Il controllore a logica programmabile nell automazione industriale 1.1 L automazione industriale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il controllore a logica programmabile nell automazione industriale 1.1 L automazione industriale"

Transcript

1 Il controllore a logica programmabile nell automazione industriale 1.1 L automazione industriale L automazione industriale può essere definita come la disciplina che studia le metodologie e le tecnologie che permettono il controllo dei flussi d energia, di materiali e delle informazioni necessari alla realizzazione di processi produttivi. L importanza dell automazione nei processi produttivi moderni deriva da una molteplicità di fattori, non solo economici, tra i quali si possono ricordare: miglioramento della qualità dei prodotti; possibilità di utilizzare lo stesso impianto per più prodotti (concetto di flessibilità dell impianto); abbreviamento dei tempi di produzione; possibilità di ridurre i magazzini in ingresso ed in uscita; notevole riduzione degli scarti di lavorazione; minor costo della produzione; necessità di conformarsi a leggi e regolamenti (soprattutto nell industria farmaceutica e alimentare); possibilità di ridurre l impatto ambientale e di risparmiare energia; miglioramento della competitività dell azienda nel suo complesso. In generale, in un sistema automatizzato possono essere individuati il processo fisico ed il sistema di controllo (Figura 1.1). Il processo fisico può essere definito come una combinazione di operazioni che agiscono su entità appartenenti al mondo fisico e che cambiano alcune loro caratteristiche. Le azioni di movimento, le lavorazioni meccaniche, le reazioni chimiche, lo scorrere di flussi energetici sono alcune delle operazioni che soddisfano tale definizione e che possono essere considerate, quindi, dei processi fisici e, come tali, oggetti dell automazione. Il puro trattamento d informazioni, d altra parte, non apporta cambiamenti al mondo reale e non può quindi essere considerato un processo fisico. 1

2 Figura 1.1 Processo fisico e sistema di controllo Un processo fisico riceve in ingresso dei materiali, sotto forma di prodotti grezzi, e di energia; riceve inoltre delle informazioni che possono assumere la forma di valori di tensione o corrente elettrica, di pressione di un fluido, oppure essere codificate in sequenze di valori binari. Esso produce in uscita materiali, sotto forma di prodotti finiti e scarti, ed energia; invia inoltre delle informazioni. I disturbi provenienti dall ambiente che agiscono sul processo possono anch essi essere considerati come ingressi del processo. Le informazioni in uscita sono fornite da appositi dispositivi formati da un componente detto sensore, il quale trasforma la variabile da misurare nel tipo di grandezza che si adotta per la misura, e da un componente detto trasduttore, il quale accetta un informazione sotto forma di variabile fisica o chimica e la converte in una grandezza di differente natura (tipicamente elettrica). Molto spesso sensore e trasduttore coincidono nello stesso elemento e questa è la ragione per cui si parla genericamente di sensore (o di trasduttore) per indicare un dispositivo che misura una grandezza dando in uscita un segnale, generalmente di tipo elettrico, a esso relativo. Le informazioni in entrata sono utilizzate dagli attuatori per alterare il valore di variabili di controllo per il processo. Di solito gli attuatori veri e propri sono preceduti dai preattuatori, i quali provvedono a realizzare le conversioni delle informazioni e le amplificazioni di potenza. I sensori, gli attuatori e i preattuatori possono essere considerati come facenti parte del processo fisico e ne costituiscono l interfaccia verso il sistema di controllo. Il sistema di controllo riceve informazioni sullo stato del processo tramite i sensori, le elabora secondo algoritmi specificati, e invia agli attuatori le informazioni relative alle azioni da mettere in atto per realizzare il controllo del processo fisico. A tale scopo esso riceve anche informazioni da 2

3 una o più entità esterne, le quali possono essere degli operatori umani o altri sistemi di controllo gerarchicamente superiori; esso è inoltre in grado di fornire a queste esterne informazioni sul suo stato e su quello del processo controllato. 1.2 Sistema di controllo e misura di un processo industriale Figura 1.2 Sistema di controllo Una definizione più rigorosa di ciò che si intende per sistema per il controllo di processi e di acquisizione dati è stata data dallo standard IEC 1131 del Comitato Elettrotecnico Internazionale. Secondo tale standard, un sistema di controllo e di misura di un processo industriale (figura 1.2) può essere descritto come un insieme di dispositivi interconnessi e comunicanti tra loro attraverso una o più reti di comunicazione. Tali reti di comunicazione possono eventualmente avere una relazione gerarchica tra loro. Una funzionalità espletata da un tale sistema è modellata come un applicazione che può risiedere in un singolo dispositivo, come l applicazione C in figura 1.2, o essere distribuita tra diversi dispositivi, come le applicazioni A e B nella stessa figura. Per esempio, una applicazione può consistere nella chiusura di uno o più anelli di controllo dove l acquisizione delle misure è realizzata da un dispositivo, l algoritmo di controllo da un altro, e l invio dei comandi per il controllo da un altro ancora. 3

4 Il dispositivo è definito come un entità fisica indipendente capace di realizzare una o più funzionalità ed è limitato dalle sue interfacce, ossia dai componenti hardware e software che gli permettono di comunicare con l esterno. Come illustrato in figura 1.3, un dispositivo deve contenere almeno una risorsa e almeno un interfaccia, intesa verso il processo o verso la rete di comunicazione. Figura 1.3 Esempio di un generico dispositivo Una risorsa può essere considerata una suddivisione logica della struttura software (ed eventualmente hardware) di un dispositivo la quale abbia un controllo indipendente delle sue operazioni. Essa può quindi essere creata, configurata, parametrizzata, fatta partire, cancellata, senza condizionare altre risorse nello stesso dispositivo. La funzione di una risorsa è di accettare dati e/o eventi dal processo e/o dalla rete di comunicazione, di processarli, di restituire dati e/o eventi al processo e/o alla rete di comunicazione, così come specificato dall applicazione che la sta utilizzando. In una risorsa devono essere presenti: una o più applicazioni locali, o parti d applicazioni distribuite, che processano dati ed eventi interni; funzioni che collegano i dati e gli eventi da e verso il processo e/o la rete di comunicazione con quelli interni; una funzione di pianificazione delle attività (per esempio ciclica) per il coordinamento tra queste funzionalità. I dati sono delle rappresentazioni di fatti in una maniera formalizzata adatta alla comunicazione, alla interpretazione o al processamento da parte della risorsa; un esempio di dato è il codice binario corrispondente a una misura. 4

5 Gli eventi rappresentano l occorrenza di particolari condizioni come, per esempio, il raggiungimento di una determinata temperatura. Un interfaccia di processo mette in relazione le risorse contenute nel dispositivo con il processo fisico, comunicando con i sensori e gli attuatori. Le informazioni scambiate con il processo fisico sono presentate alle risorse come dati del processo e/o come eventi associati al processo. Un interfaccia di comunicazione mette in relazione le risorse con quelle appartenenti ad altri dispositivi, per lo scambio d informazioni attraverso una rete di comunicazione. Attraverso quest interfaccia alla risorsa possono essere presentate le informazioni, come dati o eventi, e forniti servizi addizionali tra i quali il supporto alla programmazione, la configurazione del sistema, la diagnostica. Un applicazione specifica le operazioni che devono essere svolte sui dati come conseguenza degli eventi e, come si è detto, può essere distribuita tra molte risorse nello stesso o in differenti dispositivi. Una risorsa determina le risposte ad eventi interni, di processo, o di comunicazione mediante le relazioni causali specificate dall applicazione, o dalla parte d applicazione, che la utilizza. Esempi di risposte possono essere: la pianificazione di operazioni, l esecuzione di operazioni, la modifica di variabili, la generazione di eventi addizionali, l interazione con le interfacce di processo e di comunicazione. Nei moderni sistemi di controllo e di misura per processi industriali, le cui architetture prevedono l interconnessione di numerosi dispositivi, si impiegano sia dei controllori a logica programmabile (o PLC, dall inglese Programmable Logic Controller ) che dei calcolatori di tipo tradizionale. In linea di principio si utilizzano i PLC quando vi è la necessità di collegarsi direttamente ai sensori e agli attuatori; un calcolatore di tipo tradizionale è invece utilizzato come dispositivo se deve soprattutto colloquiare con altri dispositivi, PLC o altri calcolatori, attraverso le reti di comunicazione. Cenni storici La possibilità di far eseguire in maniera automatica processi di lavorazione o loro parti è sempre stato uno degli obiettivi della tecnica, fin dalla sua nascita. Prima della scoperta dell elettricità automatismi funzionanti con controlli di tipo meccanico erano già diffusi: tra i più comuni si ricordano l orologio a pendolo, l orologio ad acqua e il regolatore di velocità di Watt. 5

