PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI ANCHE PERICOLOSI

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1 Provincia di Settore 7- Tutela ambiente U.O. Rifiuti e bonifiche siti inquinati Con la collaborazione di Agenzia Regione Recupero Risorse PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI ANCHE PERICOLOSI (Approvato con D.C.P. n. 51 del 25/03/2004) Volume II Rilevamento e descrizione degli impianti esistenti di trattamento dei rifiuti speciali anche pericolosi, autorizzati in procedura ordinaria o semplificata. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 1 di 44

2 INDICE 1 DOMANDA E OFFERTA DI GESTIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI LIVORNO Impianti autorizzati alla gestione dei RS in Provincia di DESCRIZIONE DI DETTAGLIO DEI PRINCIPALI IMPIANTI ESISTENTI OTTENUTA DA INDAGINI SUL CAMPO LABROMARE S.r.l Inquadramento generale Progetto di nuovo impianto di trattamento di acque inquinate RS gestiti dalla società nel ECOMAR ITALIA SRL Descrizione delle attività e degli impianti Flussi di rifiuti gestiti R.E.A. SPA Discarica di categoria 2B Impianto per il trattamento integrato di rifiuti Impianto per il trattamento del percolato di discarica RS trattati e smaltiti nel 1999 e RA.RI LIVORNO SRL Ciclo produttivo Rifiuti gestiti e prodotti nel Fabbisogni di gestione LONZI METALLI S.r.L Ciclo produttivo Quantitativi di rifiuti gestiti Programmi di sviluppo e fabbisogni per una corretta gestione A.A.M.P.S. SPA Descrizione indicante il ciclo di lavoro dell azienda Potenzialità attuale e prevista delle linee di termovalorizzazione, selezione e produzione di CDR Fabbisogni di recupero e smaltimento previsti per l anno Elenco dettagliato delle tipologie dei rifiuti prodotti: anni 1999 e Elenco dettagliato delle tipologie di rifiuti ricevuti: anni 1999 e Il SISTEMA A.S.I.U. SPA T.A.P. s.r.l Inquadramento generale Impianto di Ischia di Crociano SEAL S.r.l Inquadramento generale Flussi di rifiuti gestiti...44 Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 2 di 44

3 DOMANDA E OFFERTA DI GESTIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI LIVORNO 1.1 Impianti autorizzati alla gestione dei RS in Provincia di Di seguito, si riporta l elenco degli impianti di gestione di RS autorizzati in procedura ordinaria, ai sensi degli artt. 27 e 28 del D.Lgs. n 22/97, presenti in provincia di. Le informazioni sono costituite dai dati ricavati dalle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di, aggiornati all ottobre Tabella 2-1: Elenco delle ditte autorizzate in procedura ordinaria alla gestione di RS in provincia di Gestore Operazioni autorizzata Comune A.A.M.P.S. depurazione di RS Abate stoccaggio e selezione di RS Asa depurazione Au.De.Co. rottamazione di veicoli Rosignano Marittimo Autodemolizione Livornese rottamazione e stoccaggio di, Cecina veicoli Autodemolizioni Pozzi E Vagelli rottamazione e stoccaggio di Collesalvetti veicoli Autotrasporti Perini rottamazione di veicoli Bibbona Bacci Piero rottamazione di veicoli Bastiano Autodemolizioni rottamazione e stoccaggio di Portoferraio veicoli Bogi Vinicio rottamazione e stoccaggio di veicoli Carbochimica termodistruzione di acque ammoniacali in conto proprio Carvin ecocentro per il conferimento Castagneto, Rosignano di rifiuti agricoli Centro Livornese Recupero Inerti trattamento e recupero di inerti Comune Di Bibbona depurazione di reflui urbani Bibbona Comune Di Castagneto depurazione di reflui urbani Castagneto Comune Di Cecina depurazione di reflui urbani Cecina Comune Di Cecina spandimento di fanghi di Cecina depurazione in agricoltura Cooperativa Sociale Inserimento Lavoro produzione di humus da biodegradazione Delphi stoccaggio di RSP Depurazioni Industriali depurazione di RS Dow Italia conversione dell'impianto di termossidazione ad inceneritore di RSP conto proprio Ecoltecnica Sistemi recupero di componenti da Piombino frigoriferi Ecomar Italia modifiche all'impianto di Rosignano Marittimo trattamento e deposito Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 3 di 44

4 Gestore Operazioni autorizzata Comune preliminare di RS Ecomar Italia messa in riserva e deposito Collesalvetti preliminare Ecomar Italia deposito preliminare e Rosignano Marittimo trattamento di RS Ecomar Italia deposito preliminare e Collesalvetti trattamento di RS Ecorottami rottamazione e stoccaggio di Suvereto veicoli Ecotec Chemie inertizzazione di RSNP Collesalvetti Enel messa in riserva di RSP Piombino F.Lli Venuta rottamazione e stoccaggio di veicoli Fiaschi Maurizio rottamazione e stoccaggio Piombino veicoli Immobiliare S.Croce riciclaggio di inerti La Magona deposito preliminare di RS Piombino Labromare messa in riserva e recupero RSP Lonzi Metalli deposito preliminare, messa in riserva, selezione e recupero di RS Lonzi Rossano messa in riserva di RSP Lonzi Rottami rottamazione di veicoli Rosignano Marittimo Lu.Ni.Rot deposito preliminare e messa in riserva di RS; rottamazione e stoccaggio di veicoli Lucchini discarica conto proprio Piombino Prometal Srl rottamazione e stoccaggio di veicoli R.E.A. impianto per il trattamento di Rosignano Marittimo percolato da discarica Ra.Ri smaltimento, recupero, deposito preliminare e messa in riserva di RS Rei Progetti utilizzo di fanghi di Parma depurazione in agricoltura S.E.A.L. deposito preliminare, messa in riserva, smaltimento di RS Safety-Kleen Italia deposito preliminare e messa in riserva di RS Societa' Toscana Recuperi messa in riserva di RSNP Piombino Solvay Chimica Italia deposito preliminare e messa Rosignano Marittimo in riserva di RSP Solval recupero di RS Rosignano Marittimo Tred messa in riserva, trattamento e recupero di beni durevoli Tresp Riutilizzo di pneumatici usati Collesalvetti Vive messa in riserva di RSP Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 4 di 44

