Dal DM 1444/68 al Regolamento Regionale in attuazione dell art. 34 c. 3, 4, 6 della lr 36/97: indicazioni per la redazione dei P.U.
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- Lorenzo Borghi
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1 REGIONE LIGURIA ASSESSORATO ALL URBANISTICA ED EDILIZIA DIPARTIMENTO TERRITORIO Vice Direzione Generale Urbanistica e Pianificazione Territoriale - Settore Pianificazione Territoriale, Tutela del Paesaggio e Demanio Marittimo Camera di Commercio di Imperia Via Tommaso Schiva n. 29 Dal DM 1444/68 al Regolamento Regionale in attuazione dell art. 34 c. 3, 4, 6 della lr 36/97: indicazioni per la redazione dei P.U.C
2 PARTE PRIMA: LA NUOVA DISCIPLINA INTRODOTTA CON LA LR 36/97 ED IL REGOLAMENTO: NOVITA RISPETTO AL DM 1444/68
3 SI PASSA DA UN CONCETTO PREVALENTEMENTE QUANTITATIVO DEL DM 68 AD UNA IMPOSTAZIONE CHE PRIVILEGIA LA QUALITA : MENO QUANTITÀ PIÙ QUALITÀ C È UNA ESPLICITA RIPARTIZIONE DEI COMUNI LIGURI IN FUNZIONE DEI RELATIVI FABBISOGNI DI SERVIZI: comuni montani con standard minimo a 9 mq/ucu(anziché 12 /18 mq/ab) comuni di retro-costa e urbani interni con standard minimo di 18 mq/ucu comuni costieri standard minimo 18 mq/ucu, da elevarsi a 24 mq/ucu per nuovi interventi collocati lungo la costa
4 C È UNA DIVERSA RIPARTIZIONE DELLE DOTAZIONI FUNZIONALI MINIME RISPETTO AL DM 68 ad esempio: TIPOLOGIA SERVIZI a) aree ed edifici per l istruzione b) aree ed attrezzature di interesse comune c) aree per la fruizione ludica, ricreativa e sportiva d) infrastrutture per la mobilità ed i parcheggi RIPARTIZIONE ART. 3 DEL DM 1444/68 PER ZONE C (18 mq/ab) RIPARTIZIONE ART. 3 DEL REGOLAMENTO PER COMUNI DI RETRO COSTA ED URBANI INTERNI (18 mq/ucu) 4,50 mq/ab in funzione dei relativi fabbisogni stimati dal P.U.C. 2,00 mq/ab 7,50 mq/u.c.u. comprensiva delle quote di dotazione a) e comunque non inferiore a 4,50 mq/u.c.u. 9,00 mq/ab 8,00 mq/u.c.u. 2,50 mq/ab 2,50 mq/u.c.u.
5 NON CI SONO PIÙ LE ZONE OMOGENEE MA CI SONO AMBITI, DISTRETTI E TERRITORI COME PREVISTO DALLA LR 36/97 ARTICOLAZIONE EX ARTT. 28, E 36 DELLA LR 36/97 ZONE OMOGENEE 1. AMBITI DI CONSERVAZIONE DI TESSUTI STORICI INCLUSI IN TESSUTI URBANI A 2. AMBITI DI CONSERVAZIONE DI TESSUTI STORICI ISOLATI E DISTINTI A 3. AMBITI DI CONSERVAZIONE DI TESSUTI URBANI E COMPLESSI EDILIZI DI PREGIO A 4. AMBITI DI CONSERVAZIONE DI TERRITORI INSEDIATI DI VALORE PAESAGGISTICO E PANORAMICO A 5. AMBITI DI CONSERVAZIONE DI TESSUTI EDIFICATI CON CARATTERI OMOGENEI B 6. AMBITI DI CONSERVAZIONE DI TERRITORI DI PRODUZIONE AGRICOLA A 7. AMBITI DI CONSERVAZIONE DI TERRITORI DI PRESIDIO AMBIENTALE A 8. AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DI TESSUTI URBANI E TESSUTI EDIFICATI ETEROGENEI 9. AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DI TESSUTI PRODUTTIVI DISORGANIZZATI D 10. AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DI TERRITORI DI PRODUZIONE AGRICOLA D 11. AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DI TERRITORI DI PRESIDIO AMBIENTALE E 12. AMBITI DI COMPLETAMENTO DI TESSUTI URBANI E PRODUTTIVI URBANI B/D 13. AMBITI DI COMPLETAMENTO DI ALTRI TESSUTI EDIFICATI C/D 14. DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE URBANISTICA DI CONTESTI URBANI, TESSUTI EDIFICATI E PER INFRASTRUTTURE E SERVIZI B/C/D/F 15. TERRITORI PRATIVI, BOSCHIVI E NATURALI E (boschivo) 16. SISTEMA COMPLESSIVO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SERVIZI PUBBLICI E DI USO PUBBLICO F B
