Al radioso preside, Agostino Aversa, Coordinatore generale del gruppo Testimoni del Risorto con ammirazione ed affetto dedico

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1 5 Al radioso preside, Agostino Aversa, Coordinatore generale del gruppo Testimoni del Risorto con ammirazione ed affetto dedico don Adolfo L Arco salesiano

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3 PRESENTAZIONE L Autore del presente volume non ha bisogno di presentazioni. Don L Arco è conosciuto dai giovani e dagli adulti; dai salesiani e dai laici; da specialisti in differenti settori del sapere e da gente semplice del Popolo di Dio. Nella sua ricca produzione si aggiunge ora il volume Don Bosco nella luce del Risorto. Il testo ha avuto ottima accoglienza e si è resa necessaria una seconda edizione. La dedica dichiara la circostanza immediata cha ha dato origine alla riflessione storico spirituale di don L Arco. Dei laici si sono ritrovati, nella scelta apostolica e spirituale loro presentata da don Sabino Palumbieri, costituendo il Gruppo Testimoni del Risorto. Il 25 marzo del 1999 il gruppo è stato riconosciuto come parte della Famiglia Salesiana di don Bosco, un insieme, cioè, di gruppi ecclesiali che si riconoscono nella spiritualità del Santo dei giovani: don Bosco. Sembrava naturale collegare insieme le due ispirazioni: il Risorto e don Bosco. Sarebbe incompleto, però, soffermarsi unicamente alla circostanza esteriore. In questa rapida presentazione, desidererei cogliere anche qualche aspetto più profondo che ha condotto l Autore al collegamento e alla presentazione di un tratto tipico dell esperienza religiosa di don Bosco.

4 8 Tutti dovrebbero conoscere com è iniziata l opera editoriale di don L Arco. Negli anni 50, del secolo appena passato, vedeva la luce un libro di don L Arco dal titolo significativo e programmatico: Itinerario alla gioia. Può essere considerato come il manifesto personale dell Autore. La vita ha un punto di considerazione e di forza. Questo punto può essere detto con molte espressioni: gioia, ricchezza interiore, soddisfazione del cuore, santità, il Cristo Risorto. Perché l itinerario alla gioia è anche la presentazione della più profonda radice della medesima: la Risurrezione del Signore Gesù. È lui, il Signore, l alfa e l omega, la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana. In un contesto di consumismo e di individualismo, a volte esasperato, il ritorno alla radice più vera della vita cristiana, Gesù Risorto, significa trovare il senso del cammino nella storia di oggi. È questa la ricchezza della Pasqua. E non finisce mai di stupire quello che la Pasqua provoca nel cuore dei credenti. Dall Itinerario alla gioia a Don Bosco nella luce del Risorto è stato compiuto un lungo cammino nelle riflessioni di don L Arco. Come salesiano appassionato dei giovani e della metodologia educativa e pastorale del Padre e Maestro della gioventù, don L Arco si è sempre mosso con molta disinvoltura e con grande acume nella vita di don Bosco. Ha scavato negli episodi per cogliere il messaggio; ha studiato molte figure di

5 salesiani che hanno riprodotto qualche tratto del Padre; ha sentito la presenza di don Bosco nella sua vita, come ispiratrice di un cammino di novità e di fedeltà. Per tutto ciò dobbiamo dire il nostro grazie. Scorrendo le circa 300 pagine del testo mi sono sentito stimolato a raccogliere alcuni elementi sintetici che servono per rafforzare la tesi di don L Arco. Perciò vorrei richiamare qualche data significativa della storia del Santo Educatore, per rendere ragione della felice intuizione del volume. Richiamo tre date della vita di don Bosco: Pasqua 1826: domenica 26 marzo. Don bosco è ammesso a ricevere la prima Comunione. È risultato un premio alla sua buona volontà e alla sua bontà. Per gli altri ragazzi c era da attendere un età un po più matura. Giovannino Bosco aveva già tutti i segni di una maturità spirituale. Incomincia così l avventura di conoscenza approfondita e di amore sempre meglio espresso tra Giovannino e Gesù. Pasqua 1846: domenica 12 aprile. Don Bosco è già prete da alcuni anni. Ha già incominciato il lavoro con i giovani, attraverso oratori volanti, perché lo hanno fatto trasmigrare più volte da ambienti di fortuna che aveva trovato, dove raccogliere i giovani sbandati e smarriti della città di Torino. 9

