NORME DI ESTETICA E QUALITA

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1 ALLEGATO AL REGOLAMENTO EDILIZIO N. NORME DI ESTETICA E QUALITA Le disposizione contenute nel presente allegato costituiscono norma per quanto riguarda gli interventi da eseguire sugli edifici classificati dallo strumento urbanistico vigente come edifici e manufatti di Matrice Antica e di valore storico-culturale e architettonico, mentre costituiscono per tutti gli altri solo obiettivo di qualità. METTERE RICHIAMO DEL RU Si definisce fabbricato di matrice antica o di valore storico-culturale e architettonico ai sensi art. 82 c.1 della L.R. 1/2005: tutti quei beni, edifici e manufatti di valore storico, riconosciuti e dettagliatamente classificati di matrice antica dallo strumento urbanistico vigente e quelli che anche se non classificati ne conservino ancora di fatto le tipologie e le caratteristiche e la rilevanza tipologica, in quanto sugli stessi è ancora riconoscibile la presenza degli elementi e delle caratteristiche architettoniche e costruttive tradizionali del territorio borghigiano e quindi rappresentano un esempio della tipologia tradizionale dei luoghi in cui situati. CRITERI DI TUTELA DEI FABBRICATI DI MATRICE ANTICA Finalità dei criteri di tutela specifici. Al fine di tutelare e conservare i caratteri architettonici tipici del territorio Borghigiano e delle singole realtà locali presenti (frazioni, località), sia per quanto riguarda il tessuto urbano storicizzato, sia che per quanto attiene il territorio aperto, qualsiasi intervento che interessi edifici classificati o classificabili come indicato nel paragrafo precedente è soggetto all applicazione de criteri di tutela di cui agli articoli che seguono. Le seguenti misure di tutela si applicano a qualsiasi intervento, ivi compresi quelli di manutenzione ordinaria, che interessi comunque gli elementi costitutivi degli edifici che contribuiscono a formare l immagine complessiva dei centri abitati e del territorio aperto. Per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati nella progettazione e realizzazione dei vari interventi edilizi si prescrive in generale, che gli elementi costitutivi: delle facciate, delle coperture in tutte le loro componenti (falde, abbaini, lucernari, comignoli, ecc.), degli infissi, degli aggetti, delle gronde, dei balconi, dei marcapiano, delle cornici, dei parapetti, degli impianti e degli arredi, in quanto elementi di rilevante interesse figurativo, determinino un rapporto equilibrato sia in relazione all intero edificio, sia in relazione al contesto nei quali sono ubicati, tenendo come riferimento ed esempio da seguire le tipologie tradizionali presenti nel territorio interessato o comunque quelle indicate nei successivi articoli e negli strumenti urbanisti vigenti. Prescrizioni generali I progetti edilizi relativi agli interventi da eseguire su: edifici, aree di pertinenza e manufatti di arredo urbano in genere, devono prevedere soluzioni che tengano conto delle forme utilizzate e dei materiali impiegati, per realizzare una corretta ambientazione con i luoghi ove si vanno a collocare. Le superfetazioni e le alterazioni, costituite da elementi impropri realizzati in epoca recente e priva di specifiche regole di tutela, dovranno essere obbligatoriamente rimossi, in caso di intervento edilizio, come dovranno essere rimossi tutti quegli elementi in aggetto che comportino un grave pregiudizio alla statica dell intero edificio o a parti dello stesso o compromettano la visibilità di elementi architettonici e decorativi di particolare pregio. E prescritta generalmente la conservazione di elementi architettonici interni ed esterni di particolare pregio costruttivo e decorativo quali volte, soffitti a cassettoni, affreschi e pitture murali, stucchi, pavimenti in pietra o laterizio. (R.U.) Nel caso di evidenti situazioni di degrado degli immobili derivante dalla mancata realizzazione di lavori di manutenzione o da abbandono, il Responsabile del servizio competente potrà avviare adeguati procedimenti a tutela degli interessi generali indicati dal presente regolamento ed in particolare per quello del pubblico decoro ed ingiungere ai proprietari, mediante l emanazione di specifici provvedimenti, l'esecuzione delle necessarie opere per il rifacimento o l adeguamento delle rifiniture esterne degli edifici e dei manufatti esistenti quali: intonaci, tinteggiature, rivestimenti, coperture, infissi, rimozione di scritte, insegne, tende, decorazioni, colorazioni e sovrastrutture in genere, recinzioni, pavimentazioni, sistemazione di giardini, ecc. Il mancato rispetto di queste disposizioni comporterà, l applicazione da parte del Servizio comunale competente delle specifiche sanzioni previste dal presente Regolamento, oltre a quanto già previsto delle vigenti disposizioni regionali e nazionali in materia.

