MANUALE OPERATIVO PER LE ASSEMBLEE DEL PROGETTO LA VERA SCUOLA

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1 MANUALE OPERATIVO PER LE ASSEMBLEE DEL PROGETTO LA VERA SCUOLA 1

2 Sommario Indicazioni operative per lo svolgimento delle assemblee... 3 Metodologia e principi per la conduzione delle assemblee... 3 Calendario e tempistica delle assemblee... 3 I possibili ordini del giorno delle assemblee... 3 I gruppi di discussione nelle scuole... 4 Consegna del documento finale... 4 Materiale operativo per i gruppi di discussione... 5 Gruppo di discussione n.1 sul reclutamento degli insegnanti e sul precariato... 5 Scheda di sintesi del gruppo di discussione n.1 sul reclutamento... 9 Gruppo di discussione n.2 sulla formazione, sulla valutazione e sulla carriera degli insegnanti Scheda di sintesi del gruppo di discussione n.2 sulla valutazione Gruppo di discussione n. 3 sull autonomia scolastica Scheda di sintesi del gruppo n. 3 di discussione sull autonomia Gruppo di discussione n. 4 su insegnamenti disciplinari, indicazioni nazionali, curricolo Scheda di sintesi del gruppo di discussione n. 4 su discipline, I.N., e curricolo Gruppo di discussione n. 5 sull alternanza scuola- lavoro e sull orientamento Scheda di sintesi del gruppo di discussione n. 5 su A.S.L Gruppo di discussione n. 6 per una riforma del sistema pensionistico Scheda di sintesi del gruppo di discussione n. 6 su pensioni e quota Gruppo di discussione n. 7 sulle classi pollaio, sulla sicurezza e sull edilizia scolastica Scheda di sintesi del gruppo di discussione n. 7 su classi pollaio e sicurezza Gruppo di discussione n. 8 sui nuovi percorsi di formazione e abilitazione degli insegnanti Scheda di sintesi del gruppo di discussione n. 8 su formazione insegnanti Gruppo di discussione n. 9 sulle risorse e sulle coperture finanziarie del piano buona scuola Scheda di sintesi per le proposte del gruppo di discussione n. 9 sulle risorse finanziarie

3 INDICAZIONI OPERATIVE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ASSEMBLEE METODOLOGIA E PRINCIPI PER LA CONDUZIONE DELLE ASSEMBLEE Il progetto La Vera Scuola si snoderà attraverso una serie di assemblee diffuse in modo capillare sul territorio, in modo da rappresentare e sviluppare un concreto processo di costruzione dal basso di proposte atte a migliorare la riforma La Buona Scuola proposta dal Governo. Le assemblee potranno essere strutturate secondo delle indicazioni generali e sviluppate tramite una metodologia di lavoro per gruppi, al fine di distribuire i partecipanti a seconda degli interessi e di approfondire ogni singola tematica proposta. I gruppi di discussione avranno a disposizione dei materiali e potranno procedere: 1. ad uno studio delle misure previste o meno dal fascicolo La Buona Scuola, tramite una sintesi proposta per ogni capitolo; 2. ad una discussione sulle criticità e sulle dimenticanze della riforma governativa, tramite una serie di domande- guida e di spunti da integrare; alla raccolta e all esame di proposte all interno dei gruppi; 3. alla stesura di un documento finale che raccolga in modo organico le proposte avanzate all interno dei gruppi ed accolte dall assemblea. Le proposte ideate da ogni singolo gruppo di discussione andranno accolte e condivise dall intera assemblea, per favorire il principio di equità che dovrà informare ogni istanza. E infatti necessario che tutte le proposte rispettino le varie categorie presenti nelle assemblee, dimostrandosi equilibrate e volte a tutelare l interesse generale del sistema scolastico e non quello particolare di alcuni profili professionali. CALENDARIO E TEMPISTICA DELLE ASSEMBLEE Ogni istituzione scolastica e universitaria che aderirà al progetto La Vera Scuola potrà decidere autonomamente la durata delle singole assemblee e il numero complessivo delle stesse, in base alle esigenze e ai tempi del dibattito. E essenziale, tuttavia, che il processo assembleare si concluda entro la data limite del 15 novembre, in contemporanea cioè con la chiusura della consultazione governativa, e che il documento venga inviato entro quello stesso giorno agli indirizzi di posta presenti sul sito La Vera Scuola. Si cercherà di organizzare la prima assemblea inaugurale nello stesso pomeriggio del 3 novembre, in tutta Italia, con lo scopo di promuovere, anche mediaticamente, l evento e di illustrare i principi e le finalità del progetto. E essenziale, infatti, per il raggiungimento dello scopo principale della Vera Scuola, che l opinione pubblica sia informata dell esistenza di questa iniziativa di costruzione della riforma dal basso e che il Governo sia a conoscenza di questo importante processo democratico di confronto. I POSSIBILI ORDINI DEL GIORNO DELLE ASSEMBLEE Il numero indicativo di assemblee che basterebbero per sviluppare i temi e le proposte dovrebbero essere tre, nulla toglie che il lavoro possa essere svolto anche in più o meno appuntamenti. Come modello di base, a scopo puramente indicativo e non di certo vincolante, forniamo i possibili ordini del giorno delle tre assemblee: 1) ODG PRIMA ASSEMBLEA INAUGURALE - Presentazione del progetto La Vera Scuola, con lettura e discussione dei documenti - condivisione dei criteri per l organizzazione del lavoro e costituzione dei gruppi di discussione - divisione in gruppi e analisi delle proposte della Riforma La Buona Scuola per ogni argomento 3

