Progetto Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescent
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- Ottaviano Grasso
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1 DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE, L INTEGRAZIONE E LA PARTECIPAZIONE uniti per i bambini AltAn /Quipos Progetto Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescent Protocollo attuativo anno scolastco 6/7
2 Istituzione Scolastica Istituto Comprensivo Lucca Indirizzo Piazza A.Moro, 85 /Fa Indirizzo Adesione al Progetto Delibera del Collegio dei Docent n del Delibera del Consiglio di Isttuto/ Circolo n del La Scuola partecipa per la prima volta La Scuola prosegue il percorso Il Docente Referente Il Dirigente Scolastco Specchierla Annalisa-Ciulli Cinzia Luisa Arcicasa
3 INDICE Introduzione 4 Gli strument: i ve Passi e il Protocollo Attuatvo 5 Il metodo: la Progettazione Partecipata 6 I tempi: le fasi della realizzazione 7 Quadro degli indicatori 9 Suggeriment di lavoro 4 Schema delle Buone Pratche 45
4 INTRODUZIONE Prosegue anche per l a.s. 6-7 il Progetto Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescent nato dalla collaborazione tra l UNICEF Italia e il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Il Progetto è finalizzato a attivare prassi educatve volte a promuovere la conoscenza e l attuazione della Convenzione sui diritti dell Infanzia e dell adolescenza. La Convenzione sui diritti dell infanzia e dell adolescenza è stata approvata dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il novembre 989; è il trattato in materia di diritti umani con maggior numero di ratfiche degli Stat. In Italia è stata ratficata il 7 maggio 99 con legge n. 76. Il Progetto propone alle scuole percorsi per migliorare l accoglienza e la qualità delle relazioni, per favorire l inclusione delle diversità (per genere, religione, provenienza, lingua, opinione, cultura) e per promuovere la partecipazione attiva degli alunni. In questa prospettiva la scuola, oltre a essere per definizione luogo preposto all istruzione e alla trasmissione della cultura, diventa essa stessa esperienza di civile convivenza e crescita formatva per gli allievi. Il progetto in questone Scuola Amica mira a creare un ambiente di apprendimento dove tutti, adult, bambini e ragazzi, possano star bene e in cui sia più facile e appassionante insegnare e apprendere. La partecipazione dei bambini e dei ragazzi risulta indispensabile per creare un clima che stmoli la cooperazione e il reciproco sostegno necessario a un apprendimento interattivo e centrato sul bambino e il ragazzo. Dare alle opinioni dei bambini e dei ragazzi il giusto peso è partcolarmente importante per prevenire forme di discriminazione, bullismo, cyberbullismo, violenza fisica o verbale. La scuola è il luogo dove bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo; è quindi importante lavorare affinchè le relazioni che in essa si costruiscono diventno per loro occasione di crescita sociale e affettiva e di sviluppo delle personali capacità di resilienza e di gestone pacifica dei problemi. Il Progetto è in linea, inoltre, con le indicazioni fornite dal MIUR per promuovere l insegnamento di Cittadinanza e Costtuzione le quali evidenziano come l educazione alla cittadinanza e alla costtuzione, alla partecipazione e alla cultura della legalità costtuisca parte integrante dell apprendimento, una dimensione trasversale a tutti i saperi. Pertanto promuovere una partecipazione responsabile alla vita della scuola e della comunità significa offrire l opportunità di realizzare esperienze concrete di cittadinanza attiva in stretta relazione con quanto indicato anche dallo Statuto dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli student, dalle indicazioni per la stesura del Patto educatvo di corresponsabilità e dal Regolamento di Isttuto. Valorizzare la partecipazione attiva significa promuovere, nei nostri giovani, lo sviluppo del senso critco e delle capacità di riflessione, delle abilità di cooperazione e di partecipazione sociale costruttiva, dell integrazione sociale e del senso di appartenenza alla comunità. 4
