Bologna, 20 ottobre 2016

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1 IL RUOLO DELLE STAZIONI APPALTANTI NELL AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE E NUOVE FORME DI ORGANIZZAZIONE E RAPPRESENTANZA Bologna, 20 ottobre 2016

2 L esperienza dell ATEM Provincia Trento: dall accorpamento accorpamento alla convenzione Relatore: ing. Sandro Rigotti

3 Il percorso seguito (1/2) Nell ambito della propria potestà legislativa in materia di energia, la legge provinciale n. 19/2009 (introduce l art. 26 bis - l.p. 4/1998), ha disposto che la Provincia provvede alla definizione degli ATEM nel proprio territorio entro 90 giorni dalla definizione degli ATEM per il restante territorio nazionale previo intesa con il Consiglio delle autonomie locali (art. 13, l.p. n. 3/2006) coinvolgimento del Consorzio dei Comuni nella regolamentazione dei servizi locali Il D.M. 19 gennaio 2011 individua n. 177 ATEM per il territorio nazionale di cui 3 per il territorio trentino (Trento 1, Trento 2 e Trento 3). Il D.M. 18 ottobre 2011 individua i Comuni appartenenti a ciascun ATEM: tutti i comuni trentini + Bagolino (BS) Entrambi i decreti prevedono disposizioni di raccordo con le autonomie speciali

4 Il percorso seguito (2/2) Il 27 gennaio 2012, in accordo con il Consiglio delle autonomie Locali, la Provincia individua un Ambito unico provinciale (c.d. ATEM Provincia TRENTO) per l espletamento della gara per l assegnazione del servizio pubblico distribuzione del gas. L ambito unico si estende sull intero territorio provinciale, con l'aggiunta del Comune di Bagolino Tale ambito unico provinciale viene cristallizzato anche nella L.P. 4 ottobre 2012, n. 20 (legge provinciale sull energia) ove altresì viene precisato che, in sede di prima applicazione, per l'affidamento del servizio pubblico di distribuzione del gas si applica la disciplina statale relativa ai criteri di gara e alla valutazione dell'offerta di gara e che sono svolte dalla Provincia autonoma le funzioni di stazione appaltante e le altre funzioni che la normativa statale demanda al Comune capoluogo di provincia (art. 34).

5 In Trentino si registra: Perché l Ambito unico provinciale? MOTIVI DI ORDINE GENERALE uno storico ruolo della Provincia autonoma di Trento quale supporto ai Comuni e organo di mediazione tra i loro interessi (sistema pubblico provinciale); l'organizzazione del servizio di distribuzione è caratterizzata da un operatore che assicura una gestione unitaria per circa l 85% dell utenza complessiva del mercato provinciale, distribuita su 105 comuni metanizzati (su un tot 125) e da alcuni altri micro-operatori (6) che servono i restanti comuni metanizzati; una recente interconnessione di comuni appartenenti ad ambiti differenti ( Trento 1 e Trento 2 ), unificando utenti; disomogeneo sviluppo delle reti per ragioni di conformazione territoriale: i) presenza di zone ben servite e intensamente antropizzate (centro principali); ii) presenza di zone poco abitate, periferiche e di difficile penetrazione per i servizi; iii) presenza di molti comuni non metanizzati.

6 Perché l Ambito unico provinciale? i concetti di contiguità territoriale e di facilità di comunicazione stradale assunti dal MISE per l individuazione dei comuni facenti parte di uno stesso ambito, sembravano inadatti alla realtà trentina per definire aree omogenee ottimali. MOTIVI DI PROGRAMMAZIONE il D.M. 19 gennaio 2011 (art. 2, c. 4) riserva agli Enti locali la facoltà di accorpamento di più ambiti territoriali limitrofi per lo svolgimento della gara, ovvero prevede che la gara unica possa essere estesa a due o più ambiti confinanti previo accordo degli enti locali degli ambiti interessati sia la legge n. 222/2007 (art. 46 bis) sia il DM 19 gennaio 2011 (art. 3, c.2) prevedono che l'aeegsi incentivi l aggregazione di ATEM con meno di clienti. nel 2012, anno della scelta dell accorpamento, il mercato del gas provinciale ammontava a circa utenze effettive; sarebbe ammontato a circa il numero di utenze potenziali (AEEGSI tasso stimato di penetrazione nord Italia = 45%). (Il Comune di Bagolino è stato inserito nell ATEM Trento 3 ed è stato appositamente mantenuto nell ambito unico).

7 Perché l Ambito unico provinciale? MOTIVI ECONOMICI l attuale sviluppo delle reti della distribuzione del gas non è omogeneo per ragioni di conformazione del territorio trentino: i) la presenza di zone ben servite e intensamente antropizzate (Valle dell Adige, Garda trentino, Valsugana) garantiscono un valido ritorno economico per gli operatori [Nel d.m. 18 ottobre 2011 la sola città Trento costituisce un ambito a sé, garantendo ricavi di gran lunga superiori a quelli degli altri 2 ambiti in ragione della concentrazione d utenza]. ii) la presenza di zone di difficile penetrazione, periferiche e scarsamente abitate non risultano molto appetibili da un punto di vista industriale in ragione degli elevati costi di investimento. il servizio di distribuzione del gas è un attività capital intensive : per consentire un ritorno economico nel medio-lungo periodo, a fronte di un investimento notevole da effettuare, le aziende distributrici devono essere mediamente grandi. il mercato trentino suddiviso in tre zone non consentirebbe il rispetto di criteri sostenibilità economica per un servizio pubblico per tutti i cittadini del territorio. I numeri non consentono il rispetto del criterio di pdr/atem ).

