ricercatrice Bibliografia musicale Biblioteconomia e archivistica musicale Beni musicali e nuove tecnologie Musica barocca

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1 È ricercatrice presso l Università di Torino (Dipartimento di Studi Umanistici), dove insegna Bibliografia musicale (dall a.a. 2006/7), ha insegnato Biblioteconomia e archivistica musicale (a.a. 1999/ /2) e Beni musicali e nuove tecnologie (a.a. 2003/4 2005/6), e coordinato il corso di Musica barocca (a.a. 2009/ /2). Membro del comitato scientifico di «Fonti musicali italiane» (periodico della Società Italiana di Musicologia; dal 2004) e de «Gli spazi della musica» (periodico elettronico dell Università di Torino; dal 2012), del consiglio direttivo dell Istituto per i Beni Musicali in Piemonte (dal 1986) e del comitato scientifico dell orchestra barocca e classica Academia Montis Regalis (dal 2007), ha collaborato a opere collettive quali il Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti (DEUMM) e Die Musik in Geschichte und Gegenwart. Allgemeine Enzyklopädie der Musik (MGG). Ha fatto parte di comitati scientifici di mostre e convegni nazionali e internazionali. Esperta di gestione e catalogazione di documenti musicali e di interesse musicale (esperienze maturate come responsabile delle biblioteche dei Conservatori di musica di Bolzano e Novara; ), curatrice di cataloghi di fondi musicali di rilevanza internazionale, dal 1999 al 2006 è stata coordinatore scientifico del progetto di censimento e catalogazione del patrimonio musicale piemontese, progetto promosso da Regione Piemonte e Istituto per i Beni Musicali in Piemonte che ha impegnato una quarantina di studiosi; dal 2003 al 2005 ha coperto lo stesso ruolo nell ambito del progetto di catalogazione del patrimonio musicale manoscritto e a stampa della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino che ha coinvolto una dozzina di laureati in discipline musicali. È stata consulente, tra gli altri, dei seguenti progetti: Archivio Digitale della Musica (2002-7), progetto promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che si è proposto di sperimentare e mettere a regime un modello di servizio integrato per la ricerca, la consultazione e l accesso a documenti che contengono musica notata, con possibilità di navigazione dal record bibliografico relativo a una partitura alla sua immagine digitalizzata e all eventuale documento sonoro digitalizzato corrispondente, attraverso tecnologie di distribuzione in rete di immagini e suoni; Progetto di catalogazione informatizzata dell Archivio musicale dell Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI (1999), Manoscritti musicali dell Accademia Filarmonica di Torino (De Sono - Associazione per la musica; ), Progetto Di.Do.S. (Digitalizzazione Documenti Sonori) (Museo Nazionale del Cinema; ). Negli anni , ha partecipato ai PRIN Banca dati della critica musicale italiana (coord. Fiamma Nicolodi, Università di Firenze) e Banca dati della critica musicale italiana (coord. Luisa Zanoncelli, Università di Torino). È stata responsabile scientifico del progetto CABIRIA - Census, Cataloguing and Study of Manuscript and Printed Music for the Cinema in Piedmont ( finanziato dalla Regione Piemonte e condotto per conto del Dipartimento di Studi Umanistici dell Università di Torino (2010-4) ed è membro dei gruppi di ricerca dei seguenti progetti: Invisibilia. The Promotion of the Artistic and Expressive Intangible Heritage in Piedmont: Toward a Digital Creativity Model, promosso dall Università di Torino e finanziato dalla Compagnia di San Paolo (coord. Giulio Lughi, Università di Torino; ); Riordino, catalogazione e studio dei documenti manoscritti e a stampa conservati nell'archivio musicale dell'orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, finanziato dal Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica (FIRB; coord. Andrea Malvano, Università di Torino; ).

