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1 GIS per la Pianificazione Territoriale e l Analisi Ambientale 1

2 Pianificazione Territoriale gli enti locali sono chiamati a convertire in GIS i propri strumenti urbanistici definendo le aree a rischio, le aree di salvaguardia, le aree di sviluppo urbanistico, i vincoli territoriali, la zonizzazione acustica, le aree protette, ecc. vedremo cosa occorre per il trattamento dei dati territoriali: la raccolta, l archiviazione e organizzazione delle informazioni, la costruzione del geodatabase, la gestione dei piani informativi 2

3 Analisi Ambientale VIA Impatto Ambientale Matrici d impatto Indicatori Valutazione d Incidenza VAS Stato dell Ambiente Criticità Ambientali Modellistica Ambientale Certificazione Iso14001 registrazione europea EMAS 3

4 Applicazioni GIS e Cartografie Agronomia, Pedologia, Scienze Forestali, Uso del Suolo, Mappa Colturale, Classificazione dei Suoli Monitoraggio delle Aree percorse da Incendio, Stato di Salute delle Foreste, Inventario Forestali Geologia, Idrografia, Idrogeologia, Geomorfologia Studio di Bacino, Monitoraggio dei Fenomeni Franosi, Evoluzione dei Versanti, Dinamica Costiera e delle Zone Umide Urbanistica, Studio del Paesaggio, Ingegneria Ambientale 4

5 GIS Geographical Information System Sistema Informativo Geografico sistema indica l insieme degli strumenti utilizzati informativo indica le informazioni contenute nel sistema geografico si riferisce alla rappresentazione dei dati in coordinate geografiche 5

6 sistema informativo geografico un GIS è un sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni geografiche (geo-riferite) 6

7 funzionalità GIS. acquisizione dati. georeferenziazione. digitalizzazione. query. geoprocessing. interpolazione. layout cartografico. site analysis. webgis 7

8 modello dei dati i dati vettoriali sono costituiti da punti, linee o poligoni: il punto viene individuato attraverso le sue coordinate reali (x1, y1) linea e poligono attraverso la posizione dei nodi (x1, y1; x2, y2;...) a ciascun elemento è associato un record nel database, che contiene gli attributi dell'oggetto rappresentato la cartografia vettoriale è particolarmente adatta alla rappresentazione di dati che variano in modo discreto pozzi strade uso del suolo città confini amministrativi 8

9 il modello dei dati i dati raster rappresentano il mondo reale attraverso una matrice di celle, o pixel, generalmente di forma quadrata a ciascun pixel sono associate le informazioni del tema la dimensione del pixel, unità di misura (metri, chilometri etc.), è strettamente legata alla precisione del dato la cartografia raster è adatta alla rappresentazione di dati con variabilità continua (modello digitale del terreno, acclività del versante, ph del suolo) 9

10 dati raster l immagine raster ha forma regolare (somma dei vari pixel) laddove non c è informazione si ha un no data 10

11 dati raster il formato raster è particolarmente utilizzato per rappresentare le variazioni: - temperatura dell aria e dell acqua, - quota del terreno, - livello di inquinamento nel suolo, - campi elettromagnetici 11

12 foto aerea immagine satellitare 12

13 classificazioni 13

14 interpolazione i piani informativi raster sono ottenuti per interpolazione di dati puntuali, la loro risoluzione dipende dal numero di punti (misure): es. un censimento di pozzi 14

15 raster analysis geostatistica: predire il valore di una variabile in un punto, a partire dalla misurazione diretta di valori in altri punti 15

16 DEM - DTM nel DEM (Digital Elevation Model) ogni cella porta dentro di sé il valore numerico relativo alla quota media all interno dell area coperta dalla cella stessa la dimensione della cella è definita come risoluzione del DEM 16

17 DEM - DTM il modello digitale del terreno trova applicazione in numerosi casi: progettazione di strade, dighe, cave architettura del paesaggio, specialmente nell analisi di visibilità per determinare l impatto ambientale di certe opere 17

18 drappeggio di ortofoto sul DEM 18

19 analisi di bacino 19

20 studio dei fenomeni - indicatori 20

21 matrici possono essere rappresentate nella forma di matrice di celle regolare grandezze, quali: l altezza della falda, la temperatura dell aria o dell acqua, la quantità di precipitazioni, il livello di inquinamento del suolo

22 combinazione di matrici - map algebra ovvero l uso di equazioni matematiche sui valori dei pixel di due o più raster 22