5 Di seguito si riporta l elenco degli impianti di gestione di RS autorizzati in regime di comunicazione, ai sensi dell art. 33 del D.Lgs. n 22/97 presenti in provincia di. Si sottolinea che ad oggi nessuna società ha effettuato la comunicazione di inizio attività per il recupero in procedura semplificata di rifiuti speciali pericolosi, Le informazioni sono costituite dai dati ricavati dalle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di. Tutti i dati sono stati forniti dalla Provincia di. Tabella 2-2: Elenco delle ditte autorizzate in procedura semplificata alla gestione di RS in provincia di Denominazione Comune sede Rifiuti oggetto dell attività (tipologie ex allegato 1, dell impianto suballegato 1 al DM 05/02/1998) Abate Autodemolizione Livornese Srl Barbieri Alessandro Piombino Bastiano Autodemolizioni Snc Portoferraio Betonval Spa Campiglia M Betonval Spa Cecina 13.1 Betonval Spa 13.1 Bicomet Spa Piombino Bogi Vinicio Sas Cadelago Sas Piombino Chirchietti E Mencari Snc Cliri Srl Cristiani Stefano Colabeton Srl 13.1 Donati Laterizi Srl Eco Carta Collesalvetti 01.1 Ecoltecnica Sistemi Srl Collesalvetti Ecomar Italia Srl Collesalvetti Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 5 di 44

6 Denominazione Comune sede dell impianto Rifiuti oggetto dell attività (tipologie ex allegato 1, suballegato 1 al DM 05/02/1998) Ecomar Italia Srl Rosignano Ecoprint Snc Ecorottami Snc Suvereto Esa Elbana Servizi Portoferraio Ambientali Faro Verde Srl Faro Verde Srl Fiaschi Maurizio Piombino Galletti Autotrasporti Sas Galletti Autotrasporti Sas Gmt Srl Piombino 04.4 Ica Srl Piombino 13.1 Igiene Service Portoferraio Immobiliare Santacroce Srl Inkcenter Snc Rio Marina Labroplastic Srl Lavoro E Territorio Rio Marina Lonzi Metalli Srl Lotti Nemo Sdf Lu.Ni.Rot Sas Mazzoni Pietro Spa Mazzoni Pietro Spa San Vincenzo Mazzoni Pietro Spa Portoferraio Mazzoni Pietro Spa Portoferraio Michelini Piero Nencini Laterizi Cecina Pozzi E Vagelli Snc Collesalvetti Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 6 di 44

7 Denominazione Comune sede dell impianto Rifiuti oggetto dell attività (tipologie ex allegato 1, suballegato 1 al DM 05/02/1998) Prometal Srl Ra.Ri Srl Refitalia Srl Piombino 07.8 R.E.A. Spa Rosignano 16.1 Reink Sacci Spa Sales Spa Campiglia M Sales Spa Portoferraio Salvadori Mirco Seal Srl Silker Srl Toscana Ecology Services Venuta F.lli Zoppi Costruzioni Srl Bibbona 07.1 Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 7 di 44

8 2 DESCRIZIONE DI DETTAGLIO DEI PRINCIPALI IMPIANTI ESISTENTI OTTENUTA DA INDAGINI SUL CAMPO 2.1 LABROMARE S.r.l Inquadramento generale La ditta Labromare Srl con sede legale a gestisce un impianto, localizzato in un area doganale in concessione, per il trattamento finalizzato al recupero di oli, di acque inquinate da idrocarburi e altre tipologie di rifiuti speciali quali emulsioni oleose provenienti da acque di sentina e bonifiche di acque portuali ed industriali. La Società è risultata aggiudicataria di un impianto, da realizzare nel porto di, per il trattamento di acque contaminate, provenienti da inquinamenti marittimi, terrestri ed industriali, ed acque di sentina di navi. Delle caratteristiche di progetto dell impianto si rende conto nel seguito del presente paragrafo. Per quanto riguarda il quadro autorizzativo, la Società è titolare di autorizzazioni per: Deposito preliminare (D15); Trattamento chimico - fisico finalizzato allo smaltimento (D9); Messa in riserva (R13); Riciclo/recupero di sostanze organiche (R3). In particolare, un impianto situato nel Porto Industriale (via Galvani) è autorizzato alle operazioni D15, D9, R13 ed R3 (autorizzazione n 46 del 15 marzo 2001), e per i quantitativi che seguono: Deposito preliminare (D15) di RSP ed RSNP: RSNP 40 t; RSP 40 t; Trattamento chimico - fisico (D9): RSNP 5 t/g; RSP 5 t/g; Messa in riserva (R13) di RSP ed RSNP: RSNP 40 t; RSP 310 t; Riciclo/recupero di sostanze organiche (R3): RSNP 5 t/g; RSP 50 t/g. Un impianto di messa in riserva (R13) di RSP, ubicato presso l area AGIP Petroli SPA (Darsena Petroli), è autorizzato (autorizzazione n 202 del 27 novembre 2001) per la messa in riserva massima di t. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 8 di 44

