Italia, elenca tutti i prodotti di mutuo offerti da CheBanca! 1.

Dettagli

Mutuo dedicato all acquisto, costruzione, ristrutturazione e ampliamento di immobili ad uso abitativo (anche non Prima Casa).

Mutuo dedicato all acquisto, costruzione, ristrutturazione e ampliamento di immobili ad uso abitativo (anche non Prima Casa). Foglio Comparativo con le informazioni generali dei Mutui casa rientranti nellaa Mutui Facile aggiornamento n 55 del 04/02/2013 Per le condizioni economiche non contenute nel presente si rinvia al Foglio

Dettagli

NOTA INFORMATIVA OPERAZIONI DI FINANZA DERIVATA (SWAP)

NOTA INFORMATIVA OPERAZIONI DI FINANZA DERIVATA (SWAP) NOTA INFORMATIVA OPERAZIONI DI FINANZA DERIVATA (SWAP) Art. 62 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sostituito dall art. 3 comma 1 della legge

Dettagli

Revisione enti locali

Revisione enti locali Master Revisione enti locali Genova, 22 aprile 2013 A cura di Luciano Fazzi L indebitamento Articolo 202 Ricorso all'indebitamento 1.Il ricorso all'indebitamento da parte degli enti locali e' ammesso esclusivamente

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze) 1. A fine 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.830,2 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

MISURE ECONOMICO FINANZIARIE

MISURE ECONOMICO FINANZIARIE Valentina Piuma mercoledì, 18 settembre 2013 G i o r n a ta d e l D e c r e to del fare MISURE ECONOMICO FINANZIARIE Art. 1 Rafforzamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese La norma è

Dettagli

REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l anno finanziario 2007 e Bilancio pluriennale per il triennio 2007 2009. Assestamento.

REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l anno finanziario 2007 e Bilancio pluriennale per il triennio 2007 2009. Assestamento. REGIONE TOSCANA Proposta di Legge Bilancio di previsione per l anno finanziario 2007 e Bilancio pluriennale per il triennio 2007 2009 Assestamento SOMMARIO Art. 1 - Variazioni delle previsioni di entrata

Dettagli

COMUNE DI PRATOLA SERRA Provincia di Avellino

COMUNE DI PRATOLA SERRA Provincia di Avellino COMUNE DI PRATOLA SERRA Provincia di Avellino Registro Generale n. 404 del 25-11-2014 DETERMINAZIONE SETTORE AA.GG. ISTITUZIONALI N. 104 DEL 25-11-2014 Ufficio: Oggetto: Autorizzazione alla stipulazione

Dettagli

ALLEGATO 1 AMMONTARE DEL DEBITO DATI DI BILANCIO AMMONTARE DEL DEBITO AI FINI DEL PATTO DATI DI PREVISIONE

ALLEGATO 1 AMMONTARE DEL DEBITO DATI DI BILANCIO AMMONTARE DEL DEBITO AI FINI DEL PATTO DATI DI PREVISIONE AMMONTARE DEL DEBITO AI FINI DEL PATTO DATI DI PREVISIONE AMMONTARE DEL DEBITO DATI DI BILANCIO ALLEGATO 1 IMPORTI IMPORTI D Iniz. Debito al 31/12 anno precedente D iniz. Debito al 31/12 anno precedente

Dettagli

COMUNE DI QUART. Determinazione del SEGRETARIO COMUNALE RINEGOZIAZIONE MUTUI CASSA DEPOSITI E PRESTITI: DETERMINAZIONE A CONTRARRE.

COMUNE DI QUART. Determinazione del SEGRETARIO COMUNALE RINEGOZIAZIONE MUTUI CASSA DEPOSITI E PRESTITI: DETERMINAZIONE A CONTRARRE. C O P I A COMUNE DI QUART Determinazione del SEGRETARIO COMUNALE N. 141 OGGETTO : RINEGOZIAZIONE MUTUI CASSA DEPOSITI E PRESTITI: DETERMINAZIONE A CONTRARRE. L anno duemilaquattordici addì venticinque

Dettagli

ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi

ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi COMUNICATO STAMPA ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi Inviati alle banche i protocolli siglati con le Associazioni delle imprese, in attesa della pubblicazione dei 4

Dettagli

Voce Entrate correnti di natura tributaria,contributiva e perequativa Tributi imposte, tasse e proventi assimilati tributi destinati al finanziamento

Voce Entrate correnti di natura tributaria,contributiva e perequativa Tributi imposte, tasse e proventi assimilati tributi destinati al finanziamento Voce Entrate correnti di natura tributaria,contributiva e perequativa Tributi imposte, tasse e proventi assimilati tributi destinati al finanziamento della sanità tributi devoluti e regolati alle autonomie

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE. << Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa >>.

