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2 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it Indice 0 PREMESSA PLANIMETRIA DELLO STABILIMENTO RELAZIONE TECNICA Attività svolte nell impianto Caratteristiche delle superfici scolanti Caratteristiche delle superfici scolanti Volume annuale ed origine delle acque di lavaggio Volume annuale presunto delle acque di prima pioggia e di lavaggio da raccogliere ed allontanare Modalità di raccolta, allontanamento, eventuale stoccaggio e trattamento previste Valutazione dei rendimenti di rimozione degli inquinanti caratteristici conseguibili con la tipologia di trattamento adottata Considerazioni tecniche che hanno portato all individuazione del recapito prescelto e dei sistemi di trattamento adottati Caratteristiche dei punti di controllo e di immissione nel recapito prescelto DISCIPLINARE OPERAZIONI DI PREVENZIONE E GESTIONE Frequenza e modalità di pulizia e di lavaggio delle superfici esterne Procedure adottate per la prevenzione dell inquinamento delle acque meteoriche Procedure di intervento e di eventuale trattamento in caso di sversamenti accidentali Modalità di formazione ed informazione del personale addetto ALLEGATI ALLEGATO 1 Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche vigente (rev. n. 02 del 29/12/2008) ALLEGATO 2 Campagna completa Acque superficiali vasca 1 laghetto sud II trimestre /05/ ALLEGATO 3 Tavola 19 Rete di raccolta delle acque meteoriche

3 0 PREMESSA Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it Il presente Progetto Definitivo ha per oggetto la risagomatura orizzontale della discarica per rifiuti non pericolosi annessa all impianto di selezione, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti non pericolosi sito in comune di Magliano Alpi (CN) in località Beinale e gestito dalla società A.M.A. S.p.A. Il progetto è stato redatto ai sensi del D. Lgs 13/01/2003, n. 36 e s.m.i. Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. Il presente elaborato è redatto ai sensi del Regolamento regionale 20 febbraio 2006, n. 1/R Regolamento regionale recante: Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio di aree esterne (Legge regionale 29 dicembre 2000, n. 61) pubblicato sul B.U. 23 febbraio 2006, n. 8. Il presente elaborato integra il Piano di Prevenzione e di Gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio redatto dall ing. Danilo Gorini, in data 29/12/2008, a seguito del presente progetto definitivo di risagomatura orizzontale delle acque meteoriche. In allegato al presente documento si riporta: Piano di Prevenzione e Gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio redatto dall ing. Danilo Gorini in data 29/12/2008 per l impianto esistente di selezione, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti non pericolosi; Planimetria di inquadramento dove sono indicate le reti di raccolta e allontanamento delle acque di prima pioggia, di dilavamento e di lavaggio. 1 PLANIMETRIA DELLO STABILIMENTO In allegato alla presente relazione si riporta la planimetria generale dell impianto come prevista nel progetto definitivo di risagomatura orizzontale della discarica. Lo schema di impianto rimane invariato nelle fasi di selezione e valorizzazione del rifiuti non pericolosi, mentre si prevede la modifica della sagoma della discarica per lo smaltimento finale dei rifiuti. La rete di smaltimento delle acque dei piazzali viene integrata con la parte inerente all area destinata alla risagomatura orizzontale della discarica. Lo schema funzionale del sistema di gestione delle acque meteoriche resta invariato rispetto al sistema già autorizzato. Con la realizzazione della risagomatura orizzontale aumentano le superfici scolanti e pertanto è incrementato il volume di stoccaggio dei laghetti di accumulo, mediante la realizzazione di un nuovo laghetto di accumulo a lato dell esistente posto a lato della duna antivisiva. Il 2 RELAZIONE TECNICA 2.1 Attività svolte nell impianto Le attività svolte nell impianto restano invariate e sono quelle autorizzate con il rinnovo dell Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dallo Sportello Unico delle Attività Produttive del comune di Magliano Alpi con Provvedimento n. 10/2013 in data 23/07/2013. In particolare le attività autorizzate sono le seguenti: Attività 5.3 Impianti per l eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell allegato II A della Direttiva 75/442/CEE ai punti D 8, D 9 con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno; Attività 5.4 Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con capacità totale di oltre tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti. 2

4 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it 2.2 Caratteristiche delle superfici scolanti Le superfici definibili come scolanti ai sensi del Regolamento Regionale 20/02/2006, n. 1/R, sono costituite da: Piazzali esterni di movimentazione, transito e lavaggio ruote mezzi (superfici totalmente asfaltate); Aree Scoperte di stoccaggio rifiuti non pericolosi. Nelle aree identificate come superfici scolanti possono essere presenti fattori di inquinamento delle acque di dilavamento dovuti ai residui lasciati su strade e piazzali dai camion che trasportano rifiuti e dai mezzi operativi o ad operazioni che implicano l utilizzo di sostanze pericolose (rifornimento gasolio per autotrazione). Tutte le aree esterne sono provviste di rete di raccolta che convoglia le acque di dilavamento alla vasca acque di prima pioggia del volume utile di circa 360 mc al fine di consentire il deposito dei materiali sospesi e degli inquinanti che sono presenti nelle acque nei primi minuti dell evento piovoso. In particolare facendo riferimento a quanto riportato nel Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche del 29/12/2008, le superficie scolanti a seguito della realizzazione degli interventi previsti dal progetto di risagomatura orizzontale della discarica saranno le seguenti: Piazzali esterni di movimentazione, transito e lavaggio ruote mezzi (superfici totalmente asfaltate per un totale di circa 2,2 ha (come da piano di prevenzione e gestione acque meteoriche del 29/12/2008); Aree scoperte di stoccaggio rifiuti non pericolosi (superfici totalmente asfaltate ove sono stoccati plastica, vetro, ferro, ingombranti in attesa di smaltimento come da piano di prevenzione e gestione acque meteoriche del 29/12/2008); Piazzali esterni di transito di nuova realizzazione perimetralmente al settore 4 aventi una superficie di mq. Per quanto riguarda i settori della discarica in fase di coltivazione, le acque di dilavamento sono convogliate e stoccate in apposite vasche di contenimento del percolato e smaltite come rifiuto in base alla vigente normativa. All interno dei settori della discarica dove non sono stoccati rifiuti, le acque meteoriche, essendo fisicamente divise da argini, vengono analizzate e in caso in cui risultino conformi alla normativa vigente (Tab. 3 Allegato V alla parte terza del D.Lgs 152/06) vengono convogliate al sistema di raccolta e trattamento delle acque superficiali precedentemente descritto. Nel momento in cui sarà necessario attivare il settore della discarica e conferirvi rifiuti, le acque di dilavamento verranno convogliate attraverso la rete di captazione (realizzata con tubi in HDPE) alle vasche di accumulo del percolato di discarica. Per quanto riguarda la pista di accesso alla discarica si precisa quanto segue: Pista di accesso per la coltivazione della parte in scavo della discarica: tutte le acque meteoriche ricadenti sulla pista di accesso rimangono completamente confinate all interno del perimetro della discarica e trattate come percolati di discarica; Pista di accesso per la coltivazione in elevazione della discarica: le acque ricadenti sulla rampa di accesso alla zona di coltivazione (che rimane comunque all interno degli argini di contenimento) sono ricondotte attraverso un sistema di canalizzazione idoneo a garantire il mantenimento dei colaticci all interno del corpo di discarica. Si segnala che, anche se il regolamento regionale non prevede misure relativamente alle acque meteoriche provenienti dai tetti, la ditta ha previsto che le acque dei tetti del settore B, 3