2 Fa parte del comitato scientifico del CIRMA Centro Interdipartimentale di Ricerca su Multimedia e Audiovisivo. TRA LE SUE PUBBLICAZIONI: Monografie e cataloghi di fondi musicali Mettere in scena la regalità. Le feste teatrali di Gaetano Pugnani al Regio di Torino, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2012 (Le chevalier errant, n. 8). Non sono molti, in Italia e altrove, i teatri la cui storia sia stata indagata tanto a fondo come quella del Teatro Regio di Torino. Salvo rare eccezioni, tuttavia, specie per quanto riguarda il XVIII secolo l attenzione è stata per lo più catturata dai drammi per musica rappresentati nelle stagioni di carnevale. Gli spettacoli fuori stagione, che si allestivano in occasione del matrimonio dei membri della casa reale o in concomitanza con la visita di personaggi illustri, non hanno sollecitato altrettanto interesse: eppure lo spettacolo celebrativo, luogo di liturgia politica e strumento di consenso e propaganda per eccellenza, costituisce un terreno quanto mai fecondo per chi intenda studiare la politica curiale e le sue pratiche rituali; dal punto di vista musicale, poi, alcuni dei generi ad esso più strettamente connessi e funzionali (feste teatrali, azioni teatrali, serenate) offrono non pochi spunti d indagine, per i riflessi che il contesto celebrativo ebbe sulla scelta e la ricorrenza dei soggetti, sulla struttura e sull assetto drammatico, sulle parentele con forme e generi preesistenti e coevi, sulle modalità dell intonazione, sulle opzioni e sui vincoli in termini di organici vocali e orchestrali, apparati scenografici, inserti coreutici. Che è quanto si è proposto di affrontare questo volume in relazione alle feste teatrali del musicista più eminente dell ultimo trentennio del Settecento sabaudo nonché violinista fra i più celebrati in Europa: Gaetano Pugnani. Il fondo musicale Della Chà, presentazione di Giorgio Pestelli, Firenze, Olschki, 2010 (Accademia delle Scienze di Torino. I libri dell Accademia, n. 6). Pur non essendosi mai caratterizzata in senso musicale, la Biblioteca dell Accademia delle Scienze di Torino conserva un patrimonio musicale di notevole interesse, in gran parte riconducibile al fondo donato nel 1968 dall industriale, bibliofilo e collezionista d arte Ambrogio della Chà ( ). Il volume è il risultato della biennale ricerca tesa a ricostruire la sezione musicale del fondo, in parte smembrata all arrivo in Accademia, in parte collocata in deposito senza numeri di inventario e segnature che attestassero la provenienza del materiale. La ricerca (condotta - oltre che sugli inventari e i cataloghi esistenti - sulle legature, gli ex libris e le note di possesso dei diversi membri della famiglia) ha permesso di delineare i contorni di una sezione formata da 442 documenti musicali a stampa (secc. XIX-XX), 2 manoscritti musicali (sec. XIX), 230 libretti (secc. XVIII-XX; inoltre raccolte di opere di Goldoni, Metastasio, Molière, Zeno), 14 raccolte di canti popolari (sec. XIX-XX), 93 titoli di saggistica musicale pubblicati entro la metà del Novecento. Musica a stampa e manoscritta e libretti sono oggetto di catalogazione redatta secondo le normative internazionali e corredata da indici di nomi, titoli e incipit musicali, personaggi. Ne emerge un quadro che riflette l educazione musicale tipica della borghesia colta dell Ottocento italiano e trova conferma la passione bibliofila di alcuni membri della famiglia Della Chà, cui si deve la presenza di numerose prime edizioni e di alcune rarità (ad esempio le stampe litografiche di composizioni musicali di Maximilian Joseph, duca di Baviera, cultore delle tradizioni musicali della sua terra oggi ricordato soprattutto come padre dell imperatrice Sissi). La Raccolta Foà-Giordano della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Catalogo della musica a stampa, Milano, Electa, Catalogo degli oltre 900 documenti musicali a stampa (alcuni ignoti al RISM o estremamente rari; molte prime edizioni di Mozart, Beethoven, Schubert ecc.) della Raccolta Foà-Giordano della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, nata intorno alle donazioni dell industriale tessile Filippo Giordano, che a partire dal 1930 cominciò a finanziare l acquisto di manoscritti e stampe musicali appartenenti a privati o messi in vendita da librerie antiquarie. Oltre alla musica a stampa la raccolta include più di 700 manoscritti musicali (sec. XVIII-XIX), molti dei quali di rilevante interesse musicologico (es.: Foà-Giordano 394, manoscritto settecentesco con composizioni per clavicembalo di A. e D. Scarlatti, F. Mancini, G. Greco e G.F. Haendel; Foà-Giordano 883: Agnus Dei autografo di G. Paisiello; Foà-Giordano 893/2-3, manoscritto contenente duetti di A. Steffani ecc.). Le opere musicali della Biblioteca Santa Rosa. Catalogo, Torino, Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, 1993.