9 La Società è inoltre titolare di un autorizzazione (n 41/2001, prorogata dall autorizzazione n 215 del 18 dicembre 2001) per la messa in riserva (R13) di RSP nel deposito presso Costieri d Alesio SPA. L impianto di recupero oli attualmente esistente opera la separazione per riscaldamento e filtrazione delle emulsioni in ingresso, con una efficienza di recupero dell ordine del 20 % sul rifiuto tal quale. Di seguito vengono riportati i dati relativi al progetto per il nuovo impianto di trattamento di acque inquinate, provenienti da inquinamenti marittimi, terrestri ed industriali, ed acque di sentina di navi Progetto di nuovo impianto di trattamento di acque inquinate La zona interessata dal progetto fa parte dell'area Demaniale data in concessione alla Soc AGIP PETROLI con Atto di Concessione Provvisoria del il cui articolo 2 prevede il mantenimento e l'esercizio di un impianto di trattamento acque di zavorra nella zona della Darsena Petroli. La realizzazione dell impianto si pone, in particolare, i seguenti obiettivi: Aumento della capacità di stoccaggio nel Porto di di acque inquinate dai 2000 mc attuali a 4000 mc.; Adeguamento agli Annessi II e III della convenzione internazionale "MARPOL" secondo la quale tutti i porti devono dotarsi di centri di raccolta e trattamento delle acque di sentina prodotte dalle navi; Supporto all'attività cantieristica livornese, che risulterà necessaria a seguito dell'entrata in funzione del nuovo bacino galleggiante, che, consentendo la manutenzione a navi di alto tonnellaggio, porterà ad un aumento delle acque da trattare; Economicità di trattare in loco le acque piuttosto che depurarle in siti distanti; Posizione strategica favorevole rispetto alle rotte mercantili, al traffico crocieristico, ai traghetti, etc.. L 'area ospita già un impianto di trattamento acque di zavorra costituito da serbatoi fuori terra e vasche. I liquami trattati nell'impianto sono finalizzati al recupero della frazione oleosa per fini energetici e sono considerati dal D. Lgs. 22/97 e successive modifiche come rifiuti speciali pericolosi. Dai dati statistici raccolti si stima una composizione del rifiuto di: fase acqua 85-95% in volume fase olio 5-15% in volume. L impianto produrrà rifiuti di risulta e prodotti di recupero. E' previsto che il ciclo di trattamento abbia un costante controllo mediante prelievo di campioni da analizzarsi in apposito laboratorio chimico in sito, con possibilità di riciclare il trattato finchè non raggiunge i parametri richiesti. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 9 di 44

10 Caratteristiche del progetto Il "Centro raccolta e trattamento acque" insiste su una parte dell'area posta alla radice del Molo Nuova Darsena Petroli, attualmente in concessione all'agip PETROLI. L'area utilizzata dalla Soc. LABROMARE ha una superficie di circa mq. La potenzialità di trattamento dell'impianto è di circa mc all'anno. La capacità di stoccaggio è di mc, in un unico serbatoio da mc. Il progetto prevede lo spostamento dell'impianto in esercizio oggi sulla Calata Bengasi, aumentandone la capacità e migliorandone le prestazioni, ma mantenendo finalità analoghe. L'impianto sarà costituito dalle seguenti sezioni: Stoccaggio acque inquinate Separazione miscele oleose Accumulo prodotto lavorato Depurazione acque Descrizione del processo E previsto che i reflui arrivino all'impianto a mezzo bettoline oppure con autobotti. Dalle bettoline, con pompa di bordo, i reflui vengono inviati, attraverso una apposita tubazione, direttamente al serbatoio di stoccaggio. Nel caso di conferimento con autobotti il carico viene scaricato in una vasca di raccolta (chiusa superiormente) e da qui, con pompa, trasferito nel serbaoio sopracitato. Nel serbatoio S384 avviene una prima decantazione e le miscele ricche di olio, raccolte in superficie per mezzo di uno sfioratore, vengono inviate nei serbatoi di trattamento TK l, TK2, TK3 tramite pompa. In questi serbatoi avviene il processo definitivo di separazione fisica per decantazione, favorita dal calore trasmesso dal serpentino posto sul fondo, ove viene fatto passare vapore. La temperatura massima del vapore è regolata, con apposita strumentazione, a 110 C. I tre serbatoi lavorano a cicli (riempimento, riscaldamento, svuotamento). Per ogni ciclo di lavorazione, dall alto dei serbatoi viene raccolto con un sistema di sfioramento l'olio, e convogliato con pompa alla centrifuga; dal fondo dei serbatoi inoltre viene drenata l'acqua, decantata, e trasferita, con pompa, alla vasca API. Dopo la centrifugazione, effettuata per togliere dalla fase "olio" le ultime tracce di acqua, l'olio stesso viene inviato ai serbatoi TK4, TK5, mentre l'acqua separatasi per effetto della centrifugazione viene trasferita alla vasca API. I due serbatoi TK4 e TK5 contengono il prodotto di recupero (olio combustibile, o assimilabile ), il quale verrà successivamente esitato. Il prodotto finale sarà caricato su autobotti, il cui punto di caricamento è interno all'area recintata, adiacente ai serbatoi TK4 e TK5. Le acque di drenaggio del serbatoio 8384, dei tre serbatoi TK 1, TK2, TK3 e della centrifuga conterranno ancora una piccola parte di olio, che tende a salire in superficie. Alla fine del percorso, la parte oleosa viene scremata con opportuno scrematore, ed inviata alla vasca di raccolta VR (ove giungono anche le acque del sistema di fognature), e da qui, con pompa, ai serbatoi di trattamento. Le acque da trattare invece, con pompa, vengono trasferite al serbatoio di "equalizzazione", da dove inizia il ciclo di trattamento e purificazione delle acque. L 'acqua Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 10 di 44

