Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici

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1 Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici N Politiche attive: il nuovo assegno di ricollocazione Il D.Lgs. 150/2015 ha previsto un assegno di ricollocazione per i percettori di NASpI da oltre 4 mesi Categoria: Previdenza e Lavoro Sottocategoria: Indennità di disoccupazione Le politiche attive sono state fortemente incentivate con il D.Lgs. 150/2015 attuativo del Jobs Act e recante Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, il quale oltre a prevedere l Anpal, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, ha previsto anche un incentivo utile al ricollocamento di coloro i quali hanno perso il lavoro e usufruiscono del sostegno al reddito: l assegno di ricollocazione. Premessa L art. 17 del D.Lgs. 22/2015 rubricato Contratto di ricollocazione, prevedeva già il contratto di ricollocazione come: un servizio di assistenza intensiva nella ricerca del lavoro attraverso la stipulazione del contratto di ricollocazione. L assegno di ricollocazione è stato inserito all interno dell art. 23 del D.Lgs. 150/2015 con l obiettivo di aiutare i percettori della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'impiego (NASpI) la cui durata di disoccupazione eccede i quattro mesi a trovare un nuovo impiego. Percettori di NASpI Oltre i 4 mesi di fruizione Assegno di ricollocazione 1

2 Tali soggetti potranno rivolgersi al centro per l'impiego presso il quale hanno stipulato il patto di servizio personalizzato, per ottenere una somma denominata assegno individuale di ricollocazione graduata in funzione del profilo personale di occupabilità. I percettori di NASpI Quindi i percettori di NASpI possono ottenere un assegno di ricollocazione. Ma prima di tutto, chi è percettore di NASpI? Ai sensi dell art. 2 del D.Lgs. 150/2015: Sono destinatari della NASpI i lavoratori dipendenti con esclusione dei dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nonché degli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato. Ma non solo, perché per percepire la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'impiego è necessario anche che il lavoratore, il quale non sia stato: dipendente da Pubbliche Amministrazioni di cui all art. 1 del D.Lgs. 165/2001; operaio agricolo, sia a tempo determinato che indeterminato; abbia perduto involontariamente la propria occupazione e che oltretutto: a) sia in stato di disoccupazione ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera c), del Decreto Legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni ; b) possa far valere, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione ; c) possa far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione. Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'impiego (NASpI) Requisiti Esclusioni Dipendenti da Stato di disoccupazione. Pubbliche Amministrazioni Almeno tredici settimane di contribuzione Operai agricoli. nei quattro anni precedenti. Trenta giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti. 2

3 Quindi, oltre i 4 mesi di percezione della NASpI, il disoccupato può richiedere la fruizione dell assegno di ricollocazione che sarà spendibile presso: i Centri per l'impiego; i servizi accreditati, quali ad esempio le Agenzie per il Lavoro. Patto di servizio personalizzato Per l ottenimento dell assegno di ricollocazione è necessario aver stipulato il Patto di servizio personalizzato. La comunicazione del CPI e gli elementi essenziali del patto Tale patto è disciplinato dall art. 20 del D.Lgs. 150/2015 e prevede che i Centri per l Impiego debbano essere contattati dal lavoratore entro 30 giorni dalla dichiarazione di immediata disponibilità. In mancanza dell attività del lavoratore, è il Centro per l Impiego che contatta il lavoratore per la profilazione e la stipula del patto di servizio personalizzato, il quale: deve contenere almeno i seguenti elementi: a) l'individuazione di un responsabile delle attività; b) la definizione del profilo personale di occupabilità secondo le modalità tecniche predisposte dall'anpal; c) la definizione degli atti di ricerca attiva che devono essere compiuti e la tempistica degli stessi; d) la frequenza ordinaria di contatti con il responsabile delle attività; e) le modalità con cui la ricerca attiva di lavoro è dimostrata al responsabile delle attività. Le condizioni per il patto di servizio Per quanto riguarda il patto di servizio, una delle condizioni che devono essere necessariamente presenti è quella riguardante la disponibilità del lavoratore a partecipare a: a) iniziative e laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro come ad esempio: 1. stesura del curriculum vitae; 2. preparazione per sostenere colloqui di lavoro; 3. altra iniziativa di orientamento; b) iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o altra iniziativa di politica attiva o di attivazione; 3

