SRTY: MANUALE D USO SVILUPPATORE Progetto ARPA

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1 Modulo: Guidelines Sistema: ARPA manuale d uso sviluppatore srty Versione documento: 1.5d SRTY: MANUALE D USO SVILUPPATORE Progetto ARPA Livelli di approvazione Cliente Verifica Approvazione Approvazione Funzione Nome Data Firma Responsabile tecnico Responsabile progetto Grazia Ugolini Laura Castellani LISTA DI DISTRIBUZIONE Pag. 1 / 21

2 REVISIONI paragrafo/revisione Modifica effettuata Data Approvaz./Autorizz. Pag. 2 / 21

3 SOMMARIO 1 Generalità Scopo PASSI PER LA CREAZIONE DELL APPLICAZIONE Schema di navigazione Inserimento nel database di profilazione Il file di configurazione Esempio di file di configurazione La radice del documento: il tag CONFIGURATION Il tag SERVER Il tag PATHFILEUPLOAD Il tag DEBUG Il tag load-on-startup Il tag SECURITY Il tag DATABASE Il tag MIMEMAPPING Il tag APPLICAZIONE Il tag DATABASESERVER Il tag SSOPROXYFACTORYIMPL TAG rimossi Creazione degli oggetti di business, degli oggetti di decide e delle pagine di presentazione Gli oggetti di business Gli oggetti di decide Pagine di presentazione...17 Presentazione tramite jsp...17 Presentazione tramite xsl Il file web.xml Porting delle applicazioni...21 Pag. 3 / 21

4 INDICE DELLE FIGURE Figura 1: Schema di navigazione...6 Figura 2: Albero di configurazione...8 Figura 3: Foglio xml con marcatori di visibilità...19 Pag. 4 / 21

5 1 Generalità Il documento descrive le funzionalità del componente SRTY, incluso nel progetto ARPA. 1.1 Scopo L obiettivo di questo documento è quello di illustrare le funzionalità e le modalità di uso del sistema oggetto di analisi e dei relativi requisiti. Pag. 5 / 21

6 2 Passi per la creazione dell applicazione Per la corretta creazione di un applicativo attraverso il modulo srty devono essere seguiti i seguenti passi. 1. Creazione dello schema di navigazione in cui vengono evidenziate le funzionalità, le operazioni, i metodi di business e i passi. 2. Mappatura dello schema di cui al punto 1 nel database di profilazione 3. Creazione del file di configurazione del modulo 4. Creazione degli oggetti di business, degli oggetti di decide e delle pagine di presentazione Nei paragrafi seguenti verranno analizzati singolarmente i punti sopra elencati. 3 Schema di navigazione Una delle prime operazioni da effettuare è quella relativa alla creazione dello schema di navigazione. Nella Figura 1: Schema di navigazioneviene riportato un esempio dello schema di navigazione relativo all applicativo demo. Funz: Lettura Anagrafica Simbolo Simbolo dei Passi delle Funz: Start LetturaAnagrafica( LetturaAnagrafica ) LetturaAna grafica Avvio Menu Avvio( Avvio ) Avvio( Avvio ) PaginaFra me CercaAnagrafica( CercaAnagrafica ) CercaAnagrafica( CercaAnagrafica ) RicercaAnagr afica ModificaInsertAnagrafica( ModificaInsertAnagrafica ) Anagrafica CancellaAnagrafica( CancellaAnagrafica ) Esegui( Esegui ) Funz: Gestione Anagrafica Figura 1: Schema di navigazione Pag. 6 / 21

7 Nello schema di navigazione di Figura 1 sono presenti tutti i passi, le operazioni che permettono di passare da una pagina ad un altra e le funzionalità, mentre fra parentesi vengono indicati i metodi di business associati alle singole operazioni. 4 Inserimento nel database di profilazione Una volta definito lo schema di navigazione è necessario riportare tutte le informazioni in esso contenute nel database di profilazione. Per eseguire questa operazione è stato costruito un tool grafico scaricabile tramite Java Web Start e per la descrizione della relative funzionalità si rimanda al manuale utente ad esso dedicato. 5 Il file di configurazione Per ogni applicativo deve essere creato il file xml di configurazione. Nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. viene riportato, in forma grafica, l albero relativo al documento xml di configurazione generato dall xml schema. Pag. 7 / 21