5 GLI STRUMENTI DI LAVORO: I NOVE PASSI E IL PROTOCOLLO ATTUATIVO Il Progetto MIUR UNICEF fa riferimento al Programma Scuola Amica dei bambini delle bambine e degli adolescent. Il Programma si pone l obiettivo di realizzare una scuola in cui la Convenzione sui diritti dell infanzia e dell adolescenza sia conosciuta nei suoi contenut ma soprattutto venga attuata concretamente rendendo i bambini e i ragazzi protagonist della loro vita scolastca e del loro apprendimento. Per raggiungere tale obiettivo l UNICEF ha elaborato un percorso che si artcola attraverso ve passi, macroaree che individuano, scompongono e sintetzzano obiettivi e finalità del Programma Scuola Amica:. Accoglienza. Partecipazione. Protagonismo nell apprendimento 4. Spazio a misura di ragazzo 5. Patto formatvo condiviso con le famiglie 6. Programma Città amiche delle bambine e dei bambini 7. Scuola capace di progettare 8. Protocollo Amica 9. Capacità di autovalutazione della scuola Lo strumento con il quale le scuole possono attivare il percorso di Scuola amica è rappresentato dal Protocollo Attuativo, composto da: Quadro degli Indicatori Suggerimenti di Lavoro Schema delle Buone Pratiche Il Quadro degli Indicatori, che prende in considerazione 6 dei 9 passi del Programma Scuola Amica, prevede domande a risposta chiusa che aiutano le scuole a comprendere: quali siano i diritti mancant quale sia il livello della loro attuazione in quale misura un iniziatva o un progetto volto a dare attuazione ai diritti abbia raggiunto il suo scopo quali azioni sia opportuno mettere in atto Il Quadro degli Indicatori deve essere compilato da ogni isttuzione scolastca all inizio e alla fine dell anno. I Suggerimenti di lavoro rappresentano delle proposte, pensate ad hoc per ciascuno dei 6 passi, per facilitare l attuazione del percorso di Scuola Amica. Lo Schema delle Buone Pratiche è uno strumento che facilita la progettazione, l attuazione e la verifica di un attività/progetto, attraverso il coinvolgimento degli alunni in ogni sua fase. 5
6 IL METODO: LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA Il diritto alla partecipazione rappresenta l aspetto più innovatvo della Convenzione sui diritti dell infanzia e dell adolescenza: i bambini e i ragazzi non sono solo soggetti da tutelare e da proteggere ma rappresentano una risorsa insosttuibile, portatrice di punt di vista e di originali chiavi di lettura dei problemi. Il modello di Progettazione partecipata è un intervento che si propone di migliorare una situazione sociale e si fonda sul coinvolgimento attivo di tutti e di ciascuno. In questa prospettiva, affinchè un attività di Progettazione partecipata risult significatva, dovrà prevedere i seguent criteri d intervento: alunne e alunni devono essere coinvolt fin dall inizio in tutte le fasi delle attività: dalla rilevazione della situazione problematca fino alla condivisione dei risultat ognuno deve essere posto nelle condizioni di poter apportare il proprio contributo al progetto il contributo di ciascuno è ritenuto indispensabile e utle al progetto è importante monitorare cosa è cambiato davvero e in quale direzione Il Progetto MIUR UNICEF vuole accompagnare e sostenere tutti gli educatori, i dirigent scolastci e i genitori che desiderano impegnarsi per la promozione dei diritti dell infanzia e dell adolescenza riconoscendo i bambini e i ragazzi quali reali soggetti di diritto. 6
7 I TEMPI: LE FASI DELLA REALIZZAZIONE Il Progetto prevede la costtuzione di apposite Commissioni Provinciali nelle quali sono rappresentat l Ufficio Scolastco, il Comitato per l UNICEF e la Consulta degli Student. Le Commissioni hanno il compito di accompagnare e sostenere le scuole nell attuazione del loro percorso verso una Scuola Amica e di valutare, a fine anno scolastco, le attività e i risultat raggiunt. Le scuole che otterranno il riconoscimento di Scuola Amica riceveranno un attestato a firma del MIUR e dell UNICEF e il logo di Scuola Amica che potranno inserire sul proprio sito, sulla propria carta intestata, sui diversi strument di comunicazione. Per aderire all iniziatva, tutte le isttuzioni scolastche dovranno compilare, entro e non oltre il ottobre 6, la scheda di adesione online presente sul sito Il progetto si articola in 4 fasi. Presentazione del Progetto e del Protocollo Attuativo (ottobre/novembre 6) All inizio dell anno scolastco sarà organizzato un incontro di presentazione del Progetto al quale parteciperanno i docent referent delle scuole aderent, i rappresentant dell Ambito Scolastco, del Comitato per l UNICEF e della Consulta degli Student. Nel corso dell incontro la Commissione avrà il compito di consegnare e illustrare dettagliatamente il presente Protocollo Attuatvo, sia dal punto di vista contenutstco che operatvo. Prima a opera delle Scuole Ogni