23 map algebra 23

24 map algebra misura dei parametri dell infiltrazione potenziale nei suoli: pendenza dei versanti + uso del suolo + permeabilità del suolo 24

25 erodibilità dei suoli parametri: A = R * K * LS * C * P A quantità media di suolo erosa annualmente per unità di superficie t/(ha*year) R fattore di erosività della pioggia (MJ * mm)/(h*ha* year) K fattore di erodibilità del suolo (t * ha * h)/(ha * MJ * mm) LS è il fattore topografico (adimensionale) C fattore di copertura del suolo (adimensionale) P fattore delle pratiche agricole (adimensionale compreso tra 0 e 1) 25

26 26

27 criticità ambientali Progetto Agrieco Forlì Cesena tutela ambientale, gestione integrata e tipicità del territorio 27

28 criticità ambientali 28

29 criticità ambientali 29

30 criticità ambientali 30

31 criticità ambientali 31

32 criticità ambientali 32

33 L'organizzazione e il trattamento dei dati GIS Geodatabase, query e geoprocessing 33

34 Prima di iniziare... brevi cenni sui database Un database è una raccolta di dati consistenti, organizzati e persistenti, gestiti da un Sistema di Gestione di DataBase (o DBMS) Un DBMS è un software o un insieme di software dedicato all'amministrazione di un database nel rispetto di alcuni requisiti, quali: La sicurezza; L'affidabilità; L'integrità; L'indipendenza dei dati; La prestazione; La gestione degli accessi concorrenti. 34

35 I database relazionali Fra i vari modelli di database sviluppati dagli anni '50 dello scorso secolo in poi, quello RELAZIONALE è tuttora il più utilizzato, tanto da divenire praticamente uno standard anche per la gestione dei dati geografici in un GIS La caratteristica vincente del modello relazionale sta nella sua estrema semplicità: Un database relazionale è costituito da una o più relazioni (tabelle) le relazioni costituenti il database possono essere messe in relazione fra loro 35

36 Schema della relazione: La relazione Particella ( NUM_PART intero; NUM_FG intero; USO testo; AREA reale; VAL reale ) Istanza della relazione (anche detta tabella): Campo (attributo) PARTICELLA record NUM_PART NUM_FG USO AREA VAL Seminativo semplice 2,5 1034, Seminativo semplice 3,1 1270, Bosco di latifoglie 10,4 850, Oliveto 1,7 2166, Seminativo semplice 4,6 2395,47 Tab

37 I database geo-relazionali Il modello relazionale, descritto nei paragrafi precedenti, è molto potente per la rappresentazione e manipolazione di basi di dati tradizionali, ma quando si vanno a trattare dati di tipo geografico, esso non possiede gli strumenti sufficienti per fornire una efficace modellazione della parte geometrica di tali dati. Per ovviare a questo inconveniente, sono state concepite estensioni specifiche per la gestione dei dati geografici. Il modello relazionale tradizionale è stato in questo modo trasformato in un modello geo-relazionale. Attualmente, il modello di riferimento a livello europeo per i database spaziali è ISO TC211 DIS Geographic Information Simple feature access 37

38 I database geo-relazionali, cont. Un database geo-relazionale è un GEODATABASE e viene gestito da un geo DBMS. Le sue caratteristiche principali sono: essere un DBMS; possedere un modello dei dati che preveda anche dati spaziali (usando l'iso TC211 DIS ) ed un linguaggio di interrogazione capace di manipolarli; Quindi un geodbms deve poter gestire dati geografici ed alfanumerici assieme; deve inoltre poter gestire le relazioni esistenti fra elementi geografici. Esempio: il geodbms deve poter rispondere a domande del tipo: quanti sono i pozzi privati nel territorio del Comune di Firenze?, oppure: quali edifici si trovano a meno di 120 metri dalla linea ad alta tensione? 38

39 Le query sugli attributi Le query rappresentano operazioni di interrogazione sui piani informativi geografici. Esse, attraverso la selezione di record all'interno della tabella degli attributi, così come attraverso la selezione di elementi spaziali, sono capaci di rispondere a particolari richieste dell'utente di mostrare sottoinsiemi di dati sulla base di condizioni imposte. Per esempio, attraverso una query, si può rispondere alla seguente domanda: Quanti sono i pozzi con profondità maggiore di 30 metri?. Oppure: Quali sono i comuni italiani con popolazione inferiore a abitanti?. O anche: Quante sono le stazioni meteorologiche presenti nel comune di Pisa? 39