8 Figura 2: Albero di configurazione 5.1 Esempio di file di configurazione Di seguito viene riportato un esempio di file di configurazione: Pag. 8 / 21

9 <?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <configuration xmlns:xsi=" xsi:nonamespaceschemalocation="frameworkconf.xsd"> <server version="4">tomcat</server> <pathfileupload>c:/temp/</pathfileupload> <debug valore="true"/> <!-- Indica il nome associato alla connessione e ai parametri dell'applicativo di profilazione --> <security nome="profilazione"/> <!-- Ingresso al database con nome PROFILE --> <Database nome="profilazione" objectcreate="true"> <dbaccessmode tipo="direct"/> <driver>com.informix.jdbc.ifxdriver</driver> <uri>jdbc:informixsqli:// :1526/srty_arpa:informixserver=datapos</uri> <username>informix</username> <password>informix</password> </Database> <MimeMapping objectcreate="true"> <mimetype>text/html</mimetype> <classname>it.eng.srty.presentation.webtransformer</classname> </MimeMapping> <MimeMapping objectcreate="true"> <mimetype>application/pdf</mimetype> <classname>it.eng.srty.presentation.fotransformer</classname> </MimeMapping> <Applicazione nome="profilazione" objectcreate="true"> <pathfilexmlpresentation>c:/eclipse_progetti/workspace/srtyadmin/webmodule /xsl</pathfilexmlpresentation> <XslError>ErrorPage.xsl</XslError> </Applicazione> <Applicazione nome="profileadmin" objectcreate="true"> <pathfilexmlpresentation>c:/eclipse_progetti/workspace/srtyadmin/webmodule /foglipresentazioni/xml</pathfilexmlpresentation> <URLJspPresentation>/jsp/</URLJspPresentation> </Applicazione> <databaseserver>informix</databaseserver> <!-- TAG non obbligatorio: se non specificato, viene usata la factory che si interfaccia con amsdk --> <ssoproxyfactoryimpl properties="c:/eclipse_progetti/workspace/srty/ssoproxyfactory.properties">it.da tapos.arpa.portal.ssoproxyfactory</ssoproxyfactoryimpl> </configuration> 5.2 La radice del documento: il tag CONFIGURATION Il tag <configuration> rappresenta la radice del documento xml del file di configurazione. La parte dello schema ad esso associato è data da: Pag. 9 / 21

10 <xs:element name="configuration"> <xs:complextype> <xs:sequence> <xs:element ref="server"/> <xs:element ref="pathfileupload" /> <xs:element ref="certificato"/> <xs:element ref="autenticazione"/> <xs:element name="load-on-startup" type= xs:string minoccurs= 0 /> <xs:element ref="security"/> <xs:element ref="database" maxoccurs="unbounded"/> <xs:element ref="mimemapping" maxoccurs="unbounded"/> <xs:element ref="applicazione" minoccurs="0" maxoccurs="unbounded"/> <xs:element ref="databaseserver" minoccurs="1" maxoccurs="1"/> <xs:any processcontents="skip" minoccurs="0" maxoccurs="unbounded"/> </xs:sequence> 5.3 Il tag SERVER Il tag <server> individua il server in cui è deployata l applicazione. E sorta la necessita di introdurre questo marcatore in quanto differenti application server gestiscono il certificato X509 dell utente in modi diversi. Questo tag non viene utilizzato nella versione attuale, ed è stato mantenuto solo per motivi di retrocompatibilità. La parte dello schema ad esso associato è data da: <xs:element name="server"> <xs:complextype mixed="true"> <xs:attribute name="version" type="xs:string" use="required"/> 5.4 Il tag PATHFILEUPLOAD Il tag <pathfileupload> indica dove salvare il file che l utente invia nelle operazioni di upload. La directory di salvataggio è indipendente dall applicativo in esame. La parte dello schema ad esso associato è data da: <xs:element name="pathfileupload"> <xs:complextype> <xs:simplecontent> <xs:extension base="xs:string"> <xs:attribute name="threadsafe" type="xs:string" use="optional"/> </xs:extension> </xs:simplecontent> Pag. 10 / 21

