UN FUTURO MIGLIORE PER I PICCOLI PRODUTTORI

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1 UN FUTURO MIGLIORE PER I PICCOLI PRODUTTORI PROGRAMMA QUADRO SVILUPPO ECONOMICO LOCALE

2 CHI SIAMO La Fondazione Giovanni Paolo II per il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo nasce come risultante del lavoro decennale e dell impegno delle Diocesi di Fiesole e di Montepulciano, Chiusi e Pienza, in collaborazione con numerose altre Diocesi, istituzioni e realtà laiche e cattoliche, a favore dei Paesi del Medio Oriente e di altre zone svantaggiate del mondo. La Fondazione vuole rappresentare uno strumento per favorire il dialogo fra i popoli, le culture e le religioni, nonché costituire un opportunità per promuovere progetti di cooperazione internazionale. Ha il compito di svolgere da collegamento permanente tra realtà laiche ed ecclesiali che si occupano di cooperazione allo sviluppo nell'area del Mediterraneo, del Vicino e del Medio Oriente, attraverso una concreta azione di lungo respiro che possa lasciare tracce tangibili e durature incidendo profondamente nei tessuti economici, sociali e culturali delle zone nelle quali si trova ad operare. DOVE LAVORIAMO La Fondazione opera in Giordania, Libano, Iraq, Italia e Palestina.

3 SETTORI DI INTERVENTO Formazione professionale: rafforzando le competenze di giovani artigiani con lo scopo di facilitare l accesso al mercato del lavoro e la nascita di nuove entità d impresa. Sostegno al settore privato Promozione di produzioni agricole ed artigianali di qualità e facilitazione all accesso a mercati nazionali e internazionali. Sostegno alla governance interventi di institutional building in rete con istituzioni italiane. Infrastrutturale: costruzione di ospedali, scuole e centri polifunzionali. Green Economy: progettazione impianti da e- nergie rinnovabili. Sostegno scolastico a bambini con disabilità Sanitario: acquisto di forniture e formazione. del personale con scambi di esperienza tra medici italiani e locali Assistenza umanitaria: sostegno ai rifugiati. Accoglienza nel mondo: a migranti e persone in difficoltà.

4 ORGANIZZAZIONE INTERNA Per promuovere la sua missione, la Fondazione ed il suo consiglio di Amministrazione, si avvalgono di competenze specifiche di alto profilo che operano con una struttura organizzativa suddivisa in Comitati scientifico, composto da personalità di rilievo nazionale ed internazionale operanti in una molteplicità di settori. I membri del comitato scientifico mettono a disposizione della Fondazione le loro competenze specifiche per la pianificazione e gestione degli interventi. Ufficio Programmi, si occupa della pianificazione, gestione e valutazione degli interventi di emergenza e sviluppo. Opera in stretto raccordo con i partner locali ed internazionali per elaborare proposte in risposta ai bisogni rilevati dalle controparti locali. Ufficio Tecnico, composto da geometri ed ingegneri, si occupa della progettazione strutturale degli interventi. Ufficio Amministrazione, presente con uffici sia in Italia che nei paesi, si occupa della gestione economico finanziaria fornendo ai donatori le rendicontazioni dei progetti da loro sostenuti.

5 UNA STRATEGIA DI PARTNERSHIP La Fondazione Giovanni Paolo II agisce sistematicamente coinvolgendo una rete di partner di rilievo internazionale appartenenti o attivati dal proprio Comitato Scientifico. Partner del mondo accademico, della ricerca, delle istituzioni pubbliche, camere di commercio, agenzie formative, grande distribuzione in grado di condividere best practices con le istituzioni e le associazioni di produttori locali. Scambi di esperienza coordinati dalla Fondazione per migliorare le competenze organizzative su tutta la filiera produttiva, migliorando il prodotto e attivando nuovi canali commerciali.

