Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e di lavoro

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1 Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e di lavoro N Apprendistato professionalizzante Luci e ombre dopo il Jobs Act A cura di Debhorah Di Rosa Categoria: Previdenza e Lavoro Sottocategoria: Apprendistato - Formazione Il legislatore ha faticosamente intrapreso il cammino che sta portando ad una progressiva revisione della disciplina che regola il rapporto di apprendistato. Era infatti necessario riformulare alcuni principi al fine di dare nuovo impulso ad una tipologia contrattuale che si stava trasformando, anno dopo anno, in una mancata opportunità per i giovani in cerca di lavoro. Facciamo il punto sulla disciplina ad oggi in vigore in materia di apprendistato professionalizzante. Premessa Il ricorso alla tipologia contrattuale dell apprendistato professionalizzante ha subito negli ultimi anni una forte contrazione che, a ben vedere, non può essere imputata esclusivamente alla crisi congiunturale che ha caratterizzato le attività economiche del nostro paese: da tempo infatti i datori di lavoro e i professionisti loro intermediari hanno puntato il dito contro la rigidità che per lungo tempo ha caratterizzato l obbligo formativo connesso a questa tipologia di rapporto di lavoro. Ciò aveva inevitabilmente determinato la sconfitta dell apprendistato rispetto ad altri strumenti contrattuali resi invece più flessibili dallo stesso legislatore. Il contratto di apprendistato è stato oggetto di revisione ad opera del legislatore del Jobs Act che, con il Decreto Legislativo n. 81 del 2015, ha sostituito le disposizioni previste in precedenza dal Testo Unico proprio con l obiettivo di 1

2 accrescerne l appeal e così rilanciare questa tipologia di contratto. È stato nel contempo notevolmente esteso il campo d azione assegnato alla contrattazione collettiva, nazionale, di settore e aziendale, che può intervenire modificando gran parte delle condizioni applicative dettate dalla disciplina prevista dalla legge. I caratteri generali della nuova disciplina Fermo restando il principio normativo secondo il quale l apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e occupazione dei giovani, viene mantenuta la previsione dell obbligo della stipula in forma scritta, ai fini della prova, e dell inserimento, seppure in forma sintetica, del piano formativo individuale, mentre è stato eliminato l obbligo di inserire nel contratto il patto di prova. La durata minima, per espressa previsione di legge, non può essere inferiore a 6 mesi, ad eccezione dei datori di lavoro che svolgono la propria attività in cicli stagionali, per i quali i contratti collettivi nazionali di lavoro possono prevedere specifiche modalità di svolgimento, anche a tempo determinato. Resta poi confermata la possibilità, consentita agli accordi interconfederali e ai CCNL stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, di intervenire per regolamentare numerosi aspetti del contratto, sempre però nel rispetto di alcuni principi inviolabili: divieto di retribuzione a cottimo; possibilità di inquadrare il lavoratore fino a 2 livelli inferiori rispetto a quello spettante, secondo il CCNL, ai lavoratori addetti a mansioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al cui conseguimento è finalizzato il contratto, o, in alternativa, di stabilire la retribuzione dell apprendista in misura percentuale e proporzionata all anzianità di servizio; presenza di un tutor aziendale; possibilità di finanziare i percorsi formativi aziendali tramite i fondi paritetici; possibilità di prolungare il periodo di apprendistato in caso di malattia, infortunio o altra causa di sospensione involontaria del lavoro, di durata superiore a 30 giorni. Sotto il profilo dei requisiti soggettivi, si prevede che possono essere assunti in tutti i settori di attività, pubblici o privati, con contratto di apprendistato professionalizzante per il conseguimento di una qualificazione professionale ai fini contrattuali, i soggetti di età: compresa tra i 18 e i 29 anni compiuti; 2