isttuzione scolastca procede alla valutazione sullo status quo della propria realtà in maniera condivisa con tutte le professionalità attive nella scuola (Dirigente, docent delle diverse discipline, rappresentanza degli student, del personale ATA e dei genitori) utlizzando come guida il Quadro degli Indicatori (compilazione prima colonna). Da questa analisi emergeranno sia le aree di eccellenza, sia quelle che richiedono un rafforzamento e un intervento per essere migliorate; nel linguaggio delle Convenzione sui Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza si tratterà di far emergere in maniera partecipata i diritti mancant all interno della scuola. Elaborazione del percorso da attuare Una volta condivisi i passi sui quali si desidera intervenire, la scuola, utlizzando il modello della Progettazione Partecipata, e avvalendosi dei Suggerimenti di Lavoro, programma, con il supporto dello Schema delle Buone Pratiche, le azioni da realizzare finalizzate a migliorare l ambito in cui sono emerse le maggiori critcità.. Valutazione intermedia (gennaio/febbraio) Valutazione in itnere del percorso 7
8 Al termine del primo quadrimestre, la scuola si riunisce per analizzare lo stato di attuazione del Progetto. In questa fase, così come nelle altre, è possibile per la scuola richiedere un confronto o un intervento provinciale. A questo punto la scuola prosegue il percorso programmato effettuando, eventualmente, delle rimodulazioni delle azioni e porta a termine il Progetto entro il mese di aprile.. Presentazione e valutazione - (aprile-maggio 7) Seconda a opera delle Scuole A conclusione del percorso, ogni isttuto, prima di incontrare la Commissione, procede alla seconda autovalutazione della propria realtà in maniera condivisa con tutte le professionalità attive nella scuola (Dirigente, docent di ogni materia, rappresentanza degli student, del personale ATA e dei genitori) riutlizzando come guida il Quadro degli Indicatori (compilazione seconda colonna). In questa fase il quadro degli indicatori viene utlizzato allo scopo di rilevare i risultat ottenut in base alle azioni intraprese. Durante l ultmo mese di lezione, possibilmente entro il maggio, la Commissione convoca le scuole che hanno aderito al Progetto per valutare il lavoro realizzato. La documentazione che le scuole dovranno presentare sarà costtuita dal Quadro degli Indicatori e dalla relazione sulle attività/progetti realizzat utlizzando come guida lo Schema delle Buone Pratiche. 4. Conferimento del riconoscimento (settembre-ottobre 7) Al fine del rilascio dell attestazione di Scuola Amica, la Commissione preposta alla valutazione del percorso realizzato, sulla base dell esame della documentazione presentata da ciascuna Isttuzione Scolastca, dovrà rilevare almeno risposte positve su con un punteggio totale non inferiore a 5 punt su 9. La Commissione orienterà la sua valutazione anche in base al grado di partecipazione di tutta la comunità scolastca alle azioni intraprese, valorizzando le scuole che hanno realizzato un alto grado di partecipazione, rispetto a quelle che non hanno ottenuto una condivisione allargata. La decisione, assunta sulla base della documentazione acquisita e dopo il confronto con i rappresentant dell Isttuzione Scolastca, è insindacabile. Ci auguriamo che le esperienze e le attività che saranno realizzate nell ambito del Progetto Scuola Amica possano diventare buone pratche per molte scuole. 8
9 QUADRO DEGLI INDICATORI PASSO. PER UN EDUCAZIONE INCLUSIVA: ACCOGLIENZA E QUALITÀ DELLE RELAZIONI La Scuola Amica è una scuola che valorizza le diversità: accoglienza e qualità delle relazioni sono al centro della vita scolastca.. Accoglienza e qualità delle relazioni. Utlizzo di linguaggi non verbali. Ampliamento dello spettro delle esperienze 4. Educazione alla non discriminazione 5. Attenzione alle pari opportunità 6. Curricoli e diversità culturali 7. Inclusione delle abilità different 8. Prevenzione di episodi di discriminazione e violenza 9. Riflessione sulla solidarietà. Promozione della pratca della solidarietà DAL PTOF: PRIMA ALFABETIZZAZIONE-CRESCENDO CON LA MUSICA-ROBOTICA-BES ACTION - LABORATORI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI - EDUCAZIONE ALLA LEGALITA - PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA - LSS - SCUOLA ALL APERTO - CONTINUITA TRA SCUOLE DI DIVERSO ORDINE ORIENTAMENTO - CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO - CONTINUITA TRA SCUOLE DI DIVERSO