40 Effetti di una query Una query sugli attributi applicata ad un piano informativo GIS seleziona un certo numero di record nella tabella degli attributi di quest'ultimo e, contestualmente, gli elementi geografici (o geometrie) legati ai suddetti record. Una volta eseguita la query, sarà quindi possibile vedere quanti e quali record saranno stati selezionati nella tabella ed i corrispondenti elementi nello spazio geografico. 40

41 Geometrie selezionate Espressione della query Record selezionati 41

42 Linguaggi di interrogazione Per effettuare una query in un database (geografico e non) è necessario scrivere un comando in un particolare linguaggio. Già da diversi anni il linguaggio standard per le query è SQL (Structured Query Language). La sintassi di query è, nella forma più semplice: SELECT [Campi] FROM [Tabella] WHERE [Condizione] ad esempio, nella diapositiva precedente la query mostrata aveva espressione: SELECT * FROM dati_nord dorgali_n_poly WHERE [UDS] =

43 Le query nei software GIS il caso di ARCGIS 9.x In ArcGIS 9.x lo strumento per effettuare le query sugli attributi si chiama Select by Attributes Elenco dei campi della tabella Operatori Valori ammissibili per un dato campo Espressione della query 43

44 Esempi di query semplici 1.In un layer di pozzi si selezionino tutti i quelli ad uso domestico; 2.nel solito layer di pozzi, si selezionino tutti quelli che hanno profondità superiore a 20 metri; 3.in un layer di viabilità, si selezionino i record corrispondenti ad una certa strada (p.es. Via Garibaldi) per sapere di quanti segmenti stradali è composta; 4.in un laye rappresentante edifici, si selezionino i record corrispondenti a tutti i fabbricati presenti ad una certa data; 5.in un layer dell'uso del suolo, si selezionino tutti i poligoni corrispondenti ad oliveto, ne si registri il numero e si determini l'area in ettari. 44

45 Esempi di query multiple 1.in un layer di viabilità, si selezionino le strade (attualmente asfaltate) che esistevano già ad una certa data; 2.individuare, all'interno di un layer dell'uso del suolo, tutte le aree sia di oliveto, sia di vigneto, che superano una determinata estensione; 3.in un layer di pozzi, selezionare tutti i pozzi domestici e domestici ad uso irriguo e calcolare la media della portata; 4.in un layer rappresentante gli hotel, selezionare quelli a quattro stelle che hanno anche la piscina. 45

46 La query spaziale La query spaziale ha struttura analoga a quella già vista per la query sugli attributi, con la differenza che, in questo caso, le condizioni interessano la componente geometrica del dato e comportano l utilizzo di proprietà e relazioni spaziali. Come per le query sugli attributi, anche le query spaziali selezionano contestualmente sia la parte geografica, sia quella tabellare del dato. 46

47 Modalità di selezione spaziale La selezione può avvenire fondamentalmente secondo cinque criteri, che individuano altrettanti tipi di query spaziali: 1.selezione attraverso puntatore 2.selezione sulla base della distanza 3.selezione sulla base di elementi che contengono 4.selezione sulla base di elementi contenuti 5.selezione sulla base di elementi che si intersecano Le query spaziali basate sui quattro criteri 2, 3, 4 e 5 vengono effettuate utilizzando particolari operatori, detti geo-relazionali, che sono contemplati nei geodbms 47

48 Selezione attraverso puntatore Questo tipo di interrogazione è quello più semplice ed immediato. Richiede che l'utente individui personalmente gli elementi geografici da selezionare sulla base di un criterio visivo. 48

49 Selezione sulla base della distanza Questo tipo di selezione è più articolato e complesso. Riguarda elementi (puntuali, lineari o areali) di un dato layer che si trovano entro od oltre una certa distanza rispetto ad uno o più elementi di un piano informativo di riferimento. 49

50 Selezione sulla base di elementi che contengono Partendo da un elemento dato (puntuale, lineare o areale), questa operazione consente di identificare l elemento areale che lo contiene. 50

51 Selezione sulla base di elementi contenuti Dato un elemento areale, si vogliono selezionare gli elementi in esso contenuti. Questi ultimi possono essere di tipo puntuale, lineare o anche poligonale. 51

52 Selezione sulla base di elementi che si intersecano Un ulteriore caso è quello dell intersezione (intersect). In questo modo si selezionano tutti quegli elementi lineari o areali che intersecano elementi lineari o areali di un layer di riferimento. 52