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE. << Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa >>. Legge 1976028 Pagina 1 di 7 LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE >. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

Cassa Lombarda S.p.A. Pagina 1 di 5

Cassa Lombarda S.p.A. Pagina 1 di 5 Cassa Lombarda S.p.A. Pagina 1 di 5 INFORMAZIONI EUROPEE SUL CREDITO AI CONSUMATORI 1. Identità e contatti del finanziatore/intermediario del Finanziatore Indirizzo Telefono Email Fax to web CASSA LOMBARDA

Dettagli

Nota integrativa nel bilancio abbreviato

Nota integrativa nel bilancio abbreviato Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 120 23.04.2014 Nota integrativa nel bilancio abbreviato Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie La redazione del bilancio in forma

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

RISOLUZIONE N. 56/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 56/E QUESITO RISOLUZIONE N. 56/E Roma, 22 giugno 2010 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 - Articolo 6, comma 9, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446

Dettagli

Contabilizzazione dei mutui a cura di Mauro Bellesia - Dirigente Comune di Vicenza - Pubblicista

Contabilizzazione dei mutui a cura di Mauro Bellesia - Dirigente Comune di Vicenza - Pubblicista Contabilizzazione dei mutui a cura di Mauro Bellesia - Dirigente Comune di Vicenza - Pubblicista Rilevazioni contabili: vecchia e nuova contabilità a confronto Premessa La Rubrica Rilevazioni contabili:

Dettagli

SEZIONE 1. INFORMAZIONI SULLA BANCA. UNIPOL BANCA s.p.a.

SEZIONE 1. INFORMAZIONI SULLA BANCA. UNIPOL BANCA s.p.a. FOGLIO INFORMATIVO COMPARATIVO DEI PRODOTTI MUTUI PERSONE FISICHE ai sensi del d.l. 29 novembre 2008 n. 185 convertito in legge con modificazioni dalla legge 28 gennaio 2009 n. 2. SEZIONE 1. INFORMAZIONI

Dettagli

Le condizioni per lindebitamento delle Regioni

Le condizioni per lindebitamento delle Regioni Le condizioni per lindebitamento delle Regioni A cura di Onelio Pignatti Firenze, 26 febbraio 2016 1 Lindebitamento nella Costituzione Art. 97 Costituzione Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2015 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2015 (principali evidenze) 1. A giugno 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.833 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

COMUNE DI MONTECRETO

COMUNE DI MONTECRETO COPIA COMUNE DI MONTECRETO Provincia di Modena DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N 7 DEL 08.06.2015 OGGETTO: RINEGOZIAZIONE MUTUI CONCESSI DALLA CASSA DD.PP. AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 537 DELLA LEGGE

Dettagli

FOGLIO INFORMATIVO FINANZIAMENTI ALLE PMI PER OPERAZIONI DI MICROCREDITO

FOGLIO INFORMATIVO FINANZIAMENTI ALLE PMI PER OPERAZIONI DI MICROCREDITO FOGLIO INFORMATIVO INFORMAZIONI SULLA BANCA Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.c.p.a. Via Ottavio Serena, n. 13-70022 - Altamura (BA) Tel.: 080/8710268 -Fax: 080/8710745 [trasparenza@bppb.it / www.bppb.it]

Dettagli

INFORMATIVA MUTUI CASA. 01 ottobre 2013 Ultimo aggiornamento 01 ottobre 2013

INFORMATIVA MUTUI CASA. 01 ottobre 2013 Ultimo aggiornamento 01 ottobre 2013 INFORMATIVA ALLA CLIENTELA PRIVATA SUI MUTUI IPOTECARI PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE DISPOSIZIONI DI VIGILANZA DELLA BANCA D ITALIA IN TEMA DI TRASPARENZA Il presente documento riporta le informazioni