6 Con il diffondersi dell utilizzo dell elettricità, si cominciarono a utilizzare dispositivi elettromeccanici, come relè e temporizzatori per le applicazioni d automazione. Tali dispositivi permettevano effettivamente di realizzare, con relativa facilità, dei sistemi di controllo i quali, però, presentavano diversi svantaggi: non avevano un elevata velocità di elaborazione dei segnali, erano molto costosi, erano riconfigurabili con difficoltà. La loro progettazione, inoltre, era lunga e complessa così come la loro installazione e la successiva manutenzione. L avvento dell elettronica, con l introduzione del transistore prima e dei circuiti integrati poi, risolse molti di questi problemi ma non permetteva ancora di realizzare automatismi flessibili, cioè che avessero la capacità di essere adattati, in tempi brevi, allo svolgimento di nuove funzioni. L introduzione del calcolatore elettronico, con la sua caratteristica di avere un comportamento programmabile, non poteva non avere ripercussioni per le aziende che si occupavano di automazione industriale. Vari autori concordano nel fissare la data di nascita del primo controllore a logica programmabile, o, più semplicemente, del PLC nell anno 1968, quando la General Motors negli Stati Uniti specificò le caratteristiche desiderate per una nuova generazione di controllori da destinare ai propri impianti di produzione. Essi avrebbero dovuto: essere facilmente programmati e riprogrammati, eventualmente sul luogo di funzionamento; essere di facile manutenzione, e quindi di concezione modulare; essere abbastanza robusti da poter funzionare senza problemi in un ambiente industriale in presenza di interferenze elettromagnetiche, polvere, vibrazioni; occupare meno spazio rispetto ai sistemi allora utilizzati; essere competitivi nei costi. Altri criteri erano la possibilità di espandere la memoria, di comunicare con altri sistemi per la registrazione dei dati, di accettare segnali in media tensione alternata. Il risultato fu lo sviluppo della prima generazione di PLC i quali non erano altro che dei sequenziatori riprogrammabili. Nella metà degli anni 70 l Allen-Bradley introdusse il primo PLC basato su un microprocessore (era l Intel-8080) e da allora la loro evoluzione è continua progredendo in parallelo con quella dell informatica classica. Attualmente un PLC di classe elevata è basato su un sistema multiprocessore, ha possibilità integrate di connessione in rete informatica, è capace di eseguire funzioni molto complesse. È praticamente basato sulle stesse tecnologie di un calcolatore convenzionale ma è adattato al suo utilizzo principale, il controllo di processi industriali. 6

7 1.3 Il controllore a logica programmabile Cosa si intende per controllore a logica programmabile o PLC? Per rispondere in modo esauriente a questa domanda viene in aiuto lo standard 1131 del Comitato Elettrotecnico Internazionale, che lo definisce come un Sistema elettronico a funzionamento digitale, destinato all uso in ambito industriale, che utilizza una memoria programmabile per l archiviazione interna di istruzioni orientate all utilizzatore per l implementazione di funzioni specifiche, come quelle logiche, di sequenziamento, di temporizzazione, di conteggio e di calcolo aritmetico, e per controllare, mediante ingressi ed uscite sia digitali che analogici, vari tipi di macchine e processi. Viene inoltre definito come sistema controllore a logica programmabile o sistema PLC la: Configurazione realizzata dall utilizzatore, formata da un controllore a logica programmabile e dalle periferiche associate, necessaria al sistema automatizzato previsto. Nell uso comune con il termine PLC si indica indifferentemente sia il PLC vero e proprio, cioè la scheda processore, sia l intero sistema completo delle sue schede di interfaccia. Si indicherà qui con il sistema PLC l insieme dei dispositivi hardware e software relativo che compongono un sistema di automazione basato su un controllore a logica programmabile. Figura 1.4 Aspetto schematico di un PLC La configurazione minima di un sistema PLC (Figura 1.4) è composta dai seguenti cinque componenti fondamentali: l armadio, il modulo processore, i moduli di ingresso/uscita, il modulo alimentatore, il terminale di programmazione. L armadio (detto anche cestello o rack ) contiene e racchiude tutti gli altri moduli, assicurandone la connessione meccanica e il collegamento elettrico. Ha in genere la forma di un parallelepipedo aperto su di un lato per permettere l inserimento dei moduli che risultano collegati elettricamente tra di loro grazie alla presenza, sul lato opposto, di un circuito stampato con dei connettori. È di metallo 7

8 e deve essere connesso elettricamente a terra, sia per ragioni di sicurezza sia per meglio schermare i moduli alloggiati. Il modulo processore è il vero e proprio PLC ed è costituito essenzialmente da una scheda a microprocessore con una architettura simile a quelle dei calcolatori convenzionali. Esso controlla e supervisiona tutte le operazioni eseguite all interno del sistema, attraverso l esecuzione delle istruzioni contenute nella memoria. I moduli di ingresso/uscita, o moduli I/U, sono delle schede che permettono l interfacciamento tra la microelettronica del PLC e il modulo esterno, e devono perciò provvedere al condizionamento dei segnali e all isolamento. Il modulo alimentatore è una scheda che alimenta tutti gli altri moduli presenti nell armadio. Connesso alla rete di alimentazione elettrica, tale modulo fornisce una o più tensioni stabilizzate con un massimo di corrente erogabile. Il terminale di programmazione può essere o un dispositivo particolare o un semplice personal computer e serve per la programmazione del PLC che non ha, usualmente, dispositivi di interfaccia con l uomo. Il terminale di programmazione viene connesso al PLC solo quando viene utilizzato tramite una porta seriale e/o una rete informatica Il modulo processore Il modulo processore rappresenta il cuore del sistema PLC e racchiude una scheda con uno o più microprocessori, che eseguono i programmi del sistema operativo e quelli sviluppati dall utente, e la memoria dove questi programmi sono conservati, oltre a tutti i componenti necessari al funzionamento. Praticamente tutti i PLC moderni utilizzano microprocessori come unità di processo centrale; alcuni sono basati su microprocessori appositamente realizzati per interpretare direttamente le istruzioni sul bit le quali, come si vedrà, sono le più diffuse. Un tipico modulo processore potrebbe contenere tre microprocessori: uno specializzato per operare sul singolo bit, uno per le istruzioni di tipo aritmetico/logico, uno dedicato alle comunicazioni con i moduli di ingresso/uscita e con dispositivi esterni. La modalità di funzionamento più diffusa del modulo processore, realizzata dal sistema operativo, prevede l esecuzione di un ciclo composto dalle seguenti operazioni: aggiornamento dell area di memoria a tal scopo riservata con i valori provenienti dagli ingressi fisici; 8

9 esecuzione del programma (o dei programmi) utente operando sui valori della memoria e conservando i risultati sempre in memoria; esecuzione di programmi di gestione del sistema (per esempio per la diagnostica); scrittura sulle uscite fisiche dei loro valori conservati nell area di memoria a ciò riservata. Il ciclo sopra descritto viene talvolta indicato come ciclo a copia massiva degli ingressi e delle uscite. Esso permette una ottimizzazione delle comunicazioni con i moduli di ingresso/uscita, e garantisce che i valori memorizzati degli ingressi restino inalterati durante l esecuzione dei programmi. Si vuole sottolineare che la lettura degli ingressi e la scrittura delle uscite è gestita interamente dal sistema operativo, consentendo all utilizzatore di concentrarsi sul programma applicativo. Per particolari situazioni in cui non è tollerabile l attesa della fine del ciclo per leggere un ingresso o scrivere una uscita, può essere prevista la possibilità di eseguire delle operazioni con accesso immediato ai punti di ingresso/uscita. Non si deve abusare comunque nel loro utilizzo perché allungano in maniera non trascurabile i tempi di scansione del programma; per tale ragione esse sono solitamente riservate alla gestione di emergenze. Altra eccezione al ciclo di funzionamento può essere rappresentata dalla possibilità di gestire interrupt. La velocità di elaborazione del modulo viene descritta dal tempo di scansione, che è definito come il tempo che intercorre tra due attivazioni successive della stessa porzione del programma applicativo, comprendendo quindi il tempo necessario per effettuare l aggiornamento degli ingressi e delle uscite. Il tempo di scansione dà una indicazione dei tempi necessari a effettuare le fasi del ciclo di funzionamento prima descritto ed è, quindi, strettamente legato al numero di ingressi e di uscite da aggiornare e alle dimensioni e alla complessità del programma utente. Esso viene di solito indicato dal produttore come valor medio per programmi di media complessità e varia da qualche unità a qualche decina di millisecondi per Kiloword (1 Kiloword = 1024 parole) di programma, a seconda della classe del PLC. Il tempo di scansione non deve essere confuso con il tempo di risposta del sistema, definito come il massimo intervallo di tempo che passa tra la rilevazione di un certo evento e l esecuzione dell azione di risposta programmata. Tale tempo, infatti, tiene conto anche dei ritardi introdotti dai moduli di ingresso/uscita. Il sistema operativo di un PLC è costituito da un insieme di programmi di supervisione che sono memorizzati in maniera permanente e costituiscono, in pratica, una parte essenziale del PLC stesso. Essi sono dedicati al controllo della attività, all elaborazione dei programmi utente, alla 9