11 L attributo opzionale threadsafe se impostato al valore 1 aggiunge l id della sessione al directory di salvataggio. Nel caso in cui non sia indicato o sia impostato a 0 allora la directory è quella indicata nel file di upload. 5.5 Il tag DEBUG Il tag <debug> indica al modulo di security se l applicativo è in debug o meno. La parte dello schema ad esso associato è data da: <xs:element name="debug"> <xs:complextype> <xs:attribute name="valore" default="false"> <xs:simpletype> <xs:restriction base="xs:nmtoken"> <xs:enumeration value="true"/> <xs:enumeration value="false"/> </xs:restriction> </xs:simpletype> </xs:attribute> Dal frammento dell xml schema sopra riportato emerge che: 1. Il tag ha l attributo valore che può assumere i valori a. True. In questo caso il path dei fogli xml contenenti i fogli di presentazione, se necessario, viene letto dal file xml di configurazione stesso. b. False. In questo caso il path dei fogli xml contenenti i fogli di presentazione, se necessario, viene letto dalla banca dati. 2. Il tag è vuoto. 5.6 Il tag load-on-startup Il tag opzionale <load-on-startup> indica al modulo di security la classe che deve essere invocata quando il metodo init della servlet gateway viene chiamato. 5.7 Il tag SECURITY Il tag <security> indica al modulo di security quali sono gli ingressi relativi alla connessione al database, e ai parametri dell applicativo relativo al modulo srty. La parte dello schema ad esso associato è data da: <xs:element name="security"> <xs:complextype> <xs:attribute name="nome" type="xs:string" use="required"/> Pag. 11 / 21

12 Dal frammento dell xml schema sopra riportato emerge che: 1. Il tag ha l attributo nome che riporta il nome associato al modulo srty 2. Il tag è vuoto. 5.8 Il tag DATABASE I tags <database> servono per configurare gli accessi ai vari database necessari all applicativo. La parte dello schema ad esso associato è data da: <xs:element name="database"> <xs:complextype> <xs:sequence> <xs:element ref="dbaccessmode"/> <xs:element name="driver" type="xs:string"/> <xs:element name="uri" type="xs:string"/> <xs:element name="username" type="xs:string"/> <xs:element name="password" type="xs:string"/> </xs:sequence> <xs:attribute name="nome" type="xs:string" use="required"/> <xs:attribute name="objectcreate"> <xs:simpletype> <xs:restriction base="xs:nmtoken"> <xs:enumeration value="true"/> <xs:enumeration value="false"/> </xs:restriction> </xs:simpletype> </xs:attribute> <xs:attribute name="package" type="xs:string"/> <xs:element name="dbaccessmode"> <xs:complextype> <xs:attribute name="tipo" use="required"> <xs:simpletype> <xs:restriction base="xs:nmtoken"> <xs:enumeration value="direct"/> <xs:enumeration value="jndi"/> <xs:enumeration value="pool"/> </xs:restriction> </xs:simpletype> </xs:attribute> L elemento radice è dato dal tag <Database> che ha due attributi : Pag. 12 / 21

