5. IL CHIAROSCURO Giovanni Maria Bagordo

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "5. IL CHIAROSCURO Giovanni Maria Bagordo"

Transcript

1 5. IL CHIAROSCURO Giovanni Maria Bagordo Con il termine chiaroscuro si è soliti indicare la rappresentazione grafica del rapporto esistente tra luci ed ombre, così da conferire tridimensionalità all oggetto rappresentato. La presenza delle ombre è un fenomeno naturale strettamente collegato alla presenza della luce: senza luce non sarebbe possibile la visione, ma non appena i raggi provenienti da una sorgente luminosa sono intercettati da un qualunque oggetto, si forma, dal lato opposto alla sorgente luminosa, una zona d ombra. La percezione di tale differenza di luminosità, deputata ai bastoncelli presenti nell occhio mentre ai coni è riservato il compito di percepire le differenze cromatiche integra la visione binoculare, garantendo una migliore percezione della tridimensionalità degli oggetti e della loro distanza rispetto all osservatore. In una rappresentazione a mano libera, caratterizzata soprattutto per la sua immediatezza e spontaneità, ma tesa comunque a fornire tutte le informazioni necessarie per la comprensione dell oggetto rappresentato, diviene quindi fondamentale un corretto uso del chiaroscuro così da definire un immagine quanto più simile alla realtà, sia nel caso in cui questa venga riprodotta dal vero, sia quando si tratti di una rappresentazione di un idea progettuale. 5.1 Luce, ombra, penombra Per prima cosa occorre dunque stabilire la posizione della sorgente luminosa e la direzione dei raggi di luce. Poiché infatti la luce si propaga irradiandosi in maniera rettilinea in tutte le direzioni, quello che si forma, alle spalle dell oggetto che intercetta tali raggi, è un cono d ombra che ha come direttrice la linea tridimensionale, spezzata e chiusa presente sulla superficie dell oggetto e che separa le parti illuminate da quelle in ombra (dette in ombra propria), denominata, appunto, separatrice d ombra. L intersezione del cono d ombra con un altra superficie quale ad esempio il piano d appoggio su cui si trova l oggetto o con altri corpi presenti in-

2 torno determina, invece, l ombra portata, cosicché tutti i corpi compresi all interno del cono d ombra risulteranno non illuminati. Per quanto geometricamente si possa considerare sempre una sorgente luminosa puntiforme, in grado pertanto di proiettare un ombra dal profilo netto, nella realtà ciò è pressoché impossibile. È esperienza comune che, affacciandosi ad una finestra illuminata dal sole, la propria ombra venga proiettata sul davanzale; variando la distanza rispetto al piano del davanzale, ad esempio alzando o abbassando una mano, la nitidezza dell ombra varia di conseguenza, in maniera inversamente proporzionale alla distanza dal piano, divenendo più sfocata quando si alza la mano e progressivamente più scura quando la si abbassa. Ciò è dovuto al fatto che qualunque sorgente luminosa ha sempre una propria estensione sia che si consideri il filamento all interno della lampadina sia che si utilizzi come sorgente di luce il sole e si trova sempre ad una determinata distanza dall oggetto illuminato, rispetto al quale assume un preciso rapporto dimensionale. Pertanto, a seconda della dimensione del corpo illuminante e della distanza dell oggetto sia dalla sorgente luminosa, sia dal piano su cui si proietta l ombra, questa presenta un contorno più o meno netto, detto fascia di penombra. Fig. 1 Schema illustrativo dalle condizioni di illuminazione di una sfera da parte di una torcia. Oltre che dal cono di luce di centro C, la sfera è colpita da tutti quelli che hanno per centro i punti compresi nel segmento di estremi A-B. I diversi coni di luce, sovrapponendosi, generano, oltre alle ombre propria e portata, differenti fasce di penombra. A destra è riportata l intensità dell ombra e delle fasce di penombra proiettate sulla parete.

3 Si consideri ad esempio il fascio luminoso prodotto da una torcia (ma la stessa cosa accade durante un eclissi di sole determinando i diversi casi di eclissi totale o parziale): se la sorgente di luce fosse realmente puntiforme basterebbe considerare i raggi luminosi irradiantisi dal suo centro che, colpendo l oggetto posto di fronte, proietterebbero un solo cono d ombra alle sue spalle. Ma in realtà la torcia presenta una superficie illuminante; occorre pertanto considerare per ciascun punto di tale superficie il fascio di raggi luminosi ed il relativo cono d ombra prodotto (fig.1). A seconda della posizione di ciascun punto rispetto all oggetto, la separatrice d ombra si presenterà leggermente differente come anche il contorno dell ombra portata, così che, alle spalle dell oggetto, vi saranno alcune zone sempre in ombra, altre sempre in luce e altre ancora illuminate soltanto da una parte dei raggi emessi, risultando quindi in penombra. Per tale motivo la rappresentazione del passaggio dalle parti illuminate a quelle in ombra deve essere il più possibile graduale. Ciò è possibile se si considera che quella a chiaroscuro è una rappresentazione di tipo acromatica alla cui base si trova il contrasto di opposti generato dal bianco e dal nero in cui è possibile utilizzare tutta la varietà, pressoché infinita, di toni di grigio esistente tra il bianco ed il nero assoluto, tenendo tuttavia presente che, per quanto il passaggio dal bianco al nero possa avvenire senza soluzione di continuità, il numero di gradazioni di grigio che si è in grado di distinguere dipende dall acutezza visiva e dalla soglia di percezione individuale (fig.2). Fig. 2 Esempio di scala acromatica con 12 tonalità di grigio comprese tra il bianco fondo della pagina ed il nero. 5.2 Sei invarianti per la luce e l ombra 1 Occorre inoltre fare un altra serie di considerazioni in funzione delle condizioni di illuminazione in cui si trova l oggetto da rappresentare; si vengono così a determinare sei invarianti interdipendenti e concatenate l una all altra. In primo luogo «le superfici illuminate hanno tonalità diverse in dipendenza dell angolo di incidenza della luce su di esse» (fig.3). È questa la principale invariante da considerare dal momento che permette di distinguere, in funzione della direzione della luce, le varie parti

4 Fig. 3 Invariante n 1: occorrono tonalità diverse per angoli diversi di incidenza della luce. di un oggetto, illuminate diversamente a seconda della loro giacitura nello spazio. Se si considera, ad esempio, un cubo e generalmente del cubo saranno visibili tre facce, a meno di particolari condizioni di osservazione invariabilmente ciascuna delle facce mostrerà un differente grado di illuminazione, dovuto al diverso angolo di incidenza della luce su ciascuna delle facce. L effetto è ancor più accentuato se almeno una delle facce si trova in ombra propria. Occorre pertanto rappresentare ciascuna delle facce del cubo di una differente tonalità di grigio, così da evidenziare la diversità dell angolo di incidenza dei raggi luminosi e individuare correttamente la direzione di provenienza della luce. Alla prima invariante è strettamente collegata la seconda (fig.4), che ricorda come «l ombra propria è massima nelle vicinanze della separatrice d ombra. Essa va attenuandosi sulla restante parte del corpo in ombra per effetto del riflesso della luce sulle superfici retrostanti illuminate». Fig. 4 Invariante n 2: l ombra propria è massima vicino alla separatrice d ombra.

