PROTOCOLLO N. 20 REATI AMBIENTALI. Funzioni interessate Presidente Amministrativa Finanziaria Farmacia Tecnico Manutentiva
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- Gabriele Pinto
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1 PROTOCOLLO N. 20 REATI AMBIENTALI Funzioni interessate Presidente Amministrativa Finanziaria Farmacia Tecnico Manutentiva
2 SCOPO E APPLICABILITÀ Il presente protocollo relativo ai reati ambientali è redatto COS ai sensi del Decreto Legislativo 231 del 2001 con lo scopo di regolamentare ruoli, responsabilità e norme comportamentali cui i Destinatari, nonché gli altri soggetti tenuti al rispetto delle medesime regole, devono attenersi nella gestione delle attività a rischio connesse con la fattispecie di reato previste dall art. 25-undecies del Decreto (Reati ambientali), nel rispetto dei principi di massima trasparenza, tempestività e collaborazione nonché tracciabilità delle attività. Nello specifico, il presente protocollo ha lo scopo di: Illustrare le fattispecie di reato riconducibili all articolo 25-undecies del D.Lgs. 231/2001; Individuare e specificare, al livello dei rischi-reato in esame, i destinatari che sono tenuti ad osservare il presente protocollo per una corretta applicazione dello stesso; Illustrare le specifiche procedure di controllo implementate da COS a fini di prevenzione dei rischireato in esame che i Destinatari sono tenuti ad osservare per una corretta applicazione del presente protocollo; Fornire all Organismo di Vigilanza gli strumenti per esercitare le necessarie attività di monitoraggio e di verifica mediante: la definizione dei flussi informativi (periodicità, strumenti di reporting, contenuti minimi, etc) che l OdV deve ricevere dai responsabili dei controlli; la stessa descrizione delle attività di controllo e delle loro modalità di svolgimento, consentendone la puntuale verifica in accordo al proprio piano delle attività. I contenuti del presente protocollo vanno messi in relazione con i principi comportamentali di cui alle policy aziendali e ai documenti specifici redatti con lo scopo di prevenire i comportamenti scorretti o non in linea con le direttive della Società. SOGGETTI DESTINATARI DEL PROTOCOLLO Il presente protocollo è rivolto a tutti i dipendenti e collaboratori della Società. Nel caso in cui una delle funzioni della Società si avvalga di eventuali soggetti terzi, che operano in nome e per conto dell organizzazione, per l effettuazione delle suddette attività, questi dovranno garantire attraverso la propria struttura organizzativa il recepimento dei principi contenuti nel presente Protocollo. Nello specifico il processo inerente i reati ambientali prevede il coinvolgimento del Presidente, dei dipendenti, dei collaboratori esterni temporanei e continuativi e dei fornitori che operano, anche temporaneamente, presso l Ente. I soggetti interessati devono operare nel rispetto delle procedure dell Azienda, del Codice Etico, del modello Organizzativo, delle leggi che fanno riferimento ai reati ambientali e del presente protocollo. E pertanto compito di COS, tramite il suo personale, e dell Organismo di Vigilanza, controllare che le ditte esterne a qualunque titolo coinvolte nelle diverse e molteplici attività che operano all interno della Struttura, osservino le regole previste per non incorrere nei reati ambientali. AREE SOGGETTE A RISCHI E MISURE PREVENTIVE I reati previsti dall art. 25 undecies del D.lgs.213/01 appartenenti alla categoria dei cosiddetti reati ambientali hanno quasi tutti normali possibilità di accadimento anche nell ambito dell Azienda. Non hanno possibilità di accadimento i reati di cui agli artt. 727 bis C.P. uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animale o vegetale protette, 733 bis C.P. distruzione o deterioramento di habitat all interno di un sito protetto, quelli di cui alla legge 7/2/1992 n.150 limitatamente
3 agli art.1 comma 1 e 2, art. 6 comma 4 (commercio di animali, piante, ecc.), di cui al D.lgs.611/2007 n.202, artt. 8 e 9 (inquinamento doloso e colposo ad opera di comandanti di navi). Gli altri reati previsti all art.25 undecies, riferiti pressoché integralmente alla materia della produzione, raccolta, smaltimento dei rifiuti, hanno invece possibilità di accadimento. L attività dell Ente, infatti, comporta la produzione di rifiuti sia di carattere normale, in genere assimilabili ai rifiuti urbani, sia di carattere speciale attinenti all attività di somministrazione di farmaci e medicamenti e rifiuti cimiteriali. La materia dei rifiuti e dell inquinamento ambientale in genere è regolata da numerose prescrizioni, tese a salvaguardare la salute pubblica, la cui inosservanza è sanzionata sotto il profilo pecuniario ma soprattutto penale. Per le considerazioni di cui al punto precedente sono esposte al rischio di commissione dei reati previsti dall art. 25 undecies tutti i settori o uffici dell Ente preposti all erogazione delle attività istituzionali. In particolare vanno, inoltre, considerati: - Smaltimento non corretto di rifiuti pericolosi (farmaci, rifiuti cimiteriali, toner..); - Inquinamento del terreno o delle acque a causa di scarsa manutenzione delle condutture o di serbatoi. DESCRIZIONE DEL PROCESSO Principi Generali Tutta la documentazione oggetto del presente Protocollo (atti, verbali, contratti, missive ed altri documenti), in formato sia elettronico che cartaceo, deve essere archiviata e facilmente rintracciabile. Le attività delle Funzioni coinvolte sono regolamentate, oltre che dal presente Protocollo, dalla legislazione di riferimento. Tipologie di rifiuti I rifiuti di COS possono essere classificati in: Rifiuti farmaceutici; Rifiuti derivanti dalle attività amministrative (come i toner, ecc.); Rifiuti di carattere normali; Rifiuti cimiteriali speciali. RIFIUTI FARMACEUTICI I rifiuti sanitari, disciplinati dal D.P.R. 254/2003, appartengono alle seguenti tipologie: non pericolosi; a) assimilati agli urbani; b) pericolosi non a rischio infettivo; c) pericolosi a rischio infettivo; d) che richiedono particolari sistemi di gestione. Per ciascuna categoria vanno osservate particolari modalità di gestione e trattamento dalla produzione allo smaltimento. A tale riguardo,per il trattamento di questi rifiuti devono essere svolte le seguenti attività: - classificazione del rifiuto in base alla pericolosità; - individuazione e apposizione del codice CER (art. 193 D.lgs.152/06);