53 Le query spaziali nei software GIS Il caso di ArcGIS 9.x In ArcGIS 9.x lo strumento per effettuare le query spaziali si chiama Select by Location Elenco dei layer su cui eseguire la selezione Operatori geo-relazionali Layer di confronto 53

54 Esempi di query spaziali 1.Quali e quanti edifici all'interno del Comune di Lastra a Signa intersecano zone a pericolosità per frana estremamente elevata; 2.selezionare tutte le strade asfaltate che attraversano corsi d'acqua; 3.nel contesto del monitoraggio del rischio idraulico, selezionare quali edifici si trovano entro 10 m da un corso d'acqua; 4.selezionare tutte quelle particelle che hanno al loro interno pozzi ad uso domestico; 5.localizzare i pozzi, sia pubblici, sia privati, che si trovano in zone dove la vulnerabilità della falda è molto alta. 54

55 Il geoprocessing Con il termine geoprocessing, traducibile in geo-elaborazione, si intende l'insieme di tutti i processi che permettono di elaborare i dati (nello specifico quelli vettoriali) o crearne di nuovi attraverso funzioni analitiche basate sulle relazioni spaziali esistenti tra gli elementi geografici. Questi processi di trasformazione generano nuova informazione a partire da dati esistenti. 55

56 Esempi di funzioni di geoprocessing Se si vuole calcolare l'area di rispetto di un pozzo, in un GIS questa operazione è condotta come funzione di geoprocessing definita buffer rispetto ad un punto. Essa calcola la superficie definita dal cerchio di raggio r avente il suo centro sul punto in questione. 56

57 Esempi di funzioni di geoprocessing, cont. Se si ha la necessità di limitare l'estensione di un dato vettoriale ad una specifica area di interesse (p. es. ad una circoscrizione amministrativa), si deve utilizzare uno strumento che ritagli il dato in questione secondo i limiti dell'area. La funzione di geoprocessing apposita si chiama Clip ( tagliare in inglese) e che appunto usa i limiti della regione di interesse per tagliare al suo interno il layer vettoriale 57

58 Le funzioni di geoprocessing nei software GIS: l'esempio di ArcGIS 9.x Le funzioni di geoprocessing, tipicamente, prendono uno o più dati di ingresso (input), vi applicano una operazione e restituiscono il risultato come dato(i) di uscita (output). Nei GIS (p.es. ArcGIS), le funzioni di geoprocessing sono gestite attraverso i cosiddetti wizard, ossia una serie di finestre di dialogo estremamente amichevoli che guidano l'utente attraverso i vari passi necessari all'esecuzione del processo di elaborazione. 58

59 Dissolve; Append; Clip; Buffer; Overlay Intersezione; Overlay Unione; Le principali funzioni di geoprocessing 59

60 Dissolve La funzione dissolve agisce su elementi di tipo poligonale e serve ad eliminare (dissolvere) le polilinee in comune fra due poligoni sulla base di un criterio, allo scopo di aggregare i suddetti poligoni ottenendone uno solo. Tale criterio può essere, ad esempio, l'uguaglianza di uno o più attributi. Esempio di applicazione: aggiornamento dell'uso del suolo. Nuovi poligoni aggiunti, aventi la sigla uguale ad altri poligoni adiacenti vengono dissolti con questi ultimi 60

61 Esempio di dissolve 61

62 Append La funzione di append, la cui traduzione in italiano è aggiungere o annettere, è quella di creare un nuovo layer a partire da due o più layer adiacenti (in senso spaziale). Va da sé che i layer adiacenti devono essere costituiti dalle medesime primitive geometriche (punti, linee o poligoni) e devono essere riferiti allo stesso sistema geodetico-cartografico. Esempio di utilizzo: layer tematici tagliati rispetto a formati cartografici (p.es. CTR) devono essere combinati spazialmente per formare un unico layer 62

63 Esempio di append 63

64 Clip La funzione clip viene utilizzata quando si vuole ritagliare la parte spaziale di un piano informativo utilizzando un altro layer come un'astratta formina per biscotti. Il risultato di questa operazione sarà un terzo piano informativo, che, da un punto di vista spaziale, ha assunto la forma esterna del layer di taglio, mentre da un punto di vista alfanumerico, possiede il medesimo schema della tabella di partenza, ma con un numero di record pari agli elementi presenti all'interno della formina. Esempio di applicazione: limitare l'estensione di un layer tematico ad una certa area di interesse 64

