Vicenza città dell architettura N/
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- Aloisio Nigro
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1 N/ ARGOMENTI Casa gold un cubo di ghiaccio per l edilizia a basso consumo CULTURA Quando Caregaro Negrin progettò un grande monumento a Dante Alighieri postatarget creative NE/VI0071/2008 Vicenza città dell architettura Per due mesi Vicenza si trasforma nella Città dell architettura, con rassegne, laboratori, incontri. Fulcro degli avvenimenti è Palazzo Cordellina, che ospita le iniziative dedicate alla comunicazione dell architettura. Ma in programma anche azioni di recupero urbano e sperimentazioni in altri luoghi della città. mensile della Sezione Costruttori Edili dell Associazione Industriali della provincia di Vicenza edito da IPI srl Società unipersonale
2 08/ sommario 18. Direttore responsabile Stefano Tomasoni Collaboratori Maurizio Mascarin Carlo Casarotti Progetto Grafico Patrizia Peruffo Stampa UTVI Tipolito srl - Vicenza Pubblicità OEPI - Peschiera del Garda Loc. OTTELLA 3/B int. 25 Tel Editore IPI Istituto Promozionale per l Industria srl Società unipersonale Piazza Castello, 3 - Vicenza Anno sessantesimo n. 8/9 agosto/settembre 2012 un numero 4,50 arretrati 9,00 abbonamento annuo 45,00 (IVA compresa - versamenti su c/c postale n intestato a I.P.I. s.r.l. - Vicenza) pubblicità non superiore al 50% Registrazione Tribunale di Vicenza n 58 del 5/3/1953 È vietata la riproduzione anche parziale di articoli e illustrazioni senza autorizzazione e senza citare la fonte. Gli articoli pubblicati impegnano soltanto la responsabilità degli autori. 07 TrentaRighe Le cose fatte e le cose da fare PrimoPiano 08 Vicenza, città dell architettura Argomenti 12 Casa gold un cubo di ghiaccio per l edilizia a basso consumo 14 L architettura internazionale si mostra a Venezia Cultura 18 Quando Caregaro Negrin progettò un grande monumento a Dante Alighieri 22 Notiziario Costruttori 39 Prezzi unitari delle opere edili (1a parte)
3 TrentaRighe Le cose fatte e le cose da fare I l Presidente dell ANCE, Paolo Buzzetti, lo scorso 13 luglio, in occasione dell annuale assemblea dell Associazione ha fatto il punto della situazione del settore che, dopo anni e anni di caduta, è tornato alla produzione degli anni 70. È evidente che, dopo il doppio ciclo di crescita degli anni 2000, ci sarebbe stata una riduzione dei volumi e un inevitabile selezione in un mercato che aveva attratto non pochi soggetti totalmente estranei al settore, ma a questo punto lo scenario sempre più incombente è quello di una deindustrializzazione selvaggia, di una selezione senza regole e senza distinguo. Le cose fatte In uno scenario così drammatico va riconosciuto al Governo Monti di aver finalmente dato una sterzata con il Decreto Sviluppo introducendo misure invocate da anni dai Costruttori (si veda l editoriale del mese di giugno). Due esempi su tutti: il ritorno dell IVA per le cessioni di abitazioni effettuate dopo 5 anni dall ultimazione dei lavori e per le locazioni di abitazioni delle imprese edili e il raddoppio, per un anno, della detrazione IRPEF per le ristrutturazioni. Il Piano città, nato da un confronto serrato e costruttivo tra l ANCE ed il ViceMinistro Ciaccia, entra nella sua fase operativa nel mese di settembre e potrà certamente costituire un opportunità per alcuni importanti progetti che i Comuni hanno dovuto, fino ad oggi, tenere nel cassetto per mancanza di risorse. Le cose da fare Ma, a questo Governo restano molte cose da fare. In molti casi non si tratta di misure da intraprendere ex novo, con scarsa probabilità di successo visti i margini temporali ristretti, ma di azioni di completamento/miglioramento delle iniziative intraprese. Ci riferiamo in primo luogo alla necessità di perfezionare e rendere efficaci le disposizioni già assunte in materia di certificazione dei crediti per dare una risposta al gravissimo fenomeno dei ritardi di pagamento nelle opere pubbliche. Ma si tratta, anche, di avere un po più di coraggio e di alzare ulteriormente, dal 60% al 100%, la quota dei lavori che i concessionari autostradali, in grandissima parte individuati senza gara, sono obbligati ad affidare con gara, restituendo al mercato ingenti quote di lavori, oggi affidate in house. Si tratta, ancora, di rispolverare il disegno di legge, che giace da tempo in Parlamento, che, nei lavori privati, introduce dei paletti all accesso della professione di costruttore edili: se vogliamo che il settore si riattivi con benefici effetti per l enorme filiera dei produttori e, nel contempo, contribuisca, ad esempio, a rinnovare il patrimonio edilizio secondo criteri di sostenibilità e di risparmio energetico, non è accettabile che chiunque, nel nostro Paese, possa costruire senza alcuna qualificazione e garanzia! E, infine, proseguire, con convinzione, nella strada intrapresa con la spending review. Obiettivi ambiziosi, ma vista la situazione, irrinunciabili!