3 Catalogo della sezione musicale della biblioteca di Santorre di Santarosa ( ), in deposito presso la Biblioteca Civica di Savigliano (CN) ma proprietà della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Accanto alla tipica produzione ottocentesca destinata ai salotti, vi figura un gruppo di rari e importanti manoscritti relativi a opere rappresentate al Teatro Regio e al Teatro Carignano di Torino negli anni Sessanta del Settecento (Artaserse di J.C. Bach ed Enea nel Lazio di Traetta, rappresentate in prima assoluta al Regio nel 1760; Galuppi, Il filosofo di campagna e Le nozze; Traetta, Buovo d'antona; Fischietti, La fiera di Sinigaglia e Il signor dottore; Gassmann, Gli uccellatori) e composizioni sacre di Rispoli, De Majo, Cafaro, Insanguine, Jommelli ecc. Raccolta Mauro Foà - Raccolta Renzo Giordano, in collaborazione con Isabella Fragalà Data, introduzione di Alberto Basso, Roma, Edizioni Torre d Orfeo, 1987 (Cataloghi di fondi musicali italiani a cura della Società Italiana di Musicologia, n. 7). Catalogo della Raccolta Mauro Foà e della Raccolta Renzo Giordano, giunte alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino rispettivamente nel 1927 e nel 1930 e riconducibili alla figura del conte Giacomo Durazzo ( ). Note a livello internazionale soprattutto per la presenza di 27 tomi quasi interamente autografi di Antonio Vivaldi, contengono fra l altro dieci volumi parzialmente autografi di Alessandro Stradella e sedici codici di intavolatura d organo tedesca (sec. XVII), nonché manoscritti e stampe musicali (di Gluck, Hasse, Traetta; balli di J. Starzer) ascrivibili agli anni in cui Durazzo fu direttore dei teatri imperiali a Vienna. Curatele Film Music: Practices, Theoretical and Methodological Perspectives. Studies around Cabiria Research Project, Torino, Kaplan, 2014 ( La festa teatrale nel Settecento. Dalla corte di Vienna alle corti d Italia, atti del convegno internazionale di studi (Reggia della Venaria Reale, novembre 2009), in collaborazione con Andrea Merlotti, Lucca, Libreria Musicale Italiana, Praticata a Vienna dal Seicento, la festa teatrale conobbe nel Settecento (grazie a poeti come il Metastasio e a compositori come Gluck, Hasse e Mozart) una grande fortuna in varie corti europee, divenendo spesso il genere ideale per celebrare in musica eventi politico-dinastici. La varietà delle declinazioni (accomunate dalla scelta di soggetti per lo più mitologico-allegorici e dalla finalità encomiastica, a fronte di un ampio ventaglio di soluzioni drammaturgicospettacolari), la stretta parentela con cantata, opera e oratorio, l interscambiabilità delle etichette di cui fu oggetto (festa teatrale, ma anche azione teatrale, serenata) l hanno sottratta alle tradizionali tassonomie: un terreno problematico e affascinante su cui al convegno La festa teatrale nel Settecento (promosso dall Università di Torino e dal Consorzio La Venaria Reale, in collaborazione con l associazione culturale «Il Saggiatore musicale») si sono confrontati studiosi di diverse discipline. Le fonti musicali in Piemonte, vol. 1, Torino, Lucca, Libreria Musicale Italiana, Il volume raccoglie i risultati del settennale progetto di censimento del patrimonio musicale conservato nelle istituzioni e collezioni pubbliche e private torinesi. Promosso dalla Regione Piemonte e condotto dall Istituto per i Beni Musicali in Piemonte (ente di rilievo regionale ai sensi della L.R. 49/84), il progetto si è avvalso della collaborazione di decine di studiosi sotto la direzione scientifica della curatrice, A. Colturato. Molte delle 75 istituzioni e collezioni censite erano ignote ai precedenti censimenti nazionali e internazionali (Sartori, RISM, CABIMUS ecc.); numerosissime le fonti musicali sconosciute. Bibliografia di 1275 titoli sulla musica e sulle fonti musicali in Piemonte; 32 tavole. Saggi, articoli e contributi in atti di convegni Cabiria Research Project (University of Turin), in Film Music: Practices, Theoretical and Methodological Perspectives. Studies around Cabiria Research Project, a cura di Annarita Colturato, Torino, Kaplan, 2014, pp L articolo illustra il progetto Cabiria - Census, Cataloguing and Study of Manuscript and Printed Music for the Cinema in Piedmont di cui l autrice è stata responsabile scientifico. Promosso dall Università di Torino e finanziato dalla Regione Piemonte, il progetto ha avuto come obiettivi: il censimento e la catalogazione della musica per film conservata in Piemonte; la realizzazione di una banca dati catalografica liberamente accessibile e corredata, nel rispetto delle norme vigenti in materia di diritto d autore, dalle immagini digitali dei documenti in un sito bilingue (italiano-

