Le misure di isolamento: evoluzione dell'approccio dei CDC di Atlanta
|
|
- Faustina Milani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 RISCHIO BIOLOGICO IN SANITA': PRECAUZIONI Le misure di isolamento: evoluzione dell'approccio dei CDC di Atlanta 1970 e Linee Guida CDC con sistema di isolamento per categorie distinte principalmente sulla base di modalità di trasmissione: isolamento stretto, respiratorio, da contatto, enterico, protettivo precauzioni per ferite e cute, precauzioni per sangue, precauzioni per drenaggi Linee Guida CDC con sistema di isolamento per categorie lievemente modificate rispetto alle precedenti e per malattia specifica (per ogni singolo fatto morboso, una categoria di isolamento o precauzione): isolamento stretto, respiratorio, tubercolare, da contatto, protettivo precauzioni enteriche, precauzioni per sangue e liquidi organici, precauzioni per drenaggi e secrezioni L'epidemia da HIV (e le conseguenti preoccupazioni per la tutela del personale) portano ad un ripensamento delle misure protettive per le malattie trasmesse da sangue e da liquidi organici : PRECAUZIONI UNIVERSALI. Le misure protettive non sono più da attuarsi nei confronti di pazienti particolari, ma di TUTTI i soggetti. Devono essere attuate ogni volta che l'operatore sia esposto a RISCHIO di contatto con: sangue e/o liquidi biologici quali liquido seminale e secrezioni vaginali (implicati nella diffusione di infezioni ematiche) liquido cerebrospinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico, amniotico (per i quali il rischio di trasmissione non era conosciuto) ed altri fluidi organici visibilmente contaminati da sangue Si include l'impiego di maschere e barriere protettive per gli occhi (visiere, occhiali). 1987: ISOLAMENTO DA SOSTANZE ORGANICHE (B.S.I.= Body Sustance Isolation). In alternativa ai sistemi basati sulla diagnosi, BSI si basa sull'isolamento da tutte le sostanze organiche umide o potenzialmente infettanti (sangue, feci, urine, escreato, saliva, drenaggi di ferite ed altri fluidi organici) di tutti i pazienti, indipendentemente dal loro presunto stato infettivo, in primo luogo attraverso l'uso di guanti prima del contatto con mucose e cute non integra e per prevenire il contatto con sostanze organiche umide. Inoltre "stop sign alert" per pazienti con malattie trasmesse esclusivamente per via aerea (...maschera e immunizzazione del personale) DIFFERENZA IMPORTANTE: Precauzioni Universali: guanti + lavaggio mani BSI: guanti e lavaggio mani solo se visibilmente sporche
2 1996. Linee Guida per le Misure di Isolamento in ospedale secondo HICPAC (Hospital Infection Control Practices Advisory Committee) Obiettivi: essere corrette da un punto di vista epidemiologico riconoscere l'importanza di tutti i liquidi organici, secrezioni, escrezioni nella trasmissione di patogeni nosocomiali contenere le misure adeguate per le infezioni trasmesse per via aerea, goccioline, contatto essere semplici e di agevole impiego adottare nuove terminologie in modo da evitare confusioni con i sistemi esistenti di isolamento e controllo delle infezioni Le Linee Guida dei CDC 1996: razionale e classificazione delle raccomandazioni Le Linee Guida del CDC 1996 sulle precauzioni per l'isolamento prevedono due livelli di intervento: PRECAUZIONI STANDARD (sintesi e integrazione della Precauzioni Universali) adottate nell'assistenza di TUTTI i pazienti dell'ospedale INDIPENDENTEMENTE DALLA DIAGNOSI O DAL PRESUNTO STATO DI INFEZIONE PRECAUZIONI DA TRASMISSIONE (precauzioni basate sulla trasmissione) da adottare con i pazienti di cui si conosce o si sospetta una infezione da parte di un patogeno che può essere trasmessa mediante aria, goccioline o contatto precauzioni per via aerea precauzioni per goccioline precauzioni per contatto Razionale per le misure di isolamento in ospedale Sorgente: pazienti, personale, visitatori (occasionalmente), persone con malattie acute in incubazione, persone colonizzate, portatori cronici, flora endogena di pazienti, presidi, attrezzature, medicazioni contaminati Ospite: l'ospite può resistere all'infezione o alla colonizzazione, può divenire portatore asintomatico, può sviluppare malattia clinicamente manifesta (quest'ultima facilitata da una serie di condizioni predisponenti) Trasmissione: per CONTATTO: implica contatto diretto fra la superficie di due corpi ed il trasporto fisico di microrganismi da un colonizzato o infetto ad un suscettibile, o contatto indiretto dell'ospite recettivo con oggetti contaminati da un infetto
3 mediante GOCCIOLINE: goccioline contenenti microrganismi e prodotte con starnuto, colpo di tosse, broncoscopia, aspirazione e parlando dall'individuo infetto raggiungono, a breve distanza, attreverso l'aria, le congiuntive, le mucose nasali e la bocca dell'ospite. Le goccioline (>5 micron) non rimangono sospese nell'aria; ventilazione e trattamento dell'aria non prevengono la trasmissione per VIA AEREA: nuclei di goccioline (<5 micron) o particelle di polvere contenenti microrganismi rimangono sospese nell'aria a lungo, sono dispersi dalle correnti d'aria e inalati da un ospite suscettibile mediante VEICOLI: microrganismi trasmessi da oggetti contaminati (alimenti, acqua, medicazioni, presidi, attrezzature) mediante VETTORI: microrganismi trasmessi da zanzare, mosche, topi ed altri animali Le misure di isolamento agiscono sulle vie di trasmissione. Alla base delle misure di isolamento... lavaggio delle mani e uso