8 1 RISULTATI ATTESI. La scelta dell Ambito unico provinciale è stata fatta con l intenzione di: 1. consolidare una visione complessiva del territorio anche dal punto di vista del servizio distribuzione del gas tale da consentire una visione più equa per gli abitanti del territorio (consumatori nell ATEM...) 2. consentire al vincitore della gara di avere risorse sufficienti per eseguire lo sviluppo delle reti nelle zone non metanizzate, nonché consentire piani di sviluppo adeguati e capacità di programmare un complessivo miglioramento del servizio anche in zone oggettivamente difficili e non remunerative. 3. assicurare minori costi amministrativi per lo svolgimento delle gare (ogni 12 anni) rispetto a quelli che sostenuti nel caso di 3 gare in altrettanti ambiti. 4. maggiori garanzie che il vincitore della gara sia una realtà consolidata (profilo finanziario) a vantaggio della qualità e sicurezza del servizio. 5. soddisfacimento del criterio occupazionale del d.m. 21 aprile 2011 inerente il passaggio diretto dal distributore uscente al concessionario subentrante del personale addetto alla gestione degli impianti e una quota del personale con funzioni centrali di supporto; ciò nel rispetto del criterio: n. PDR/ unità di addetto > assicurare sinergie generali al sistema del territorio

9 La convenzione tra Comuni e Stazione appaltante per lo svolgimento delle attività preparatorie Il D.M. n. 226/2011 decreto criteri, art. 4, prevede per gli enti locali concedenti :. A) l obbligo di fornire alla stazione appaltante: 1. la richiesta ai gestori uscenti degli stati di consistenza degli impianti e di tutte le informazioni previste all art. 4 del decreto (personale, obblighi finanziari su investimenti sostenuti, servitù, n. pdr, ); 2. verifica degli stati di consistenza; 3. determinazione del valore di rimborso (VR); 4. elementi programmatici di sviluppo del proprio territorio (questi ultimi ai fini della stesura del documento guida per gli interventi di manutenzione e potenziamento degli impianti, nonché di estensione della rete); 5. documentazione necessaria alla preparazione del bando di gara (art. 2., c. 6). B) La possibilità (art 2, c. 6) di delegare la stazione appaltante per il reperimento diretto delle informazioni presso il gestore uscente;

10 La convenzione ATEM Trento Il Consiglio delle autonomie locali (CAL- Organo di rappresentanza dei Comuni) ha chiesto la disponibilità della Provincia autonoma a supportare i Comuni dell ATEM unico per l'espletamento delle procedure necessarie per la determinazione del valore di rimborso delle reti (VR) e delle altre informazioni necessarie allo scopo. PERCHÉ? - esigenza di supportare i Comuni nelle complesse operazioni previste; - l impiego di un unico soggetto che predispone i criteri di valutazione operativa delle reti (in base ai quali sarà determinato il VR degli impianti) può favorire: i) una sostanziale omogeneità a livello territoriale, ii) una razionalizzazione nell'utilizzo delle risorse umane e finanziarie, iii) una riduzione delle procedure amministrative; - semplificazione delle relazioni, specie nei rapporti con i gestori uscenti (un unico Ente interlocutore)

11 La convenzione ATEM Trento I Comuni (metanizzati e non) hanno sottoscritto una delega alla Provincia di Trento : 1. prendono atto che la Provincia svolge ex lege le funzioni di stazione appaltante per l ambito unico (anche funzioni di controparte contrattuale del servizio); La Provincia, in aggiunta alle funzioni proprie della stazione appaltante, ha accettato la delega (tranne 2 comuni) a svolgere a favore dei comuni metanizzati anche le attività di: 2. acquisizione, dai gestori uscenti, dello stati di consistenza degli impianti e altre informazioni ex art. 4 per la determinazione del VIR (valore industriale residuo) e del VR (valore residuo) e loro verifica secondo le modalità indicate dal MISE; 3. calcolare il VR a favore del proprietario, effettuato secondo i criteri ex DM 22 maggio [In ogni caso, compete al comune l approvazione del VR e degli stati di consistenza, nonchè la stipula dell accordo con gli attuali gestori sulla determinazione del VR]. Per lo svolgimento delle attività di cui ai punti 2 e 3, i Comuni hanno trasferito alla Provincia la quota del corrispettivo una tantum (art. 8) per la copertura dei costi destinate alle funzioni locali

12 Grazie per l'attenzione! ing. Sandro Rigotti Provincia autonoma di Trento Agenzia provinciale per le risorse idriche e l energia

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