4 inglese) appositamente creato ( lo studio dei materiali catalogati e la stesura di saggi critici che affrontassero l analisi della musica per film secondo prospettive diverse (musicologica, estetica, etnomusicologica, antropologico-musicale, bibliografica) e contribuissero alla definizione di una metodologia filologicamente fondata, essenziale anche per le operazioni di restauro delle colonne sonore. Il computo complessivo dei documenti reperiti nel corso del progetto nelle oltre 300 istituzioni individuate e censite nelle otto province piemontesi ammonta a 107 manoscritti e stampe; quasi un quinto dei documenti risale al primo trentennio del Novecento, altrettanti al decennio successivo. Il catalogo elettronico, redatto secondo le più recenti norme nazionali e internazionali, conta record fra collezioni, periodici, monografie e spogli, e presenta authority file di oltre nomi (compositori, parolieri, registi, attori ecc.) e oltre titoli (composizioni musicali, film, incipit testuali ecc.). 132 record sono corredati dalle immagini digitali parziali o complete del documento cui fanno riferimento. Le feste di Tersicore, ossia la danza nelle raccolte della Biblioteca Nazionale di Torino, in «Fonti Musicali Italiane», n. 18, 2013, pp Nota soprattutto per la presenza dei manoscritti vivaldiani, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino vanta un patrimonio musicale e di interesse musicale di varietà e pregio straordinari. Fra i materiali tuttora poco conosciuti si collocano quelli legati alla danza; ad eccezione dei codici dei balletti allestiti alla corte sabauda nel Seicento e dei manoscritti con la musica di Joseph Starzer per i balli di Franz Hilverding, infatti, non sono molte le fonti che negli anni sono state oggetto di indagine e studio. Il saggio dà conto di alcuni dei documenti più interessanti disseminati nelle raccolte (balli teatrali manoscritti e a stampa, raccolte di danze, libretti, trattati, lettere di ballerini e coreografi) e si sofferma sul fondo donato nel 2011 alla biblioteca da Gianni Secondo, appassionato studioso di storia della danza e bibliofilo. Ancora non disponibile al pubblico, il fondo include circa duemila monografie (fra cui numerose prime edizioni dei trattati di Caroso, Negri, Ménestrier, Feuillet, Noverre, Dufort, Bonnet, Rameau, Cahusac, Gallini, Blasis ecc.), trecento libretti, edizioni musicali, volumi di figurini, ritratti incisi o litografati di ballerini e coreografi, manifesti, foto di scena, annate di testate periodiche, documenti sonori e audiovisivi. Corredano il saggio due appendici con la trascrizione di alcune lettere inedite di Dominique Lefèvre, Charles Lepicq e Carlo Blasis, e l elenco dettagliato della sessantina di libri antichi e del centinaio di libretti di ballo ottocenteschi del Fondo Secondo. «Gaude felix Sabaudia, gaude tota Ecclesia»: la musica nelle funzioni religiose in presenza della corte (Torino, sec. XVIII), in Atti del Congresso Internazionale di Musica Sacra. In occasione del centenario di fondazione del PIMS, a cura di Antonio Addamiano e Francesco Luisi, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2013, pp All alba del Settecento la vita musicale torinese ruotava principalmente attorno a due istituzioni: la Cappella Metropolitana e la Regia Cappella. Pur facendo capo l una all autorità ecclesiastica e l altra alla casa regnante, e dunque mantenendo nel tempo una totale indipendenza amministrativa, si trattò di istituzioni contraddistinte da una spiccata contiguità (e permeabilità), come contigui (e permeabili) erano in Duomo e a Palazzo Reale gli spazi destinati alle funzioni religiose che prevedevano l impiego dei loro membri. Sulla scorta dei documenti d archivio, dei cerimoniali di corte, delle fonti musicali e delle testimonianze dei contemporanei, il saggio illustra organici, repertorio e pratiche performative del corredo musicale prescritto per le cerimonie religiose in presenza della corte: una corte forse meno incline di altre all arte lodata da Cristina di Svezia come vero «ornamento de principi» ma tanto conscia dell apporto che la musica poteva fornire alla crescita e al consolidamento del prestigio internazionale del regno da finanziare viaggi e soggiorni di studio ai musicisti più meritevoli, edificare un teatro fra i più belli della penisola e mantenere quella che Rousseau definì la «meilleure symphonie de l Europe». «Musis hospitium concedere». La musica nelle collezioni librarie sabaude al tempo di Carlo Emanuele e Caterina, in L'Infanta. Caterina d'austria, duchessa di Savoia ( ), a cura di Blythe Alice Raviola e Franca Varallo, Roma, Carocci, 2013, pp Risultato dello studio degli inventari delle raccolte librarie di Casa Savoia, il saggio dà conto (con numerose informazioni inedite) dei documenti musicali manoscritti e a stampa presenti nelle collezioni ducali al tempo di Carlo Emanuele I ( ) e della consorte Caterina d'austria ( ), soffermandosi poi in particolare sui Concerti di Pietro Veccoli (noti