4 PrimoPiano/8 di Maurizio Mascarin Vicenza città dell architettura Per due mesi Vicenza si trasforma nella Città dell architettura, con rassegne, laboratori, incontri. Fulcro degli avvenimenti è Palazzo Cordellina, che ospita le iniziative dedicate alla comunicazione dell architettura. Ma in programma anche azioni di recupero urbano e sperimentazioni in altri luoghi della città. R assegne, laboratori, incontri: fulcro degli avvenimenti è Palazzo Cordellina, che ospita le iniziative dedicate alla comunicazione dell architettura. Ma anche azioni di recupero urbano e sperimentazioni in altri luoghi della città, come in contra sant Ambrogio, piazzale Fraccon, i giardini Salvi. Per due mesi (settembre e ottobre), Vicenza si trasforma nella Città dell architettura. Con un ambizione in più: non essere solo e sempre la città del Palladio ma anche un contenitore contaminato da segni, linguaggi e tracce del presente. A calcare la scena di questa sorta di festival sono le diverse sigle e correnti di pensiero che si occupano di architettura contemporanea a Vicenza: Abacoarchitettura, Ordine degli Architetti di Vicenza, Premio Dedalo Minosse, Premio Palladio, VAGA, ISAI, Ufficio Mostre dell Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza, per citarne alcune. Riaprire il dialogo fra la storia della città e i segni stimolanti dell architettura contemporanea: scorrendo il ricco calendario del festival, che incrocia un flusso eterogeneo di proposte, appare questo l obiettivo dell iniziativa, sostenuta da Comune e Regione. C è una Vicenza del presente, insomma, e questa sua dimensione deve uscire armoniosamente allo scoperto. Spiega Massimo Zancan di Abacoarchitettura: Al punto in cui siamo, si tratta di riannodare alcuni legami con il passato, facendo memoria su ciò che di significativo è stato già prodotto a Vicenza. Questo ci costringe, innanzitutto, a fare i conti con la storia e con le sue testimonianze monumentali, che rimangono punti di forza sui quali è ancora possibile tentare il
5 PrimoPiano/9 rilancio di una solida e credibile politica culturale. Ci sembra poi doveroso e utile recuperare i frammenti delle iniziative culturali del recente passato, che ha visto transitare per questa città alcune esperienze tra le più importanti dell era contemporanea nel campo dell architettura. Ciò premesso continua Zancan è necessario volgere lo sguardo verso il prossimo futuro nel quale, al di là delle incertezze odierne, sarà certamente possibile riprendere un discorso sull architettura che tenga presente sia la necessità di dialogare con il tessuto economico e sociale di Vicenza, sia l esigenza di rapportarsi ai livelli più alti del dibattito culturale internazionale, senza timori di inadeguatezza e di confronto con altre realtà che operano nel nostro Paese. Gran par te delle attività previste per questo festival dell architettura ruoteranno attorno alla mostra, articolata in varie sezioni e in una serie di incontri, che si terrà a Palazzo Cordellina. L ottica è quella di abbracciare non un singolo spazio, ma le diverse centralità e periferie del capoluogo berico. Dentro e oltre il Palladio Va da sé che le opere di Andrea Palladio sono state fin qui il canale per mantenere Vicenza sotto i riflettori dell attenzione internazionale; ciò è accaduto anche nei momenti in cui la città non ha brillato per eccellenza, né per le proposte architettoniche contemporanee, né per le sue iniziative culturali. In quanto contenitore prestigioso, la Basilica rappresenta dunque il magnete attrattivo di una programmazione culturale dotata di qualche ambizione. Accanto a questo aggiunge Zancan - vi è oggi la volontà di guardare alle esperienze innovative e a quanto viene proposto dalle nuove generazioni, coinvolgendo il mondo dei giovani architetti. E dunque, rivolgendo uno sguardo al futuro, dobbiamo mirare al recupero di una relazione privilegiata con le realtà più dinamiche e avanzate della ricerca internazionale (università, musei e gallerie, riviste di settore) nel tentativo di riannodare una cultura alta con le tensioni e le aspirazioni più nobili di questa città, senza trascurare la relazione con il suo tessuto socioeconomico. Si tratta quindi, da un lato, di distinguere ruoli e competenze salvaguardando la cultura dal rischio di trasformarsi in una mera possibilità di investimento economico di respiro immediato. Dall altro di compiere uno sforzo di apertura e di chiarezza dei linguaggi, coinvolgendo sempre un maggior numero di persone, anche non addette ai lavori, in un processo di maturazione e di acquisizione di nuove consapevolezze. dell architettura ruoteranno attorno alla mostra, articolata in varie sezioni e in una serie di incontri, che si terrà a Palazzo Cordellina; altri eventi, non meno significativi - quali workshop, vetrine architettoniche, installazioni troveranno la loro location in altri angoli della città; l ottica è infatti quella di abbracciare non un singolo spazio bensì le diverse centralità e periferie del capoluogo berico. Alcune sezioni della mostra saranno dedicate a fare memoria del recente passato (grandi monografiche nella Basilica Palladiana e Premi di Architettura), altre getteranno invece uno sguardo verso il futuro, e queste saranno dedicate ai giovani architetti italiani, alle attività di ricerca e alle contaminazioni con l arte contemporanea. Molto spazio, poi, agli incontri. Scopo di questi eventi è quello di riallacciare i rapporti fra la città e il contesto regionale, nazionale e internazionale in relazione al dibattito e alle ricerche sull architettura contemporanea. Saranno invitati perciò a Vicenza alcuni architetti e studiosi di fama internazionale, o giovani emergenti, o direttori di riviste di settore. Palazzo Cordellina e non solo Gran parte delle attività previste per questo festival Gli altri eventi Durante la manifestazione è previsto un info-point a cura del VAGA, l associazione dei giovani architetti. Lo stand sarà anche area tematica all interno del quale si svolgerà un ciclo di incontri puntuali durante tutta la manifestazione. Il programma prevede la presentazione dei lavori di un gruppo di giovani architetti emergenti che si occupano di architettura sociale, un gruppo di architetti emergenti vincitore di diversi concorsi e appalti in Italia e
6 PrimoPiano/10 all estero, un gruppo di giovani architetti provenienti da Trento. A questa prima edizione del festival dell architettura - afferma il presidente del VAGA, Giovanni Barban guardiamo con con grande entusiasmo, convinti che possa essere un autorevole opportunità per i professionisti più giovani, spesso penalizzati dal mercato nazionale. Anche per questo VAGA affronterà, attraverso una conferenza, il tema dei giovani architetti italiani all estero; esperienze di professionalità concrete, dove i giovani portano contributi determinanti sia sotto l aspetto tecnico che culturale. Inoltre con la mostra Progetti di giovani architetti italiani proseguirà il tour itinerante che riunisce 44 progetti realizzati da architetti under 40 sul territorio nazionale, raccolti attraverso un bando, selezionati da una giuria nazionale e contenuti nella monografia della collana LineaGiarch, progetto di collaborazione tra GiArch e UTET Scienze Tecniche per la promozione dell architettura contemporanea realizzata dai giovani in Italia. Va anche ricordato che all esterno dell edificio, nelle ore serali, verrà realizzata una particolare illuminazione secondo un progetto curato da Giovanni Traverso con un workshop degli studenti dell ISAI. Inoltre è prevista una performance di Food Design collegata all omonima mostra che si terrà a Casa Cogollo. Tra le attività collaterali si annovera anche la