5 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it unitamente alle portate eccedenti la capacità d invaso della vasca di prima pioggia, siano recapitate in una vasca di accumulo ubicata in prossimità del confine con l autostrada Asti- Cuneo e da qui utilizzate per usi irrigui delle zone a verde dell impianto. Le acque ricadenti sulle coperture del settore A sono recapitate in una seconda vasca di accumulo ubicata in adiacenza della discarica e utilizzate per la riserva antincendio e per usi irrigui delle zone a verde dell impianto. Le acque meteoriche dunque sono completamente riutilizzate all interno dell area di impianto. 2.3 Caratteristiche delle superfici scolanti I principali inquinanti potenzialmente presenti nelle acque di prima pioggia sono: solidi sospesi, cloruri, solfati, nitrati e metalli quali ferro e manganese. A titolo di caratterizzazione delle acque di prima pioggia si allega alla presente relazione una tabella con i risultati dell analisi completa effettuata nel II trimestre 2013 (08/05/2013) sul lago di accumulo delle acque dei piazzali (laghetto sud vasca 1). L analisi effettuata ha evidenziato la conformità ai limiti previsti dalla vigente normativa (Tab. 3 Allegato 5 alla parte terza del D.Lgs 152/2006). La ditta effettua analisi con cadenza trimestrale delle acque dei laghetti di accumulo (Vasca 1 a valle del trattamento e Vasca 2). L analisi evidenzia il rispetto dei 2.4 Volume annuale ed origine delle acque di lavaggio Resta invariato quanto indicato nel Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche approvato (rev. n. 02 del 29/12/2008) La pulizia dei piazzali e delle aree di transito mezzi è effettuata con spazzatrici automatiche e prevede l utilizzo di modeste quantità di acqua a spruzzo al solo scopo di prevenire la dispersione di polveri nell aria. Le acque di lavaggio utilizzate per le ruote degli automezzi sono prelevate in parte da pozzo e in parte recuperate dalla depurazione delle acque di prima pioggia. L impianto di lavaggio ruote funziona a ciclo chiuso: l acqua è stoccata in una vasca di decantazione sottoposta a periodica pulizia e relativo smaltimento acque. 2.5 Volume annuale presunto delle acque di prima pioggia e di lavaggio da raccogliere ed allontanare La superficie impermeabile prevista nel Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche approvato è pari a circa 2,2 ettari, e richiede un volume utile della vasca di prima pioggia pari a 50 mc/ha * 2,2 ha = 110 mc. Il volume utile della vasca di prima pioggia esistente è pari a 360 mc. Con la realizzazione dei nuovi piazzali previsti dal progetto di risagomatura orizzontale della discarica è previsto un incremento delle superfici scolanti pari a mq. Il progetto prevede di estendere il sistema di collettamento delle acque di dilavamento delle superfici scolanti e di trattamento delle acque di prima pioggia anche ai piazzali di nuova realizzazione utilizzando la vasca di prima pioggia esistente. Le superfici scolanti complessive saranno pari a mq mq = mq La vasca di prima pioggia esistente è pertanto in grado di trattenere fino a 360 mc / mq = 0,0148 m corrispondenti a 14,8 mm di deflusso di acque in arrivo all inizio di ogni evento di pioggia, con rilascio all immissione finale di acque di seconda pioggia caratterizzate da modeste concentrazioni di inquinanti. Come già descritto al punto 2.4, l impianto di lavaggio ruote è a ciclo chiuso: l acqua è stoccata in una vasca di decantazione sottoposta a periodica pulizia con smaltimento acque. La fase di lavaggio mezzi non rientra quindi in quelle disciplinate dal Regolamento Acque Meteoriche. 4