come Intermedi delle sirene) per la tragicommedia Adelonda di Frigia di Federico Della Valle, rappresentata il 25 novembre 1595 in occasione della visita a Torino del cardinale Alberto arciduca d'austria, e sullo zapato, uno spettacolo peculiare della corte sabauda nel Seicento. Le feste teatrali di Gaetano Pugnani, in La festa teatrale nel Settecento. Dalla corte di Vienna alle corti d Italia, atti del convegno internazionale di studi promosso dall Università di Torino e dal Consorzio La Venaria Reale, in collaborazione con l associazione culturale «Il Saggiatore musicale» (Reggia della Venaria Reale, novembre 2009), a cura di Annarita Colturato e Andrea Merlotti, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011, pp

5 A partire dalla Vittoria d Imeneo di Galuppi, andata in scena il 7 giugno 1750 per celebrare le nozze tra il futuro Vittorio Amedeo III di Savoia e Ferdinanda di Borbone, infanta di Spagna, le feste teatrali furono a Torino il genere cui più spesso si fece ricorso per solennizzare le visite di principi e sovrani stranieri e, soprattutto, i legami dinastici che nell ultimo scorcio di secolo la monarchia riuscì a stringere con le corti di Vienna e Versailles nel tentativo di porre rimedio alla scomoda posizione in cui si trovava a seguito dell inaspettato avvicinamento tra le due potenze, tradizionalmente nemiche. Il palcoscenico del Teatro Regio ospitò l 8 aprile 1771, per il matrimonio della principessa Giuseppina con il futuro Luigi XVIII, la «favola pastorale» Issea. Il 2 ottobre 1775 e il 2 maggio 1789, in occasione delle nozze di due futuri eredi al trono sabaudo (Carlo Emanuele IV e Vittorio Emanuele I), rispettivamente con Clotilde, figlia del Delfino di Francia, e Maria Teresa, figlia dell arciduca Ferdinando d Asburgo (fratello di Giuseppe II), fu la volta delle «feste per musica» L Aurora e Demetrio a Rodi. A celebrare in musica la «stirpe augusta ai più sublimi / troni d Europa in imenei congiunta» fu in tutti e tre i casi Gaetano Pugnani, violinista di fama internazionale che nel 1769 aveva esordito come operista al King s Theatre di Londra e che al ritorno in patria finì per assommare le principali cariche musicali (primo violino nelle orchestre della Regia Cappella e del Teatro Regio dal 1770, direttore generale della musica strumentale dal 1776, direttore della musica militare dal 1786). Sulla scorta della documentazione conservata in biblioteche e archivi italiani e stranieri, il contributo illustra le modalità dell allestimento di questo genere di lavori presso la corte sabauda, la scelta dei soggetti (allusivi al contesto storico-politico, com era lecito attendersi dato il loro carattere smaccatamente encomiastico), l articolazione delle partiture e dei libretti (affidati ai poeti di corte Vittorio Amedeo Cigna Santi e Giandomenico Boggio), con ampio spazio concesso agli inserti corali e coreutici: quei «cori troppo frequenti e i cori intrecciati coi balli» che stando a Luigi Serio non piacquero a Napoli in occasione dell Adone e Venere (G. Boltri - G. Pugnani; Teatro San Carlo, 12 gennaio 1784) e che invece a Torino, piazza tutt altro che insensibile alle coeve istanze di riforma, si apprezzavano particolarmente. Un espectáculo para el Archiduque: La Dora festeggiante y L accorta cameriera de Martín y Soler. Con referencias a otras de sus obras representadas en Turín antes del fin del siglo XVIII, in Los siete mundos de Vicente Martín y Soler, atti del convegno internazionale di studi promosso dalla Universitat de València, dall Institut Valencià de la Música - Generalitat Valenciana e dall Instituto Complutense de Ciencias Musicales (Valencia, novembre 2006), a cura di Dorothea Link e Leonardo Waisman, Valencia, Institut Valencià de la Música - Generalitat Valenciana, 2010, pp A Torino come altrove era consuetudine, in occasione della visita di personalità straniere, allestire spettacoli musicali nel teatro di corte. Accadde anche nel settembre del 1783 quando, scartata per motivi di tempo l ipotesi di commissionare una festa teatrale per il soggiorno dell arciduca Ferdinando d Asburgo-Lorena e della moglie Beatrice d Este, l unica alternativa praticabile fu ritenuta quella di trasferire per alcune sere al Teatro Regio uno dei drammi giocosi in programma al Teatro Carignano: si trattò de L accorta cameriera di Vicente Martín y Soler, andata in scena per la prima volta a Venezia l anno precedente con il titolo In amor ci vuol destrezza e arricchita a Torino da un prologo (La Dora festeggiante) utile a solennizzare la circostanza e ad esaltare la magnificenza di un teatro ritenuto tra i più belli d Europa. Attraverso l indagine sui documenti d archivio il saggio illustra le circostanze dell allestimento, interessante connubio tra forme diverse di produzione del teatro d opera (modello impresariale e committenza