dei guanti sistemazione dei pazienti trasporto dei pazienti infetti uso di maschere, protezioni per gli occhi, schermi facciali uso di camici ed abbigliamento protettivo gestione di attrezzature e capi di vestiario per l'assistenza al paziente gestione di biancheria e lavaggio gestione di piatti, bicchieri, tazze, utensili per mangiare pulizia "routinaria" e terminale Classificazione delle raccomandazioni CATEGORIA I A MISURE FORTEMENTE RACCOMANDATE per tutti gli ospedali e fortemente supportate da studi sperimentali o epidemiologici correttamente disegnati CATEGORIA I B MISURE FORTEMENTE RACCOMANDATE per tutti gli ospedali e riconosciute efficaci da esperti nel campo e con il consenso dell'hicpac (Hospital Infection Control Practices Advisory Committee), sulla base di saldi presupposti razionali e forti evidenze, anche se non sono disponibili studi scientifici conclusivi CATEGORIA II MISURE SUGGERITE per la messa in atto in molti ospedali. Le raccomandazioni possono essere supportate da rilevanti studi clinici o epidemiologici, forti basi teoriche razionali o studi definitivi, applicabili ad alcuni ospedali, quindi non a tutti NESSUNA RACCOMANDAZIONE - ASPETTI NON RISOLTI PRATICHE per le quali NON ESISTE SUFFICIENTE EVIDENZA O CONSENSO riguardo la loro efficacia
4 Il lavaggio delle mani Il lavaggio delle mani rappresenta la più importante misura per ridurre il rischio di trasmissione delle infezioni. Deve essere effettuato accuratamente e immediatamente dopo il contatto con sangue e altri materiali biologici, con attrezzature e oggetti contaminati e tra una prestazione e l'altra su pazienti diversi, ANCHE SE sono stati indossati i guanti. Condizioni preliminari Rimuovere monili (anelli, braccialetti, orologi da polso) in quanto raccolgono sporcizia, consentono l'annidamento dei microrganismi, rendendone difficile la rimozione e possono lesionare i guanti Arrotolare le maniche al di sopra del gomito o usare maniche corte per consentire una migliore procedura di lavaggio ed evitare di contaminare o bagnare il camice o la divisa Tenere le unghie corte e pulite, in quanto il maggior numero di contaminanti si riscontra nell'area subungueale (in particolare, se le unghie sono lunghe, in quanto risulta più difficile pulirle) Evitare l'uso di smalto e di unghie finte poichè lo smalto per unghie screpolato può favorire la crescita di un numero più elevato di microrganismi sulle unghie e gli operatori che usano unghie artificiali ospitano più frequentemente patogeni gram negativi sulle dita, anche dopo il lavaggio delle mani Modalità operative (non applicabili al lavaggio chirurgico preoperatorio) Avvicinarsi al lavandino senza appoggiarsi al bordo per non contaminare la divisa Aprire il rubinetto e regolare temperatura e flusso dell'acqua: l'uso di acqua tiepida favorisce la solubilizzazione dello sporco e l'azione del detergente, risultando anche più confortevole con l'operatore; l'acqua troppo calda (superiore a 40 C) dilata maggiormente i pori della cute, ma può contribuire all'insorgenza di fenomeni irritativi; aprire moderatamente il rubinetto evita la formazione di schizzi che potrebbero contaminare la divisa
5 Il mercato presenta numerose tipologie di apertura del rubinetto: sono da preferire quelle che non richiedono l'intervento delle mani (apertura a gomito o col ginocchio, a pedale o con fotocellula) Bagnare le mani e i polsi: contribuisce a diluire il detergente concentrato, con minor irritazione per la cute Prelevare la dose di sapone liquido o antisettico dal dispenser (per le quantità fare riferimento alle indicazioni del produttore): usare preferibilmente prodotti liquidi in dispenser (evitare il rabbocco); le saponette solide si contaminano più frequentemente e, se proprio non ci sono alternative al loro uso, devono essere sciacquate dopo l'uso e poste su una griglia drenante Distribuire uniformemente il prodotto su palmo e dorso di entrambe le mani, strofinando con movimenti morbidi e circolari ogni dito e tra ciascun dito e, infine, il resto delle mani e i polsi; se sotto le unghie si è accumulato dello sporco, rimuoverlo prima sotto l'acqua corrente con bastoncini appositi o con le unghie dell'altra mano Assicurare un tempo di applicazione/strofinamento di almeno 15 secondi, o secondo le indicazioni del produttore, per permettere al prodotto di svolgere la propria azione detergente e/o antisettica
6 Risciacquare con cura per evitare che residui di sapone possano irritare la cute e per allontanare sporco e microrganismi portati in sospensione dal lavaggio Asciugare tamponando mani e polsi con una o più salviette di carta: un'accurata asciugatura effettuata senza strofinare la cute aiuta a prevenire irritazioni e screpolature dovute agli agenti chimici/termici/meccanici; l'uso di asciugamani usa e getta è da preferire a quelli di tela, anche se a rullo, che si contaminano facilmente Usare la salvietta di carta per chiudere il rubinetto: evita la contaminazione delle mani Periodicamente ripristinare il mantello idrolipidico della cute con l'applicazione di creme o lozioni per mani. E' preferibile effettuarlo durante le pause di lavoro e anche dopo il lavoro. L'uso regolare (almeno 2 volte al giorno) di creme o lozioni è dimostrato che aiuti a prevenire e a curare le dermatiti da contatto causate dall'applicazione ripetuta di prodotti per l'igiene delle mani. Utilizzare preferibilmente creme in dispenser per prevenire la contaminazione del prodotto.