6 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it 2.6 Modalità di raccolta, allontanamento, eventuale stoccaggio e trattamento previste Resta invariato quanto indicato nel Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche approvato (rev. n. 02 del 29/12/2008). Si riporta di seguito la descrizione dell impianto di trattamento delle acque di prima pioggia. L'impianto di depurazione è composto dalle seguenti unità: pozzetto ingresso acque bianche e grigie, che immette direttamente alla vasca di decantazione e, quando il livello è salito al massimo, tramite un condotto di troppo pieno, allo scarico nel laghetto di accumulo; vasca di 1 pioggia, delle dimensioni in pianta di m 12 x m 12 per una altezza utile massima di liquido di circa m 2,r pari ad una capacità di circa 360 m3.questa vasca sarà utilizzata come un sedimentatore a livello variabile, cioè sarà in grado di funzionare anche se non riempita completamente, poiché l'acqua sarà aspirata da una pompa autoadescante tramite un condotto montato su galleggiante, che, a decantazione avvenuta, ne permetterà lo svuotamento senza aspirare gli eventuali supernatanti, nei fanghi sedimentali sul fondo, che saranno saltuariamente allontanati a mezzo di autospurgo; dosaggio reagenti: l'impianto, alloggiato nel box in muratura, potrà dosare i precipitanti o flocculanti più opportuni durante la fase di travaso dalla vasca di accumulo a quella di filtrazione, premiscelandoli alle acque da pretrattare per mezzo di un miscelatore statico. Il dosaggio dei reagenti viene operato mediante una pompa dosatrice a pistone della portata di 25 l/ h e prevalenza di 10 bar; filtro rapido a sabbia: ubicato nel box di cui sopra, consente la filtrazione dell'acqua prevalente dalla vasca di decantazione; il filtro è dimensionato per una portata di 20 m3/h. Il filtro verrà alimentato da una pompa sommergibile installata all interno della vasca di prima pioggia avente portata di 10 m3/h e prevalenza di 8 m. La pressione residua all'uscita del filtro sarà sufficiente per raggiungere lo scarico; di tanto in tanto il filtro sarà rigenerato con acqua di rete pressurizzata ed aria; per il controlavaggio del filtro viene installata una pompa centrifuga ad asse orizzontale di portata 30 m3/h e prevalenza di 50 m. L aria di controlavaggio viene fornita da una soffiante ad aspi rotanti di portata 100 m3/h e prevalenza di 3000 mm c.a. m. L acqua di controlavaggio sarà convogliata nella vasca di raccolta dei percolati. La conduzione dell'impianto di filtrazione è di tipo discontinuo. La descrizione dettagliata dell impianto è riportata nella relazione tecnica Scheda C, scarichi idrici predisposta per l ottenimento dell AIA. 2.7 Valutazione dei rendimenti di rimozione degli inquinanti caratteristici conseguibili con la tipologia di trattamento adottata Le analisi effettuate sulle acque a valle del sistema di depurazione descritto e annualmente trasmesse alle autorità competenti hanno evidenziato l efficienza dell impianto. 5

7 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it 2.8 Considerazioni tecniche che hanno portato all individuazione del recapito prescelto e dei sistemi di trattamento adottati La scelta di convogliare le acque meteoriche ai laghetti di accumulo precedentemente descritti è motivata da considerazioni di tipo tecnico e di riduzione degli impatti ambientali. Il sito infatti non è servito dalla pubblica fognatura, e non vi sono nelle vicinanze corpi idrici superficiali idonei a raccogliere le acque meteoriche provenienti dal sito. L accumulo di tali acque consente inoltre di recuperare la risorsa a scopi irrigui (le aree verdi attualmente di pertinenza del sito coprono una superficie di circa mq) ed antincendio, preservando così l utilizzo di acque di falda. Con il progetto di risagomatura orizzontale della discarica si prevede di estendere la duna antivisiva aumentando pertanto le aree di pertinenza dell impianto da mantenere a verde (superficie pari a mq). Come già anticipato nei paragrafi precedenti il progetto di risagomatura orizzontale della discarica prevede l estensione dei piazzali di transito dei mezzi per una superficie pari a mq e pertanto di incrementare l afflusso di acque meteoriche in arrivo al recapito finale. Si prevede la realizzazione di un nuovo laghetto a lato dell esistente posto in prossimità della duna antivisiva. Un sistema di pompaggio delle acque permetterà il deflusso delle acque dal primo al secondo lago di nuova realizzazione. Il sistema si innescherà quanto il livello di acque nel primo lago raggiungerà il livello massimo di guardia. 2.9 Caratteristiche dei punti di controllo e di immissione nel recapito prescelto Resta invariato quanto indicato nel Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche approvato (rev. n. 02 del 29/12/2008). Il campionamento delle acque trattate, prima del convogliamento ai laghetti di accumulo, è realizzato tramite il pozzetto di campionamento e scarico a valle del filtro a sabbia. Tutti i pozzetti di ispezione, dislocati lungo l intera rete di raccolta, sono evidenziati nella planimetria generale (Tavola 19). 6

8 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it 3 DISCIPLINARE OPERAZIONI DI PREVENZIONE E GESTIONE Resta invariato quanto indicato nel Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche approvato (rev. n. 02 del 29/12/2008). 3.1 Frequenza e modalità di pulizia e di lavaggio delle superfici esterne La ditta prevede una pulizia periodica, settimanale o secondo necessità, delle aree di passaggio e dei piazzali esterni. La pulizia è effettuata tramite motoscope e non prevede utilizzo di acqua. 3.2 Procedure adottate per la prevenzione dell inquinamento delle acque meteoriche Al fine di prevenire l inquinamento delle acque di prima pioggia, le aree di transito e movimentazione mezzi sono sottoposte a pulizia tramite motoscope al fine di rimuovere polveri e altre sostanze inquinanti senza aumentare il carico inviato al sistema di depurazione acque. Gli stoccaggi di rifiuti non coperti riguardano rifiuti non pericolosi da avviare a recupero e contengono quantità limitate degli stessi, mentre le altre aree di deposito e stoccaggio (apparecchiature elettroniche, apparecchiature contenenti CFC ) si trovano in aree coperte. Nel sito non sono presenti altri stoccaggi o accumuli si sostanze pericolose che potrebbero causare inquinamento delle acque meteoriche. 3.3 Procedure di intervento e di eventuale trattamento in caso di sversamenti accidentali La ditta si è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale in vista di richiedere la certificazione secondo la norma UNI EN ISO 14001:2004, ed ha predisposto idonee procedure e istruzioni operative per gli eventuali versamenti accidentali, che prevedono che la pulizia delle superfici interessate sia tempestivamente eseguita con idonei materiali inerti assorbenti in relazione alla tipologia di materiali sversati. È previsto lo stoccaggio di tali materiali nel prefabbricato uffici; i materiali residui derivati dalle eventuali operazioni di pulizia di sversamenti accidentali saranno smaltiti in conformità alla vigente normativa. 3.4 Modalità di formazione ed informazione del personale addetto Il Sistema di Gestione Ambientale prevede la formalizzazione di un piano formativo su base almeno annuale, in cui vengono affrontate anche le tematiche di sicurezza e ambiente. La formazione è rivolta al personale interno ed è opportunamente registrata. Il personale addetto alle operazioni di carico e scarico, nonché gli addetti alla movimentazione dei rifiuti e i responsabili della manutenzione, è addestrato sulle procedure operative da attivare per la prevenzione dell inquinamento delle acque meteoriche ed è consapevole dei potenziali rischi per l ambiente derivanti da una non corretta applicazione delle stesse. 7