10 comunicazione e ad altre funzioni. Tra queste ultime sono da ricordare le funzioni di diagnostica interna, quali watchdog timer sulle funzioni principali (per esempio, sul tempo di scansione), controlli di parità sulla memoria e sulle linee di comunicazione, controllo della tensione di alimentazione e dello stato delle batterie tampone. Tali funzioni possono limitarsi ad attivare indicatori dello stato (per esempio, memoria OK, batteria OK, processore OK ecc.) oppure possono avviare l esecuzione di routine di emergenza; viene inoltre in genere previsto l aggiornamento di bit interni di stato che possono essere utilizzati dai programmi utente. Le modalità operative di un PLC, spesso attivabili attraverso una chiave hardware per prevenire commutazioni accidentali, sono quelle di esecuzione, di validazione e di programmazione. Nella modalità di esecuzione, i programmi utente vengono eseguiti e l aggiornamento degli ingressi e delle uscite viene effettuato. Nella modalità di validazione vengono eseguiti i programmi, ma l aggiornamento delle uscite è disabilitato; ciò permette di provare la correttezza del codice sviluppato senza preoccuparsi delle possibili conseguenze di errori di programmazione. La modalità di programmazione è utilizzata per caricare nella memoria del PLC il programma sviluppato; in alcuni casi la modalità di programmazione on-line prevede la scrittura del programma direttamente nella memoria del PLC. Il fatto che fosse necessario, in passato, programmare il PLC direttamente nella sua memoria, insieme all utilizzo di microprocessori non standard, ha fatto sì che, ancora oggi, in molti PLC il programma venga interpretato; ogni istruzione viene cioè convertita in codice macchina immediatamente prima di essere eseguita. Attualmente, la maggior diffusione di architetture basate su processori convenzionali, insieme all utilizzo di personal computer come terminali di programmazione, sta portando alla realizzazione di PLC per i quali è prevista una fase di compilazione prima dell esecuzione del programma. La memoria di un PLC è solitamente organizzata per aree distinte. Una possibile ripartizione della memoria è la seguente: area sistema operativo riservata alla memorizzazione permanente dei programmi del sistema operativo e che deve essere di tipo a sola lettura (ROM, Read Only Memory); area di lavoro del sistema operativo riservata alla memorizzazione di dati intermedi da parte dei programmi del sistema operativo e che, come tale, deve permettere la lettura e la scrittura (RAM, Random Access Memory); area ingressi/uscite riservata alla memorizzazione degli stati degli ingressi e delle uscite (RAM); area programmi utente riservata alla memorizzazione dei programmi utente; essa deve essere necessariamente di tipo RAM durante lo sviluppo dei programmi mentre può essere sostituita da 10

11 una PROM (memoria programmabile a sola lettura) una volta che il programma è stato realizzato e verificato; area dati utente riservata alla memorizzazione dei dati dei programmi utente e che deve essere quindi di tipo RAM. Le aree di memoria realizzate con RAM possono essere in parte o tutte alimentate da batterie tampone per evitare perdite di informazioni nel caso di mancanza di alimentazione. Per questa ragione, tali aree vengono solitamente realizzate in tecnologia CMOS, per limitare il consumo. In caso di mancanza di alimentazione, il sistema operativo o i programmi utente possono, attraverso i bit di stato, gestire la modalità di ripristino del funzionamento: nuova inizializzazione del sistema o ripartenza dell ultima istruzione effettuata. Quando un produttore indica la memoria disponibile su un PLC non sempre è chiaro a quali aree si riferisce: secondo logica dovrebbe indicare le dimensioni delle sole aree utente, ma la logica non sempre coincide con gli interessi commerciali. Le dimensioni di memoria offerte variano da mezzo Kiloword a qualche centinaio di Kiloword a seconda della classe del PLC considerato, con word di 8 o 16 bit. Sono poi dati generalmente dei limiti sul numero e sul tipo di ingressi e uscite gestibili, sul numero delle strutture speciali (timer, contatori) e sul numero di word a disposizione per altri dati. Altre caratteristiche del modulo processore sono la possibilità di espandere la memoria, il numero di armadi di I/U gestibili direttamente, il numero di armadi gestibili in modalità remota con i relativi tempi per la scansione, il numero e la qualità di porte di comunicazione disponibili (seriale, parallela, di rete), il tipo di linguaggi supportati I moduli di ingresso/uscita I moduli di ingresso e uscita, sia digitali sia analogici, sono i moduli attraverso cui il PLC comunica con il processo fisico, rilevando eventi e dati dai sensori e comandano azioni agli attuatori. Dal punto di vista elettrico essi devono realizzare l interfaccia tra i livelli di tensione TTL o CMOS con cui opera l elettronica del PLC e le tensioni (o correnti) usate per la trasmissione dei segnali che possono andare da qualche decina di Volt a centinaia di Volt sia in continua che in alternata. Questo permette, nella maggior parte dei casi, di connettere il PLC direttamente ai vari dispositivi presenti sul campo riducendo al minimo la necessità di ulteriori condizionamenti del segnale. Inoltre, molto spesso gli ingressi e le uscite sono isolati galvanicamente, attraverso fotoaccoppiatori o trasformatori, dall elettronica interna del PLC, in modo da evitare che eventuali impulsi di tensione possano danneggiare il sistema. 11

12 La modularità prevista per i moduli di ingresso e uscita e la disponibilità di molti differenti tipi rendono possibile una realizzazione del sistema PLC tagliata per il particolare problema che si sta affrontando. Il loro indirizzamento da programma, cioè gli indirizzi delle parole di memoria dove vengono memorizzati gli stati degli ingressi e delle uscite, dipende da dove fisicamente il modulo viene posto nell armadio, o negli armadi, del PLC. Per questa ragione sono di solito presenti accorgimenti meccanici per evitare che un modulo possa essere installato in una posizione diversa da quella prevista. I moduli di ingresso/uscita digitali sono generalmente forniti di circuiti di filtraggio contro il rumore e di indicatori di stato prima e/o dopo l isolamento. Le informazioni tecniche per tali moduli devono prevedere il numero di ingressi o uscite, le tensioni di riferimento, il ritardo di segnalazione introdotto. Valori comuni per le tensioni di riferimento per gli stati ON e OFF sono 0-24 V e V in corrente continua o alternata, 0-5 V in corrente continua (livelli TTL), 0-50 V in corrente continua. Le uscite, di solito protette da fusibili, sono realizzate attraverso transistori, per corrente continua, TRIAC o SCR, per corrente alternata, oppure relè, per corrente continua e alternata. Nel caso di uscite di corrente continua realizzate tramite transistori, deve essere specificato anche se la corrente è fornita al carico o assorbita da esso, per permetterne il corretto collegamento. I moduli di ingresso/uscita analogici sono moduli che realizzano le conversioni digitali/analogiche o analogiche/digitali richieste per interfacciare direttamente segnali analogici (continui nel tempo e nei valori) con il PLC che, essendo un calcolatore, lavora con stringhe di bit di lunghezza finita nel tempo discreto. Questi moduli trattano una ampia gamma di segnali, possono avere intervalli di lavoro e caratteristiche filtranti selezionabili via software, possono realizzare la scalatura automatica del dato in unità ingegneristiche, sono anch essi optoisolati e possiedono indicatori del loro stato. Le informazioni solitamente disponibili per questi moduli riguardano i valori dei segnali trattati, la possibilità di accettare ingressi single-ended o differenziali, la risoluzione di conversione, la rappresentazione dei dati fornita, la velocità di conversione. Valori tipici dei segnali trattati sono 5 V, 10 V, 0-5 V, 4-20 ma in corrente continua. I moduli di ingresso utilizzano di solito, per ragioni economiche, un solo convertitore analogico/digitale e un multiplexer per collegarvi i vari canali di ingresso. Alcuni moduli di uscita hanno la caratteristica di poter fare assumere alle uscite uno stato predefinito se non hanno nuove informazioni dal PLC entro un tempo fissato. Data la loro diffusione, esistono moduli di ingressi previsti per l utilizzo diretto di sensori di temperatura come i resistivi a metallo (RTD) e le termocoppie. 12