11 da trattare, immagazzinata nel serbatoio viene inviata ai flocculatori, nei quali, con l'ausilio di sostanze flocculanti le particelle di idrocarburi ancora sospese coagulano in particelle più consistenti e precipitano sul fondo, separandosi dall'acqua. La parte precipitata nei flocculatori, sotto forma di fanghiglia, viene convogliata all'ispessitore dei fanghi, da qui a un piccolo serbatoio di accumulo fanghi, filtrata di nuovo per trattenere i fanghi, mentre l'acqua residua viene nuovamente convogliata all'ispessitore per ulteriore trattamento. Le acque provenienti dai flocculatori, se ritenute idonee, passano attraverso un filtro a quarzite ed un secondo filtro a carboni attivi, per essere poi scaricate a mare, dopo un controllo analitico per verificarne l'idoneità allo scarico. Se ritenute non idonee allo scarico, vengono inviate mediante pompa alla vasca per iniziare nuovamente il ciclo di trattamento. Dalle analisi effettuate sulle acque pretrattate (dopo la vasca API) si è potuto stabilire che il metodo più idoneo per abbattere i parametri ancora fuori norma era quello di utilizzare filtri a carbone attivo. E inoltre previsto un pretrattamento onde ridurre il più possibile le sostanze sospese ed il carico organico totale. Da queste considerazioni è scaturita l'opportunità di chiarificare le acque mediante un processo di flocculazione in ambiente ossidante, con aggiunta di ipoclorito di sodio (prodotto ossidante) e solfato di alluminio (prodotto flocculante). L'ossidazione con ipoclorito e la chiarificazione dell'acqua mediante flocculazione porta ad una riduzione drastica del carico organico e delle sostanze sospese, nonche del'idrogeno solforato, proveniente con tutta probabilità dalla decomposizione anaerobica delle sostanze organiche. La successiva filtrazione attraverso un separatore ad adsorbimento a piani coalescenti/filtro a tampone porta ad un sensibile abbattimento delle eventuali particelle oleose ancora presenti. La filtrazione attraverso carboni attivi provoca l'adsorbimento completo di tutti gli inquinanti (COD, idrocarburi, tensioattivi) RS gestiti dalla società nel 1999 Di seguito si riportano i dati più recenti disponibili sulla gestione dei RS della società Labromare: Tabella 2-1: RS gestiti dalla società Labromare nel 1999 (dati MUD 2000) Provenienza Ricevuto da terzi (t/a) Conferito a terzi (t/a) Destinazione da fuori provincia fuori provincia dalla provincia in provincia totale Quantità poste Quantità sottoposte in riserva a recupero (t/a) (t/a) Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 11 di 44

12 2.2 ECOMAR ITALIA SRL Descrizione delle attività e degli impianti La società ECOMAR gestisce tre impianti autorizzati per la gestione di rifuti speciali anche pericolosi: - stabilimento ECOMAR Italia di Collesalvetti; - stabilimento ECOMAR Italia in località VADA (Rosignano Marittimo) - stabilimento ECOMAR Italia in località Il Biscottino (Collesalvetti); Il Centro polivalente di trattamento e smaltimento dei rifiuti di Ecomar Italia a Collesalvetti occupa un area di mq, nella quale, oltre alla sede aziendale ed agli uffici amministrativi della Società, sono dislocati un parco serbatoi per lo stoccaggio dei reflui da trattare, per una capacità di mc. ed i supporti logistico-operativi della Società. Questo stabilimento è autorizzato ad operazioni di trattamento (D9) finalizzato allo smaltimento di rifiuti liquidi e solidi pericolosi e non pericolosi, nonchè al deposito preliminare (D15) di rifiuti liquidi e solidi pericolosi e non pericolosi. L impianto, di tipo chimico-fisico-biologico, è in grado di trattare circa t/a di rifiuti liquidi, di provenienza civile ed industriale. La disponibilità, in questa sede, di un laboratorio (di proprietà della Società) per analisi chimiche e fisiche, utilizzato anche per conto di soggetti terzi per la classificazione e certificazione analitica dei rifiuti, permette alla Ecomar Italia di operare i necessari controlli di gestione sui conferimenti e sui processi di trattamento e smaltimento. Lo stabilimento Ecomar Italia di Rosignano Marittimo (Vada) si sviluppa su un area di mq. L insediamento è dotato di un parco serbatoi capaci di uno stoccaggio complessivo di mc, ed è autorizzato ad operazioni di trattamento (D9) finalizzate allo smaltimento di rifiuti liquidi (per t/a), e solidi pericolosi e non pericolosi; l autorizzazione comprende anche il deposito preliminare (D15) di rifiuti liquidi e solidi pericolosi e non pericolosi. Nello stabilimento viene svolto il trattamento chimico fisico di rifiuti speciali, melme e fanghi palabili, nonchè è in esercizio un impianto di triturazione per il ricondizionamento volumetrico dei materiali in colli ed un sistema per il trattamento dei liquidi a base oleosa. Ecomar Italia, infine, ha in esercizio a Collesalvetti, località Ponte Biscottino, un insediamento, su una superficie di mq., dotato di un parco serbatoi con capacità complessiva di mc. per stoccaggio e messa in riserva di rifiuti pericolosi a base oleosa. Questo stabilimento, dove confluiscono in deposito i rifiuti provenienti dalle raccolte eseguite dalle varie società concessionarie del Consorzio Obbligatorio Oli Usati costituisce logisticamente il Centro di raccolta degli oli esausti per un vasto bacino di utenza. Anche in questo insediamento è presente un laboratorio di analisi per l effettuazione dei controlli qualitativi sui conferimenti ricevuti, la classificazione delle tipologie di rifiuti destinate alla messa in riserva per l inoltro ai processi di trattamento e recupero, oppure a stoccaggio per il loro smaltimento. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 12 di 44

13 2.2.2 Flussi di rifiuti gestiti Di seguito sono riportati i dati relativi alla gestione di RS negli impianti della società, relativi all anno 2001, così come sono stati trasmessi dal gestore. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 13 di 44

14 Tabella 2-2: Rifiuti liquidi in entrata stabilimento Collesalvetti anno 2001, per codice CER del rifiuto (prime due cifre) RSP 0,0 0,0 0,0 0,0 332,3 22,3 928,6 0,0 350,1 0, , , ,9 13,8 299,5 0,0 4,4 0,0 RSNP 190,4 493,2 213,8 184,9 619,1 503, , ,1 0,0 21,0 691,8 71,7 0,0 0,0 72,8 10, , ,8 190,4 493,2 213,8 184,9 951,4 525, , ,1 350,1 21, , , ,9 13,8 372,2 10, , ,8 Tabella 2-3: Rifiuti solidi in entrata stabilimento Collesalvetti anno 2001, per codice CER del rifiuto (prime due cifre) RSP 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 23,2 17,1 23,5 0,0 0,0 0,0 10,0 0,0 RSNP 63,8 463,5 12,6 206, ,9 858,2 0,2 18,4 8,7 753,4 0, ,1 54, , ,9 591,1 63,8 463,5 12,6 206, ,9 858,2 0,2 18,4 31,8 770,5 23, ,1 54, , ,9 591,1 Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 14 di 44

