Rapporto di Previsione semestrale del Credito Cooperativo No. 1 Anno 1. Scenari Bancari Scenario triennale del sistema bancario nazionale

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1 Rapporto di Previsione semestrale del Credito Cooperativo No. 1 Anno 1 Scenari Bancari Scenario triennale del sistema bancario nazionale Federcasse, Servizio Studi, Ricerche e Statistiche Marzo 2013

2 SOMMARIO 1. L EDITORIALE 2. IL RAPPORTO IN UNA PAGINA 3. QUADRO MACRO a. Dinamiche recenti i. Congiuntura internazionale ii. Congiuntura italiana b. Previsioni c. Scenario peggiorativo 4. MERCATI FINANZIARI E TASSI 5. INDUSTRIA BANCARIA ITALIANA a. Dinamiche creditizie recenti b. Previsioni Stato Patrimoniale c. Previsioni Conto Economico 6. CREDITO COOPERATIVO 7. APPROFONDIMENTO 8. NOTA METODOLOGICA PAG. 2 PAG. 4 PAG. 5 PAG. 5 PAG. 5 PAG. 6 PAG. 8 PAG. 11 PAG. 12 PAG. 14 PAG. 14 PAG. 18 PAG. 22 PAG. 26 PAG. 30 PAG. 31 RESPONSABILE Juan Sergio Lopez (jlopez@federcasse.bcc.it, ) ANALISTI Stefano Di Colli (sdicolli@federcasse.bcc.it, ) Matteo Alessi (malessi@federcasse.bcc.it) Il Rapporto di Previsione del Credito Cooperativo Scenari Bancari è elaborato dal Servizio Studi, Ricerche e Statistiche di Federcasse all interno delle attività del progetto MECC (Modello Econometrico del Credito Cooperativo). Il MECC è un modello econometrico proprietario gestito dal Servizio Studi, Ricerche e Statistiche di Federcasse che consente di elaborare previsioni sul sistema bancario nazionale e regionale e sul Credito Cooperativo nazionale e regionale. Le previsioni sono state preliminarmente condivise con il Comitato Tecnico coordinato in collaborazione con il Servizio Rischi e Controlli di Federcasse. Si ringrazia la Dott.ssa Alessandra Appennini per il contributo metodologico alla ricostruzione di alcune delle serie storiche utilizzate. Il Rapporto è stato chiuso con le informazioni disponibili al 28 febbraio

3 1. L EDITORIALE : cinque anni di crisi. In questi cinque anni i numeri evidenziano un ruolo attivo delle banche a difesa del Sistema Paese, privo della ricetta della svalutazione della moneta e della spesa pubblica, strumenti di politica economica degli anni Le banche assurgono ad un ruolo di ammortizzatore della crisi con una strategia composita: i) continua l erogazione del credito, soprattutto sul finanziamento del circolante, ii) si avviano numerose e ripetute moratorie verso imprese e famiglie il cui costo finanziario è solamente a carico degli istituti di credito, iii) i manager bancari mantengono stabilmente basso il risk appetite dei portafogli finanziari delle banche e rafforzano il patrimonio di vigilanza di sistema, iv) si comprime il mark up del costo del denaro (cfr pag. 22) nonostante l avvio della fase di riprezzamento degli attivi e delle tensioni sullo spread Btp-Bund, v) il credito rimane generalmente ben frazionato e ben presidiato da garanzie reali, soprattutto nel Credito Cooperativo. La Banca d Italia sviluppa una azione di vigilanza sempre attenta e incisiva, che porterà a un maggior presidio del credito deteriorato a partire dai bilanci 2012, a miglioramenti della qualità della governance e dei sistemi di controllo interno. La Consob presidia una informativa finanziaria sempre molto dettagliata, generalmente la migliore in Europa, basti pensare che solo in Italia anche le piccole banche non quotate utilizzano pienamente i principi IFRS. Entrambe queste eccellenze sono testimoniate dal FMI. In questo quadro il risparmiatore ha due vantaggi: la sicurezza dei propri risparmi e costi ridottissimi per il salvataggio delle banche (in comparazione internazionale). La politica economica tuttavia rimane ferma, quasi immobile. Non percepisce il ruolo fondamentale delle imprese bancarie a sostegno del rilancio del Paese, lasciando che meccanismi fiscali di svantaggio continuino a giocare a sfavore delle banche italiane in ottica internazionale (in primis tempi e limiti di deducibilità delle svalutazioni su crediti), che i meccanismi di calcolo dei RWA risultino ancora molto diversi in Europa, e che una ampia serie di costi sia traslata dallo Stato sui conti economici bancari (le banche svolgono servizi in sostituzione dello Stato, di cui una parte su base gratuita). Manca anche uno schema di sostegno per le sofferenze, in particolare del comparto immobiliare, dalla cui ripresa passa molto del nostro futuro prossimo. 2

4 Il Banking in Italy si dimostra quindi solido. La ripresa del sistema Paese può contare sul suo sostegno e sulle sue professionalità, da sempre orientate alla economia reale più che alla finanza. In questo quadro, una riflessione sulle dinamiche dell economia nazionale: anche le piccole imprese spostano ora sull estero non solo la commercializzazione dei prodotti, ma parte della logistica e della produzione, con il risultato che gli affidamenti bancari sono in Italia ma parte del valore aggiunto e delle garanzie è oggi fuori confine. L estero rimane la chiave per la tenuta delle aziende nei prossimi tre anni, un tempo minimo per consentire le ristrutturazioni di impresa e il lancio di nuovi prodotti che il Sistema Paese ha già avviato. La dinamica con l estero è prevista in crescita del 4,1% nel 2014 (cfr. pag. 8). Questo percorso richiede professionalità più evolute e rilevanti investimenti in formazione. Per quanto tempo possiamo ancora permetterci di non accompagnare bene le nostre aziende all estero? Federico Cornelli 3

