Gli impianti antincendio. Il quadro normativo di riferimento

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1 Gli impianti antincendio Il quadro normativo di riferimento Mariangela Merrone Chieti, 24 marzo 2010

2 LA NORMATIVA COGENTE E VOLONTARIA Sin dagli anni 60 nel nostro Paese e negli altri che si proponevano di dar vita all Unione Europea, si pose il problema della armonizzazione delle normative tecniche al fine di: assicurare condizioni minime di sicurezza a tutti i cittadini della Comunità; realizzare il mercato unico. Negli anni 80 venivano approvate dal Consiglio Europeo alcune risoluzioni che, per superare gli ostacoli tecnici che impedivano lo sviluppo degli scambi economici, di fatto indicavano un nuovo modo di procedere che poi prese il nome di Nouvelle Approche. In base al nuovo approccio si stabiliva il principio della sostanziale separazione dei ruoli tra normazione cogente e normazione volontaria.

3 LA NORMATIVA COGENTE E VOLONTARIA La normazione cogente emana le regole tecniche fissa i requisiti di sicurezza di edifici e impianti emanata dall amministrazione dello Stato La normazione volontaria emana le norme definisce le modalità costruttive di edifici e impianti emenata dagli Organismi di Normalizzazione (UNI e CEI)

4 LA NORMATIVA COGENTE E VOLONTARIA Specifica tecnica": la specifica normativa contenuta in un documento che definisce le caratteristiche di un prodotto e concernente in particolare i livelli di qualità o di utilizzazione, la sicurezza, le dimensioni, nonché le prescrizioni applicabili al prodotto stesso per quanto riguarda la terminologia, i simboli, le prove ed i metodi di prova, l'imballaggio, la marchiatura e l'etichettatura; Regola tecnica : la specifica tecnica ivi compresa ogni disposizione che ad essa si applichi, la cui osservanza sia obbligatoria per la commercializzazione o l'utilizzazione, ad eccezione delle disposizioni fissate dalle autorità locali; Norma": la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto ed abilitato ad emanare la cui osservanza non sia obbligatoria; (Direttiva Europea 83/189/CEE, recepita con Legge n. 317 del 21 giugno 1986).

5 LA NORMATIVA COGENTE (legislazione) Il Decreto 22 gennaio 2008, n. 37, Regolamento concernente l attuazione dell art. 11 quaterdecies, comma 13, lett.a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante attuazione delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici. (in vigore dal 27 marzo 2008) Art. 1 Ambito di applicazione 1.Il presente decreto si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d uso, collocati all interno degli stessi o delle relative pertinenze. Se l impianto è connesso a reti di distribuzione si applica a partire dal punto di consegna della fornitura. 2.Gli impianti di cui al comma 1 sono classificati come segue:... g) gli impianti di protezione antincendio Art. 2 Definizioni relative agli impianti h) impianti di protezione antincendio: gli impianti di alimentazione di idranti, gli impianti di estinzione di tipo automatico e manuale nonché gli impianti di rilevazione di gas, di fumo e d incendio;

6 DM 37/08: le imprese abilitate Le imprese iscritte nel Registro Imprese o nell albo delle imprese artigiane, sono abilitate all esercizio delle attività di installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione se l imprenditore individuale o il legale rappresentante o il responsabile tecnico da essi preposto con atto formale è in possesso dei requisiti tecnico professionali (art. 4). a) diplomadilaureainmateriatecnicaspecificaconseguito presso un università statale o legalmente riconosciuta; b) diploma o qualifica conseguita al termine di scuola secondaria del secondo ciclo con specializzazione relativa al settore delle attività di cui all'articolo l, presso un istituto statale o legalmente riconosciuto, seguiti da un periodo di inserimento, di almeno due anni continuativi (1 anno L.46/90), alle dirette dipendenze di una impresa del settore. Il periodo di inserimento per le attività di cui all'articolo 1, comma 2, lettera d) (impianti idrici e sanitari) è di un anno; c) titolo o attestato conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale, previo un periodo di inserimento, di almeno quattro anni consecutivi (2 anni L.46/90), alle dirette dipendenze di una impresa del settore. Il periodo di inserimento per le attività di cui all'articolo 1, comma 2, lettera d) (impianti idrici e sanitari) è di due anni; d) prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipendenze di una impresa abilitata nel ramo di attività cui si riferisce la prestazione dell' operaio installatore per un periodo non inferiore a tre anni, escluso quello computato ai fini dell' apprendistato e quello svolto come operaio qualificato, in qualità di operaio installatore con qualifica di specializzato nelle attività di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all' articolo 1.