4 2) ODG SECONDA ASSEMBLEA - Il punto della situazione sui lavori della seduta precedente - ripresa dei lavori nei gruppi di discussione, con lo sviluppo di osservazioni e riflessioni circa le criticità e le lacune della riforma La Buona Scuola - ideazione e raccolta delle proposte emendative, integrative e alternative per il progetto di riforma La Vera Scuola 3) ODG TERZA ASSEMBLEA - Il punto della situazione sui lavori della seduta precedente - ripresa dei lavori nei gruppi di discussione con confronto e scelta tra le proposte e le soluzioni avanzate (anche tramite eventuali votazioni per gruppo o per assemblea) - stesura delle proposte nel documento di sintesi finale, organizzato secondo il modello fornito tra i materiali operativi I GRUPPI DI DISCUSSIONE NELLE SCUOLE Ogni assemblea potrà decidere come articolare i gruppi di discussione (i ruoli, i turni di parola, le modalità di lavoro) e attribuire loro degli argomenti precisi. Ogni gruppo avrà poi a disposizione il materiale operativo corrispondente e il capitolo del fascicolo Buona Scuola di riferimento. Si fornisce un indicazione di massima sui gruppi possibili, a cui possono essere liberamente aggiunti altri, senza l obbligo, d altra parte, di costituirli tutti (dal gruppo n. 6 in poi si trattano tematiche assenti nella Riforma governativa): 1) GRUPPO DI DISCUSSIONE SUL RECLUTAMENTO DEGLI INSEGNANTI E SUL PRECARIATO IN GENERALE (Capitolo 1 de La Buona Scuola); 2) GRUPPO DI DISCUSSIONE SULLA FORMAZIONE, SULLA VALUTAZIONE E SULLA CARRIERA DEGLI INSEGNANTI (Capitolo 2); 3) GRUPPO DI DISCUSSIONE SULL AUTONOMIA SCOLASTICA (Capitolo 3); 4) GRUPPO DI DISCUSSIONE SU INSEGNAMENTI DISCIPLINARI, SINDICAZIONI NAZIONALI E CURRICOLO (Capitolo 4); 5) GRUPPO DI DISCUSSIONE SULL ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO (Capitolo 5); 6) GRUPPO DI DISCUSSIONE PER UNA RIFORMA DEL SISTEMA PENSIONISTICO; 7) GRUPPO DI DISCUSSIONE SULLE CLASSI POLLAIO, SULLA SICUREZZA E SULL EDILIZIA SCOLASTICA; 8) GRUPPO DI DISCUSSIONE SUI NUOVI PERCORSI DI FORMAZIONE E ABILITAZIONE DEGLI INSEGNANTI (in comune con le Università); 9) GRUPPO DI DISCUSSIONE N. 9 SULLE RISORSE E SULLE COPERTURE FINANZIARIE DEL PIANO BUONA SCUOLA (Capitolo 6); CONSEGNA DEL DOCUMENTO FINALE Il documento finale sarà composto dall insieme delle schede di sintesi contenenti le proposte avanzate dai vari gruppi, condivise e votate dall assemblea generale. Per la compilazione delle schede di sintesi sarà necessario utilizzare la griglia in formato digitale, poiché il documento finale andrà inviato sotto forma di file word all indirizzo di posta elettronica laverascuola.partecipa@gmail.com entro e non oltre il 15 novembre

5 MATERIALE OPERATIVO PER I GRUPPI DI DISCUSSIONE GRUPPO DI DISCUSSIONE N.1 SUL RECLUTAMENTO DEGLI INSEGNANTI E SUL PRECARIATO CHE COSA PREVEDE IL CAPITOLO N.1 DELLA BUONA SCUOLA A PROPOSITO? Un piano di assunzioni di docenti dalle Graduatorie ad esaurimento (GAE) e dalle Graduatorie di merito (GM) del concorso 2012 (vincitori e idonei) per l anno scolastico , per una spesa di tre miliardi di euro per il primo anno e fino a quattro dopo 10 anni (900 milioni dei quali da destinare nella Legge di stabilità 2015); Mobilità sul territorio nazionale ai fini dell assunzione dei precari, da sviluppare tramite un censimento che sondi la loro disponibilità a spostarsi o le eventuali rinunce (in caso di un congruo numero di rinunce verranno inseriti nel piano di stabilizzazione i 9000 laureati in Scienze della Formazione Primaria (SFP) del vecchio ordinamento e i cosiddetti Congelati SSIS (coloro che hanno interrotto la frequenza della SSIS e si sono abilitati con il I ciclo TFA) la creazione di un organico funzionale, su cui saranno stabilizzati buona parte dei precari, che si occuperà di attività complementari di didattica, svolgerà le supplenze e si dedicherà alle attività di orientamento per migliorare la continuità tra i diversi gradi di scuola; l abolizione degli incarichi di supplenza lunghi e forte riduzione delle supplenze brevi, da coprire tramite i docenti dell organico funzionale, in modo da coprire finanziariamente il piano di stabilizzazione riorganizzazione delle Graduatorie di istituto (GI), in cui resterà solo la seconda fascia dei docenti abilitati non inclusi in GAE (abilitati TFA, PAS, laureati in SFP, diplomati magistrali, congelati SSIS) e verrà cancellata la terza dei non abilitati. Alla seconda fascia spetteranno le poche supplenze saltuarie che non si riusciranno a coprire tramite organico funzionale; abolizione del doppio canale di reclutamento e predisposizione di un unico canale con concorso per gli abilitati già presenti e che entreranno in futuro nella seconda fascia delle Graduatorie di istituto. indizione di un concorso per l anno 2015 con posti a disposizione (liberati dai pensionamenti del triennio ), aperto agli abilitati della seconda fascia delle GI e ai laureati entro l a.a Le assunzioni dei vincitori saranno distribuite tra l anno scolastico e l a.s CRITICITA 1) Il piano di assunzioni si basa su alcuni provvedimenti necessari alla sua riuscita, ma che presentano notevoli difficoltà nell attuazione e alcuni profili di illegittimità: - la mobilità dei precari sull intero territorio nazionale, che finirà per costringere molti aspiranti inseriti in classi di concorso in esubero o iscritti in province con poca disponibilità di cattedre vacanti a migrare in altre regioni dove c è possibilità di assunzione. Non viene specificata, inoltre, la sorte di chi non fornirà la propria disponibilità a migrare, lasciando sottintendere che verrà cancellato dalle GAE, destinate a scomparire. Un simile provvedimento di depennamento, chiaramente, solleva questioni di illegittimità, in quanto va a ledere i diritti acquisiti e può diventare fonte di contenziosi. - la costituzione dell organico funzionale, con possibili assunzioni senza cattedra, rischia di provocare una saturazione del sistema di reclutamento e una situazione diffusa di esubero. 5