13 Nome. Rappresenta il nome logico associato al database (Questo ingresso viene riportato in maiuscolo) ObjectCreate. Indica al modulo srty se creare, o meno, la classe java relativo all ingresso in esame. I valori che può assumere sono true o false. Package. Indica qual e la classe che deve essere istanziata nel caso il cui l attirbuto ObjectCreation sia valorizzato a true Gli elementi figli del tag <Database> sono dati da: 1. dbaccessmode. Questo marcatore vuoto ha l attributo di nome tipo e serve per scegliere come deve essere creata la connesione al database in esame. I valori che tale attributo può assumere sono: a. direct. Tutte le volte che viene richiesta una connessione questa viene ricreata nuova e alla fine dell utilizzo viene chiusa b. pool. Tutte le volte che viene richiesta una connessione questa viene prelevata da un pool di connessioni aperte e alla fine dell utilizzo viene riposta nel pool stesso c. jndi. Tutte le volte che viene richiesta una connessione questa viene ricercata nell oggetto indicato 2. driver. Indica il driver relativo alla connessione (Non indicare nel caso jndi) 3. Nel caso di connessioni di tipo direct o pool il tag è dato dall uri, che rappresenta la stringa di connessione al database server, mentre nel caso di connessioni di tipo jndi il tag rappresenta il nome jndi, come java, da dove prelevare la connessione, ad esempio java:comp/env/jdbc/test. 4. username. Nome utente di connesione al database (Se non indicato non viene usato) 5. password. Password di connessione Prima di concludere è importante osservare che l ingresso relativo al database di profilatura è obbligatorio. 5.9 Il tag MIMEMAPPING I tags <MimeMaping> servono per determinare le classi che si occupano della trasformazione attraverso i fogli di stile xsl. La parte dello schema ad esso associato è data da: <xs:element name="mimemapping"> <xs:complextype> <xs:sequence> <xs:element name="mimetype" type="xs:string"/> <xs:element name="classname" type="xs:string"/> </xs:sequence> <xs:attribute name="objectcreate"> <xs:simpletype> <xs:restriction base="xs:nmtoken"> <xs:enumeration value="true"/> <xs:enumeration value="false"/> </xs:restriction> </xs:simpletype> </xs:attribute> <xs:attribute name="package" type="xs:string"/> L elemento radice è dato dal tag <MimeMaping> che ha un attributo: Pag. 13 / 21

14 ObjectCreate. Indica al modulo srty se creare, o meno, la classe java relativo all ingresso in esame. I valori che può assumere sono true o false. Package. Indica qual e la classe che deve essere istanziata nel caso il cui l attirbuto ObjectCreation sia valorizzato a true Gli elementi figli del tag <MimeMaping> sono dati da: 1. mimetype. Viene indicato il mime type di riferimento 2. classname. Indica la classe che opera la trasformazione 5.10 Il tag APPLICAZIONE I tags <Applicazione> servono per configurare i parametri necessari ai vari applicativi. La parte dello schema ad esso associato è data da: <xs:element name="applicazione"> <xs:complextype> <xs:sequence> <xs:choice maxoccurs="3"> <xs:element name="pathfilexmlpresentation" type="xs:string"/> <xs:element name="urljsppresentation" type="xs:string"/> <xs:element name="urlhtmlpresentation" type="xs:string"/> </xs:choice> <xs:element name="xslerror" type="xs:string" minoccurs="0"/> <xs:any processcontents="skip" minoccurs="0" maxoccurs="unbounded"/> </xs:sequence> <xs:attribute name="nome" type="xs:string" use="required"/> <xs:attribute name="objectcreate"> <xs:simpletype> <xs:restriction base="xs:nmtoken"> <xs:enumeration value="true"/> <xs:enumeration value="false"/> </xs:restriction> </xs:simpletype> </xs:attribute> <xs:attribute name="package" type="xs:string"/> L elemento radice è dato dal tag <Applicazione> che ha due attributi : Nome. Rappresenta il nome logico associato all applicativo ObjectCreate. Indica al modulo srty se creare, o meno, la classe java relativo all ingresso in esame. I valori che può assumere sono true o false. Package. Indica qual e la classe che deve essere istanziata nel caso il cui l attributo ObjectCreation sia valorizzato a true Gli elementi figli del tag <Applicazione> sono dati da: Pag. 14 / 21