15 Tabella 2-4: Rifiuti liquidi in ingresso nello stabilimento di Vada nel 2001, per codice CER del rifiuto (prime due cifre) RSP 0,0 2,4 0,0 0,0 345,0 555, , ,1 0,1 0,0 37,6 209, ,3 164,5 0,0 163,5 1,1 0,1 1,5 1,8 RSNP 290,0 33,0 3,8 43,1 229,5 88,4 580,2 710,8 0,0 166,9 140,7 144,9 0,0 0, , , ,1 1, ,0 29,0 290,0 35,3 3,8 43,1 574,5 643, , ,9 0,1 166,9 178,3 354, ,3 164, , , ,3 1, ,5 30,8 Tabella 2-5: Rifiuti solidi in ingresso nello stabilimento di Vada nel 2001, per codice CER del rifiuto (prime due cifre) RSP 0, ,4 0,0 108,4 0,0 19,4 0,2 4, , ,6 0,6 765,2 409,0 0,0 RSNP 124,7 17,1 21,4 47,2 40,1 0,0 0,0 0,0 201,9 0,0 6,8 6, ,9 17,2 124, ,5 21,4 155,6 40,1 19,4 0,2 4, , ,6 7,4 771, ,9 17,2 Tabella 2-6: rifiuti liquidi in entrata per messa in riserva stabilimento biscottino anno 2001, per codice CER del rifiuto (prime due cifre) 13 RSP ,5 Tabella 2-7: rifiuti liquidi in uscita per invio a recupero stabilimento biscottino anno 2001, per codice CER del rifiuto (prime due cifre) 13 RSP ,5 Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 15 di 44

16 Tabella 2-8: Provenienza dei rifiuti in ingresso negli stabilimenti ECOMAR ITALIA nel 2001 Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 16 di 44

17 2.3 R.E.A. SPA La ROSIGNANO ENERGIA AMBIENTE è una società la cui attività si esplica in due settori fondamentali: la produzione di energia e la gestione dei servizi ambientali; è una società per azioni a maggioranza pubblica con partecipazione di capitale privato. La parte pubblica della Società è rappresentata dai Comuni di Rosignano Marittimo (oltre a quelli di Bibbona, Capraia Isola, Castellina Marittima, Cecina, Collesalvetti, Lorenzana e Montescudaio, Orciano Pisano, Riparbella, Santa Luce), mentre i partners privati sono la società SLIA SpA di Roma e la Ecomar Italia Srl di Collesalvetti. Dopo una prima fase, iniziata nel 1993, esclusivamente dedicata alla progettazione, costruzione e gestione di impianti di cogenerazione, dal 1996 svolge prevalentemente servizi industriali per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Il bacino di riferimento delle attività di igiene urbana comprende vari Comuni, tra cui: Bibbona, Lorenzana, Cecina, Collesalvetti, Rosignano Marittimo, Orciano Pisano. Il territorio servito ha una popolazione residente di circa abitanti ed è caratterizzato da presenze urbane industriali ed economiche diversificate, con esigenze stagionali legate al turismo con punte di presenze che sfiorano le unità. REA partecipa ad altre società che operano in campo ambientale: SEAM con Asa, Telecogen e Crit per l'utilizzo e la valorizzazione di energia alternativa; ASAIMPIANTI con Asa e Rei Progetti per la gestione di impianti di depurazione; TOSCANA RICICLA con molteplici aziende della Toscana per lo sviluppo delle raccolte differenziate; G.e.T.R.l. con Ecomar Italia per la gestione, il trattamento e l'inertizzazione dei rifiuti industriali; ECO con Asiu, Aamps, Ra.ri., Lonzi Metalli, Seal, per marketing e comunicazione ambientale. La società attualmente impiega 81 dipendenti, dispone di 92 automezzi, distribuiti su 3 sedi operative; il parco contenitori comprende contenitori per RSU, 715 contenitori per raccolta differenziata e 73 contenitori per pile e farmaci. La società dispone inoltre di 4 centri di raccolta (rifiuterie). In Loc. Lo Scapigliato Comune di Rosignano Marittimo, la Società gestisce: un impianto per la selezione meccanica e la biostabilizzazione di RU e RAU, finalizzato alla valorizzazione della frazione secca per la produzione di CDR e l igienizzazione della frazione organica. Le caratteristiche e le capacità industriali dell impianto sono descritte di seguito; una discarica di 2 Categoria tipo B per lo smaltimento finale di RU e RAU tal quali, nonché per le frazioni derivanti dai processi di selezione meccanica. L impianto di discarica è autorizzato anche per lo smaltimento finale di rifiuti speciali, tal quali o trattati, secondo quanto previsto al punto della deliberazione CI del Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 17 di 44

18 Fino alla piena entrata in vigore del recepimento delle Direttiva 99/31/CE, stabilita dal D.Lgs. n. 36/2003 al 7 luglio 2005, l impianto di cui si tratta, oltre a rifiuti speciali non pericolosi è autorizzato a ricevere anche rifiuti che ai sensi della normativa previgente al D.Lgs. 22/97 erano classificati come tossico-nocivi, a condizione che non contengano determinate sostanze pericolose in concentrazioni superiori a valori corrispondenti a 1/100 delle rispettive CL e che, sottoposte a prove di cessione, presentino un eluato conforme ai limiti di accettabilità dei metalli stabiliti dalla normativa vigente in materia (ex Tab. A della L. 319/76). Dal 2002 è attivo, nello stesso sito, un impianto per il trattamento del percolato prodotto dalla gestione dell impianto di discarica Discarica di categoria 2B Di seguito sono riportati i dati relativi alle principali caratteristiche dei singoli lotti autorizzati, come forniti dal gestore. Tabella 2-9: Sintesi delle principali caratteristiche dei singoli lotti autorizzati della discarica 2B nel Comune di Rosignano Marittimo. Lotto Volume di sbanco (mc) Volume lordo disponibile (mc) Copertura argillosa temporanea (mc) Copertura argillosa finale (mc) Volume utile (mc) Lotto Lotto Lotto Lotto Lotto Lotto Lotto finale TOTALE Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 18 di 44