5 2. IL RAPPORTO IN UNA PAGINA 1. L economia mondiale sta attraversando una fase caratterizzata da elementi di incertezza che gravano sugli scenari dei prossimi anni e da forti eterogeneità tra le diverse aree geografiche. Le ipotesi sul periodo sono le seguenti: a. Il 2013 sarà un anno di transizione per il commercio internazionale che crescerà più del 2012 (3,72 per cento dal 3,00 per cento) ma sarà ancora penalizzato dalla recessione europea (-0,20 per cento il Pil della zona euro) e dal fiscal cliff negli Stati Uniti (che nel 2013 peserà negativamente per circa lo 0,6 per cento del Pil USA). Una ripresa mondiale più robusta si concretizzerà a partire dal b. Il tasso di cambio dollaro/euro rimarrà confinato in media d anno tra 1,30 e 1,37 dollari per euro. c. Il prezzo del petrolio rimarrà sostanzialmente stabile in media d anno. 2. L economia italiana è in recessione dalla seconda metà del Il 2013 dovrebbe essere l anno dell inversione di tendenza, ma restano molte incognite legate soprattutto al risultato incerto delle elezioni di febbraio. 3. Per l Italia, sono stati ipotizzati due scenari alternativi: il primo, quello centrale (il più probabile), si basa sul raggiungimento di un accordo politico allargato per governare il paese nei prossimi dodici/diciotto mesi per poi tornare a nuove elezioni e a una maggioranza relativamente stabile. Il secondo scenario, quello peggiorativo, ipotizza che si torni alle urne entro il terzo trimestre del In questo secondo caso, si è voluta considerare l ipotesi di stress di una crisi di fiducia sui mercati finanziari: l aumento dei rendimenti sui Btp toccherebbe un massimo superiore ai 770 punti base entro l estate per stabilizzarsi successivamente su livelli elevati in prospettiva storica. Si tratta di un ipotesi di stress ritenuta plausibile ma poco probabile, utile a capire il costo potenziale per l economia italiana e il sistema bancario di una crisi di fiducia. 4. In caso di instabilità politica, l effetto sul Pil dell aggravio dei costi legati alla spesa per interessi sarà di appesantire ulteriormente la recessione tuttora in corso (da -0,93 per cento previsto pel 2013 nello scenario centrale a -1,76 per cento) e allungarla anche al 2014 (- 0,07 per cento). 5. Il costo di un mancato accordo e di un eventuale crisi di fiducia sulla tenuta della finanza pubblica italiana sarebbe quindi di circa 0,8 punti di Pil nel 2013 e nel 2014 e 0,6 nel 2015, quasi tre punti percentuali di disoccupazione in più (13,27 per cento contro 10,39 per cento nel 2015), e un rapporto debito pubblico sul Pil più alto di oltre 8 punti percentuali nel Il sistema bancario registrerebbe un ulteriore riduzione della domanda di impieghi e della qualità creditizia. Da questi due effetti, uniti al riacutizzarsi (anche se solo temporaneo) delle difficoltà di funding, deriverebbe una minore erogazione di credito rispetto allo scenario centrale di circa il 2,5 per cento nel 2013, del 3,8 per cento nel 2014 e del 4,9 per cento nel Il costo per il sistema bancario, dovuto alla dinamica sfavorevole dei tassi associata allo scenario peggiorativo e alle inevitabili maggiori rettifiche determinate da un più intenso deterioramento creditizio, è stimato in minori utili periodo per circa 6,3 miliardi di euro (1,56 miliardi nel 2013, 2,59 nel 2014, 2,09 nel 2015). 4

6 3. QUADRO MACRO 3.a Dinamiche recenti 3.a.i Congiuntura internazionale Si è chiuso un anno, il 2012, caratterizzato da un estrema incertezza a livello globale. L Europa ha dovuto affrontare sfide che hanno rischiato di pregiudicare l esistenza stessa della zona Euro. La crisi dei debiti sovrani e la fragilità del sistema bancario di alcuni Stati Membri hanno spinto le istituzioni europee ad intraprendere una profonda riflessione di carattere strutturale. La road map tracciata per l unione bancaria e gli interventi della BCE sembrano aver avuto un effetto calmierante sui mercati finanziari. Restano tuttavia molteplici nodi da sciogliere, in primo luogo il problema della crescita. Molti paesi dell Area sono entrati in recessione e la stessa Germania ha subito un netto rallentamento. 3,50% 3,00% 2,50% 2,00% 1,50% 1,00% 0,50% -0,50% -1,00% Previsioni Pil (var. % a/a) Pil Usa Pil Area Euro Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Bloomberg TAVOLA 1. Previsioni Scenario internazionale Valori percentuali (%) Commercio internazionale 10,70% 6,40% 3,00% 3,72% 5,16% 5,32% Pil Usa 2,90% 1,70% 2,30% 2,00% 2,20% 2,40% Pil Area Euro 1,70% 1,50% -0,40% -0,20% 1,20% 1,30% Tasso cambio dollaro / euro ($ per ) 1,33 1,39 1,29 1,35 1,34 1,33 Prezzo petrolio ($) 79,60 111,00 112,14 110,00 111,60 109,60 Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Bloomberg Il compromesso trovato in extremis sul fiscal cliff ha contribuito ad alleggerire notevolmente i timori nei confronti dell economia statunitense. Rimangono tuttavia in sospeso le questioni riguardanti la scelta delle voci di bilancio incluse nei tagli e l evoluzione della politica monetaria della Fed. 1,40 1,38 1,36 1,34 1,32 1,30 1,28 Tasso di cambio dollaro/euro ($ per ) In Giappone nel terzo trimestre del 2012 la decisa contrazione del Pil su base trimestrale, dovuta principalmente ad un crollo delle esportazioni, sembra aver spinto le autorità giapponesi ad intraprendere un aggressiva politica di deprezzamento dello yen, associata ad una politica monetaria espansiva. 1,26 1,24 1, Fonte: Previsioni CER/Federcasse su Bloomberg Il 2014 potrebbe essere l anno della ripresa. Gli Stati Uniti cresceranno in media maggiormente rispetto all Area Euro, per la quale si prevede una contrazione del prodotto interno, pari allo 0,2 per cento anche per il Il tasso di crescita del commercio internazionale nel 2012 dovrebbe rallentare, per poi ripartire gradualmente nel triennio successivo, fino ad arrivare nel 2015 ad una crescita del 5,3 per cento, valore comunque inferiore di 1,1 punti percentuali rispetto al dato del 2011 e di 5,4 punti percentuali rispetto al Dopo la fiammata sperimentata nel biennio , le pressioni inflazionistiche potrebbero attenuarsi, grazie soprattutto alla diminuzione dei prezzi delle materie prime ed energetiche. Il tasso di cambio dollaro/euro in media d anno rimarrà tra 1,33 e 1,35 dollari per euro. 5