9 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it 4 ALLEGATI 1. Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche vigente (rev. n. 02 del 27/12/2008) 2. Campagna completa Acque superficiali vasca 1 laghetto sud II trimestre /05/ Tavola 19 Rete di raccolta delle acque meteoriche 8

10 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it 4.1 ALLEGATO 1 Piano di prevenzione e gestione acque meteoriche vigente (rev. n. 02 del 29/12/2008) 9

11 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE PIANO DI PREVENZIONE E DI GESTIONE DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E DI LAVAGGIO Regolamento Regionale 20 febbraio 2006, n 1/R e s.m.i. Ditta AMA S.p.a. Località BEINALE, Magliano Alpi (CN) Il Tecnico Ing. Danilo Gorini Torino, 29/12/2008

12 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE 0. Premessa Planimetria dello stabilimento Relazione tecnica Disciplinare delle operazioni di prevenzione gestione...11 Pagina 2 di 11

13 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE 0. Premessa Il presente piano di prevenzione e di gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio, redatto in conformità al regolamento regionale 1/R del 20/2/2006 modificato dal regolamento regionale 7/R del 2/8/2006 e dal con il regolamento regionale 4 dicembre 2006, n. 13/R, viene presentato dalla ditta AMA S.p.A. in quanto rientrante nel campo di applicazione all art 7 comma 1 lettera a). La ditta è infatti soggetta al D.lgs 59/05 in quanto attività IPPC (codici 5.3 e 5.4) ed ha presentato la domanda per l ottenimento dell Autorizzazione Ambientale Integrata alla Provincia di Cuneo, e rilasciata con Determina n. 286 del 31 marzo 2008 del Settore Tutela Ambiente della Provincia di Cuneo. La presente relazione è elaborata in conformità a quanto previsto dall Allegato_A al Regolamento Regionale 1/R/2006; la relazione tecnica di cui al punto 2, rimanda in alcune parti alla documentazione già presentata in fase di istruttoria IPPC, allegata alla presente. Preme sottolineare che l azienda ha adottato sistemi di raccolta e trattamento delle acque meteoriche ancor prima della pubblicazione di questo regolamento e, nell ottica della minimizzazione dell uso delle risorse, ha previsto il recupero totale delle acque trattate a fini irrigui e per alcune fasi impiantistiche. Nell ottica del miglioramento e della minimizzazione dello sfruttamento delle risorse la ditta ha quindi già un eccellenza. Si ritiene quindi che non esistano superfici scolanti in cui vi sia rischio di contaminazione delle acque di prima pioggia e quindi necessità di trattamento delle superfici stesse che già non ne siano dotate. Inoltre tutte le operazioni delle lavorazioni sono effettuate adottando i sistemi idonei per prevenire il rischio di contaminazione. I contenuti del piano di prevenzione e di gestione sono redatti con un livello di consistenza e di approfondimento correlato alla dimensione ed alla tipologia dell insediamento. 0.1 Riepilogo documenti allegati Elaborati grafici: - I39A Stoccaggio rifiuti stato attuale - D17 Rete raccolta acque meteoriche piazzali - D18 Rete di raccolta acque meteoriche coperture - D19 Reti di raccolta acque meteoriche (piazzali e coperture, particolari costruttivi) - fotografia del corpo di discarica (pista di accesso) - schema impianto raccolta depurazione e scarico acque di prima pioggia Documentazione presentata nel luglio 2006 per l ottenimento dell Autorizzazione Ambientale Integrata: - Sintesi non tecnica - RT 02 Descrizione dei metodi di trattamento - Scheda C Scarichi Idrici Altri documenti tecnici: Pagina 3 di 11

14 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE - Analisi acque Vasca 1 (vasca di accumulo acque piazzali a monte e valle del sistema di trattamento) - Analisi acque Vasca 2 (accumulo acque meteoriche da coperture) 1. Planimetria dello stabilimento 1.1 Indicazione delle superfici con specificazione della relativa destinazione d uso Allegata planimetria I39A Stoccaggio rifiuti stato attuale 1.2 Reti interne di raccolta e allontanamento verso il corpo ricettore delle acque meteoriche Allegate planimetrie: - D17 Rete raccolta acque meteoriche piazzali - D18 Rete di raccolta acque meteoriche coperture 1.4 Sistemi e impianti di trattamento utilizzati Allegati: - schema impianto raccolta depurazione e scarico acque di prima pioggia. - elaborato grafico D19 Reti di raccolta acque meteoriche (piazzali e coperture, particolari costruttivi) 1.5 Rappresentazione del punto di immissione nel corpo idrico Le acque meteoriche sono convogliate a vasche di accumulo e laminazione (denominate laghetti) di pertinenza dell impianto stesso, rappresentate nelle planimetrie allegate I39A e D17. Pagina 4 di 11