13 1.3.3 Il modulo alimentatore Il modulo alimentatore fornisce, attraverso l armadio, l alimentazione elettrica stabilizzata necessaria al funzionamento di tutti gli altri moduli. Sarà quindi composto da un trasformatore, da un circuito rettificatore, da un filtro, da un circuito stabilizzatore e da un circuito per la protezione da sovracorrenti o cortocircuiti. Tra le sue caratteristiche peculiari vi sono la potenza massima fornibile, la possibilità di connessione in parallelo (per aumentare la potenza disponibile o per ottenere una ridondanza di sicurezza), la possibilità di inviare al PLC una segnalazione di shutdown se l'alimentazione in ingresso scende al di sotto di certi limiti (il PLC potrebbe usare tale segnalazione per attivare delle procedure prima dell effettivo spegnimento), la presenza di indicatori del suo stato. Ogni modulo componente di un sistema PLC assorbe una determinata potenza e quindi il dimensionamento dell'alimentatore deve essere realizzato considerando la somma delle potenze richieste dai moduli previsti, aumentata di una certa percentuale per tener conto di eventuali espansioni future L'armadio L armadio, o rack, deve contenere i moduli componenti di un sistema PLC e assicurare la connessione elettrica (attraverso il bus) e meccanica, oltre che alla schermatura. Le sue caratteristiche sono essenzialmente di tipo meccanico come il numero di slot, le dimensioni di ingombro, le modalità di fissaggio Il terminale di programmazione Il PLC non prevede tastiere e schermi per la comunicazione con il programmatore, e quindi la sua programmazione deve avvenire per il tramite di dispositivi particolari. I terminali a tastiera, ancora molto utilizzati per i piccoli PLC, si connettono direttamente al PLC attraverso una porta di comunicazione (per esempio, seriale) e presentano all'operatore una tastiera per l inserimento delle varie istruzioni, un piccolo display a cristalli liquidi per il controllo del 13

14 programma, e delle limitate funzioni di composizione. In questo caso la programmazione avviene direttamente nella memoria del PLC. Sono molto utilizzati, attualmente, sistemi di sviluppo basati su personal computer i quali facilitano molto la programmazione, la quale può essere effettuata anche off-line. Essi presentano funzionalità di composizione dei programmi molto complesse e hanno la capacità di memorizzazione permanente dei programmi sviluppati. Sono connessi al PLC o direttamente o attraverso una rete informatica; in quest ultimo caso un solo personal computer può realizzare lo sviluppo e il caricamento dei programmi per tutti i PLC connessi in rete. Sono inoltre tipicamente previste funzioni di monitoraggio dell esecuzione del programma e delle aree di memoria del PLC, eseguibili anche durante il normale funzionamento del dispositivo I moduli speciali Nell'ambito di un sistema PLC esiste poi una vasta gamma di moduli che realizzano delle funzionalità speciali in maniera da rendere il sistema ancora più flessibile e più adeguato a rispondere a diverse esigenze. Moduli di I/U remoto. Se il numero di punti di ingresso e uscita è elevato ed essi sono inoltre disposti su una superficie molto estesa, è conveniente realizzare il cosiddetto I/U remoto. in questo caso, vi sono armadi di I/U sparsi nell impianto che sono poi collegati al PLC attraverso un modulo di I/U remoto che provvede a inviare lo stato degli ingressi e delle uscite dell armadio in cui è montato attraverso una linea seriale. Moduli per la connessione in rete. Sono moduli che gestiscono i protocolli di comunicazione per le diverse tipologie di reti informatiche che possono coinvolgere un sistema PLC (bus di campo, reti proprietarie, ETHERNET). Moduli coprocessore. Sono moduli che contengono un vero e proprio calcolatore convenzionale il quale può accedere direttamente ai dati contenuti nella memoria del PLC. Con tali moduli è possibile eseguire elaborazioni anche complesse attraverso programmi scritti in linguaggi di programmazione classici come BASIC o il C; essi possono comprendere unità di memorizzazione di massa e comunicare direttamente con l'esterno attraverso interfacce classiche come la seriale RS-232, la parallela Centronics, lo standard PCMCIA. Moduli PID. Se la regolazione PID, proporzione-integrale-derivata, non è disponibile, o non può essere eseguita direttamente dal PLC a causa della lunghezza del ciclo di scansione, tale modulo permette di avere a disposizione alcuni anelli PID a cui il PLC deve limitarsi a fornire i 14

15 riferimenti. Oltre alle funzionalità tipiche del regolatore PID, tali moduli possono essere autosintonizzati e permette un passaggio neutro tra modalità di regolazione manuale e automatica. Moduli di servo. Sono moduli che realizzano direttamente, e in maniera autonoma, l'asservimento di uno (o più) motori a passo, motori idraulici, motori in corrente continua con encoder incrementali. Moduli encoder. Realizzano tutte le funzionalità necessarie per utilizzare uno o più encoder incrementali o assoluti. Sono essenzialmente moduli con contatori ad alta velocità. Moduli interfaccia operatore. Rendono possibile il colloquio di un operatore con il PLC attraverso tastiere e display alfanumerici. Attualmente questo tipo di funzionalità viene sempre più spesso realizzato con calcolatori tradizionali connessi in rete con il PLC. Moduli di backup. Sono moduli che, inseriti negli armadi di due PLC differenti e collegati tra loro, permettono di avere una funzionalità di backup. In un sistema a massima disponibilità il modulo processore di riserva, attraverso tali moduli, viene informato costantemente sullo stato del modulo processore principale, esegue lo stesso programma e può, in caso di malfunzionamento di quest'ultimo, sostituirlo in tempi brevissimi nella gestione degli ingressi e delle uscite; eventualmente si può avere una duplicazione anche degli altri moduli che compongono il sistema. Un altra modalità di backup, detta a sicurezza intrinseca, prevede che i due moduli processore siano concordi nel decidere lo stato che deve assumere un uscita prima che ciò sia effettivamente eseguito. 1.4 Linguaggio di programmazione Lo standard IEC 1131 definisce anche i linguaggi di programmazione per i sistemi di controllo, in generale, e i controllori a logica programmabile, in particolare. Tale standard dovrebbe far progredire verso una normalizzazione della sintassi dei linguaggi di programmazione che conduca a metodi moderni per lo sviluppo di applicazioni (programmazione strutturata, modularità del software), aiuti la portabilità dei codici tra macchine diverse, faciliti la verifica dei codici, permetta di riutilizzare codice già sviluppato, riduca i costi e il tempo di sviluppo. Lo standard prevede i seguenti cinque linguaggi di programmazione per i PLC: diagramma funzionale sequenziale (o SFC, da Sequential Functional Chart), linguaggio a contatti (Ladder Diagram), diagramma a blocchi funzionali (o FBD, da Function Block Diagram), lista di istruzioni, testo strutturato. I primi tre sono linguaggi di programmazione grafici, gli ultimi due sono linguaggi testuali. 15