6 - - Non è impensabile, infatti, che i pensionamenti degli anni successivi possano essere utilizzati per spostare i docenti funzionali sui posti liberati dalle cessazioni, provocando così un blocco dei concorsi e lasciando senza canali di reclutamento i nuovi abilitati in seconda fascia GI; l assunzione dei precari in GAE e GM su classi di concorso affini (che non rientrano cioè negli stessi ambiti a cascata), per le quali non hanno il titolo di abilitazione; la problematica dei trasferimenti interprovinciali per i docenti assunti con il piano, che difficilmente riusciranno a trovare nuovamente posto nelle regioni di provenienza dopo i tre anni previsti di permanenza nella stessa provincia di immissione; 2) la disparità di trattamento tra gli abilitati iscritti nelle GAE e gli abilitati inseriti nella seconda fascia GI: - gli abilitati in GAE verranno giustamente stabilizzati, ma utilizzando il canale a scorrimento, mentre gli abilitati in II GI, esclusi dalle GAE solo per una questione cronologica (poiché abilitati dopo l a.a , l ultimo utile ad entrare nelle graduatorie suddette), finiranno per avere a disposizione solo il canale del concorso, senza garanzie di bandi regolari e di posti sufficienti né a cattedra (data la presenza dell organico funzionale i posti potrebbero essere pochi ed essere banditi proprio per questo ruolo); - per assorbire le GAE in un solo anno scolastico verrà modificata la Legge 124/99 che prevede il doppio canale di reclutamento, cambiando la percentuale paritaria di assunzioni del 50% da GAE e 50% da GM del concorso in via eccezionale al 90% da GAE e 10% da concorso. Sapendo che nell ordinamento italiano spesso le eccezioni diventano regole, una modifica in tal senso di una legge ordinaria, in caso di prolungamento del piano di assunzioni su più anni, rischia di attribuire agli abilitati in seconda fascia GI solo il 10% di assunzioni da concorso per vari anni; - l abolizione degli incarichi di supplenza annuali e la riduzione delle supplenze brevi rischia di lasciare senza lavoro circa nuovi abilitati in seconda fascia GI; 3) Non ci sono garanzie di concorsi a cadenza regolare per i nuovi abilitati: si accenna alla volontà di indire concorsi a cadenza triennale, ma non vengono programmati ulteriori concorsi dopo il Non è chiaro nemmeno se i concorsi saranno a cattedra, né si accenna ad una regolamentazione che permetta di stabilire regole sull assegnazione dei docenti sulla cattedra. Se, infatti, si ricorrerà ad un grande organico funzionale da insegnanti, non ci sarà garanzia che i posti del concorso siano sulle cattedre lasciate vacanti dai pensionamenti, né viene definito come i docenti dell organico funzionale potranno spostarsi sulla cattedra. In altre parole, mancano regole certe per il futuro sistema di assegnazione dei docenti funzionali e dei vincitori di concorso sulle cattedre; 4) Il calcolo degli iscritti in GAE non sembra essere corretto. Sebbene nel piano della Buona Scuola venga affermato che il calcolo di docenti inseriti in GAE sia già stato calcolato al netto dei presenti in più graduatorie (per le classi di concorso di ambito e a cascata o nei diversi gradi di scuola), da siti autorevoli che tengono un database con tutte le graduatorie provinciali (quali voglioilruolo.it), il numero degli iscritti risulterebbe di gran lunga inferiore, attestandosi su cifre inferiori alle unità. E necessario, quindi, provvedere ad un calcolo preciso dei precari inseriti in GAE. 6

7 DIMENTICANZE Nel primo capitolo della Buona Scuola mancano varie precisazioni sulle misure che si intendono adottare, tra cui:! una definizione più precisa dei compiti e delle attività che verranno svolte dall organico funzionale, delle modalità di gestione dello stesso da parte delle reti di scuole e dei criteri di mobilità professionale tra posti con cattedra e posti funzionali;! regole chiare per l assegnazione alle cattedre dei vincitori di concorso e dei docenti dell organico funzionale, a fronte dei posti liberati dai pensionamenti;! un chiarimento delle condizioni legate alla mobilità territoriale, nei termini già indicati precedentemente;! il funzionamento e l organizzazione delle reti di scuole; Vengono eluse poi alcune problematiche, quali:! una programmazione del reclutamento a lungo termine, basata sulle proiezioni statistiche dei pensionamenti e sui posti che saranno disponibili nei concorsi, anche alla luce della rimodulazione degli organici e della creazione dell organico funzionale;! il tema della disparità dei diritti dei docenti a tempo determinato rispetto ai colleghi a tempo indeterminato, in materia di progressione economica, permessi personali retribuiti, ferie, malattia, aspettativa, possibilità di candidarsi come Rsu, possibilità di accedere a dottorati ed altri percorsi di formazione mantenendo lo stipendio ed accumulando il relativo punteggio, accesso al credito agevolato. DOMANDE- GUIDA E SPUNTI PER SVILUPPARE RIFLESSIONI E PROPOSTE MIGLIORATIVE E INTEGRATIVE E giusto stabilizzare solo una parte del personale abilitato ed escluderne un altra parte? E una buona ed equa soluzione quella di abolire il doppio canale di reclutamento (graduatoria a scorrimento concorso) per i nuovi abilitati in seconda fascia GI. Se no, come si potrebbe configurare il sistema di reclutamento al fine di assorbire l intero precariato in una fase transitoria, prima di inaugurare il nuovo sistema di lauree magistrali abilitanti? E con quali coperture finanziarie? E possibile procedere ad un simile piano di assunzioni in un solo anno scolastico o è meglio svilupparlo in modo graduale e razionale in più anni, comprendendo anche gli abilitati in seconda fascia GI? Non sarebbe meglio trasformare le GAE e la seconda fascia delle GI in graduatorie regionali, invece di procedere ad una nazionalizzazione delle prime che comporterebbe migrazioni forzate? Non sarebbe meglio sviluppare e potenziare gradualmente l organico funzionale, sondando le reali necessità delle scuole mediante un analisi più puntuale? 7

8 E credibile il numero fornito di aspiranti iscritti nelle GAE? Se dovessero avanzare dei posti dal plafond dei previsti per l assunzione, in che modo equo e razionale dovrebbero essere assegnati o impiegati? Come dovrebbe essere gestito l organico funzionale e di quali attività dovrebbe occuparsi? E giusto abolire le supplenze, cioè le opportunità lavorative per i nuovi abilitati, in nome di una presunta continuità didattica, sebbene sia evidente come le ore scoperte verranno poi assegnate al personale dell organico funzionale di una rete di scuole e cioè difficilmente ad insegnanti della stessa classe o addirittura della stessa scuola? Siete favorevoli alle reti di scuole? Se sì, come si dovrebbero configurare e gestire? Se no, avete in mente altri modelli validi alternativi o non ne occorrono? Quali diritti spettanti al personale a tempo indeterminato dovrebbero essere attribuiti anche al personale a tempo determinato? E giusto e possibile abolire la terza fascia delle graduatorie di istituto, riservata ai laureati non abilitati, con il rischio di restare in alcune realtà geografiche senza supplenti, specie se il piano di stabilizzazione non dovesse riuscire in un solo anno? 8