6 LE FUNZIONI NON RESIDENZIALI SONO AMPLIATE: DA DUE CATEGORIE ELEMENTARI (INDUSTRIA E ASSIMILATI E COMMERCIO UNITO AL DIREZIONALE) DELL ART. 5 DEL DM 68 ALLE CATEGORIE URBANISTICAMENTE RILEVANTI DELLA LR 16/2008 ART. 5 DEL DM 1444/68 Insediamenti non residenziali INSEDIAMENTI DI CARATTERE INDUSTRIALE O AD ESSI ASSIMILABILI NUOVI INSEDIAMENTI DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE Dotazioni richieste spazi pubblici, attività collettive, verde pubblico, parcheggi non < al 10% della superficie dell insediamento; 80 mq/100 mq di SLP di edifici previsti (di cui almeno metà a parcheggi, escluso sedi viarie) - - Categorie urbanisticamente rilevanti INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E DIREZIONALI INSEDIAMENTI COMMERCIALI (medie e grandi strutture di vendita) INSEDIAMENTI TURISTICO- RICETTIVI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI RURALI AUTORIMESSE E RIMESSAGGI SERVIZI ART. 8 REGOLAMENTO Dotazioni richieste - Produttivo: fruizione ludico ricreativa e sportiva, parcheggi pubblici, tratti di piste ciclabili non < al 10% area insediamento, più parcheggi privati; - Direzionale: fruizione ludico ricreativa e sportiva, parcheggi pubblici, tratti di piste ciclabili non < al 80% della S.A., (di cui almeno 70% per funzioni ludico-ricreative e sportive), più parcheggi privati per min 35 mq/100 mq di S.A. Interesse comune, fruizione ludico ricreativa e sportiva, tratti di piste ciclabili, pari 40% della S.A., più parcheggi pertinenziali Nei Comuni costieri la percentuale al 55%. Fruizione ludico ricreativa e sportiva ed eventuali tratti di piste ciclabili = dotazioni per residenziale (sulla base dei posti letto/capacità ricettiva), più parcheggi pertinenziali Fruizione ludico ricreativa e sportiva, tratti di piste ciclabili e parcheggi pubblici, stabiliti dal P.U.C. ovvero non < dotazione per residenziale, più parcheggi privati (35 mq/100 mq di S.A.) Parcheggi pubblici 10% dell intera area che costituisce l insediamento, più parcheggi privati stabiliti dal P.U.C. Fruizione ludico ricreativa e sportiva, parcheggi pubblici, nella misura stabilita dal P.U.C. ovvero non < dotazione per residenziale più parcheggi privati (35 mq/100 mq di S.A.)
7 IL REGOLAMENTO: E RIVOLTO A COMUNI (AMMINISTRATORI E TECNICI) E PROFESSIONISTI (PER LA REDAZIONE DEI PUC) AGISCE SU PUC E LORO VARIANTI ADOTTATI DOPO LA SUA ENTRATA IN VIGORE, E RELATIVI PUO E TITOLI CONVENZIONATI PER INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE E SOSTITUZIONE EDILIZIA SENZA INCREMENTO DI S.A. SUPERA LA SCHEMATICITÀ DEL DM CON CONTENUTI A FORTE COMPONENTE MANUALISTICA A SUPPORTO DEI COMUNI NELL ATTIVITA DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
8 PARTE SECONDA: ESEMPLIFICAZIONE DEL PERCORSO APPLICATIVO DELLA NORMATIVA DEL REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE DEI PUC
9 Il PUC definisce l assetto urbanistico del proprio territorio, eventualmente avvalendosi delle TIPOLOGIE di AMBITI e DISTRETTI che il Regolamento identifica per le sue specifiche finalità, che rappresentano le situazioni insediative più ricorrenti e significative: Articolazione di ambiti e distretti 1. Ambiti di conservazione di tessuti storici inclusi in tessuti urbani 2. Ambiti di conservazione di tessuti storici isolati e distinti 3. Ambiti di conservazione di tessuti urbani e complessi edilizi di pregio 4. Ambiti di conservazione di territori insediati di valore paesaggistico e panoramico 5. Ambiti di conservazione di tessuti edificati con caratteri omogenei 6. Ambiti di conservazione di territori di produzione agricola 7. Ambiti di conservazione di territori di presidio ambientale 8. Ambiti di riqualificazione di tessuti urbani e tessuti edificati eterogenei 9. Ambiti di riqualificazione di tessuti produttivi disorganizzati 10. Ambiti di riqualificazione di territori di produzione agricola 11. Ambiti di riqualificazione di territori di presidio ambientale 12. Ambiti di completamento di tessuti urbani o produttivi 13. Ambiti di completamento di tessuti edificati 14. Distretti di trasformazione urbanistica di contesti urbani, tessuti edificati e per infrastrutture e servizi Altre categorie 15. Territori prativi, boschivi e naturali 16. Sistema complessivo delle infrastrutture e dei servizi pubblici e di uso pubblico