2 Per le opere e manufatti in aggetto su spazi pubblici Qualsiasi manufatto a carattere permanente o temporaneo che aggetti dalle facciate non deve in ogni caso creare pericolo per le persone o le cose. In particolare, negli edifici e nei muri fronteggianti spazi pubblici o di uso pubblico anche se di proprietà privata, si deve osservare quanto segue: a) Gli aggetti e le sporgenze, fissi o mobili, quali: elementi decorativi a rilievo, cornici, davanzali, infissi, vetrine, ecc., fino all'altezza di ml. 3,00 dal suolo, non possono superare cm. 8 di sporgenza rispetto al filo della facciata del fabbricato. Gli stessi elementi posti ad altezza superiore non potranno comunque superare cm. 10 di sporgenza e si dovranno ben armonizzare con il resto della facciata ed i caratteri Le aperture dei locali sotterranei dovranno essere praticate verticalmente sui muri delle facciate, senza sporgenze su spazi pubblici e di uso pubblico, salvo autorizzazione dell Ente proprietario, munite di inferriate e di grate. Nel caso dette aperture vengano realizzate sotto porticati potranno essere in piano, purché dotate di griglie adeguatamente dimensionate per sopportare i sovraccarichi previsti, ordinatamente disposte a perfetto livello delle pavimentazioni Le griglie non dovranno avere una larghezza superiore a ml. 0,60 e, se realizzate ad elementi paralleli gli stessi dovranno essere posti ortogonalmente al senso di marcia. Le griglie dovranno essere fisse e non dovranno contenere botole apribili. Gli intervalli tra i vari elementi dei grigliati non potrà essere superiore a cm. 1,50. Sono vietate le aperture in corrispondenza dei passi carrabili. I materiali di protezione delle aperture dovranno essere adeguati alle caratteristiche dell'edificio e del contesto; FOTOGRAFARE QUELLE ESISTENTI COME ESEMPIO Articolazione delle prescrizioni Per conseguire gli obbiettivi e finalità di cui al primo comma, il presente Regolamento individua i criteri progettuali,e l uso dei materiali e le tecniche, che si dovranno seguire nella realizzazione dei vari intereventi edilizi, distinguendoli tra le varie parti omogenee dell edificio e tra i singoli elementi che le costituiscono, secondo la seguente articolazione: a) Coperture: conformazione delle coperture; aggetti di gronda e giochetti; manti di copertura; abbaini e lucernari; comignoli, canne fumarie, e torrini esalatori; impianti canali di gronda e pluviali; antenne e parabole televisive; terrazze a tasca; - altane per copertura di terrazze; b) Superfici di facciata: composizione architettonica delle facciate; - aperture; intonaci; elementi architettonici o decorativi in pietra naturale; elementi architettonici o decorativi in finta pietra elementi architettonici e decorativi di facciata murature a faccia vista; tinteggiature; serramenti esterni; impianti tecnologici di facciata; terrazze a sbalzo. c) Elementi d arredo apposti sulle facciate: insegne - tende frangisole; - targhe indicanti arti mestieri e professioni; - campanelli; - cassette postali; - bacheche ed espositori; - numeri civici e segnali stradali; d) prescrizioni generali per le parti in aggetto

3 Le prescrizioni da seguire in merito a ciascuna di dette parti omogenee e per i singoli elementi sono riportate negli articoli che seguono. Eccezioni e deroghe Le prescrizioni di cui al presente allegato non si applicano nel caso di interventi su edifici, o porzioni dei medesimi, notificati ai sensi del D.Lgs. 42/04 a condizione che l intervento difforme sia stato esplicitamente autorizzato dall Ente preposto alla tutela del vincolo. Mentre si applicano nelle zone a vincolo paesaggistico e costituiscono premessa della conformità urbanistico edilizia per il procedimento autorizzativo. Fatta salva l eccezione di cui al comma precedente, potrà derogarsi da dette prescrizioni solo in casi del tutto particolari e con specifica e puntuale motivazione, fermo restando in ogni caso il fine di tutela di cui al comma 1. In detti casi particolari dovrà essere avanzata una