4 - realizzazione del deposito temporaneo secondo i requisiti di cui all art. 183 D.lgs.152/06; - definizione dei requisiti tecnici e qualitativi (limiti per alcune sostanze pericolose, stoccaggio per tipi omogenei di rifiuti, rispetto norme tecniche di stoccaggio, rispetto norme imballaggio ed etichettatura); - definizione dei requisiti temporali (termini di permanenza diversificati per tipologia di rifiuto e quantità); - corretta compilazione del FIR (formulario identificazione rifiuti) (art.193); - corretta trascrizione nel registro di carico e scarico (art. 190). Particolare attenzione e cura, sotto il profilo dei requisiti formali e sostanziali di idoneità, dovrà essere riservata nella individuazione dei soggetti specializzati nel trasporto e smaltimento dei rifiuti; attraverso la: - verifica dell iscrizione all Albo Gestori Ambientali dei trasportatori (art.183); - verifica della validità delle autorizzazioni dei Gestori; - controllo della patente dell addetto al trasporto affinché abbia i requisiti previsti. RIFIUTI DERIVANTI DALLE ATTIVITA AMMINISTRATIVE La nuova normativa sullo smaltimento/recupero degli accessori derivanti dalle attività amministrative (cartucce toner per stampanti laser, contenitori toner per fotocopiatrici, cartucce per stampanti, fax,.), contenuta nel d.lgs. 22/97, considera questi prodotti come rifiuti speciali non assimilati agli urbani, da smaltire con procedure apposite. Il decreto prevede una dettagliata e rigida elencazione dei rifiuti da smaltire e delle procedure da seguire. A tal fine è previsto l obbligo di compilare i formulari per ogni singola categoria di rifiuto prodotto, in più il D. M. 5 aprile 2006 (in vigore dal 3 giugno 2006) prevede che tutti (coloro che hanno partita iva e sono possessori anche di una sola stampante) hanno l obbligo di avere il registro di carico e scarico dei rifiuti speciali all interno dell azienda. La FONDAZIONE ANGELO PORETTI e ANGELO MAGNANI ONLUS per lo smaltimento di queste tipologia di rifiuti si avvale di una società specializzata. Nel momento in cui la Fondazione ha questo tipo di rifiuto, comunica a questa società che si occuperà direttamente di ritirare e smaltire i rifiuti rispettando gli adempimenti previsti dalla legge. RIFIUTI NORMALI COS per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti normali utilizza la metodologia della raccolta differenziata. Per raccolta differenziata dei rifiuti s'intende un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che prevede, per ogni tipologia di rifiuto, una prima selezione da parte dei cittadini, diversificandosi, così, dalla raccolta indifferenziata. La raccolta di questa tipologia di rifiuti avviene tramite un consorzio intercomunale per la gestione dei rifiuti. RIFIUTI CIMITERIALI COS, per lo smaltimento dei rifiuti cimiteriali si avvale sempre del consorzio intercomunale per la gestione dei rifiuti. REGISTRAZIONE ED ARCHIVIAZIONE Tutta la documentazione oggetto del presente Protocollo (atti, verbali, contratti, missive ed altri documenti), in formato sia elettronico che cartaceo, deve essere archiviata e facilmente rintracciabile.
5 A tal fine il Datore di Lavoro deve assicurare la tracciabilità delle fonti/elementi informativi e deve curare l'archiviazione di tutta la relativa documentazione prodotta/ricevuta con riferimento alle attività propedeutiche alla raccolta, smaltimento e produzione di rifiuti. ATTIVITÀ DI VERIFICA E CONTROLLO L OdV potrà effettuare controlli periodici sullo svolgimento del processo dello smaltimento dei rifiuti nel rispetto delle normative vigenti e del presente regolamento. INFORMAZIONE E FORMAZIONE Il presente Protocollo dovrà essere comunicato a cura del Presidente a tutte le Funzioni. Per i nuovi assunti il training adeguato, previa verifica della opportunità di un loro coinvolgimento alla luce delle mansioni loro affidate, sarà effettuato al momento dell'assunzione sotto la responsabilità del Presidente. SISTEMA DISCIPLINARE Il presente Protocollo è vincolante per tutti gli interessati e la sua eventuale inosservanza costituirà violazione ai fini disciplinari e, nei rapporti con terzi, contrattuali e comporterà l applicazione delle previste sanzioni come specificate nel Modello Organizzativo nella parte riguardante il Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori adottati dall Ente. Il personale dell Ente a qualsiasi titolo coinvolto nelle attività di gestione del processo di smaltimento dei rifiuti è tenuto ad osservare le modalità esposte nel presente documento. SANZIONI L inosservanza da parte dei destinatari del presente protocollo delle disposizioni nel medesimo contenute comporta l applicazione del sistema sanzionatorio 231 adottato dall Ente.
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