7 Economia italiana in recessione 3.a.ii Congiuntura italiana Nei primi due trimestri del 2012, il tasso di crescita del Pil ha subito una contrazione, su base trimestrale, rispettivamente dello 0,8 per cento per il primo trimestre e dello 0,7 nel secondo, in linea con la caduta iniziata a partire dalla metà del Nel terzo trimestre la diminuzione si è rivelata più contenuta e pari a -0,2 per cento, ma è risultata significativa nel quarto trimestre (-0,9 per cento) Tale andamento è stato causato da una netta contrazione della domanda interna, guidata dalla caduta dei consumi, iniziata già nel secondo trimestre nel 2011 e proseguita per tutto il ,40% 0,20% -0,20% -0,40% -0,60% -0,80% -1,00% I II III IV I II III IV Fonte: Istat e Bloomberg Pil - Italia (var. % trimestrale) Dal lato della produzione, gli investimenti fissi lordi hanno confermato l andamento negativo che ha caratterizzato interamente il 2011, anche a causa del forte rallentamento del mercato immobiliare. Gli investimenti fissi lordi sono stati ridotti dello 0,8 per cento nel primo semestre del 2012, dello 0,4 per cento nel secondo e dello 0,2 per cento nel terzo trimestre e quarto trimestre. Per ottenere un tasso di crescita positivo di questo indicatore, occorre tornare indietro di otto trimestri. Il clima di fiducia di famiglie ed imprese è apparso in netto peggioramento rispetto ai mesi iniziali del 2012, a testimonianza della consapevolezza, ormai acquisita dagli operatori, della gravità della crisi in essere. L andamento recessivo è confermato anche dal peggioramento degli indicatori congiunturali. In dicembre, la produzione industriale ha fatto registrare una diminuzione del 6,6 per cento su base annua, dopo aver toccato il -9,3 per cento ad aprile, il dato peggiore da ottobre 2010 (-12,9 per cento). Da dicembre 2011, la produzione industriale del settore costruzioni è diminuita del 18,2 per cento nov-00 set-02 Italia: Prod. Ind. (var. % a/a) lug-04 mag-06 Produzione industriale a/a Medie Mobili (12 mesi) Fonte: Istat e Bloomberg Fonte: Bloomberg Il crollo sostanziale dei consumi finali è da attribuire per la quasi totalità alla diminuzione dei consumi delle famiglie. Nei primi due trimestri del 2012, i consumi delle famiglie italiane si sono ridotti rispettivamente dello 0,9 per cento nel primo trimestre e dello 0,7 per cento nel secondo trimestre, per poi diminuire ulteriormente nel terzo trimestre dello 0,6 per cento e dello 0,4 per cento nell ultimo trimestre. 0,50% -0,50% -1,00% -1,50% -2,00% mar-08 gen-10 Componenti del Pil - Italia (var. % trimestrale) I II III IV I II III IV Domanda interna escluse scorte spesa per consumi finali nazionali investimenti fissi lordi Fonte: Istat e Bloomberg 92,00 90,00 88,00 86,00 84,00 82,00 80,00 consumatori Fonte: Istat e Bloomberg Fiducia consumatori e imprese Italia imprese nov-11 gen-12 gen-13 6

8 Nei primi sei mesi dell anno, il tasso d inflazione è rimasto sostanzialmente stabile su valori prossimi al 3,3 per cento, scendendo marginalmente al 3,1 per cento nel mese di luglio. 4,00% 3,50% Inflazione (var. % a/a indice prezzi al consumo) L indice dei prezzi al consumo è tornato poi ad aumentare nei mesi di agosto e settembre, assestandosi al 3,2 per cento su base annua. Tale incremento è attribuibile soprattutto all aumento dei prezzi dei carburanti in agosto. Negli ultimi tre mesi dell anno le pressioni inflazionistiche si sono ridotte notevolmente ed il tasso d inflazione è diminuito fino a tornare al 2,3 per cento già registrato in dicembre. Permane la fragilità e la debolezza del mercato del lavoro. Nel 2012, il tasso di disoccupazione (dato definitivo) è salito al 10,7 per cento, a causa dell ulteriore indebolimento dell attività economica sperimentato nei mesi autunnali. 3,00% 2,50% 2,00% 1,50% gen-11 apr-11 lug-11 ott-11 gen-12 apr-12 lug-12 ott-12 Fonte: Istat e Bloomberg 7

9 SCENARI BANCARI 3.b Previsioni Scenario centrale Recessione nel 2012 Nello scenario centrale, a seguito dei risultati elettorali del 25 febbraio, è stata ipotizzata una situazione in cui si raggiunga un accordo politico allargato per governare il paese per i prossimi 12/18 mesi, fino alle successive elezioni che dovrebbero portare a una maggioranza parlamentare stabile. L Italia ha chiuso il 2012 con un decremento del Pil del 2,4 per cento nel 2012 (Tavola 2). Il brusco crollo della crescita è da attribuire principalmente alla netta contrazione della domanda interna, che è diminuita del 4,68 per cento, bilanciata tuttavia dalla buona performance delle esportazioni, che sono cresciute del 2,3 per cento. Alla forte diminuzione dei consumi (-3,9 per cento) legata sia alla congiuntura internazionale negativa, sia alla politica fiscale restrittiva intrapresa dall Italia, si è unito un vero e proprio crollo degli investimenti fissi lordi, che si sono ridotti del 8,05 per cento. 5,00% 3,00% 1,00% -1,00% -3,00% -5,00% -7,00% TAVOLA 2. Previsioni Italia (scenario centrale) Pil (var. a/a) Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat Valori percentuali (%) Economia Prodotto interno lordo 1,81% 0,44% -2,40% -0,93% 0,76% 1,07% Consumi finali nazionali 0,70% -0,12% -3,91% -1,88% -0,04% 0,45% - delle famiglie 1,17% 0,12% -4,31% -1,93% -0,03% 0,51% - collettivi -0,62% -0,81% -0,81% -1,74% -0,07% 0,30% Investimenti fissi lordi 2,27% -1,80% -8,05% -1,46% 2,08% 2,78% - in costruzioni -4,77% -2,56% -6,18% -1,11% 1,04% 0,91% di cui in abitazioni -2,13% -2,85% -5,51% -1,31% 0,37% 1,55% - in macchinari e attrezzature 11,93% -1,07% -10,19% -2,25% 1,71% 3,65% Domanda interna escluse scorte 0,97% -0,45% -4,68% -1,80% 0,35% 0,89% Domanda interna incluse scorte 2,17% -1,01% -4,84% -1,45% 0,54% 0,94% Prezzi al consumo 1,53% 2,78% 3,06% 2,55% 1,94% 2,24% Deflatore del Pil 0,38% 1,27% 1,39% 2,24% 2,14% 2,00% Deflatore delle esportazioni 2,58% 4,14% 2,20% 2,18% 1,92% 2,37% Deflatore delle importazioni 6,66% 7,53% 2,70% 2,06% 2,47% 2,53% Retribuzioni unitarie settore privato 2,48% 2,33% 1,20% 2,05% 2,10% 1,87% Clup settore privato -0,84% 2,10% 2,32% 1,62% 1,19% 1,49% Reddito disponibile delle famiglie: - reale -0,41% -0,82% -4,02% -1,52% 0,01% 0,36% Tasso di disoccupazione 8,39% 8,38% 10,70% 11,86% 11,34% 10,39% Commercio Estero (sotto l'ipotesi di tasso di cambio stabile tra 1,30 e 1,37 in media d'anno) Importazioni di merci e servizi 12,51% 0,61% -7,63% 0,34% 3,72% 4,65% Esportazioni di merci e servizi 11,43% 6,04% 2,27% 1,90% 4,07% 4,63% Bilancia dei pagamenti: saldo corrente e in conto capitale (mld ) -55,3-50,3-36,6-23,4-18,3-17,3 - in % del Pil -3,56% -3,19% -2,34% -1,48% -1,12% -1,03% saldo merci e servizi (mld ) -30,1-23,5-2,4 13,8 23,0 24,3 Finanza pubblica Avanzo corrente della PA (mld ) -25,3-24,7-1,8 9,7 21,6 23,7 Deficit pubblico (mld ) -69,3-61,8-42,8-30,0-16,3-10,9 - in % del Pil -4,46% -3,91% -2,73% -1,89% -1,00% -0,65% Avanzo primario della PA (mld ) 1,8 16,5 41,7 53,2 67,7 75,1 - in % del Pil 0,12% 1,04% 2,66% 3,35% 4,14% 4,46% Debito PA (defizione Ue) in % del Pil 119,20% 120,77% 126,29% 127,05% 124,25% 120,96% Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat e Banca d Italia 8

