STATISTICHE ECONOMICHE ENERGETICHE E PETROLIFERE

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4 Unione Petrolifera STATISTICHE ECONOMICHE ENERGETICHE E PETROLIFERE Roma, novembre 2015

5 Edito da Unione Petrolifera P.le Luigi Sturzo, Roma Tel Fax Fotocomposizione e stampa «Arti Grafiche S. Marcello» Viale Regina Margherita, 176 Roma - Tel Finito di stampare: novembre 2015

6 In questo fascicolo sono raccolti gli indicatori statistici di più frequente utilizzo per chi abbia esigenze di documentazione e di analisi sulla evoluzione del sistema energetico italiano. La raccolta è articolata in tre Sezioni: Economia, Energia e Petrolio. Quest ultima è suddivisa nelle aree: Infrastrutture, Giacenze, Estrazione, Scambi con l estero, Raffinazione, Vendite/consumi, Sintesi attività, Struttura del mercato, Prezzi e Fiscalità. Una «Appendice internazionale» fornisce i principali indicatori statistici relativi al sistema energetico e petrolifero a livello mondiale o delle principali aree economiche. Sono altresì riportate alcune informazioni integrative di cui può essere utile un immediato reperimento. Novembre 2015

7 AVVERTENZE ALLE TAVOLE Area Euro A partire da gennaio 2011 è costituita dai seguenti Paesi: Austria (AT), Belgio (BE), Cipro (CY), Estonia (EE), Finlandia (FI), Francia (FR), Germania (DE), Grecia (EL), Irlanda (IE), Lussemburgo (LU), Malta (MT), Paesi Bassi (NL), Portogallo (PT), Slovenia (SI), Slovacchia (SK), Spagna (ES). Sono entrate a far parte dell Area Euro anche la Lettonia (dal 1 gennaio 2014) e la Lituania (dal 1 gennaio 2015), per un totale attualmente di 19 Paesi. Area non euro È costituita da tutti i Paesi che non adottano l euro: sia da quelli che fanno parte dell Unione europea ma che ancora non aderiscono all euro: Bulgaria (BG), Croazia (HR), Danimarca (DK), Polonia (PL), Regno Unito (UK), Repubblica Ceca (CZ), Romania (RO), Svezia (SE), Ungheria (HU); sia da tutti i Paesi del Resto del mondo. In particolare, Andorra, Città del Vaticano, Principato di Monaco e San Marino usano l euro come moneta ufficiale ma non sono ufficialmente membri dell Unione Europea: pertanto sono considerati nella zona non-euro. Arrotondamenti In alcune tavole potrebbe non verificarsi la perfetta quadratura verticale ed orizzontale, a causa degli arrotondamenti operati dall elaboratore sui decimali. Autoproduttori A seguito della riforma del settore elettrico disposta dal Decreto Legislativo n. 79 del 16 marzo 1999 ( Decreto Bersani ), gli operatori elettrici hanno subito delle modifiche nel numero e nella tipologia. Inoltre dall anno 2000 è stata adottata una nuova definizione di Autoproduttore industriale: in base al D. L. citato (art. 2, co. 2 Autoproduttore è la persona fisica o giuridica che produce energia elettrica e la utilizza in misura non inferiore al 70% annuo per uso proprio ovvero per uso delle società controllate, della società controllante e delle società controllate dalla medesima controllante, nonché per uso dei soci delle società cooperative di produzione e distribuzione dell energia elettrica di cui all art. 4, n. 8, della Legge 6 dicembre 1962, n. 1643, degli appartenenti ai consorzi o società consortili costituiti per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili e per gli usi di fornitura autorizzati nei siti industriali anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Facendo quindi riferimento ad un insieme diverso di soggetti, il confronto con gli anni precedenti non è metodologicamente corretto, perché non omogeneo: il GRTN indica 618 autoproduttori secondo la vecchia classificazione e 460 secondo quella attuale per l anno 1999 (vedi: Dati Statistici sull energia elettrica in Italia 1999). Inoltre dall anno 2000 gli impianti degli autoproduttori non sono più classificati secondo l attività economica svolta dallo stabilimento in cui tali impianti sono collocati, dato che molti grandi autoproduttori hanno costituito con tali impianti società ad hoc di produzione di energia elettrica/calore, perdendo il collegamento con il codice merceologico dell attività industriale originaria. Benzina super con piombo La commercializzazione della benzina super con piombo è stata sospesa dal 1 ottobre 2001 in attuazione della Direttiva comunitaria 98/70/CE, che ne ha previsto l eliminazione dal mercato italiano dal 1 gennaio Nel presente volume se ne continuano a pubblicare i dati su vendite, prezzi e rete punti vendita, a supporto delle analisi e per memoria storica. Bilancia dei pagamenti Con l adozione della sesta edizione del Manuale del Fondo monetario internazionale BPM6 - Balance of Payments and International Investment Position Manual (FMI, 6 ed.) - si è abbandonata la convenzione di segno che ha tradizionalmente caratterizzato il conto finanziario: valori positivi (negativi) dal lato delle attività indicano ora un incremento (una riduzione) delle attività, come già avveniva dal lato delle passività; il saldo del conto finanziario si ottiene quindi per differenza tra flussi netti di attività e flussi netti di passività. Coerentemente, il BPM6 prevede che gli errori e omissioni siano pari alla differenza tra il saldo del conto finanziario e la somma dei saldi del conto corrente e del conto capitale. Nel conto corrente sono comprese tutte le transazioni tra residenti e non residenti che riguardano voci diverse da quelle finanziarie; si distingue tra merci, servizi, redditi primari e redditi secondari. Le merci sono registrate secondo la definizione FOB, sia all importazione sia all esportazione, ovvero vengono valutate alla frontiera del Paese esportatore (laddove le statistiche del commercio estero presentano tipicamente, per le importazioni, la valutazione CIF, ovvero alla frontiera del Paese che compila le statistiche). Nei servizi si distingue fra servizi di fabbricazione di beni utilizzando input fisici di proprietà di terzi, servizi di manutenzione e riparazione, trasporti, viaggi e altri. I trasporti includono i servizi di trasporto di persone e beni da un luogo a un altro e i servizi di supporto e ausiliari connessi al trasporto, compresi i servizi postali e di corriere. Ulteriori dettagli sono consultabili nella Nota Metodologica dell Appendice alla Relazione Annuale della Banca d Italia del 26 maggio Bilancio Energetico Nazionale B.E.N. Nuovo schema 1997: Nella versione del B.E.N., introdotta dal 1998 per i dati del 1997, sono stati adottati importanti cambiamenti rispetto agli anni precedenti, allo scopo di evidenziare un differente dettaglio nelle fonti energetiche utilizzate. Alcune fonti obsolete, quali i Combustibili nucleari, sono state eliminate dal bilancio, mentre sono state introdotte le Fonti rinnovabili, inserendo in modo sistematicamente più coerente in tale dizione quelle fonti che, pur essendo in qualche misura già presenti nel B.E.N., erano accorpate in altre voci. Le modifiche più rilevanti hanno riguardato: l eliminazione della colonna Combustibili nucleari ; l inserimento della colonna Rinnovabili ; la distinzione della colonna dei Combustibili vegetali fra Rifiuti e Biomasse ; l inserimento della colonna Eolico + Fotovoltaico. Un altra modifica rilevante ai fini della determinazione del Consumo interno lordo è la valutazione della fonte idroelettrica al netto dei pompaggi, che causa una differenza fra i milioni di tep dei Consumi totali di energia del nuovo schema rispetto a quelli del precedente metodo. Nella nuova