9 SCHEDA DI SINTESI PER LE PROPOSTE DEL GRUPPO DI DISCUSSIONE N.1 SUL RECLUTAMENTO PROPOSTE MIGLIORATIVE PER LA VERA SCUOLA (da inserire qui le proposte per correggere, modificare e migliorare le misure della Buona Scuola in tema di reclutamento) PROPOSTE INTEGRATIVE PER LA VERA SCUOLA (da inserire qui le proposte per integrare le lacune della Buona scuola in tema di reclutamento) ULTERIORI CRITICITA E DIMENTICANZE DEL PIANO BUONA SCUOLA (da inserire qui eventuali criticità non individuate nelle indicazioni operative sul tema del reclutamento) OSSERVAZIONI E RIFLESSIONI FINALI (da inserire qui eventuali osservazioni supplementari o riflessioni sul metodo seguito o anche valutazioni sul Progetto La Vera Scuola e sulla sua organizzazione) LUOGO E DATA: SCUOLA: COMPONENTI DEL GRUPPO: 9

10 GRUPPO DI DISCUSSIONE N.2 SULLA FORMAZIONE, SULLA VALUTAZIONE E SULLA CARRIERA DEGLI INSEGNANTI CHE COSA PREVEDE IL CAPITOLO N.2 DELLA BUONA SCUOLA A PROPOSITO? La funzione docente viene riformata secondo criteri di valutazione di tutte le attività svolte (individuali, funzionali, aggiuntive, collegiali, di aggiornamento) e articolata in un sistema di crediti certificabili e legati al lavoro che gli insegnanti svolgeranno in termini di miglioramento della didattica (crediti didattici), di propria qualificazione professionale attraverso la formazione in servizio obbligatoria (crediti formativi), di partecipazione al progetto di miglioramento della scuola (crediti professionali); La progressione di carriera dipende dai crediti riconosciuti durante la carriera e dal curriculum personale del docente, che compongono il portfolio e sono inseriti in un registro pubblico, consultabile dai dirigenti scolastici che, a certe condizioni e nel rispetto della continuità didattica, possono scegliere le migliori professionalità per potenziare la propria scuola. Il portfolio del docente è vagliato dal Nucleo di Valutazione interno di ogni scuola, a cui partecipa anche un membro esterno; La progressione economica per scatti di anzianità viene sostituita da una progressione legata al merito attraverso gli scatti di competenza, stabili e strutturali, che spetteranno ogni 3 anni al 66% del corpo docente di ogni scuola (o rete di scuola), sulla base del maggior numero di crediti didattici, formativi e professionali conseguiti. Il valore dello scatto triennale potrà essere uguale per tutti i beneficiari o essere modulato su tre fasce di merito in funzione dei punteggi; Gli scatti di anzianità maturati saranno attribuiti fino al 1 settembre 2015, mentre ogni progressione economica sarà bloccata fino al 2018, da quando cioè partirà il nuovo sistema di progressione per scatti di competenza, in cui rientreranno anche i assunti con il piano di stabilizzazione. I vincitori del concorso 2015, assunti dal 2016 al 2019, potranno concorrere per gli scatti di competenza solo a partire dal 2021; Creazione delle banche- ore, in cui vengono conteggiate le ore che ogni docente guadagna con la sospensione delle attività didattiche e che dovrà restituire alla scuola; Istituzione della figura del docente mentor, che si occuperà della valutazione, del coordinamento delle attività di formazione degli altri docenti e accompagnerà il percorso dei tirocinanti nella formazione iniziale. Il docente mentor verrà scelto dal Nucleo di valutazione interna tra gli insegnanti che avranno maturato gli scatti di competenza per tre trienni consecutivi (per un massimo del 10% del corpo docente di una scuola) e sarà incentivato con un indennità di posizione; Il sistema della valutazione basato sugli scatti di competenza indurrà alla mobilità geografica e al miglioramento delle scuole con livelli più bassi, riducendo così le disparità rispetto alle scuole con una maggiore qualità dell istruzione. I docenti mediamente bravi, ad esempio, per avere più possibilità di rientrare nel 66% che matura gli scatti, dovrebbe essere portato a trasferirsi nelle scuole dove la media dei crediti maturati dai docenti è relativamente bassa e quindi verso scuole dove la qualità dell insegnamento è mediamente meno buona (vv. pag. 58); La mobilità geografica avverrà ogni 3 anni (per motivi di continuità didattica) e si accompagnerà alla mobilità professionale, cioè al passaggio dai posti su cattedra ai posti su organico funzionale, in modo da permettere di poter cambiare le attività e i compiti da svolgere durante l arco della carriera. 10