15 1. pathfilexmlpresentation. Questo marcatore, presente solo nel caso della configurazione dell ingresso relativo al modulo srty, indica il path dei fogli di stile relativi alla pagina di errore, di scelta dei ruoli e di scelta dei profili. Per gli altri applicativi tale ingresso è mappato sul database. 2. URLJspPresentation. Questo marcatore indica l url necessario per richiamare le pagine jsp. 3. URLHtmlPresentation. Questo marcatore indica l url necessario per richiamare le pagine html. 4. XslError. Questo marcatore, presente solo nel caso della configurazione dell ingresso relativo al modulo srty, indica il nome del foglio di stile relativo alla pagina di presentazione degli errori. 5. Any: lo schema risulta aperto per l introduzione di marcatori specifici per l applicativo che non verranno validati 5.11 Il tag DATABASESERVER Il tag <databaseserver> indica al modulo di security il tipo di server db su cui risulta installato il db di profilazione utilizzato dall applicativo. La parte dello schema ad esso associato è data da: <xs:element name="databaseserver" default= informix > <xs:simpletype> <xs:restriction base="xs:nmtoken"> <xs:enumeration value="informix"/> <xs:enumeration value="postgresql"/> <xs:enumeration value="oracle"/> </xs:restriction> </xs:simpletype> Dal frammento dell xml schema sopra riportato emerge che: 1. Il tag può assumere i valori a. informix; b. postgresql; c. oracle. Prima di concludere è importante osservare che l ingresso relativo al database e all applicativo di profilatura è obbligatorio Il tag SSOPROXYFACTORYIMPL Il tag <ssoproxyfactoryimpl> specifica la libreria che implementa la factory per il recupero dell SSOProxy. La parte dello schema associata è <xs:element name="ssoproxyfactoryimpl"> <xs:complextype> <xs:simplecontent> <xs:extension base="xs:string"> <xs:attribute name="properties" type="xs:string" use="optional"/> </xs:extension> </xs:simplecontent> Pag. 15 / 21

16 Se questo tag non viene inserito, la libreria utilizzata è AMSDKArpaSSOProxy. E possibile specificare nel parametro properties l eventuale file di configurazione della libreria utilizzata. In ambiente di sviluppo è quindi possibile specificare una libreria che simuli il recupero delle informazioni dal portal tramite l amsdk TAG rimossi I tag certificato, autenticazione e webservices sono stati rimossi in quanti utilizzati soltanto dal core di srty, che attualmente reperisce le informazioni relative a tali tag dal modulo di autenticazione (Portal). Per lo stesso motivo sono stati rimossi gli inner tag XslForProfileChoose, XslForRoleChoose, XslForBasicAuthentication. 6 Creazione degli oggetti di business, degli oggetti di decide e delle pagine di presentazione Eseguite le operazioni di cui ai paragrafi precedenti si devono creare gli oggetti di business, gli oggetti di decide, dove necessario, e le pagine di presentazione. 6.1 Gli oggetti di business Per quanto riguarda la creazione degli oggetti di business la regola da seguire è molto semplice; infatti è sufficiente creare una classe java che implementi l interfaccia it.eng.srty.business.exebusiness, per la cui descrizione dettagliata si rimanda alla documentazione javadoc. Tale classe deve obbligatoriamente implementare il metodo executable, che è il metodo invocato dinamicamente dal framework di profilazione. Il valore di ritorno di tale metodo è un oggetto di tipo it.eng.srty.business.oggettotrasversale che riporta il documento xml, quando necessario, ed eventualmente altri parametri. 6.2 Gli oggetti di decide Prima di vedere quali sono le regole per la creazione dei metodi di decide è opportuno porre l accento sul compito che tali oggetti ricoprono. Gli oggetti di decide vengono invocati tutte le volte che si presenta un indeterminazione sull oggetto di business da invocare o sulla pagina di destinazione. Per quanto riguarda gli oggetti di business l indeterminazione è data dal fatto che quando il framework di profilazione srty deve determinare il metodo di business, leggendolo dalla banca dati in base alla funzionalità e all operazione da eseguire, determina un risultato con molteplicità maggiore di uno; in questo caso viene istanziata la classe di decide e viene invocato il metodo decide. Per quanto riguarda i passi di destinazione l indeterminazione è data dal fatto che quando il framework di profilazione srty deve determinare il nome del passo di destinazione, leggendolo dalla banca data in base al passo di arrivo, alla funzionalità, all operazione e al metodo di business eseguito, determina un risultato con molteplicità maggiore di uno; in questo caso viene istanziata la classe di decide e viene invocato il metodo decidepasso. Per quanto riguarda la creazione dei metodi di decide le regole da seguire sono: Pag. 16 / 21