8 versione viene infatti contabilizzato solo il quantitativo di energia effettivamente ottenuto dalla produzione idroelettrica, considerando comunque nel totale le perdite di trasformazione dei pompaggi. Il risultato finale è che dal consumo totale di energia non è sottratto il 100% dell apporto da pompaggio, ma solo il 70% circa. Integrazioni dal 1998: Da tale anno è stata effettuata un altra variazione metodologica in relazione alle fonti statistiche sul petrolio. Le importazioni di Coke di petrolio di fonte Ministero dello Sviluppo Economico sono state integrate con quelle rilevate dal servizio Commercio Estero dell Istat. Per tale ragione i dati sul petrolio nella nuova serie storica differiscono da quelli pubblicati in precedenza nei B.E.N., che li sottostimavano. Biodiesel - Capacità produttiva in Europa Data la specifica situazione prevalente da molti anni nel mercato europeo, secondo la European Biodiesel Board una parte consistente dei 23 milioni di tonnellate di capacità nominale complessivamente installata nel 2014, in realtà comprende impianti fuori produzione da lungo termine, pertanto dovrebbe essere considerata inattiva, cioè non effettivamente capace di iniziare o mettere in atto alcuna produzione di biodiesel. Conti economici nazionali Le stime dei conti nazionali subiscono un processo continuo volto al loro miglioramento, per renderle più adeguate alla corretta rappresentazione della realtà economica e sociale in evoluzione. I dati sono sottoposti a revisioni annuali e a revisioni straordinarie, di solito ogni 5 anni. Queste ultime si fondano inizialmente sulla stima dei vari aggregati e dei conti per un anno di benchmark (attualmente il 2011), per il quale vengono utilizzate tutte le nuove fonti disponibili e rispetto al quale sono riconsiderate tutte le metodologie di stima: i cambiamenti che ne derivano vengono poi implementati all indietro su tutta la serie storica dei Conti Nazionali. Dal 2005 le stime in volume degli aggregati economici diffuse dall Istat non sono più ottenute ai prezzi di un anno base fisso, ma concatenando gli indici di volume costruiti sulla base dei prezzi dell anno precedente (Vedi anche Indici a catena ). A partire da settembre 2014, con la pubblicazione di una nuova versione dei conti nazionali è stato adottato dagli Stati membri dell Unione europea il nuovo Sistema europeo dei conti nazionali e regionali - Sec in sostituzione del Sec95, secondo il Regolamento Ue n. 549/2013 pubblicato il 26 giugno 2013, che definisce i principi e i metodi di Contabilità nazionale a livello europeo e fissa, in maniera sistematica e dettagliata, il modo in cui si misurano le grandezze che descrivono il funzionamento di una economia, in accordo con le linee guida internazionali stabilite nel Sistema dei conti nazionali delle Nazioni Unite (2008 SNA). Rispetto alla precedente versione (SEC 95, in vigore dal 1999), il Sec2010 presenta alcune importanti differenze riguardo sia l ambito di applicazione sia i concetti, i cui dettagli sono disponibili per approfondimento sul sito dell Istat ( Le spese sostenute dalle famiglie per finalità di consumo (tav. 5 Consumi delle famiglie in euro correnti ) sono classificate in base alla classificazione COICOP (Classification of Individual Consumption by Purpose), la cui struttura gerarchica prevede tre livelli di disaggregazione: divisioni, gruppi e classi di prodotto. Per il Trasporto viene diffuso anche il dettaglio del dato di spesa Carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto personali (codice della classificazione funzionale dei consumi COICOP), mentre relativamente alle abitazioni il dato è aggregato nella voce Energia elettrica, gas e altri combustibili (codice 04.5 della classificazione funzionale dei consumi COICOP). Contributi sociali Si distinguono in contributi sociali effettivi e figurativi. I contributi sociali effettivi corrispondono ai versamenti effettuati dai datori di lavoro a favore dei propri dipendenti, nonché dai lavoratori dipendenti e dai lavoratori autonomi agli enti di previdenza e di assistenza sociale destinati a garantire future prestazioni sociali ai lavoratori. I contributi sociali figurativi rappresentano la contropartita delle prestazioni sociali erogate direttamente dai datori di lavoro ai propri dipendenti o ex-dipendenti o aventi diritto. Dati provvisori Non essendo sempre possibile reperire dati consuntivi al momento della pubblicazione del volume, i dati relativi ai periodi più recenti possono essere provvisori o stimati e suscettibili di rettifiche nelle successive edizioni. Dati contenuti in precedenti pubblicazioni possono quindi essere stati modificati. Euro I valori monetari rilevati in lire e convertiti in euro al cambio costante pari a 1.936,27 relativi ai periodi fino al 1998 sono denominati eurolire e ad essi si fa riferimento negli anni precedenti al 1999, ove non diversamente specificato. Germania Se non diversamente menzionato, i dati includono complessivamente le due aree dell Est e dell Ovest fino al 1990; fanno riferimento quindi alla Germania unificata a partire dal Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio e altre imposte correnti (imposte dirette) Comprendono i prelievi unilaterali obbligatori operati correntemente sul reddito e sul patrimonio delle unità istituzionali, nonché talune imposte periodiche che non sono basate né sul reddito né sul patrimonio. Imposte in conto capitale Le imposte in conto capitale sono imposte percepite ad intervalli irregolari, e solo saltuariamente, sul valore delle attività o del patrimonio netto posseduti dalle unità istituzionali, ovvero sul valore dei beni trasferiti tra le unità istituzionali per effetto di lasciti, donazioni o altri trasferimenti. Rappresentano un tipico esempio di imposte in conto capitale le imposte di successione e i prelievi di carattere straordinario, come quelli relativi ai condoni. Imposte sulla produzione e sulle importazioni (imposte indirette) Comprendono i prelievi obbligatori a carico delle unità produttive effettuati dalle Amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni comunitarie europee sulla produzione e sulle importazioni di beni e servizi.