7 DM 37/08: la dichiarazione di conformità (DICO) L'impresa installatrice rilascia al committente, al termine dei lavori, la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme unitamente agli allegati; Le autorità competenti rilasciano il certificato di agibilità previa acquisizione della dichiarazione di conformità; Per il rifacimento o l'installazione di nuovi impianti (lett. a), b), c), d), e), g)) relativi ad edifici per i quali è già stato rilasciato il certificato di agibilità, l'impresa installatrice deposita, entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, presso lo sportello unico per l'edilizia del comune ove ha sede l'impianto, la dichiarazione di conformità ed il progetto; Lo sportello unico inoltra copia della dichiarazione di conformità alla Camera di Commercio nella cui circoscrizione ha sede l'impresa esecutrice dell'impianto;

8 DM 37/08: la dichiarazione di conformità (DICO).. dell impianto alla regola dell arte, previa effettuazione delle verifiche di sicurezza e funzionalità: Nuovo impianto Trasformazione Ampliamento Manutenzione straordinaria Altro Allegato I Allegato II Imprese installatrici Uffici tecnici di imprese non installatrici

9 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE (allegato I di cui all art. 7 del Decreto 22 gennaio 2008, n. 37) Il sottoscritto titolare o legale rappresentante dell impresa (ragione sociale) operante nel settore con sede in via n comune (prov.) tel. part. I.V.A. ο iscritta nel registro delle Imprese (D.P.R. 7/12/1995, n. 581) della Camera C.I.A.A. di n ο iscritta all Albo Provinciale delle Imprese Artigiane (legge n 433) di n esecutrice dell impianto (descrizione schematica): inteso come: ο nuovo impianto ο trasformazione ο ampliamento ο manutenzione straordinaria ο altro (1) Nota Per gli impianti a gas specificare il tipo di gas distribuito: canalizzato della famiglia; GPL da recipienti mobili; GPL da serbatoio fisso. Per gli impianti elettrici specificare la potenza massima impegnabile. commissionato da: installato nei locali siti nel Comune di (prov.) via n. scala piano interno di proprietà di (nome, cognome o ragione sociale e indirizzo) in edificio adibito ad uso: ο industriale ο civile ο commercio ο altri usi

10 DICHIARA Sotto la propria personale responsabilità, che l impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell arte, secondo quanto previsto dall art. 6, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l edificio, avendo in particolare: ο rispettato il progetto redatto ai sensi dell art. 5 da (2) ο seguito la norma tecnica applicabile all impiego (3) o installato componenti e materiali adatti al luogo di installazione (artt. 5 e 6); o controllato l impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e dalle disposizioni di legge. Allegati obbligatori: ο progetto ai sensi degli articoli 5 e 7 (4) ο relazione con tipologia dei materiali utilizzati; (5) ο schema di impianto realizzato; (6) ο riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti; (7) ο copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali. Allegati facoltativi: (8) DECLINA ogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da manomissione dell impianto da parte di terzi ovvero da carenze di manutenzione o riparazione. IL RESPONSABILE TECNICO IL DICHIARANTE data (timbro e firma) (timbro e firma) AVVERTENZE PER IL COMMITTENTE: responsabilità del committente o del proprietario - art. 8 (9)

11 LA REGOLA DELL ARTE Art. 6 Decreto 22 gennaio 2008, n.37 (ex Legge 46/90) 1. Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell arte, in conformità alla normativa vigente e sono responsabili della corretta esecuzione degli stessi. Gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell Unione europea o che sono parti contraenti dell accordo sullo spazio economico europeo, si considerano eseguiti secondo la regola dell arte. Un impianto realizzato a regola d arte, conforme quindi alla legislazione tecnica vigente e alle norme tecniche applicabili al caso specifico, è quello che ha la massima probabilità ragionevolmente conseguibile di controllare ogni principio d incendio prevedibile in quel caso.