7 Per l'igiene delle mani non visibilmente sporche è possibile l'uso di prodotti su base alcolica, associati a sostanze emollienti. La frizione delle mani con queste soluzioni si è dimostrata più efficace dei soli acqua e sapone nel ridurre la carica microbica, ma è fondamentale utilizzare la quantità consigliata in modo che tutta la superficie delle mani resti bagnata per il tempo indicato dal produttore. Periodicamente è comunque necessario il lavaggio delle mani, per rimuovere l'accumulo di prodotto sulle mani che crea un senso di appiccicaticcio. Altri vantaggi di questi prodotti sono la maggior accessibilità e rapidità d'uso e la minor aggressività nei confronti della cute. Possono essere utilizzati anche per la preparazione preoperatoria delle mani, previo lavaggio con detergente. Dispositivi di protezione individuale (DPI) E' importante per chi opera con agenti biologici conoscere i rischi derivanti dall'attività che svolge e, di conseguenza, rendersi conto della necessità di adottare determinati DPI per salvaguardare la propria integrità fisica. Per dispositivo di protezione individuale si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonchè ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. NON sono dispositivi di protezione individuale gli indumenti da lavoro ordinari e le uniformi non specificatamente destinate a proteggere la salute e la sicurezza del lavoratore. Per gli studi medici e odontoiatrici sono considerati DPI: guanti mascherine sopracamici occhiali visiere/schermi facciali Guanti L uso dei guanti è importante in quanto riduce il rischio di trasmissione dell infezione da un soggetto all altro e da oggetti e strumenti contaminati alle persone. I guanti non sostituiscono la necessità di lavarsi le mani, in quanto possono presentare dei microfori, oppure perché le mani si possono contaminare durante la rimozione dei guanti stessi. Il principio che deve guidare la scelta e l impiego dei guanti deve essere l appropriatezza dei guanti all uso per il quale sono stati costruiti, con le seguenti indicazioni generali: a) usare guanti sterili per le procedure che determinano il contatto con aree del corpo normalmente sterili; b) usare guanti da esplorazione per le procedure che determinano il contatto con mucose, escrezioni, secrezioni, sangue e altri liquidi corporei, e per altre procedure diagnostiche e assistenziali che non richiedono l uso di guanti sterili; c) cambiare i guanti dopo il contatto con il paziente ed eliminarli nei contenitori per rifiuti speciali; d) non lavare o disinfettare i guanti chirurgici o i guanti da esplorazione per il riuso;
8 e) usare guanti per uso domestico per procedure come la pulizia dello strumentario o degli ambienti. I guanti utilizzati per tali scopi possono essere decontaminati e riutilizzati, separatamente per usi puliti e sporchi, ma debbono essere eliminati se sono lesionati o se hanno riportato punture o altri segni di deterioramento. In ogni caso con i guanti utilizzati per l assistenza non vanno toccate superfici come porte e telefoni, ma è necessario rimuoverli prima oppure usare, ad esempio, i gomiti per aprire le porte. Indicazioni generali per l'uso di guanti medicali Avere le mani pulite per prevenire la trasmissione di infezioni: i guanti non rappresentano una barriera assoluta; in caso di rottura o microforatura la flora cutanea (residente e transitoria) presente sulle mani potrebbe contaminare il paziente o gli oggetti (ferri, sonde, cateteri,...) che si stanno manipolando per non contaminare il contenitore da cui i guanti sono prelevati Tenere le unghie corte per evitare sollecitazioni eccessive sulla punta delle dita dei guanti e conseguenti lesioni Non indossare anelli e braccialetti in quanto non consentono una buona igiene delle mani e potrebbero lesionare i guanti Evitare che le maniche della divisa vengano a contatto con i guanti. Se necessaria una protezione per braccia e corpo, usare camici monouso (o riutilizzabili con capacità di barriera) a manica lunga Evitare l'applicazione di creme prima di indossare i guanti in quanto alcune creme possono interferire con la permeabilità del guanto e la calzata del guanto può risultare ostacolata Procedura di utilizzo Indossare i guanti: evitandone l'eccessivo stiramento tirandoli alla base delle dita per calzarli verificando che non siano troppo stretti o eccessivamente larghi sui polpastrelli o sul palmo della mano Sostituire i guanti: tra diversi tipi di procedure sul paziente se rimangono a lungo a contatto con sangue o altri liquidi organici in caso di contatto con sostanze chimiche in grado di danneggiarli con cadenza regolare in caso di intervento chirurgico prolungato (verificare il tempo di permeazione con il fornitore) se occorre una pausa durante le manovre asettiche se c'è un prolungato contatto con sudore o altri liquidi organici tra un paziente e l'altro quando presentano lacerazioni, fori, danneggiamenti
9 dopo ogni procedura in cui può aver avuto luogo una contaminazione Rimozione: Dopo l'uso: rimuovere un guanto partendo dal polsino tenerlo nella mano rimasta guantata con la mano libera rimuovere il secondo guanto prendendolo dall'interno infilare il primo guanto all'interno del secondo smaltire i guanti nel contenitore dei rifiuti pericolosi non riutilizzarli e non lavarli lavarsi le mani Mascherine e protezioni respiratorie Sono indicate per prevenire l inalazione e la trasmissione di droplets (goccioline), che generalmente si diffondono a breve distanza (inferiore a un metro), e di nuclei di goccioline e nuclei evaporati, che invece restano sospesi nell aria e possono percorrere distanze maggiori. Le mascherine contribuiscono inoltre a scoraggiare chi le indossa a toccarsi naso e bocca. Se l infezione è trasmessa tramite goccioline, la mascherina deve essere indossata da tutti coloro che si avvicinano molto al paziente. Per le malattie trasmesse attraverso nuclei di goccioline, l uso della maschera è raccomandato per tutti coloro che entrano nella camera; in questo caso le comuni mascherine chirurgiche potrebbero essere poco efficaci per prevenire l inalazione di nuclei di goccioline, per cui è indicato l impiego di protezioni respiratorie particolari (respiratori o filtranti facciali). Le mascherine devono essere usate una sola volta, e poi eliminate nei rifiuti speciali. Per l uso dei filtranti facciali è necessario attenersi alle istruzioni specifiche. Vestaglie e grembiuli Sono indossati per impedire la contaminazione della divisa e per proteggere la cute del personale dall esposizione a sangue e altri materiali biologici. Vestaglie idrorepellenti sono necessarie quando si entra nella stanza di un malato contagioso e quando si eseguono manovre che possono generare schizzi (sala operatoria, endoscopia) o a rischio di imbrattamento (ad esempio assistenza a soggetti con diarrea, incontinenti). Gli indumenti monouso dovranno essere eliminati con i rifiuti speciali dopo ogni uso, mentre le vestaglie di tela utilizzate per l assistenza a malati contagiosi dovranno essere raccolte con la biancheria infetta. Modalità operative per indossare e rimuovere un camice non sterile Prima di indossare camice e guanti, indossare, se necessario, nell'ordine: copricapo, maschera (o filtrante facciale) e visiera o occhiali
10 Nei pochi casi in cui è richiesto l'uso dei calzari, indossarli prim a del camice e prima di lavarsi le mani per evitarne la contaminazione Prelevare il camice dalla confezione, dispiegarlo tenendolo per il girocollo senza farlo toccare terra per prevenirne la contaminazione Tenendo il camice a livello della spalla destra, infilare il braccio omolaterale e viceversa per il sinistro; adattare bene i polsini e chiudere il camice all'altezza della nuca e sul retro, sovrapponendo i due lembi dell'apertura. Questo garantisce una copertura completa del corpo e degli indumenti indossati Dopo l'uso, per prevenire la contaminazione da parte degli indumenti e dei dispositivi utilizzati, procedere nell'ordine: Slegare il laccio che chiude il camice all'altezza della vita Rimuovere i guanti ed eliminarli nei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Slacciare il camice all'altezza della nuca Far scivolare i polsini sopra le mani e sfilare il camice toccando solo la parte interna Avvolgere il camice su se stesso ed eliminarlo Altri dispositivi di protezione Le norme relative alla protezione degli operatori prevedono l impiego di vari dispositivi per evitare l esposizione a schizzi e il contatto con materiali biologici. In aggiunta ai mezzi già elencati, si possono citare gli occhiali e gli schermi di protezione per occhi e viso, da utilizzare durante le manovre in cui è possibile schizzarsi, e stivali di gomma o soprascarpe impermeabili quando vi è il rischio di bagnamento.