15 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE 2. Relazione tecnica 2.1. Attività svolte nell'insediamento e normativa settoriale concorrenti nella finalità del Regolamento in oggetto. La ditta AMA s.p.a. si occupa della gestione dell impianto di recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali assimilabili e della discarica di rifiuti non pericolosi del comune di Magliano, località Beinale. L impianto di trattamento dei rifiuti prevede due linee di lavorazione: la prima (SETTOREA A) riguarda RSU indifferenziati, RSA da raccolta separata, fanghi di depurazione urbana, la seconda (SETTORE B) rifiuti urbani selezionati e provenienti da raccolta differenziata. La prima linea di lavorazione segue il seguente ciclo di fasi lavorative: Stoccaggio e alimentazione dei RSU in ingresso: gli RSU in arrivo vengono pesati e sono scaricati dagli automezzi di trasporto all interno di un locale destinato a stoccaggio di emergenza e di servizio completamente chiuso del volume utile di circa 2460 m3. Selezione meccanica e recupero dei materiali ferrosi e non ferrosi (alluminio) attraverso: Triturazione primaria Vagliatura primaria Separazione dei materiali ferrosi e non ferrosi (alluminio ) Produzione di frazione secco leggera che prevede: Riduzione ed omogeneizzazione dimensionale della frazione secco leggera eliminazione della frazione organica al di sotto del 5% in massa e riduzione di materiali inerti fini presenti compattazione in balle della frazione secco-leggera raffinata ricopertura della balla con film plastico al fine di garantirne la conservazione durante lo stoccaggio provvisorio e la successiva fase di trasporto ad un impianto terzo Stabilizzazione per via biologica aerobica della frazione organica separata meccanicamente: la frazione organica fresca separata viene sottoposta ad un processo di biostabilizzazione, igienizzazione e maturazione mediante fermentazione aerobica. La fermentazione viene condotta in 2 fasi distinte e successive:1 fase: bioossidazione accelerata (fase ACT active composting time ) e 2 fase: maturazione (curing) Nella seconda linea di lavorazione (SETTORE B) sono conferiti materiali selezionati provenienti da raccolta differenziata da stoccarsi provvisoriamente o da selezionare in modo manuale o meccanico (come imballaggi in plastica, in metallo o in vetro, carta e cartone, ecc), al fine di ridurne le impurezze prima del conferimento a ditte autorizzate di recupero, nonché rifiuti ingombranti da selezionare manualmente o meccanicamente al fine di recuperarne materiali riciclabili e materiali inerti edili puliti. Sono inoltre selezionati i materiali ferrosi, attraverso un selettore elettromagnetico e l alluminio, attraverso un selettore a induzione magnetica e stoccati in attesa di essere successivamente avviati al recupero. In particolare il trattamento per la plastica prevede il seguente ciclo: I mezzi che trasportano il materiale in ingresso passano attraverso la pesa ed effettuano lo scarico direttamente all interno del capannone attraverso una tramoggia di stoccaggio. Un alimentatore a Pagina 5 di 11

16 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE piastre alloggiato sul fondo della tramoggia di accumulo alimenta il materiale ad un dosatore rompisacco e dosa con regolarità il materiale alla successiva fase di separazione dai materiali dagli scarti fini indesiderati. Seguono le fasi di Vagliatura, Cernita manuale, Separazione, Pressatura in balle di plastica, Triturazione materiali plastici. È stato realizzato un ampliamento dell area B che prevede la pressatura e l imballaggio di carta e cartone, nonché un area di stoccaggio per rifiuti speciali. Gli scarti delle selezioni sono conferiti in discarica. La discarica di servizio dell impianto di recupero e smaltimento dei rifiuti RSU/RSAU è stata realizzata prevedendo una configurazione in parte in scavo ed in parte in rilevato (sopraelevazione). La parte in scavo è realizzata in vasca unica suddivisa in tre settori separati idraulicamente al fine di limitare la produzione di percolato. La separazione tra i settori 1, 2, 3 della vasca è garantita dalla presenza di argini in argilla che sono anche utilizzati come rampa di accesso al fondo vasca. Per maggiori dettagli sul ciclo produttivo è possibile consultare la relazione sul ciclo produttivo inviata in fase di istruttoria IPPC (Sintesi Non Tecnica e RT 02 Relazione tecnica descrittiva dei metodi di trattamento) 2.2 Caratteristiche delle superfici scolanti Come si è già sottolineato in premessa, si ritiene che tutte le aree considerate scolanti sono state dotate di tutte le misure per evitare potenziali inquinamenti e per le quali è già stato dato il parere favorevole negli atti autorizzativi precedenti. Nel seguito verranno comunque descritte le aree esterne e i relativi sistemi di raccolta o di precauzione adottati per completezza di informazione. Le superfici definibili come scolanti ai sensi del Regolamento Regionale 1/R/2006, sono costituite da: - piazzali esterni di movimentazione, transito e lavaggio ruote mezzi (superfici totalmente asfaltate per un totale di circa 2,2 ha; individuate in planimetria I39A con i numeri 17, 25, 33, 8) - aree scoperte di stoccaggio di rifiuti non pericolosi (superfici totalmente asfaltate ove sono stoccati plastica, vetro, ferro, ingombranti in attesa di smaltimento; rif. planimetria I39A) Si sottolinea che nel sito non sono presenti aree non asfaltate, ad eccezione delle aree verdi. Nelle aree identificate come superfici scolanti possono essere presenti fattori di inquinamento delle acque di dilavamento dovuti ai residui lasciati su strade e piazzali dai camion che trasportano rifiuti e dai mezzi operativi o ad operazioni che implicano l utilizzo di sostanze pericolose (rifornimento gasolio per autotrazione). Pagina 6 di 11