5 Per quanto questa invariante sia applicabile a qualunque oggetto, essa risulta particolarmente importante per rendere la volumetria dei solidi privi di spigoli, quali coni, cilindri e sfere, sulla cui superficie la zona di massima ombra non coincide quindi con la linea del contorno apparente, ma con la stessa separatrice d ombra. Successivamente dovranno poi essere ricercate tutte quelle sfumature atte a riprodurre la distribuzione graduale della luce sull intera superficie, considerando anche la parziale illuminazione dell ombra propria dovuta alla riflessione della luce sulle superfici circostanti all oggetto. Fig. 5 Invariante n 3: le ombre portate sono più scure delle ombre proprie. Dalla seconda invariante deriva la terza (fig.5), che riguarda il differente trattamento da adottare nella rappresentazione di ombre proprie e portate: «le ombre portate hanno una tonalità più scura delle ombre proprie, perché vengono intercettate di meno dalla luce riflessa dalle superfici illuminate circostanti». Si considerano, in questo caso, ombre portate sul piano d appoggio che, essendo orizzontale, subisce meno gli effetti dovuti al riflesso della luce a causa di altre superfici limitrofe. Ma questa invariante vuole ricordare soprattutto che occorre considerare anche i reciproci riflessi di luce intercorrenti tra l oggetto e l ambiente in cui è inserito altri oggetti, superfici variamente disposte, ambiente esterno così da distinguere, anche nelle zone d ombra, differenti gradi di luminosità. La quarta invariante (fig.6), che si ricollega alla precedente, ricorda che le ombre non sono sagome omogenee: «le ombre portate hanno un intensità variabile in dipendenza dell angolo di incidenza della luce sugli oggetti. Più la luce è radente, più esse sono leggere». L allungarsi dell ombra determinerà pertanto la sua attenuazione e quindi la sua parte più scura sarà quella a contatto con l oggetto stesso che la produce. A questa si collega strettamente anche la quinta invariante (fig.7):

6 Fig. 6 Invariante n 4: più la luce è radente, più le ombre portate sono leggere. «il contorno delle ombre portate è più o meno netto a seconda che sia minore o maggiore la distanza tra esso e i punti del corpo che vi si proiettano», il che vuol dire che le ombre più scure sono prodotte dagli oggetti più bassi, ovvero più vicini al piano su cui proiettano ombra, come si era osservato trattando dell effetto della penombra. Infine la sesta invariante (fig.8) ribadisce il concetto della prospettiva aerea, affermando che «più gli oggetti sono lontani dall osservatore, più l effetto dell atmosfera li rende indefiniti, con contrasti attenuati tra parti illuminate e in ombra». Ovviamente nella rappresentazione di tali oggetti occorrerà applicare sempre tutte le sei varianti enunciate, considerando complessivamente un tono più scuro per quelli in primo piano rispetto a quelli posti su piani successivi e più distanti dall osservatore. Fig. 7 Invariante n 5: il contorno delle ombre portate è più o meno netto a seconda della distanza dall oggetto.

7 Fig. 8 Invariante n 6: la prospettiva aerea fa sì che gli oggetti più lontani appaiano complessivamente più chiari di quelli vicini. 5.3 Oltre l ombra: la materia ed il colore Poiché la presenza della luce origina necessariamente anche un altro fenomeno, che è la presenza dei colori, percepiti grazie alla diversa riflessione subita dalle onde elettromagnetiche di cui è costituito un raggio di luce bianca la luce solare da parte della superficie dei corpi, in una rappresentazione a chiaroscuro occorre fornire indicazioni anche su tali aspetti. Qualunque materiale, infatti, per la sua stessa natura determinata dalle proprie caratteristiche fisico-chimiche, assorbe in varia misura lo spettro visibile, riflettendo la banda di lunghezza d onda corrispondente al colore che percepiamo. 100% NERO ASSOLUTO 90% GRIGIO MOLTO SCURO 80% GRIGIO SCURO BLU DI PRUSSIA 70% GRIGIO SCURO PORPORA, BLU OLTREMARE, VIOLA 60% GRIGIO MEDIO SCURO BLU-VERDE, TURCHESE 50% GRIGIO MEDIO ROSSO, VERDE, AZZURRO 40% GRIGIO MEDIO CHIARO ARANCIO, OCRA 30% GRIGIO CHIARO GIALLO ORO 20% GRIGIO MOLTO CHIARO GIALLO LIMONE 10% GRIGIO CHIARISSIMO GIALLO CHIARO Fig. 9 Scala acromatica di grigi, espressi in funzione delle percentuali di nero contenute, e loro corrispondenza con i colori di pari luminosità. Se dunque la superficie del materiale è tale da riflettere tutto lo spettro, si avrà la percezione del bianco; se, invece, la superficie è in grado di riflettere

8 una sola parte dello spettro, assorbendone il resto, si avrà la percezione di uno specifico colore; se infine la superficie assorbe completamente tutto lo spettro, senza riflettere alcuna lunghezza d onda, si avrà la percezione del nero o di un grigio molto scuro. Un disegno in chiaroscuro deve quindi riuscire a comunicare la stessa quantità di informazioni di un immagine a colori garantendo la comprensione della realtà: un corretto uso del chiaroscuro deve infatti consentire di poter distinguere le diverse varietà dei materiali anche in relazione al loro comportamento sotto l effetto della luce. Fig. 10 Scala acromatica di grigi realizzata con la tecnica del tratteggio.