12 DM 37/08: allegati obbligatori alla DICO 1. Relazione con tipologia dei materiali utilizzati La relazione deve contenere: per i prodotti soggetti a norme, la dichiarazione di rispondenza alle stesse completata, ove esistente, con riferimenti a marchi, certificati di prova, ecc. rilasciati da istituti autorizzati; per gli altri prodotti (da elencare) il firmatario deve dichiarare che trattasi di materiali, prodotti e componenti conformi a quanto previsto dagli artt.5 e 6. La relazione deve dichiarare l idoneità rispetto all ambiente di installazione. Quando rilevante ai fini del buon funzionamento dell impianto, si devono fornire indicazioni sul numero e caratteristiche degli apparecchi installati od installabili. 2. Riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti I riferimenti sono costituiti dal nome dell impresa esecutrice e dalla data della dichiarazione. Per gli impianti o parti di impianti costruiti prima del 27 marzo 2008, il riferimento a dichiarazioni di conformità può essere sostituito dal rinvio a dichiarazioni di rispondenza ( art. 7 comma 6). Nel caso in cui parte dell impianto sia predisposto da altra impresa, la dichiarazione deve riportare gli analoghi riferimenti per le dette parti. 3. Copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali

13 DM 37/08: allegati obbligatori alla DICO 4. Schema d impianto realizzato (impianti sotto soglia) Lo schema d impianto realizzato è la descrizione dell opera come eseguita. Si fa semplice rinvio al progetto quando questo è stato redatto da un professionista abilitato e non sono state apportate varianti in corso d opera. Nel caso di trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria, l intervento deve essere inquadrato, se possibile, nello schema dell impianto preesistente. Lo schema deve riportare la citazione della pratica prevenzione incendi (ove richiesta). 5. Progetto di un professionista iscritto all albo (impianti sopra soglia) Qualora l impianto eseguito su progetto sia variato in opera, il progetto presentato alla fine dei lavori deve comprendere le varianti realizzate in corso d opera. Fa parte del progetto la citazione della pratica prevenzione incendi (ove richiesta).

14 DM 37/08: il progetto.. è obbligatorio per le attività di installazione, trasformazione e ampliamento di tutti gli impianti (lett. a), b), c), d), e), g)).. è redatto da: da un professionista iscritto all'albo secondo la specifica competenza tecnica richiesta, per gli impianti sopra soglia; oppure dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice, per gli impianti sotto soglia. schema dell impianto realizzato sopra soglia se sono inseriti in un'attività soggetta al rilascio del certificato prevenzione incendi e, comunque, quando gli idranti sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero pari o superiore a 10.

15 IL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI (CPI) La sicurezza antincendio è tra i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione italiana con l'intento di garantire a tutti i cittadini un livello adeguato di protezione determinato univocamente dallo Stato per l'intero territorio nazionale. A tal fine il legislatore ha stabilito che le attività a maggior rischio d'incendio siano sottoposte ad un controllo pubblico affidato al Ministero dell'interno tramite il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Il controllo è svolto in generale su richiesta degli interessati (enti e privati responsabili delle attività) e pertanto il primo passo è sapere se la propria attività è soggetta a tale obbligo. Le categorie di attività per le quali occorre ottenere il certificato di prevenzione incendi sono 97 (DM 16 febbraio 1982 e s.m.i.)

16 DM 37/08: il progetto Per il rifacimento o l'installazione di nuovi impianti (lett. a), b), c), d), e), g)) relativi ad edifici per i quali è già stato rilasciato il certificato di agibilità, l'impresa installatrice deposita, entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, presso lo sportello unico per l'edilizia del comune ove ha sede l'impianto, la dichiarazione di conformità ed il progetto; Per le opere di installazione, di trasformazione e di ampliamento di impianti che sono connesse ad interventi edilizi subordinati a permesso di costruire ovvero a DIA, il soggetto titolare del permesso di costruire o il soggetto che ha presentato la DIA deposita il progetto degli impianti da realizzare presso lo sportello unico per l'edilizia del comune ove deve essere realizzato l'intervento, contestualmente al progetto edilizio.