11 CRITICITA 1) Non vengono chiarite le modalità con cui si concretizzerà il processo di valutazione e di attribuzione dei crediti didattici, né i soggetti valutatori che faranno parte del Nucleo interno di valutazione. Secondo il piano La Buona Scuola, i crediti didattici si riferiscono alla qualità dell insegnamento in classe e alla capacità di migliorare il livello di apprendimento degli studenti. Contribuiranno a far emergere le migliori prassi di insegnamento, assicurando innovazione didattica e, allo stesso tempo, attenzione per le specificità disciplinari. Non vengono però precisate le modalità di rilevazione della qualità delle pratiche didattiche. Se il livello di apprendimento degli alunni è misurabile attraverso delle prove più o meno oggettive, non è pensabile che la qualità dell insegnamento possa essere ridotta alle rilevazioni delle prove INVALSI o al miglioramento degli alunni misurabile con i voti, dato che risulterebbe difficile attestare un omogeneità della valutazione tra i singoli docenti. Come misurare, poi, la qualità della didattica in classe? Ci sarà una valutazione tra pari o l osservazione di un soggetto esterno, ad esempio un ispettore? Nemmeno la composizione del Nucleo di valutazione interno con un membro esterno viene delineata, lasciando probabilmente la sua definizione alle singole scuole; 2) Riduzione della valutazione ad un sistema dei punteggi e il rischio di una valutazione più quantitativa che qualitativa. In un sistema tripartito di crediti, due tipologie (i crediti formativi e professionali) hanno una natura quantitativa, cioè basata sul numero dei corsi di aggiornamento e dei progetti svolti, mentre una sola (i crediti didattici) sembrano presentare una natura qualitativa (purché la qualità della didattica non venga appiattita sulle rilevazioni quantitative delle prove oggettive modello INVALSI). Il rischio, dunque, è quello di premiare principalmente chi lavora di più e non chi lavora meglio, con la conseguenza di incentivare la promozione dei progetti a discapito della qualità della didattica. Il sistema degli scatti di competenza, poi, basato su una sorta di classifica a punti, rischia di acuire la natura quantitativa della valutazione e di indurre gli insegnanti a produrre più attività possibili ma qualitativamente approssimativi e poco validi dal punto di vista del miglioramento della didattica e dell apprendimento degli allievi; 3) Non ci sono risorse aggiuntive per la progressione di carriera, in quanto le risorse utilizzate per gli scatti di competenza saranno complessivamente le stesse disponibili per gli scatti di anzianità. Dopo i tagli finanziari che le ultime manovre e riforme hanno inflitto alla scuola, ci si sarebbe aspettati, forse, che la valorizzazione del merito con gli scatti di competenza fosse un incentivo aggiuntivo agli scatti d anzianità, per la creazione di un sistema misto che avrebbe contemperato in modo migliore il valore della qualità didattica con quello dell esperienza d insegnamento derivante dall anzianità di servizio; 4) Il blocco degli scatti per tre anni, dal 2015 al 2018 ridurrà ancora, dopo il congelamento pluriennale, e ulteriormente il potere d acquisto dei lavoratori della scuola, la cui posizione economica risulta essere tra le meno retribuite d Europa e di gran lunga al di sotto dei maggiori Paesi dell area euro; 5) Il ragionamento per cui il premio degli scatti di competenza al 66% degli insegnanti finirebbe per diminuire le disparità tra le scuole migliori e peggiori risulta parziale e non propriamente generalizzabile. Premiando i due terzi degli insegnanti di una scuola, il docente mediamente bravo potrebbe rientrare tra quelli destinatari degli scatti, mentre sarebbe proprio il docente meno bravo, 11

12 escluso dagli scatti, a trasferirsi in una scuola con livelli di punteggi inferiori, non andando quindi di certo a migliorare il livello di quest ultima. Non saranno, di sicuro, i docenti migliori a trasferirsi in una scuola con livelli più bassi. Questo ragionamento generale, poi, non tiene conto dei vari contesti geografici e delle zone con maggiore dispersione geografica, dove i livelli didattici sono sicuramente più bassi e che, proprio per la difficoltà che presentano, difficilmente potranno attirare docenti mediamente bravi da altre scuole; 6) Il sistema di valutazione dovrebbe prevedere anche la valutazione dei soggetti valutanti e di tutto il personale scolastico, dirigente e personale ATA compreso, per risultare credibile, con principi simili in termini di progressione economica e da non risolvere in una valutazione generale d istituto (che rappresenta un altro tipo di valutazione collettiva e non individuale); 7) Il funzionamento delle banche ore è poco chiaro e potrebbe consistere nello svolgimento di ore aggiuntive e non retribuite, magari per coprire le "poche supplenze brevi" che occorreranno, al fine di compensare le ore di sospensione dell'attività didattica. DIMENTICANZE La mancanza di progressione economica per i docenti precari: nel sistema degli scatti di competenza continuano ad essere ignorati gli insegnanti precari, malgrado numerose sentenze del giudice del lavoro prevedano la parità di trattamento economico rispetto ai colleghi di ruolo. Sarebbe stato auspicabile, infatti, che il superamento degli scatti d anzianità, mai riconosciuti ai precari, fosse andato di pari passo con la valorizzazione della qualità didattica e del merito dimostrato dagli insegnanti a tempo determinato, conferendo loro il diritto a partecipare al sistema premiale degli scatti di competenza. DOMANDE- GUIDA E SPUNTI PER SVILUPPARE RIFLESSIONI E PROPOSTE MIGLIORATIVE E INTEGRATIVE E sicuro che il sistema di scatti basato esclusivamente sul merito possa basarsi su criteri e modalità condivisibili e attestabili con trasparenza? Un sistema del genere non potrebbe danneggiare la coesione, l affiatamento e la disposizione alla collaborazione del corpo insegnanti, stimolandoli eccessivamente alla competizione e alla concorrenza basata su una proposizione meramente quantitativa di attività e progetti, rischio che magari potrebbe essere mitigato dal mantenimento contemporaneo degli scatti d anzianità? Come potrebbe essere migliorato questo sistema degli scatti di competenza e con quali criteri e modalità si dovrebbero valutare e premiare gli insegnanti? Ci sono altri modelli validi e possibili? E se il sistema degli scatti di competenza premiasse il 100% degli insegnanti di una scuola, ma secondo fasce di merito diverse e decrescenti nell importo, non sarebbe più equo? Da chi dovrebbe essere composto il Nucleo di valutazione e secondo quali criteri e modalità dovrebbe agire ed essere nominato? Chi valuta, deve essere anche valutato a sua volta? Come potrebbe essere impostato questo sistema di valutazione a più livelli? E se il Nucleo di Valutazione fosse un organo plurale composto da tutti i soggetti coinvolti nelle relazioni e nella gestione dei processi di insegnamento e apprendimento (insegnanti, dirigente scolastico, genitori, studenti), più un membro esterno come un ispettore? E giusto continuare a privare i docenti precari del diritto agli scatti? 12

13 SCHEDA DI SINTESI PER LE PROPOSTE DEL GRUPPO DI DISCUSSIONE N.2 SULLA VALUTAZIONE PROPOSTE MIGLIORATIVE PER LA VERA SCUOLA (da inserire qui le proposte per correggere, modificare e migliorare le misure della Buona Scuola in tema di valutazione) PROPOSTE INTEGRATIVE PER LA VERA SCUOLA (da inserire qui le proposte per integrare le lacune della Buona scuola in tema di valutazione) ULTERIORI CRITICITA E DIMENTICANZE DEL PIANO BUONA SCUOLA (da inserire qui eventuali criticità non individuate nelle indicazioni operative sul tema della valutazione) OSSERVAZIONI E RIFLESSIONI FINALI (da inserire qui eventuali osservazioni supplementari o riflessioni sul metodo seguito o anche valutazioni sul Progetto La Vera Scuola e sulla sua organizzazione) LUOGO E DATA: SCUOLA: COMPONENTI DEL GRUPPO: 13