9 Fig. 11 Adriano Bentivegna, Piazza Navona, matita su carta. Occorre quindi un attento studio preliminare delle tonalità di grigio da adottare per fornire contemporaneamente informazioni su tre aspetti relativi a qualunque oggetto: sul tipo di materiale di cui è costituito, sul suo comportamento in relazione alle condizioni di illuminazione e, anche se

10 sembrerà paradossale, sul suo colore. Per quanto riguarda quest ultima caratteristica occorre considerare nuovamente la scala di grigi che, senza soluzione di continuità, si sviluppa tra il bianco ed il nero. Per confronto tra fotografie a colori ed in bianco e nero, sono stati individuati analoghi livelli di intensità luminosa tra le tinte ed i differenti toni di grigio ad esse corrispondenti, così da definire una scala acromatica che esprime, in percentuale di nero miscelato con il bianco, la luminosità propria di ciascun colore (fig.9). Si avrà quindi che ai toni più chiari del giallo corrisponderà un grigio che presenta solo un 10% di nero, mentre un grigio con il 50% di nero può essere utilizzato indifferentemente sia per il rosso che per il verde; una percentuale di nero pari all 80%, infine, corrisponderà ai toni più scuri come il blu di Prussia. Per quanto riguarda la varietà di materiali di cui sono costituiti i corpi, sarà l uso di textures differenti 2 a permettere di riprodurre, scegliendo opportunamente quella più indicata, i vari effetti dovuti alle caratteristiche superficiali, quali l opacità, la levigatezza, la lucentezza, ecc. Graduando il segno grafico di ciascuna texture (fig.10) sarà quindi possibile associare, a ciascun oggetto, anche il proprio colore, sulla base della scala di grigi precedentemente descritta, studiandone contemporaneamente il comportamento nelle condizioni di illuminazione attraverso l applicazione delle sei invarianti (fig.11). NOTE 1 Le definizioni delle sei invarianti sono tratte dalla dispensa curata dal prof. Pierluigi Cavicchioni per il Corso di Disegno dell Architettura I, prof. Cesare Cundari, Facoltà di Ingegneria Edile Architettura, Università di Roma Sapienza, A.A. 2002/ Cfr. il capitolo 3 di Maria Martone nel presente volume.

Ombre. Assonometria OMBRA PROPRIA OMBRA PORTATA

Ombre. Assonometria OMBRA PROPRIA OMBRA PORTATA Ombre Assonometria OMBRA PROPRIA OMBRA PORTATA Ombre Prospettiva Ombre Prospettiva Ombre Prospettiva Ombreggiare un cubo disegno l oggetto e delineo ombra propria e portata meglio fare il disegno di base

Dettagli

Attributi percettivi del colore

Attributi percettivi del colore Attributi percettivi del colore È possibile isolare delle caratteristiche della percezione di colore che consentono, in una certa misura, di descrivere, classificare, scomporre il colore percepito. Queste

Dettagli

La teoria del colore

La teoria del colore La teoria del colore Il colore è un aspetto della percezione visiva e la sua valutazione avviene in maniera del tutto soggettiva. E necessaria dunque una caratterizzazione che consenta di identificare

Dettagli

La Percezione Dei Colori

La Percezione Dei Colori La Percezione Dei Colori PRINCIPI BASE DELLA PERCEZIONE DEI COLORI LA TRICROMIA PROCESSI OPPONENTI VEDIAMO GLI STESSI COLORI? STEFANO ZUCCALA IL COLORE NON È UNA PROPRIETÀ FISICA DELL AMBIENTE, MA PIUTTOSTO

Dettagli

Rappresentazione grafica delle ombre delle figure disegnate

Rappresentazione grafica delle ombre delle figure disegnate Rappresentazione grafica delle ombre delle figure disegnate BERTOLDO T. E., Tecnica grafica. I - II tomo. Istituto Italiano Edizioni Atlas (Biblioteca Architettura ) Teoria delle ombre applicata alle proiezioni

Dettagli

13. Colorimetria. La visione cromatica

13. Colorimetria. La visione cromatica Elena Botta e Giuseppina Rinaudo Corso IFTS Ottici 2003/2004 Spettroscopia e fotometria 13. Colorimetria La visione cromatica È affidata all assorbimento della luce da parte dei tre tipi di pigmento dei

Dettagli

Ombre e chiaroscuro. chiaroscuro. Disegno per la progettazione 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Ombre e chiaroscuro. chiaroscuro.  Disegno per la progettazione 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Ombre e chiaroscuro Disegno per la progettazione chiaroscuro http://lezionididisegno.wordpress.com/ 1 2 bianco 0% 10% 4 3 1 2 4 nero 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 3 ex.1 scale di grigi Prima di

Dettagli

La luce e il colore. Che cos è la luce

La luce e il colore. Che cos è la luce 9 La luce e il colore Che cos è la luce La luce è una forma di energia fondamentale per la vita nel nostro pianeta. Ci riscalda e ci consente di vedere tutto ciò che ci circonda. Si può produrre luce naturalmente

Dettagli

Sensazione e percezione

Sensazione e percezione Teoria del colore Analisi chimiche, fisiche e sensoriali dei prodotti alimentari i Percezione e mondo fisico Mondo fisico Fenomeni oggettivi Fenomeni misurabili Mondo della percezione Stimolazione sensoriale

Dettagli

Prima parte. Sintesi additiva

Prima parte. Sintesi additiva Teorie del colore Prima parte. Sintesi additiva Cos' è la luce? La luce: energia elettromagnetica La luce è una forma di energia. Chiamiamo luce l'energia compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza

Dettagli

teoria delle ombre - generalità 12corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina

teoria delle ombre - generalità 12corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina 12corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina le sorgenti luminose 1 2 3 tipi di sorgenti luminose 1 - puntiforme omnidirezionale - i raggi si irradiano in tutte le

Dettagli

LA VISIONE. il controllo dell ambiente l occhio i colori persistenza dell immagine visione tridimensionale ERGONOMIA LA VISIONE

LA VISIONE. il controllo dell ambiente l occhio i colori persistenza dell immagine visione tridimensionale ERGONOMIA LA VISIONE LA VISIONE il controllo dell ambiente l occhio i colori persistenza dell immagine visione tridimensionale ergonomia L. Bandini Buti Diapo-Ex-8-La visione 1 L OCCHIO Angolo naturale della visione (-15 sull

Dettagli

Principi elementari di illuminazione

Principi elementari di illuminazione Luce Principi elementari di illuminazione L angolo con cui la luce colpisce gli oggetti presenti sulla scena, influenza l illuminazione delle superfici del modello 3D. Il max grado di luminosità di una