regia), dando anche conto delle partiture (in parte sconosciute) e dei libretti relativi ai due lavori in questione. In margine sono poi resi noti i risultati dell esame delle fonti relative a due ulteriori titoli del compositore spagnolo presenti nell ultimo scorcio del secolo nei cartelloni del Teatro Carignano, Una cosa rara e La capricciosa corretta, rappresentate rispettivamente nell autunno del 1789 e nel carnevale del Musica e cerimoniale nel Settecento, in Le strategie dell apparenza. Cerimoniali, politica e società alla corte dei Savoia in età moderna, a cura di Paola Bianchi e Andrea Merlotti, Torino, Zamorani, 2010, pp Il tema dei cerimoniali (dei loro simboli e significati, della loro funzione) costituisce un nodo centrale nella storiografia di tutte le corti. Tra le varie prospettive d indagine, il saggio si concentra su quella dello spinoso e complesso rapporto fra musica e cerimoniale, nella fattispecie presso la corte sabauda nel XVIII secolo. Come altre case reali, i Savoia furono consci dell apporto che la musica poteva fornire al consolidamento e alla crescita del prestigio internazionale e compresero quanto un adeguato corredo sonoro fosse indispensabile all esibizione della regalità e alla ritualizzazione del quotidiano. Paragrafi dedicati alle istituzioni (Cappella Metropolitana, Regia Cappella, bande reggimentali), ai principali eventi dinastici (battesimi, funerali, matrimoni, conviti solenni ecc.) e alle cerimonie religiose illustrano il ruolo e l importanza della musica al servizio del re in una corte altamente formalizzata come fu quella sabauda. «Ed alla sinfonia di ben cento voci e d altrettanti stromenti danzarono»: la musica nelle feste sabaude tra fine Cinquecento e inizio Settecento, in Feste barocche. Cerimonie e spettacoli alla corte dei Savoia tra Cinque e Settecento, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Madama, 7 aprile - 5 luglio 2009), a cura di Clelia Arnaldi di Balme e Franca Varallo, Cinisello Balsamo (MI), Silvana Editoriale, 2009, pp Trattare della musica nelle feste allestite alla corte sabauda tra il 1563 (anno in cui la corte si trasferì da Chambéry a Torino) e il 1724 (anno della morte di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda delle Madame Reali)

6 significa indagare su una componente imprescindibile delle stesse (il corredo sonoro) sulla scorta di fonti primarie quasi inesistenti e di fonti secondarie (relazioni, descrizioni ecc.) di una vaghezza tanto suggestiva quanto sconfortante. Pur nella lacunosità della documentazione, il contributo si propone di illustrare la funzione della musica in questo tipo di eventi, di dare conto delle istituzioni cui era demandata e del mutamento del suo ruolo nei diversi generi praticati (sino alla capitolazione della refrattaria corte sabauda di fronte al dilagare del melodramma). Particolare attenzione è prestata alle fonti musicali superstiti (di Pietro Veccoli, Sigismondo D India, Filippo Albini, Filippo d Agliè ecc.), in parte esposte in mostra e descritte in apposite schede. «Viva si canti al nodo»: l Issea di Gaetano Pugnani per il matrimonio tra Maria Giuseppina di Savoia e il conte di Provenza, in Annibale, Torino e Annibale in Torino, atti della giornata di studi promossa dall Università degli Studi di Torino e dall associazione culturale «Il Saggiatore musicale» (Torino, 22 febbraio 2007), a cura di Alberto Rizzuti, Firenze, Olschki, 2009, pp Genesi e allestimento di Issea, favola pastorale per musica di Gaetano Pugnani composta in occasione del matrimonio tra Giuseppina di Savoia e Luigi Stanislao Saverio di Borbone, conte di Provenza (futuro Luigi XVIII), e andata in scena al Teatro Regio di Torino l 8 aprile Secondo titolo per il teatro del musicista, all epoca già famoso per il suo virtuosismo violinistico e la sua produzione strumentale (l esordio in teatro era avvenuto nel 1769 a Londra con l opera comica Nanetta e Lubino), in Issea Pugnani supportato da un libretto di Vittorio Amedeo Cigna Santi ispirato alla pastorale héroïque Issé di La Motte e Destouches (1697) si dimostrò tutt altro che ignaro delle soluzioni che si andavano saggiando in ambito europeo nei drammi per musica e negli spettacoli celebrativi (nove anni prima, del resto, si era esibito al Burgtheater di Vienna nell intervallo di un esecuzione in forma di concerto dell Alcide al bivio di Metastasio Hasse, una delle feste teatrali più fortunate del tempo). Come attestano documenti d archivio, libretti e partiture, Issea fu ripresa il 29 giugno 1772 in forma di serenata pastorale al Palacio de Queluz, residenza portoghese di Pietro III, fratello di Giuseppe II. Studiare, leggere, eseguire Vivaldi: breve guida alle fonti, ai cataloghi e alla letteratura musicologica, in Vivaldimania. Una storia torinese, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Bricherasio, 23 