65 Buffer Il buffer è una funzione di geoprocessing che permette di definire aree di rispetto di elementi geografici attraverso la creazione, attorno a questi ultimi e ad una certa distanza, di un nuovo layer poligonale, definito appunto piano informativo di buffer. Utilizzo molto ampio nell'analisi ambientale 65

66 Overlay topologico Le funzioni di overlay topologico rappresentano strumenti di analisi estremamente potenti, senza i quali un GIS mancherebbe di indispensabili capacità di analisi Concettualmente, l'overlay topologico consiste in un incrocio fra due piani informativi, e coinvolge sia la parte spaziale, sia la parte tabellare del dato. Questo incrocio non è però solamente una semplice sovrapposizione visiva, ma una segmentazione degli elementi grafici, che influenza anche la parte alfanumerica. Si tratteranno qui i due operatori di overlay: L'unione el'intersezione 66

67 Unione L unione di due piani informativi A e B (A U B) consiste in un terzo piano informativo U, contenente gli elementi grafici e gli attributi dei due layer di input, la cui estensione spaziale è pari all estensione di A e B messi insieme e i cui attributi sono costituiti da tutti i record che appartengono ad A o a B o ad entrambi 67

68 Intersezione l intersezione di due piani informativi A e B (A B), si ottiene un terzo layer I che contiene gli elementi grafici e gli attributi dei due layer di input, la cui estensione spaziale è pari alla superficie in comune sia agli elementi di A che a quelli di B e i cui attributi contengono i record appartenenti sia ad A che a B 68

69 Tipi di overlay L'overlay topologico può essere di tre tipi diversi, a seconda di quali tipologie di elementi geografici vengono sovrapposti. Si possono avere: punti su poligoni, linee su poligoni poligoni su poligoni Queste tre combinazioni sono tutte ammissibili per l'intersezione, mentre per l'unione è possibile avere solo il caso poligoni su poligoni 69

70 Il geoprocessing nei software GIS. Il caso di ArcGIS 9.x Le funzioni di geoprocessing si trovano in ArcToolbox, l'applicazione avente come icona una cassetta degli attrezzi La finestra di ArcToolbox si apre all'interno di ArcMap o ArcCatalog e contiene una serie di oggetti a forma di cassetta degli attrezzi chiamati Toolbox che descrivono i principali temi di elaborazione. All'interno delle Toolbox sono presenti altri oggetti a forma di scatola chiamati Toolset, suddivisi per tipologia di elaborazione. Nei Toolset sono presenti i Tools, ossia gli strumenti (le funzioni) di elaborazione. Ogni funzione di geoprocessing corrisponde ad un preciso Tool. Ad ogni Tool è associata una finestra di dialogo tipo wizard. 70

71 Esempi di geoprocessing: dissolve Dato il layer delle particelle catastali del Comune di Lastra a Signa, si effettui l'operazione di dissolve basata sul campo che rappresenta il numero di foglio catastale. In questo modo si otterrà un nuovo layer che raffigurerà i fogli catastali. 71

72 Esempi di geoprocessing: clip Dato il layer tematico della geologia ed il layer dei confini di un consorzio di aziende agricole, si riduca l'estensione del primo utilizzando i limiti del secondo, attraverso la funzione di clip 72

73 Esempi di geoprocessing: buffer Dato il layer degli elettrodotti che attraversano il Comune di Lastra a Signa, si determini con un buffer l'area di rispetto di 120 metri definita dal tracciato delle linee ad alta tensione. Considerando anche il layer delle aree costruite, selezionare tutti gli edifici che intersecano le aree di rispetto ricavate. 73

74 Esempi di geoprocessing: intersezione linee su poligoni Si analizzino le relazioni fra rete viaria e zone di pericolosità per frana nel Comune di Lastra a Signa. In particolare, dati i layer della viabilità attuale e della pericolosità per frana, si determiniilnumeroe la lunghezza complessiva dei tratti stradali interessati dalla pericolosità massima. 74

75 La presentazione dei dati GIS via Web Il webgis del comune di Lastra a Signa 75

76 Cos e un WEBGIS? Ammettendo di conoscere il significato sia di WEB che di GIS darne una prima definizione è piuttosto semplice. Sono infatti detti, se vogliamo banalmente, WebGIS i sistemi informativi geografici (GIS) pubblicati su web. Un WebGIS è quindi l'estensione verso il web degli applicativi nati e sviluppati per la gestione della cartografia numerica. 76