Dettagli

CORSO DI DISEGNO TECNICO EDILE LEZIONE 2 TEORIA DELLE OMBRE

CORSO DI DISEGNO TECNICO EDILE LEZIONE 2 TEORIA DELLE OMBRE PERCORSI ABILITANTI SPECIALI (PAS) - A.A. 2013-2014 UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE (DICI) CORSO DI DISEGNO TECNICO EDILE LEZIONE 2 TEORIA DELLE OMBRE 1 non abbiate mai

Dettagli

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE MARIE CURIE SAVIGNANO SUL RUBICONE

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE MARIE CURIE SAVIGNANO SUL RUBICONE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE MARIE CURIE SAVIGNANO SUL RUBICONE INDUSTRIA ED ARTIGIANATO PER IL MADE IN ITALY - ANNO SCOLASTICO 2018/19 Materia: Tecnologie, Disegno e Progettazione Docente:

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICE NATURA DELLA LUCE LEZIONE 29

ONDE ELETTROMAGNETICE NATURA DELLA LUCE LEZIONE 29 ONDE ELETTROMAGNETICE NATURA DELLA LUCE LEZIONE 29 NATURA DELLA LUCE SULLA NATURA DELLA LUCE ESISTE UNA DOPPIA TEORIA: ONDULATORIA CORPUSCOLARE Teoria corpuscolare (Newton 1643-1727) La luce è costituita

Dettagli

LEZIONE 2 TEORIA DELLE OMBRE

LEZIONE 2 TEORIA DELLE OMBRE TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO (TFA) - A.A. 2014 2015 DISEGNO TECNICO EDILE UNIVERSITÀ DI PISA LEZIONE 2 1 non abbiate mai paura dell ombra... è lì a significare che vicino, da qualche parte, c è una luce

Dettagli

La Spettrofotometria

La Spettrofotometria La Spettrofotometria Brevi cenni Un corpo, che non emetta luce propria, appare di un colore che dipende dalla luce con cui è investito. Esso tratterrà alcune lunghezze d onda e rifletterà quelle che non

Dettagli

COME VEDIAMO I GRIGI

COME VEDIAMO I GRIGI COME VEDIAMO I GRIGI RIFLETTANZA Quando la luce colpisce un oggetto, parte di essa viene assorbita e parte riflessa Riflettanza percentuale di luce riflessa molto pigmento nero poco pigmento bianco superficie

Dettagli

LA PERCEZIONE DELLA PROFONDITA OVVERO LA RAPPRSENTAZIONE DELLO SPAZIO

LA PERCEZIONE DELLA PROFONDITA OVVERO LA RAPPRSENTAZIONE DELLO SPAZIO LA PERCEZIONE DELLA PROFONDITA OVVERO LA RAPPRSENTAZIONE DELLO SPAZIO ------------ LO SPAZIO È CREATO DALLE COSE. PUÒ ESSERE PERCEPITO DAI NOSTRI OCCHI SOLTANTO IN PRESENZA DELLA LUCE. E UN VUOTO CHE CONTIENE

Dettagli

TIPOLOGIE DI LAMPADINE

TIPOLOGIE DI LAMPADINE TIPOLOGIE DI LAMPADINE TEMPERATURA DI COLORE Una lampadina LED con temperatura (Kelvin) tra i 2700 e i 3500 ci avviciniamo alla gradazione colore che corrisponde alle vecchie e tradizionali lampadine

Dettagli

Introduzione al colore

Introduzione al colore Introduzione al colore Introduzione I colori non sono proprieta intrinseche dei corpi ma sensazioni attivate nel sistema nervoso dell osservatore L esperienza del colore e causata dal fatto che il sistema

Dettagli

Grandezze fotometriche

Grandezze fotometriche Capitolo 3 Grandezze fotometriche 3.1 Intensità luminosa E una grandezza vettoriale di simbolo I. Ha come unità di misura la candela(cd). La candela è l unità di misura fondamentale del sistema fotometrico.

Dettagli

Bocchi Carlotta matr Borelli Serena matr Lezione del 5/05/2016 ora 8:30-10:30. Grandezze fotometriche ILLUMINOTECNICA

Bocchi Carlotta matr Borelli Serena matr Lezione del 5/05/2016 ora 8:30-10:30. Grandezze fotometriche ILLUMINOTECNICA Bocchi Carlotta matr. 262933 Borelli Serena matr. 263448 Lezione del 5/05/2016 ora 8:30-10:30 NOZIONI DI ILLUMINOTECNICA ILLUMINOTECNICA Che cos'è la luce e le cara7eris9che delle onde ele7romagne9che

Dettagli

La capacità fotosintetica delle piante coltivate su terreno trattato con Bio Aksxter

La capacità fotosintetica delle piante coltivate su terreno trattato con Bio Aksxter La capacità fotosintetica delle piante coltivate su terreno trattato con Bio Aksxter INTRODUZIONE Lo spettro della luce visibile e costituito da radiazioni aventi lunghezze d onda comprese tra 400 a 700

Dettagli

Ombre e chiaroscuro ex.1 schizzi in chiaroscuro dei solidi di base

Ombre e chiaroscuro ex.1 schizzi in chiaroscuro dei solidi di base Ombre e chiaroscuro ex.1 schizzi in chiaroscuro dei solidi di base scopo dell esercitazione di oggi è quella di prendere confidenza con le primitive di base e il modo in cui queste prendono la luce. dopo

Dettagli

VINCI FINE INSTRUMENTS MONTEROTONDO ROMA Tel mail web : https//

VINCI FINE INSTRUMENTS MONTEROTONDO ROMA Tel mail web : https// UnitÄ fotometriche: lumen, candele, lux. Con la comparsa nel mercato di lampade e lampadine a LED sono diventati comuni anche i termini di lumen, candele e lux. UnitÄ di misura fotometriche molto importanti

Dettagli

39

39 39 40 41 42 43 44 ANTIRUGGINE AI FOSFATI DI ZINCO 45 46 47 CAPITOLO 4 LA PERCEZIONE DEL COLORE LA PERCEZIONE DEL COLORE Il colore e la sua percezione indicano due cose fondamentali: una proprietà fisica

Dettagli

Fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva

Fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva Le ombre La teoria delle ombre si basa sull'ormai noto concetto di proiezione: in questo caso il centro di proiezione è la sorgente luminosa (il sole o la lampadina) da cui si dipartono i raggi luminosi

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

N. 1. ILLUMINAZIONE (approfondimenti) FORMAZIONE SPECIFICA STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

N. 1. ILLUMINAZIONE (approfondimenti) FORMAZIONE SPECIFICA STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 ILLUMINAZIONE (approfondimenti) Approfondimenti N. 1 FORMAZIONE SPECIFICA STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Versione 1.0 27/10/2016 Spettro visibile