19 2.3.2 Impianto per il trattamento integrato di rifiuti L'impianto in argomento è stato realizzato nel comune di Rosignano Marittimo e consente il trattamento di 300 t/g di RU e RAU, mediante selezione, valorizzazione della frazione secca per la produzione del CDR ed igienizzazione della frazione organica. All'interno del capannone lavorazione sono realizzate le linee di selezione con potenzialità pari a 15t/h cadauna. La funzione della linea di selezione è quella di- separare il materiale ad alto contenuto organico (frazione umida) dalla frazione a rilevato contenuto di matrice carta e plastica (frazione secca). I rifiuti sono inviati, tramite un estrattore a piastre metalliche, ad un mulino ad alberi lenti con funzione di apri sacchi che ha lo scopo di liberare il materiale dai sacchetti di plastica in cui gran parte del rifiuto viene conferito. In seguito i rifiuti sono inviati tramite nastri trasportatori al vaglio di selezione con l'obiettivo di suddividere il rifiuto in due flussi principali: il primo, a prevalente matrice organica, da inviare alla sezione di igienizzazione; il secondo, con elevato tenore di carta e plastica, destinato, allo stato attuaie, alla compattazione in balle e, in futuro, alla produzione di combustibile per l'utilizzazione termica (CDR). Dal flusso a prevalente matrice organica, attraverso un primo separatore magnetico a nastro, sono separati i materiali ferrosi, che vengono convogliati verso un cassone scaricabile posto all'esterno dell'edificio. Per mezzo di una serie di nastri trasportatori la frazione umida dei rifiuti (sottovaglio 80 mm.) viene immessa direttamente nei cilindri rotanti SLIA/DANO che svolgono un azione di tipo biodinamico sul flusso dei rifiuti. I Cillndri intervengono sui rifiuti operando secondo tre differenti modalità: Omogeneizzazione dei diversi componenti per effetto della rotazione; Frammentazione della frazione organica per contrasto dei materiali sulle pareti munite all interno di opportuni rostri; Ossigenazione dell'intera massa per mezzo di un opportuno sistema di circolazione di aria immessa all'interno dell'apparecchiatura tramite ventilatori prementi. AI termine del processo d'igienizzazione, della durata di 36/48 ore, il materiale è inviato nell'adiacente area di coltivazione della discarica. La frazione secca viene sottoposta ad ulteriore selezione per aspirazione, in modo da separare le parti più leggere costituite quasi esclusivamente da carta e plastica: si ottiene così un materiale ad elevato potere calorifico a basso tenore di umidità che corrisponde alle specifiche chimico-fisiche che le vigenti norme impongono per il CDR. Il CDR ottenuto per aspirazione viene quindi avviato, per mezzo di un serie di nastri, alla pressa compattatrice per la formazione di balle, con peso specifico prossimo ad 1 t/mc, che saranno prelevate tramite carrello a pinze e trasportate agli impianti di termovalorizzione. I cilindri SLIA/DANO, dotati di due diverse velocità di rotazione, sono in attività a ciclo continuo (24 ore su 24). Di seguito si riportano i principali dati tecnici dell'impianto di selezione e biostabilizzazione, come forniti dalla società. Dati planivolumetrici: Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 19 di 44

20 Superficie totale mq.; Superficie impianto mq; Superficie coperta mq.; Superficie carrabile mq.. Dati di progetto: Portata dei rifiuti in ingresso 300 t/g; Portata dei RU in ingresso 250 t/g; Portata dei RAU in ingresso 50 t/g; Portata linee di lavorazione RU 15x2 t/h; Portata linee di lavorazione RAU 15x1 t/h. Dati di targa dell'impianto Dati operativi RU: Potenzialità nominale 200 t/g; Linee n. 2 Ore di funzionamento 12 h/g; Potenzialità linea 13 t/h; Potenzialità di progetto 15 t/h; Giorni lavorativi 312 gg/a; Produzione t/a; Prodotti CDR in balle, frazione umida igienizzata, materiali ferrosi, sovvalli dal ciclo di lavorazione. Dati operativi RAU: Potenzialità nominale 50 t/g; Linea n.1; Ore di funzionamento 4 h/g; Potenzialità linea 15 t/h; Giorni lavorativi 312 gg/a; Produzione tla; Prodotti C.D.R. in balle, materiali ferrosi, sovvalli dal ciclo di lavorazione. Energia Elettrica Potenza installata 950 kw; Potenza assorbita 570 k W; Potenza impegnata 715 kw. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 20 di 44