specifica richiesta di deroga, corredata da un progetto completo dell intervento, nel quale siano esaurientemente illustrate le motivazioni dell intervento difforme e le tecniche che si intendono adottare per conseguire comunque i fini di tutela prescritti. Detto progetto dovrà essere approvato con atto del responsabile del servizio, che valuterà la compatibilità dell opera progettata con i caratteri dell edificio e del contesto in coerenza con i criteri di tutela contenuti nel presente Regolamento. Estratto dal R.U. per edifici di matrice antica Tipologie diverse da quelle indicate di seguito potranno essere mantenute o realizzate negli interventi da eseguire sul patrimonio edilizio esistente richiedendo una apposita deroga al Servizio incaricato secondo le modalità indicate dal regolamento edilizio comunale. Tale deroga sarà rilasciabile solo nei casi in cui sia chiaramente dimostrato che nella località del territorio comunale nel quale ricade l edificio oggetto di intervento o nello stesso edificio siano presenti le tipologie proposte e queste rappresentino un esempio particolare di emergenza storica che A) PRESCRIZIONI RELATIVE ALLE COPERTURE Conformazione delle coperture Sono considerate tipologia tradizionale le coperture esistenti degli edifici di matrice antica. In linea generale è prescritto il mantenimento delle coperture esistenti, mantenendo la pendenza e il numero ed è vietato sostituirle con altre di diversa conformazione o geometria. Qualora necessiti procedere al rifacimento della copertura, questa deve essere ricostruita nella stessa conformazione e geometria, mantenendone il carattere tradizionale. Possono essere apportate modifiche alla pendenza dalle falde del tetto e al numero delle stesse, previo parere preventivo da parte del Servizio incarico da richiedere con le modalità indicate dal presente regolamento nello specifico articolo, ed esclusivamente per casi particolari evidenziando adeguatamente le motivate esigenze derivanti dalla tipologia della copertura e nei casi in cui la modifica sia resa necessaria per l adeguamento sismico della copertura. Modeste modifiche alle coperture che non incidano in maniera significativa sulla loro conformazione e geometria (quali la formazione di abbaini, lucernari o simili) saranno ammesse solo quando (per dimensione, ubicazione e conformazione) non ne pregiudichino il carattere tradizionale e la progettazione sia tale da garantire la compatibilità dell intervento con il contesto. Le eventuali finestre da realizzare sulle coperture inclinate sotto forma di abbaini o lucernari devono rispondere, per dimensioni, tipologia e caratteri costruttivi, alle specifiche prescrizioni dettate nell apposito paragrafo del presente allegato e di seguito riportato. Le limitazioni di cui al comma precedente non si applicano nel caso di coperture che già siano state oggetto d interventi che ne abbiano in passato modificato le caratteristiche originarie, con trasformazioni incompatibili con il carattere dell edificio o del contesto in cui esso si trova. In tali casi sono ammesse le modifiche necessarie a ripristinare la conformazione originaria o comunque a conseguire una nuova conformazione della copertura più consona ai caratteri architettonici dell edificio e del contesto. E' consentito il consolidamento e la reintegrazione degli impalcati e delle strutture lignee esistenti, compreso il pianellato o il tavolato, i travicelli e la grossa orditura, nonché la loro eventuale sostituzione con soluzioni differenti per materiale e tecniche costruttive, nel caso di sottotetti non praticabili o in presenza di controsoffitti. E generalmente vietata la costruzione di nuove coperture piane in sostituzione di quelle esistenti, tranne quanto previsto per la costruzione di terrazze a tasca nello specifico paragrafo di seguito riportato nel presente allegato. Si possono recuperare e restaurare e migliorare con specifici interventi di isolamento termico ed di impermeabilizzazione, secondo le moderne tecniche, le