17 DM 37/08: la dichiarazione di rispondenza (DIRI) Nel caso in cui la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non sia più reperibile, tale atto è sostituito, per gli impianti eseguiti prima del 27 marzo 2008, da una dichiarazione di rispondenza, resa: da un professionista iscritto all'albo per le specifiche competenze tecniche richieste, che ha esercitato la professione, per almeno 5 anni, nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione, sotto personale responsabilità, in esito a sopralluogo ed accertamenti; oppure da un soggetto che ricopre, da almeno 5 anni, il ruolo di responsabile tecnico di un'impresa abilitata operante nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione, per gli impianti sotto soglia.

18 DM 37/08: la dichiarazione di rispondenza (DIRI) DATA DI INSTALLAZIONE DELL IMPIANTO 13/3/90 27/3/08 DIRI DICO o DIRI o DICO+DIRI DICO tempo Quanto ai quesiti concernenti la dichiarazione di rispondenza, si conferma che il Regolamento consente di ricorrere a tale nuovo strumento qualora la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non sia più reperibile, assegnandogli una funzione assimilabile a quella della stessa dichiarazione di conformità, vale a dire quella di attestarechel'impiantoèconformeallenormedisicurezzavigenti al momento della loro realizzazione ovvero del loro ultimo adeguamento previsto obbligatoriamente in base a norme sopravvenute. (Parere ufficiale Ministero dello Sviluppo Economico del 23 aprile 2008)

19 DM 37/08: la manutenzione Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti ad imprese abilitate Il proprietario dell impianto è tenuto ad adottare misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia tenendo conto delle istruzioni per l'uso e la manutenzione predisposte dall'impresa installatrice dell'impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate OBBLIGO DELLA MANUTENZIONE

20 LA NORMATIVA VOLONTARIA (norme tecniche) SETTORE NON ELETTRICO SETTORE ELETTRICO ISO ORGANISMI DI NORMAZIONE A LIVELLO MONDIALE IEC CEN UNI BS DIN VSN ORGANISMI DI NORMAZIONE A LIVELLO EUROPEO ORGANISMI DI NORMAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Cenelec CEI ASE

21 LA NORMATIVA VOLONTARIA (norme tecniche) ISO CEN UNI BS DIN VSN In ambito europeo vale la regola che le normative emesse in ambito europeo, e quindi dal CEN o dal Cenelec, sono obbligatorie per i Paesi membri, che devono recepirle ritirando le corrispondenti norme nazionali, ove esistenti, e dando corso alla pubblicazione delle norme europee entro alcuni mesi dalla pubblicazione come norme europee. Quindi, le norme europee, una volta pubblicate, vengono riprese da vari organismi nazionali e pubblicate a loro volta per il singolo Paese sotto forma di norme UNI EN mentre l eventuale norma italiana deve essere ritirata. Altrettanto non vale per le norme emesse a livello internazionale dall ISO e dall IEC che hanno invece carattere facoltativo, potendo essere recepite, con eventuale ritiro della norma nazionale ove esistente, oppure semplicemente pubblicate per informazione mantenendo la norma nazionale esistente. In questo caso la pubblicazione avviene sotto forma di UNI ISO e la corrispondente norma nazionale può essere ritirata oppure no.

22 LA NORMATIVA VOLONTARIA (norme tecniche) Norme di sistema forniscono i criteri di progetto e di installazione dei sistemi di protezione intesi come impianti completi (utili a progettisti e installatori) Norme di prodotto forniscono i criteri per realizzare componenti che abbiano un mercato aperto a livello nazionale ed europeo (utili ai costruttori ma anche agli utilizzatori in quanto in esse sono contenute le caratteristiche prestazionali dei componenti)