aprile - 8 giugno 2008), a cura di Susan Orlando e Franca Porticelli, Cinisello Balsamo (MI), Silvana Editoriale, 2008, pp Vademecum alle fonti musicali, ai cataloghi e alla letteratura musicologica dedicati alla vita e all opera di Antonio Vivaldi pubblicato nel volume dato alle stampe in occasione della mostra Vivaldimania, che ha offerto al pubblico la possibilità di ammirare oltre a dipinti, strumenti musicali e documenti d archivio alcuni dei 27 tomi manoscritti quasi completamente autografi di Antonio Vivaldi confluiti nelle collezioni della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino nel 1927 e nel 1930 al termine di vicissitudini rocambolesche: una delle più preziose raccolte musicali esistenti al mondo, precedentemente esposta solo a Venezia nel 1958 e a Torino nel 1978 (tricentenario della nascita del musicista) e nel 2006 (in occasione delle Olimpiadi invernali). Dall Italia alla Francia, e ritorno, nell introduzione a La Fenice rinovata ballato in Fossano, facsimile del balletto eseguito a Fossano il 9 febbraio 1644, Fossano, Cassa di Risparmio di Fossano - Savigliano, L Artistica Editrice, 2007, pp. IX-XII. L arrivo, nel 1619, a Torino di Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo di Savoia, segnò una data fondamentale nella storia della musica e degli spettacoli in Piemonte: a Cristina si devono il riassetto dei complessi musicali di corte e soprattutto la fioritura dei balletti e delle feste che per oltre trent anni Filippo San Martino d Agliè (diplomatico, letterato, musicista, coreografo) compose e le dedicò, riuscendo a coniugare in maniera originale esperienze coreutiche francesi e tradizione spettacolare sabauda. Uno dei più antichi tra i quattordici preziosi testimoni di balletti di corte sabaudi sinora conosciuti è il codice miniato de La fenice rinovata, rappresentato nel Castello di Fossano (dove Cristina risiedeva all epoca) il 9 febbraio 1644 «con tante mute metafore quante attioni, e tanti misteri quante metafore» (così il Tesauro a proposito dei «figurati balletti»). Contrariamente a quel che accade per altri titoli, oltre al codice (vergato da Giovanni Tommaso Borgonio e segnato q.v.63) la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino conserva anche la musica delle danze (qm.ii.82). Un industria «troppo imperfetta»: la fabbricazione dei pianoforti a Torino nell Ottocento, in «Fonti musicali italiane», n. 12, 2007, pp A dispetto di una tradizione pianistica di modesto rilievo, il Piemonte (Torino, in particolare) ebbe nell Ottocento e nel primo Novecento un ruolo centrale nel settore della fabbricazione di strumenti a tastiera. In attesa di un indagine capillare sulle carte d archivio riguardanti tanto i singoli costruttori quanto le istituzioni incaricate di conservare la documentazione allegata alle richieste di concessione di privilegi, il saggio fa il punto sulle ricerche compiute e sulla bibliografia sinora prodotta e delinea il panorama produttivo torinese avvalendosi in particolare delle guide commerciali della città e delle pubblicazioni (cataloghi, relazioni, giudizi ecc.) date alle stampe in occasione delle esposizioni periodiche (un osservatorio privilegiato, nel caso della capitale sabauda, data la quantità di manifestazioni organizzate)

7 e ricavandone informazioni in larga misura inedite sui principali fabbricanti (Berra, Marchisio, Aymonino, Roeseler, Chiappo, Mola ecc.), sulla loro produzione, sul numero dei loro dipendenti, su materiali e macchine impiegati. Corredano l articolo un apparato iconografico che include strumenti e cataloghi appartenenti a collezioni private e sinora sconosciuti e due appendici dedicate rispettivamente ai costruttori torinesi di pianoforti presenti alle esposizioni tenutesi in Italia e all estero nell Ottocento (con descrizione degli strumenti esposti e stralci dei giudizi ricevuti) e ai fabbricanti e negozianti torinesi di pianoforti citati nelle guide commerciali della città fino al 1900 (con ragione sociale e indirizzi). Tra l Annibale in Torino e il Barbiere di Siviglia. Opere di Giovanni Paisiello rappresentate al Teatro Carignano di Torino negli anni 70 del Settecento, in Giovanni Paisiello e la cultura europea del suo tempo, atti del convegno internazionale di studi promosso dall Istituto Musicale G. Paisiello col patrocinio della Società Italiana di Musicologia, della Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII, della Società Internazionale di Studi sul Secolo XVIII e dell Università degli Studi di Lecce (Taranto, giugno 2002), a cura di Francesco Paolo Russo, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2007, pp Pur se l esordio torinese di Giovanni Paisiello ebbe luogo sul più prestigioso palcoscenico della città (il Teatro Regio, dove nel gennaio del 1771 debuttò il dramma per musica Annibale in Torino), la fortuna del