14 GRUPPO DI DISCUSSIONE N. 3 SULL AUTONOMIA SCOLASTICA CHE COSA PREVEDE IL CAPITOLO N.3 DELLA BUONA SCUOLA A PROPOSITO? Ogni scuola godrà di una vera autonomia, tramite una valutazione dei suoi risultati per poter predisporre un piano di miglioramento e una buona governance dell istituto; I Dirigenti scolastici, selezionati e valutati anch essi in modo nuovo sulla base della loro professionalità, potranno scegliere gli insegnanti e chiamare, all interno di un perimetro territoriale definito e nel rispetto della continuità didattica, i docenti che riterranno più adatti per portare avanti il proprio piano dell offerta formativa, sulla base dei loro curricola e del portfolio. I D.S. potranno scegliere tra i docenti coloro che coordinano le attività di innovazione didattica, la valutazione o l orientamento e premiarne economicamente l impegno. Alla realizzazione di questa autonomia decisionale contribuirà la creazione dell organico funzionale condiviso da una rete di più scuole. Si procederà alla rivisitazione degli organi collegiali, che saranno resi più agili ed efficaci, distinguendo tra potere di indirizzo e di gestione, e ad una semplificazione burocratica della normativa scolastica. I nuovi organi di governo della scuola potrebbero essere: il consiglio dell Istituzione scolastica, titolare dell indirizzo generale e strategico dell istituzione; il dirigente scolastico, responsabile della gestione generale e della realizzazione del progetto di miglioramento definito sulla base della valutazione; il consiglio dei docenti, che provvederà ad un attività di programmazione didattica; il nucleo di valutazione (pag. 71). La semplificazione burocratica avverrà tramite il progetto Sblocca- scuola, che consisterà in una ricognizione operata insieme ai dirigenti scolastici, al personale docente e al personale ATA, per individuare ed abrogare le 100 misure più inutili e vincolanti adottate dall amministrazione scolastica e rielaborare entro un anno un nuovo Testo Unico sulla scuola; Il sistema di valutazione delle scuole statali e paritarie punterà a sostenere la scuola che si impegna di più per migliorare, evitando di promuovere gare tra istituti, e si concretizzerà tramite l attuazione del SNV (Sistema nazionale di valutazione), non in veste di adempimento burocratico, ma come quadro di riferimento con indicatori su contesto e risorse, esiti e processi di ogni singola scuola; Ogni scuola avrà un cruscotto comune di riferimento, con cui avrà gli strumenti per individuare i propri punti di forza e di debolezza e sviluppare un piano triennale di miglioramento che avrà al centro i risultati degli studenti, il loro apprendimento e successo formativo. Il finanziamento per l offerta formativa (a partire dal MOF) sarà in parte legato all esito del piano di miglioramento scaturito dal processo di valutazione e il livello di miglioramento raggiunto dall istituto influenzerà in maniera premiale la retribuzione dei di- rigenti scolastici (pag. 66); I dati delle singole scuole verranno pubblicati on line sulla piattaforma Scuola in chiaro 2.0, al fine di valorizzare il criterio della trasparenza nei confronti degli utenti del servizio e di potenziare così l autonomia scolastica. Per ogni scuola saranno pubblicati: i flussi di dati sull organizzazione della scuola (organico, edilizia, bilancio); i rapporti di autovalutazione di ogni scuola, costruiti sulla base di format e indicatori comuni, e i relativi piani di miglioramen- to; i bilanci delle scuole; tutti i progetti finanziati attraverso il MOF o altri fondi a bilancio della scuola; una mappatura delle interazioni delle scuole con il territorio (partenariati con imprese, fondazioni, amministrazioni locali, eventi) - (pag. 67); 14

15 CRITICITA Verrà pubblicato on line, a partire dall a.s , anche il Registro Nazionale dei docenti della scuola, che offrirà le informazioni sulla professionalità, tramite un portfolio ragionato, di tutti gli amministrativi, dirigenti, insegnanti, in servizio in ogni singola scuola e che rappresenterà lo strumento che il Dirigente scolastico, consultati gli organi collegiali, potrà utilizzare in ogni scuola (o rete di scuole) per individuare e chiamare i docenti con curricula adatti al piano di miglioramento. Il Registro, quindi, servirà per incoraggiare e facilitare la mobilità dei docenti, da posti su cattedra a posti come organico dell autonomia e viceversa, così come tra scuole diverse (pag. 68); Il bando del nuovo corso- concorso per la selezione dei dirigenti scolastici e la loro formazione presso la Scuola Nazionale dell Amministrazione, con una percorso finalizzato allo sviluppo di un profilo professionale capace di promuovere il miglioramento della didattica e della quali- ficazione dell offerta formativa e di gestire con competenza decisionale le strutture scolastiche (pag ); Il rafforzamento della figura dell ispettore scolastico, ruolo a cui potranno accedere, come sviluppo di carriera, anche i dirigenti scolastici (pag. 70); Investimento sulla connessione internet a banda larga veloce degli istituti, sul wi- fi programmabile e sui dispositivi mobili per la didattica (anche secondo il metodo BYOD), per superare il digital divide, cioè il ritardo digitale che riguarda molte realtà scolastiche. Il piano di innovazione tecnologica sarà il frutto di un iniziativa nazionale di co- investimento tra risorse nazionali, regionali e private (pag. 74 e 76); Potenziare la scuola aperta e la sua connessione al territorio, ampliando l apertura delle scuole oltre l orario curricolare, al fine di contrastare l abbandono scolastico, coinvolgendo oltre ai docenti (specie quelli della primaria immessi con il piano di assunzioni), anche le associazioni del terzo settore, che si occupano di progetti educativi, culturali e sociali diretti a ragazzi e famiglie, le imprese del territorio e istituendo il Servizio civile per la Buona scuola ; La costituzione di un organico di sostegno stabile tra le reti di scuole, portando a termine il piano di adeguamento dell organico di diritto alla situazione di fatto, cominciato dal piano triennale di assunzioni ( ) previsto dalla Legge 104/2013 e favorendo così la continuità didattica a favore degli studenti che presentano disabilità (pag. 78); Il MIUR svilupperà e porterà a compimento il piano di digitalizzazione dell amministrazione scolastica. 1) Occorre chiarire e definire con precisione le modalità e i criteri di valutazione e di autovalutazione delle scuole previsti dal Sistema Nazionale di Valutazione. Correlare il finanziamento statale dell offerta formativa e del MOF ai risultati del processo di valutazione e del piano di miglioramento, rischia di premiare maggiormente le scuole che già godono di un alto livello qualitativo e di penalizzare le scuole con bassi livelli, che andrebbero, al contrario, finanziate maggiormente. La valutazione delle scuole, infatti, dovrebbe permettere anche una compensazione dei dislivelli qualitativi in termini di finanziamenti pubblici, in modo da sostenere maggiormente le scuole in difficoltà, con alto tasso di dispersione scolastica e ubicate nei quartieri periferici e nei contesti di degrado ed esclusione sociale; 2) Non è chiaro se il docente sarà libero di accettare o meno le chiamate ricevute dai Dirigenti scolastici e se sarà libero di rifiutare il posto su organico funzionale o, viceversa, quello su cattedra. 15