6 SVILUPPO ECONOMICO LOCALE

7 La Fondazione promuove interventi diretti a rafforzare il tessuto economico locale in rurale, artigianale e commerciale Interviene per rafforzare la capacità professionali di giovani, lavoratori ed imprenditori, per creare in loco un capitale umano qualificato in grado di promuovere lo sviluppo economico delle proprie comunità. Interviene sulle filiere produttive agricole ed artigianali facilitando scambi di best practices attraverso la messa in rete di soggetti locali ed internazionali che operano per migliorare l organizzazione delle imprese locali in ambito produttivo, manageriale e commerciale. Migliorare la qualità del prodotto creando procedure di controllo di qualità Migliorare la gestione creando un sistema di controllo per centri di costo Migliorare la gestione commerciale favorendo l accesso al mercato nazionale e internazionale

8 Bisogni da soddisfare Bisogni da soddisfare Bisogni da soddisfare Bisogni da soddisfare Problemi da risolvere nei paesi nei quali lavoriamo Povertà alta disoccupazione Basso reddito medio pro-capite del settore agricolo e dell'artigianato Condizioni Climatiche sfavorevoli Difficoltà di approvvigionamento delle risorse Agricoltura in contesti aridi Condizioni Economiche sfavorevoli Pochi oligopolisti comprano ad un prezzo iniquo dai piccoli produttori in cambio della sicurezza della vendita del loro prodotto Difficoltà delle microimprese rurali a gestire in modo associato processi e servizi Imprese rurali non organizzate Le imprese rurali locali si limitano a raccogliere il prodotto vendendolo grezzo e a basso costo agli oligopolisti Le imprese rurali non lavorano nel rispetto di norme di qualità e orientando la produzione al mercato

9 Bisogni da soddisfare nei paesi nei quali lavoriamo Facilitare la creazione di nuove imprese o il rafforzamento di quelle esistenti per garantire ai lavoratori un lavoro sicuro Stabilire standard di qualità che possano facilitare la vendita dei prodotti ad un prezzo maggiormente remunerativo Introdurre tecniche innovative ed ecologicamente sostenibili per produzioni di qualità Introdurre tecniche innovative ed ecologicamente sostenibili nell'uso di acqua e suolo Facilitare l'accesso al mercato nazionale ed internazionale delle piccole imprese e delle associazioni di produttori Favorire processi di associazione di servizi tra i piccoli produttori per beneficiare di e- conomie di scala Promuovere una riorganizzazione produttiva e manageriale per completare i processi produttivi per ottenere un prodotto pronto per il mercato dal quale ottenere una buona remunerazione Promuovere grazie a scambi di best practices con imprese locali vocate all export, nuovi modalità gestionali per affrontare le problematiche burocratich e che le imprese rurali affrontano per l accesso al mercato int. le

10 STRATEGIA DI INTERVENTO

11 CASO STUDIO: SOSTEGNO AI PRODUTTORI DI DATTERI PALESTINESI E EGIZIANI Obiettivo Generale Miglioramento della qualità di vita e delle condizioni di sostenibilità economica ed ambientale dei piccoli produttori agricoli di datteri palestinesi e egiziani e dei lavoratori di tutta la filiera Obiettivo Specifico Migliorare la qualità e la sostenibilità della gestione organizzativa e strategica, delle imprese rurali beneficiarie, correlate alle produzioni di datteri in Cisgiordania Jericho e Egitto Badrashin in ambito di a) produzioni di alta qualità, ecosostenibili e con marchio di garanzia, b) management e controllo di gestione delle filiere agricole, c) analisi del mercato e accesso diretto a nuovi canali commerciali.