mostra personale dell artista Tessarollo ad AB23 a cura di Julia Draganovich, che indaga tematiche inerenti l ecologia e il trascorrere del tempo. Nella definizione e nella realizzazione delle iniziative saranno coinvolti direttamente la rivista internazionale di architettura Casabella e l Accademia di Architettura di MendrisioUniversità della Svizzera Italiana. ALA promuove il lavoro e la creatività degli architetti e degli ingegneri italiani e di conseguenza la qualità dell architettura, principalmente attraverso il confronto internazionale del Premio Dedalo Minosse: una vetrina che da quindici anni mette in relazione il modo di fare architettura nel nostro Paese con il resto del mondo. Nell occasione della rassegna Città dell architettura, Dedalo Minosse presenta una sintesi dei più interessanti lavori progettati da architetti under 40, nelle otto edizioni del Premio, suddivisi per categoria (luoghi della residenza, del lavoro, della cultura, della funzione pubblica) e riserva per la prima volta anche una particolare attenzione agli episodi di cui sono stati protagonisti i giovani progettisti vicentini. Questo perché l esposizione è allestita a Vicenza, che per cinque secoli è stata un luogo eccellente dell architettura e dell urbanistica: le opere di Palladio, Scamozzi, Muttoni, per citare soltanto i nomi più famosi, non sarebbero state possibili senza una committenza colta e illuminata, che seppe identificare la propria stessa immagine con la forma della Città e con il decoro dei palazzi e delle case, realizzando una qualità diffusa che costituisce un piccolo miracolo italiano dei secoli scorsi. Dal dopoguerra tuttavia questo stato di grazia s è interrotto, la forma urbana è stata intorbidita e gli episodi di qualità architettonica sono diventati rari. Nell ultimo periodo, anche a causa della crisi economica, del patto di stabilità e di altri fattori, talvolta è addirittura la pubblica amministrazione a considerare il progetto come una lungaggine costosa, della quale si può fare impunemente a meno. Sappiamo invece che non è così e che la bassa qualità delle opere e dei luoghi pubblici, che deriva dall insufficienza progettuale, è un incisivo fattore di disgregazione sociale. Per questo i fiorellini sbocciati dalla faticosa semina dei giovani architetti vicentini, devono essere tenuti nella giusta considerazione, come un patrimonio e una speranza dell intera comunità cittadina. Bruno Gabbiani Presidente ALA Assoarchitetti
7 Argomenti/12 di Maurizio Mascarin Casa gold un cubo di ghiaccio per l'edilizia a basso consumo Allestita in centro a Vicenza una struttura realizzata con materiali ecologici e dai consumi energetici prossimi allo zero. Una casa passiva che, insieme a un cubo di ghiaccio che... non si scioglie, ha fatto parte delle iniziative di contorno al convegno Vicenza, città sostenibile. S i chiama Casa gold ed è un esempio concreto di casa passiva, ad alta efficienza termica. Allestita da Casa clima network, la struttura realizzata con materiali ecologici e dai consumi energetici prossimi allo zero ha calamitato per alcuni giorni l'attenzione in piazza Castello a Vicenza, a due passi dalla sede dell'associazione Industriali. Con questo allestimento - spiega Silvano Zanella, presidente della sezione di Vicenza-Bassano di CasaClima - intendiamo promuovere la cultura degli edifici ad alta efficienza termica e a basso consumo energetico. Per dimostrarlo, all interno della casa campione di Piazza Castello abbiamo posizionato per dieci giorni un cubo di ghiaccio di 1 metro di spessore. Come è accaduto in una dimostrazione analoga fatta un anno fa a Bassano, il cubo di ghiac- cio rimane pressoché integro, dimostrando così, in maniera elementare ed empirica, gli elevati vantaggi termici e di qualità abitativa che si possono trarre da un edificio realizzato secondo i parametri di certificazione di Casa Clima. Scommessa sul... ghiaccio La casa passiva e la relativa performance del cubo di ghiaccio che non si scioglie, hanno fatto parte delle iniziative di contorno al convegno Vicenza, città sostenibile, programmato il 21 settembre a Palazzo Bonin Longare. Al centro dell incontro, promosso dall assessorato all Ambiente di Vicenza in collaborazione con CasaClima Network, i temi dell efficienza (e della sostenibilità) energetica e del costruire intelligente. In quest ottica si inseriscono gli interventi del prof.
8 Argomenti/13 In apertura la messa in opera del "cubo di ghiaccio" Sotto, gli interventi di Casaclima a Genova, Treviso e Bologna Per le imprese edili l efficienza e n e r get i ca r a ppr ese n ta uno dei driver per la ripresa. Secondo l indagine commissionata da Ros, nel 2011 il 67,8% delle aziende ha eseguito inter venti di riqualificazione energetica per i propri clienti. Le migliorie agli edifici hanno riguardato le opere di coibentazione (55.5%), sostituzioni infissi (29.2%), installazione di pannelli fotovoltaici (23.6%). foto tratte dal sito agenziacasaclima.it Furio Honsell, attuale sindaco di Udine, nonché ex rettore dell ateneo friulano ed ex direttore dello sportello energetico del capoluogo che da due anni ha reso obbligatoria la costruzione di nuovi edifici secondo gli standard CasaClima. Tra i relatori anche l arch. Norbert Lantschner, ideatore e demiurgo del sistema di certificazione CasaClima di Bolzano e Maurizio Pallante, saggista ed esperto di politica energetica, noto ai più per essere tra i fondatori del movimento Decrescita felice. L esperienza decennale di CasaClima CasaClima è un metodo di certificazione enegetica degli edifici ideato nel 2002 dall architetto Norbert Lantschner, tecnico della provincia autonoma di Bolzano, in ottemperanza a quanto stabilito dalle direttive Ue (che andranno a regime entro il 2020) e nell ottica del protocollo di Kyoto. Dal 2005 l Agenzia CasaClima è un organo di certificazione pubblico indipendente, che si avvale di una rete capillare su quasi tutto il territorio nazionale. Preso a modello dagli addetti ai lavori, il metodo CasaClima, grazie alle sue precise direttive tecniche e di calcolo, si sta diffondendo soprattutto nelle regioni del nord. A questo proposito va anche detto che dall aprile scorso la stessa provincia di Bolzano impone la classe B come standard minimo di efficienza degli edifici (in sintesi, ciò significa un valore di fabbisogno energetico inferiore a 50KWh/mq all anno, che diventano 30 in classe A e 10 in classe Oro). La strada green Per le imprese edili l efficienza energetica rappresenta uno dei driver per la ripresa. Secondo l indagine commissionata da Ros, nel 2011 il 67,8% delle aziende ha eseguito interventi di riqualificazione energetica per i propri clienti. Le migliorie agli edifici hanno riguardato le opere di coibentazione (55.5%), sostituzioni infissi ( 29.2%), installazione di pannelli fotovoltaici (23.6%). Con CasaClima non si definisce uno stile architettonico o un sistema costruttivo, ma uno standard energetico spiega il presidende di CasaClima Vicenza-Bassano, Silvano Zanella -. L obiettivo del progettista è quello di garantire un edificio ad alta efficienza energetica, con conseguente risparmio dei costi ed elevate condizioni di comfort abitativo. La prima scelta da compiere riguarda lo standard energetico che si vuole raggiungere (Gold, classe A, classe B); Le classi energetiche individuano separatamente il fabbisogno energetico per il riscaldamento e l energia complessiva dell edificio. Nella sostanza conclude Zanella s intende minimizzare i fabbisogni energetici di riscaldamento, rinfrescamento e illuminazione, coprendo il fabbisogno energetico residuo con una impiantistica moderna, capace di impiegare possibilmente anche fonti rinnovabili.