9 Indici a catena Sono stati adottati con l esigenza di introdurre degli indicatori delle variazioni di prezzo o di volume che non tenessero conto solo dei valori assunti dalle variabili considerate in due tempi precisi, l anno corrente e l anno base, ma che incorporassero l andamento complessivo presentato dal fenomeno nell intervallo temporale esaminato. Le misure in volume di ciascun anno vengono costruite sulla base dei prezzi dell anno precedente (le stime per il 2000 sono basate sui prezzi del 1999, le stime del 1999 sui prezzi del 1998, ecc.) a differenza delle precedenti stime reali che si fondavano su un sistema di prezzi di un anno base fisso (l ultimo è stato il 1995). Dal concatenamento delle variazioni annuali calcolate sulle serie ai prezzi dell anno precedente si ottiene l indice a catena con cui estrapolare le serie in livello concatenate. Con l introduzione degli indici a catena nei conti nazionali viene abbandonato il sistema a base fissa con il vantaggio di non dover più provvedere ad operazioni di aggiornamento dell anno base e di ribasamenti quinquennali delle serie storiche, che comportano revisioni dei tassi di crescita delle serie ottenute con la vecchia base. I tassi di crescita calcolati con la metodologia del concatenamento sono indipendenti dalla scelta dell anno di riferimento rispetto al quale vengono prodotte le serie in livello concatenate. Indici dei prezzi al consumo I numeri indici dei prezzi al consumo misurano le variazioni nel tempo dei prezzi di un paniere di beni e servizi rappresentativi di tutti quelli destinati al consumo finale delle famiglie presenti sul territorio economico nazionale e acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie (sono escluse, quindi, le transazioni a titolo gratuito, gli autoconsumi, i fitti figurativi, ecc.). Essi sono calcolati utilizzando l indice a catena del tipo Laspeyres, nel quale sia il paniere sia il sistema dei pesi vengono aggiornati annualmente. L Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: l Indice Nazionale dei prezzi al consumo per l Intera Collettività (NIC); l Indice dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (FOI); l Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell Unione Europea (IPCA). Essi hanno finalità differenti: il NIC misura l inflazione a livello dell intero sistema economico; in altre parole considera l Italia come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. Per gli organi di governo, esso rappresenta il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche; il FOI si riferisce ai consumi dell insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente ed è generalmente usato per adeguare periodicamente i valori monetari (ad esempio affitti o assegni dovuti al coniuge separato); l IPCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell inflazione comparabile a livello europeo ed è assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei Paesi membri dell Unione Europea, ai fini dell accesso e della permanenza nell Unione monetaria. I tre indici si basano su un unica rilevazione e sulla stessa metodologia di calcolo. Il NIC e il FOI si basano sullo stesso paniere ma il peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso, a seconda dell importanza che i diversi prodotti assumono nei consumi della popolazione di riferimento. Per il NIC la popolazione di riferimento è l intera popolazione; per il FOI è l insieme di famiglie che fanno capo a un operaio o a un impiegato. L IPCA ha in comune con il NIC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici poiché si riferisce alla spesa monetaria per consumi finali sostenuta esclusivamente dalle famiglie (Household final monetary consumption expenditure); esclude, inoltre, sulla base di regolamenti comunitari, alcuni prodotti (ad esempio le lotterie, il lotto e i concorsi pronostici). Un ulteriore differenziazione fra i tre indici riguarda il concetto di prezzo considerato: per il NIC e il FOI viene sempre utilizzato il prezzo pieno di vendita. L IPCA si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore. Ad esempio, nel caso dei medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto, per quello armonizzato il prezzo di riferimento è rappresentato dalla quota effettivamente a carico del consumatore (il ticket). Inoltre, l IPCA tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi, sconti e promozioni). Le serie degli indici nazionali NIC e FOI hanno base di riferimento 2010=100. L indice IPCA ha base di riferimento 2005=100, in conformità al Regolamento (CE) n. 1708/2005 del 20 ottobre Per ulteriori dettagli, consultare la Nota Metodologica del 12 settembre 2013 in Indice armonizzato dei prezzi al consumo a tassazione costante L Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato a Tassazione Costante (IPCA-TC), la cui pubblicazione è stata avviata a partire dai dati di marzo 2012, è elaborato secondo gli standard previsti dal Regolamento (CE) n. 119/2013 dell 11 febbraio 2013 e si differenzia dall IPCA per l utilizzo di indici dei prezzi calcolati a tassazione costante. Gli indici dei prezzi a tassazione costante vengono stimati depurando quelli usualmente pubblicati degli effetti dovuti ad eventuali cambiamenti delle aliquote delle imposte indirette (ad esempio IVA e accise) registrati nel mese di riferimento rispetto a quelle in vigore nel mese di dicembre dell anno precedente (base di calcolo dell indice). Le imposte considerate per la costruzione dell IPCA-TC sono quelle direttamente collegate ai consumi finali delle famiglie, quali IVA, accise e imposte su specifici prodotti (ad esempio, autovetture e assicurazioni). Non sono invece considerati i sussidi e le imposte pagate nelle fasi intermedie relative alla produzione e al trasporto. Per definizione, nel calcolo dell IPCA-TC dovrebbero essere incluse e mantenute costanti nel corso dell anno tutte le imposte che incidono sui consumi finali; tuttavia, per evidenti considerazioni di natura pratica, possono essere escluse quelle che comportano entrate erariali molto ridotte: secondo il Manuale IPCA-TC dell Eurostat, possono essere escluse le imposte che comportano entrate erariali inferiori al 2% del totale. Nel complesso, le imposte incluse devono coprire almeno il 90% del totale entrate. Nel calcolo dell indice IPCA-TC italiano sono mantenute costanti le seguenti imposte: l IVA, le accise sui tabacchi e sui beni energetici (carburanti, gasolio per il riscaldamento, gas naturale, elettricità, ecc.), le principali imposte locali su elettricità e gas naturale, l imposta sull assicurazione di responsabilità civile (RC) e il contributo al Servizio Sanitario Nazionale per quanto riguarda le assicurazioni sui mezzi di trasporto. Nell IPCA-TC si tiene conto degli stessi beni e servizi a cui fa riferimento l indice IPCA, inoltre la struttura di ponderazione e la base di riferimento (2005=100) sono le medesime. Esso offre una stima dell impatto teorico delle variazioni delle imposte indirette sull inflazione misurata mediante l IPCA. Infatti, poiché nella sua costruzione si assume un trasferimento totale e istantaneo delle modifiche di imposta sui prezzi pagati dai consumatori, la differenza tra il tasso di variazione dell IPCA e quello dell IPCA-TC fornisce una misura del massimo impatto potenziale delle modifiche di imposta indiretta sull inflazione IPCA.