21 2.3.3 Impianto per il trattamento del percolato di discarica I liquami dallo stoccaggio pervengono in una vasca dove vengono dosati i reagenti chimici che vengono prelevati dai serbatoi di stoccaggio tramite le pompe dosatrici. I reflui vengono quindi inviati all'impianto di evaporazione. Il sistema di evaporazione - concentrazione sotto vuoto a circolazione forzata è stato brevettato dall azienda. I liquami pervengono all'interno dell'impianto di evaporazione della potenzialità di L/h circa di refluo alimentato, nel quale si realizzano due effetti contemporanei: Evaporazione della fase acquosa che sarà successivamente recuperata per condensazione; Concentrazione del residuo fino ad un valore ottimale prestabilito. L'installazione impiantistica dell unità di evaporazione-concentrazione è costituita essenzialmente da tre scambiatori di calore a fascio tubiero racchiusi in appositi mantelli (denominati EI -E2 -E3) e da tre successivi separatori liquido-vapore (denominati S 1 -S2 - S3). Il sistema opera con circolazione inversa, nel senso che i vapori con pressione decrescente seguono il percorso inverso a quello del refluo da concentrare, alimentato nel separatore S3. Il refluo proveniente dallo stoccaggio viene alimentato al III corpo evaporante (E3) e dopo parziale evaporazione perviene al II corpo evaporante (E2) ed infine ai I corpo (E1). Nel mantello di questo apparecchio giunge il vapore proveniente dalla sala caldaie che, cedendo l'energia termica, fa evaporare una quasi eguale quantità di acqua dal refluo proveniente da E2. Il vapore generatosi entra nel mantello del 2 effetto: quindi con un processo analogo al precedente condensandosi cede il calore al refluo proveniente da E1 che si concentra ulteriormente sviluppando nuovo vapore che entra nel mantello del 3 effetto: il vapore liberato dal 3 effetto viene condensato in uno scambiatore finale E4 Tutti i vapori uscenti da ciascun effetto e condensati in quello successivo unitamente ai vapori condensati nello scambiatore finale, costituiscono le condense prodotte che, riunite, rappresentano le acque depurate prima del trattamento finale a carboni attivi nel caso si renda necessario. L'impianto opera sotto vuoto spinto partendo da una pressione residua di circa 0,82 Bar nel primo effetto fino a raggiungere la pressione di circa 0,12 Bar nel condensatore finale. Le corrispondenti temperature del vapore d'acqua saturo sono rispettivamente di circa 85 e 50 C e sono tali da limitare la decomposizione dei prodotti termolabili contenuti nel refluo. Poichè i tre evaporatori sono a circolazione forzata il refluo, attraversando il fascio tubiero, non evapora ma acquista solo calore sensibile: ciò viene realizzato creando una contropressione con apposita valvola, prima di entrare in ogni separatore liquido/vapore (S1 -S2 -S3). All'uscita del fascio tubiero il refluo si immette nel separatore liquido/vapore nel quale, a causa dell'improvvisa riduzione di pressione, avviene l'evaporazione istantanea (espansione isoentalpica) dell'acqua in quantità equivalente alla quantità di calore sensibile acquistata nello scambiatore a fascio tubiero L'apparecchiatura è sovradimensionata per assicurare che assieme al vapore prodotto non avvengano trascinamenti della fase liquida. Quest'ultima, raccolta al fondo del serbatoio a forma tronco-conica, viene prelevata da una elettropompa e inviata ad elevata velocità nel fascio tubiero dell'evaporatore. Questa soluzione definita a "circolazione forzata", anche se più onerosa ai fini dei consumi energetici, garantisce un ridotto sporcamento degli evaporatori e quindi una affidabilità di esercizio superiore. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 21 di 44

22 La portata volumetrica della pompa di circolazione forzata risulta tale che I'incremento di temperatura che il liquido acquista tra ingresso ed uscita del fascio tubiero è solo di 3 C, per ridurre al minimo eventuali fenomeni di decomposizione termica dei composti più labili. Il vapore uscente dal terzo effetto viene condensato nel condensatore E4 nel cui mantello circola l'acqua di raffreddamento, in circuito chiuso, della torre evaporativa. Il sistema opera sotto vuoto, con controllo automatico per mantenere costante la pressione di esercizio. Raggiunta la concentrazione massima prestabilita, nell'impianto di evaporazione a triplo effetto il concentrato residuo viene automaticamente estratto tramite pompa ed il suo volume residuo nel rispetto dei dati di progetto è di circa 40 litri per ogni 1000 Iitri di refluo trattato. Nel caso della sub irrigazione tale procedura trova fondamento tecnico nelle quantità prodotte, estremamente ridotte, rispetto al refluo grezzo (fattore di concentrazione pari almeno a 20 volte) e nelle sue caratteristiche qualitative che facilitano lo smaltimento nella discarica stessa, favorendo un incremento nella produzione di biogas senza compromettere il bilancio idraulico. Nel caso della trasformazione del residuo concentrato in fanghi palabili, sulla base dei dati di progetto, si ottengono caratteristiche qualitative che classificano il fango come RSNP. L impianto ha potenzialità media pari a l/h ed è pertanto in grado di trattare m 3 /a in ciclo continuo 24 h/g per 335 gg/a. Le caratteristiche qualitative del percolato da trattare sono definite dai seguenti valori massimi dei principali parametri: ph 7,8 8; Conducibilità µs/cm ; SS a 105 C mg/l ; COD mg/l 8.000; Cloruri mg/l 4.250; Azoto ammoniacale mg/l 3.500; Ferro mg/l 6,00; Cadmio mg/l <0,10; Cromo totale mg/l 0,96; Rame mg/i 1,62; Piombo mg/l 0,20; Manganese mg/l 0,32; Calcio mg/l 100; Solfati mg/i 250; Solfuri assenti; Tensioattivi mg/l 10; Fenoli mg/l 10; Solventi aromatici e clorurati assenti; Mercurio assente; Composti azotati organici assenti. Per il trattamento di percolati si prevedono i seguenti dati funzionali: Portata percolato al trattamento 90 mc/g; Residuo concentrato prodotto l/g; Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 22 di 44

23 Produzione solfato di ammonio al 35% in peso kg/g (con un contenuto d'ammonio pari a mg/l nel refluo grezzo); Portata reflui trattati 84 mc/g; Potenza elettrica complessiva assorbita 160 kw/h; Fabbisogno idrico 0,5 mc/h, che puo essere soddisfatto da: Prelievo da bacino di raccolta acque meteoriche; Prelievo da acquedotto. Fabbisogno termico kcal/h, che può essere soddisfatto da: Generatore di vapore alimentato a biogas; Recupero energetico impianti di cogenerazione alimentati a biogas. Sulla base dei dati di progetto si ottengono caratteristiche qualitative con classificazione dello stesso come RSNP. L'effluente trattato, per una portata continua di circa 3,5 mc/h, viene inviato, mediante condotta interrata, a due bacini di raccolta per un volume complessivo di circa mc. ed utilizzato per servizi interni della discarica (contenimento delle polveri sulla viabilità, irrigazione delle coltivazioni ecc.). In caso di eccedenza, presumibilmente nei periodi di maggior piovosità, mediante sfioro a stramazzo su uno dei due bacini comunicanti, vengono convogliate all'esterno della recinzione della discarica, per mezzo di una condotta interrata, nella fossa camperaccia che corre parallela alla SS. 206 e confluente nel Botro Ripaiolo quale corpo idrico ricettore. Per quanto detto, lo scarico nel corpo ricettore può essere considerato a carattere saltuario. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 23 di 44

