PROSPETTIVE EVOLUTIVE DELLA CERTIFICAZIONE ATTRAVERSO I SISTEMI DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE E LA CERTIFICAZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI
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1 PROSPETTIVE EVOLUTIVE DELLA CERTIFICAZIONE ATTRAVERSO I SISTEMI DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE E LA CERTIFICAZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI Maria Giovannone Assegnista di Ricerca, Università di Modena e Reggio Emilia maria.giovannone@unimore.it; maria.giovannone@adapt.it Modena, 15 Novembre 2010
2 IL TU DELLA SALUTE E SICUREZA SUL LAVORO DOPO IL CORRETTIVO TANTE NORME = RATIO UNITARIA Estensione delle tutele a tul i lavoratori a prescindere dalla,pologia contra0uale a0raverso cui viene resa la prestazione lavora,va (art. 2, co. 1, le0. a) Commissione consulmva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e codificazione dei criteri finalizza, alla definizione del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi di cui all ar,colo 27 e DPR, acquisito il parere della Conferenza per i rapporm permanenm tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, per la disciplina della qualificazione (art. 6, co. 8, le0. g) Commissione consulmva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ed elaborazione dei modelli organizzamvi idonei (art. 6, comma 8, le0. n) Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi (art. 27) Obblighi connessi ai contral di appalto o d opera o di somministrazione e verifica della idoneità tecnico- professionale (art. 26, comma 1, le0. a) Modelli di organizzazione e gesmone finanziabili (art. 30) presunzioni di conformità; semplificazioni e advità
3 IL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE E DEI LAVORATORI AUTONOMI E IL RUOLO DELLA CERTIFICAZIONE OBIETTIVO: selezionare sulla base di standard di sicurezza e qualità sostanziali imprese e operatori desmnam ad operare in un dato sezore/comparto produlvo «Nell ambito della Commissione di cui all ar,colo 6, anche tenendo conto delle indicazioni provenien1 da organismi parite1ci, vengono individua1 se7ori, ivi compreso il se7ore della sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico, e criteri finalizza1 alla definizione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, con riferimento alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, fondato sulla base della specifica esperienza, competenza e conoscenza, acquisite anche a7raverso percorsi forma1vi mira1, e sulla base delle a<vità di cui all ar1colo 21, comma 2, nonché sulla applicazione di determina1 standard contra7uali e organizza1vi nell impiego della manodopera, anche in relazione agli appal1 e alle 1pologie di lavoro flessibile, cer1fica1 ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del decreto legisla1vo 10 se7embre 2003, n. 276». (art. 27, co. 1, d.lgs. n. 81/2008)
4 I CONTENUTI DELLA QUALIFICAZIONE SeZori pilota: edilizia; sanificazione del tessile e strumentario chirurgico; somministrazione di lavoro; call- centre (lav. autonomi economicamente dipenden,); ambien, confina,; traspor, Formazione dei lavoratori Validazione dei percorsi formamvi e delle competenze acquisite CerMficazione degli standard contrazuali e organizzamvi (cermficazione dei contral Legge Biagi ) Criterio preferenziale per accesso ad appalm e finanziamenm pubblici
5 LA QUALIFICAZIONE IN EDILIZIA: LA PATENTE A PUNTI art. 27, co. 1- bis, d.lgs. n. 81/2008 Effe0uazione delle advità di formazione Assenza di sanzioni da parte degli organi di vigilanza Potenziale estensione a tud i se0ori mediante contra0azione colledva (art. 27, co. 2) Verso un avviso comune?
6 ORGANISMI PARITETICI: ASSEVERAZIONE VS CERTIFICAZIONE Erogazione di formazione, conoscenze e competenze; Asseverazione volontaria della adozione e della efficace a0uazione dei modelli di organizzazione e ges,one della sicurezza(art. 51, d.lgs. n. 81/2008); Potenziale rilevanza nei confron, degli organi di vigilanza (possono tenerne conto ai fini della programmazione delle proprie advità); Asseverazione Cer,ficazione.
7 DELEGA DI FUNZIONI E MODELLI ORGANIZZATIVI «La delega di funzioni non esclude l obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corre7o espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. L obbligo di cui al primo periodo si intende assolto in caso di adozione ed efficace a7uazione del modello di verifica e controllo di cui all ar1colo 30, comma 4» (art. 16, co. 3, D.LGS. N. 81/2008)
8 LA POSIZIONE DELLA GIURISPRUDENZA Una recente inversione di tendenza? Trib. Milano, 17 Novembre 2009: applicazione dell efficacia esimente. Trib. Trani, Sez. MolfeZa, 26 OZobre 2009: sentenza con potere riassun,vo di preceden, pronunce; obbligo di adozione dei modelli; modello organizza,vo DVR (nozione di interesse e vantaggio; prima applicazione dell art. 25 sep1es d.lgs. n. 231/2001. Cass. Pen., 6 SeZembre 2009: doverosa applicazione del modello. Trib. Milano, 13 febbraio 2008, n. 1774: obbligo di adozione del modello per qualifica STAR.
9 PROSPETTIVE EVOLUTIVE PER LA CERTIFICAZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI Il disegno di legge Alfano di emendamento al d.lgs. n. 231/2001: spostamento dell'onere della prova di dimostrare l'inefficacia del modello a carico della Pubblica Accusa anche quando il reato è commesso da un soggezo apicale; e riduzione dei casi di applicazione di sanzioni interdilve; regolare cermficazione di idoneità del modello prevenmvo e esclusione della responsabilità dell'ente, sempre che il modello concretamente azuato corrisponda al modello cermficato e non siano sopravvenute significamve violazioni delle prescrizioni che abbiano reso manifesta la lacuna organizzamva causa del reato per cui si procede; cermficazione di singole procedure e efficacia temporanea in azesa di quella finale; mancata applicazione di sanzioni interdilve nel caso di modello cermficato; ismtuzione di un albo dei soggel pubblici e privam abilitam presso il Ministero della GiusMzia e responsabilità del cermficatore in caso di false azestazioni di idoneità del modello arrecando danno ad altri e ingiusto profizo a sé, con abuso di potere (reclusione da 3 a 6 anni); Sospensione per 2 anni o interdizione definimva per il cermficatore che azesm falsamente l esistenza dei presupposm di idoneità del modello consapevolmente o con colpa grave.
10 QUALI RISULTATI ATTESI DALLA MESSA A REGIME DI QUESTO IMPIANTO? PIU SICUREZZA SOSTANZIALE / MENO FORMALISMI BUROCRATICI PIU COMPETITIVITA E SELEZIONE DI SOGGETTI ABILITATI AD OPERARE NEL SETTORE MENO REATI ACCESSO PREFERENZIALE A PUBBLICI APPALTI E FINANZIAMENTI ABBATTIMENTO DELLA CONCORREZA SLEALE PIU PRODUTTIVITA
Maria Giovannone Ricercatrice ADAPT - CSMB Università di Modena e Reggio Emilia
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