10 Nel corso dell anno l indice IPCA-TC può essere soggetto a revisione. I dati diventano definitivi l anno successivo a quello di riferimento. Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno Indicatore mensile che misura le variazioni nel tempo dei prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione. I prezzi si riferiscono ai prodotti industriali fabbricati da imprese (la cui attività economica prevalente riguarda le Sezioni B-E della NACE 2 e con stabilimenti di produzione situati sul territorio nazionale) venduti sul mercato italiano. L indicatore è definito dal Regolamento delle Statistiche economiche congiunturali STS (CE) 1158/2005. Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato estero Indicatore mensile definito dalla media aritmetica ponderata degli indici dei prezzi calcolati nelle aree euro e non euro. Tale indicatore viene definito a partire dagli indici in base di calcolo di ciascuna componente di area e quindi riportato nella base di riferimento. L indicatore è definito dal Regolamento delle Statistiche economiche congiunturali STS (CE) 1158/2005 che ne richiede anche la disaggregazione tra area euro e area non euro. Lira Dal 1 marzo 2002 tale valuta non ha più corso legale, ma si è ritenuto opportuno lasciare per memoria la serie storica del suo cambio con le principali monete. Lubrificanti Informazioni sulle varie tipologie di Oli e Grassi, distinte per principali usi, sono contenute nel glossario della tavola 79 - End uses lubrificanti, scaricabile nella Banca dati. Metodologia prezzi dei prodotti petroliferi ante liberalizzazioni (Prezzi al netto della componente fiscale) Fino al 1979 Prezzi massimi stabiliti dal Cip (Comitato Interministeriale Prezzi) con criteri basati sul recupero dei costi (il sistema è stato gestito dal Governo con ampia discrezione nel riconoscimento dei costi, nella loro attribuzione ai singoli prodotti e nei tempi di adeguamento). Marzo 1980 Allineamento al ricavo ex raffineria del barile medio europeo (ancora ampia discrezione di gestione da parte del Governo e sistematici ritardi nell adeguamento). Luglio 1980 Passaggio a sorveglianza per l olio combustibile denso (il prezzo è determinato dagli operatori, ma non deve superare quello medio europeo). Luglio 1982 Introduzione sperimentale del Nuovo Metodo : riferimento per ogni prodotto, al prezzo medio al consumo (al netto delle tasse) di cinque Paesi europei: Germania occidentale, Francia, Regno Unito, Belgio e Olanda. L adeguamento è automatico per i gasoli (sorvegliati) mentre richiede un provvedimento Cip per le benzine e il Gpl (amministrati). Marzo 1984 Conferma del Nuovo Metodo. Marzo 1985 Passaggio a sorveglianza del prezzo del Gpl (con presentazione dei listini). Settembre 1985 Liberalizzazione del prezzo dell olio combustibile denso. Ottobre 1985 Liberalizzazione del prezzo dei prodotti aviazione, bitumi, basi lubrificanti e virgin nafta. Giugno 1986 Passaggio a sorveglianza (riferimento al prezzo medio europeo) anche della benzina: l adeguamento è automatico, ma di fatto occorre la preventiva pubblicazione del comunicato Cip sulla Gazzetta Ufficiale. Novembre 1990 Liberalizzazione del gasolio riscaldamento per consegne non superiori a 2000 litri. Settembre 1991 Libertà vigilata di tutti i prodotti ancora soggetti a controllo: obbligo di deposito dei listini e verifica trimestrale da parte dell Osservatorio Prezzi Energetici sulla coerenza delle variazione con la dinamica dei prezzi internazionali e del tasso di inflazione interna relativamente ai costi operativi. Settembre 1993 Liberalizzazione, ma con obbligo del deposito preventivo dei listini (fino al 30 aprile 1994). Maggio 1994 Abolizione dell obbligo di deposito dei listini e liberalizzazione completa, con piena facoltà degli operatori finali di fissare il prezzo a propria discrezione. Occupati Il numero degli occupati nelle statistiche ufficiali viene prodotto sia nella contabilità nazionale sia nell indagine Forze di Lavoro, tuttavia vi sono delle differenze, spiegate da motivazioni di ordine definitorio: l indagine Forze di Lavoro è rivolta alle famiglie residenti e rileva il numero di persone occupate indipendentemente dal luogo di lavoro (quindi include gli italiani residenti in Italia ma che lavorano all estero, fenomeno assai diffuso nelle zone di confine); la contabilità nazionale invece rileva tutte le persone che vivono in famiglia o in convivenze (quali conventi, caserme, case di cura...) e che lavorano presso unità produttive presenti sul territorio italiano: cioè sono esclusi gli italiani residenti in Italia ma che lavorano all estero mentre sono inclusi gli stranieri (sia regolari che clandestini) che lavorano in Italia; la contabilità nazionale conteggia tra gli occupati anche i militari di leva (fino al 2005, essendo stata abolita la leva a partire dal 2006); la contabilità nazionale ha come obiettivo la stima esaustiva dell occupazione, cioè deve misurare anche il lavoro non regolare (tale stima viene effettuata in modo indiretto utilizzando in maniera combinata diverse fonti informative); l indagine forze di lavoro non preclude la possibilità a chi ha un lavoro non regolare di essere classificato occupato poiché tale qualifica si assume per il fatto di aver svolto ore di lavoro nella settimana di riferimento a prescindere dall esistenza o meno di un contratto regolare. ciò non toglie che alcune persone irregolarmente occupate potrebbero essere reticenti a dichiararsi tali. A queste differenze definitorie si aggiungono differenze di tipo metodologico: l indagine rileva direttamente gli occupati ogni mese; le stime di contabilità nazionale vengono effettuate per l anno in cui si dispone di censimenti (popolazione, agricoltura, industria e servizi) e poi aggiornate con indicatori in dinamica (tra questi il principale è costituito dagli occupati rilevati dall indagine Forze di Lavoro): l indicatore quindi non entra nella stima in livello, ma si utilizza la sua variazione anno su anno, applicandola al livello di occupati di contabilità nazionale dell anno di partenza.

