LE FONTANE DI NOGARÈ

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1 A.S ISTITUTO COMPRENSIVO DI SEDICO-SOSPIROLO (BL) CLASSE QUINTA DI BRIBANO PROGETTO REGIONALE A SCUOLA NEI PARCHI-GUARDIANI DELLA NATURA LE FONTANE DI NOGARÈ Visita a un ecosistema fluviale nel comune di Belluno Insegnanti Cosetta Vedana e Rosa Vanz

2 La classe quinta della scuola primaria di Bribano si è recata a visitare l area protetta delle Fontane di Nogarè sotto la guida dell esperto naturalista Anacleto Boranga. L area si trova nelle vicinanze di Belluno ed è ancora poco conosciuta. Con i bambini si è pensato perciò di costruire un fascicolo illustrativo del luogo avvalendosi delle informazioni date dall esperto e corredato con le immagini fotografiche scattate durante la visita.

3 L AREA PROTETTA DELLE FONTANE DI NOGARÈ L area protetta delle fontane di Nogaré si trova alla periferia di Belluno andando verso Ponte nelle Alpi. Si chiamano fontane ma in realtà sono sorgenti di acqua molto fredda che scende dal monte Serva in ruscelli sotterranei. L acqua gorga vicino alle rive del Piave e forma un ambiente paludoso dove vivono piante e animali adatti al luogo. E' stato costruito un sentiero che attraversa tutte le fontane. Ai bordi del sentiero crescono fiori e alberi di vario tipo. Ogni tanto si trovano dei cartelli che illustrano quello che si può incontrare lì attorno. C' é una parte di prato in cui pascola un gregge di pecore. In due punti lungo l' argine del Piave sono stati messi dei graticci di canne con delle aperture per poter osservare la fauna locale. Per completare il percorso ci vogliono circa due ore.

4 IL SENTIERO Il sentiero incomincia costeggiando l'alveo di un ruscello, che è stato rivestito di pietre per incanalare l' acqua, ma in primavera e in estate il piccolo corso d acqua è quasi sempre secco. Quando si arriva all' ambiente palustre si passa sopra un ponticello di assi di legno, sotto il quale scorre lenta l' acqua nella quale crescono alghe e altre piante acquatiche. Poco dopo si incontra un cartello con la mappa del territorio. A questo punto il sentiero si restringe, gira a sinistra e costeggia le acque calme formate dalle sorgenti e ricoperte da lenticchie d'acqua. Il sentiero raggiunge l'argine artificiale e gira ancora a sinistra verso la direzione del monte Serva e dopo circa cento metri si trova una sorgente che fa uscire dalla terra dell'acqua molto fresca. Da qui si sale sull'argine e lo si percorre fino alla fine dove c'è un graticcio di canne con una finestrella la cui funzione è quella di poter guardare gli uccelli senza disturbarli. Si possono avvistare aironi cenerini, germani reali, marzaiole, alzavole, porciglioni, voltolini, schiribille, re di quaglie, gallinelle d'acqua, pavoncelle, corrieri piccoli, beccaccini, croccoloni, frullini, beccacce, combattenti, totani mori, mignattini, martin pescatori, succiacapre; la maggioranza di questi uccelli è di passo, cioè sono uccelli migratori. Si scende dall'argine per mezzo di una scalinata e si prosegue fra agli alberi, fino ad arrivare al Piave. Si ritorna indietro e si raggiunge di nuovo il ponticello.

5 LA CELIDONIA Lungo il sentiero in primavera cresce la celidonia, una pianta erbacea molto comune. Il suo stelo contiene un lattice color arancione chiamato anche latte di strega ; questo lattice è un rimedio molto efficace contro porri e verruche della pelle. Altre piante erbacee che crescono in questo luogo sono l'aliaria che ha un forte odore di aglio e cipolla e il ginestrino, un fiore della famiglia delle leguminose ( piselli, fagioli, maggiociondoli, robinie). I petali del ginestrino sono cinque e molto diversi l'uno dall'altro: il petalo superiore più grande ed eretto si chiama vessillo, i due laterali prendono il nome di ali e i due inferiori formano una elegante barchetta chiamata carena. Si possono trovare anche barbe di capra dal fiore simile alla margherita gialla, e delle piante rampicanti che si chiamano clematidi e in dialetto rivisoi.