Sono di importanza fondamentale:
La Pandemia influenzale H1N1 2009 Misure di protezione per operatori sanitari Paola Bertoli - Resp. Servizio Prevenzione Protezione Azienda USL di Parma Sono di importanza fondamentale: 1) Per tutta la
DettagliPRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v
PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v Cesena, 12 settembre 2009 Direzione Infermieristica e Tecnica Paola Ceccarelli PRECAUZIONI DA ADOTTARE Popolazione: misure
Dettagliadozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo
PREVENZIONE PROTEZIONE individuazione ed eliminazione dei pericoli alla fonte adozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo 2 NORME GENERALI DI
DettagliU.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE
RISCHIO BIOLOGICO Gestione Aziendale di caso di influenza da virus A/H1N1 percorso di biosicurezza PIACENZA 4 16 Settembre 2009 U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE D.Lgs 81/08 Titolo X DIRETTORE
DettagliLe esperienze dei CCIO locali: ESPERIENZA DELL AZIENDA 18
Convegno La prevenzione delle infezioni nelle strutture sanitarie della Regione Veneto: i progetti regionali e le esperienze locali Castelfranco Veneto, 18 novembre 2005 Le esperienze dei CCIO locali:
DettagliCorso di Laurea in Infermieristica sede di
Corso di Laurea in Infermieristica sede di ABILITA PRATICHE( SKILLS ) Igiene delle mani: lavaggio sociale Fasi e sequenza operativa Corretto Non IRR Materiale occorrente: detergente in flacone con dispenser,
DettagliINDICAZIONI PER IL LAVAGGIO DELLE MANI
INDICAZIONI PER IL LAVAGGIO DELLE MANI (Ministero della Salute - http://www.salute.gov.it) INTRODUZIONE Le mani sono un ricettacolo di germi; circa il 20% è rappresentato da microrganismi non patogeni,
DettagliIgiene e Prevenzione delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali IL LAVAGGIO DELLE MANI
Igiene e Prevenzione delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali IL LAVAGGIO DELLE MANI Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie Ospedali. Ambulatori medici. R.S.A. / Lunghe Degenze / Case
Dettaglielenco prodotti detergenti Igienizzanti PRATIKA LAVAMANI Lavamani liquido pag 138 ROSè Lavamani liquido profumato pag 139
134 elenco prodotti detergenti PRATIKA LAVAMANI Lavamani liquido pag 138 ROSè Lavamani liquido profumato pag 139 LILLIMAN Lavamani delicato profumato pag 140 Igienizzanti LILLIGEN Lavamani igienizzante
DettagliTricotomia pre-operatoria
Tricotomia pre-operatoria Introduzione La corretta preparazione pre-operatoria della cute del paziente è uno degli elementi chiave nel controllo delle infezioni del sito chirurgico. La tricotomia, considerata
DettagliIGIENE MANI Informazioni per parenti e visitatori
IGIENE MANI Informazioni per parenti e visitatori le cure pulite sono le cure più sicure 2 PERCHÉ L IGIENE DELLE MANI È IMPORTANTE? I pazienti ospedalieri generalmente non stanno bene, si stanno riprendendo
DettagliSCHEDA CONTROLLO TEMPERATURE frequenza del rilevamento: GIORNALIERA (*)
MESE ANNO G I O R N O 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 REGIONE SCHEDA CONTROLLO TEMPERATURE frequenza del rilevamento: GIORNALIERA (*) T C 1 T C 2 T C
DettagliWHO GUIDELINES ON HAND HYGIENE IN HEALTH CARE: A SUMMARY FIRST GLOBAL PATIENT SAFETY CHALLENGE. CLEAN CARE IS SAFER CARE
WHO GUIDELINES ON HAND HYGIENE IN HEALTH CARE: A SUMMARY FIRST GLOBAL PATIENT SAFETY CHALLENGE. CLEAN CARE IS SAFER CARE LINEE-GUIDA OMS SULL IGIENE DELLE MANI NEI CONTESTI DI ASSISTENZA SANITARIA: VERSIONE
DettagliH.A.C.C.P. 1998 D.Lgs 155/97. 2006 pachetto igiene (regolamenti europei) HAZARD ANALISIS AND CRITICAL CONTROL POINT
H.A.C.C.P. HAZARD ANALISIS AND CRITICAL CONTROL POINT 1998 D.Lgs 155/97 2006 pachetto igiene (regolamenti europei) A CHI E RIVOLTO Aziende di trasformazione degli alimenti (confetture latte verdure in
DettagliNORME DI COMPORTAMENTO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI TRASMISSIBILI PER VIA AEREA E PER CONTATTO
Azienda ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Garibaldi C a t a n i a Direttore Generale: Dr. A. Pellicanò NORME DI COMPORTAMENTO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI TRASMISSIBILI PER
DettagliRischi del soccorritore
Rischi del soccorritore Presidi di autoprotezione Istruttore PSTI e Monitore VDS Rita Damignani Istruttore PSTI e Monitore VDS Carlo Fagioli Obiettivi Informare il volontario dei rischi inerenti all attività
DettagliDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
1 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE L informazione e la formazione all uso corretto dei mezzi di protezione individuale (DPI) assumono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle patologie e degli
DettagliDecontaminazione alcolica delle mani