ORDINE - KIVA. PASSO. LA VOCE DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI La Scuola Amica è una scuola che crea un contesto di dialogo e di ascolto, educa a comprendere il punto di vista dell altro, prende in considerazione le idee e le opinioni di studentesse e student nei processi decisionali. Promozione di moment di discussione e consultazione. Gestone dei tempi. Condivisione della valutazione 4. Condivisione delle azioni disciplinari PASSO. PROTAGONISMO DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI La Scuola Amica è una scuola in cui alunne e alunni sono co-protagonist del proprio apprendimento, che si costruisce come impresa collaboratva: studentesse e student si aiutano reciprocamente e l insegnante opera come guida 5. Condivisione delle decisioni 9
10 6. Promozione dell utlizzo del lavoro di gruppo 7. Condivisione dei risultat ottenut 8. Promozione dell apprendimento tra pari 9. Valorizzazione delle abilità individuali. Utlizzo di support didattici alternatvi. Partecipazione degli alunni al programma annuale PASSO 4. SPAZI E TEMPI DELLA SCUOLA La Scuola Amica è una scuola che progetta spazi e tempi funzionali all apprendimento e allo sviluppo della relazionalità e della partecipazione.. Flessibilità nella gestone di spazi e tempi. Promozione della cura condivisa degli spazi 4. Presenza di spazi condivisi 5. Accessibilità degli spazi PASSO 5. PATTO FORMATIVO La Scuola Amica costruisce un patto formatvo con la collaborazione delle famiglie e di tutte le component scolastche per una vera condivisione educatva 6. Coinvolgimento delle famiglie 7. Coinvolgimento del personale ATA PASSO 6. RETE TERRITORIALE La Scuola Amica promuove il consolidamento di una rete territoriale da cui riceve stmoli e arricchiment e per la quale diventa nodo centrale 8. La Rete territoriale 9. Valorizzazione dei saperi familiari. Convocazione di espert esterni DAL PTOF: ROBOTICA Festival digitale - CONVEGNI La scuola dentro Festival e concorsi musicali COOP Sistema Ambiente Incontri con esperti legalità ANFFAS UNICEF Comunità S.Egidio Mondo dei bambini ARTEBAMBINI Partecipazione genitori esperti in varie attività o settori Teatro del Giglio...
11 PASSO UNO Per un educazione inclusiva: accoglienza e qualità delle relazioni / Accoglienza e qualità delle relazioni La scuola adotta procedure per l accoglienza degli alunni? Sì, all inizio dell anno per tutti i nuovi alunni dell Isttuto Sì, all inizio dell anno con un progetto specifico mirato all accoglienza Sì, all inizio e durante l anno per ogni alunno è prevista l accoglienza con il coinvolgimento degli altri alunni e di tutto il personale scolastco X
12 / L uso di linguaggi non verbali Vengono organizzate iniziatve che, con l utlizzo di strument di comunicazione non verbale (foto, film, rappresentazioni teatrali, mostre, etc.) favoriscono le potenzialità espressive dei singoli, il confronto e la comunicazione all interno dei gruppi classe e tra classi diverse? Sì, ma solo occasionalmente Sì, fanno parte di alcuni curricoli disciplinari Sì, fanno parte del curricolo previsto nel POF X X 4
13 / Ampliamento dello spettro delle esperienze Vi sono almeno alcune occasioni per fare esperienza dei tempi della Terra (fenomeni celest e meteorologici, accudimento di animali, piante, etc.)? Sì, in meno della metà delle classi Sì, in oltre la metà delle classi Sì, è previsto dal POF X X 5
14 4 / Educazione alla non discriminazione Quando si verificano episodi di discriminazione, di violenza psicologica o fisica vengono organizzate iniziatve in merito a quanto accaduto? Sì, ma solo se il caso ha fatto notzia Sì, ogni volta che uno o più docent lo ritengono opportuno Sì, su richiesta degli alunni 6
15 5 / Attenzione alle pari opportunità La scuola pone attenzione agli stereotpi di genere nel proprio impegno educatvo e alle pari opportunità per tutte le alunne? Sì, ma solo se emergono situazioni critche Sì, ogni volta che uno o più docent lo ritengono opportuno Sì, il POF prevede attenzione specifica alle pari opportunità per le alunne 7
16 6 / Curricoli e diversità culturali Nella prospettiva di un educazione interculturale sono stat modificat i curricoli disciplinari? Sì, per alcune discipline a discrezione dei singoli docent Sì, per alcune discipline in tutte le classi Sì, è previsto dal POF 8
17 7 / Inclusione delle abilità differenti La scuola attua strategie per l inclusione degli alunni diversamente abili e/o con Bisogni Educatvi Speciali? Sì, solo nei progetti a loro destnat Sì, in tutti i progetti dell Isttuto Sì, è previsto in ogni attività didattica dell Isttuto 9