16 Il diagramma funzionale sequenziale permette di formulare le applicazioni di controllo di processi fisici utilizzando i concetti di fase e di transizione. Brevemente, le fasi rappresentano le azioni da compiere, eventualmente in parallelo, mentre le transizioni rappresentano le condizioni da soddisfare affinché si possa passare da una fase all altra. Esso può essere anche utilizzato per la definizione delle specifiche funzionali del sistema automatizzato. é un linguaggio gerarchicamente superiore agli altri quattro nel senso che è prevista la possibilità di formulare le fasi e le transizioni identificate attraverso l'utilizzo di uno degli altri quattro linguaggi. Tra le sue caratteristiche si ricordano la possibilità di prevedere sequenze che si sviluppano in parallelo o in alternativa, eventualmente assegnando loro delle priorità, e la possibilità di prevedere sequenze di retroazione che modifichino lo svilupparsi delle sequenze normali. Il linguaggio a contatti, conosciuto anche con il nome inglese Ladder Diagram, prevede l'utilizzo degli elementi contatto aperto, contatto chiuso e bobina, tipici degli schemi di controllo a relè elettromeccanici. Sono inoltre previste delle istruzioni per realizzare funzioni di temporizzazione e di conteggio. Il linguaggio a contatti è stato concepito per trattare principalmente logica binaria anche se è stato esteso attraverso l uso di funzioni speciali per permettergli, per esempio, di poter trattare numeri reali e realizzare funzionalità di controllo di processo (regolatore PID). Il diagramma a blocchi funzionali è anch esso un linguaggio di programmazione concepito per trattare principalmente logica binaria. Utilizza, per definire in forma grafica azioni da compiere e condizioni da verificare, una simbologia derivante dalla progettazione dei circuiti elettronici. La lista di istruzioni è un linguaggio di programmazione testuale simile ai linguaggi assemblativi dei calcolatori tradizionali. Presente soprattutto nei PLC di origine tedesca con la sigla AWL, è utilizzato soprattutto da programmatori che provengono dal mondo informatico. Il testo strutturato è un linguaggio di programmazione testuale ad alto livello, simile al PASCAL, con adattamenti all utilizzo nei sistemi di controllo. I linguaggi di programmazione più utilizzati al giorno d oggi restano il linguaggio a contatti e la lista di istruzioni, offerti, da soli o insieme, da tutti i costruttori di PLC. Cominciano a diffondersi anche applicazioni in diagramma funzionale sequenziale, le quali permettono una maggiore facilità di scrittura e leggibilità dei programmi; molto spesso però le singole fasi e transizioni debbono poi essere descritte attraverso altri linguaggi. Il testo strutturato è stato recentemente introdotto da alcuni costruttori, anche se il suo utilizzo non si è ancora diffuso; molto probabilmente si affermerà nel futuro, con il diffondersi della cultura informatica e la necessità di combinare insieme, in certe applicazioni, PLC e calcolatori tradizionali. 16

17 1.5 Classificazione dei PLC Data la diversità delle offerte dei produttori per quanto riguarda i controllori a logica programmabile, si ritiene utile proporre una loro classificazione in quattro categorie: micro PLC, piccoli PLC, medi PLC e grandi PLC. I micro PLC sono dei PLC che trattano fino a 64 punti di ingresso/uscita, generalmente tutti di tipo digitale, con memorie di 1 o 2 K. Non hanno, di solito, una struttura modulare ad armadio anche se possono prevedere delle espansioni per gli I/U. L insieme di istruzioni comprende quelle di base, quelle di temporizzazione e conteggio, oltre alle operazioni aritmetiche. Sono principalmente utilizzati come sostituzione di logiche a relè in applicazioni come il controllo di macchine operatrici, di ascensori, di lavatrici. I piccoli PLC trattano da 64 a 512 punti di ingresso/uscita, in predominanza digitali, ma vi possono essere capacità di I/U analogiche. Hanno una struttura modulare ad armadio e una memoria che arriva fino a 4 K. Possono avere capacità di connessione in rete e di gestione di I/U remoto. L insieme di istruzioni è più completo rispetto ai micro. I medi PLC possono arrivare a trattare da 256 a 2048 punti di ingresso/uscita e avere una memoria che arriva a qualche decina di k. Hanno una struttura modulare ad armadio, gestiscono l I/U remoto e sono arricchiti con moduli speciali. Hanno elevate capacità di comunicazione in rete informatica e un insieme di istruzioni molto completo; alcuni sono dotati di linguaggi di programmazione più evoluti. I grandi PLC sono caratterizzati dalla capacità di trattare numerosi punti di ingresso/uscita, di solito qualche migliaio, e dalla disponibilità di centinaia di K di memoria. Sono di solito utilizzati come interfacciamento tra PLC di minori prestazioni e calcolatori di gestione. Il loro insieme di istruzioni, molto completo, permette notevoli capacità di trattamento di informazioni. 17

controllore a logica programmabile Programmable Logic Controller (PLC)

controllore a logica programmabile Programmable Logic Controller (PLC) Introduzione Programmable Logic Controller (PLC) Può essere considerato un dispositivo di controllo per applicazioni generiche, ma è caratterizzato da un alto grado di specializzazione controllo logico/sequenziale

Dettagli

La tecnica proporzionale

La tecnica proporzionale La tecnica proporzionale Regolatori di pressione La tecnica proporzionale Regolatori di pressione La tecnica proporzionale La tecnica proporzionale Controllo direzione e flusso La tecnica proporzionale

Dettagli

PLC Programmable Logic Controller

PLC Programmable Logic Controller PLC Programmable Logic Controller Sistema elettronico, a funzionamento digitale, destinato all uso in ambito industriale, che utilizza una memoria programmabile per l archiviazione di istruzioni orientate

Dettagli

Esame di INFORMATICA

Esame di INFORMATICA Università di L Aquila Facoltà di Biotecnologie Esame di INFORMATICA Lezione 4 MACCHINA DI VON NEUMANN Anni 40 i dati e i programmi che descrivono come elaborare i dati possono essere codificati nello

Dettagli

Sistemi di Automazione Industriale

Sistemi di Automazione Industriale Introduzione ai PLC Sistemi di Automazione Industriale Ridurre e/o eliminare il ruolo dell operatore umano Ogni sistema di automazione prevede: Sistema Controllato; è un generatore di eventi non prevedibili

Dettagli

Architettura hardware

Architettura hardware Architettura dell elaboratore Architettura hardware la parte che si può prendere a calci Sistema composto da un numero elevato di componenti, in cui ogni componente svolge una sua funzione elaborazione

Dettagli

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC.

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Nelle automazioni e nell industria di processo si presenta spesso il problema di gestire segnali analogici come temperature,

Dettagli

Prof. Capuzzimati Mario - ITIS Magistri Cumacini - Como LOGICA DI CONTROLLO

Prof. Capuzzimati Mario - ITIS Magistri Cumacini - Como LOGICA DI CONTROLLO Logiche di controllo LOGICA DI CONTROLLO Una automazione può, oggi, essere realizzata secondo due diverse tecnologie. In passato la logica di controllo era implementata (realizzata) attraverso la tecnologia

Dettagli

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA'

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA' PREMESSA In questa lezione analizziamo i concetti generali dell automazione e confrontiamo le diverse tipologie di controllo utilizzabili nei sistemi automatici. Per ogni tipologia si cercherà di evidenziare

Dettagli

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione.

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione. Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione. Compito fondamentale di un S.O. è infatti la gestione dell

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA

Dettagli

Dispensa di Informatica I.1

Dispensa di Informatica I.1 IL COMPUTER: CONCETTI GENERALI Il Computer (o elaboratore) è un insieme di dispositivi di diversa natura in grado di acquisire dall'esterno dati e algoritmi e produrre in uscita i risultati dell'elaborazione.

Dettagli

NORMA CEI EN 61131. PLC: programmazione. PLC: programmazione. PLC: programmazione. Automazione Industriale 3. Automazione Industriale

NORMA CEI EN 61131. PLC: programmazione. PLC: programmazione. PLC: programmazione. Automazione Industriale 3. Automazione Industriale NORMA CEI EN 61131 Ing.Francesco M. Raimondi www.unipa.it/fmraimondi Lezioni del corso di Dipartimento di Ingegneria dell Automazione e dei Sistemi 1 La normativa IEC 1131 del 1993 ha standardizzato 5

Dettagli

Esame di Stato 2015. Materia: SISTEMI AUTOMATICI PRIMA PARTE

Esame di Stato 2015. Materia: SISTEMI AUTOMATICI PRIMA PARTE Esame di Stato 2015 Materia: SISTEMI AUTOMATICI PRIMA PARTE Il problema proposto riguarda un sistema di acquisizione dati e controllo. I dati acquisiti sono in parte di natura digitale (misura del grado

Dettagli

C. P. U. MEMORIA CENTRALE

C. P. U. MEMORIA CENTRALE C. P. U. INGRESSO MEMORIA CENTRALE USCITA UNITA DI MEMORIA DI MASSA La macchina di Von Neumann Negli anni 40 lo scienziato ungherese Von Neumann realizzò il primo calcolatore digitale con programma memorizzato

Dettagli

Software relazione. Software di base Software applicativo. Hardware. Bios. Sistema operativo. Programmi applicativi

Software relazione. Software di base Software applicativo. Hardware. Bios. Sistema operativo. Programmi applicativi Software relazione Hardware Software di base Software applicativo Bios Sistema operativo Programmi applicativi Software di base Sistema operativo Bios Utility di sistema software Software applicativo Programmi

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

Il software impiegato su un computer si distingue in: Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi

Il software impiegato su un computer si distingue in: Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi Il Software Il software impiegato su un computer si distingue in: Software di sistema Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi Software applicativo Elaborazione testi Fogli elettronici Basi