E.O. OSPEDALI GALLIERA - GENOVA Decontaminazione alcolica delle mani PREPARATO VERIFICATO APPROVATO ARCHIVIATO Nadia Cenderello Paola Fabbri Carla Fraguglia Mauro Nelli Ufficio Qualità Servizio Prevenzione
DettagliIgiene ed autoprotezione
Igiene ed autoprotezione Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA Obiettivi: Conoscere le
DettagliU.O.A. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO SCHEDA DI VALUTAZIONE DELL APPLICAZIONE DELLE PRINCIPALI MISURE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
U.O. DATA Rilevatori Sono presenti i seguenti DPI: PRECAUZIONI STANDARD ED ISOLAMENTI GENERALI SPECIFICI in rapporto alla prevalenza del rischio infettivo Mascherine chirurgiche triplo/quadruplo strato
DettagliISTITUTO ATERNO-MANTHONE'
ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' INTRODUZIONE Il termine sicurezza nella comune accezione indica una caratteristica di ciò che non presenta pericoli o ne è ben difeso. Sicurezza è una caratteristica anche delle
DettagliIGIENE AMBIENTALE DECONTAMINAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI LIQUIDI BIOLOGICI
S.C. Prevenzione Rischio Infettivo IGIENE AMBIENTALE DECONTAMINAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI LIQUIDI BIOLOGICI BIONIL GRANULI Sodio Dicloro-isocianurato Panno assorbente monouso Guanti monouso
DettagliPRECAUZIONI STANDARD contro il RISCHIO BIOLOGICO
PRECAUZIONI STANDARD contro il RISCHIO BIOLOGICO Manuale di informazione per i Collaboratori Scolastici delle Istituzioni scolastiche statali impegnati nelle operazioni di assistenza agli alunni portatori
DettagliKPC Le domande piùfrequenti. Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza
KPC Le domande piùfrequenti Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza Perchédobbiamo adottare le misure di controllo? A parità di criticità aumento mortalità Lasciano poche
DettagliLinee-guida per l igiene delle mani nei contesti di assistenza sanitaria
ALLEGATO 3 CDC (Centers for Disease Control and Prevention) Guideline for hand hygiene in health care settings in MMWR (Morbidity and Mortality Weekly Report Ottobre 25, 2002 / Vol. 51 / no RR-16) Linee-guida
DettagliGESTIONE SCOLASTICA DEL VIRUS INFLUENZALE A/H1N1
I.T.I. OMAR GESTIONE SCOLASTICA DEL VIRUS INFLUENZALE A/H1N1 Procedure igienico sanitarie OTTOBRE 2009 REVISIONE 01 SOMMARIO La sindrome influenzale da virus A/H1N1 3 Misure di prevenzione 3 Come lavare
DettagliE almeno uno dei seguenti sintomi:
In relazione al verificarsi di epidemie da Virus Ebola presso gli Stati Africani, la nostra Azienda Ospedaliera ritiene opportuno informare i cittadini sulle procedure operative messe in atto per la gestione
DettagliProtocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio
Gruppo Operativo per la Lotta alle Infezioni Ospedaliere Protocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio Data 1^ stesura: 02:07.98 Edizione: 1 PROTOCOLLO PULIZIA AMBIENTALE GRUPPO OPERATORIO AUTORI: Gruppo
DettagliINFORMAZIONE AI LAVORATORI/ UTENTI DEL COLLEGIO. PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner
PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner Procedure di sicurezza: RISCHIO CHIMICO DOVUTO ALL USO DI STAMPANTI E TONER Autore: IEC S.r.l. Revisione: settembre 2014 INDICE
DettagliRegolamento di pasticceria
Regolamento di pasticceria Norme igieniche Della persona Non si possono portare orecchini, bracciali, collane e anelli in laboratorio. Avere sempre le mani pulite con unghie corte e senza smalto. Non mettere
DettagliConsigli ai genitori. La dermatite atopica Come curarla
Consigli ai genitori La dermatite atopica Come curarla I consigli Quando? Al momento di una diagnosi certa o nelle ricadute Come? Con spiegazioni orali, con scheda Perché Serve a rendere autonomo il genitore,
DettagliConsultare le avvertenze di rischio e i consigli per la sicurezza durante le operazioni di travaso.
Istruzioni per la pulizia e la conservazione dei pavimenti PANDOMO Terrazzo Indicazioni preliminari Una cura periodica e adeguata, così come una protezione specifica dei pavimenti pandomo TerrazzoBasic,
DettagliDipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO
La presente istruzione operativa dettaglia una specifica attività/fase di un processo descritto dalla procedura Piano Interno di Intervento Emergenza Migranti. La sanificazione ambientale viene intesa
DettagliGESTIONE IN SICUREZZA: ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità
DettagliSCHEDA INFORMATIVA N 04 MODALITA DI INDOSSAMENTO DEI FACCIALI FILTRANTI
SCHEDA INFORMATIVA N 04 MODALITA DI INDOSSAMENTO DEI FACCIALI FILTRANTI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE V I A M A S S A R E N T I, 9-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1 4. 5 8 5 - FA X 0 5 1. 6 3.
DettagliCANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE. REGISTRO DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI (DPR 23 aprile 2001 n 290 art 42) ANN0 2012
CANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE REGISTRO DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI (DPR 23 aprile 2001 n 290 art 42) ANN0 2012 NORME IGIENICO - SANITARIE I prodotti fitosanitari sono sostanze pericolose:
DettagliLA SICUREZZA IN LABORATORIO. di F. Luca
LA SICUREZZA IN LABORATORIO di F. Luca IN LABORATORIO NORME DI COMPORTAMENTO X. NON correre. NON ingombrare con gli zaini lo spazio intorno ai banconi di lavoro o in prossimità delle uscite X. NON mangiare
DettagliProcedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola
Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola Lorena Martini Ripartiamo dalla SARS Esempio drammatico di un duplice ruolo dell assistenza sanitaria:
DettagliSTUDIO DENTISTICO DOTT. GIUSEPPE ARENA Via S.Maria della Croce Di Gregorio (trav.priv. 5) C./mare del Golfo (TP) Tel. 0924 33466
OGGETTO: REQUISITI ORGANIZZATIVI GENERALI STUDIO DENTISTICO MODALITA DI PULIZIA, LAVAGGIO, DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE DI TUTTI GLI STRUMENTI ED ACCESSORI OGNI PAZIENTE E DA CONSIDERARE POTENZIALMENTE
DettagliInformativa sull influenza A/H1N1
Informativa sull influenza A/H1N1 Indicazioni per il personale aziendale per ridurre il rischio di diffusione della malattia Indicazioni per i Responsabili di Sede per ridurre il rischio di diffusione
DettagliLAVAGGIO DELLE MANI 1
LAVAGGIO DELLE MANI 1 Piccoli cenni storici Per secoli il lavaggio delle mani con acqua e sapone è stato considerato una misura di igiene personale, mentre la connessione con la trasmissione delle malattie
DettagliProcedure di disinfezione e sterilizzazione
Procedure di disinfezione e sterilizzazione Opuscolo informativo per il paziente Gentili pazienti, lo scopo di questo opuscolo è quello di informarvi sulle rigorose procedure di disinfezione e sterilizzazione
DettagliEQIUPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI SICUREZZA IN AMBULANZA
EQIUPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI SICUREZZA IN AMBULANZA Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI OBIETTIVI EQUIPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI Come si compone un equipaggio in servizi di TRASPORTO ed in
DettagliIgiene delle mani negli ambienti sanitari
LISTA DI DISTRIBUZIONE Direttori Presidi Ospedalieri Direttori UU.OO. Servizio Infermieristico Coordinatori Infermieristici UU.OO. Rev Causale Redazione Verifica Approv. DG 01 14.02.2012 Revisione Gruppo
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it
DettagliIGIENE E PREVENZIONE NELL'ASSISTENZA AI PAZIENTI PRECAUZIONI STANDARD
IGIENE E PREVENZIONE NELL'ASSISTENZA AI PAZIENTI a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione dell'università Statale di Padova PRECAUZIONI STANDARD A chi si applicano: Le Precauzioni Standard si applicano
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE
DettagliMinistero Della Salute Igiene Delle Mani
Igiene Delle Mani 05/01/2007 (Livello 2) Ministero Della Salute Igiene Delle Mani I Cinque Momenti Fondamentali per l'igiene Delle Mani Come Frizionare le Mani con la Soluzione Alcolica Come Lavarsi le
DettagliNome commerciale: PROMASPRAY P300 Data di pubblicazione 10/11/2010 La presente versione annulla sostituisce le precedenti
1. Identificazione del prodotto e della Società Nome del prodotto: PROMASPRAY P300 Impiego previsto: PROMASPRAY P300 è un intonaco applicato a spruzzo, adatto per la protezione passiva al fuoco di strutture
DettagliAl fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare:
Aspetti generali Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare: la progettazione dei locali e delle strutture l organizzazione
DettagliCorso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D.
Corso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D.lgs 475/92 Programma del corso Definizione di DPI DPI una misura di protezione
DettagliAttenzione: Non diluire o mescolare Reviver con nessun altro prodotto! Questo può limitare le prestazioni e danneggiare la vs. auto.
Soft Top Reviver Attenzione: Non diluire o mescolare Reviver con nessun altro prodotto! Questo può limitare le prestazioni e danneggiare la vs. auto. 1. Assicuratevi che la capote sia asciutta e pulita
DettagliELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
Data 01-03-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 8 ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Documento unico formato da 8 pagine Ddl RSPP RLS MC INDICE ISTITUTO
DettagliDALLE PRECAUZIONI STANDARD ALLE LINEE GUIDA APPLICATIVE: UN ESEMPIO. (E. Vuillard)
DALLE PRECAUZIONI STANDARD ALLE LINEE GUIDA APPLICATIVE: UN ESEMPIO (E. Vuillard) La strategia delle Precauzioni Standard Sangue Liquidi e materiali biologici Tutte le - secrezioni - escrezioni, Cute lesa
DettagliDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE LA GESTIONE DELLA SICUREZZA IN LABORATORIO Dr.ssa Laura Gasperetti IZSLT Sezione di Pisa DEFINIZIONE DI DPI Art. 74 D. lgs. 81/08 Si intende per dispositivo di protezione
DettagliStudio della University of Westminster
Studio della University of Westminster sull igiene Risultato dello studio del 2009 4 settembre 2009 Studio 2009 della University of Westminster sull igiene Background Lo studio della University of Westminster
Dettagli7.6. FASE 6 - Lavaggio e pulizia locali (manuale e con macchine) 1. COMPARTO: Ristorazione
7.6. FASE 6 - Lavaggio e pulizia locali (manuale e con macchine) 1. COMPARTO: Ristorazione 2. FASE DI LAVORAZIONE: Lavaggio e pulizia locali (manuale e con macchine) 3. CODICE INAIL: 4. FATTORE DI RISCHIO:
DettagliScheda di sicurezza N 02 del 01/08/10 Revisione del 19/08/2010
SCHEDA DI SICUREZZA Scheda di sicurezza N 02 del 01/08/10 Revisione del 19/08/2010 1. IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETÀ Nome commerciale: GARNET Nome chimico: Granato almandino Utilizzazione
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA
LT 0 Pag. : 1 di 6 Redatta da: Giancarlo Paganico Verificata da: Giancarlo Paganico Approvato da: DUO COPIA N... N. REV. PAGG. PRINCIPALI MODIFICHE DATA 1 2 3 4 5 Pag. : 2 di 6 INDICE 1. PREMESSA 3 2.