18 8 / Prevenzione di tutte le forme di discriminazione e violenza La scuola si impegna per prevenire ogni forma di discriminazione e violenza? Sì, a discrezione dei singoli docent Sì, per decisione dei singoli consigli di classe Sì, attraverso metodologie e attività educatve mirate alla prevenzione di discriminazione e violenza che sono parte integrante del POF
19 9 / Riflessione sulla solidarietà La scuola promuove la riflessione sul concetto di solidarietà? Sì, ma solo in occasioni eccezionali Sì, come occasione di riflessione, anche per affrontare bisogni e difficoltà di compagne e compagni Sì, come aspetto fondamentale di un approccio partecipatvo e cooperatvo, pratcato in tutte le discipline
20 / Promozione della pratica della solidarietà La scuola promuove la pratca della solidarietà? Sì, ma solo in occasioni eccezionali Sì, come risposta organizzata di fronte a bisogni important, sia nel contesto di vita degli alunni che in contest altri Sì, è riconosciuta dal POF come pratca condivisa per contribuire concretamente alla tutela dei diritti di tutti i bambini e degli adolescent
21 PASSO DUE La voce dei bambini e degli adolescenti / Promozione di momenti di discussione, momenti di consultazione Sono previst moment (anche autogestt) di discussione tra alunni su problemi di vita scolastca? Sì, due, tre volte l anno Sì, con incontri stabilit in calendario Sì, su proposta degli alunni
22 / Gestione dei tempi Sono previst tempi per attività autogestte? Sì, con compit assegnat Sì, senza compit assegnat Sì e vengono discussi i processi e i risultat raggiunt 4
23 / Condivisione della valutazione Gli alunni condividono le valutazioni del lavoro della classe con le/gli insegnant? Sì, per alcune attività di progetto Sì, per tutte le attività di progetto Sì, per tutte le attività 5
24 4 / Condivisione delle azioni disciplinari Sono previste azioni che accompagnano le sanzioni per mancanze disciplinari? Sì, sono previste iniziatve orientate a creare consapevolezza negli alunni Sì, sono previste iniziatve orientate a creare consapevolezza negli alunni e alla riparazione delle azioni compiute Sì, a partre da indicazioni suggerite dagli stessi alunni 6
25 PASSO TRE Protagonismo dei bambini e dei ragazzi 5 / Condivisione delle decisioni Come viene deciso il carico dei compit e delle verifiche? Da ciascun docente per la propria disciplina È concordato dal Consiglio dei docent È concordato dal Consiglio di classe tenendo conto *del parere degli alunni È concordato dal Consiglio di classe tenendo conto del parere degli alunni che intervengono anche nella definizione dei curricoli locali, che definiscono le attività legate al territorio *delle esigenze 7
26 6 / Promozione dell utilizzo del lavoro di gruppo Viene utlizzato il lavoro di gruppo nella didattica curriculare? Sì, in meno della metà delle discipline Sì, in oltre la metà delle discipline Sì, è prassi consolidata prevista dal POF 8
27 7 / Condivisione dei risultati ottenuti L andamento e i risultat dei lavori vengono discussi dal gruppo? Sì, in meno della metà delle discipline Sì, in oltre la metà delle discipline Sì, è prassi consolidata di tutti i lavori di gruppo 9
28 8 / Promozione dell apprendimento tra pari La scuola sostene l apprendimento tra pari? Sì, in meno della metà delle discipline Sì, in oltre la metà delle discipline Sì, è prassi consolidata di tutte le discipline
29 9 / Valorizzazione delle abilità individuali All interno dei gruppi di lavoro vengono valorizzate le abilità e le competenze di ciascuno? Sì, in relazione al tpo di lavoro svolto Sì, nella quasi totalità delle esperienze Sì, è prassi consolidata di tutti i lavori di gruppo
30 / Utilizzo di supporti didattici alternativi Oltre ai libri di testo, vengono utlizzat altri document e informazioni acquisite dagli allievi? Sì, in meno della metà delle discipline Sì, in oltre la metà delle discipline Sì, è prassi consolidata in tutte le discipline
31 / La partecipazione degli alunni al programma annuale Il programma annuale contene progetti propost dagli alunni? Sì, a discrezione dei singoli docent Sì, per decisione dei singoli consigli di classe Sì, la progettazione partecipata è parte integrante del POF