6 LA CASA SULL ALBERO Alcuni insetti usano il tronco di un albero per costruirsi una casa. Questo fenomeno si chiama parassitismo e consiste nello sfruttare parti di un essere vivente da parte di un altro essere vivente. L' insetto usa il legno per costruirsi una dimora, una dispensa e una difesa, di forma di solito rotondeggiante e che in alcuni casi si chiama galla. Un' altra casa sull' albero è quella dello sputacchino, fatta di schiuma prodotta dallo stesso insetto che la sputa tra le foglie, preferibilmente dei salici. Anche questa casa serve come dimora, difesa, dispensa: le tre d. Pure il picchio costruisce la sua casa sugli alberi solo che all' interno: scava con il becco nel tronco lasciando un passaggio circolare. Il picchio è chiamato l' architetto, l' infermiere e il tamburino del bosco, perché costruisce case, risana gli alberi dagli insetti parassiti e fa sentire i suoi battiti sul legno: dal timbro del suono prodotto il picchio capisce se ci sono insetti che stanno mangiando il tronco.

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8 SIMBIOSI TRA NOCE E SCOIATTOLO Fra il noce e lo scoiattolo c' è un' amicizia e si aiutano tra di loro: l' albero procura il nutrimento all' animale e questo porta in giro i semi facendo crescere altri noci in parti diverse del bosco: per questo durante il percorso si trovano molti noci grandi e piccoli.

9 IL BIACCO O MILORDO Sui terreni rocciosi è possibile incontrare il Biacco o Milordo, un rettile della famiglia dei colubridi, in dialetto chiamato Carbonaz, perché è di colore nero, lucido come il carbone. Si mette in attività nelle ore più calde della giornata da aprile a ottobre. Molto mordace, ma non velenoso, è solitario e accorto; si distende o si acciambella al sole e fugge velocemente verso il rifugio appena si sente scorto. Si nutre di uova di uccellini, di topi anche grossi e di lucertole.

10 LE LENTICCHIE D'ACQUA Sopra l'acqua stagnante galleggiano le lenticchie d'acqua, piccole foglie ridotte a laminette di pochi millimetri. Qualche volta formano uno strato così massiccio che la luce non può penetrare in profondità: l'ambiente diventa buio ed inospitale e non permette la vita che a pochi individui,in particolare ai batteri. Altre piante che si trovano in questo ambiente sono le tife con foglie allungate e spighe cilindriche: quando sono mature le spighe scoppiano e i semi si spargono sulla superficie dell'acqua come quelli dei salici che crescono abbondanti sulle rive paludose..

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12 IL GERRIDE O RAGNO PATTINATORE Il gerride o ragno pattinatore, come gli altri insetti, ha sei zampe, ma per galleggiare sull'acqua degli stagni ne usa solo quattro: le due zampe che non usa come galleggianti le usa per cacciare, mentre le altre le usa per muoversi sull'acqua: le due anteriori per spingersi e le due posteriori per dare la direzione. Il gerride funziona come un piccolo catamarano senza vele. A sua volta il gerride è preda di altri animali come: rane, rospi, tritoni, salamandre; questi anfibi in primavera si accoppiano e depongono le loro uova nell'acqua. Dalle uova nascono i girini che durante i mesi estivi compiono il loro ciclo vitale e diventano rane adulte.

13 IL BOSCO Lungo gli argini del Piave cresce un bosco di frassini, noccioli, noci, carpini, ontani, pioppi, querce e qualche abete. Il bosco è come un supermercato per gli animali, perché qui vengono a trovare il loro cibo: Lo scoiattolo fa rifornimento di nocciole e noci; il tasso esce di notte per cercare fragole, nidi di vespe, funghi, ghiande, nidiacei e loro uova, anfibi, lumache, vermi, serpentelli, piccoli mammiferi, carogne; il cervo e il capriolo si cibano di erbe, foglie, germogli di teneri arbusti, gemme e funghi; il gufo di palude va in cerca di topi, insetti, animali morti. Il picchio cerca vermi e insetti nei tronchi degli alberi.

14 LE PECORE Nell area ci sono tre tipi di territori: prativo, boschivo, paludoso. Il territorio prativo è il pascolo di un gregge di pecore che fa sì che l' erba sia sempre bassa. Le pecore pascolano anche sotto gli alberi che arrivano fino alla riva del Piave; qui si fermano perché trovano l' acqua e i ciottoli. In questa zona le acque scorrono piuttosto velocemente e in mezzo al greto ci sono molti detriti insieme a rami secchi trasportati durante le piene. Aldilà del Piave si vede la collina del Nevegal, invece dalla parte opposta siamo sormontati dal monte Serva e dalla catena dello Schiara con la Gusela del Vescovà.

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