4 c) accettazione di congrue offerte di lavoro, come definite ai sensi dell'articolo 25 del D.Lgs. 150/2015, secondo cui l offerta di lavoro deve essere congrua, e cioè valutata sulla base: della coerenza con esperienze e competenze maturate; della distanza dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico; della durata della disoccupazione; della percezione con accettazione dell offerta di lavoro di una retribuzione superiore di almeno il 20 per cento rispetto alla indennità percepita nell'ultimo mese precedente, da computare senza considerare l'eventuale integrazione a carico dei fondi di solidarietà. Fino alla data di adozione del provvedimento secondo il quale il Ministero del lavoro e delle politiche sociali provvede alla definizione di offerta di lavoro congrua, su proposta dell'anpal, si prevede che siano ancora applicabili le disposizioni di cui all'articolo 4, comma 41, e 42 della Legge 28 giugno 2012, n. 92, e cioè che: 41. Il lavoratore destinatario di una indennità di mobilità o di indennità o di sussidi, la cui corresponsione è collegata allo stato di disoccupazione o di inoccupazione, decade dai trattamenti medesimi, quando: a) rifiuti di partecipare senza giustificato motivo ad una iniziativa di politica attiva o di attivazione proposta dai servizi competenti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni, o non vi partecipi regolarmente; b) non accetti una offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo superiore almeno del 20 per cento rispetto all'importo lordo dell indennità cui ha diritto. 42. Le disposizioni di cui ai commi 40 e 41 si applicano quando le attività lavorative o di formazione ovvero di riqualificazione si svolgono in un luogo che non dista più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore, o comunque che è raggiungibile mediamente in 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici. La richiesta diretta all ANPAL Trascorsi sessanta giorni dalla data di registrazione al portale nazionale delle politiche del lavoro di cui all'articolo 19, comma 1, il disoccupato che non sia stato convocato dai Centri per l'impiego ha diritto a richiedere all'anpal, tramite posta elettronica, le credenziali personalizzate per l'accesso diretto 4

5 alla procedura telematica di profilazione predisposta dall'anpal al fine di ottenere l'assegno di ricollocazione. L assegno di ricollocazione Sostanzialmente quindi, le modalità per ottenere l assegno di ricollocazione sono due: a seguito di specifica richiesta al Centro per l impiego presso cui hanno stipulato il patto di servizio personalizzato; mediante accesso diretto al portale nazionale delle politiche attive in caso di mancata convocazione da parte del Centro per l Impiego. L assegno individuale di ricollocazione sarà rilasciato dalla regione (o provincia autonoma) di appartenenza e sempre nei limiti delle risorse previste, e sarà di ammontare graduato in funzione del profilo personale di occupabilità del disoccupato. Si stima che approssimativamente esso potrà variare tra e euro. Esso potrà essere utilizzato a scelta del lavoratore: presso i Centri per l impiego; presso i servizi accreditati (art. 23, commi 1 e 2, D.Lgs. n. 150/2015); e avrà lo scopo di aiutare il disoccupato nella ricerca intensiva di lavoro. Dopo il rilascio di assegno, il disoccupato sarà tenuto a richiedere la prestazione ai Centri per l Impiego o ai servizi accreditati entro due mesi a pena di decadenza: sia dallo stato di disoccupazione; che dalla fruizione della prestazione a sostegno del reddito. La durata dell assegno è di sei mesi e sarà prorogabile solo per altri sei mesi se non sia stato utilizzato l intero ammontare. Il servizio di assistenza alla ricollocazione deve prevedere: a) l'affiancamento di un tutor; b) il programma di ricerca intensiva della nuova occupazione e la relativa area, con eventuale percorso di riqualificazione professionale mirata a sbocchi occupazionali esistenti nell'area stessa; c) l'assunzione dell'onere del disoccupato di svolgere le attività individuate dal tutor; d) l'assunzione dell'onere del disoccupato di accettare l'offerta di lavoro congrua rispetto alle sue capacità, aspirazioni, e possibilità effettive, in rapporto alle condizioni del mercato del lavoro nel territorio di 5

6 riferimento nonché al periodo di disoccupazione; e) l'obbligo per il soggetto erogatore del servizio di comunicare al centro per l'impiego e all'anpal il rifiuto ingiustificato, da parte della persona interessata, di svolgere una delle attività individuate dal tutor o di una offerta di lavoro congrua, al fine dell'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 21, commi 7 e 8; Comma 7 [ ] in caso di mancata presentazione, in assenza di giustificato motivo, alle convocazioni ovvero agli appuntamenti [ ]: 1) la decurtazione di un quarto di una mensilità, in caso di prima mancata presentazione; 2) la decurtazione di una mensilità, alla seconda mancata presentazione; 3) la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione. [ ] in caso di mancata partecipazione, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di orientamento [ ]; [ ] in caso di mancata partecipazione, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di cui all'articolo 20, comma 3, lettera b): 1) la decurtazione di una mensilità, alla prima mancata partecipazione; 2) la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione [ ]. [ ] in caso di mancata accettazione di un'offerta di lavoro congrua di cui all'articolo 20, comma 3, lettera c), in assenza di giustificato motivo, la decadenza dalla prestazione. Comma 8 [ ] in caso di mancata presentazione, in assenza di giustificato motivo, alle convocazioni ovvero agli appuntamenti di cui al comma 3: 1) la decurtazione di un quarto di una mensilità e la concessione dei soli incrementi per carichi familiari, in caso di prima mancata presentazione; 2) la decurtazione di una mensilità e la concessione dei soli incrementi per carichi familiari, alla seconda mancata presentazione; 3) la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione; [ ] in caso di mancata partecipazione, in assenza di giustificato 6