17 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE Tutte le aree esterne sono provviste di rete di raccolta che convoglia le acque di dilavamento alla vasca acque di prima pioggia (identificata con il numero 10 sulla planimetria allegata I39A). La rete di raccolta delle acque meteoriche è riportata nella planimetria allegata D17. La rete di raccolta garantisce che le acque meteoriche siano convogliate verso la vasca di prima pioggia del volume utile di circa 360 m3 (sovrastimata) al fine consentire il deposito dei materiali sospesi e degli inquinanti che sono presenti nelle acque nei primi minuti dell evento piovoso. Le acque depurate sono successivamente scaricate e convogliate nel laghetto di accumulo e laminazione (Planimetria I39A, Vasca 1) posto lato autostrada Asti- Cuneo, per essere riutilizzate per scopi irrigui e quindi ridurre il consumo di risorse primarie (acqua da pozzo). Nell area della discarica le misure per il contenimento delle acque sono già state previste nel piano di adeguamento ai sensi del D.Lgs. 36/03. Per completezza si accenna in questa sede alla raccolta e allo smaltimento delle acque di origine meteorica ricadenti all interno delle celle di stoccaggio rifiuti. Per quanto riguarda i settori della discarica in fase di coltivazione, le acque di dilavamento sono convogliate e stoccate nelle apposite vasche di contenimento del percolato e smaltite come rifiuto in base alla vigente normativa. All interno dei settori della discarica ove non sono stoccati rifiuti, le acque meteoriche, essendo fisicamente divise da argini, vengono analizzate e in caso in cui risultino conformi alla normativa vigente (Tab. 3, Allegato V alla parte terza del D.Lgs. 152/2006) vengono convogliate al sistema di raccolta e trattamento delle acque superficiali precedentemente descritto. Nel momento in cui sarà necessario attivare il settore della discarica e conferirvi rifiuti, le acque di dilavamento verranno convogliate attraverso la rete di captazione (realizzata con tubi in HDPE) alle vasche di accumulo del percolato di discarica. Per quanto riguarda la pista di accesso alla discarica si precisa quanto segue: - vista l attuale situazione della pista di accesso alla discarica (fotografia allegata), tutte le acque meteoriche ricadenti sulla pista di accesso rimangono completamente confinate all interno del perimetro della discarica e trattate come percolati di discarica. - quando il corpo della discarica raggiungerà il piano campagna in tutti e tre i settori e sarà necessario proseguire con la soprelevazione dello stesso la acque ricadenti sulla rampa di accesso alla zona di coltivazione (che rimane comunque all interno degli argini di contenimento) saranno ricondotte attraverso un sistema di canalizzazione debitamente dimensionata atta a garantire il mantenimento dei colaticci all interno del corpo di discarica. Si segnala che, anche se il regolamento regionale non prevede misure relativamente alle acque meteoriche provenienti dai tetti, la ditta ha previsto che le acque dei tetti del settore B, unitamente alle portate eccedenti la capacità d invaso della vasca di prima pioggia, sono recapitate in una vasca di accumulo ubicata in prossimità del confine con l autostrada Asti- Cuneo e da qui utilizzate per usi irrigui delle zone a verde dell impianto. Le acque ricadenti sulle coperture del settore A sono recapitate in una seconda vasca di accumulo ubicata in adiacenza della discarica e utilizzate per la riserva antincendio e per usi irrigui delle zone a verde dell impianto. Le acque meteoriche dunque sono completamente riutilizzate all interno dell area di impianto. Pagina 7 di 11

18 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE 2.3 Potenziale caratterizzazione delle acque di prima pioggia I principali inquinanti potenzialmente presenti nelle acque di prima pioggia sono: solidi sospesi, cloruri, solfati, nitrati e metalli quali ferro e manganese. A titolo di caratterizzazione delle acque di prima pioggia si allega alla presente relazione un analisi effettuate, alla fine del mese di dicembre 2008, su campione di acqua prelevato dalla vasca di prima pioggia a monte e a valle del trattamento. La ditta effettua inoltre analisi con cadenza quadrimestrale delle acque dei laghetti di accumulo (Vasca 1 a valle del trattamento e Vasca 2) : le analisi ad oggi svolte hanno sempre evidenziato la conformità ai limiti previsti dalla vigente normativa (Tab. 3 Allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/2006). 2.4 Volume annuale ed origine delle acque di lavaggio La pulizia dei piazzali e delle aree di transito mezzi è effettuata con spazzatrici automatiche e prevede l utilizzo di modeste quantità di acqua a spruzzo al solo scopo di prevenire la dispersione di polveri nell aria. Le acque di lavaggio utilizzate per le ruote degli automezzi sono prelevate in parte da pozzo e in parte recuperate dalla depurazione delle acque di prima pioggia. L impianto di lavaggio ruote funziona a ciclo chiuso: l acqua è stoccata in una vasca di decantazione sottoposta a periodica pulizia e relativo smaltimento acque. 2.5 Volume annuale presunto delle acque di prima pioggia e di lavaggio da raccogliere ed allontanare La superficie impermeabile è pari a circa 2,2 ettari, e richiede un volume utile della vasca di prima pioggia pari a 50 m3/ ha * 2,2 ha = 110 m3. Conservativamente la ditta ha assunto il volume utile della vasca di prima pioggia pari a 360 m3. Essa pertanto è in grado di trattenere fino a 360 m3 * 1000 mm/ m2 = 16,2 mm di deflusso di acque (potenzialmente inquinate) in arrivo all inizio di ogni evento di pioggia, con rilascio all immissione finale di acque di seconda pioggia caratterizzate da modeste concentrazioni di inquinati. Come già descritto al punto 2.4, l impianto di lavaggio ruote è a ciclo chiuso: l acqua è stoccata in una vasca di decantazione sottoposta a periodica pulizia con smaltimento acque. La fase di lavaggio mezzi non rientra quindi in quelle disciplinate dal Regolamento Acque Meteoriche. 2.6 Modalità di raccolta, allontanamento, eventuale stoccaggio e trattamento previste Le modalità di raccolta ed allontanamento sono state descritte al precedente paragrafo 2.2 e relative planimetrie allegate (D17,D18). Si riporta di seguito la descrizione dell impianto di trattamento delle acque di prima pioggia. Pagina 8 di 11