porzioni di copertura piana esistenti, storicizzate o regolarmente autorizzate. Sono consentiti interventi di copertura delle stesse utilizzando, tipologie tradizionali, quali tettoie su colonne o altane, costruite seguendo esempi di tipologie tradizionali già presenti nel territorio circostante. Sono ammesse sempre la chiusura delle terrazze esistenti di cui al punto precedente realizzando sopra le stesse la falda di copertura allo stesso livello e con la stessa pendenza e forma e tipologia di quella esistente. E prescritto il mantenimento e il restauro o la integrazione dei parapetti o delle ringhiere esistenti sulle terrazze, qualora rappresentino un chiaro esempio di tipologia tradizionale. Per quelli inseriti in tempi recenti che non sono

4 adeguati alle tipologie tradizionali, se ne prescrive la sostituzione in caso di intervento di rifacimento della terrazza o inserimento della copertura come sopra indicato. Esclusivamente nei casi particolari di edifici di matrice antica sui quali siano presenti tipologie di coperture realizzate con materiali leggeri e di vario genere non assimilabili alle tipologie tradizionali, ritenuti regolari urbanisticamente, in attesa che sia realizzato l intervento definitivo di rifacimento dell intera struttura secondo le tipologie tradizionali sopra indicate per la copertura delle terrazze, con il conseguente adeguamento sismico, è ammesso l intervento di risanamento estetico del manto di copertura esistente, in particolare per sostituzione dell eternit e lastre di materiale plastico, lamiera, ecc.; Il nuovo manto di copertura temporaneo dovrà essere realizzato utilizzando materiali in pannelli prefabbricati leggeri non trasparenti, con le cromie del cotto toscano, o in rame, Aggetti di gronda o gioghetti Gli aggetti di gronda ed i gioghetti devono generalmente essere mantenuti e conservati nei caratteri architettonici, costruttivi e dimensionali originari e a questo scopo si richiede in sede di presentazione dei vari titoli abilitativi la presentazione di particolari costruttivi e foto documentanti lo stato attuale. Quando ciò non fosse possibile per l accentuato stato di degrado o per interventi di sopraelevazione o rifacimento del tetto, essi potranno essere ricostruiti completamente in maniera fedele, impiegando gli stessi materiali e riproponendo i caratteri preesistenti ed eliminando le superfetazioni e tutti gli elementi e parti incongrue, che abbiamo compromesso il carattere tradizionale o potranno conseguire una nuova conformazione più consona ai caratteri architettonici dell edificio utilizzando comunque le tipologie tradizionali, le forme, materiali e cromie indicate dal presente regolamento e dalla strumento urbanistico vigente. Nei casi di in cui le gronde e i gioghetti si presentino parzialmente compromessi per deterioramento si dovrà intervenire solo sulla parte deteriorata, ma si dovrà procedere ad una ricostruzione fedele ed adeguata alla caratteristiche e forme della parte conservata. Nel caso di aggetti di gronda che presentino mensole, cornici od altri elementi a rilievo, si applicano le specifiche norme di tutela previste dagli articoli che seguono in funzione del materiale che li costituisce. Gli sporti di gronda di tipo originale dovranno essere restaurati procedendo, se necessario, allo smontaggio e alla successiva ricomposizione dei singoli pezzi non che alla eventuale reintegrazione delle parti deteriorate o mancanti, secondo le forme ed i materiali originali. Gli elementi in legno integrati o sostituiti dovranno essere preventivamente scuriti con mordente colore noce e trattati con protettivi comunque trasparenti. E in ogni caso vietata la sostituzione di elementi tradizionali con altri che presentino tecniche costruttive, materiali o colori estranei alla tradizione locale, quali, ad esempio a titolo esemplificativo e non esaustivo: travetti in cemento in luogo dei tipici correnti lignei sagomati, scempiati di laterizio forato in luogo dei tradizionali elementi in laterizio pieno (campigiane) trattenuti da seggiola lignea, perlinati in luogo di tavolati e altre simili incongrue sostituzioni. E vietato intonacare o verniciare a corpo scempiati in cotto o tavolati. Nelle ricostruzioni, sopraelevazioni ed addizioni, ove ammesse, la gronda dovrà essere costruita secondo le tipologie tradizionali presenti nel territorio di intervento e con le seguenti sporgenze massime: cm. 30 per gli edifici di un solo piano fuori terra; cm. 45 per gli edifici di due piani fuori terra; cm. 60 per gli edifici di tre o più piani fuori terra. I gioghetti (o chiamati anche timpani) non dovranno avere un aggetto superiore a mezzo embrice (circa 10 cm.) salvo il mantenimento delle soluzioni tradizionali esistenti diverse, che devono essere adeguatamente documentate; Soluzione con paramento murario in pietra a faccia vista Soluzione con paramento murario intonacato

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6 Manti di copertura I manti di copertura tipici della tradizione locale sono quelli costituiti da : a. embrici e coppi, esclusivamente in cotto, disposti in file parallele e ad elementi separati, definiti Alla Toscana. b. tegole marsigliesi, limitatamente alle tipologie paleoindustriali ed all'architettura del primo novecento. c. nei paesi di alta quota, come Motrone sono presenti anche manti di copertura in lastre di ardesia. Generalmente i manti di copertura originari e tipici della tradizione dovranno essere mantenuti e conservati. Nel caso di rimaneggiamento di tali manti di copertura è generalmente prescritta, per quanto possibile, la riutilizzazione degli elementi smontati. Nel caso in cui parte del manto risulti degradato e non riutilizzabile, la reintegrazione del medesimo dovrà avvenire : a. con materiale di recupero dello stesso tipo e cromia di quello non reimpiegabile; b. mediante inserimento, in maniera alternata e casuale, di nuovi embrici e coppi dello stesso tipo e pezzatura di quelli non recuperabili. Nel caso di manti già parzialmente reintegrati con materiale incongruo (tratti di tegole marsigliesi su manti in embrici e coppi o simili) è prescritta la reintegrazione del manto originario con le modalità di cui al comma precedente. Per la realizzazione di sfiati è in genere da evitare l impiego di tubi che fuoriescono dal manto di copertura. In tali casi deve privilegiarsi l'impiego di tegole speciali della tradizione, opportunamente sagomate (fraticini). Ove ciò non risulti possibile la tubazione deve essere occultata da un comignolo seguendo le indicazioni dettate dell apposito paragrafo del presente regolamento, di seguito riportato. Gli strati di impermeabilizzazione e/o coibentazione e la realizzazione di tetto ventilato dovranno essere nascosti alla vista, con particolare riguardo alle linee di gronda e ai profili delle falde. Nel caso di edifici di recente costruzione e privi di interesse storico-architettonico o documentario, i manti di copertura che, per quanto originari, siano realizzati con materiali e tecniche estranee alla tradizione locale potranno essere modificati e sostituiti con il tradizionale manto in embrici e coppi od altro tipo manto che, per materiale e colore, ben si inserisca nel contesto. I manti degli edifici con copertura piana esistenti, quando vengano mantenuti, devono intonarsi cromaticamente con il manto tradizionale in cotto delle coperture inclinate. Come già specificato nel precedente paragrafo riguardante le coperture, nei casi particolari di edifici di matrice antica sui quali siano presenti tipologie di coperture realizzate con materiali leggeri e di vario genere non assimilabili alle tipologie tradizionali, ritenuti comunque regolari urbanisticamente, è ammesso l intervento provvisorio di risanamento estetico del manto di copertura esistente, in particolare per sostituzione dell eternit e lastre di materiale plastico, lamiera, ecc.; in attesa che sia realizzato l intervento definitivo di rifacimento dell intera struttura di sostegno con il conseguente adeguamento sismico.