DettagliScheda di Sicurezza. Sottofondo-Superleggero-Termoisolante. 0583.379028/370480 0583.370964 ufficiotecnico@marraccinilucca.
Scheda di Sicurezza 1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA - PREPARATO E DELLA SOCIETA' Nome commerciale del prodotto MAX 250 Impiego Identificazione della società Numero telefono emergenza : 2. IDENTIFICAZIONE
DettagliCome Proteggere i tuoi Prodotti Seguendo Metodi Sicuri di Trattamento degli Alimenti
Come Proteggere i tuoi Prodotti Seguendo Metodi Sicuri di Trattamento degli Alimenti 4 C (39 F) -21 C (-5 F) -21 C (-5 F) 4 C (39 F) 4 C (39 F) -21 C (-5 F) 4 C (39 F) -21 C (-5 F) Quando il pesce entra
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA. Cod. IO 03 Rev. 00 IGIENE ORALE. Data 01/01/2014 Pagina 1 di 5
INDICE ISTRUZIONE OPERATIVA Data 01/01/2014 Pagina 1 di 5 1. OBIETTIVO... 2 2. PERSONALE COINVOLTO E RESPONSABILITÀ... 2 3. FREQUENZA... 2 4. DOCUMENTI A SUPPORTO... 2 5. MATERIALE E MODALITÀ OPERATIVE...
DettagliLe infezioni in ospedale : quando il rischio è invisibile 1. Teresa Audasso Presidio Riabilitativo Fatebenefratelli 22/10/2014
Le infezioni in ospedale : quando il rischio è invisibile 1 Teresa Audasso Presidio Riabilitativo Fatebenefratelli 22/10/2014 Definizione di infezione correlata all assistenza Catena delle infezioni Precauzioni
Dettagli1. Prodotto / preparazione e dati del produttore
1. Prodotto / preparazione e dati del produttore Identificazione del prodotto: Nome commerciale : Produttore : Isel - Automation Tel.: 0049-6672-898-0 Am Leibolzgraben 16 Fax.: 0049-6672-898-888 36132
DettagliIGIENE DELLE MANI METROLOGIKA HANDS. Tecnologia innovativa di osservazione dell igiene delle mani NELL ASSISTENZA SANITARIA
IGIENE DELLE MANI NELL ASSISTENZA SANITARIA METROLOGIKA HANDS Tecnologia innovativa di osservazione dell igiene delle mani. SOMMARIO - Cosa sono le infezioni correlate all assistenza sanitaria e qual è
DettagliLA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.) Qualsiasi microorganismo
DettagliDATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome
Pagina 1 di 11 Documento Codice documento TFA01 DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome Pagina 2 di 11 1. Generalità... 3 1.1 Scopo
Dettaglialtri campioni assimilabili TITOLO X D.Lgs 81/2008
TITOLO X D.Lgs 81/2008 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Tutte le attività lavorative nella quali vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Uso deliberato (laboratori microbiologici) Rischio potenziale
DettagliImpiego in laboratorio
Impiego in laboratorio Sommario Velcorin Impiego in laboratorio Pagina 3 5 Introduzione Pagina 3 Misure precauzionali Pagina 3 Procedimento (metodo sensoriale) Pagina 4 Procedimento (metodo microbiologico)
DettagliCORSO DI FORMAZIONE GESTIONE PRIMA DELLA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI GESTIONE DURANTE LA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI
CORSO DI FORMAZIONE FASI DI GESTIONE E PULIZIA DELLA CAPPA A FLUSSO LAMINARE GESTIONE PRIMA DELLA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI GESTIONE DURANTE LA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI PULIZIA
DettagliIstituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma
Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEGLI OPERATORI
DettagliALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE
ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE 1 Norme Generali Prodotti di Sanificazione RISPETTARE E AGGIORNARE IL PIANO DI SANIFICAZIONE IN MODO PERIODICO E OGNI VOLTA CHE INTERVENGONO DEI CAMBIAMENTI (indicare
DettagliPROTECTION CREAM CREMA MANI PROTETTIVA
PROTECTION CREAM CREMA MANI PROTETTIVA 1. Carta d'identità.2 2. Formula...3 3. Test d efficacia.....4 4. Packaging.5 5. Posizionamento prodotto...6 7. I complementari...7 8. Domande...8/9 1 CARTA D'IDENTITÀ
DettagliGentile paziente, Il personale dello studio è a tua disposizione per ulteriori delucidazioni in merito all argomento.