7 motivo, alle iniziative di orientamento di cui all'articolo 20, comma 3, lettera a): 1) la decurtazione di una mensilità e la concessione dei soli incrementi per carichi familiari, in caso di prima mancata presentazione; 2) la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione; [ ] in caso di mancata partecipazione, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di cui all'articolo 20, comma 3, lettera b), la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione; [ ] in caso di mancata accettazione di un'offerta di lavoro congrua di cui all'articolo 20, comma 3, lettera c), in assenza di giustificato motivo, la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione. f) la sospensione del servizio nel caso di assunzione in prova, o a termine, con eventuale ripresa del servizio stesso dopo l'eventuale conclusione del rapporto entro il termine di sei mesi. Qualora l assegno di ricollocazione sia speso presso un servizio accreditato, è necessario darne immediata comunicazione al Centro per l impiego che dovrà di conseguenza aggiornare il patto di servizio. Le modalità operative e l'ammontare dell'assegno di ricollocazione saranno comunque individuate nello specifico dall Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, con delibera Consiglio di Amministrazione, previa approvazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, seguendo i principi riportati: a) riconoscimento dell'assegno di ricollocazione prevalentemente a risultato occupazionale ottenuto; b) definizione dell'ammontare dell'assegno di ricollocazione in maniera tale da mantenere l'economicità dell'attività; c) graduazione dell'ammontare dell'assegno di ricollocazione in relazione al profilo personale di occupabilità; d) obbligo, per il soggetto erogatore del servizio di fornire un'assistenza appropriata nella ricerca della nuova occupazione, programmata, strutturata e gestita secondo le migliori tecniche del settore; e) obbligo, per il soggetto erogatore di comunicare le offerte di lavoro effettuate. 7

8 All ANPAL spetterà comunque il monitoraggio e la valutazione comparativa dei soggetti erogatori del servizio istituendo un sistema informatico al quale i Centri per l impiego e i soggetti erogatori del servizio sono obbligati a conferire le informazioni relative alle richieste, all utilizzo e all esito del servizio. Ultima considerazione merita il finanziamento dell assegno, che secondo l art. 24 del D.Lgs. 150/2015 deriverà dal Fondo per le politiche attive del lavoro di cui all'articolo 1, comma 215, della Legge n. 147 del 2013, così come da risorse derivanti dai programmi operativi cofinanziati con fondi strutturali, fondi nazionali e regionali, nonché derivanti dai programmi operativi cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo e di quelli cofinanziati con fondi nazionali negli ambiti di intervento del Fondo Sociale Europeo, nel rispetto dei regolamenti dell'unione Europea in materia di fondi strutturali. Tabella riassuntiva Assegno di ricollocazione Chi può richiederlo? Percettori della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'impiego (NASpI) la cui durata di disoccupazione eccede i quattro mesi. Come si richiede? È necessario aver stipulato il Patto di servizio personalizzato presso il Centro per l Impiego. Come può essere speso? Ha l obiettivo di aiutare il disoccupato in un programma di ricerca intensiva della nuova occupazione con eventuale percorso di riqualificazione professionale mirata a sbocchi occupazionali. A quanto ammonta? L importo potrà variare tra e euro. L assegno individuale di ricollocazione sarà: rilasciato dalla regione (o provincia autonoma) di appartenenza; sempre nei limiti delle risorse previste; sarà di ammontare graduato in funzione del profilo personale di occupabilità del disoccupato. 8

9 Presso chi può essere speso? Sarà spendibile presso: i Centri per l'impiego; i servizi accreditati, quali ad esempio le Agenzie per il Lavoro. Qual è la durata dell assegno? La durata dell assegno è di sei mesi e sarà prorogabile solo per altri sei mesi se non sia stato utilizzato l intero ammontare. - Riproduzione riservata - 9

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