Avente ad oggetto: opposizione a decreto ingiuntivo n. 4530/2013 ing. emesso in data , n.10508/2013 R.G.

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1 N. R.G. 2188/2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di MODENA PRIMA SEZIONE CIVILE Il Tribunale, nella persona del Giudice dott. Manuela Cortelloni, ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 2188/2014 promossa da: VIGNOLO SNC DI ANGELO DI MARIA E MARCO TALU (C.F ); ANGELO DI MARIA (C.F. DMRNGL60S23D969X), MARCO TALU (C.F. TLAMRC65P25I452J), LORENZO DEIANA (C.F. DNELNZ54B19I452V), ALESSIO MERCATELLI (C.F. MRCLSS47D20D969X), rappresentati e difesi dall avv. Stefano Scaglietti e Fabrizio Versè, in virtù di procura alle liti posta a margine dell atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo datato ; attori opponenti contro CAFFE MOLINARI SPA (C.F ), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall avv. Giovanni Bellei in virtù di procura alle liti posta in calce al ricorso per decreto ingiuntivo; convenuta opposta Avente ad oggetto: opposizione a decreto ingiuntivo n. 4530/2013 ing. emesso in data , n.10508/2013 R.G. CONCLUSIONI DELLE PARTI: Per GLI ATTORI OPPONENTI: In via preliminare e/o pregiudiziale: respingere ogni istanza volta ad ottenere la provvisoria esecuzione del Decreto Ingiuntivo opposto n. 2626/2013 e/o ogni altro provvedimento anticipato di condanna; revocare e dichiarare privo di qualsivoglia effetto il decreto ingiuntivo opposto; pagina 1 di 5

2 Nel merito in via principale, a) anche eventualmente previo accertamento e declaratoria che la clausola 5) del contratto intercorso tra le parti è nulla e/o annullabile o comunque inefficace e/o improduttiva di effetti ex art c. c., in quanto priva della doppia sottoscrizione richiesta ex lege e/o incerta e non comprensibile nella propria interpretazione, ovvero in quanto affetta da vizio del consenso ai sensi e per gli effetti di cui all art per dolo e/o errore essenziale e riconoscibile, revocare e dichiarare privo di qualsivoglia effetto il decreto ingiuntivo opposto; b) anche eventualmente previo accertamento e declaratoria che il contratto invocato dall opposta a sostegno della propria azione monitoria è cessato e/o in ogni caso che il recesso della convenuta opposta è illegittimo per tutte le causali ut supra, revocare e dichiarare privo di qualsivoglia effetto il decreto ingiuntivo opposto. In ogni caso, respingere le avverse domande in quanto infondate in fatto e in diritto. In via subordinata, nella denegata ipotesi di mancato accoglimento delle domande di cui sopra, ridurre in ogni caso gli importi dedotti in sede monitoria per le causali sopra esposte, anche eventualmente ex art ss. c.c., riconoscendo dovuta a Caffè Molinari la sola somma di Euro 6.975,00, ovvero quell'altra diversa e non maggiore somma ritenuta di giustizia dall'ill.mo Tribunale adito, occorrendo anche in via equitativa. Per CAFFE MOLINARI SPA: Ogni diversa e contraria istanza reietta; Respingersi le conclusioni rassegnate da parte opponente nel presente giudizio in quanto destituite di fondamento in fatto ed in diritto. Dichiararsi risolto, per colpa e responsabilità esclusiva della società opponente VIGNOLO S.N.C. di ANGELO DI MARIA e TALU MARCO, il contratto di somministrazione di cui alla proposta in data , azionato nel decreto ingiuntivo. Dirsi pertanto tenuti e condannarsi gli opponenti, in solido fra loro, alla restituzione, in favore della Società convenuta opposta, della somma di ,00=, o quella minore che sarà ritenuta di giustizia, da quest'ultima versata a titolo di caparra confirmatoria in adempimento del contratto di somministrazione di cui alla proposta in data , oltre interessi di mora calcolati al tasso ufficiale di riferimento aumentato di sei punti, come previsto alla clausola 8.1 del contratto di somministrazione di cui è causa. Con vittoria di spese, competenze ed onorari e rimborso spese generali come per legge. A) Svolgimento del processo. MOTIVI DI FATTO E DI DIRITTO DELLA DECISIONE pagina 2 di 5

3 Vignolo snc di Angelo Di Maria e Marco Talu, nonché Angelo Di Maria, Marco Talu, Lorenzo Deiana e Alessio Mercatelli, proponevano opposizione al decreto ingiuntivo emesso dall intestato Tribunale in data , n. 4530/2013 ing., con il quale venivano ingiunti, su istanza di Caffè Molinari spa, al pagamento di euro ,00, oltre ad accessori ed alle spese della procedura monitoria. Gli opponenti, in particolare, eccepivano l inefficacia del recesso esercitato dalla contro parte con il telegramma del , atteso che a tale data il contratto di somministrazione concluso l aveva già cessato la sua efficacia, dall ; su tali basi, il credito ingiunto in fase monitoria (pari alla differenza fra il doppio della caparra versata dalla somministrante ed i premi maturati in corso di rapporto a favore del somministrato) non sussisteva; inoltre, eccepivano come il ritiro di un quantitativo minore di caffè, rispetto a quello minimo previsto dal contratto, non fosse qualificabile come inadempimento di non scarsa importanza ex art c.c.; inoltre, eccepivano l annullamento della clausola n.5) del contratto ( caparra confirmatoria ), in quanto formulata in modo confuso tale da fare cadere in errore l aderente in conseguenza di dolo - vizio del consenso; rilevavano altresì l inefficacia della citata clausola in quanto non specificamente sottoscritta ai sensi dell art comma c.c. Caffè Molinari spa, costituendosi in giudizio, chiedeva il rigetto dell opposizione, rilevando tra l altro come il rapporto di somministrazione avesse avuto tacita prosecuzione e che l inadempimento al contratto non era contestato dalla stessa contro parte. Con separata ordinanza del , veniva rigettata l istanza di concessione della provvisoria esecuzione ex art. 648 c.p.c. Assegnati i termini di legge di cui all art. 183 VI comma c.p.c., per il deposito delle memorie ivi previste, la causa veniva istruita mediante le produzioni documentali delle parti. All udienza del 26 gennaio 2018, sulle conclusioni precisate dalle parti, la causa veniva trattenuta per la decisione. 2) Dalla disamina del contratto prodotto sub doc. n. 1 da parte opposta, emerge come le parti avessero convenuto, quale durata dello stesso, quella di mesi sessanta dalla sua conclusione (cfr. art.3). Stante che il contratto veniva concluso in data , la naturale scadenza dello stesso è avvenuta l Nel contratto non è prevista la clausola di tacita rinnovazione per quanto emerge chiaramente dal suo tenore testuale né quest ultima è risultata provata in corso di causa. pagina 3 di 5