16 Il sistema di chiamate, anche se entro limiti territoriali precisi e nel rispetto della continuità didattica, potrà funzionare poi nell ambito di uno stesso istituto (nel quale già è previsto il diritto di assegnazione alle classi da parte dei D.S.), ma già all interno di una rete di scuole o tra più istituti e più reti, alla chiamata di un dirigente scolastico potrebbe essere contrapposto un diniego da parte di un altro dirigente che non voglia perdere il dato insegnante in questione. E chiaro, perciò, che della libertà decisionale di scelta debba essere sempre depositario l insegnante stesso, che non può diventare oggetto conteso da più dirigenti all interno di una rete o di più reti scolastiche. Il rischio di una condivisione degli organici all interno di una vasta rete di scuole risiederebbe nella perdita della titolarità d istituto da parte dei docenti e la loro possibile assegnazione coatta, anche tra scuole distanti. Il piano, poi, attribuisce agli organi collegiali, nella decisione delle chiamate, una mera funzione consultiva, riducendo il loro potere decisionale e privandoli della funzione deliberativa in una materia molto delicata come questa, riducendo così la democraticità della scelta; 3) Gli organi collegiali della scuola, introdotti dai Decreti delegati del 1974 per garantire una decisionalità collegiale e democratica all interno dell istituzione, vengono definiti come un intralcio all innovazione del sistema: la governance interna della scuola va ripensata: collegialità non può più essere sinonimo di immobilismo, di veto, di impossibilità di decidere alcunché. Si tratta di uno svuotamento della funzione democratica di consultazione, condivisione e deliberazione collettiva degli organi collegiali, che riduce concretamente la funzione docente e la sua forma di partecipazione e rappresentanza diretta all interno del sistema scuola. Il miglioramento di un sistema scolastico dovrebbe dipendere da una condivisione delle responsabilità, pur nella specificità dei ruoli, integrando le responsabilità educative e didattiche dei docenti, con quelle gestionali dei dirigenti scolastici. Un sistema troppo verticistico, in cui la condivisione, la compartecipazione e la co- costruzione dei processi volti al miglioramento didattico dell istituto risulti notevolmente ridotta, rischierebbe di incidere negativamente sui rapporti lavorativi e sullo spirito di collaborazione all interno del personale scolastico; DOMANDE- GUIDA E SPUNTI PER SVILUPPARE RIFLESSIONI E PROPOSTE MIGLIORATIVE E INTEGRATIVE E preferibile un modello di autonomia con un dirigismo del vertice o un modello collegiale di compartecipazione, condivisione e deliberazione collettiva di piani, attività e processi didattici e formativi? E giusto consentire gli investimenti privati nella scuola pubblica per migliorare e innovare le tecnologie e potenziare le attività in orario extracurricolare? E condivisibile il sistema delle chiamate dei dirigenti scolastici sulla base di portfolio e curricola e della consultazione del Registro nazionale dei docenti? Come si potrebbe migliorare questo sistema? In che modo andrebbero riformati gli organi collegiali e quali funzioni dovrebbero svolgere per stare al passo con i cambiamenti della scuola intervenuti dai Decreti delegati del 1974? Quali dovrebbero essere i criteri da seguire per effettuare una valutazione delle scuole e quali misure bisognerebbe adottare in seguito ai risultati positivi e a quelli negativi? E auspicabile la creazione delle reti di scuole e la gestione comune degli organici e delle assegnazioni degli insegnanti sui posti ai fini di un miglioramento del servizio scolastico e del potenziamento dell autonomia? 16

17 SCHEDA DI SINTESI PER LE PROPOSTE DEL GRUPPO N. 3 DI DISCUSSIONE SULL AUTONOMIA PROPOSTE MIGLIORATIVE PER LA VERA SCUOLA (da inserire qui le proposte per correggere, modificare e migliorare le misure della Buona Scuola in tema di autonomia scolastica) PROPOSTE INTEGRATIVE PER LA VERA SCUOLA (da inserire qui le proposte per integrare le dimenticanze della Buona scuola in tema di autonomia scolastica) ULTERIORI CRITICITA E DIMENTICANZE DEL PIANO BUONA SCUOLA (da inserire qui eventuali criticità non individuate nelle indicazioni operative sul tema dell autonomia scolastica) OSSERVAZIONI E RIFLESSIONI FINALI (da inserire qui eventuali osservazioni supplementari o riflessioni sul metodo seguito o anche valutazioni sul Progetto La Vera Scuola e sulla sua organizzazione) LUOGO E DATA: SCUOLA: COMPONENTI DEL GRUPPO: 17