10 I Comuni sono distinti ai fini del DIMENSIONAMENTO delle DOTAZIONI TERRITORIALI: COMUNI MONTANI COMUNI DI RETRO- COSTA E URBANI INTERNI COMUNI COSTIERI comuni collocati nell entroterra, connotati da strutture insediative semplici, privi di significative concentrazioni urbane e particolari esigenze di trasformazione, necessitanti di contenuti fabbisogni di dotazioni territoriali per servizi di urbanizzazione (dotazione minima per U.C.U. è riducibile fino a 9 mq/u.c.u.) comuni collocati a confine con comuni costieri o nelle principali vallate interne, con rilevanti concentrazioni urbane, strutture insediative organizzate o in evoluzione verso assetti complessi, in relazione funzionale diretta con i sistemi insediativi dei comuni costieri e rilevante domanda di dotazioni territoriali (dotazione minima per U.C.U. non < di 18 mq/u.c.u.) comuni collocati sulla costa, con sistemi insediativi complessi o di rilevante valenza storica e paesaggistica, alta densità, fenomeni di trasformazione, pressione turistica, pendolarismo e notevole domanda di servizi, (dotazione minima non < di 18 mq/u.c.u., da aumentare a non < di 24 mq/u.c.u., per insediamenti residenziali e commerciali posti sulla costa
11 La classificazione ha tenuto conto delle situazioni con significativa presenza di TESSUTO URBANO RESIDENZIALE DENSO e MEDIAMENTE DENSO (da uso suolo 2012). - montani (pop. 7,85% del totale) - di retro-costa e urbani interni (pop. 11,76 % del totale) - costieri (pop. 80,39% del totale) Tessuto urbano residenziale denso e mediamente denso (da Uso suolo 2012)
12 Processo di individuazione nei PUC del SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE e dei SERVIZI PUBBLICI
13 Il PUC determina il proprio CARICO URBANISTICO sulla base di accurate ed approfondite analisi dell assetto urbanistico esistente e previsto, applicando le disposizioni dell art. 33 della lr 36/97 e s.m. e i.: 1) Residenziale: n vani abitazioni primarie/secondarie esistenti (anche in attività 2, 3 e 4), in funzione del coefficiente di occupazione stimato (inf/sup a 1 per sottoutilizzo/sovraffollamento), della S.A. di esercizi di vicinato, delle nuove costruzioni previste e degli incrementi di S.A. di sostituzione edilizia (1 ab/25 mq di S.A.). 2) Turistico-ricettiva, n di posti letto delle strutture presenti e previste calcolati in base alla legislazione di settore. 3) Produttiva artigianale, industriale, turistica e commerciale (escluso esercizi di vicinato): n di addetti in entrata nel Comune per attività esistenti e previste, in funzione della S.A. di edifici e aree esterne, della densità di addetti ogni 100 mq di S.A. e delle tipologie di attività. 4) Produttiva agricola: n addetti in entrata nel Comune, in funzione della S.C. dei fabbricati esistenti destinati alla produzione (compreso serre) e della S.A. prevista, e in funzione della densità di addetti ogni mq di S.C. 5) Grandi strutture commerciali di vendita, insediamenti direzionali e terziari: n di utenti e addetti in entrata nel Comune, in funzione della S.A. e della superficie netta di vendita esistente e prevista e degli incrementi di S.A. ammessi per gli interventi di sostituzione edilizia, in funzione della densità di occupazione ogni 100 mq di S.A. e della tipologia di attività. U.C.U. 6) Servizi territoriali sovra comunali, esistenti e previsti tra le dotazioni aggiuntive: n di utenti ed addetti in entrata nel Comune, in funzione della S.A. secondo la densità di occupazione ogni 100 mq di S.A. e della tipologia di attività.
