La cornice istituzionale della Regione Lazio in tema di IOS

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1 I PROGRAMMI PER IL CONTROLLO DELLE IOS ED IL BUON USO DEGLI ANTIBIOTICI: UNO STATO, MOLTE REGIONI La cornice istituzionale della Regione Lazio in tema di IOS Antonio Silvestri UOSD Qualità, Certificazione e Sicurezza delle Cure Risk Management Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini - Roma

2 Costituzione di Gruppi di Lavoro in materia di Rischio Clinico: ) Comitato Tecnico di Coordinamento Rischio Clinico 2) Gruppo di Lavoro di Coordinamento per le Infezioni Correlate all Assistenza (ICA) 3) Gruppo di Lavoro Comitato Valutazione Sinistri (CVS) 4) Gruppo di Lavoro per l elaborazione di un Piano Formativo

3 3 Attivazione di un sistema che garantisca il monitoraggio di microrganismi con caratteristiche di antibiotico-resistenza e/o di elevata diffusibilità (microrganismi alert)

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5 In relazione alle attività svolte dal CIO, si dichiara quanto segue: SI NO Di aver nominato, con atto formale, il Comitato per il controllo delle ICA, il gruppo operativo ristretto ed il relativo regolamento, così come previsto dalla Circolare Ministeriale n. 52 del 20/2/985; Di aver individuato, con apposito atto, il personale dedicato alla sorveglianza e controllo delle ICA, in particolare un medico con funzioni di Coordinamento del Gruppo Operativo e almeno un infermiere dedicato; Di aver portato a termine almeno quattro riunioni del CIO nell ultimo anno, con relativo verbale documentabile; Di aver declinato un programma di prevenzione delle ICA documentabile nell ultimo anno; Il Clinical Risk Manager fa parte del Comitato: in qualità di componente in qualità di coordinatore Di aver istituito un sistema di Reporting delle ICA, con particolare riferimento ai microrganismi alert e alla Circolare prot. n P del 26/02/203; Di aver progettato una strategia di comunicazione interna; Di aver inserito stabilmente i dati riguardanti le ICA nel percorso di formazione finalizzato ad aumentare le competenze professionali degli operatori. Si allega la documentazione relativa a quanto sopra dichiarato IL RAPPRESENTANTE LEGALE DELLA STRUTTURA (Timbro e Firma)

6 00% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 0% 0% SI NO

7 00% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 0% 36% 64% SI NO 0% Formazione ad hoc per le ICA Sistema di reporting microrganismi alert

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11 La Regione Lazio approva il Piano Regionale della Prevenzione (Progetto 7.3 : Contenimento delle infezioni correlate all assistenza sanitaria (ICA) e monitoraggio dell uso degli antibiotici La Regione Lazio istituisce il SERvizio di Epidemiologia, Sorveglianza e controllo per le Malattie Infettive (Seresmi), presso l INMI Lazzaro Spallanzani di Roma.

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13 PROGETTO DI SORVEGLIANZA REGIONALE DELLE INFEZIONI/COLONIZZAZIONI DA MICRORGANISMI SENTINELLA Obiettivi: organizzare una raccolta stabile di dati epidemiologici e clinici, che consenta di conoscere e monitorare a livello regionale la circolazione dei microrganismi alert e i rispettivi tassi di infezione/colonizzazione; garantire la notifica dei ceppi antibiotico-resistenti; controllare la trasmissione dei germi multiresistenti.

14 Microbiologia Isolamento e refertazione microrganismo alert CC-ICA (ex CIO) AZIONI Sistema di sorveglianza Aziendale

15 RETE REGIONALE

16 Dati microbiologici Informazioni cliniche INTEGRAZIONE

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19 REPARTO 0/09/205 8/09/205 REPARTO 2 8/09/205 4/0/205 Rep art REPARTO o