Dettagli

PLC - Linguaggi. I linguaggi di programmazione dei PLC sono orientati ai problemi di automazione e utilizzano soprattutto:

PLC - Linguaggi. I linguaggi di programmazione dei PLC sono orientati ai problemi di automazione e utilizzano soprattutto: PLC - Linguaggi Il software è l elemento determinante per dare all hardware del PLC quella flessibilità che i sistemi di controllo a logica cablata non possiedono. Il software che le aziende producono

Dettagli

Il Personal Computer

Il Personal Computer Il Personal Computer Il case Il case (termine di origine inglese), anche chiamato cabinet (sempre dall'inglese, è il telaio metallico all'interno del quale sono assemblati i componenti principali di un

Dettagli

introduzione I MICROCONTROLLORI

introduzione I MICROCONTROLLORI introduzione I MICROCONTROLLORI Definizione Un microcontrollore è un dispositivo elettronico programmabile Può svolgere autonomamente diverse funzioni in base al programma in esso implementato Non è la

Dettagli

Laboratorio di Informatica

Laboratorio di Informatica per chimica industriale e chimica applicata e ambientale LEZIONE 4 - parte II La memoria 1 La memoriaparametri di caratterizzazione Un dato dispositivo di memoria è caratterizzato da : velocità di accesso,

Dettagli

Informatica - A.A. 2010/11

Informatica - A.A. 2010/11 Ripasso lezione precedente Facoltà di Medicina Veterinaria Corso di laurea in Tutela e benessere animale Corso Integrato: Matematica, Statistica e Informatica Modulo: Informatica Esercizio: Convertire

Dettagli

SISTEMI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI

SISTEMI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI SISTEMI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI Prof. Andrea Borghesan venus.unive.it/borg borg@unive.it Ricevimento: martedì, 12.00-13.00. Dip. Di Matematica Modalità esame: scritto + tesina facoltativa 1

Dettagli

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca. Liceo Tecnologico. Indirizzo Elettrico Elettronico

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca. Liceo Tecnologico. Indirizzo Elettrico Elettronico Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Liceo Tecnologico Indicazioni nazionali per i Piani di Studio Personalizzati Obiettivi Specifici di Apprendimento Allegato_C8-LT-02-Elettrico

Dettagli

Specializzazione Elettronica ed Elettrotecnica Articolazione Elettrotecnica. Elettronica ed Elettrotecnica - Classe 3^

Specializzazione Elettronica ed Elettrotecnica Articolazione Elettrotecnica. Elettronica ed Elettrotecnica - Classe 3^ Specializzazione Elettronica ed Elettrotecnica Articolazione Elettrotecnica Elettronica ed Elettrotecnica - Classe 3^ 1- Reti elettriche in corrente continua Grandezze elettriche fondamentali e loro legami,

Dettagli

Schema di anello di controllo digitale

Schema di anello di controllo digitale Dispositivi per il controllo diretto: dispositivi che implementano algoritmi di controllo e che sono collegati direttamente ai sensori ed agli attuatori presenti sul processo da controllare Dispositivi

Dettagli

INTRODUZIONE ALL' INFORMATICA

INTRODUZIONE ALL' INFORMATICA INTRODUZIONE ALL' INFORMATICA Gruppo MMP: Andrea Portugalli, Matteo montagna Luca Marazzina Anno2014 1 Informatica 1.1 informatica 1.2 sistema di elaborazione 1.3 componenti di un sistema 2 Hardware 2.1

Dettagli

Sistemi Informativi e Sistemi ERP

Sistemi Informativi e Sistemi ERP Sistemi Informativi e Sistemi Trasformare i dati in conoscenza per supportare le decisioni CAPODAGLIO E ASSOCIATI 1 I SISTEMI INFORMATIVI LI - E IMPRESA SISTEMA DI OPERAZIONI ECONOMICHE SVOLTE DA UN DATO

Dettagli

Liceo Tecnologico. Indirizzo Elettrico Elettronico. Indicazioni nazionali per Piani di Studi Personalizzati

Liceo Tecnologico. Indirizzo Elettrico Elettronico. Indicazioni nazionali per Piani di Studi Personalizzati Indicazioni nazionali per Piani di Studi Personalizzati Obiettivi Specifici d Apprendimento Discipline con attività di laboratorio 3 4 5 Fisica 99 Gestione di progetto 132 99 *Tecnologie informatiche e

Dettagli

All interno del computer si possono individuare 5 componenti principali: SCHEDA MADRE. MICROPROCESSORE che contiene la CPU MEMORIA RAM MEMORIA ROM

All interno del computer si possono individuare 5 componenti principali: SCHEDA MADRE. MICROPROCESSORE che contiene la CPU MEMORIA RAM MEMORIA ROM Il computer è un apparecchio elettronico che riceve dati di ingresso (input), li memorizza e gli elabora e fornisce in uscita i risultati (output). Il computer è quindi un sistema per elaborare informazioni

Dettagli

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 Leggere questo manuale prima dell uso e conservarlo per consultazioni future 1 DESCRIZIONE GENERALE L espansore senza fili è un modulo

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE. SETTORE TECNOLOGICO Indirizzo: Elettrotecnica ed Elettronica

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE. SETTORE TECNOLOGICO Indirizzo: Elettrotecnica ed Elettronica ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE Basilio Focaccia via Monticelli (loc. Fuorni) - Salerno PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE SETTORE TECNOLOGICO Indirizzo: Elettrotecnica ed Elettronica Anno scolastico:

Dettagli

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA INTRODUZIONE È denominata Architettura di rete un insieme di livelli e protocolli. Le reti sono organizzate gerarchicamente in livelli, ciascuno dei quali interagisce

Dettagli

Scopo della lezione. Informatica. Informatica - def. 1. Informatica

Scopo della lezione. Informatica. Informatica - def. 1. Informatica Scopo della lezione Informatica per le lauree triennali LEZIONE 1 - Che cos è l informatica Introdurre i concetti base della materia Definire le differenze tra hardware e software Individuare le applicazioni

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

P R O G E T T O L A R S A A P P U N T I S U L P. L. C.

P R O G E T T O L A R S A A P P U N T I S U L P. L. C. P R O G E T T O L A R S A A P P U N T I S U L P. L. C. L automazione di un qualunque procedimento industriale si ottiene mediante un insieme d apparecchiature, opportunamente collegate tra loro, in modo

Dettagli

Laboratorio di Informatica

Laboratorio di Informatica per chimica industriale e chimica applicata e ambientale LEZIONE 4 La CPU e l esecuzione dei programmi 1 Nelle lezioni precedenti abbiamo detto che Un computer è costituito da 3 principali componenti:

Dettagli

Architettura dei computer

Architettura dei computer Architettura dei computer In un computer possiamo distinguere quattro unità funzionali: il processore (CPU) la memoria principale (RAM) la memoria secondaria i dispositivi di input/output Il processore

Dettagli

Schema di anello di controllo digitale

Schema di anello di controllo digitale Dispositivi per il controllo diretto: dispositivi che implementano algoritmi di controllo e che sono collegati direttamente ai sensori ed agli attuatori presenti sul processo da controllare Dispositivi

Dettagli

Unità intelligenti serie DAT9000

Unità intelligenti serie DAT9000 COMPONENTI PER L ELETTRONICA INDUSTRIALE E IL CONTROLLO DI PROCESSO Unità intelligenti serie DAT9000 NUOVA LINEA 2010 www.datexel.it serie DAT9000 Le principali funzioni da esse supportate, sono le seguenti:

Dettagli

Software di sistema e software applicativo. I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche

Software di sistema e software applicativo. I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche Software di sistema e software applicativo I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche Software soft ware soffice componente è la parte logica

Dettagli

PLC Sistemi a Logica Programmabile

PLC Sistemi a Logica Programmabile PLC Sistemi a Logica Programmabile Prof. Nicola Ingrosso Guida di riferimento all applicazione applicazione dei Microcontrollori Programmabili IPSIA G.Ferraris Brindisi nicola.ingrosso @ ipsiaferraris.it

Dettagli

Corso PLC - Manuale Pratico 1

Corso PLC - Manuale Pratico 1 Corso PLC - Manuale Pratico 1 "!#$ % L'unità centrale di un PLC, chiamata più semplicemente CPU, normalmente occupa il primo modulo del rack. Si individua subito in quanto tipicamente è dotata di un selettore,