4 Infatti, il documento prodotto sub n. 4 da parte opposta, di formazione unilaterale della stessa e scarsamente dettagliato, non è astrattamente idoneo a dare dimostrazione della circostanza che, fra le parti, dopo l il contratto abbia avuto tacita prosecuzione per facta concludentia e che si sia rinnovato sulla base delle stesse condizioni contrattuali già previste in virtù del precedente contratto. Né, sul punto, soccorrono le allegazioni di parte opposta che nulla ha specificato e dedotto, limitandosi a produrre tale schematico documento. Di conseguenza, il recesso esercitato da Caffè Molinari spa, in data , (allorquando l efficacia del contratto era già venuta meno), deve ritenersi inefficace. E inammissibile la mutatio libelli effettuata dalla convenuta opposta con la memoria ex art. 183 VI comma n.1) c.p.c. laddove introducendo una domanda del tutto nuova chiede una pronuncia di natura costitutiva, di declaratoria di risoluzione del contratto per l inadempimento dell opponente, con condanna alla restituzione della caparra confirmatoria versata, pari ad euro ,00. Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, l opposto, rivestendo la posizione sostanziale di attore, non può avanzare domande diverse da quelle valere con l ingiunzione, potendo a tale principio derogarsi solo quando, per effetto di una riconvenzionale formulata dall opponente, la parte opposta si venga a trovare a sua volta in una posizione processuale di convenuto; peraltro, la proposizione della reconventio reconventionis, in tali casi, può essere ritualmente introdotta solo in comparsa di costituzione e risposta e non nel successivo corso del giudizio. 1 Circa la natura di tale domanda, quale mutatio libelli e non sola precisazione della domanda originaria, si rileva come, sebbene secondo un certo orientamento interpretativo, sia ammissibile la modifica della domanda di risoluzione giudiziale del contratto per inadempimento e di risarcimento del danno, con quella di recesso e di restituzione del doppio della caparra versata o di restituzione di quella ricevuta, in quanto quest ultima si connoterebbe per un accertamento più ridotto (in quanto il danno è già liquidato convenzionalmente dalle parti), non invece sarebbe possibile il contrario, così come invece è avvenuto nel caso concreto. 2 In ultima analisi, anche ad opinare diversamente, si rileva che la pronuncia di risoluzione giudiziale - che ha natura costitutiva e non di mero accertamento - postuli la sussistenza, al momento della sua 1 Cass. Civ. Sez. III, 29 settembre 2006 n In ogni caso, si richiama quanto affermato da S.S. UU Civili n. 553 che aderendo al contrapposto orientamento - hanno ritenuto l inammissibilità della suddetta domanda di recesso, in luogo di quella di risoluzione del contratto per inadempimento, proposta per la prima volta in appello, in ragione, tra l altro, della disomogeneità esistente fra la domanda di risoluzione giudiziale e quella di recesso ed all irrinunciabilità dell effetto conseguente alla risoluzione di diritto oltre che all incompatibilità strutturale e funzionale tra la ritenzione della caparra e la domanda di risarcimento. pagina 4 di 5

5 proposizione e della pronuncia, della validità ed efficacia del contratto inter partes, con onere della prova a carico dell attore, ex art comma c.c. Condizione quest ultima che, in quanto non sussistente, precluderebbe in ogni caso l accoglimento della domanda, anche qualora valutata ammissibile. Per le suesposte considerazioni, il decreto ingiuntivo va revocato. 3) Le spese processuali. Le spese di lite seguono la soccombenza e si liquidano in dispositivo. La liquidazione avviene in base al D.M.55/2014. P.Q.M. Il Tribunale Ordinario di Modena, Prima Sezione Civile, in persona del giudice dott. Manuela Cortelloni, definitivamente pronunciando, ogni diversa istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così dispone: a) Revoca il decreto ingiuntivo n. 4530/2013 ing. emesso in data , n.10508/2013 R.G., a favore di Caffè Molinari s.p.a.; a) Condanna Caffè Molinari spa al rimborso delle spese processuali anticipate da Vignolo snc di Angelo Di Maria e Marco Talu, nonché da Angelo Di Maria, Marco Talu, Lorenzo Deiana e Alessio Mercatelli che si liquidano in euro 285,50 per spese ed in euro 3.250,00 per compensi, oltre al 15% per rimborso spese generali, IVA e CPA come per legge. Così deciso in Modena, 18 aprile 2018 IL GIUDICE dott. Manuela Cortelloni pagina 5 di 5