19 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE L'impianto di depurazione è composto dalle seguenti unità: - pozzetto ingresso acque bianche e grigie, che immette direttamente alla vasca di decantazione e, quando il livello è salito al massimo, tramite un condotto di troppo pieno, allo scarico nel laghetto di accumulo; - vasca di 1 pioggia, delle dimensioni in pianta di m 12 x m 12 per una altezza utile massima di liquido di circa m 2,r pari ad una capacità di circa 360 m3.questa vasca sarà utilizzata come un sedimentatore a livello variabile, cioè sarà in grado di funzionare anche se non riempita completamente, poiché l'acqua sarà aspirata da una pompa autoadescante tramite un condotto montato su galleggiante, che, a decantazione avvenuta, ne permetterà lo svuotamento senza aspirare gli eventuali supernatanti, ne i fanghi sedimentali sul fondo, che saranno saltuariamente allontanati a mezzo di autospurgo; - dosaggio reagenti: l'impianto, alloggiato nel box in muratura, potrà dosare i precipitanti o flocculanti più opportuni durante la fase di travaso dalla vasca di accumulo a quella di filtrazione, premiscelandoli alle acque da pretrattare per mezzo di un miscelatore statico. Il dosaggio dei reagenti viene operato mediante una pompa dosatrice a pistone della portata di 25 l/ h e prevalenza di 10 bar; - filtro rapido a sabbia: ubicato nel box di cui sopra, consente la filtrazione dell'acqua prevalente dalla vasca di decantazione; il filtro è dimensionato per una portata di 20 m3/h. Il filtro verrà alimentato da una pompa sommergibile installata all interno della vasca di prima pioggia avente portata di 10 m3/h e prevalenza di 8 m. La pressione residua all'uscita del filtro sarà sufficiente per raggiungere lo scarico; di tanto in tanto il filtro sarà rigenerato con acqua di rete pressurizzata ed aria; per il controlavaggio del filtro viene installata una pompa centrifuga ad asse orizzontale di portata 30 m3/h e prevalenza di 50 m. L aria di controlavaggio viene fornita da una soffiante ad aspi rotanti di portata 100 m3/h e prevalenza di 3000 mm c.a. m. L acqua di controlavaggio sarà convogliata nella vasca di raccolta dei percolati. La conduzione dell'impianto di filtrazione è di tipo discontinuo. La descrizione dettagliata dell impianto è riportata nella relazione tecnica Scheda C, scarichi idrici predisposta per l ottenimento dell AIA ed allegata alla presente. 2.7 Valutazione dei rendimenti di rimozione degli inquinanti caratteristici conseguibili con la tipologia di trattamento adottata. Le analisi ad oggi effettuate sulle acque a valle del sistema di depurazione descritto hanno sempre evidenziato l efficienza dell impianto: le concentrazioni di inquinanti riscontrate si sono sempre mantenute abbondantemente al di sotto dei limiti imposti dalla vigente normativa (Tab. 3, Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006). Si allegano alla presente relazione le analisi effettuate nel mese di dicembre 2008 su campione prelevato dalla vasca di prima pioggia a monte dell impianto di trattamento e su campione prelevato a valle del filtro e prima dell immissione nel laghetto di accumulo. 2.8 Considerazioni tecniche che hanno portato all individuazione del recapito prescelto e dei sistemi di trattamento adottati. Pagina 9 di 11

20 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE La scelta di convogliare le acque meteoriche ai laghetti di accumulo precedentemente descritti è motivata da considerazioni di tipo tecnico e di riduzione degli impatti ambientali. Il sito infatti non è servito dalla pubblica fognatura, e non vi sono nelle vicinanze corpi idrici superficiali idonei a raccogliere le acque meteoriche provenienti dal sito. L accumulo di tali acque consente inoltre di recuperare la risorsa a scopi irrigui (le aree verdi di pertinenza del sito coprono una superficie di circa mq ha) ed antincendio, preservando così l utilizzo di acque di falda. 2.9 Caratteristiche dei punti di controllo e di immissione nel recapito prescelto. Il campionamento delle acque trattate, prima del convogliamento ai laghetti di accumulo, è realizzato tramite il pozzetto di campionamento e scarico a valle del filtro a sabbia. Tutti i pozzetti di ispezione, dislocati lungo l intera rete di raccolta, sono evidenziati in planimetria D17. Pagina 10 di 11