17 1. Creare una classe java che implementi l interfaccia it.eng.srty.business.exedecide, per la cui descrizione dettagliata si rimanda alla documentazione javadoc. 2. Chiamare la classe come il nome dell operazione che genera l ambiguità Tale classe deve obbligatoriamente implementare i metodo decide e decidepasso, che rappresentano i metodi invocati dinamicamente dal framework di profilazione. Il valore di ritorno del metodo decide è un oggetto di tipo it.eng.srty.business.oggettotrasverledecide che riporta il nome del metodo di business da eseguire, mentre il metodo decidepasso deve semplicemente indicare, nell oggetto it.eng.srty.business.oggettotrasverledecide passatogli, il nome del passo di destinazione. 6.3 Pagine di presentazione Per quanto riguarda le pagine di presentazione si presentano due scenari diversi: Presentazione tramite JSP Presentazione tramite fogli di stile XSL Indipendentemente dal tipo di presentazione scelta le pagine dovranno riportare i seguenti parametri, che sono delle variabili html nascoste: 1. applicativo: valorizzato con il nome dell applicativo 2. funzionalità: che deve riportare la funzionalità che dovrà essere eseguita 3. operazione: che deve riportare l operazione che dovrà essere eseguita 4. passo: valorizzato con il nome del passo corrente (di solito è uguale al nome della pagina html) Presentazione tramite jsp Nella creazione delle pagine jsp non ci sono delle regole da seguire a parte quelle date dallo standard stesso. Presentazione tramite xsl Nella creazione dei fogli di presentazione bisogna analizzare dettagliatamente i livelli di visibilità. La regola fondamentale che si deve tenere presenta durante la creazione dei documenti xsl è data dal fatto che non tutti i profili applicativi che arrivano alla visualizzazione di una pagina vedono le stesse informazioni. Si hanno due tipi di filtraggio: 1. Filtraggio sui bottoni o link che permettono di eseguire una determinata funzionalità 2. Filtraggio sui dati sensibili Per eseguire il filtraggio è necessario riportare il documento xsl in documento xml la cui strutture è data da: Pag. 17 / 21

18 <?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <xs:schema xmlns:xs=" elementformdefault="qualified"> <xs:complextype name="visibilitatype" mixed="true"> <xs:choice minoccurs="1" maxoccurs="unbounded"> <xs:element name="visibilita" type="visibilitatype"/> </xs:choice> <xs:attribute name="livello" use="required" type="xs:string"/> <xs:attribute name="nome" type="xs:string"/> <xs:attribute name="tipo" type="xs:string"/> <xs:attribute name="identificativo" type="xs:string"/> <xs:attribute name="descrizione" type="xs:string"/> </xs:schema> Nel frammento xml di Figura 3 viene invece riportato un file xml di esempio che riporta al suo interno il foglio di stile xsl per la presentazione. Pag. 18 / 21

19 Marcatore di visibilità sulla funzionalità Marcatore di visibilità su i dati sensibili Figura 3: Foglio xml con marcatori di visibilità Osservando lo schema xml emerge che l unico tag presente per la creazione dei fogli xml contenenti i fogli di stile è dato dal marcatore <visibilita>, che può essere ricorsivo al suo interno. Pag. 19 / 21