9 Argomenti/14 di Fiorenza Conti L'architettura internazionale si mostra a Venezia Venezia fino al 25 novembre è capitale dell architettura contemporanea. Qui è in corso, presso i Giardini e l Arsenale, la 13a Mostra Internazionale di Architettura D al 1980 la Sezione Architettura della Biennale è spazio privilegiato per l esposizione di progetti e opere, ma anche sede ideale per il confronto tra paesi, persone, pensieri, fonte inesauribile di proposte e prospettive. Diretta da David Chipperfield e intitolata Common Ground, questa edizione sta facendo parlare di sé forse più che in precedenza (orario 10-18; chiuso il lunedì, escluso lunedì 19 novembre. Le motivazioni sono molteplici, così come gli elementi che rendono le Biennali di tutti i settori, Architettura compresa, luoghi di attrazione e ambite vetrine sul mondo. Forse perché più di altre manifestazioni culturali si dimostrano insostituibili specchi del tempo che stiamo attraversando. Ma quest anno, vista la situazione globale del pianeta, l incertezza dominante e la crisi sempre più dilagante che accomuna nazioni e generazioni, uno dei fattori di interesse è sicuramente il tema che affronta questa Biennale. Il tema centrale è ciò che abbiamo in comune. L ambizione di Common Ground è soprattutto quella di riaffermare l esistenza di una cultura architettonica costituita non solo da singoli talenti, ma anche da un ricco patrimonio di idee differenti. Siamo partiti dal desiderio di enfatizzare idee condivise al di là della creazione individuale, ha spiegato il direttore Chipperfield. L architetto britannico, che è Visiting professor di Progettazione architettonica all'università di Yale, solo nel 2011 ha ricevuto la Medaglia d'oro RIBA Royal per l'architettura quale riconoscimento alla carriera, il Premio Mies van der Rohe nonché il Compasso d'oro per l Alessi; è noto in Veneto soprattutto per aver esposto i suoi lavori nella personale a Padova a
10 Argomenti/15 Distretto industriale e direzionale Afra e Tobia Scarpa, Castrette di Villorba; Tenuta Castelbuono, Arnaldo Pomodoro e Studio Architetti Giorgio e Luca Pedrotti, Bevagna (Pg); Cantina Nuova Marchesi Antinori, Archea Associati, San Casciano di Val di Pesa (FI) ph. Pietro Savorelli; Cantina Tramin,Werner Tscholl, Termeno (BZ) ph. Becker Tra gli eventi della rassegna figura anche la mostra Novecento. Architetture e città del Veneto al Cotonificio Veneziano, che presenta il risultato di un grande lavoro corale di indagine promosso dalla Regione del Veneto per la realizzazione del nuovo Ptrc. Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini all'arsenale dove l'architetto Luca Zevi ha allestito la mostra "LE QUATTRO STAGIONI - Architetture del Made in Italy da Adriano Olivetti alla Green Economy" Palazzo della Ragione nel 2006 (dove ha presentato 20 anni di successi internazionali) e per aver realizzato un progetto di riqualificazione delle due rive del fiume, tra il Ponte Nuovo e il Ponte Vecchio a Bassano. La selezione dei partecipanti alla Biennale di quest'anno si è sviluppata proprio in relazione al tema Common Ground. Siamo partiti dal desiderio di enfatizzare idee condivise al di là della creazione individuale, e ci siamo resi conto che questo ci imponeva di attivare dialoghi piuttosto che selezionare singoli partecipanti. Abbiamo iniziato chiedendo a un gruppo limitato di architetti di sviluppare idee che portassero a ulteriori richieste di partecipazione: a ciascuno abbiamo chiesto di proporre un progetto insieme a un dialogo che rispondesse al tema e mostrasse l'architettura nel suo contesto di influssi e di affinità, di storia e di lingua, di città e cultura. La condivisione delle differenze è essenziale all'idea di una cultura architettonica, questo il pensiero dominante che ha direzionato le scelte di David Chipperfield. I Raggruppamenti che si sono aggregati sulla base di queste sollecitazioni sono stati 31, all interno di