Dettagli

1. BASI DI DATI: GENERALITÀ

1. BASI DI DATI: GENERALITÀ 1. BASI DI DATI: GENERALITÀ BASE DI DATI (DATABASE, DB) Raccolta di informazioni o dati strutturati, correlati tra loro in modo da risultare fruibili in maniera ottimale. Una base di dati è usualmente

Dettagli

BMSO1001. Virtual Configurator. Istruzioni d uso 02/10-01 PC

BMSO1001. Virtual Configurator. Istruzioni d uso 02/10-01 PC BMSO1001 Virtual Configurator Istruzioni d uso 02/10-01 PC 2 Virtual Configurator Istruzioni d uso Indice 1. Requisiti Hardware e Software 4 1.1 Requisiti Hardware 4 1.2 Requisiti Software 4 2. Concetti

Dettagli

La gestione di un calcolatore. Sistemi Operativi primo modulo Introduzione. Sistema operativo (2) Sistema operativo (1)

La gestione di un calcolatore. Sistemi Operativi primo modulo Introduzione. Sistema operativo (2) Sistema operativo (1) La gestione di un calcolatore Sistemi Operativi primo modulo Introduzione Augusto Celentano Università Ca Foscari Venezia Corso di Laurea in Informatica Un calcolatore (sistema di elaborazione) è un sistema

Dettagli

- la possibilità di monitorare lo stato attuale della macchina - fornire una reportistica sulla base di alcune variabili

- la possibilità di monitorare lo stato attuale della macchina - fornire una reportistica sulla base di alcune variabili Il GAI WEB PORTAL nasce con un duplice obiettivo: - la possibilità di monitorare lo stato attuale della macchina - fornire una reportistica sulla base di alcune variabili Si tratta di un software installato

Dettagli

SOLUZIONI PER IL CONTROLLO DELLA QUALITA DELL ARIA NEGLI AMBIENTI CHIUSI

SOLUZIONI PER IL CONTROLLO DELLA QUALITA DELL ARIA NEGLI AMBIENTI CHIUSI SOLUZIONI PER IL CONTROLLO DELLA QUALITA DELL ARIA NEGLI AMBIENTI CHIUSI SOLUZIONI PER IL CONTROLLO DELLA QUALITA DELL ARIA NEGLI AMBIENTI CHIUSI Fasar Elettronica presenta una nuova linea di prodotti

Dettagli

Architettura di un calcolatore

Architettura di un calcolatore 2009-2010 Ingegneria Aerospaziale Prof. A. Palomba - Elementi di Informatica (E-Z) 7 Architettura di un calcolatore Lez. 7 1 Modello di Von Neumann Il termine modello di Von Neumann (o macchina di Von

Dettagli

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO Descrizione Nell ambito della rilevazione dei costi, Solari con l ambiente Start propone Time&Cost, una applicazione che contribuisce a fornire

Dettagli

IL CONTROLLO AUTOMATICO: TRASDUTTORI, ATTUATORI CONTROLLO DIGITALE, ON-OFF, DI POTENZA

IL CONTROLLO AUTOMATICO: TRASDUTTORI, ATTUATORI CONTROLLO DIGITALE, ON-OFF, DI POTENZA IL CONTROLLO AUTOMATICO: TRASDUTTORI, ATTUATORI CONTROLLO DIGITALE, ON-OFF, DI POTENZA TRASDUTTORI In un sistema di controllo automatico i trasduttori hanno il compito di misurare la grandezza in uscita

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Revision Date Description Paragraph TickRef 01 11-05-15 New release All #8416

Revision Date Description Paragraph TickRef 01 11-05-15 New release All #8416 Document Title Business Unit Product Line Controllo Multimotore Power Controls IRIS BLUE Revision Date Description Paragraph TickRef 01 11-05-15 New release All #8416 INDICE 1 Introduzione... 2 2 Controllo

Dettagli

Introduzione alle basi di dati. Gestione delle informazioni. Gestione delle informazioni. Sistema informatico

Introduzione alle basi di dati. Gestione delle informazioni. Gestione delle informazioni. Sistema informatico Introduzione alle basi di dati Introduzione alle basi di dati Gestione delle informazioni Base di dati Modello dei dati Indipendenza dei dati Accesso ai dati Vantaggi e svantaggi dei DBMS Gestione delle

Dettagli

DMA Accesso Diretto alla Memoria

DMA Accesso Diretto alla Memoria Testo di rif.to: [Congiu] - 8.1-8.3 (pg. 241 250) 08.a DMA Accesso Diretto alla Memoria Motivazioni Organizzazione dei trasferimenti DMA Arbitraggio del bus di memoria Trasferimento di un blocco di dati

Dettagli

automazione impianti produzione calcestruzzo per alimentazione vibropresse e tubiere

automazione impianti produzione calcestruzzo per alimentazione vibropresse e tubiere Contatto: DUECI PROGETTI srl Emanuele Colombo +39 335 8339312 automazione impianti produzione calcestruzzo per alimentazione vibropresse e tubiere Realizzato con Unigest-DP PRESENTAZIONE Si tratta di un

Dettagli

2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza

2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza SISTEMA INFORMATIVO page 4 2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza Il sistema è composto da vari elementi, software e hardware, quali la Gestione delle Code di attesa, la Gestione di

Dettagli

Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione

Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione Airone Funzioni di Esportazione Importazione 1 Indice AIRONE GESTIONE RIFIUTI... 1 FUNZIONI DI ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONE... 1 INDICE...

Dettagli

Contenuti. Visione macroscopica Hardware Software. 1 Introduzione. 2 Rappresentazione dell informazione. 3 Architettura del calcolatore

Contenuti. Visione macroscopica Hardware Software. 1 Introduzione. 2 Rappresentazione dell informazione. 3 Architettura del calcolatore Contenuti Introduzione 1 Introduzione 2 3 4 5 71/104 Il Calcolatore Introduzione Un computer...... è una macchina in grado di 1 acquisire informazioni (input) dall esterno 2 manipolare tali informazioni

Dettagli

BASE DI DATI: introduzione. Informatica 5BSA Febbraio 2015

BASE DI DATI: introduzione. Informatica 5BSA Febbraio 2015 BASE DI DATI: introduzione Informatica 5BSA Febbraio 2015 Di cosa parleremo? Base di dati relazionali, modelli e linguaggi: verranno presentate le caratteristiche fondamentali della basi di dati. In particolare

Dettagli

1.1.3.1. Conoscere i diversi tipi di memoria centrale presenti nel computer, quali: RAM (randomaccess memory), ROM (read-only memory)

1.1.3.1. Conoscere i diversi tipi di memoria centrale presenti nel computer, quali: RAM (randomaccess memory), ROM (read-only memory) 1.1.3.1 Conoscere i diversi tipi di memoria centrale presenti nel computer, quali: RAM (randomaccess memory), ROM (read-only memory) Se non fosse in grado di ricordare l uomo non sarebbe capace di eseguire

Dettagli

Il SOFTWARE DI BASE (o SOFTWARE DI SISTEMA)

Il SOFTWARE DI BASE (o SOFTWARE DI SISTEMA) Il software Software Il software Il software è la sequenza di istruzioni che permettono ai computer di svolgere i loro compiti ed è quindi necessario per il funzionamento del calcolatore. Il software può

Dettagli

1.4b: Hardware. (Memoria Centrale)

1.4b: Hardware. (Memoria Centrale) 1.4b: Hardware (Memoria Centrale) Bibliografia Curtin, Foley, Sen, Morin Informatica di base, Mc Graw Hill Ediz. Fino alla III : cap. 3.11, 3.13 IV ediz.: cap. 2.8, 2.9 Questi lucidi Memoria Centrale Un

Dettagli

PLC Sistemi a Logica Programmabile Il linguaggi di programmazione

PLC Sistemi a Logica Programmabile Il linguaggi di programmazione PLC Sistemi a Logica Programmabile Il linguaggi di programmazione Prof. Nicola Ingrosso Guida di riferimento all applicazione applicazione dei Microcontrollori Programmabili IPSIA G.Ferraris Brindisi nicola.ingrosso

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE PRIMA PROVA SCRITTA DEL 22 giugno 2011 SETTORE DELL INFORMAZIONE Tema n. 1 Il candidato sviluppi un analisi critica e discuta

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

Archivi e database. Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014

Archivi e database. Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014 Archivi e database Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014 Introduzione L esigenza di archiviare (conservare documenti, immagini, ricordi, ecc.) è un attività senza tempo che è insita nell animo umano Primi

Dettagli

ISTITUTO PROFESSIONALE PER L'INDUSTRIA E L ARTIGIANATO ALESSANDRO VOLTA GUSPINI. PROGRAMMA DIDATTICO con riferimento al programma ministeriale