Dettagli

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione LA LUCE Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione Perché vediamo gli oggetti? Perché vediamo gli oggetti? Noi vediamo gli oggetti perché da essi

Dettagli

La rifrazione della luce

La rifrazione della luce La rifrazione della luce E. Modica erasmo@galois.it Istituto Provinciale di Cultura e Lingue Ninni Cassarà A.S. 2010/2011 Il bastone spezzato La rifrazione e le sue leggi Il bastone spezzato Definizione

Dettagli

La visione. Radiazione solare e sensibilità occhio. Luce e colore. Lezioni di illuminotecnica. Luce, occhio, colore

La visione. Radiazione solare e sensibilità occhio. Luce e colore. Lezioni di illuminotecnica. Luce, occhio, colore La visione Lezioni di illuminotecnica. Luce, occhio, colore Il dramma della visione ha tre attori: la luce le superfici la mente umana La luce riflessa da una superficie arriva all occhio La retina trasforma

Dettagli

Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti. i Colori

Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti. i Colori Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti i Colori 1. L ARCOBALENO Nella seconda metà del XVII secolo (1665-1676) lo scienziato inglese Isaac Newton proiettò un raggio di luce bianca attraverso un

Dettagli

Introduzione al colore

Introduzione al colore Introduzione al colore L Caponetti Introduzione I colori non sono proprieta intrinseche dei corpi ma sensazioni attivate nel sistema nervoso dell osservatore L esperienza del colore e causata dal fatto

Dettagli

IL COLORE COLORI ANALOGHI COLORI COMPLEMENTARI

IL COLORE COLORI ANALOGHI COLORI COMPLEMENTARI IL COLORE COLORI ANALOGHI COLORI COMPLEMENTARI set 25 12:22 COLORI ANALOGHI Sono i colori vicini (nel cerchio cromatico) al colore di riferimento. set 28 20:55 1 COLORI COMPLEMENTARI Sono i colori opposti

Dettagli

Modelli di Colore. Michele Nappi, Ph.D Università degli Studi di Salerno biplab.unisa.it

Modelli di Colore. Michele Nappi, Ph.D Università degli Studi di Salerno biplab.unisa.it Modelli di Colore Michele Nappi, Ph.D Università degli Studi di Salerno mnappi@unisa.it biplab.unisa.it 089-963334 Spettro Visibile Spettro Visibile: Luce bianca attraverso un prisma ottico 30/03/2016

Dettagli

Elaborazione di immagini a colori

Elaborazione di immagini a colori Elaborazione di immagini a colori Il colore nella elaborazione di immagini L uso del colore è motivato da: Il colore è un descrittore che semplifica l identificazione di un oggetto e la sua estrazione

Dettagli

La visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini

La visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini La visione Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano stefano.ferrari@unimi.it Elaborazione delle immagini anno accademico 2009 2010 Visione biologica ed elaborazione delle immagini La percezione

Dettagli

Polarizzazione della luce e legge di Malus

Polarizzazione della luce e legge di Malus Polarizzazione della luce e legge di Malus Un onda elettromagnetica viene rappresentata come in figura: preso da : https://www.toyo-chem.com Figura 1 Considerato che l onda elettromagnetica è in una variazione

Dettagli

DISPENSE DI PROGETTAZIONE OTTICA PROGETTAZIONE DI STRUMENTI OTTICI. Cap.9 FOTOMETRIA E SPETTROMETRIA

DISPENSE DI PROGETTAZIONE OTTICA PROGETTAZIONE DI STRUMENTI OTTICI. Cap.9 FOTOMETRIA E SPETTROMETRIA DISPENSE DI PROGETTAZIONE OTTICA PROGETTAZIONE DI STRUMENTI OTTICI Cap.9 FOTOMETRIA E SPETTROMETRIA Ing. Fabrizio Liberati Cap.9 FOTOMETRIA E SPETTROMETRIA 9.1 Misura della luce La luce è la porzione dello

Dettagli

CORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A.

CORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A. 5. Il colore Il presente file costituisce una SINTESI del materiale presentato nel corso delle lezioni. Tale sintesi non deve essere ritenuta esaustiva dell argomento, ma andrà integrata dallo studente

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

LA SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE USANDO UN PRISMA DI VETRO SI PUÒ SCOMPORRE LA LUCE BIANCA SOLARE NEI VARI COLORI DELL IRIDE

LA SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE USANDO UN PRISMA DI VETRO SI PUÒ SCOMPORRE LA LUCE BIANCA SOLARE NEI VARI COLORI DELL IRIDE I COLORI LA SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE USANDO UN PRISMA DI VETRO SI PUÒ SCOMPORRE LA LUCE BIANCA SOLARE NEI VARI COLORI DELL IRIDE LA RICOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE LA LUCE BIANCA SOLARE PU0 ESSERE

Dettagli

Fabio Peron. La visione. L occhio nel dettaglio. L occhio nel dettaglio. Lezioni di illuminotecnica. Occhio, luce e colore

Fabio Peron. La visione. L occhio nel dettaglio. L occhio nel dettaglio. Lezioni di illuminotecnica. Occhio, luce e colore La visione Il dramma della visione ha tre attori: Lezioni di illuminotecnica. Occhio, luce e colore la luce le superfici la mente umana Fabio Peron Università IUAV - Venezia Jan Vermeer, Il Geografo Università

Dettagli

test verifica 05/2010 nome e cognome sono gli elementi geometrici definiti da tre dimensioni e rappresentabili come insieme di punti

test verifica 05/2010 nome e cognome sono gli elementi geometrici definiti da tre dimensioni e rappresentabili come insieme di punti test verifica 05/2010 nome e cognome anno di frequenza indirizzo di studi elementi impropri: sono gli elementi geometrici definiti da tre dimensioni e rappresentabili come insieme di punti sono gli elementi

Dettagli

Le slide che seguono sono state estratte dalle lezioni del Prof. Roberto Polillo sul colore. Che cos è il colore

Le slide che seguono sono state estratte dalle lezioni del Prof. Roberto Polillo sul colore. Che cos è il colore Slide d autore Le slide che seguono sono state estratte dalle lezioni del Prof. Roberto Polillo sul colore 1- Introduzione al colore 2- Uso del colore Che cos è il colore Sensazione ottica variabile, a

Dettagli

CARATTERISTICHE DELLE STELLE

CARATTERISTICHE DELLE STELLE CARATTERISTICHE DELLE STELLE Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione I parametri stellari più importanti sono: la le la la luminosità, dimensioni, temperatura e massa. Una stella è inoltre