11 Popolazione residente È costituita dalle persone aventi dimora abituale nel comune, anche se alla data considerata sono assenti perché temporaneamente presenti in altro comune o all estero. Pressione fiscale La pressione fiscale è calcolata dall ISTAT come rapporto tra il prelievo fiscale (imposte dirette, imposte indirette e imposte in conto capitale) e parafiscale (contributi sociali) e il Pil, secondo i principi e le definizioni stabiliti nel Sistema europeo dei conti (Sec95). Pressione fiscale in senso allargato Comprende il prelievo fiscale anche delle imposte prelevate dalla UE, ossia gli oneri complessivamente sopportati dalle unità residenti al fine di finanziare oltre gli interventi delle Amministrazioni Pubbliche anche quelli dell Unione Europea. Rilevazione sulle forze di lavoro Indagine campionaria condotta dall Istat, utilizzata per la stima dei principali aggregati e indicatori del mercato del lavoro (occupati e dissoccupati). Fino al quarto trimestre del 2003 essa veniva effettuata nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre; dal 2004 è condotta in tutte le settimane dell anno. Da gennaio 2004 infatti la rilevazione è continua, cioè le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre, mediante una distribuzione uniforme del campione in tutte le settimane. Negli anni l indagine è stata più volte rinnovata per tenere conto, da un lato, delle continue trasformazioni del mercato del lavoro, dall altro, delle crescenti esigenze conoscitive degli utenti sulla realtà sociale ed economica del nostro paese. Le principali caratteristiche della rilevazione, dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori, sono armonizzate a livello europeo, coerentemente con gli standard internazionali definiti dall ILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento più importante è il Council Regulation n. 577/1998). La popolazione di riferimento è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente all estero. La popolazione residente comprende le persone, di cittadinanza italiana o straniera, che risultano iscritte alle anagrafi comunali. Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente all estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme, ecc.). L unità di rilevazione è la famiglia di fatto, definita come insieme di persone coabitanti, legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi. Dal 1 trimestre del 2008 l età minima per la partecipazione al mercato del lavoro è stata innalzata da 15 a 16 anni. A marzo 2015 sono stati diffusi i dati annuali dal 2002 al 2013 ricostruiti con i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro, tenendo conto delle nuove serie di popolazione statistica, diffuse a gennaio 2015 ( e già utilizzate nella produzione delle stime di Contabilità nazionale. Ulteriori informazioni sono disponibili nelle Note metodologiche ( Serie storiche Alcuni istituti statistici internazionali effettuano costanti aggiornamenti sui valori delle serie storiche, a seguito di variazioni metodologiche successive. Eventuali differenze nei valori riferiti ad uno stesso anno e pubblicati in precedenza sono imputabili a tale motivazione. Statistiche degli scambi con l estero In base ai manuali internazionali e ai regolamenti statistici comunitari, la fonte statistico-doganale costituisce il principale riferimento per la produzione delle statistiche sul commercio con l estero. L ISTAT realizza la produzione di statistiche sugli scambi di merci: con i Paesi UE in collaborazione con l Agenzia delle Dogane sulla base del sistema INTRASTAT, che prevede la rilevazione congiunta di variabili rilevanti ai fini fiscali e statistici. Nel caso dell elettricità e del gas, le variabili rilevate hanno natura esclusivamente statistica; con i paesi terzi in collaborazione con l Agenzia delle Dogane attraverso il Documento Amministrativo Unico (DAU), compilato in riferimento ad ogni singola transazione commerciale. Tuttavia per particolari raggruppamenti di prodotti (cosiddetti movimenti specifici ), l impiego della fonte statistico-doganale può presentare sostanziali problemi di misurazione ed è auspicabile l impiego di altre fonti informative. In particolare, i problemi di misurazione associati alla fonte statistico-doganale sono riconducibili sia a differenze nelle definizioni tra le variabili fiscali e statistiche, nonché all emergere di fenomeni più complessi connessi con l evoluzione tecnologica, normativa ed organizzativa dei mercati di riferimento di questi prodotti. In particolare sull interscambio con l estero di energia elettrica e gas naturale, il crescente ricorso al Mercato elettrico da parte degli operatori nazionali ed internazionali, nonché le modifiche intercorse alla normativa fiscale in materia di imposte sul valore aggiunto, hanno notevolmente ampliato la complessità del fenomeno da misurare e reso progressivamente sempre più inadeguata la fonte statistico-doganale. Da un lato per la crescente rilevanza di operazioni di natura finanziaria, che non implicano il transito fisico della merce, e dall altro per l impossibilità per l operatore di fornire informazioni coerenti con le definizioni statistiche circa il Paese partner commerciale. In occasione del rilascio dei dati definitivi sull interscambio commerciale italiano per il 2010 è stata implementata una nuova metodologia di produzione delle statistiche sugli scambi con l estero di gas naturale allo stato gassoso e di energia elettrica, che si basa sull impiego diretto di fonti informative alternative ai dati statistico-doganali, solo per quanto riguarda la misurazione degli scambi complessivi in quantità, mentre per le altre variabili di analisi e classificazione richieste dai regolamenti statistici comunitari (dati in valore monetario e allocazione geografica dei flussi con l estero per paese statistico ) sono state adottate opportuni criteri di stima. Per ulteriori dettagli, consultare l Approfondimento del 15 novembre 2011 in Valori monetari Ove non specificatamente menzionato, le serie storiche di valori monetari si riferiscono ai valori nominali degli anni considerati. I coefficienti di rivalutazione per effettuarne l attualizzazione riferiti all Italia sono riportati alle tavole Prezzi al consumo (8) e Scambi con l estero (9).