11 Argomenti/16 Villa Rotunda Redux, rendering della villa del Palladio La Rotonda inserito nel Museum of Copying allestito all Arsenale ed opera del gruppo londinese Fashion Architecture Taste (Courtesy of FAT) questi team di varie nazionalità - dal Cile al Portogallo - figurano nomi di professionisti più o meno famosi: da Cino Zucchi a Kenneth Frampton, da Steven Holl (nel 2002, ricordate, aveva esposto in Basilica Palladiana grazie all Associazione Abaco) a Peter Zumthor, da Jean Nouvel a Alberto Campo Baeza (anche a lui era stata dedicata una personale in Basilica nel 2004). Diciotto gli eventi collaterali alla kermesse selezionati da Chipperfield e approvati dal CdA della Biennale, proposti da enti e istituzioni internazionali. Tra questi, legata al nostro territorio regionale, la mostra Novecento. Architetture e città del Veneto al Cotonificio Veneziano (Dorsoduro, 2196), che presenta il risultato di un grande lavoro corale di indagine promosso dalla Regione del Veneto per la realizzazione del nuovo Ptrc ( censiti oltre 2000 edifici e sistemi urbani. Hanno contribuito all organizzazione la Vicepresidenza della Regione del Veneto e l Assessorato al Territorio, Cultura e Affari Generali, la Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica, la Direzione Attività Culturali e Spettacolo con Archivio Progetti e l Università Iuav di Venezia. Nell ambito della Biennale non manca poi l atteso momento mondano-celebrativo: quello dell assegnazione dei Leoni alati. Bene, il 29 agosto il Leone d'oro è andato al Padiglione del Giappone, premio ritirato da Toyo Ito (anche lui aveva esposto in Basilica), menzioni poi per Cino Zucchi (già più volte invitato, sempre da Abaco, a tenere seminari) e per i Padiglioni di Polonia, Russia e Usa. Il Leone d'oro alla Carriera è stato assegnato ad Álvaro Siza, che però per motivi di salute non ha ritirato il premio; per lui c era Ines Lobb, Commissario del Padiglione del Portogallo. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore, con la seguente motivazione: È difficile pensare a un architetto contemporaneo che abbia mantenuto una presenza coerente nell ambito della professione quanto Álvaro Siza. Che una tale presenza sia mantenuta proprio da un architetto che vive e lavora all estremo margine atlantico dell Europa non fa che mettere in risalto la sua autorità e la sua condizione... Protetto dalla sua collocazione isolata emana una saggezza universale. Sperimentando con forme geometriche estreme riesce a creare edifici di grande rigore. Sviluppando un linguaggio architettonico tutto suo sembra parlare a tutti noi. Mentre la sua opera Vico Magistretti, Edificio per uffici e abitazioni in via San Gregorio a Milano, ; Foto di Pino Musi, 2012 emana sicurezza di giudizio, essa risulta chiaramente potenziata da prudente riflessione. Mentre siamo abbagliati dalla luminosità dei suoi edifici, avvertiamo tutta la loro consistenza. E a lui è dedicata la mostra alla Fondazione Querini Stampalia Álvaro Siza. Viagem sem programma ( A questo grande maestro dell architettura nel 1999 era stata dedicata, ancora grazie ad Abaco, una personale che rimarrà negli annali. In terra berica ha poi lasciato anche delle sue opere nel parco di Villa Colonnese ad Arcugnano.
12 Cultura/18 di Giorgio Ceraso Quando Caregaro Negrin progettò un grande monumento a Dante Alighieri Tra i progetti monumentali di Antonio Caregaro Negrin - il fecondo architetto vicentino dell 800 che lasciò molti lavori nel campo dell edilizia civile e industriale e nella sistemazione di parchi e giardini - c'è anche quello in onore di Dante Alighieri. Tra i più grandiosi ed elaborati. Rimasto infatti sulla carta. T ra i progetti monumentali di Antonio Caregaro Negrin - il fecondo architetto vicentino dell 800 che lasciò, anche fuori dai patri confini, una messe considerevole di lavori nel campo dell edilizia civile e industriale e nella sistemazione di parchi e giardini - quello non realizzato in onore di Dante Alighieri è tra i più grandiosi ed elaborati. Ne abbiamo prova leggendo la descrizione dell immaginato manufatto, predisposta dallo stesso Caregaro e contenuta, assieme ad altri scritti, nella pubblicazione Dante e Vicenza, stampata nel 1865 per i tipi della Tipografia Paroni e promossa dall Accademia Olimpica in occasione delle celebrazioni per il sesto centenario della nascita del Poeta. Scrive il Nostro che aveva pensato all impresa «con devota trepidanza» fin dal Accorgendosi subito che per Dante, «gloria d Italia, anzi del genere umano», sarebbe stato «impossibile rappresentare nelle poche linee di un gramo piedistallo un monumento su cui potesse scriversi: Dante il primo de poeti è sul seggio che merita - gli italiani tutti vel posero.» E allora Caregaro concepisce un opera «non confinata a una piazza; ma levata a tanta altezza, che da lungi di tutta una famosa città si disegnasse il piedistallo su cui poggerebbe la statua dell immortal Ghibellino». Una sorta di mausoleo, dunque, di «grande Panteon Italiano». L architetto elenca in cinque punti i principi ispiratori del progetto.