Dettagli

Fabio Peron. La visione. L occhio nel dettaglio. L occhio nel dettaglio. Lezioni di illuminotecnica. Occhio, luce e colore

Fabio Peron. La visione. L occhio nel dettaglio. L occhio nel dettaglio. Lezioni di illuminotecnica. Occhio, luce e colore La visione Il dramma della visione ha tre attori: Lezioni di illuminotecnica. Occhio, luce e colore la luce le superfici la mente umana Fabio Peron Università IUAV - Venezia Jan Vermeer, Il Geografo Università

Dettagli

A4.2c ILLUMINAZIONE. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO A Unità didattica

A4.2c ILLUMINAZIONE. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO A Unità didattica Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole ILLUMINAZIONE MODULO A Unità didattica A4.2c CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 Spettro visibile All'interno dello

Dettagli

ing. Elena Pedrotti La nuova UNI :2011 Lighting Designer Indipendente Via Giuseppe Zambelli, 3 Linkedin: Elena Pedrotti

ing. Elena Pedrotti La nuova UNI :2011 Lighting Designer Indipendente Via Giuseppe Zambelli, 3 Linkedin: Elena Pedrotti ILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO TRA NORMATIVA E RISPARMIO ENERGETICO La nuova UNI12464-1:2011 Gruppo di lavoro: 35020 CEN/TC Saonara 169 (PD) Light and lighting Lavori di revisione: inizio 2007 conclusione

Dettagli

RISCHIO ILLUMINAZIONE

RISCHIO ILLUMINAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO RISCHIO ILLUMINAZIONE Vincenzo Duraccio University of Cassino Department of Industrial Engineering e-mail: duraccio@unicas.it telefono: 0776-2993721 Videoterminali Microclima

Dettagli

gestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina

gestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina gestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina regola della vicinanza o prossimità gli elementi del campo percettivo vengono uniti in

Dettagli

La corretta illuminazione dei locali e dei posti di lavoro e necessaria per consentire, in modo agevole,lo svolgimento delle mansioni in tutte le stag

La corretta illuminazione dei locali e dei posti di lavoro e necessaria per consentire, in modo agevole,lo svolgimento delle mansioni in tutte le stag Unitamente ad altri fattori ambientali che condizionano lo stato di benessere, l illuminazione assume nel campo del lavoro una estrema importanza, in quanto un suo razionale impiego non solo favorisce

Dettagli

Spettro delle onde elettromagnetiche. Ottica: luce visibile leggi della riflessione e rifrazione

Spettro delle onde elettromagnetiche. Ottica: luce visibile leggi della riflessione e rifrazione Spettro delle onde elettromagnetiche Ottica: luce visibile leggi della riflessione e rifrazione Introduzione Abbiamo visto che la propagazione della radiazione elettromagnetica nel vuoto è regolata dalle

Dettagli

Dalle Proiezioni Ortogonali all Assonometria

Dalle Proiezioni Ortogonali all Assonometria Dalle Proiezioni Ortogonali all Assonometria Il metodo delle PO fornisce una rappresentazione competa degli oggetti scomposta in più viste, ma non dà una visione unitaria degli oggetti. L assonometria

Dettagli

La luce Pagina 1 di 12. I raggi di luce

La luce Pagina 1 di 12. I raggi di luce La luce Pagina di I raggi di luce L ottica è quella parte della fisica che studia la propagazione della luce e la sua interazione con i corpi materiali. L esperienza comune ci consente di affermare che

Dettagli

LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO

LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO ALUNNI CLASSI QUINTE SAN BERARDO Ins. DE REMIGIS OSVALDO Ins.SANTONE M. RITA CHE COS E LA LUCE? Perché vediamo gli oggetti? Che cos è la luce? La propagazione della luce

Dettagli

Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale. Illuminotecnica

Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale. Illuminotecnica Le radiazioni elettromagnetiche come Onde radio Radiazioni infrarosse Raggi X Raggi gamma etc Grandezze caratteristiche Lunghezza d onda L onda passa 5 volte al secondo Frequenza Sono comprese nell intervallo

Dettagli

Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti. i Colori

Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti. i Colori Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti i Colori 1. L ARCOBALENO Nella seconda metà del XVII secolo (1665-1676) lo scienziato inglese Isaac Newton proiettò un raggio di luce bianca attraverso un

Dettagli

CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS

CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) - A.A. 2018-2019 2 Premessa TEOREMA DI GAUSS Formulazione equivalente alla legge di Coulomb Trae vantaggio dalle situazioni nelle

Dettagli

LA RIFRAZIONE E LA RIFLESSIONE DELLA LUCE. IV^C 2016/2017 Lepore Gianluca Ianniciello Antonio

LA RIFRAZIONE E LA RIFLESSIONE DELLA LUCE. IV^C 2016/2017 Lepore Gianluca Ianniciello Antonio LA RIFRAZIONE E LA RIFLESSIONE DELLA LUCE IV^C 2016/2017 Lepore Gianluca Ianniciello Antonio INTRODUZIONE La riflessione e la rifrazione della luce si possono spiegare utilmente supponendo che la luce

Dettagli

Un immagine digitale. Dimensioni finite (X,Y) No profondità inerente Numero finito di pixel Rappresentazione numerica dell energia luminosa

Un immagine digitale. Dimensioni finite (X,Y) No profondità inerente Numero finito di pixel Rappresentazione numerica dell energia luminosa Un immagine digitale Dimensioni finite (X,Y) No profondità inerente Numero finito di pixel Rappresentazione numerica dell energia luminosa Y X x y f(x,y) = intensità luminosa in (x,y) Tre livelli di image

Dettagli

Unità 9. I raggi luminosi

Unità 9. I raggi luminosi Unità 9 I raggi luminosi 1. La luce La luce è un'onda elettromagnetica, ma per studiare alcuni fenomeni ottici basta considerarla un insieme di raggi luminosi. Un raggio luminoso è un fascio di luce molto

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze dell Architettura

Corso di Laurea in Scienze dell Architettura Università degli Studi di Roma Facoltà di Architettura AA 2013 2014 Corso di Laurea in Scienze dell Architettura Corso di Disegno Riccardo Migliari 1, Marta Salvatore 2, Jessica Romor 3 1 Professore ordinario

Dettagli

CONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE

CONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE Corso di Fisica tecnica e ambientale a.a. 211/212 - Docente: Prof. Carlo Isetti CAPITOLO 11 CONTROLLO DELLA RADIAZIONE OLARE La localizzazione e l orientamento di un edificio per ridurre l esposizione