32 PASSO QUATTRO Spazi e tempi della scuola / La flessibilità e la mobilità nella gestione degli spazi e dei tempi Nelle aule i banchi si dispongono per facilitare lavori di gruppo e discussioni comuni? Sì, in meno della metà delle discipline Sì, in oltre la metà delle discipline Sì, è prassi consolidata in tutte le discipline 4
33 / Promozione della cura condivisa degli spazi Gli alunni condividono le responsabilità di rendere accogliente l ambiente scolastco e di averne cura come important fattori della vita della scuola? Sì, a discrezione dei singoli docent Sì, per decisione del consiglio di classe Sì, le attività sono parte integrante del POF 5
34 4 / Presenza di spazi condivisi Vi sono spazi in cui si possono incontrare gruppi format da alunni anche di classi diverse? Sì, per incontri informali Sì, per incontri informali e per lavori di gruppo in orario scolastco Sì, per incontri informali, per lavori di gruppo in orario scolastco e attività fuori orario scolastco 6
35 5 / Accessibilità degli spazi È possibile per tutti (anche diversamente abili) l uso di laboratori, palestre, giardino, cortle?, non esistono gli spazi indicat Sì, ma solo alcuni spazi sono pratcabili per tutti Sì, tutti gli spazi indicat esistono e sono pratcabili per tutti Sì, tutti gli spazi sono pratcabili per tutti anche per attività promosse dagli alunni 7
36 PASSO CINQUE Patto formativo 6 / Coinvolgimento delle famiglie La scuola promuove il coinvolgimento delle famiglie all interno di un patto formatvo Sì, solo in modo formale Sì, e ne presenta e spiega i contenut e finalità Sì e i genitori sono coinvolt nel confronto e nella definizione degli impegni contenut nel patto formatvo 8
37 7 / Coinvolgimento del personale ATA (Ausiliario Tecnico Amministratvo) I docent e il personale ausiliario collaborano a iniziatve volte a creare un clima favorevole al benessere degli alunni? Sì, a discrezione dei singoli Sì, in progetti che lo prevedono Sì, in maniera sistematca perché soggetti attivi della comunità educatva 9
38 PASSO SEI Rete territoriale 8 / La rete territoriale La scuola partecipa ad attività e progetti organizzat da isttuzioni ed ent territoriali? Sì, in meno della metà delle discipline Sì, in oltre la metà delle discipline Si, è previsto nella stesura del POF 4
39 9 / Valorizzazione dei saperi familiari Il sapere non formale di genitori e parent viene utlizzato per far acquisire nuove competenze agli alunni? Sì, a descrizione dei singoli docent Sì, per decisione del consiglio di classe Sì, le attività sono parte integrante del POF 4
40 / Convocazione esperti esterni Vengono invitat degli espert scelt dalla classe per parlare di argoment specifici? Sì, a discrezione dei singoli docent Sì, per decisione del consiglio di classe Sì, le attività sono parte integrante del POF 4
41 SUGGERIMENTI DI LAVORO Passo Elaborare un protocollo di accoglienza condiviso tra tutte le component della comunità scolastca Organizzare moment di ascolto e di discussione in relazione a fatti di cronaca o avveniment che hanno partcolarmente colpito i ragazzi Prevedere una formazione per insegnant rivolta alla didattica del superamento degli stereotpi di genere finalizzata all attenzione nei confront delle pari opportunità tra alunni e alunne Passo Stabilire, in maniera condivisa (adult e ragazzi), le regole della classe/scuola Stabilire, insieme agli student, le strategie finalizzare a incrementare la loro partecipazione alla vita scolastca Condividere in maniera regolare con gli student la valutazione che i docent esprimono riguardo alla classe Passo Organizzare dei moment di formazione dedicat all approfondimento della didattica tra pari e la didattica cooperatva per tutti i docent Realizzare dei progetti trasversali tra classi che adottano il metodo della didattica cooperatva Stabilire insieme agli student un obiettivo/un attività e individuare in maniera condivisa le abilità e le capacità che ciascuno può mettere a disposizione per realizzarli Passo 4 Individuare uno spazio, diverso da quello adibito alla didattica, gestto da tutti gli student dell Isttuto per favorire l apprendimento tra pari Indagare quali siano gli spazi che i ragazzi preferirebbero modificare e individuare insieme le modalità per apportare cambiament Favorire l inclusione di tutti gli student ideando strategie condivise per rendere accessibili a tutti gli spazi della scuola 4