13 Cultura/19 In apertura, la disposizione iconografica del monumento visto dall'alto. Qui sotto, il busto di Caregaro Negrin sulla facciata del palazzetto in Contra' Pedemuro San Biagio, civico 33, a Vicenza Nel monumento avrebbero dovuto essere rappresentate le «arti tutte così costruttive, come decorative» perché molti pittori e scultori, «tolsero inspirazione da Dante». L'opera poi avrebbe dovuto «sor ger e in un luogo vasto, in sito elevato, possibilmente nel centro d Italia»: una sorta di faro, quindi, di punto di riferimento, perché fosse di sprone alla «emulazione negli Italiani; a molti de quali (sarebbe) stato concesso di meritarvisi con l opere un posto». Nel monumento avrebbero dovuto essere rappresentate le «arti tutte così costruttive, come decorative» perché molti pittori e scultori, «tolsero inspirazione da Dante». L'opera poi avrebbe dovuto «sorgere in un luogo vasto, in sito elevato, possibilmente nel centro d Italia»: una sorta di faro, quindi, di punto di riferimento, perché fosse di sprone alla «emulazione negli Italiani; a molti de quali [sarebbe] stato concesso di meritarvisi con l opere un posto». La terza notazione è riservata allo stile architettonico. Esso avrebbe dovuto ispirarsi «all età più bella del medio evo, perché, collegandosi con l epoca di Dante, [si sarebbe prestato] meglio allo scopo, mercé di una espressione artistica, che [scendesse] dritta al cuore, senza togliere ad un insieme semplice e classicamente grandioso». Negli ultimi due punti, Caregaro immagina, all interno del monumento, un «Museo Dantesco», nel quale raccogliere «tutto, che riferiscasi a Dante e al suo divino Poema» e una serie di «cerchi [con l indi- cazione del nome] degli uomini grandi disposti in ordine cronologico, perché non abbiano a succedere interruzioni». Queste linee guida trovano puntuale rispondenza nelle due tavole che accompagnano la relazione. Il primo documento mostra il manufatto visto dall alto ed è corredato da un «indice», che ne mette in evidenza dodici elementi, mentre il secondo offre una visione dell alzato. Il corpo principale dell edificio, di forma circolare, poggia su di un basamento quadrato - al quale si accede mediante «quatro (!) grandi scale a piramide», ai vertici del quale sono collocate su piedistalli altrettante «statue colossali rappresentanti le Virtù Cardinali» - e si apre all esterno grazie a quattro «braccia, sporgenti in corrispondenza alle scale di sopra accennate» e formanti una croce: figure geometriche, «forme elementari», sottolinea lo stesso Caregaro, che dovevano richiamare la «redenzione», la «perfezione» e l «eternità», celebrate nella Divina Commedia. Coerentemente con l architettura dantesca, il Nostro
14 Cultura/20 Una veduta prospettica del monumento a Dante prevede delle specie di gironi ovvero di anelli esterni, che a mano a mano si restringono attorno al mausoleo vero e proprio, lasciando quindi spazio a delle terrazze: la struttura assume così forma «piramidale». I due cerchi a piano terra dell edificio, interrotti dai bracci di ingresso, formano una sorta di trincea coperta da cristalli, «affinché s illumini l interno inferiore», con le pareti destinate a «ricevere esteriormente lapidi» per rammentare «i fatti principali della storia d Italia». Un terzo cerchio è formato «dal corpo principale del Panteon... diviso nella sua altezza da tre ordini di logge; la inferiore più pesante a grandi fori binati, la media e la superiore a colonne e ad archi, spartiti da robusti pilastri» L «attico di coronamento», rientrato rispetto alle sottostanti logge, è «tutto forato da finestre circolari» e si conclude con «la volta rivestita di metallo, e modellata visibilmente a foggia di emisfero geografico; e ciò a dinotare che Dante fu padre di civiltà non solo alla patria sua; ma al mondo intero». Come già ricordato, «dal centro in fine di questa cupola [avrebbe dovuto sorgere] un piedistallo a base circolare sul quale [si sarebbe dovuto collocare] in proporzioni gigantesche il simulacro dell Alighieri». Più sotto andavano sistemati «dodici simulacri di uomini grandi, vissuti ne secoli antecedenti al trecento; e ciò a dinotare, che alla sapienza di quelli s inspirò e perfezionossi l ingegno dell Alighieri». Tutto il complesso doveva essere punteggiato da un numero infinito di statue rappresentanti «gli insigni Italiani da Dante fino a noi»: le effigi di nuovi personaggi avrebbero invece trovato posto nei tre cerchi che circondano il monumento, concepito quindi in modo da poter essere ampliato all infinito. Caregaro immagina anche di organizzare gli spazi interni. Che avrebbero dovuto dividersi in due piani, collegati «mediante vasta scala aperta a giorno, sorgente dal centro su pianta circolare». Il primo piano, che si sarebbe elevato fino a quello della terrazza, viene «destinato a raccogliere e conservare un museo di codici danteschi antichi, e di tutte le opere che si riferiscono a Dante o alla Divina Commedia, nonché ogni altra cosa, che riguardi in qualche modo la storia della nazione», riservando altresì «alcuni spazi a stanze di studio, o altro intendimento relativo sempre allo scopo del monumento». All interno del secondo piano si sarebbero dovuti disporre «tre giri di logge rampanti», sulle pareti delle quali rappresentare «col mezzo della pittura monumentale, musaico e buon fresco tutte le scene» dell Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, mentre nelle pareti esterne sarebbe stato raffigurato «a bassorilievo, ad incisione o ad altro il contenuto del sacro Poema», di modo che tutte le arti avrebbero reso omaggio alla creazione del grande fiorentino. Il progetto di Caregaro Negrin, qui sommariamente delineato, testimonia l eclettismo tipico dell epoca, che mette insieme modelli lombardeschi e veneziani del XV secolo e gusto romantico, retorico, e un po decadente, non disgiunto dall amor di patria, che accompagnò il nostro architetto per tutta la vita.
15 Notiziario/22 Notiziario dei costruttori SPECIALE CERTIFICAZIONE DEI CREDITI DA PARTE DELLE PA Appalti Pubblici: certificazione del credito da parte delle amministrazioni pubbliche dello Stato e accordo per lo smobilizzo dei crediti Il Ministero dell Economia definisce le modalità operative per la certificazione dei crediti certi, liquidi ed esigibili da parte dello Stato e degli enti statali. Confindustria e ABI firmano un accordo finalizzato a favorire lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. Certificazione dei crediti nei confronti dello Stato e degli Enti Statali Il combinato disposto degli articoli 9, comma 3 bis, del d. L 29 novembre 2008, n. 185, convertito in legge 28 gennaio 2009, n. 2, e 12, comma 1 quinquies, del d. L. 2 marzo 2012, convertito in legge 26 aprile 2012, n. 44, fa obbligo alle amministrazioni statali e agli enti pubblici nazionali di certificare, su istanza del creditore di somme derivanti dall esecuzione di un appalto pubblico di lavori, servizi e fornitura, entro il termine di 60 giorni dalla ricezione dell istanza, se il credito sia certo, liquido ed esigibile, anche al fine di consentire al creditore la cessione pro soluto o pro solvendo a favore di banche o intermediari finanziari riconosciuti. Il Ministero dell Economia e delle Finanze, con decreto 22 maggio 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 21 giugno 2012, n. 143, ha dettato le modalità di certificazione del credito da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici nazionali. Il Ministero, dopo avere precisato che crediti certificabili sono le obbligazioni giuridicamente perfezionate, che determinano la somma da pagare, il soggetto creditore, la ragione del credito, individua due modalità per conseguire la certificazione. PROCEDIMENTO ORDINARIO (articolo 2 del decreto) I titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, possono