Dettagli

FORMAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2016 2018. a cura del Dipartimento Finanza Locale

FORMAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2016 2018. a cura del Dipartimento Finanza Locale FORMAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2016 2018 a cura del Dipartimento Finanza Locale Il disegno di legge di stabilità 2016 contiene le seguenti principali disposizioni concernenti gli enti locali: 1) Soppressione

Dettagli

Finanziamento ordinario a medio/lungo termine

Finanziamento ordinario a medio/lungo termine Finanziamento ordinario a medio/lungo termine Descrizione Finanziamento classico a medio/lungo termine, di durata compresa tra 5 e 10 anni, che consente di programmare l'esborso attraverso rate, normalmente

Dettagli

RIFORMA DELLA TASSAZIONE DELLE RENDITE FINANZIARIE

RIFORMA DELLA TASSAZIONE DELLE RENDITE FINANZIARIE RIFORMA DELLA TASSAZIONE DELLE RENDITE FINANZIARIE L articolo 2 del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito, con modificazioni, nella legge 14 settembre 2011 n. 148, concernente ulteriori misure

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

PROVINCIA DI PRATO DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELL AREA: Area Risorse Umane e Finanziarie e Affari Generali.

PROVINCIA DI PRATO DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELL AREA: Area Risorse Umane e Finanziarie e Affari Generali. Registro generale n. 3626 del 22/12/2015 Determina con Impegno di spesa DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELL AREA: Area Risorse Umane e Finanziarie e Affari Generali Servizio di Staff Interessi attivi

Dettagli

PROSPETTO INFORMATIVO EUROPEO STANDARDIZZATO

PROSPETTO INFORMATIVO EUROPEO STANDARDIZZATO PROSPETTO INFORMATIVO EUROPEO STANDARDIZZATO Questo prospetto informativo è parte integrante del Codice volontario di condotta in materia di informativa precontrattuale relativa ai contratti di mutuo destinati

Dettagli

1. Smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione; 2. Plafond Progetti Investimenti Italia.

1. Smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione; 2. Plafond Progetti Investimenti Italia. Protocolli Confindustria-ABI. Smobilizzo crediti PA e Investimenti Roma, 29 Maggio 2012 Confindustria Fisco, Finanza e Welfare Il Direttore Elio Schettino Si allegano i protocolli firmati il 22 maggio

Dettagli

FOGLIO INFORMATIVO FINANZIAMENTI CHIROGRAFARI ALLE PMI DEL MEZZOGIORNO

FOGLIO INFORMATIVO FINANZIAMENTI CHIROGRAFARI ALLE PMI DEL MEZZOGIORNO FOGLIO INFORMATIVO INFORMAZIONI SULLA BANCA Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.c.p.a. Via Ottavio Serena, n. 13-70022 - Altamura (BA) Tel.: 080/8710268 -Fax: 080/8710745 [trasparenza@bppb.it / www.bppb.it]

Dettagli

Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti

Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti NOTA PER LA STAMPA DOCUMENTO DELL ABI A GOVERNO, AUTORITA E ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti Non è cambiato lo spread per i tassi

Dettagli

MUTUI GARANTITI DA IPOTECA PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE SCHEDA INFORMATIVA SINTETICA

MUTUI GARANTITI DA IPOTECA PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE SCHEDA INFORMATIVA SINTETICA CASSA RURALE DI PERGINE BANCA DI CREDITO COOPERATIVO Soc. Coop. Sede legale in Pergine Valsugana, Piazza Gavazzi, n. 5 Sede amministrativa in Pergine Valsugana, Piazza Gavazzi, n. 5 - e-mail info@cr-pergine.net

Dettagli

SABATINI BIS come chiedere le agevolazioni

SABATINI BIS come chiedere le agevolazioni Le Guide professionalità quotidiana SABATINI BIS come chiedere le agevolazioni a cura di Bruno Pagamici Soggetti beneficiari Investimenti e spese finanziabili Contributo in conto interessi Domanda di agevolazione

Dettagli

PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela

PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela 1. IDENTITA E CONTATTI DEL FINANZIATORE/INTERMEDIARIO

Dettagli

L Innovazione Finanziaria negli Enti Locali. Gestione del debito tra efficienza e sostenibilità