10 inversione di tendenza nel 2013 L inasprimento delle condizioni di accesso al mercato del credito, unite alle incertezze riguardanti la domanda, hanno influenzato la componente degli investimenti legata a macchinari ed attrezzature, in diminuzione su base annua del 10,2 per cento. Il perdurare della situazione di stallo del mercato immobiliare ha contribuito alla decisa flessione degli investimenti in costruzioni (-6,2 per cento). La crescita delle retribuzioni del settore privato è stata contenuta all 1,2 per cento ed inferiore all inflazione al consumo, che si è attestata al 3 per cento su base annua (dato definitivo). Gli effetti della recessione sulle famiglie sono risultati significativi. Il consumo di queste ultime si è contratto del 3,9 per cento, mentre il reddito disponibile è diminuito (in termini reali) del 4,3 per cento. In virtù delle manovre di bilancio correttive varate negli ultimi mesi, il rapporto deficit/pil (dato previsionale) scenderà sotto la soglia del 3 per cento per attestarsi al 2,7 per cento. La recessione del 2012 produrrà effetti anche nella prima metà del Nel complesso, l Italia sperimenterà nuovamente un tasso di crescita del Pil negativo, pari a -0,9 per cento, frutto di una ulteriore contrazione, seppur di minore entità rispetto al 2012, tanto dei consumi (-1,9 per cento), quanto degli investimenti (-1,5 per cento). Sono attesi timidi segnali di ripresa per le esportazioni, che cresceranno dell 1,9 per cento, anche in virtù della ripresa della congiuntura internazionale prevista per il Le importazioni torneranno a registrare un tasso di variazione positivo, sebbene prossimo allo zero (0,3 per cento). 2,50% 1,50% 0,50% -0,50% -1,50% -2,50% -3,50% -4,50% -5,50% Consumi (var. % a/a) Consumi finali nazionali famiglie Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat 15,00% 1 5,00% -5,00% -1-15,00% Investimenti (var. % a/a) Investimenti fissi lordi - in costruzioni Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat 15,00% 1 5,00% -5,00% -1 Estero (var. % a/a ) Importazioni di merci e servizi Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat ripresa nel 2014 Il raffreddamento dei prezzi a livello internazionale contribuirà alla riduzione del divario tra inflazione e retribuzione, mentre il reddito disponibile delle famiglie in termini reali diminuirà dell 1,5 per cento. Il 2014 dovrebbe essere, secondo le previsioni, l anno della ripresa, anche in virtù delle ipotesi di scenario che lo indicano come l anno delle nuove elezioni, le quali dovrebbero garantire una sostanziale stabilità politica. 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% Inflazione (var. % a/a indice dei prezzi al consumo) Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat Nel 2014, il Pil tornerà ad avere un tasso di crescita positivo, seppur contenuto allo 0,8 per cento. A guidare la crescita dovrebbe essere la ripresa degli investimenti, che aumenteranno del 2,1 per cento, trainati dalla ripresa delle costruzioni. La crescita dei consumi, sia finali che delle famiglie sarà prossima allo zero. Le esportazioni (4,1 per cento), contribuiranno a dare un ulteriore impulso alla crescita, mitigato parzialmente dalle importazioni (3,7 per cento). 9

11 2015: consolidamento della crescita L inflazione diminuirà ulteriormente e si attesterà all 1,9 per cento, azzerando sostanzialmente il 130% divario con il tasso di variazione delle retribuzioni. Debito/ Pil (%) 125% La crescita, come è lecito attendersi, garantirà degli effetti positivi sulle principali variabili di 120% 115% finanza pubblica. L avanzo primario salirà al 4,1 per 110% cento del Pil, mentre il rapporto deficit/pil diminuirà ulteriormente (-1,0 per cento). Nel 2014 è attesa una diminuzione del tasso di disoccupazione, che 105% 100% 95% 90% scenderà all 11,3 dopo il picco previsto all 11,9 per cento nel Per il 2015 si prevede un 85% 80% consolidamento della ripresa. Il Pil dovrebbe crescere dell 1,1 per cento, spinto dalla risalita Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat degli investimenti fissi lordi (2,8 per cento) e dalla crescita delle esportazioni, per le quali si prevede un aumento del 4,6 per cento su base annua. I consumi, sia finali che delle famiglie italiane, aumenteranno ad un tasso ancora modesto, pari allo 0,5 per cento. Il tasso d inflazione salirà leggermente al 2,2 per cento, mentre le retribuzioni cresceranno ad un tasso inferiore (1,9 per cento). 14,00% 12,00% 1 8,00% 6,00% 4,00% 2,00% Tasso di Disoccupazione (%) Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat Sono attesi ulteriori miglioramenti dal lato della finanza pubblica. Il rapporto deficit/pil scenderà sotto l 1 per cento, sostenuto da un avanzo primario del 4,5 per cento. In conclusione, il quadro macroeconomico di riferimento per il prossimo triennio si presenta difficile. L Italia sta sperimentando l ormai noto fenomeno del double dip e la seconda recessione, attualmente in atto, ha colpito il paese vanificando i timidi segnali di ripresa dalla grande recessione del