compositore nella capitale sabauda fu legata soprattutto alla presenza delle sue opere comiche nella programmazione dell ancora poco studiato Teatro Carignano, a differenza del Regio (aperto nella sola stagione di carnevale e consacrato all'opera seria e al ballo) sede lungo tutto il corso dell anno di tragedie e commedie, drammi giocosi e opéras-comiques, concerti e spettacoli di arte varia. Il saggio prende in esame i titoli paisielliani allestiti al Carignano prima del Barbiere di Siviglia (6-XI-1784) nella fattispecie L innocente fortunata (autunno 1773), La discordia fortunata (autunno 1775), La frascatana (autunno 1775), Il tamburo notturno (autunno 1777), L idolo cinese (autunno 1777), Le due contesse (autunno 1778) e ne analizza libretti e partiture manoscritte, dando anche conto di importanti fonti sconosciute. Giacomo Durazzo, che «alla dolcezza delle maniere la perspicacia delle idee soavemente accoppiando» favorì la riforma del teatro musicale settecentesco, in Torino musicale scrinium di Vivaldi. Il teatro vivaldiano nelle raccolte manoscritte della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, a cura di Maria Letizia Sebastiani e Franca Porticelli, Torino, Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, 2006, pp Ritratto di Giacomo Durazzo ( ), diplomatico, collezionista, direttore dei teatri imperiali a Vienna negli anni della riforma di Gluck e Calzabigi. Dalla sua biblioteca privata proviene gran parte dei manoscritti e delle edizioni musicali della Raccolta Mauro Foà e della Raccolta Renzo Giordano, nelle quali sono conservati tra l altro 27 codici quasi completamente autografi di Antonio Vivaldi. Album di famiglia. Un secolo di vita musicale italiana nei ricordi di Giuseppe Bertolino, Adele Bertolino Aldrovandi e Clelia Aldrovandi Gatti, in Bibliofilia subalpina. Quaderno 2003, a cura di Francesco Malaguzzi, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2003, pp Saggio sull archivio del pianista e compositore Giuseppe Bertolino ( ), della figlia Adele Bertolino Aldrovandi ( ), anch essa pianista, e della nipote Clelia Aldrovandi Gatti ( ), arpista tra le più importanti del Novecento e moglie del critico musicale Guido M. Gatti. Archivio acquistato dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino nel Un fondo musicale sconosciuto conservato presso l Istituto per i Beni Musicali in Piemonte: il Dono in memoria di Umberto II, in Miscellanea di studi 5, a cura di Alberto Basso, Torino, Centro Studi Piemontesi - Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, 2003, pp Catalogo del fondo musicale ottocentesco comprendente 44 manoscritti e 41 edizioni musicali (molte delle quali estremamente rare), probabilmente legato a Casa Savoia e donato nel 1993 all Istituto per i Beni Musicali in Piemonte. I concerti per violino e orchestra di Gaetano Pugnani: ricognizione delle fonti, introduzione al Concerto in la maggiore per violino e orchestra di Gaetano Pugnani, revisione di Luigi Mangiocavallo, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2001, pp. VII-XIV. Note storiche e catalogo tematico dei concerti per violino e orchestra di G. Pugnani ( ), gran parte dei quali inediti. Forme dell associazionismo musicale in Piemonte dalla Restaurazione allo Statuto Albertino, in Accademie e società filarmoniche in Italia. Studi e ricerche, a cura di Antonio Carlini, Trento, Società Filarmonica, 1999, pp

8 Saggio sull associazionismo musicale in Piemonte nell Ottocento, fenomeno che, specie nel periodo compreso tra la fine dell impero napoleonico e le riforme albertine, ebbe rilievo politico, oltre che musicale. Ottocento strumentale torinese: le iniziative dei fratelli Marchisio, tra pionierismo e compromesso, in Accademie e società filarmoniche: organizzazione, cultura e attività dei filarmonici nell Italia dell'ottocento, atti del convegno di studi promosso dalla Società Filarmonica di Trento e dalla Società Italiana di Musicologia (Trento, 1-3 dicembre 1995), a cura di Antonio Carlini, Trento, Provincia Autonoma di Trento - Società Filarmonica, 1998, pp Esame delle iniziative avviate da Antonino e Giuseppe Enrico Marchisio (fratelli delle celebri cantanti Barbara e Carlotta) parallelamente alla Società Torinese del Quartetto, con particolare riguardo alle accademie e società filarmoniche delle quali furono animatori. La Società Torinese del Quartetto ( ), in Miscellanea di studi 4. In onore di Alberto Basso, a cura di Isabella Data, Torino, Centro Studi Piemontesi - Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, 1996, pp Ricostruzione dell attività e della cronologia dei concerti della Società Torinese del Quartetto ( ), una delle prime Società del Quartetto nate in Italia. Tra i fondatori e animatori Antonino Marchisio ( ) e Giuseppe Enrico Marchisio ( ).

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