42 Passo 5 Valorizzare le competenze e le abilità dei genitori per migliorare l ambiente scolastco Coinvolgere il personale ATA nell elaborazione del Patto formatvo Ideare uno strumento di comunicazione tra le famiglie e la scuola (anche attraverso i social) nella quotdianità Passo 6 Promuovere la realizzazione di una rete territoriale fra scuole Organizzare attività che prevedano l utlizzo di competenze apprese da parent e famiglia Proporre alle isttuzioni progetti e idee da realizzare su richiesta dagli alunni 44
43 SCHEMA DELLE BUONE PRATICHE Lo Schema delle Buone Pratche è uno strumento che facilita la progettazione, l attuazione e la verifica di un attività/progetto, focalizzando l attenzione sul coinvolgimento degli alunni in ogni sua fase. SCHEMA GENERICO. Titolo dell attività/progetto (nel ttolo vengono indicat il campo di intervento, le finalità, l obiettivo) IL VOSTRO SCHEMA ARTEBAMBINI: Identità, espressioni e ritratti. Durata dell attività/progetto Tutto l anno. Numero degli insegnanti e alunni coinvolti 8 docenti e 57 alunni (sc. Infanzia, sc. Primaria e sc. Secondaria di primo grado) 4. Come sono stati sostenuti gli eventuali costi? Partecipazione dei genitori e contributo scuola 5. Gli spazi e i materiali (ovvero i laboratori utlizzat per attuare i progetti, il materiale di facile consumo, beni durevoli di cui si è potuto far uso) 6. Il coinvolgimento di altri soggetti (il numero di espert e altri isttut/organizzazioni coinvolt) Per i laboratori sono stati utilizzate le aule mentre il materiale di risulta e di facile consumo è stato messo a disposizione dall Associazione ARTEBAMBINI I laboratori sono stati gestiti dalle operatrici responsabili dell associazione 7. Come è nata l idea dell attività/progetto? (un fatto accaduto a scuola o visto in TV, una richiesta di qualcuno, l utlizzo del quadro degli indicatori, ecc.) Il primo incontro di formazione ARTEBAMBINI/UNICEF ci è sembrato correlato al nostro percorso di Cittadinanza e Costituzione e coinvolgente per tutti gli alunni 45
44 8. Quale situazione si voleva migliorare? 9. Quale era l obiettivo delle attività /del progetto? (il problema viene affrontato per realizzare obiettivi specifici, per raggiungere risultat attesi concret, valutabili). La descrizione delle azioni intraprese e attuate per la realizzazione delle attività/del progetto (le fasi preparatorie, gli intervent, la verifica degli esit, la valutazione dell intervento rispetto alla situazione iniziale). Come si è organizzata la classe/scuola? (quali spazi e quali tempi sono stat dedicat all attività/progetto?) Abbiamo voluto migliorare la conoscenza di sé e degli altri attraverso l arte e la creatività rendendo gli alunni protagonisti in attività concrete e inclusive -Riflettere e conoscere l importanza della propria identità -Conoscere se stessi e gli altri -Riflettere sulle proprie emozioni -Confrontarsi sulle difficoltà emotive -Esprimersi liberamente attraverso la creatività -Raccontarsi agli altri -Mettere a confronto le diversità che ci caratterizzano Le attività si sono svolte prevalentemente nelle aule scolastiche. Il primo laboratorio è stato realizzato con la presenza degli esperti, gli altri sono stati gestiti dai docenti (partecipazione a corso di formazione) in tempi diversi,secondo le discipline interessate. Quali strumenti metodologici sono stati utilizzati (progettazione partecipata, lavoro di gruppo, cooperatve learning, ecc.) La didattica laboratoriale è il cuore del progetto perché incoraggia l atteggiamento attivo degli alunni nei confronti della conoscenza E fondamentale la scelta di contenuti che sollecitino gli alunni: - alla scoperta del sapere - a rapportarsi al sapere con curiosità - a condividere le esperienze. Quale è stato il contributo delle singole discipline? Il percorso svolto ha coinvolto varie discipline quali lingua italiana, arte, educazione fisica, musica, IRC e Cittadinanza e Costituzione stimolando, a vari livelli, la capacità di riflettere su chi siamo e come siamo 4. Quale è stato il ruolo degli alunni? (quali compit hanno svolto e come sono stat definit; Gli alunni sono stati sempre protagonisti l elaborazione del progetto è collettiva e prevede la partecipazione degli alunni, i quali devono percepire che si raccontato se stessi e le loro esperienze perché con varie modalità hanno sempre tene conto delle loro osservazioni e delle loro richieste) condividendole con il gruppo classe 5. Quali abilità/conoscenze/competenze degli alunni sono state valorizzate e quali appreso e novo nell attuazione del progetto? 6. Quale è stato il ruolo degli altri soggetti partecipanti all attività/progetto? Operatori e insegnanti hanno avuto il ruolo di regista 46