12 SCENARI BANCARI 3.c Previsioni - Scenario peggiorativo 2013: Pil al -1,8 per cento ripresa solamente nel 2015 In questo scenario, è stato ipotizzato un quadro di instabilità politica a seguito del risultato delle elezioni, unito ad un ulteriore peggioramento della congiuntura nel 2013 (si veda la sezione Il Rapporto in una pagina a pag. 3), che porterà il tasso di crescita del Pil al -1,8 per cento. Tale andamento è attribuibile ad ulteriore crollo degli investimenti fissi lordi, che nel 2013 diminuiranno del 8,8 per cento. TAVOLA 3. Previsioni Italia (scenario peggiorativo) Valori percentuali (%) Economia Prodotto interno lordo 1,81% 0,44% -2,40% -1,76% -0,07% 0,55% Consumi finali nazionali 0,70% -0,12% -3,91% -3,60% 0,08% 0,22% - delle famiglie 1,17% 0,12% -4,31% -4,31% 0,06% 0,11% - collettivi -0,62% -0,81% -0,81% -1,64% 0,12% 0,51% Investimenti fissi lordi 2,27% -1,80% -8,05% -8,79% -3,92% -3,34% - in costruzioni -4,77% -2,56% -6,18% -6,56% -5,51% -5,40% di cui in abitazioni -2,13% -2,85% -5,51% -5,43% -4,57% -3,08% - in macchinari e attrezzature 11,93% -1,07% -10,19% -8,90% -1,54% -0,91% Domanda interna escluse scorte 0,97% -0,45% -4,68% -4,54% -0,62% -0,38% Domanda interna incluse scorte 2,17% -1,01% -4,84% -4,20% -0,69% -0,06% Prezzi al consumo 1,53% 2,78% 3,06% 2,55% 1,73% 2,03% Deflatore del Pil 0,38% 1,27% 1,39% 2,03% 1,57% 1,42% Deflatore delle esportazioni 2,58% 4,14% 2,20% 2,26% 1,90% 2,24% Deflatore delle importazioni 6,66% 7,53% 2,70% 2,06% 2,47% 2,53% Retribuzioni unitarie settore privato 2,48% 2,33% 1,20% 1,98% 1,91% 1,66% Clup settore privato -0,84% 2,10% 2,32% 1,45% 0,74% 0,38% Reddito disponibile delle famiglie: - reale -0,41% -0,82% -4,02% -0,80% 1,36% -1,40% Tasso di disoccupazione 8,39% 8,38% 10,52% 12,67% 13,08% 13,27% Commercio Estero Importazioni di merci e servizi 12,51% 0,61% -7,63% -6,93% 2,20% 2,12% Esportazioni di merci e servizi 11,43% 6,04% 2,27% 1,58% 3,70% 3,63% Bilancia dei pagamenti: saldo corrente e in conto capitale (mld ) -55,3-50,3-36,6-0,3 9,5 16,5 - in % del Pil -3,56% -3,19% -2,34% -0,02% 0,60% 1,01% saldo merci e servizi (mld ) -30,1-23,5-2,4 47,1 63,3 73,3 Finanza pubblica Avanzo corrente della PA (mld ) -25,3-24,7-1,8-4,5-0,3-9,0 Deficit pubblico (mld ) -69,3-61,8-42,8-44,2-38,3-43,6 - in % del Pil -4,46% -3,91% -2,73% -2,81% -2,40% -2,68% Avanzo primario della PA (mld ) 1,8 16,5 41,7 45,4 54,7 52,0 - in % del Pil 0,12% 1,04% 2,66% 2,89% 3,43% 3,20% Debito PA (defizione Ue) in % del Pil 119,20% 120,77% 126,29% 129,29% 129,57% 129,52% Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat e Banca d Italia Rispetto allo scenario centrale, tutte le variabili subiranno un peggioramento. La ripresa è prevista nel 2015, ma a tassi di crescita sostanzialmente dimezzati. Gli investimenti fissi lordi e la domanda interna registreranno tassi di crescita negativi per tutto il periodo di riferimento, mentre i consumi torneranno ad aumentare solamente nel Coerentemente con una situazione di ripresa economica rallentata, i prezzi dovrebbero crescere ad un tasso inferiore rispetto allo scenario centrale. 5,00% 3,00% 1,00% -1,00% -3,00% -5,00% -7,00% Pil - confronto scenari (var. % a/a) Scenario centrale Scenario peggiorativo Fonte: Previsioni CER/Federcasse su dati Istat 11

13 SCENARI BANCARI 4. MERCATI FINANZIARI E TASSI Permangono le politiche monetarie espansive Le prospettive per i tassi di interesse ufficiali sono stabili. La persistenza della debolezza del ciclo economico mondiale, e in particolare di quello della zona euro, hanno consolidato le aspettative di prolungamento delle politiche monetarie espansive delle principali banche centrali internazionali (Federal Reserve, Bank of England, Bank of Japan) lungo tutto l orizzonte di previsione. Sul mercato monetario, si ipotizza che la BCE mantenga il tasso MRO (Main Refinancing Operation) allo 0,75 per cento per tutto il L istituto di Francoforte, dovrebbe tornare ad aumentare l MRO rate di 25 punti base non prima del giugno del 2014 per poi ritoccarlo ulteriormente nel giugno del 2015 fino all 1,25 per cento. 5,50% 4,50% 3,50% 2,50% 1,50% 0,50% -0,50% Tassi monetari M.R.O. rate Euribor 3 mesi Tasso Bot Fonte: Previsioni Federcasse su dati Bce, Bloomberg, Banca d Italia TAVOLA 4. Previsioni Tassi di interesse ( per cento) Valori percentuali (%) M.R.O. rate 1,00% 1,25% 0,88% 0,75% 0,94% 1,13% Euribor 3 mesi 0,81% 1,39% 0,57% 0,31% 0,42% 0,64% Tasso Bot 1,13% 2,79% 2,09% 1,99% 1,61% 1,39% Tasso BTP 10 anni 4,04% 5,42% 5,45% 4,89% 4,23% 3,97% Tasso Bund 10 anni 2,74% 2,61% 1,60% 1,75% 1,83% 2,01% Spread Btp Bund 10 anni 1,30% 2,81% 3,85% 3,14% 2,40% 1,96% Fonte: Previsioni Federcasse su dati Bce, Bloomberg, Banca d Italia Lo spread arriverebbe a 200 punti base nel 2015 Scenario peggiorativo: ritorno alle elezioni Lo scenario centrale si basa sull assunzione che le tensioni finanziarie collegate alla crisi dei debiti sovrani, dopo aver raggiunto un apice tra giugno e luglio del 2012, continueranno a ridursi nel periodo ma in un contesto generale piuttosto volatile, caratterizzato da improvvise accelerazioni e graduali riassorbimenti. Coerentemente con le ipotesi descritte, il tasso di rendimento del Btp si ridurrà più lentamente di quanto potrebbe lasciar presagire la dinamica degli ultimi mesi. Le incertezze del ciclo elettorale in Italia e in Germania, riporteranno i rendimenti dei Btp sulle varie scadenze a livelli più elevati rispetto agli attuali. L'ipotesi di fondo è che in Italia si raggiunga un accordo politico allargato per governare il paese nei prossimi dodici/diciotto mesi per poi tornare a nuove elezioni e a una maggioranza relativamente stabile. L'effetto sui rendimenti dei Btp sarebbe contenuto e di breve periodo. Entro il 2015, lo spread Btp-Bund tornerebbe su valori in linea con i fondamentali economici dei due paesi (circa 200 punti base), anche per via del venir meno dell effetto flight to quality sui Bund tedeschi. Lo scenario peggiorativo ipotizza invece che si torni alle elezioni entro il terzo trimestre del 2013 (il rendimento sui Btp arriverebbe al 6,00 per cento circa in marzo, al 6,46 per cento in aprile per iniziare a diminuire da maggio -6,10 per cento - e giugno - 5,7 per cento). 7,00% 6,00% 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% Rendimenti titoli di stato 10Y Spread (dx) BTP 10 anni Bund 10 anni 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% Fonte: Previsioni Federcasse su dati Bce, Bloomberg, Banca d Italia 7,00% 6,00% 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% Rendimenti titoli di stato 10Y Spread (dx) BTP 10 anni BTP peggiorativo Spread peggiorativo 6,00% 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% Fonte: Previsioni Federcasse su dati Bce, Bloomberg, Banca d Italia 12