12 Indice Sezione ECONOMIA 1 Popolazione e forze di lavoro 2 Occupati per settori di attività 3 Risorse (PIL) e impieghi in euro correnti 4 Risorse (PIL) e impieghi in euro concatenati anno Consumi delle famiglie in euro correnti 6 Industria: produzione e valore aggiunto 7 Prezzi alla produzione 8 Prezzi al consumo 9 Scambi con l estero 10 Bilancia dei pagamenti 11 Cambio della lira con le principali monete 12 Parità fisse dell euro 13 Cambio del $ con le monete europee 14 Cambio del $ con le principali monete 15 Cambio dell euro con le principali monete 16 Cambio euro - $ (media mensile) 17 Finanza pubblica: fabbisogno del settore statale e debito pubblico 18 Incidenza dei prodotti energetici sugli indici dei prezzi Sezione ENERGIA 19 Attività mineraria e produzione di idrocarburi 20 Produzione di idrocarburi per regione 21 Scambi con l estero: importazioni di energia 22 Scambi con l estero: esportazioni di energia 23 Scambi con l estero: bilancia energetica 24 Scambi con l estero: bilancia petrolifera 25 Consumi di energia per fonti primarie (vecchio schema) 26 Consumi di energia per fonti primarie (incidenza percentuale) (vecchio schema) 27 Consumi di energia per fonti primarie (nuovo schema) 28 Consumi di energia per settori di utilizzo 29 Importazioni di carbone da vapore 30 Consumo di combustibili solidi 31 Importazioni di gas naturale 32 Consumo di gas naturale per settori di utilizzo 33 Domanda e produzione di energia elettrica 34 Energia elettrica da fonti rinnovabili 35 Produzione di energia termoelettrica e consumo di olio combustibile 36 Aliquote I.V.A. sui combustibili non petroliferi