ISTITUTO PROFESSIONALE PER L'INDUSTRIA E L ARTIGIANATO ALESSANDRO VOLTA GUSPINI. PROGRAMMA DIDATTICO con riferimento al programma ministeriale ISTITUTO PROFESSIONALE PER L'INDUSTRIA E L ARTIGIANATO ALESSANDRO VOLTA GUSPINI ANNO SCOLASTICO 2013-2014 PROGRAMMA DIDATTICO con riferimento al programma ministeriale MATERIA ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA

Dettagli

Gerarchia delle memorie

Gerarchia delle memorie Memorie Gerarchia delle memorie Cache CPU Centrale Massa Distanza Capacità Tempi di accesso Costo 2 1 Le memorie centrali Nella macchina di Von Neumann, le istruzioni e i dati sono contenute in una memoria

Dettagli

Sommario. Introduzione 1

Sommario. Introduzione 1 Sommario Introduzione 1 1 Il Telecontrollo 1.1 Introduzione... 4 1.2 Prestazioni di un sistema di Telecontrollo... 8 1.3 I mercati di riferimento... 10 1.3.1 Il Telecontrollo nella gestione dei processi

Dettagli

IL SOFTWARE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 13849-1:2008 (IIA PARTE) 1

IL SOFTWARE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 13849-1:2008 (IIA PARTE) 1 Ernesto Cappelletti (ErnestoCappelletti) IL SOFTWARE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 13849-1:2008 (IIA PARTE) 6 April 2012 1. Requisiti per la scrittura del software secondo la norma UNI EN ISO 13849-1:2008

Dettagli

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Le funzioni Una funzione è un operatore che applicato a uno o più argomenti (valori, siano essi numeri con virgola, numeri interi, stringhe di caratteri) restituisce

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Progettaz. e sviluppo Data Base

Progettaz. e sviluppo Data Base Progettaz. e sviluppo Data Base! Introduzione ai Database! Tipologie di DB (gerarchici, reticolari, relazionali, oodb) Introduzione ai database Cos è un Database Cos e un Data Base Management System (DBMS)

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Corso di Informatica

Corso di Informatica Corso di Informatica Modulo T2 1 Sistema software 1 Prerequisiti Utilizzo elementare di un computer Significato elementare di programma e dati Sistema operativo 2 1 Introduzione In questa Unità studiamo

Dettagli

Input/Output. Moduli di Input/ Output. gestiscono quantità di dati differenti a velocità diverse in formati diversi. n Grande varietà di periferiche

Input/Output. Moduli di Input/ Output. gestiscono quantità di dati differenti a velocità diverse in formati diversi. n Grande varietà di periferiche Input/Output n Grande varietà di periferiche gestiscono quantità di dati differenti a velocità diverse in formati diversi n Tutti più lenti della CPU e della RAM n Necessità di avere moduli di I/O Moduli

Dettagli

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub Ripetitori Dispositivi di rete I ripetitori aumentano la distanza che può essere ragginta dai dispositivi Ethernet per trasmettere dati l'uno rispetto all'altro. Le distanze coperte dai cavi sono limitate

Dettagli

LABORATORIO DI SISTEMI

LABORATORIO DI SISTEMI ALUNNO: Fratto Claudio CLASSE: IV B Informatico ESERCITAZIONE N : 1 LABORATORIO DI SISTEMI OGGETTO: Progettare e collaudare un circuito digitale capace di copiare le informazioni di una memoria PROM in

Dettagli

BASI DI DATI per la gestione dell informazione. Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone

BASI DI DATI per la gestione dell informazione. Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone BASI DI DATI per la gestione dell informazione Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone Libro di Testo 22 Chianese, Moscato, Picariello e Sansone BASI DI DATI per la Gestione dell

Dettagli

Aris TimeSheet. che guardano oltre. enti e aziende. Soluzioni per

Aris TimeSheet. che guardano oltre. enti e aziende. Soluzioni per Aris TimeSheet Soluzioni per enti e aziende che guardano oltre L applicativo ARIS TIMESHEET è stato progettato e sviluppato per supportare i project manager nel monitoraggio dello stato di avanzamento

Dettagli

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE Cabtrasf_parte_prima 1 di 8 CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE parte prima Una cabina elettrica è il complesso di conduttori, apparecchiature e macchine atto a eseguire almeno una delle seguenti funzioni:

Dettagli

IL PLC 1/9. permanente, la memoria volatile e i pin di I/O, oltre ad eventuali altri blocchi specializzati.

IL PLC 1/9. permanente, la memoria volatile e i pin di I/O, oltre ad eventuali altri blocchi specializzati. IL PLC 1/9 Storia Il motivo per il quale nacque il PLC fu la necessità di eliminare i costi elevati per rimpiazzare i sistemi complicatissimi basati su relè. Nel anni 70 la società Beadford Associates

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides Database Si ringrazia Marco Bertini per le slides Obiettivo Concetti base dati e informazioni cos è un database terminologia Modelli organizzativi flat file database relazionali Principi e linee guida

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Fondamenti di Informatica Ingegneria Clinica Lezione 16/10/2009. Prof. Raffaele Nicolussi

Fondamenti di Informatica Ingegneria Clinica Lezione 16/10/2009. Prof. Raffaele Nicolussi Fondamenti di Informatica Ingegneria Clinica Lezione 16/10/2009 Prof. Raffaele Nicolussi FUB - Fondazione Ugo Bordoni Via B. Castiglione 59-00142 Roma Docente Raffaele Nicolussi rnicolussi@fub.it Lezioni

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

Sistema di monitoraggio delle correnti in ingresso in impianti fotovoltaici

Sistema di monitoraggio delle correnti in ingresso in impianti fotovoltaici Sistema di monitoraggio delle correnti in ingresso in impianti fotovoltaici "L uso della piattaforma CompactRIO ha consentito l implementazione di un sistema di monitoraggio adatto ad essere utilizzato

Dettagli

TERM TALK. software per la raccolta dati

TERM TALK. software per la raccolta dati software per la raccolta dati DESCRIZIONE Nell ambiente Start, Term Talk si caratterizza come strumento per la configurazione e la gestione di una rete di terminali per la raccolta dati. È inoltre di supporto

Dettagli

Sistema di acquisizione dati

Sistema di acquisizione dati Sistema di acquisizione dati Ci sono innumerevoli ragioni sul perché é necessario acquisire informazioni dal mondo esterno: 1. Il controllo dei processi fisici che interessano la produzione industriale

Dettagli

Architettura del calcolatore

Architettura del calcolatore Architettura del calcolatore La prima decomposizione di un calcolatore è relativa a due macro-componenti: Hardware Software Architettura del calcolatore L architettura dell hardware di un calcolatore reale

Dettagli

SISTEMI DI ACQUISIZIONE

SISTEMI DI ACQUISIZIONE SISTEMI DI ACQUISIZIONE Introduzione Lo scopo dei sistemi di acquisizione dati è quello di controllo delle grandezze fisiche sia nella ricerca pura, nelle aziende e, per i piccoli utenti. I vantaggi sono:

Dettagli

Introduzione alle tecnologie informatiche. Strumenti mentali per il futuro

Introduzione alle tecnologie informatiche. Strumenti mentali per il futuro Introduzione alle tecnologie informatiche Strumenti mentali per il futuro Panoramica Affronteremo i seguenti argomenti. I vari tipi di computer e il loro uso Il funzionamento dei computer Il futuro delle

Dettagli

THEME Matrice di Competenza - Meccatronica

THEME Matrice di Competenza - Meccatronica AREE DI COMPETENZA FASI DELLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE 1. Effettuare la manutenzione e garantire l'affidabilità dei sistemi. svolgere le operazioni di manutenzione programmata di base su macchine e sistemi

Dettagli

Integrazione degli impianti fotovoltaici nella rete elettrica

Integrazione degli impianti fotovoltaici nella rete elettrica Integrazione degli impianti fotovoltaici nella rete elettrica G. Simioli Torna al programma Indice degli argomenti Considerazioni introduttive Quadro normativo - Norma CEI 11-20 Isola indesiderata - Prove

Dettagli

L informatica INTRODUZIONE. L informatica. Tassonomia: criteri. È la disciplina scientifica che studia

L informatica INTRODUZIONE. L informatica. Tassonomia: criteri. È la disciplina scientifica che studia L informatica È la disciplina scientifica che studia INTRODUZIONE I calcolatori, nati in risposta all esigenza di eseguire meccanicamente operazioni ripetitive Gli algoritmi, nati in risposta all esigenza

Dettagli