23 LA NORMATIVA VOLONTARIA (norme tecniche) Principali norme di sistema UNI 12845: 2009 UNI 9494: 2007 UNI 10779:2007 UNI ISO 15004: 2008 UNI 9487:2006 UNI EN ISO 14557:2008 UNI 9795: 2010 Sistemi automatici a pioggia (sprinkler) Sistemi di evacuazione fumo e calore Reti di idranti Sistemi a estinguenti gassosi Apparecchiature per estinzione incendi Tubazioni flessibili antincendio di DN 70 per pressioni di esercizio fino a 1,2 MPa Tubi di aspirazione e tubi di aspirazione raccordati di gomma e di plastica Sistemi fissi automatici di rilevazione e di segnalazione allarme d incendio Principali norme di prodotto UNI/EN serie 54 UNI/EN serie 3 UNI/EN 671/1 2 UNI EN Componenti dei sistemi di rilevazione e segnalazione incendio Estintori portatili Idranti a muro e naspi Componenti per sistemi a sprinkler e a spruzzo d'acqua

24 LE NORME INTERNAZIONALI (NFPA, FM, ) Negli Stati Uniti la normativa tecnica del settore antincendio è redatta e pubblicata dalla National Fire Protection Association, NFPA, che tuttavia non si occupa di componentistica, né a livello costruttivo né a livello prestazionale. Tra i principali codici di sistema: Codice 13 sistemi sprinkler Codice 15 sistemi a diluvio Codice 2001 sistemi a gas La principale organizzazione privata del settore, sempre operante negli Stati Uniti, è la Factory Mutual Global, una Compagnia di Assicurazione a carattere mondiale che gestisce un importante centro di ricerca di lotta contro gli incendi.

25 LE DIRETTIVE EUROPEE Le Direttive Europee applicabili al settore antincendio sono in particolare: la Direttiva 89/106/CEE Prodotti da costruzione, abbreviazione CPD, recepita con il D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246, modificato con il D.P.R. 10 dicembre 1997, n. 499; la Direttiva 97/23/CE in materia di Attrezzature a pressione, abbreviazione PED, recepita con il D.P.R. 25 febbraio 2000, n. 93; la Direttiva Bassa Tensione 2006/95/CE (raccoglie la direttiva 73/23/CEE e parte della direttiva 93/68/CEE, recepite dal DLgs 626 del 25 novembre 1996); la Direttiva 2004/108/CE sulla compatibilità elettromagnetica, abbreviazione EMC, recepita con il D.Lgs 6 novembre 2007, n. 194; la Direttiva Macchine 2006/42/CE, recepita con il DLgs 17/2010.

26 La definizione di norma armonizzata è espressa nella motivazione della Direttiva 88/295/EEC, ove è detto che: al fine di dimostrare la conformità ai requisiti essenziali e di garantirne il controllo è opportuno disporre di norme armonizzate a livello europeo, le quali devono mantenere il loro statuto di testi non obbligatori, inoltre il Comitato Europeo di Normalizzazione (CEN) ed il Comitato Europeo di Normalizzazione Elettrotecnica (Cenelec) sono riconosciuti quali organismi competenti ad adottare le norme armonizzate ed infine LE NORME ARMONIZZATE una norma armonizzata è una specifica tecnica (norma europea o documento di armonizzazione) adottata, su mandato della Commissione, dall uno o l altro o da entrambi gli organismi di normalizzazione

27 LE NORME ARMONIZZATE In sintesi, le Norme Armonizzate: hanno carattere volontario ma devono essere recepite a livello nazionale: ciò significa che devono essere disponibili come norme nazionali in maniera identica e che tutte le norme nazionali in conflitto con esse devono essere abrogate entro un determinato periodo di tempo; sono adottate dai Comitati Europei di normazione; sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea; la loro osservanza conferisce la presunzione di conformità ai requisiti essenziali (E.R.) contenuti nelle Direttive; I Paesi Membri non possono svolgere, nel corso della preparazione di una EN o di una HD, alcuna attività che possa pregiudicare il processo di armonizzazione (non possono essere pubblicate od aggiornate norme nazionali che, parzialmente o del tutto, trattino gli stessi argomenti).

28 LA MARCATURA CE La marcatura CE non è un marchio di qualità ma è l attestazione che il prodotto risponde ai requisiti essenziali di tutte le direttive pertinenti. La marcatura CE del prodotto ne permette la libera circolazione nella Comunità Europea.

29 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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