20 ALERT! PRIMO ISOLAMENTO CRE 2/09/205 24/09/205

21 HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA HA CA HCA Jan st half Jan 2nd half Feb st half Feb 2nd half Mar st half Mar 2nd half Apr st half Apr 2nd half May st half May 2nd half Jun st half Jun 2nd half HA : Hospital Acquired Infection/Colonization INFEZIONI NOSOCOMIALI Casi di infezione/colonizzazione insorti nella UO oltre le 48 h dall'ammissione in reparto COLONIZZAZIONI NOSOCOMIALI 3 0% 0% 3% INFEZIONI NOSOCOMIALI COLONIZZAZIONI NOSOCOMIALI CA : Community Acquired Infection/Colonization INFEZIONI COMUNITARIE 0 Casi di infezione/colonizzazione insorti nella UO entro le 48 ore, riferibili a struttura diversa, NON assistenziale COLONIZZAZIONI COMUNITARIE 0 HCA : Health Care Associated Infection/Colonization INFEZIONI Health Care Associate 2 Casi di infezione/colonizzazione insorti nella UO entro le 48 ore, riferibili a diversa struttura assistenziale (altra UO dello stesso ospedale, altro ospedale, RSA, etc.) COLONIZZAZIONI Health Care 9 associate 20% 7% 60% INFEZIONI COMUNITARIE COLONIZZAZIONI COMUNITARIE INFEZIONI Health Care Associate COLONIZZAZIONI Health Care

22 TOTALE ANDAMENTO ISOLAMENTI Jan st half Jan 2nd half Feb st half Feb 2nd half Mar st half Mar 2nd half Apr st half Apr 2nd half May st half May 2nd half Jun st half Jun 2nd half Tutti gli isolati (infezioni + colonizzazioni <48> h) 5 TOTALE ANDAMENTO ISOLAMENTI Jan st half Jan 2nd half Feb st half Feb 2nd half Mar st half Mar 2nd half Apr st half Apr 2nd half May st half May 2nd half Jun st half Jun 2nd half Infezioni + Colonizzazioni > 48 h Infezioni + Colonizzazioni < 48 h

23 INFEZIONI da : isolati a più di 48 ore dal ricovero (Hospital Acquired) Jan st half Jan 2nd half Feb st half Feb 2nd half Mar st half Mar 2nd half Apr st half Apr 2nd half May st half May 2nd half Jun st half Jun 2nd half INFEZIONI da: isolati a meno di 48 ore dal ricovero (Community Acquired e Health Care Associated) Jan st half Jan 2nd half Feb st half Feb 2nd half Mar st half Mar 2nd half Apr st half Apr 2nd half May st half May 2nd half Jun st half Jun 2nd half CA HCA

24 In Italia le ICA sono fra le prime 0 cause di denunce di sinistro in Sanità e fra le prime 5 voci di spesa per risarcimenti. La maggior parte delle richieste danni sono stragiudiziali; circa il 3% è giudiziario. In caso di decesso correlato all infezione la percentuale aumenta, arrivando a circa il 30% di pratiche giudiziarie con un 6% di penale. Il contenzioso giudiziario generato da una ICA è soprattutto civilistico; il paziente che se ne ritiene vittima può citare in giudizio il medico e l Azienda Ospedaliera la quale, solitamente, si vede condannata a risarcire il danno non essendo in grado di esibire prove a discolpa.

25 Attualmente il rapporto fra paziente e la struttura deriva dal contratto di c.d. spedalità, con il risultato che la responsabilità per inadempimento è disciplinata dall'art. 28 del codice civile, il quale prevede che se il debitore non esegue correttamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno E' il debitore (medico o Azienda) che deve fornire la prova liberatoria e cioè di aver agito secondo le regole dell arte e di aver fatto tutto il possibile per realizzare la prestazione dovuta per essere esonerato da responsabilità in ordine alla causa che ha reso impossibile il raggiungimento del risultato atteso dalla parte. Il passaggio da un regime di responsabilità extracontrattuale ad un regime di responsabilità contrattuale, ha implicato una conseguente diversità del regime giuridico dell'azione risarcitoria, in particolare con riferimento all onere della prova, al nesso di causalità ed alla colpa. In punto di responsabilità I'A.G. richiede all obbligato (medico e/o Az. Ospedaliera) che sia provata la diligenza e ciò al fine di dedurre l esistenza del fatto impeditivo a lui non imputabile.

26 Grazie al Dott. Egidio Sesti, ovunque Egli sia adesso

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