6 10 Nella Pasqua del 1846 arriva definitivamente a Valdocco, presso la tettoia Pinardi. Aveva vissuto una settimana di passione assieme al Signore Gesù: una settimana santa difficile, di pianto, di tristezza. Finalmente appare la luce della Pasqua. Trova, così, la dimora fissa a Valdocco. Pasqua 1934: domenica 1 aprile. Don Bosco, per volere del Papa Pio XI viene proclamato santo. È un fatto doppiamente eccezionale. Innanzitutto perché mai si era vista una canonizzazione nella giornata di Pasqua. Il Papa di don Bosco, come fu chiamato Pio XI, volle riservare per il suo grande amico visitato a Torino nella sua giovinezza sacerdotale, questo privilegio unico. In secondo luogo, la Pasqua del 1934 era il giorno conclusivo del Grande Giubileo della Redenzione. Riporto alcune delle espressioni utilizzate dal Papa nel presentare don Bosco Santo, al termine del Giubileo: E per questo da lui Noi tutti, e voi specialmente, voi che siete legati da tanti vincoli al nostro caro Santo, dobbiamo imparare quello che deve essere il frutto specifico di questo Anno Santo, quello che si differenzia da tutti gli altri, e per voi si differenzia con la glorificazione del vostro carissimo Padre, anzi Patriarca. E quanto mai appropriato per voi un tal frutto dell Anno Santo che può dirsi Anno Santo Salesiano.

7 11 Noi abbiamo parlato di Giubileo Salesiano, e non senza intima gioia abbiamo sentito che intorno a Noi si gridava: Viva il Papa di don Bosco! Tre cose vengono a procurare a voi quei frutti dell Anno Santo che si chiude con queste esaltazioni di san Giovanni Bosco: l amore di Gesù Cristo Redentore che è amore per le anime, apostolato per le anime; devozione fervida, costante a Maria Ausiliatrice, da lui voluta a presidio di tutto l organismo dell opera sua; devozione, attaccamento obbediente, fedelissimo alla Santa Chiesa, al Vicario di Cristo, come alla guida visibile. Si potrebbe continuare con molti altri riferimenti alla Pasqua nell esperienza di don Bosco. Desidero solo ricordare che don Bosco, scrittore di molte opere educative e religiose, ha pubblicato per la Pasqua del 1857 un volume dal titolo La Pasqua Cristiana per aiutare i semplici fedeli a vivere con intensità di spirito i misteri della morte e resurrezione del Signore. Non è perciò esagerato parlare di don Bosco nella luce del Risorto. Visitando oggi la cappella Pinardi, che ricorda e riporta a quel lontano 1846, si respira aria pasquale nell ambiente, nelle scritte sui muri, nell arco che separa il presbiterio dalla cappellina. In tutto.

8 12 C è lì il don Bosco nella luce del Risorto. Gli amici del Gruppo Testimoni del Risorto, TR 2000, raccolgano il messaggio che deriva dalla storia interiore di don Bosco e sappiano manifestarlo ai nostri giorni all intera Famiglia Salesiana. Don ANTONIO MARTINELLI Consigliere generale per la Famiglia Salesiana e per la Comunicazione Sociale

9 PREFAZIONE Don Bosco si presenta, ed è subito Pasqua. Vive la Pasqua. Porta la Pasqua. Semina Pasqua. L arte di don Adolfo L Arco uomo pasquale dalla testa ai piedi ha raccolto un florilegio biografico di eventi del Santo della gioia in cui più rifulge questa luce. E li ha presentati come di uomo che ha toccato le piaghe del Risorto e corre a passar parola. L annuncia che è possibile vivere la Pasqua. Don Bosco è un uomo che ha avuto un cammino in salita e ha cantato l alleluja. Ha percorso pergolati di rose ma con i piedi sanguinanti per le spine. Ha intonato l exsultet della risurrezione ma è passato continuamente attraverso il venerdì santo dell incomprensione, della povertà, del tradimento, della persecuzione, delle fatiche immani. Nel percorso pasquale di questo testo che l Autore ha voluto dedicare ad un gruppo della famiglia salesiana che si ispira alla spiritualità pasquale è dal vissuto che sprizzano i messaggi. La fecondità di un uomo come don Bosco che lascia un segno nella storia, è illustrata con la partecipazione al mistero pasquale che trova il suo simbolo nel seme che accetta di morire per fiorire e fruttificare. Don L Arco è una guida sicura verso il centro del mistero della vita di don Bosco che è la sua fede nel Cristo vincitore della morte e perciò fonte di speranza, di ottimismo, di giovinezza perenne.

10 14 Lo stile semplice fluisce come balsamo che ti accarezza e ti fortifica. È un testo coinvolgente. Non sei solo lettore, ma ti ritrovi nella veste di attore partecipe alle avventure della vita di un uomo, che sfocia nella Pasqua. Alla fine, la vita ti appare più bella, nonostante tutto. La Pasqua vissuta da un esperto di risurrezione e narrata da un comunicatore radioso, ti si presenta a portata di cuore. E di storia. DON SABINO PALUMBIERI