presentare all amministrazione o all ente debitore l istanza di certificazione, utilizzando il modello allegato 1 al decreto. L amministrazione, entro 60 giorni dalla ricezione dell istanza: - certifica che il credito è certo, liquido ed esigibile; - ovvero ne rileva l insussistenza o l inesigibilità, anche parziale. L articolo 2 precisa, inoltre, che: - la certificazione non può essere rilasciata qualora risultino procedimenti giurisdizionali pendenti per la medesima ragione di credito; - qualora il credito sia di importo superiore ai 10 mila euro, l amministrazione, prima di rilasciare la certificazione, opera, ricorrendone i presupposti, le verifiche ai sensi dell articolo 48 bis del d. P. R. n. 602 del 1973 (assenza di impedimenti al pagamento derivanti da inadempimenti relativi ad obblighi di versamenti conseguenti alla notifica di cartelle di pagamento): qualora riscontri l inadempienza all obbligo di versamento derivante da una o più cartelle di pagamento, ne dà atto nella certificazione, che viene resa al lordo delle somme ancora dovute; nel caso di esposizione debitoria del creditore nei confronti della stessa amministrazione, il credito può essere certificato e, quindi, ceduto al netto della compensazione tra debiti e crediti; eventuali pagamenti in favore dei creditori ai quali sia stata rilasciata la certificazione, potranno essere effettuati solo previa restituzione della certificazione stessa. PROCEDIMENTO MEDIANTE PIATTAFORMA ELETTRONICA (articolo 3 del decreto) Il decreto fa obbligo al Ministero dell Economia di predisporre e mettere a disposizione una piattaforma elettronica al fine dello svolgimento del procedimento di certificazione, dandone avviso mediante il proprio sito istituzionale. I titolari di crediti possono presentare l istanza abilitandosi sulla piattaforma, attraverso la quale viene rilasciata anche la relativa certificazione. Le cessioni dei crediti certificati in modalità telematica sono comunicate all amministrazione ceduta attraverso la piattaforma. Tale comunicazione assolve al requisito di cui all articolo 117, commi 2 e 3, del d. Lgs. n. 163 del 2006, Codice dei Contratti Pubblici (notificazione ai fini del decorso del termine di 45 giorni entro il quale l amministrazione può rifiutare la cessione).
16 Notiziario/23 COMMISSARIO AD ACTA (articoli 4 e 5 del decreto) Qualora l amministrazione competente non provveda alla certificazione nel termini di 60 giorni, il creditore può presentare istanza di nomina di un commissario ad acta alla competente Ragioneria territoriale dello Stato (qualora lo stesso abbia fatto ricorso alla procedura elettronica, l istanza va presentata attraverso la piattaforma elettronica). Il direttore della Ragioneria, entro il termine di 10 giorni, nomina il commissario, che, svolti i necessari accertamenti, provvede, entro i successivi 50 giorni dalla nomina, in senso positivo o negativo (qualora l istante abbia fatto ricorso alla procedura elettronica, il rilascio della certificazione avviene in forma telematica), dandone comunicazione all ente debitore. SMOBILIZZO DEI CREDITI VANTATI DALLE IMPRESE NEI CONFRONTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Il 22 maggio scorso è Stato firmato da Confindustria, ABI e le altre associazioni imprenditoriali italiane un accordo finalizzato a favorire lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione. Il Protocollo prevede la costituzione di un Plafond denominato Crediti PA alimentato da plafond individuali attivati dalle singole banche dell ammontare di 10 miliardi per lo smobilizzo presso le banche dei crediti verso la Pubblica Amministrazione certificati ai sensi dell art. 9, comma 3 bis, del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, e successive integrazioni e modifiche. IMPRESE BENEFICIARIE Potranno accedere alle operazioni previste dal Protocollo le PMI, come individuate dalla definizione comunitaria, operanti in Italia e che al momento di presentazione della domanda, non abbiano posizioni debitorie classificate dalla banca come sofferenze, partite incagliate, esposizioni ristrutturate o esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 90 giorni, né procedure esecutive in corso. Per le imprese che presentino esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 90 giorni (e fino ad un massimo di 180 giorni), la banca potrà valutare la realizzazione dell operazione - tenuto conto degli impatti e dei vincoli regolamentari - qualora il ritardo di pagamento dell impresa sia imputabile al mancato incasso dei crediti vantati nei confronti della PA per i quali l impresa richiede l attivazione del Plafond. OPERAZIONI AMMESSE Il Plafond potrà essere utilizzato per smobilizzare i crediti certificati, anche senza l indicazione della data di pagamento, dalle PA centrali e locali e dagli enti del servizio sanitario nazionale attraverso operazioni di: - sconto pro soluto; - sconto pro solvendo; - anticipazione del credito (in misura non inferiore al 70% del valore nominale e durata coerente con la data di pagamento del credito) con o senza cessione dello stesso. Con particolare riferimento alle anticipazioni il Protocollo prevede che: - le banche aderenti si impegnano a non computare le anticipazioni erogate ai fini della determinazione dell esposizione complessiva dell impresa. In altri termini, non ci sarà un impatto sulle linee di credito concesse alle imprese che resteranno intatte: si tratterà quindi di credito aggiuntivo; - la banca comunica al cliente il tasso di interesse finito e le due componenti che lo determinano (costo della provvista e spread); - la durata dell anticipazione sarà coerente con la data di pagamento del credito e il suo ammontare non può essere inferiore al 70% del credito vantato verso la PA; - nel caso di anticipazioni senza cessione di credito le imprese si impegnano a dare alla banca mandato irrevocabile all incasso del credito vantato nei con- fronti della PA. Inoltre, ai fini della concessione di tali anticipazioni, è necessario acquisire la copertura (diretta o nella forma della controgaranzia) del Fondo di Garanzia per le PMI (Fondo) o di altro garante equivalente o controgarantito dal Fondo. Si ricorda in proposito che ai sensi del decreto attuativo dell articolo 39 del DL 201/2011 (DL Salva Italia), firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell economia e delle finanze, il Fondo potrà garantire tali anticipazioni, a titolo gratuito, fino al 70% del loro ammontare e fino a un importo massimo garantito di 2,5 milioni; - i crediti certificati senza data, potranno essere anticipati per un periodo di 12 mesi a condizione che l impresa sia in bonis e non abbia ritardi di pagamento e che il Fondo rilasci una garanzia rinnovabile per ulteriori 6 mesi a semplice richiesta della banca qualora il pagamento del credito non avvenga nel frattempo. Quanto alla possibilità che dette anticipazioni siano aggiuntive rispetto alle linee di credito già concesse, questa verrà valutata caso per caso, anche tenuto conto del merito di credito dell impresa. COSTO DELLE OPERAZIONI Il tasso d interesse/sconto delle operazioni realizzate ai sensi del Protocollo sarà determinato sulla base del costo della provvista per la banca maggiorato di uno spread funzione della qualità dell impresa e della tipologia di operazione. Si sottolinea che il costo della provvista sarà pari a quello di accesso per la banca alla provvista BCE, attualmente collocato tra 1,80 e 2,37%. È infine previsto che: - Le operazioni di finanziamento saranno impostate su base individuale senza alcuna forma di automatismo nella concessione del credito. Nell effettuare l istruttoria, le banche si atterranno al principio di sana e prudente gestione, nel rispetto delle proprie procedure e ferma restando la loro autonoma valutazione.