14 L effetto complessivo di un mancato accordo è stato stimato quindi in 0,43 per cento di maggior rendimento del Btp decennale in media d anno nel 2013 e in 0,67 per cento di maggior spread decennale, e, rispettivamente, 0,75 per cento e 0,92 per cento nel 2014 e 0,60 per cento e 0,83 per cento nel TAVOLA 5. Previsioni (scenario peggiorativo) Tassi di interesse ( per cento) Valori percentuali (%) M.R.O. rate 1,00% 1,25% 0,88% 0,69% 0,50% 0,63% Euribor 3 mesi 0,81% 1,39% 0,57% 0,23% 0,33% 0,51% Tasso Bot 1,13% 2,79% 2,09% 2,35% 2,01% 1,89% Tasso BTP 10 anni 4,04% 5,42% 5,45% 5,32% 4,98% 4,57% Tasso Bund 10 anni 2,74% 2,61% 1,60% 1,51% 1,66% 1,78% Spread Btp Bund 10 anni 1,30% 2,81% 3,85% 3,81% 3,32% 2,79% Fonte: Previsioni Federcasse su dati Bce, Bloomberg, Banca d Italia 13

15 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 lug-08 gen-09 lug-09 gen-10 lug-10 gen-11 lug-11 gen-12 lug-12 gen-13 gen-03 ago-03 mar-04 ott-04 mag-05 dic-05 lug-06 feb-07 set-07 apr-08 nov-08 giu-09 gen-10 ago-10 mar-11 ott-11 mag-12 gen-03 ago-03 mar-04 ott-04 mag-05 dic-05 lug-06 feb-07 set-07 apr-08 nov-08 giu-09 gen-10 ago-10 mar-11 ott-11 mag-12 dic-12 SCENARI BANCARI Rallentamento degli impieghi dalla fine del INDUSTRIA BANCARIA 5.a Dinamiche recenti L attività bancaria in Italia, a partire dal terzo trimestre del 2011, ha attraversato una fase di crescente difficoltà tuttora in corso. Dal lato dell attivo dello stato patrimoniale, l andamento degli impieghi ha conosciuto un progressivo rallentamento (si vedano i grafici sottostanti sulla dinamica mensile degli impieghi bancari negli ultimi due anni) dovuto tanto a fattori di domanda quanto a fattori di offerta. I primi sono legati alla debole congiuntura economica (come confermato anche dalla dinamica dell intensità creditizia ovvero il rapporto tra impieghi e valore aggiunto totale nazionale che ha continuato a crescere confermando che la decrescita del credito è stata meno che proporzionale di quella dell attività economica) mentre i secondi alle tensioni sul mercato del funding e al deterioramento della qualità creditizia dei prenditori di fondi. 5% 3% 1% -1% -3% Impieghi Italia (var. % a/a) Nord-Ovest Italia Nord-Est Centro Sud e Isole dic-11 feb-12 apr-12 giu-12 ago-12 ott-12 Fonte: Elaborazioni Federcasse su dati Banca d'italia 7% 5% 3% 1% -1% -3% -5% -7% Società non finanziarie Famiglie consumatrici Famiglie produttrici Impieghi Italia (var. % a/a) dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 Fonte: Elaborazioni Federcasse su dati Banca d'italia I fattori di domanda hanno avuto un peso preponderante Per quanto riguarda gli impieghi, nel grafico di lato ( Domanda di credito e Pil ) si riporta l andamento congiunto della domanda di credito da parte di imprese e di famiglie per l acquisto di abitazioni (rilevazioni effettuate dalla Banca d Italia mediante interviste presso gli operatori di otto istituti di credito italiani - si tratta quindi di un dato percepito - fonte: Bank Lending Survey). La domanda, chiaramente influenzata dalla debolezza del ciclo economico, ha subito un forte calo da luglio 2011 che sembra essersi interrotto ad ottobre ,0 1,5 1,0 0,5 84,72% Intensità creditizia (%) - Italia 116,70% 140,17% 152,08% Fonte: Elaborazioni Federcasse su dati Istat I grafici di lato evidenziano come la dinamica negativa della domanda sia stata generalizzata per famiglie e imprese, anche considerando da un lato l apertura tra grandi e piccole e medie imprese e dall altro quella tra la richiesta di fidi per abitazioni e credito al consumo. In particolare, le difficoltà di famiglie e imprese sono confermate dagli indicatori congiunturali su attività economica, consumi, mercato del lavoro, ricchezza delle famiglie, fiducia di imprese e consumatori (si veda il paragrafo 3). 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0-20,0-40,0-60,0-80,0-100,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0-20,0-40,0-60,0-80,0-100,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0-20,0-40,0-60,0-80,0-100,0 Domanda di credito e Pil Fonte: Banca d'italia, Istat Abitazioni Imprese Pil (dx) Domanda di credito imprese Fonte: Banca d'italia, Istat Totale Pil (dx) Domanda di credito famiglie Fonte: Banca d'italia, Istat Abitazioni Credito al consumo 6,00 4,00 2,00 0,00-2,00-4,00-6,00-8,00 4,00 2,00 0,00-2,00-4,00-6,00-8,00 14