3 che abbiano compiuto 17 anni qualora già in possesso di una qualifica professionale. L obbligo formativo La qualifica professionale al cui conseguimento è finalizzato il contratto è determinata dalle parti sulla base dei profili o qualificazioni professionali previsti per il settore di riferimento dai sistemi di inquadramento del personale di cui ai contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale. Gli accordi interconfederali e i CCNL stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale stabiliscono, in ragione del tipo di qualificazione professionale ai fini contrattuali da conseguire, la durata e le modalità di erogazione della formazione per l acquisizione delle relative competenze tecnico-professionali e specialistiche, nonché la durata anche minima del periodo di apprendistato, che non può essere superiore a 3 anni, estesi a 5 per i profili professionali caratterizzanti la figura dell artigiano individuati dalla contrattazione collettiva di riferimento. La formazione di tipo professionalizzante, svolta sotto la responsabilità del datore di lavoro, è integrata, nei limiti delle risorse annualmente disponibili, dall offerta formativa pubblica, interna o esterna all azienda, finalizzata all acquisizione di competenze di base e trasversali per un monte complessivo non superiore a 120 ore nel triennio e disciplinata dalle regioni e dalle province autonome, tenuto conto del titolo di studio e delle competenze dell apprendista. Sulla regione è posto l onere di far conoscere al datore di lavoro, entro 45 giorni dalla comunicazione dell instaurazione del rapporto, le modalità di svolgimento dell offerta formativa pubblica, anche con riferimento alle sedi e al calendario delle attività previste ai sensi delle linee guida adottate dalla Conferenza Stato, regioni e province autonome. Il decreto stabilisce altresì che, una volta conseguita la qualifica del diploma professionale o del diploma di istruzione secondaria superiore, è possibile trasformare il contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore in apprendistato professionalizzante per conseguire la qualificazione professionale ai fini contrattuali: in questo caso, la durata massima complessiva dei due periodi di apprendistato non può eccedere quella individuata dagli accordi interconfederali o dai contratti nazionali. 3

4 L obbligo di stabilizzazione Il Jobs Act ha confermato anche l onere di stabilizzazione che, ferma la possibilità per i CCNL, stipulati dalle associazioni sindacali più rappresentative, di individuare limiti diversi, solo per i datori con almeno 50 dipendenti, l assunzione di nuovi apprendisti è subordinata alla prosecuzione a tempo indeterminato, al termine dell apprendistato, nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno il 20% degli apprendisti (sono esclusi dal computo i rapporti cessati nel periodo di prova, per dimissioni o licenziamento per giusta causa); è tuttavia sempre consentita l assunzione di 1 apprendista con contratto professionalizzante. Le sanzioni Sono state confermate anche le sanzioni a carico del datore, e quindi: l inadempimento nell erogare la formazione, di cui il datore sia il solo responsabile e che sia tale da impedire le finalità proprie del contratto, è punito con il pagamento della differenza tra la contribuzione versata e quella dovuta con riferimento al livello di inquadramento contrattuale superiore che sarebbe stato raggiunto al termine dell apprendistato, maggiorata del 100%, escluse però le sanzioni per omessa contribuzione; la mancata stipula in forma scritta del contratto e del PFI, la retribuzione a cottimo, l inquadramento oltre 2 livelli inferiori, la mancata presenza del tutor comporta l irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 600 euro, e da 300 a euro in caso di recidiva. Dimissioni telematiche L integrazione salariale Il Ministero del Lavoro ha recentemente chiarito che anche il recesso dell apprendista deve essere manifestato attraverso la procedura telematica: ciò in quanto si tratta comunque di un rapporto di lavoro subordinato, il quale, ove le parti non recedano dal medesimo, prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, così come previsto dall art. 42, quarto comma, del Decreto Legislativo 81/2015. Agli apprendisti con contratto di apprendistato professionalizzante è stato esteso l accesso al trattamento di integrazione salariale a partire dal 24 settembre In tale senso bisogna operare una distinzione: gli apprendisti dipendenti da imprese destinatarie dei soli trattamenti di integrazione salariale straordinaria sono tutelati dalla sola causale di crisi aziendale; 4

5 gli apprendisti dipendenti da imprese destinatarie dei trattamenti ordinari e straordinari di integrazione, oppure solo ordinari, possono avere accesso soltanto alla CIGO. Inoltre gli apprendisti assunti con il professionalizzante da datori di lavoro che non rientrano nel campo di applicazione della CIGO e della CIGS, possono accedere alle prestazioni erogate dai Fondi di solidarietà se il datore di lavoro, mediamente, occupa più di cinque dipendenti, compresi gli stessi apprendisti. Il requisito per accedere al trattamento integrativo è il possesso di novanta giorni di anzianità di lavoro effettivo nell unità produttiva, incluse anche le assenze per ferie, festività, infortunio ed astensione obbligatoria per maternità. Analogamente, dal 24 settembre 2015, sono stati estesi anche agli apprendisti gli obblighi contributivi per le integrazioni salariali in misura pari a quella prevista per il personale con la qualifica di operaio. Nel caso di ricorso ad un ammortizzatore sociale ordinario o straordinario che coinvolga apprendisti, anche per loro il datore di lavoro è tenuto a pagare il contributo addizionale del 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata all apprendista per le ore non lavorate relativamente ai primi dodici mesi del quinquennio mobile: esso sale al 12% fino ad un massimo di 104 settimane per giungere al 15% fino al raggiungimento dei possibili trentasei mesi. Il periodo di durata del piano formativo viene prorogato in misura equivalente all ammontare delle ore di integrazione fruite per effetto della sospensione o della riduzione di orario. - Riproduzione riservata - 5