24 2.3.4 RS trattati e smaltiti nel 1999 e 2000 Di seguito sono riportati i dati trasmessi dal gestore sui rifiuti smaltiti nella discarica di Scapigliato nel 1999 e nel Tabella 2-10: RS smaltiti nella discarica di Scapigliato nel 1999 e nel 2000 CER Smaltito in discarica 1999 (t/a) Smaltito in discarica 2000 (t/a) Descrizione Rifiuti dalla prospezione, l'estrazione, il trattamento e la lavorazione di minerali e materiali di cava Rifiuti da produzione e trattamento di alimenti Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta Rifiuti della produzione conciaria e tessile Rifiuti della raffinazione del petrolio purificazione del gas naturale Rifiuti da processi chimici inorganici Rifiuti da processi chimici organici Rifiuti da PFFU di rivestimenti, sigillanti e inchiostri per stampa Rifiuti dell'industria fotografica Rifiuti inorganici provenienti da processi termici Rifiuti di lavorazione e di trattamento superficiale di metalli e plastica Imballaggi, assorbenti; stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo Rifiuti di costruzioni e demolizioni Rifiuti da trattamento rifiuti, trattamento acque reflue fuori sito e industrie dell'acqua Totale Materiali utilizzati esclusivamente per copertura 2 Materiali utilizzati quasi esclusivamente per copertura. Il quantitativo totale, comunque collocato in discarica è stato pari a t/a nel 1999, mentre nel 2000 il quantitativo relativo ai medesimi CER è stato pari a t/a. Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 24 di 44

25 Tabella 2-11: RU trattati ed RS prodotti dall impianto di selezione di Scapigliato nel 1999 RU trattati dall'impianto (t/a) RS prodotti dall'impianto CER quantità descrizione (t/a) frazione non composta di rifiuti urbani e simili composti fuori specifica rifiuti non specificati altrimenti 200 Totale Tabella 2-12: RU trattati ed RS prodotti dall impianto di selezione di Scapigliato nel 2000 RU trattati dall'impianto (t/a) RS prodotti dall'impianto CER quantità descrizione (t/a) frazione non composta di rifiuti urbani e simili composti fuori specifica rifiuti non specificati altrimenti 80 Totale Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 25 di 44

26 2.4 RA.RI LIVORNO SRL La società Ra.Ri. Srl opera su un area di circa mq; di questi mq. sono coperti con capannoni industriali e circa 300 mq.sono adibiti a uffici. I capannoni sono dotati di sistemi di aspirazione e di trattamento delle arie di processo con l utilizzo di biofiltri. Tutta l area è dotata di fognature nere (per la raccolta delle acque del ciclo produttivo) e di fognature bianche per la raccolta delle acque di pioggia. I capannoni sono dotati di un anello antincendio. Nel corso del 2002 sono stati realizzati 5 piezometri di controllo e sono stati effettuati carotaggi ed analisi del terreno in ottemperanza al D.M. 471/99. L azienda ha certificato il suo sistema qualità secondo la norma UNI EN ISO 9002/94 ed ha certificato il proprio sistema di gestione ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001/96; è stato inoltre avviato l iter di adesione al sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS) che potrà essere ultimato entro il Tra i programmi della Società figura la valutazione dell opportunità di realizzare un impianto per la produzione di CDR ed il potenziamento dell impianto di stabilizzazione chimico-fisica Ciclo produttivo L azienda è autorizzata dalla Provincia di all esercizio delle attività di stoccaggio dal 1993 e al 2002 è autorizzata con Determinazione Dirigenziale n 49 del 28/02/2002: Al deposito preliminare (D15) e messa in riserva (R13) di RSP ed RSNP per un quantitativo massimo di t totali, di cui 300 t di RSP; Al trattamento finalizzato allo smaltimento (D9, D13, D14) ed al recupero (R4, R5) di RSP ed RSNP per i seguenti quantitativi: t/a di RSNP; t/a di RSP. Il ciclo aziendale di gestione dei rifiuti comprende le seguenti operazioni: Manipolazione; Ricondizionamento; Cernita; Triturazione; Omogeneizzazione; Miscelazione; Stabilizzazione. Le operazioni citate vengono effettuate all interno di capannoni posti sotto aspirazione. In particolare le operazioni di stabilizzazione vengono eseguite nel seguente modo: I rifiuti in ingresso vengono collocati in ubicazioni definite per garantirne la rintracciabilità; Ogni tipologia di rifiuto da trattare viene sottoposta ad analisi ed a prove di stabilizzazione; Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 26 di 44

27 La stabilizzazione dei rifiuti avviene in apposito miscelatore con l utilizzo di leganti idraulici (cemento, ossido di calcio e calce) e con eventuale aggiunta di solfuro di sodio; I rifiuti stabilizzati in uscita dall impianto vengono stoccati per essere successivamente avviati a smaltimento Rifiuti gestiti e prodotti nel 2001 Di seguito si riportano i dati relativi alla gestione ed alla produzione di rifiuti all interno dello stabilimento nel Tabella 2-13: Rifiuti in ingresso nello stabilimento RA.RI. nel 2001 per provenienza. Provincia di provenienza Quantità (t/a) Lucca Pisa Massa Carrara Firenze Pistoia Siena 890 Prato Arezzo Grosseto 553 Subtotale Provincie fuori Toscana Totale Tabella 2-14: Gestione dei rifiuti mediante trattamento fisico (selezione e cernita) e trattamento chimico-fisico ( inertizzazione) RA.RI. Tipologia di rifiuto Quantità trattata (t/a) Rifiuti selezionati e cerniti (trattamento fisico) Carta e cartone 10 Legno 267 Imballaggi 704 Metalli 358 Inerti Pneumatici 148 Subtotale Rifiuti sottoposti a ricondizionamento chimico-fisico Fanghi industriali Fanghi biologici Subtotale Totale Settore 7- Tutela Ambiente/Ufficio Rifiuti e bonifiche siti inquinati Pagina 27 di 44

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