77 Cos e un WEBGIS? Un progetto WebGIS si distingue da un progetto prettamente GIS per le specifiche finalità di comunicazione e di condivisione delle informazioni con altri utenti consentendo l'interazione attraverso internet con la cartografia e con i dati ad essa associati. 77

78 Cos e un WEBGIS? Le applicazioni webgis permettono la distribuzione di dati geospaziali, in reti internet e intranet, per mezzo di classiche funzionalità Client-server, in una classica Architettura Web: Il client è un qualsiasi browser, come ad esempio Mozilla Firefox, il lato server consiste in Web-server (ad esempio Apache) e un software webgis che si occupa di fornire le funzionalità di visualizzazione / interrogazione di dati georeferenziati e alfanumerici associati. 78

79 Cos e un WEBGIS? Gli esempi più noti di WebGIS sono gli applicativi web per la localizzazione cartografica come gli stradari e gli atlanti on-line che vengono proposti da un numero sempre crescente di testate internet (praticamente ogni grande portale web ha la sua una applicazione per la ricerca stradaria). Altro motivo della grande diffusione dei WEBGIS è costituito dal fatto che queste applicazioni sono utilizzabili, per la maggior parte delle volte, attraverso i browser internet senza l'impiego di specifici plugin (anche se a volte vengono invece richiesti). 79

80 Cos e un WEBGIS? Esistono poi casi molto evoluti di webgis in cui il normale browser risulta insufficiente ed è necessaria l installazione di veri e propri software distinti. esempi illustri Google Earth NasaWorldWind Microsoft Virtual Earth

81 Cos e un WEBGIS? Altri esempi tipici di applicazioni GIS pubblicate in versione WebGIS sono i sistemi informativi territoriali (SIT) delle Regioni e dei Comuni. Questi hanno lo scopo di rendere accessibili ai cittadini informazioni di carattere ambientale, urbanistico, e territoriale in genere. 81

82 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) Il Comune di Lastra a Signa (FI) fa parte dunque di quel ristretto elenco di comuni illuminati che ha deciso di investire in un progetto WEBGIS e rendere così un servizio moderno e utilissimo alla sua comunità La piattaforma è raggiungile al seguente indirizzo

83 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) Altro elemento da sottolineare nel progetto WEBGIS del Comune di Lastra a Signa è stata la scelta di dotarsi di un software webgis opensource : UMN MAPSERVER MapServer è stato sviluppato dalla University of Minnesota (UMN) nell ambito del progetto ForNet sostenuto dalla NASA insieme al Minnesota Department of Natural Resources; lo sviluppo è in seguito continuato con un altro progetto NASA, il progetto TerraSIP. Il progetto MapServer è in continua crescita, con diversi ricercatori ed enti nel mondo che si stanno occupando del suo sviluppo. MapServer è un valido strumento per la costruzione di sistemi web di navigazione, può essere utilizzato direttamente, come eseguibile CGI, oppure ci si può appoggiare anche al MapScript API che permette di richiamare le funzioni da MapServer all'interno di diversi linguaggi (PHP, Python, Perl, Ruby, Java, e C#). 83

84 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) UMN MapServer è una CGI il cui funzionamento base è legato ad un file ASCII di indicizzazione dei dati geografici disponibili su server, che ha estensione.map (equivalente del.apr di arcview3.x o del.mxd di arcmap9). Nel file.map i dati sono organizzati in layers, a loro volta divisi in una o più classi, per ognuna delle quali si possono definire diversi stili di visualizzazione. Questa struttura permette la generazione di cartografie con ampia flessibilità di definizione della simbologia. 84

85 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) In particolare per il WEBGIS di Lastra a Signa è stato scelto di abbinare al software UMN Mapserver l interfaccia pmapper pmapper è un client abbinato all'estensione phpmapscript di Mapserver che offre molte funzionalità GIS, fra le quali: - ricerca elementi con query sulla tabella degli attributi - misuratore delle distanze (lineari e areali) - stampa in pdf e creazione dei geotiff infine, cosa che certo non guasta, ha un'interfaccia molto gradevole e intuitiva. Di seguito alcune videate del WEBGIS del Comune => 85

86 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) SUBSISTEMI 86

87 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) CARTA GEOLOGICA 87

88 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) CARTA USO DEL SUOLO 88

89 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) CARTA VINCOLI SOVRAORDINATI 89

90 ll WEBGIS di LASTRA A SIGNA (FI) CARTA DELLE CRITICITA 90

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