20 Gli attributi del marcatore <visibilita>, il cui significato varia dipendentemente dal caso in cui la visibilità sia riferita al filtraggio sulle funzionalità o sui dati sensibili, sono dati da: livello Questo rappresenta il livello associato alla visibilità. In particolare si hanno due casistiche possibile: 1. Valore con livello puntuale. Questo è il caso in cui la visibilità dell oggetto è associata solo a quei profili con i livelli specificati nell attributo. Per la scrittura dei valori dei livelli ad accesso puntuale vengono aggiunti i caratteri - prima e dopo il valore del livello stesso. (Es: livello= indica che solo i profilo con livello 1 e 10 possono vedere la parte del documento xsl associata). 2. Valore con livello gerarchico.. Questo è il caso in cui la visibilità dell oggetto è associata a quei profili con i livello inferiore al livello specificati nell attributo, che quindi rappresenta il valore massimo di visibilità. (Es: livello= 50 indica che solo i profili con livello inferiore a 50 possono vedere la parte del documento xsl associata). Questo attributo è presente sia nel caso di visibilità a livello di funzionalità che di sensibilità Il secondo attributo è diverso dipendentemente dalle due casistiche di visibilità: o Nel caso di visibilità sulle funzionalità l attributo è dato dal nome. Questo DEVE contenere il nome della funzionalità a cui si riferisce. o Nel caso di visibilità sui dati sensibili gli attributi sono dati da: tipo. Questo rappresenta il tipo dell oggetto di sensibilità (colonna tabella, elemento di una lista, etc) identificativo. Questo rappresenta l identificativo associato all oggetto di sensibilità. Questo permette di identificare oggetti di sensibilità uguali in pagine diversi e di gestirli in maniera univoca descrizione. Questo rappresenta la descrizione dell oggetto di sensibilità Le ultime osservazione su cui è importante porre l accento sono date da: 1. Il contenuto del marcatore <visibilita> è preceduto dal tag <![CDATA[ ]]>. Questo permette di poter scrivere tutti i caratteri senza incorrere nella presenza di caratteri speciali per l xml che porterebbero alla creazione di un documento xml non well-formed. 2. Il marcatore <visibilita>, radice del documento xml, ha il valore dell attributi livello impostato ad un valore alto con filtraggio gerarchico mentre all attributo nome viene associato un nome fittizio. 7 Il file web.xml Il contenuto del file di configurazione della web application (web.xml) deve contenere: 1. la dichiarazione della servlet gateway 2. Il parametro pathfileconfigurazione che indica alla servlet gateway dove trovare il file di configurazione del modulo srty Qui di seguito viene riportato un esempio del file web.xml <?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> Pag. 20 / 21

21 <!DOCTYPE web-app PUBLIC "-//Sun Microsystems, Inc.//DTD Web Application 2.3//EN" " <web-app> <servlet> <servlet-name>gateway</servlet-name> <servlet-class>it.eng.srty.gateway.servletgateway</servlet-class> <init-param> <param-name>pathfileconfigurazione</param-name> <param-value>/data_webapps/config/</param-value> </init-param> </servlet> <servlet-mapping> <servlet-name>invoker</servlet-name> <url-pattern>/servlet/*</url-pattern> </servlet-mapping> <servlet-mapping> <servlet-name>gateway</servlet-name> <url-pattern>/gateway</url-pattern> </servlet-mapping> </web-app> 8 Porting delle applicazioni Per effettuare il porting delle applicazioni sviluppate utilizzando le precedenti versioni di srty a quella attuale è necessario attenersi ai seguenti passi: 1) Eseguire l'export dell'applicativo tramite il tool Java Web Start 2) Rimuovere dall applicazione i file BasicAuthentication.xsl, rolechoose.xsl, profilechoose.xsl. 3) Editare il file 'FrameworkConf.xml': a) Rimuovere i tag 'certificato', 'autenticazione', webservices, 'XslForProfileChoose', 'XslForRoleChoose', 'XslForBasicAuthentication'. b) Aggiornare le coordinate della base dati di profilazione c) Introdurre il tag 'ssoproxyfactoryimpl' (solo se si intende deployare l applicazione in ambiente di sviluppo.) 4) Sostituire i file 'FrameworkCodedError.xml', 'FrameworkConf.dtd', 'FrameworkConf.xsd' con la rispettiva versione aggiornata. 5) Sostituire la libreria srty.jar con la versione aggiornata. 6) Aggiungere le librerie 'amclientsdk.jar', 'arpa-common.jar', 'djep.jar' 7) Aggiungere il file AMConfig.properties (opportunamente configurato) nella cartella 'WEB-INF\classes' 8) Importare l'applicativo nella nuova base dati mediante l'applicativo Java Web Start o l interfaccia di amministrazione web. 9) Effettuare le associazione Ruolo-Profilo Si sottolinea che Il punto 3c ed i punti 6 e 7 sono in alternativa: Per un ambiente di sviluppo senza collegamento effettivo al portal eseguire 3c, per l ambiente di produzione finale eseguire 6 e 7. Pag. 21 / 21

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