18 GRUPPO DI DISCUSSIONE N. 4 SU INSEGNAMENTI DISCIPLINARI, INDICAZIONI NAZIONALI, CURRICOLO E METODOLOGIE DIDATTICHE CHE COSA PREVEDE IL CAPITOLO N. 4 DELLA BUONA SCUOLA A PROPOSITO? Il fine delle misure del piano La Buona Scuola è quello di garantire un aggiornamento costante del sistema educativo, a beneficio di ciò che i ragazzi imparano a scuola; Rafforzamento delle discipline che rappresentano il patrimonio storico e culturale italiano, cioè musica e storia dell arte, penalizzate dalle scorse riforme. L insegnamento della musica verrà reintrodotto alla scuola primaria e svolto dai docenti neo- assunti con il piano di stabilizzazione dell a.s , appartenenti alle classi di concorso musicali delle secondarie, che andranno a coprire un fabbisogno stimato di 4800 posti per classi della primaria (con due ore settimanali per le classi IV e V), venendo inquadrati a 24 ore settimanali di insegnamento con stipendio tabellare lordo base di insegnante di scuola primaria (pag. 89); Estensione dell insegnamento di storia dell arte ai bienni dei licei e degli istituti tecnici per il turismo, con un fabbisogno di personale in 3400 classi, coperto, anche in questo caso, dalle assunzioni degli insegnanti abilitati nelle specifiche classi di concorso, previste nel piano di stabilizzazione; Potenziamento dell educazione motoria e dello sport, soprattutto nella scuola primaria, per promuovere l inclusione sociale, contrastare il bullismo e la violenza, promuovere la crescita sana ed equilibrata dei bambini e dei ragazzi. Le nuove assunzioni del piano di stabilizzazione permetteranno di utilizzare gli oltre docenti iscritti nelle GAE per le classi di concorso A029 e A030 per l insegnamento di 1 ora a settimana di educazione motoria nelle classi dalla II alla V della scuola primaria; Incremento dell insegnamento delle lingue straniere, a partire dall inglese, per migliorare le conoscenze e le competenze linguistiche degli studenti italiani, introducendo l inglese nella scuola dell infanzia ed estendendo il metodo CLIL anche alla scuola primaria e secondaria di I grado. Sarà perciò attivata una formazione che consenta ai docenti di insegnare alcune ore della propria disciplina in lingua straniera e gli allievi dovranno conseguire, al termine dei cicli scolastici, un livello B2 di conoscenza per la principale lingua straniera studiata; Rafforzamento dell alfabetizzazione digitale nelle scuole, attraverso l introduzione dell insegnamento del coding (programmazione) a partire dalla scuola primaria, per rendere gli studenti produttori digitali e non semplici fruitori, e la promozione dell informatica in tutti gli indirizzi scolastici, con l adesione in più a progetti quali Code.org e Digital Makers ; Migliorare le conoscenze economiche degli studenti italiani, introducendo l insegnamento delle discipline economico- finanziarie anche nei licei classico e scientifico e, d altra parte, sviluppando una didattica dell economia stessa capace di renderla accessibile a tutti gli studenti delle scuole di secondo grado; anche in questo caso l immissione in ruolo dalle GAE di docenti abilitati in classi di concorso economiche e giuridiche servirà ad estendere la progettualità sui temi economici; Aumentare ed applicare la flessibilità del curricolo, permettendo alle singole scuole di modulare l offerta formativa: La vera autonomia delle scuole deve quindi ripartire dalla possibilità di riquali- ficare la propria offerta formativa con attività integrative e facoltative, grazie ad un organico funzionale rafforzato, ad una maggiore mobilità dei docenti, ad una nuova organizzazione e gestione collegiale della scuola e a risorse certe per l offerta formativa (pagg ). 18

19 CRITICITA 1) Se è lodevole l iniziativa di attuare finalmente la flessibilità oraria e disciplinare che il DPR 275/1999 sull autonomia contemplava, non si può ignorare, tuttavia, che occorrerebbe potenziare anche altri settori disciplinari tramite un integrazione delle indicazioni nazionali e del curricolo per il ciclo di base. Il ripristino delle ore sottratte nel corso degli anni a discipline come musica e storia dell arte, dovrebbe andare di pari passo con la reintegrazione delle riduzioni inflitte all orario settimanale di altre discipline e le abolizioni attuate dalla riforma Gelmini (riduzioni orarie di Lettere e Tecnologia alle scuole secondarie di I grado, di geografia e delle ore di laboratorio degli ITP negli istituti tecnici e professionali, dove si è assistita ad una contrazione del piano orario dei professionali da 36 a 32 ore settimanali, recentemente bocciata dal TAR; l abolizione delle sperimentazioni) e con il potenziamento anche di altre discipline, come ad esempio l insegnamento delle seconde lingue; 2) l utilizzo di docenti abilitati per l insegnamento nelle scuole secondarie di I e II grado nelle scuole primarie dovrebbe avvenire pur sempre lasciando la discrezionalità nella scelta agli insegnanti stessi, senza per questo prevedere depennamenti in caso di rifiuto delle assunzioni; 3) Non si capisce perché l insegnamento della musica alla primaria debba interessare solo le classi IV e V e non anche i precedenti anni. Questa programmazione sembra far trasparire una motivazione non tanto didattica e pedagogica, bensì legata ad un calcolo aritmetico finalizzato a creare tanti posti quanti sono gli abilitati in musica da utilizzare; DIMENTICANZE Manca un piano generale e organico di un aumento del tempo scuola e dell orario settimanale di lezione, con la finalità di ricostituire almeno una parte dei posti tagliati dalla Legge 133/08, senza prevedere perciò un aumento dell orario settimanale degli insegnanti; Manca una riflessione sull adeguatezza dell assetto attuale delle classi di concorso per le scuole secondarie di I e di II grado; Il piano non prevede la promozione di un rinnovamento delle metodologie, delle pratiche e delle tecniche didattiche nelle scuole, alla luce degli ultimi orientamenti della didattica e della valutazione per competenze, integrando e revisionando i traguardi di competenza nelle indicazioni e nel curricolo; Manca un piano di revisione delle indicazioni nazionali volto ad evitare l eccessiva ricorsività nei programmi per alcune discipline nei vari gradi di scuola; Non viene prevista la possibilità di un organizzazione diversa delle classi, sulla base l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso prevista dall art. 4 del DPR 275/99 e mai attuata realmente nelle scuole. 19

20 DOMANDE- GUIDA E SPUNTI PER SVILUPPARE RIFLESSIONI E PROPOSTE MIGLIORATIVE E INTEGRATIVE Quale modello di flessibilità potrebbe aiutare lo sviluppo dell autonomia didattica e organizzativa della scuola? Quali discipline andrebbero potenziate in termini di orario oltre a quelle previste dal piano La Buona Scuola? Quali modifiche migliorative potrebbero essere apportate alle indicazioni nazionali, per evitare la ricorsività dei programmi e quali cambiamenti al piano di studi, per introdurre nuove discipline in alcuni indirizzi? C è bisogno di una revisione delle classi di concorso di insegnamento nelle scuole secondarie? Il curricolo è funzionale ad una valida progettazione delle attività didattiche o bisognerebbe rivisitare le modalità di programmazione dei piani di studio secondo nuove e diverse prospettive metodologiche? In che modo si potrebbe rafforzare e migliorare il cosiddetto anello debole delle scuole medie e assicurare una continuità proficua con i gradi contigui? Alla luce degli interventi operati dalla Riforma Gelmini se dei suoi effetti dopo quattro anni dalla loro entrata in vigore, di quali misure avrebbe oggi bisogno la scuola primaria? Che tipo di didattica potrebbe intercettare gli stili di apprendimento e le categorie cognitive degli studenti cosiddetti nativi digitali? 20

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