L Innovazione Finanziaria negli Enti Locali. Gestione del debito tra efficienza e sostenibilità L Innovazione Finanziaria negli Enti Locali Gestione del debito tra efficienza e sostenibilità Intervento nell ambito del Ciclo di Seminari Glocus - FareFuturo L Innovazione nei Territori Roma, 23 ottobre

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2013 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2013 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2013 (principali evidenze) 1. A giugno 2013 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.893 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è sempre

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Unità di staff Economico-finanziario e fiscalità DIRETTORE VESCOVI DOTT. MARIO Numero di registro Data dell'atto 1787 18/11/2015 Oggetto : Rinegoziazione dei prestiti

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze) 1. Ad agosto 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.825 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

OGGETTO: Eventi sismici del 6 aprile 2009 Ulteriori chiarimenti

OGGETTO: Eventi sismici del 6 aprile 2009 Ulteriori chiarimenti CIRCOLARE N. 50/E Direzione Centrale Normativa Roma, 10 novembre 2011 OGGETTO: Eventi sismici del 6 aprile 2009 Ulteriori chiarimenti La presente circolare intende fornire alcuni chiarimenti in ordine

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

SCHEMA DI ACCORDO PER L ANTICIPAZIONE DEI CONTRIBUTI PAC. tra

SCHEMA DI ACCORDO PER L ANTICIPAZIONE DEI CONTRIBUTI PAC. tra ALLEGATO SCHEMA DI ACCORDO PER L ANTICIPAZIONE DEI CONTRIBUTI PAC tra l Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura - AGEA, con sede in Roma, via Palestro 81, codice fiscale P.I.: 06234661004 - Codice fiscale:

Dettagli

PROSPETTO MUTUI GARANTITI DA IPOTECA PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE. (ai sensi del D.L. 185/2008)

PROSPETTO MUTUI GARANTITI DA IPOTECA PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE. (ai sensi del D.L. 185/2008) Denominazione e forma giuridica: Banca di Credito Cooperativo Agrigentino Società Cooperativa Sede legale ed amministrativa: 92100 - Agrigento (AG) Viale Leonardo Sciascia 158 - Indirizzo interner ed e-mail:

Dettagli

6 - INFORMATIVA GENERALE SULLE DIVERSE TIPOLOGIE DI MUTUI GARANTITI DA IPOTECA PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE

6 - INFORMATIVA GENERALE SULLE DIVERSE TIPOLOGIE DI MUTUI GARANTITI DA IPOTECA PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE 6 - INFORMATIVA GENERALE SULLE DIVERSE TIPOLOGIE DI MUTUI GARANTITI DA IPOTECA PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE INFORMAZIONI SULLA BANCA Banca di Credito Cooperativo MONTE PRUNO di ROSCIGNO e

Dettagli

Situazione indebitamento al 31.12.2009

Situazione indebitamento al 31.12.2009 Situazione indebitamento al 31.12.2009 Situazione indebitamento al 31.12.2009 A cura del Servizio Credito dell Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio Cagliari, Dicembre

Dettagli

Preventivo Economico Finanziario anno 2015

Preventivo Economico Finanziario anno 2015 Preventivo Economico Finanziario anno 2015 1 Risultato della gestione patrimoniale individuale 720.000 2 Dividendi e proventi assimilati: 250.000 a) da società strumentali b) da altre immobilizzazioni

Dettagli

REGIONE TOSCANA. Proposta di Legge

REGIONE TOSCANA. Proposta di Legge REGIONE TOSCANA Proposta di Legge Bilancio di previsione per l anno finanziario 2015 e pluriennale 2015 2017 e Bilancio di previsione conoscitivo 2015-2017 - Assestamento SOMMARIO Preambolo Capo I Assestamento

Dettagli

INFORMATIVA MUTUI CASA.19/10/2015 Ultimo aggiornamento 19/10/2015

INFORMATIVA MUTUI CASA.19/10/2015 Ultimo aggiornamento 19/10/2015 FLESSIBILE INFORMATIVA ALLA CLIENTELA PRIVATA SUI MUTUI IPOTECARI PER L ACQUISTO DELL ABITAZIONE PRINCIPALE DISPOSIZIONI DI VIGILANZA DELLA BANCA D ITALIA IN TEMA DI TRASPARENZA Il presente documento riporta

Dettagli