13 Sezione PETROLIO INFRASTRUTTURE 37 Consistenza del naviglio per il trasporto di greggio e prodotti 38 Oleodotti in esercizio GIACENZE 39 Giacenze presso il sistema primario ESTRAZIONE 40 Produzione di greggio SCAMBI CON L ESTERO 41 Scambi con l estero: bilancia petrolifera 42 Costo del greggio importato (conto proprio) 43 Importazioni di petrolio greggio 44 Importazioni di petrolio greggio per aree di provenienza 45 Importazioni di petrolio greggio (incidenza percentuale delle provenienze) 46 Importazioni di semilavorati per aree di provenienza 47 Importazioni di semilavorati per Paesi di provenienza 48 Importazioni di prodotti finiti per categoria 49 Importazioni di prodotti finiti per aree di provenienza 50 Importazioni di prodotti finiti per Paesi di provenienza 51 Importazioni di benzine, gasoli e olio combustibile per Paesi di provenienza 52 Esportazioni (singoli prodotti e totale semilavorati) 53 Esportazioni globali (conto proprio e conto committente estero) e di semilavorati (per categoria) 54 Esportazioni globali per aree di destinazione 55 Esportazioni globali per Paesi di destinazione 56 Esportazioni di benzine, gasoli e olio combustibile per Paesi di destinazione RAFFINAZIONE 57 Evoluzione della capacità di raffinazione 58 Capacità delle raffinerie per dimensione 59 Capacità dei principali impianti delle raffinerie (al 1 gennaio 2007) 60 Distribuzione geografica della capacità di raffinazione 61 Utilizzo della capacità di raffinazione 62 Lavorazione delle raffinerie 63 Produzione delle raffinerie (volumi) 64 Produzione delle raffinerie (rese percentuali) 65 Lavorazioni di greggio delle singole raffinerie 66 Lavorazioni di semilavorati delle singole raffinerie

14 VENDITE E CONSUMI 67 Trasferimenti al sistema di distribuzione e consumi di prodotti petroliferi 68 Vendite al Mercato Interno di benzina auto su rete per regione (in tonnellate) 69 Vendite al Mercato Interno di gasolio auto su rete per regione (in tonnellate) 70 Vendite (in m3) e rete di distribuzione della benzina senza piombo per Regione 71 Bunkeraggi marittimi 72 Parco autovetture circolanti 73 Distribuzione regionale del parco autovetture circolanti - dettaglio gasolio 74 Distribuzione regionale del parco autovetture circolanti a Gpl e metano 75 Traffico autostradale di veicoli e vendite di carburanti 76 Movimento internazionale di turisti attraverso i transiti di frontiera 77 End uses benzina autotrazione 78 End uses gasolio autotrazione 79 End uses lubrificanti SINTESI ATTIVITÀ 80 Sintesi dell attività petrolifera STRUTTURA DEL MERCATO 81 Partecipazione al mercato per categorie di operatori 82 Rete punti di vendita carburanti ed erogato 83 Rete punti di vendita carburanti per Regione 84 Distribuzione regionale della rete distributiva metano per autotrazione PREZZI 85 Prezzo della benzina super con piombo 86 Prezzo della benzina super senza piombo 87 Prezzo del gasolio autotrazione 88 Prezzi di benzina super senza piombo e gasolio auto (Italia/UE) 89 Prezzi di benzina e gasolio auto nei vari Paesi 90 Prezzo del GPL autotrazione 91 Prezzo del metano autotrazione 92 Prezzi al consumo attualizzati dei carburanti 93 Prezzo del gasolio riscaldamento 94 Prezzo dell olio combustibile denso ATZ 95 Prezzo dell olio combustibile denso BTZ 96 Prezzi al consumo attualizzati di altri prodotti petroliferi FISCALITÀ 97 Gettito delle imposte ambientali - energia - trasporti 98 Gettito fiscale degli oli minerali (stime) 99 Oneri fiscali gravanti sui principali prodotti petroliferi 100 Evoluzione delle accise sui principali carburanti 101 Evoluzione delle addizionali regionali di accisa sulla benzina (IRBA)

15 Appendice INTERNAZIONALE ENERGIA 102 Consumi mondiali per fonti primarie 103 Consumi mondiali per aree geografiche 104 Consumi area OCSE per fonti primarie 105 Consumi area UE (27 Paesi) per fonti primarie 106 Consumi area UE (27 Paesi) per fonti primarie (incidenze percentuali) GAS NATURALE 107 Riserve mondiali accertate 108 Consumi mondiali per aree geografiche 109 Importazioni ed esportazioni per aree geografiche CARBONE 110 Riserve mondiali 111 Commercio marittimo mondiale 112 Produzione mondiale 113 Consumi mondiali per aree geografiche NUCLEARE 114 Riserve mondiali disponibili di uranio 115 Produzione elettrica mondiale per Paesi 116 Centrali nucleari nel mondo FONTI RINNOVABILI 117 Produzione mondiale di bioetanolo per aree geografiche 118 Capacità produttiva e produzione effettiva di biodiesel in Europa PETROLIO 119 Riserve mondiali accertate per aree geografiche 120 Impianti di perforazione attivi per ricerca idrocarburi 121 Caratteristiche merceologiche dei principali greggi 122 Produzione mondiale di greggio per aree politiche (tonnellate) 123 Produzione mondiale di greggio per aree politiche (barili/giorno) 124 Produzione mondiale di greggio per aree geografiche 125 Flotta cisterniera mondiale in attività e in disarmo 126 Prezzi dei principali greggi 127 Prezzo medio internazionale del greggio 128 Quotazioni Cif Mediterraneo dei principali prodotti (valori medi annuali) 129 Quotazioni di benzina, gasolio e biodiesel (valori mensili) 130 Commercio marittimo mondiale di greggio e prodotti 131 Consumi mondiali per aree geografiche 132 Consumi mondiali di benzine per aree geografiche