16 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 lug-08 gen-09 lug-09 gen-10 lug-10 gen-11 lug-11 gen-12 lug-12 gen-13 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 lug-08 gen-09 lug-09 gen-10 lug-10 gen-11 lug-11 gen-12 lug-12 gen-13 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 lug-08 gen-09 lug-09 gen-10 lug-10 gen-11 lug-11 gen-12 lug-12 gen-13 SCENARI BANCARI Domanda cumulata 450,0 350,0 250,0 150,0 50,0-50,0-150,0-250,0-350,0-450,0 ott-06 feb-07 giu-07 ott-07 feb-08 giu-08 ott-08 feb-09 giu-09 ott-09 feb-10 giu-10 ott-10 feb-11 giu-11 ott-11 feb-12 giu-12 ott-12 Domanda cumulata famiglie Fonte: Elaborazione Federcasse su dati Banca d'italia Mutui Credito al conusmo 400,0 350,0 300,0 250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0-50,0-100,0 ott-06 feb-07 Domanda cumulata imprese giu-07 Fonte: Elaborazione Federcasse su dati Banca d'italia Totale PMI Grandi ott-07 feb-08 giu-08 ott-08 feb-09 giu-09 ott-09 feb-10 giu-10 ott-10 feb-11 giu-11 ott-11 feb-12 giu-12 ott-12 Restrizione dei criteri di offerta Se si considera il dato cumulato della domanda di credito (a partire da ottobre del 2006), si nota come viene confermata la decrescita sia per le famiglie che per le imprese, anche se per queste ultime il saldo totale cumulato ha assunto valori negativi solo nell ultima rilevazione di gennaio Quello relativo alle piccole e medie imprese, addirittura, si mantiene ancora su valori positivi. La spiegazione risiede molto probabilmente nell elevato grado di indebitamento delle imprese italiane, in particolare le PMI. Gli effetti della contrazione dell attività economica sulla richiesta di prestiti, infatti, sono visibili dalla composizione dei fattori di domanda delle imprese. Dalla seconda metà del 2008 è esplosa la componente della ristrutturazione del debito mentre la domanda per investimenti fissi è diventato strutturalmente negativa. Il clima di sfiducia generale sembra aver inciso sulla domanda di mutui, congiuntamente alle prospettive sfavorevoli del mercato immobiliare. Parallelamente all indebolimento della domanda, si è verificata in due fasi diverse un fenomeno di restrizione dei criteri concessi dalle banche per l accesso al credito. Dopo la prima, verificatasi tra la seconda metà del 2008 e la fine del 2009 in corrispondenza dello scoppio della bolla dei mutui subprime, le condizioni di offerta sono tornate a restringersi su livelli piuttosto significativi a partire dalla seconda metà del 2011, quando gli effetti della crisi dei debiti sovrano dei paesi periferici della zona euro si sono manifestati pienamente sull economia reale. 120,0 Restrizione criteri offerta imprese 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0-20,0-40,0 Fonte: Banca d'italia, BCE Prestiti alle PMI Prestiti alle grandi imprese 120,0 70,0 20,0-30,0-80,0-130,0-180,0 250,0 150,0 50,0-50,0-150,0-250,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0-20,0-40,0 gen-03 lug-03 Importanza rel. fattori domanda prestiti abitazioni delle famiglie gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 gen-06 Fonte: Banca d'italia lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 Prospettive mercato immobiliare Spesa per consumi Fiducia dei consumatori lug-08 gen-09 lug-09 gen-10 lug-10 gen-11 lug-11 gen-12 Importanza relativa Fattori di domanda prestiti imprese Fonte: Banca d'italia Ristrutturazione del debito Fusioni/acqui-sizioni e ristrutturazione degli assetti societari Scorte e capitale circolante Investimenti fissi 120,0 Restrizione criteri offerta credito 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0-20,0-40,0 Fonte: Banca d'italia, BCE Imprese Famiglie (acquisto abitazioni) Restrizione criteri offerta imprese Fonte: Banca d'italia, BCE Prestiti a breve Prestiti a lunga lug-12 15

17 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 lug-08 gen-09 lug-09 gen-10 lug-10 gen-11 lug-11 gen-12 lug-12 gen-13 ott-06 feb-07 giu-07 ott-07 feb-08 giu-08 ott-08 feb-09 giu-09 ott-09 feb-10 giu-10 ott-10 feb-11 giu-11 ott-11 feb-12 giu-12 ott-12 ott-06 feb-07 giu-07 ott-07 feb-08 giu-08 ott-08 feb-09 giu-09 ott-09 feb-10 giu-10 ott-10 feb-11 giu-11 ott-11 feb-12 giu-12 ott-12 SCENARI BANCARI Cumulata restrizione offerta In realtà, osservando il dato cumulato si nota come l irrigidimento dell offerta non sia mai rientrato dal 2008 in poi e abbia raggiunto due punti di particolare accelerazione tra ottobre 2008 e gennaio 2009 e tra luglio 2011 e aprile Un elemento caratterizzante di queste due fasi è rappresentato dalle motivazioni degli istituti di credito, distinguibili nei grafici sottostanti. Al di là del rischio percepito, che resta preponderante in tutto l orizzonte temporale (si veda anche il grafico sofferenze su impieghi in basso a destra), tra ottobre 2008 e gennaio 2009 e tra luglio 2011 e aprile 2012 la componente di restrizione creditizia legata all aumento del costo di provvista ha acquisito un peso rilevante. Come noto, l effetto di spiazzamento legato all aumento dei tassi di rendimento dei titoli sovrani dei paesi periferici e al cambiamento di regime dell imposizione fiscale (favorevole ai titoli di stato) ha reso molto difficile per le banche finanziarsi sul mercato obbligazionario, almeno fino alle operazioni straordinarie LTRO della BCE (dicembre 2011 e febbraio 2012). Il grafico in basso a destra, che fornisce un apertura delle sottocomponenti del fattore Costo di provvista, consente di mettere in evidenza quest aspetto. 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 Fattori di restrizione del credito alle imprese Costo di provvista Concorrenza Rischio percepito 800,0 700,0 600,0 500,0 400,0 300,0 200,0 100,0 0,0-100,0-200,0 900,0 800,0 700,0 600,0 500,0 400,0 300,0 200,0 100,0 0,0-100,0 Cumulata Restriz. offerta credito Fonte: Banca d'italia, BCE Imprese Famiglie (acquisto abitazioni) Cumulata Restriz. offerta credito Fonte: Banca d'italia, BCE Prestiti alle PMI Prestiti alle grandi imprese 40,0 20,0 0,0-20,0-40,0 200,0 150,0 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 Fonte: Elaborazione Federcasse su dati Banca d'i talia gen-08 lug-08 gen-09 lug-09 gen-10 lug-10 gen-11 lug-11 Fattori di restrizione del credito per costo di provvista gen-12 lug ,0 Posizione di liquidità Capacità di finanziamento sul mercato Costi connessi con la posizione patrimoniale 50,0 0,0-50,0 Fonte: Elaborazione Federcasse su dati Banca d'i talia 16

18 Qualità del credito e difficoltà di funding Le citate difficoltà di funding e l effetto di spiazzamento descritto sopra trovano un preciso riscontro nella dinamica della raccolta totale, apprezzabile nel grafico in basso, che mette in evidenza come questa sia decresciuta dall inizio del 2011, fino a raggiungere tassi di variazione annui e mensili negativi. Il grafico in basso a destra consente invece di visualizzare la ricomposizione di portafoglio avvenuta dalle obbligazioni a forme di deposito a lungo termine. 17% 12% 7% Raccolta Italia (var. %) Sofferenze/Impieghi Italia (%) 7% 6,24% 6% 5% 4,10% 4% 3% 2% 1% 0% dic-10 mar-11 giu-11 set-11 dic-11 mar-12 giu-12 set-12 Fonte: Elaborazioni Federcasse su dati Banca d'italia Var % s/s Var % a/a 2% -3% dic-09 apr-10 ago-10 dic-10 apr-11 ago-11 dic-11 apr-12 Fonte: Elaborazioni Federcasse su dati Banca d'i talia Raccolta Italia (quote %) 80% Depositi Obbligazioni PCT 57,3% 60% 55,9% 57,4% 58,5% 49,5% 49,5% 50,7% 50,7% 43,4% 45,2% 44,3% 41,8% 35,0% 36,9% 40% 37,8% 35,0% 20% 7,1% 5,3% 5,0% 7,5% 7,7% 7,2% 4,8% 6,5% 0% dic-08 giu-09 dic-09 giu-10 dic-10 giu-11 dic-11 giu-12 Fonte: Elaborazioni Federcasse su dati Banca d'i talia 17