Dettagli

Prisma retto. Generatrice. Direttrice. Prisma obliquo. Nel caso le generatrici non siano parallele. Generatrice

Prisma retto. Generatrice. Direttrice. Prisma obliquo. Nel caso le generatrici non siano parallele. Generatrice Oggetti (identificati) nello spazio Una porzione di piano delimitata da una linea spezzata chiusa si chiama poligono, un solido delimitato da un numero finito di facce piane si chiama poliedro. In un poliedro

Dettagli

Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti. i Colori

Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti. i Colori Anno Scolastico 2015 / 2016 Prof. Paolo Beretti i Colori 1. L ARCOBALENO Nella seconda metà del XVII secolo (1665-1676) lo scienziato inglese Isaac Newton proiettò un raggio di luce bianca attraverso un

Dettagli

11.1 Carta dei percorsi solari

11.1 Carta dei percorsi solari Corso di Impianti Tecnici a.a. 2/2 Docente: Prof. C. Isetti CAPITOLO 11 La localizzazione e l orientamento di un edificio per ridurre l esposizione solare estiva e valorizzare quella invernale, sono obiettivi

Dettagli

Fisica della Visione Introduzione

Fisica della Visione Introduzione 1 Introduzione 2 Lezione 5 Le sorgenti luminose: il colore delle sorgenti luminose Le sorgenti luminose: Corpo nero e spettro di emissione del corpo nero. Le leggi di Planck e di Wien. La temperatura di

Dettagli

Sorgenti di luce Colori Riflettanza

Sorgenti di luce Colori Riflettanza Le Schede Didattiche di Profilocolore IL COLORE Sorgenti di luce Colori Riflettanza Rome, Italy 1/37 La luce: natura e caratteristiche La luce è una radiazione elettromagnetica esattamente come lo sono:

Dettagli

Fisica della Visione Introduzione

Fisica della Visione Introduzione 1 Introduzione 2 Lezione 16 La percezione visiva: contrasto, frequenza spaziale, acuità visiva Occhio. Contrasto.. Ottotipi. Occhio medio 3 Contrasto 4 Il contrasto in un'immagine è il rapporto o differenza

Dettagli

I QUANTI DI PLANCK 1

I QUANTI DI PLANCK 1 I QUANTI DI PLANCK 1 prerequisiti Concetto di onda v= f Energia f 2 Per le onde elettromagnetiche v= c Spettro di emissione 2 SPETTRO ELETTROMAGNETICO 3 Quando un flusso di energia raggiante cade sulla

Dettagli

mentre assorbe tutte le altre. Nello stesso modo il bianco e il nero sono determinati da una riflessione o da un assorbimento di tutte le componenti.

mentre assorbe tutte le altre. Nello stesso modo il bianco e il nero sono determinati da una riflessione o da un assorbimento di tutte le componenti. 1 IL COLORE LA TEORIA STRUTTURALE DEL COLORE SINTESI ADDITIVA E SOTTRATTIVA TONO, LUMINOSITA E SATURAZIONE COLORI CALDI E COLORI FREDDI IL PESO DEL COLORE La riproduzione policroma prevede due sintesi

Dettagli

DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE

DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE 29. Osservando la sezione longitudinale dell Auditorium di Ibirapuera costruito da Oscar Niemeyer a San Paolo nel 2005, qual è la corretta disposizione dei piani verticali per ottenere le sezioni trasversali

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DISCIPLINE PLASTICHE

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DISCIPLINE PLASTICHE PROGRAMMAZIONE ANNUALE anno scolastico 2017-2018 DISCIPLINE PLASTICHE PRIMO BIENNIO DOCENTE COORDINATORE DI DIPARTIMENTO Prof. ALICE DESSIMONE Data di consegna al Dirigente Scolastico A. Modigliani Giussano

Dettagli

appaiono non sono percezione del colore tinta luminosità saturazione tinta luminosità saturazione sei

appaiono non sono percezione del colore tinta luminosità saturazione tinta luminosità saturazione sei Il colore non è una proprietà intrinseca della materia. Il colore è nella luce, luce che si riflette sulla materia, che viene poi percepita dal nostro occhio sotto forma di colore. Il colore quindi non

Dettagli

Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazion e di eguaglianze fra colori

Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazion e di eguaglianze fra colori LEZIONE 4 Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazion e di eguaglianze fra colori Rossa Rosso Vivo Di che colore è questa mela? - Verde Rosso Fuoco

Dettagli

Essendo LUCE ha proprietà sia di Onda che di Particella" (Quanti o Fotoni...per chi conosce l'esperimento di Aspect)

Essendo LUCE ha proprietà sia di Onda che di Particella (Quanti o Fotoni...per chi conosce l'esperimento di Aspect) Sui testi scientifici troviamo questa definizione: "Il colore è una qualità della RADIAZIONE ELETTROMEGNETICA che ha due entità fondamentali la LUNGHEZZA d'onda e l'energia Essendo LUCE ha proprietà sia

Dettagli

Acquisizione e rappresentazione di immagini

Acquisizione e rappresentazione di immagini Acquisizione e rappresentazione di immagini Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano stefano.ferrari@unimi.it Elaborazione delle immagini anno accademico 2009 2010 Radiazione elettromagnetica λ

Dettagli

CONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE

CONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE CAPITOLO 11 11.1 Generalità La localizzazione e l orientamento di un edificio per ridurre l esposizione solare estiva e valorizzare quella invernale, sono obiettivi fondamentali per una corretta progettazione.