17 Notiziario/24 - Le singole banche potranno offrire condizioni migliorative. - Le banche che intendono aderire ai Protocolli lo comunicano all ABI mediante un apposito modulo, impegnandosi a renderli operativi entro 30 giorni lavorativi dalla data della loro adesione. - Le banche si impegnano inoltre a fornire una risposta di norma entro 30 giorni lavorativi dalla presentazione della domanda o delle informazioni aggiuntive eventualmente richieste dalla banca. I firmatari del Protocollo hanno assunto l impegno a valutare, entro il 15 dicembre 2012, l opportunità di prorogare il periodo di validità dell iniziativa (31 dicembre 2012), apportando eventualmente le necessarie modifiche anche alla luce di quanto emerso nell ambito del monitoraggio. Appalti pubblici: certificazione e compensazione del credito da parte delle regioni, degli enti locali e degli enti del servizio sanitario nazionale Il Ministero dell Economia e delle Finanze ha definito le modalità operative per la certificazione dei crediti (certi, liquidi ed esigibili) da parte delle Regioni, degli enti locali e delle aziende del servizio sanitario nazionale, nonché le modalità per la compensazione degli stessi con le somme dovute per cartelle di pagamento. Il Ministero dell Economia e delle Finanze, con decreto 25 giugno 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 2 luglio 2012, n. 152, ha fissato le modalità di certificazione del credito da parte delle Regione, degli enti locali e degli enti del servizio sanitario. Contestualmente, con successivo decreto pubblicato nella medesima Gazzetta Ufficiale, il Ministero ha fissato anche le modalità di compensazione, totale o parziale, delle somme dovute per cartelle di pagamento e atti di cui agli articolo 29 e 30 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, notificati entro il 30 aprile 2012 per tributi erariali e per tributi regionali e locali, nonché per contributi assistenziali e previdenziali e per premi per l assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, oppure per entrate spettanti all amministrazione che ha rilasciato la certificazione prevista dall articolo 9, comma 3 bis, del d. L. 29 novembre 2008, n Nel rinviare alla lettura dell allegato commento, si ricorda che il 22 maggio scorso è stato firmato da Confindustria, ABI e le altre Associazioni imprenditoriali italiane, un accordo finalizzato a favorire lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione, certificati ai sensi dell articolo 9, comma 3 bis, del d. L. n. 185 del 2008 (si veda la seconda parte della notizia precedente). A) CERTIFICAZIONE DEI CREDITI NEI CONFRONTI DELLE REGIONI, DEGLI ENTI LOCALI E DEGLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE Il combinato disposto degli articoli 9, comma 3 bis, del d. L. 29 novembre 2008, n. 185, convertito in legge 28 gennaio 2009, n. 2, e 13, comma 2, della Legge 12 novembre 2011, n. 183, fa obbligo alle Regioni, agli enti locali e alle aziende del sistema sanitario nazionale di certificare, su istanza del creditore di somme derivanti dall esecuzione di un appalto pubblico di lavori, servizi e fornitura, entro il termine di 60 giorni dalla ricezione dell istanza, se il credito sia certo, liquido ed esigibile, anche al fine di consentire al creditore la cessione pro soluto o pro solvendo a favore di banche o intermediari finanziari riconosciuti. Il Ministero dell Economia e delle Finanze, dopo avere dettato i criteri per la certificazione dei crediti dello Stato e degli enti pubblici nazionali (si veda la notizia precedente), con decreto 25 giugno 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 2 luglio 2012, n. 152, ha fissato le modalità di certificazione del credito, nonché le forme semplificate di cessione del credito e di notificazione relativamente ai crediti delle Regioni, degli enti locali e degli enti del servizio sanitario nazionale. PROCEDIMENTO ORDINARIO (articolo 3 del decreto) Nelle more della predisposizione della piattaforma elettronica (si veda oltre), il titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, possono presentare all amministrazione debitrice l istanza di certificazione, utilizzando il modello allegato 1 al decreto. L amministrazione, entro 60 giorni dalla ricezione dell istanza: - certifica che il credito è certo, liquido ed esigibile; - ovvero ne rileva l insussistenza o l inesigibilità, anche parziale. L articolo 3 precisa, inoltre, che: - la certificazione non può essere rilasciata qualora risultino procedimenti giurisdizionali pendenti per la medesima ragione di credito; - q ualora il credito sia di importo superiore ai 10 mila euro, l amministrazione, prima di rilasciare la certificazione, opera, ricorrendone i presupposti, le verifiche ai sensi dell articolo 48 bis del d. P. R. n. 602 del 1973 (assenza di impedimenti al pagamento derivanti da inadempimenti relativi ad obblighi di versamenti conseguenti alla notifica di cartelle di pagamento): qualora riscontri l inadempienza all obbligo di versamento derivante da una o più cartelle di pagamento, ne dà atto nella certificazione, che viene resa al lordo delle somme ancora dovute; - nel caso di esposizione debitoria del creditore nei confronti della stessa amministrazione, il credito può essere certificato e, quindi, ceduto o fatto oggetto di anticipazione al netto della compensazione tra debiti e crediti; - eventuali pagamenti in favore dei creditori ai quali sia stata rilasciata la certificazione, potranno essere effettuati solo previa restituzione della certificazione stessa.
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