19 5.b Previsioni Stato patrimoniale Gli impieghi cresceranno debolmente anche nei prossimi anni La dinamica di graduale contrazione di domanda e offerta di fondi, così come descritta nella sezione precedente, ha trovato pieno riscontro nell andamento del credito erogato osservabile dalla fine del 2011 in avanti. Le previsioni sul quadro economico presentate in apertura implicano un proseguimento della moderazione creditizia almeno in chiusura di 2012 e per tutto il Gli impieghi sono decresciuti in misura molto contenuta nel 2012 (-1,23 per cento) e rimarranno sostanzialmente fermi nel 2013 (+0,95 per cento) per via della debolezza del mercato immobiliare e della domanda di consumi dal lato delle famiglie e del forte calo degli investimenti (si veda il paragrafo 3) che caratterizzerà l economia. 25,00% 2 15,00% 1 5,00% -5,00% Famiglie Imprese Impieghi (var. %) Famiglie produttrici Impieghi (dx) Fonte: Previsioni Federcasse su dati Banca d Italia Il mercato immobiliare non sembra penalizzato da un eccesso strutturale di quotazioni ma è colpito dal forte rallentamento della domanda a partire dal 2009, pur in un contesto di tassi reali storicamente bassi, e rimarrebbe depresso lungo buona parte dell orizzonte di previsione dal protrarsi del clima di incertezza. Allo stesso tempo, potrebbe beneficiare, in misura ridotta, degli incentivi per la ricostruzione in Emilia. Gli investimenti diminuiranno fino al 2013 sia nella componente relativa alle costruzioni che in quella relativa ai macchinari e agli impianti. La domanda di credito delle imprese continuerà, dunque, ad essere trainata dal fabbisogno di circolante e di ristrutturazione del debito. Un impulso positivo potrebbe derivare dalla necessità di ricostituire le scorte, ormai in riduzione da oltre un anno e mezzo. La ripresa inizierà non prima della fine del 2013, anno in cui gli impieghi alle imprese e alle famiglie rimarranno su livelli non dissimili da quelli del Dal 2014 il recupero dell attività economica su livelli più accettabili, soprattutto grazie al contributo del ciclo economico internazionale, farà da traino ad un graduale ritorno del credito alle famiglie e alle imprese, a tassi di crescita in linea con quelli normali storicamente. La ripresa degli investimenti spingerà la domanda di credito delle imprese, mentre la diminuzione della disoccupazione consentirà un graduale miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie, dei consumi e del mercato immobiliare a scopo abitativo. TAVOLA 6. Previsioni - Stato patrimoniale banche italiane (var. per cento) Tassi di crescita (%) Impieghi 8,12% 2,18% -1,23% 0,95% 2,12% 2,56% Mutui 1,52% -1,81% 0,73% 1,28% 2,21% di cui (Impieghi): Società non finanziarie 2,28% 2,95% -3,85% 0,71% 2,41% 3,78% Famiglie consumatrici 21,65% 2,69% -0,64% 0,62% 1,90% 2,64% Famiglie produttrici 9,34% 1,77% -2,81% 0,35% 1,11% 1,37% Sofferenze 28,78% 37,71% 17,21% 15,82% 12,78% 11,32% Titoli 28,66% 18,77% 32,61% 3,26% -0,94% -5,93% Azioni -3,85% -7,42% -5,58% 2,01% 2,73% 3,81% Raccolta diretta 11,47% 0,20% 1,42% 1,71% 1,71% 1,80% di cui Depositi 25,79% 0,46% 5,09% 2,08% 1,81% 1,73% di cui C/C passivi e depositi liberi 23,70% -1,95% -1,65% 1,08% 1,48% 1,73% di cui Depositi vincolati 183,28% 31,09% 71,33% 8,28% 4,03% 1,98% di cui CD e BF -29,30% 20,37% 44,21% 3,92% 1,37% 0,81% di cui Obbligazioni -11,86% 8,14% -5,09% 0,73% 1,61% 2,53% di cui PCT passivi 73,28% -37,75% 8,87% 4,21% 1,27% Fonte: Previsioni Federcasse su dati Banca d Italia -2,22% 18

20 TAVOLA 7. Previsioni Stato patrimoniale banche italiane (mln di euro) Volumi (mln ) Impieghi Mutui di cui (Impieghi): Società non finanziarie Famiglie consumatrici Famiglie produttrici Sofferenze Titoli Azioni Difficoltà dal lato della raccolta Raccolta diretta di cui Depositi di cui C/C passivi e depositi liberi di cui Depositi vincolati di cui CD e BF di cui Obbligazioni di cui PCT passivi Fonte: Previsioni Federcasse su dati Banca d Italia. Dati in milioni di euro. L offerta rimarrà probabilmente compressa dal rischio percepito, nonostante il rientro del costo di provvista dovuto al naturale ritorno dello rendimento del Btp decennale su valori in linea con i fondamentali economici italiani (sotto i 400 punti base nel 2015, si veda la sezione 4). La qualità del credito è infatti destinata a deteriorarsi progressivamente. I tassi di crescita delle sofferenze, pur se in riduzione, continueranno ad essere straordinariamente elevati lungo tutto l orizzonte di previsione, mentre il rapporto sofferenze su impieghi sembra destinato a superare la soglia dell 8 per cento nel La raccolta risentirà delle perduranti tensioni sui mercati finanziari, anche se in misura via via decrescente. I rendimenti sui titoli di stato recupereranno valori in linea con i fondamentali economici non prima del , con un percorso segnato da improvvise accelerazioni dovute a nuovi momenti di criticità (vedi il ciclo elettorale del 2013) e più graduali riassorbimenti. Saranno confermate, per la fine del 2013, le dinamiche in corso in termini di crescita modesta dei depositi, caratterizzata da un fenomeno di sostituzione delle forme a breve con quelle a lunga. 1 9,00% 8,00% 7,00% 6,00% 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% 4,10% Qualità del credito 9,02% T. decadimento importi Soff/impieghi Sofferenze (var % scala dx) Fonte: Previsioni Federcasse su dati Banca d Italia Raccolta (var. %) Obbligazioni banche Depositi in cc CD e BF Raccolta totale (dx) 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 15,00% 1 5,00% -5,00% -1-15,00% Fonte: Previsioni Federcasse su dati Banca d Italia I conti correnti passivi saranno penalizzati dalla difficoltà finanziaria delle famiglie, dovuta alla contrazione del loro reddito disponibile e, di conseguenza, del risparmio e dai tassi di interesse molto bassi legati all andamento del mercato monetario. La crescita dei depositi a durata prestabilita dovrebbe continuare fino al 2015 favorita da fattori tanto di offerta (forte pressione concorrenziale in questo segmento spinta dalle difficoltà in altre forme di raccolta) quanto di domanda (legati all eliminazione dello svantaggio fiscale e ai più alti rendimenti offerti) soprattutto nelle forme fino a due anni. La raccolta obbligazionaria, al netto della componente riacquistata per essere usata come collaterale nelle operazioni effettuate presso l Eurosistema, si confermerà in caduta nel

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