Dettagli

La rifrazione della luce

La rifrazione della luce La rifrazione della luce E. Modica erasmo@galois.it Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro - Palermo A.S. 2017/2018 Il bastone spezzato Definizione di rifrazione Dall aria all acqua... Dall acqua all

Dettagli

S tereometria. Percezione della profondità. Stereometria. S time delle dis tanze

S tereometria. Percezione della profondità. Stereometria. S time delle dis tanze Stereometria Percezione della profondità S tereometria S time delle dis tanze Percezione della profondità Prospettiva Ombreggiatura Quinte Lo sposalizio della Vergine Raffaello Sanzio Altezza sull orizzonte

Dettagli

NE VEDIAMO DI TUTTI I COLORI LORENZO LA MATTINA

NE VEDIAMO DI TUTTI I COLORI LORENZO LA MATTINA NE VEDIAMO DI TUTTI I COLORI LORENZO LA MATTINA LUCE, COLORE, PERCEZIONE DEL COLORE IL MONDO VIVE NEI COLORI ; TUTTI GLI ORGANISMI DOTATI DI ORGANI FOTORECETTORI NE SONO INFLUENZATI. IL SOLE FORNISCE L

Dettagli

R.Polillo, Interazione uomo macchina Parte seconda, 2

R.Polillo, Interazione uomo macchina Parte seconda, 2 IL COLORE Scopo di questa lezione Descrivere, a livello elementare, i concetti principali della teoria dei colori e della visione dei colori, per permettere di comprendere le principali problematiche che

Dettagli

ISTITUTO FIDENAE. Arte e Immagine. Scuola Secondaria di Primo Grado. prof. Luigi Di Credico

ISTITUTO FIDENAE. Arte e Immagine. Scuola Secondaria di Primo Grado. prof. Luigi Di Credico ISTITUTO FIDENAE Scuola Secondaria di Primo Grado IL COLORE Colori Primari Colori Secondari Colori Terziari Colori Neutri Colori Complementari Cerchio di Itten Argomenti COLORI PRIMARI Colori Primari Colori

Dettagli

(a) che relazione sussiste fra A e x? (b) come si modificherebbe tale relazione se il cartoncino non fosse parallelo allo schermo?

(a) che relazione sussiste fra A e x? (b) come si modificherebbe tale relazione se il cartoncino non fosse parallelo allo schermo? ESERCIZI DI OTTICA PROPAGAZIONE RETTILINEA E OMBRE 1. Una donna che ha gli occhi ad altezza di 1,55m da terra è a distanza di 10m da un albero alto 25m. Sotto quale angolo visuale lo vede? 2. In una stanza

Dettagli

Grafica ed interfacce per la comunicazione Scienze della Comunicazione

Grafica ed interfacce per la comunicazione Scienze della Comunicazione Grafica ed interfacce per la comunicazione Scienze della Comunicazione Paola Vocca Lezione 13: Conoscere l utente: visione Lucidi tradotti e adattati da materiale presente su http://www.hcibook.com/e3/resources/

Dettagli

Grafica al Calcolatore Rendering ed Illuminazione - 1. Introduzione al rendering

Grafica al Calcolatore Rendering ed Illuminazione - 1. Introduzione al rendering Grafica al Calcolatore Rendering ed Illuminazione - 1 Introduzione al rendering Grafica al Calcolatore Rendering ed Illuminazione - 2 Il metodo del pittore: ray casting Grafica al Calcolatore Rendering

Dettagli

LA TEORIA DEL COLORE DI HARALD KUEPPERS. Gioele Sardini Liceo Leonardo

LA TEORIA DEL COLORE DI HARALD KUEPPERS. Gioele Sardini Liceo Leonardo LA TEORIA DEL COLORE DI HARALD KUEPPERS Gioele Sardini Liceo Leonardo La teoria del colore di Harald Kueppers 2 Gioele Sardini Liceo Leonardo Chi è Harald Kueppers? L imprenditore tedesco Harald Kueppers

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE Fisica generale II, a.a. 01/014 OND LTTROMAGNTICH 10.1. Si consideri un onda elettromagnetica piana sinusoidale che si propaga nel vuoto nella direzione positiva dell asse x. La lunghezza d onda è = 50.0

Dettagli

Benessere Termoigrometrico

Benessere Termoigrometrico Benessere Termoigrometrico Prof. Ing. Giorgio Raffellini DTAeD, via san Niccolò 89/a, 50125 Firenze Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura Trasmissione del calore per irraggiamento.

Dettagli

Geometria descrittiva (B-dispari) A.A Prof. Giovanni Caffio

Geometria descrittiva (B-dispari) A.A Prof. Giovanni Caffio Geometria descrittiva (B-dispari) A.A. 2017-18 Prof. Giovanni Caffio Inizio dei corsi: 9 ottobre 2017 Fine dei corsi: 22 dicembre 2017 n. crediti: 8 n. argomento tavola note 1 Presentazione programma Materiali

Dettagli

DISEGNO OMBREGGIATO CAPITOLO

DISEGNO OMBREGGIATO CAPITOLO L ombreggiatura è da sempre una tecnica utilizzata nelle rappresentazioni pittoriche, ed è volta all ottenimento di effetti molto realistici, in particolare nella resa della tridimensionalità degli oggetti,

Dettagli

Teoria del colore RICERCA SCIENTIFICA E PERCEZIONE DEL COLORE

Teoria del colore RICERCA SCIENTIFICA E PERCEZIONE DEL COLORE Teoria del colore RICERCA SCIENTIFICA E PERCEZIONE DEL COLORE Molti uomini di scienza e di cultura, negli ultimi secoli, hanno cercato di spiegare la percezione del colore. Già Leonardo (1452-1519), nel

Dettagli

Come vediamo. La luce: aspetti fisici. Cos è la luce? Concetti fondamentali:

Come vediamo. La luce: aspetti fisici. Cos è la luce? Concetti fondamentali: La luce in fisica La luce: aspetti fisici Cos è la luce? Concetti fondamentali: - velocità, ampiezza, lunghezza d onda - assorbimento - riflessione -rifrazione - diffrazione - indice di rifrazione - temperatura

Dettagli

Riccardo Migliari. dei modelli. per l 'architettura. CD ROM con programma d1 modellazione th nk3 EDIZIONI KAPPA

Riccardo Migliari. dei modelli. per l 'architettura. CD ROM con programma d1 modellazione th nk3 EDIZIONI KAPPA Riccardo Migliari dei modelli per l 'architettura CD ROM con programma d1 modellazione th nk3 EDIZIONI KAPPA IUAV - VENEZIA G 8946 BIBLIOTECA CENTRALE ,_ r -.. ' Riccardo Migliari Geometria dei model I

Dettagli

MODULO DI DISEGNO C.D.L. INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E EDILE

MODULO DI DISEGNO C.D.L. INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E EDILE MODULO DI DISEGNO C.D.L. INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E EDILE PROVA GRAFICA DEL 13/01/2014 ESERCIZIO 1/2 Disegnare, in I e II proiezione ortogonale, un quadrato, ABCD, appartenente ad un piano verticale

Dettagli

Grandezze Fisiche caratteristiche

Grandezze Fisiche caratteristiche Grandezze Fisiche caratteristiche 1 Benessere Ambientale: Illuminazione Grandezze Fisiche: Frequenza ν Velocità c È il numero di oscillazioni che l onda compie nell unità di tempo. È l inverso del periodo,

Dettagli