14 Il PUC determina la SUPERFICIE COMPLESSIVA MINIMA riferita al sistema delle Infrastrutture e dei servizi da localizzare: Operazione da effettuarsi in funzione del carico urbanistico complessivo come determinato nella Fase 1 e del parametro di dotazione territoriale obbligatoria minima in funzione della classificazione del Comune. stima UCU x 18 mq/ucu (ovvero) MONTANI min. 9/18 mq/ucu RETRO-COSTA min. 18 mq/ucu COSTIERI min. 18/24 mq/ucu MQ COMPLESSIVI Comprensiva di: aree scoperte, esistenti e previste dal PUC, superfici coperte e superfici di solaio delle costruzioni, esistenti e previste dal PUC, riservate al servizio.
15 Il PUC effettua la STIMA della superficie minima delle dotazioni territoriali riferita ai PARAMETRI indicati all art. 3, comma 2 del Regolamento: COMUNI MONTANI (min. 9/18 mq/ucu): a) istruzione: fabbisogni stimati dal P.U.C.; b) interesse comune: 4,50 mq/u.c.u. comprensiva delle quote di dotazione a) e comunque non inferiore a 3,00 mq/u.c.u.; c) fruizione ludica, ricreativa e sportiva: 4,50 mq/u.c.u. comprensiva delle quote di dotazione d) e comunque non inferiore a 3,00 mq/u.c.u.; d) infrastrutture per la mobilità ed i parcheggi: in funzione dei relativi fabbisogni stimati dal P.U.C.; COMUNI DI RETRO COSTA (min. 18 mq/ucu): a) istruzione: fabbisogni stimati dal P.U.C.; b) interesse comune: 7,50 mq/u.c.u. comprensiva delle quote di dotazione a) e comunque non inferiore a 4,50 mq/u.c.u.; c) fruizione ludica, ricreativa e sportiva: 8,00 mq/u.c.u.; d) infrastrutture per la mobilità ed i parcheggi: 2,50 mq/u.c.u.; COMUNI COSTIERI (min. 18/24 mq/ucu): a) istruzione: fabbisogni stimati dal P.U.C.; b) interesse comune: 7,00 mq/u.c.u. comprensiva delle quote di dotazione a) e comunque non inferiore a 4,50 mq/u.c.u., da elevare a 9,00 mq/u.c.u. nel caso della realizzazione di nuovi insediamenti a prevalenza residenziale; c) fruizione ludica, ricreativa e sportiva: 8,00 mq/u.c.u. da elevare a 12,00 mq/u.c.u. nel caso della realizzazione di nuovi insediamenti a prevalenza residenziale; d) infrastrutture per la mobilità ed i parcheggi: 3,00 mq/u.c.u.;
16 Il PUC realizza il dimensionamento definitivo con la RIPARTIZIONE ANALITICA delle dotazioni obbligatorie e aggiuntive rispetto alle proprie previsioni urbanistiche RIPARTIZIONE PER INSEDIAMENTI A CARATTER RESIDENZIALE (applicazione Tabella D), in quote di riferimento e quote minime, nelle 4 tipologie di servizi, favorendo l incremento di INTERESSE COMUNE, FRUIZIONE E SPORT (in assenza di domanda per altri servizi) per conseguire il rafforzamento dei ruoli urbani, turistici, storici, ecc., e la qualità degli spazi di vita quotidiana: MQ RIPARTITI IN: MQ istruzione MQ INTERESSE COMUNE MQ FRUIZIONE LUDICA, RICREATIVA e SPORTIVA MQ mobilità e parcheggi ATTRIBUZIONE delle quote di servizi alle FUNZIONI NON RESIDENZIALI(modalità art. 8 Regolamento per insediamenti turistico-ricettivi, produttivi e direzionali, commerciali, prod. rurali, autorimesse e rimessaggi e servizi) favorendo l incremento di INTERESSE COMUNE, FRUIZIONE E SPORT QUANTIFICAZIONE FINALE del sistema complessivo delle dotazioni territoriali obbligatorie e aggiuntive con ricorso ad eventuali PREMIALITA (Tab. C e D) LOCALIZZAZIONE delle dotazioni territoriali obbligatorie e aggiuntive negli AMBITI e negli eventuali DISTRETTI previsti dal PUC.
17 PARTE TERZA: APPLICAZIONE DEI LIMITI INDEROGABILI DI DENSITA EDILIZIA, ALTEZZA E DISTANZE EX ART. 7, 8 E 9 DEL DM 1444/68
18 L APPLICAZIONE DEL DM 68 DOPO QUASI CINQUANT ANNI DI OPERATIVITA : QUALI MARGINI DI REVISIONE? Rapporti del Regolamento regionale con le fonti statali in materia di standard urbanistici ed edilizi; Evoluzione del testo del Regolamento regionale rispetto agli orientamenti della giurisprudenza costituzionale ed amministrativa.
19 Per la trasmissione dei vostri suggerimenti: GRAZIE
allegato 3 alla D.G.R. n. 321 dell 11 maggio 2018
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