21 Revisione 02 Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n 1/R, s.m.i. Data 29/12/2008 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE ACQUE METEORICHE 3. Disciplinare delle operazioni di prevenzione gestione 3.1 Frequenza e modalità di pulizia e di lavaggio delle superfici esterne La ditta prevede una pulizia periodica, settimanale o secondo necessità, delle aree di passaggio e dei piazzali esterni. La pulizia è effettuata tramite motoscope e non prevede utilizzo di acqua. 3.2 Procedure adottate per la prevenzione dell inquinamento delle acque meteoriche Al fine di prevenire l inquinamento delle acque di prima pioggia, le aree di transito e movimentazione mezzi sono sottoposte a pulizia tramite motoscope al fine di rimuovere polveri e altre sostanze inquinanti senza aumentare il carico inviato al sistema di depurazione acque. Gli stoccaggi di rifiuti non coperti riguardano rifiuti non pericolosi da avviare a recupero e contengono quantità limitate degli stessi, mentre le altre aree di deposito e stoccaggio (apparecchiature elettroniche, apparecchiature contenenti CFC ) si trovano in aree coperte. nel sito non sono presenti altri stoccaggi o accumuli si sostanze pericolose che potrebbero causare inquinamento delle acque meteoriche. 3.3 Procedure di intervento e di eventuale trattamento in caso di sversamenti accidentali La ditta si è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale in vista di richiedere la certificazione secondo la norma UNI EN ISO 14001:2004, ed ha predisposto idonee procedure e istruzioni operative per gli eventuali versamenti accidentali, che prevedono che la pulizia delle superfici interessate sia tempestivamente eseguita con idonei materiali inerti assorbenti in relazione alla tipologia di materiali sversati. È previsto lo stoccaggio di tali materiali nel prefabbricato uffici; i materiali residui derivati dalle eventuali operazioni di pulizia di sversamenti accidentali saranno smaltiti in conformità alla vigente normativa. Si allegano le procedure e le istruzioni operative per ogni area definita a rischio. 3.4 Modalità di formazione ed informazione del personale addetto. Il Sistema di Gestione Ambientale prevede la formalizzazione di un piano formativo su base almeno annuale, in cui vengono affrontate anche le tematiche di sicurezza e ambiente. La formazione è rivolta al personale interno ed è opportunamente registrata. Il personale addetto alle operazioni di carico e scarico, nonché gli addetti alla movimentazione dei rifiuti e i responsabili della manutenzione, è addestrato sulle procedure operative da attivare per la prevenzione dell inquinamento delle acque meteoriche ed è consapevole dei potenziali rischi per l ambiente derivanti da una non corretta applicazione delle stesse. Pagina 11 di 11

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24 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it 4.2 ALLEGATO 2 Campagna completa Acque superficiali vasca 1 laghetto sud II trimestre /05/

25 ACQUE SUPERFICIALI Composizione campagna completa II TRIMESTRE Indagine effettuata 08/05/2013 Parametro UM VASCA 1 laghetto sud ph Unità ph 7.8 Temperatura C 19.6 Conducibilità a 20 C μs/cm 282 Ossidabilità (Kubel) O2 mg/l 3.2 Richiesta biochimica di ossigeno (BOD 5 O 2 ) mg/l 5 Carbonio organico totale (TOC) mg/l 4.9 Cloruri mg/l 12 Solfati mg/l 21 Fluoruri mg/l <0,20 Calcio mg/l 31 Sodio mg/l 12 Potassio mg/l 5.0 Arsenico mg/l <0,010 Rame mg/l <0,010 Ferro mg/l Cadmio mg/l <0,010 Cromo totale mg/l <0,010 Cromo VI mg/l <0,010 Boro mg/l Manganese mg/l <0,010 Magnesio mg/l 7.4 Mercurio mg/l <0, Nichel mg/l <0,010 Zinco mg/l <0,010 Piombo mg/l <0,010 Alluminio mg/l Azoto ammoniacale mg/l <0,050 Azoto nitrico mg/l 1.4 Azoto nitroso mg/l 0.16 Cianuri mg/l <0,20 Vanadio mg/l <0,0050 Idrocarburi policiclici aromatici IPA (sommatoria) mg/l Benzo(a)antracene mg/l <0, Benzo(a)pirene mg/l <0, Benzo(b)fluorantene (1) mg/l <0, Benzo(k)fluorantene (1) mg/l <0, Benzo(g,h,i)perilene (1) mg/l <0, Crisene mg/l <0, Dibenzo(a,h)antracene mg/l <0, Indeno(1,2,3-c,d)pirene (1) mg/l <0, Pirene mg/l <0, Pesticidi fosforati e totali Alaclor mg/l <0,0010 Aldrin mg/l <0,0010

26 Atrazina mg/l <0,0010 Alfa esacloroesano mg/l <0,0010 Beta esacloroesano mg/l <0,0010 Gamma esacloroesano (lindano) mg/l <0,0010 Chlordane (somma isomeri) mg/l <0,0020 Dileldrin mg/l <0,0010 Endrin mg/l <0,0010 Chlorpyrifos mg/l <0,0010 Chlorpyrifos metile mg/l <0,0010 Diazinon mg/l <0,0010 Sommatoria DDD, DDT, DDE mg/l <0,0010 Sommatoria fitofarmaci (152/06) mg/l <0,0020 Fenoli differenziati 2-clorofenolo mg/l <0, ,4-diclorofenolo mg/l <0, ,4,6-triclorofenolo mg/l <0,00020 Pentaclorofenolo mg/l <0,00020 Solventi organici aromatici Solventi organici aromatici mg/l <0,10 Benzene mg/l <0,10 Etilbenzene mg/l <0,10 Toluene mg/l <0,10 Stirene mg/l <0,10 Xilene (somma isomeri) mg/l <0,10 1,2,4-trimetilbenzene mg/l <0,10 Solventi organici azotati Nitrobenzene mg/l <0,10 Metacrilonitrile mg/l <0,10 Acetonitrile mg/l <0,10 Acrilonitrile mg/l <0,10 Dietilammina mg/l 0.01 Propilammina mg/l 0.01 Piridina mg/l <0,10 Composti organo alogenati e solventi organici clorurati Solventi organici clorurati mg/l <0,10 Tricloroetilene mg/l <0,10 Tetracloroetilene mg/l <0,10 1,2-dicloroetano mg/l <0,10 Triclorometano mg/l <0,10 1,1-dicloroetilene mg/l <0,10 1,2-dicloropropano mg/l <0,10 1,1,2-tricloroetano mg/l <0,10 1,2,3-tricloropropano mg/l <0,10 1,1-dicloroetano mg/l <0,10 1,2-dibromoetano mg/l <0,10 Dibromoclorometano mg/l <0,10 Bromodiclorometano mg/l <0,10 1,1,2,2-tetracloroetano mg/l <0,10 Clorometano mg/l <0,10 Esaclorobutadiene mg/l <0,10 Tribromometano mg/l <0,10

27 Studio associato i.ge.s. Via Bologna 4/A Mondovì (CN) Tel. /Fax (0174) / staff@studioiges.it 4.3 ALLEGATO 3 Tavola 19 Rete di raccolta delle acque meteoriche 11

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