12 RISULTATI ATTESI Riorganizzazione Gestionale Migliorate le competenze amministrative manageriali nelle associazioni di produttori beneficiarie, in ambito di: controllo di gestione, analisi dei costi di produzione di filiera, pianificazione per obiettivi, realizzazione di business plans e pianificazione strategica. Riorganizzazione Produttiva Migliorate le competenze tecnico produttive e le attrezzature dei produttori e delle associazioni in ambito di; controllo di qualità, gestione ecosostenibile dei processi produttivi, elaborazione di disciplinari di produzione per i Presidi Slow Food per marchi di garanzia di origine e qualità, controllo dei costi dei processi produttivi, gestione associata diretta dei processi post raccolta di stoccaggio, lavaggio e preparazione alla vendita. Riorganizzazione Commerciale Migliorate le competenze di gestione comme rciale e vendita delle associazioni di produttori di datteri, in ambito di: analisi del mercato, strategie commerciali e di promozione e marketing. Accesso al mercato Facilitata l`attivazione di nuovi canali commerciali a livello naz. e internazionale, maggiormente remunerativi e sensibili alle filiere di qualità con riferimento anche al canale Slow Food. Qualificazione professionale dei funzionali pubblici Migliorate le competenze professionali dei funzionari delle Camere di Commercio nel loro ruolo di addetti ai servizi alle imprese nell ambito di controllo di gestione, commercializzazione e tecniche produttive.

13 IMPATTO E SOSTENIBILITÀ Si associano i servizi e si completano i processi produttivi con grande impiego di manodopera femminile per selezionare, lavare, seccare e confezionare il prodotto Le microimprese rurali accedono direttamente al mercato con notevoli incrementi dei benefici economici Il controllo di gestione permette risparmi nei costi e offre spunti per piani di investimento Nuove tecniche produttive con controllo di qualità migliorano la produttività, la qualità e permettono la certificazione BIO e Slow food L uso sostenibile del suolo, dell acqua e dei fertilizzanti a basso contenuto di nitrati offre nuove opportunità di crescita all agricoltura in zone aride La presenza a fiere int. li favorisce l accesso a nuovi mercati e offre stimoli per nuove strategie di sviluppo d impresa Le Camere di Commercio offrono servizi più qualificati alle imprese del territorio favorendo la loro crescita e internazionalizzazione

14 ACCESSO A NUOVI CANALI COMMERCIALI Con la riorganizzazione delle imprese si è passati da produttori che si limitavano a raccogliere il prodotto e venderlo agli oligopolisti a imprese rurali capaci di gestire in forma associata l intera filiera fino al prodotto finito pronto per il mercato. L uso di norme di qualità nei processi produttivi ha portato ad ottenere un prodotto apprezzato dal mercato nazionale ed internazionale, grazie anche alla riscoperta delle piante tipiche del posto. L accesso diretto a nuovi mercati ha permesso di ottenere importanti risultati economici

15 REPLICABILITÀ La metodologia e la strategia utilizzate e descritte nel caso studio della filiera del dattero affronta le problematiche che si trovano nelle filiere di tanti altri prodotti agricoli. Questo ha permesso alla Fondazione Giovanni Paolo II di standardizzare procedure e norme atte a replicare e sistematizzare una serie di attività da svolgere e di risultati da raggiungere che riconducano agli stessi straordinari risultati visti con l esperienza nel settore alimentare del dattero. Il beneficio di una riorganizzazione produttiva, gestionale e commerciale per lo sforzo che comporta ha senso se ripagato da risultati economici della vendita del prodotto a condizioni più vantaggiose. Le imprese produttive beneficiarie lavorano per la vendita del prodotto sul mercato su scala nazionale o internazionale. Il prodotto su cui si interviene per la riorganizzazione deve riguardare filiere produttive: Non troppo complesse ed onerose (si escludono i prodotti industriali che prevedono gravi rischi di gestione per i quali si richiedono ingenti investimenti (pomodori e simili) Prodotti per il quali il mercato apprezza il miglioramento qualitativo remunerando bene il prodotto di qualità Prodotti che appartengono alla tradizione locale se questo offre dei benefici da parte dei mercati interessati alla specificità di quei prodotti.

16 Sede legale della fondazione: via del Proconsolo, Firenze Sede operativa: via Roma, Pratovecchio (Arezzo) tel Sede Svizzera: Unterer Graben St. Gallen Sede di Betlemme: Hebron-Jerusalem 473 Betlemme - Territori dell Autonomia Palestinese

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