45 7. Monitoraggio in itinere (sono stat stabilit fin dall inizio modalità e moment in cui la classe, durante lo svolgimento delle attività/progetto si ferma per verificare come stanno procedendo le attività per far sì che tutti siano a conoscenza di quello che si sta realizzando e per apportare eventuali aggiustament? All attività di monitoraggio partecipano anche gli alunni?) 8. Valutazione finale (l obiettivo prefissato per l attività/progetto è stato raggiunto? Sono stat individuat i punt di critcità e i punt di eccellenza del processo seguito, dei metodi adottat, dell organizzazione delle relazioni? Sono state valutate le ricadute dell attività/progetto sui curricoli degli alunni, sulle competenze degli insegnant, sull organizzazione interna della scuola, sui rapport con altri ent e altre isttuzioni? L autovalutazione degli alunni ha analizzato: a. che cosa di ciò che hanno appreso a casa, a scuola, sui campi sportvi, da insegnant, parent, amici è servito loro per realizzare il progetto; b. che cosa hanno imparato di nuovo? 9. A conclusione del progetto c è stata una presentazione del percorso realizzato e dei risultati ottenuti? Gli alunni sono stati coinvolti nell attività di valutazione?. La pubblicizzazione (i risultat ottenut e il processo seguito per ottenerli vengono pubblicizzat per i destnatari interessat al problema affrontato (genitori, collegio docent, isttut culturali, associazioni, autorità locali, ecc.? I risultat e il prodotto del progetto vengono utlizzat del territorio (Ente locale, associazioni, ecc.) come contributo per risolvere il problema affrontato?) Al termine di ogni laboratorio e di ogni attività ad esso relativa sono state verbalizzate e discusse le varie esperienze Le insegnanti hanno verificato l andamento del percorso durante le riunioni di team E prevista una mostra dei lavori realizzati da tutti gli alunni con la partecipazione dei genitori che, in tale occasione, potranno prendere parte ad un laboratorio.. La riproducibilità dell esperienza (la documentazione dell esperienza viene realizzata in modo da poter essere utlizzata per riproporre altrove il progetto?) *Lo schema delle buone pratche è tratto dalla pubblicazione UNICEF La pratca dell accoglienza. Passo dopo passo 47
46 PROSPETTO FINALE PASSO INDICATORI Punteggio Inizio anno Punteggio Fine anno Convalida Commissione provinciale. Accoglienza e qualità delle relazioni. Utlizzo di linguaggi non verbali. Ampliamento dello spettro delle esperienze 4. Educazione alla non discriminazione 5. Attenzione alle pari opportunità 6. Curricoli e diversità culturali 7. Inclusione delle abilità different 8. Prevenzione di episodi di discriminazione e violenza 9. Riflessione sulla solidarietà. Promozione della pratca della solidarietà PASSO INDICATORI. Promozione di moment di discussione e consultazione. Gestone dei tempi. Condivisione della valutazione 4. Condivisione delle azioni disciplinari PASSO INDICATORI 5. Condivisione delle decisioni 48
47 6. Promozione dell utlizzo del lavoro di gruppo 7. Condivisione dei risultat ottenut 8. Promozione dell apprendimento tra pari 9. Valorizzazione delle abilità individuali. Utlizzo di support didattici alternatvi. Partecipazione degli alunni al programma annuale PASSO 4 INDICATORI. Flessibilità nella gestone di spazi e tempi. Promozione della cura condivisa degli spazi 4. Presenza di spazi condivisi 5. Accessibilità degli spazi PASSO 5 INDICATORI 6. Coinvolgimento delle famiglie 7. Coinvolgimento del personale ATA PASSO 6 INDICATORI 8. La Rete territoriale 9. Valorizzazione dei saperi familiari. Convocazione di espert esterni 49
48 La Commissione di Supporto composta da: Docente referente per l ambito territoriale Rappresentante dell UNICEF Rappresentante della Consulta degli Student Presso la Scuola Riunitasi il giorno Preso atto del percorso che la Scuola ha svolto durante l anno scolastico Constatato che sussistono le condizioni previste dal Protocollo Attuativo Attesta Che l Istituzione Scolastica è Scuola amica dei bambini delle bambine e degli adolescenti La Commissione di Supporto Il
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Progetto Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
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PROTOCOLLO D INTESA VISTO l art. 21 della L. 15 marzo 1997 n. 59, che riconosce ad ogni scuola l autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e sperimentazione per permettere un più stretto collegamento