Gentile paziente, Desideriamo informarti circa i rigorosi protocolli di disinfezione e sterilizzazione che vengono routinariamente adottati nel nostro studio, nell interesse tuo e di tutto il personale,
DettagliRaccomandazioni di comportamento PROCEDURA AZIENDALE PREVENZIONE DELLE INFEZIONI IN OPEDALE
AA Z I EE NN DD AA OO S P EE DD AA L I EE RR AA SS A NN CC A MM I L L OO FF O RR L AA NN I NN I Via Portuense, 332-00149 ROMA Raccomandazioni di comportamento PROCEDURA AZIENDALE PREVENZIONE DELLE INFEZIONI
DettagliOBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA
OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA Mercoledì 13 novembre 2013 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma RISCHIO LEGIONELLA AUTOCONTROLLO
DettagliPreparazione pre operatoria del paziente. Dott. Garofoli Rosamaria
Preparazione pre operatoria del paziente Dott. Garofoli Rosamaria Per fase pre operatoria si intende quel periodo che va dal momento in cui si stabilisce che è necessario procedere con un intervento chirurgico
DettagliSCHEDA DATI DI SICUREZZA
pagina 1/5 Beauty ortho B Data di stampa: 5 ottobre 2015 1. Identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa 1.1 Identificatore del prodotto Nome commerciale: Beauty Ortho B 1.2 Utilizzi
Dettagli07 novembre 2014 daniela.panigati@ao-sanpaolo.it
LE MISURE DI ISOLAMENTO 07 novembre 2014 daniela.panigati@ao-sanpaolo.it SITUAZIONE ATTUALE Drammatico e progressivo aumento delleinfezioniantibioticoresistenti Comparsa di resistenze, al momento, più
DettagliE.O. Ospedali Galliera di Genova
E.O. Ospedali Galliera di Genova (L.833/1978, art. 41; D.lgs n.517/1993 art. 4 c. 12) Ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione (D.P.C.M. 14 luglio 1995) Gruppo Operativo della Commissione
DettagliPREMESSO CHE SI DISPONE ARTICOLO 1
REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE E FORNITURA DEL VESTIARIO E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER IL PERSONALE DELL ISTITUZIONE approvato con Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 31 del
DettagliDIVISIONE CONVIVENZE
SISTEMA DI SANIFICAZIONE STOVIGLIE l) ammollo igienizzante; 2) detersione meccanica o manuale; 3) asciugatura meccanica o manuale con carta monouso o per naturale vaporazione. KEY 01 KEY 02 indicato per
DettagliINTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI E FARMACI ANTIBLASTICI
REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO U. O. C. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE PROCEDURA DI SICUREZZA INTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI
DettagliFREQUENT REPLACEMENT COSMETIC CONTACT LENSES. Guida all uso sicuro delle lenti a contatto (Istruzioni per l Uso)
FREQUENT REPLACEMENT COSMETIC CONTACT LENSES FreshKon Alluring Eyes FreshKon Colors Fusion Guida all uso sicuro delle lenti a contatto (Istruzioni per l Uso) Consultate un oculista per verificare la vostra
DettagliLista di controllo La protezione della pelle nell industria alimentare e nei servizi di ristorazione collettiva e catering
Sicurezza realizzabile Lista di controllo La protezione della pelle nell industria alimentare e nei servizi di ristorazione collettiva e catering Potete affermare che nella vostra azienda si presta sufficiente
DettagliSIMBOLI CONSIGLI DI PRUDENZA S1 - S2 - S3 - S13 - S20 - S27 - S28 - S35 TOSSICO S36 - S37 - S38 - S39 - S46 - S53
CONSIGLI DI PRUDENZA S1 - S2 - S3 - S13 - S20 - S27 - S28 - S35 TOSSICO S36 - S37 - S38 - S39 - S46 - S53 CONSERVARE SOTTO CHIAVE - FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI - LONTANO DA LOCALI ABITAZIONE - LONTANO
DettagliREGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella
REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella LAVORARE SICURI! Formazione e informazione dei lavoratori per l igiene e la sicurezza sul
DettagliRISCHI ADDETTO PULIZIE
Organismo Paritetico Provinciale RISCHI ADDETTO PULIZIE Speciale Inserti: Rischi Addetto Pulizie Pagina 1 Attività svolta L attività dell addetto prevede la pulizia degli ambienti di lavoro di uffici,
DettagliQuando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene
I risultati di una ricerca sugli standard di qualità da rispettare Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene a cura di ALSCO Italia L E.T.S.A., con il supporto di un Istituto di ricerca
DettagliOperazioni di igiene e manutenzione
OPERAZIONI DI IGIENE Operazioni di igiene dei visi del manichino Laerdal Si consiglia di fornire un singolo viso del manichino a ciascuno studente per eliminare la necessità di decontaminazione tra uno
DettagliROLE PLAYING: SIMULAZIONE DI SITUAZIONI DI RESPONSABILITA DEL DIRIGENTE IN VARI AMBITI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO IN SANITA.
ROLE PLAYING: SIMULAZIONE DI SITUAZIONI DI RESPONSABILITA DEL DIRIGENTE IN VARI AMBITI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO IN SANITA. Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in sanità: norme, interpretazione
DettagliLA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.) Qualsiasi microorganismo
DettagliLinee Guida per l'igiene di Parrucchieri e Barbieri. 16/05/05 Luca Ricci - Az. USL 2 Lucca U.O. Igiene e Sanità Pubblica
Linee Guida per l'igiene di Parrucchieri e Barbieri 1 Introduzione Le infezioni possono trasmettersi: per contatto diretto operatore/cliente (e viceversa) per contatto indiretto con gli strumenti, le attrezzature
DettagliCLASSIFICAZIONE DEI LIVELLI DI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI, IN RELAZIONE ALLE DIVERSE MANOVRE INVASIVE
Pagina 1 di 1 Emissione: 10.11.2000 PROCEDURA N. 69 Aggiornamento: 27.9.2001 CLASSIFICAZIONE DEI LIVELLI DI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI, IN RELAZIONE ALLE DIVERSE MANOVRE INVASIVE Destinatari
DettagliEROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI ANALITICHE DI PRIMA ISTANZA: IGIENE DELLE MANI E UTILIZZO DI DPI
FARMACIA XXXXXX del dott. XXXXXX Via xxxxx, xx xxxxxx yyyyyyy PROCEDURA 2 - LAVAGGIO MANI E USO DI DPI Rev. 0 del 04/03/2015 EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI ANALITICHE DI PRIMA ISTANZA: IGIENE DELLE MANI
DettagliMisure di protezione personale utili per ridurre il rischio di contrarre o trasmettere l'influenza umana
Influenza Pandemica Misure di protezione personale utili per ridurre il rischio di contrarre o trasmettere l'influenza umana L'influenza è un'infezione virale che si trasmette da persona a persona principalmente
DettagliCorso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE
Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO - D.G.R. 7-10295 del 5/8/2003 PROTEZIONE DELL AMBIENTE
Dettagli7.7. FASE 7 - Lavaggio e pulizia attrezzi ed utensili (manuale e con macchine)
7.7. FASE 7 - Lavaggio e pulizia attrezzi ed utensili (manuale e con macchine) 1. COMPARTO: Ristorazione 2. FASE DI LAVORAZIONE: Lavaggio e pulizia attrezzi ed utensili (manuale e con macchine) 3. CODICE
Dettaglidi Protezione Individuale
FULVIO D ORSI GIACOMO GUERRIERO EVA PIETRANTONIO della sicurezza nell uso dei Dispositivi di Protezione Individuale Informazione dei lavoratori ai sensi degli art. 36, 74 e successivi del D.Lgs. 81/2008
DettagliObblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte
Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali
Dettagli