16 133 Consumi mondiali di petroli/gasoli per aree geografiche 134 Consumi mondiali di oli combustibili per aree geografiche 135 Capacità mondiale di raffinazione per aree geografiche 136 Esportazioni ed entrate petrolifere dei Paesi OPEC 137 Importazioni di greggio in Europa 138 Importazioni di prodotti nei Paesi UE 139 Vendite di benzina auto nei Paesi UE 140 Vendite di gasolio auto nei Paesi UE 141 Rete punti di vendita carburanti nei maggiori Paesi UE 142 Paesi aderenti a OAPEC/OPEC/GCC I principali fattori di conversione di peso, volume e lunghezza I principali fattori di conversione e convenzioni in uso nel settore energetico e petrolifero Il potere calorifico inferiore convenzionale del greggio e dei principali prodotti petroliferi

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18 Sezione ECONOMIA 1 Popolazione e forze di lavoro 2 Occupati per settori di attività 3 Risorse (PIL) e impieghi in euro correnti 4 Risorse (PIL) e impieghi in euro concatenati anno Consumi delle famiglie in euro correnti 6 Industria: produzione e valore aggiunto 7 Prezzi alla produzione 8 Prezzi al consumo 9 Scambi con l estero 10 Bilancia dei pagamenti 11 Cambio della lira con le principali monete 12 Parità fisse dell euro 13 Cambio del $ con le monete europee 14 Cambio del $ con le principali monete 15 Cambio dell euro con le principali monete 16 Cambio euro - $ (media mensile) 17 Finanza pubblica: fabbisogno del settore statale e debito pubblico 18 Incidenza dei prodotti energetici sugli indici dei prezzi

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20 ECONOMIA Tavola 1 ITALIA Popolazione e forze di lavoro (migliaia di unità, a metà anno) FORZE DI LAVORO (2) TASSO DI POPOLAZIONE POPOLAZIONE di cui di cui IN CERCA DI DISOCCU- ANNI RESIDENTE (1) PRESENTE (1) TOTALE OCCUPATE OCCUPAZIONE PAZIONE ,6% ,4% ,4% ,4% ,4% ,4% ,4% ,9% ,7% ,4% ,6% ,9% ,9% ,5% ,2% ,1% ,6% ,6% ,9% ,3% ,1% ,9% ,0% ,6% ,7% ,7% ,6% ,2% ,2% ,2% ,3% ,9% ,0% ,0% ,5% ,4% ,0% ,7% ,8% ,1% ,7% ,7% ,4% ,4% ,7% ,1% ,7% N.B. La serie storica della popolazione è disponibile sulla banca dati Serie Storiche dell Istat a partire dall anno 1862, mentre quella delle forze di lavoro dal Nelle celle nascoste dati disponibili dal (1) Dati rivisti in base alla ricostruzione della serie storica fra i Censimenti. (2) Serie storiche non omogenee per variazioni metodologiche nella rilevazione delle Forze di Lavoro e dell Occupazione adottate negli anni 1983, 1990, Dati revisionati dal 1977 in base alla Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, avviata da gennaio Vedi Avvertenze alle tavole. Fonte: Ministero dell Economia e delle Finanze, Relazione generale sulla situazione economica del Paese; Istat (indagine sulle forze di lavoro); Banca d Italia.

21 ECONOMIA Tavola 2 ITALIA Occupati per settori di attività (migliaia di unità, a metà anno) (1) ALTRE di cui in attività ANNI AGRICOLTURA INDUSTRIA ATTIVITÀ TOTALE indipendenti N.B. La serie storica delle forze di lavoro è stata rivista in base ai dati disponibili sulla banca dati Serie Storiche dell Istat, che partono dal 1959 per i totali e dal 1977 per il dettaglio relativo al settore di attività. Nel file in Banca Dati serie storica completa dal (1) Serie storiche non omogenee per variazioni metodologiche nella rilevazione delle Forze di Lavoro e dell Occupazione adottate negli anni 1983; 1990 e Dati revisionati dal 1977 in base alla Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, avviata da gennaio Vedi Avvertenze alle tavole. Fonte: Istat (Indagine sulle forze di lavoro); Banca d Italia.

22 ECONOMIA Tavola 3 ITALIA Risorse e impieghi (milioni di euro) di cui delle INVESTI- VARIAZIONE ESPORTA- ANNI PIL IMPORTAZIONI RISORSE CONSUMI famiglie (1) MENTI SCORTE ZIONI (2) (1) Si riferiscono ai consumi finali delle famiglie residenti sul territorio economico e all estero. (2) Da tale anno i valori sono stati rivisti in base al nuovo Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (Sec 2010), adottato dall Istat, di concerto con Eurostat e con gli altri istituti di statistica europei, a settembre Nota: Serie storica non omogenea per variazioni metodologiche e di classificazione. Dati ricostruiti dal Vedi Avvertenze alle tavole, Conti Economici Nazionali. Fonte: Istat.

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