7 Il nuovo manto di copertura temporaneo dovrà essere realizzato utilizzando materiali in pannelli prefabbricati leggeri non trasparenti, con le cromie del cotto toscano, o in rame, Abbaini e lucernari Sono finestre sulle coperture, realizzate con lo scopo d illuminare ed aerare sottotetti abitati e non abitati, chiostrine, cavedi, servizi, laboratori, industrie, attività commerciali o altri ambienti accessori e di permettere l accesso in sicurezza alla copertura. Generalmente ne è ammessa la realizzazione solo per consentire l agevole accesso alla copertura o l illuminazione od areazione di locali sottotetto. Si considera generalmente soluzione tradizionale quella dell abbaino realizzato secondo i criteri e le caratteristiche rilevabili nell apposito abaco fotografico allegato al presente regolamento. Sono comunque ritenuti realizzabili, in alternativa, anche semplici lucernai posti a livello della falda, ormai entrati di fatto nelle modalità costruttive ordinarie. Di seguito indichiamo alcuni criteri da seguire per la loro costruzione o conservazione. Abbiani E obbligatoria la conservazione ed il restauro degli abbaini e lucernari esistenti negli edifici di matrice antica e che comunque costituiscono un esempio di tipologia tradizionale locale. Quando ciò non fosse possibile per l accentuato stato di degrado, essi dovranno essere ricostruiti in maniera fedele, conservandone le forme ed impiegando gli stessi materiali e tecniche costruttive. La costruzione di nuovi abbaini, lo spostamento di quelli esistenti o la variazione delle loro dimensioni è ammessa solo previa dimostrazione di reali esigenze tecniche e funzionali dovute al rispetto di specifiche norme igieniche e di sicurezza e sempre a condizione che siano realizzati con forme, tecniche costruttive e materiali tradizionali, indicate dal presente regolamento e dallo strumento urbanistico. Lucernai Per i lucernari di tipologia tradizionali emergenti dalla falda del tetto valgono le stesse norme di tutela già dettate per gli abbaini. Per quanto attiene i lucernari giacenti sul piano della falda, oltre ad essere generalmente prescritto il mantenimento per quelli di carattere tradizionale (tipicamente di grandi dimensioni, fissi e finalizzati all illuminazione di pozzi scala), potranno essere oggetto di modifiche i lucernari che non presentino caratteri riconducibili a tecniche tradizionali. La realizzazione di nuovi lucernari è ammessa esclusivamente quanto questi siano installati a filo della falda ed siano necessari per dimostrate esigenze d illuminamento e aerazione con l obiettivo di migliorare le condizioni igieniche dei locali sottostanti che presentano dimostrate carenze di questi parametri. Pertanto il dimensionamento dei nuovi lucernai è condizionato al raggiungimento di quanto indispensabile per rispettare i parametri fissati dalle vigenti disposizioni di legge e tenuto conto del dimensionamento minimo necessario per motivi tecnici di installazione del lucernaio stesso. Si considera inoltre una necessità per la quale si può realizzare un nuovo lucernaio quella di permettere un adeguato accesso al tetto per i lavori di manutenzione attraverso le linee guida di protezione dalle cadute, esclusivamente nei casi in cui queste sono presenti o vengono appositamente installate. I nuovi lucernari sono categoricamente vietate superfici vetrate di tipo specchiante e la struttura del lucernaio dovrà essere realizzata con profili dello stesso colore del manto di copertura. Comignoli Comignoli, canne fumari e torrini esalatori E obbligatoria la conservazione ed il restauro dei comignoli esistenti che rappresentino esempi caratteristici della tipologia tradizionale. Quando ciò non fosse possibile per l accentuato stato di degrado, essi devono essere ricostruiti in

8 maniera fedele, conservandone le forme ed impiegando gli stessi materiali e tecniche costruttive, oltre che la stessa rifinitura. La costruzione di nuovi comignoli e la ricostruzione di quelli esistenti è ammessa quando questi siano realizzati con forme, tecniche costruttive e materiali tradizionali. A tal fine si considerano realizzati con carattere tradizionale i comignoli in muratura, intonacati e tinteggiati nello stesso colore della facciata e con copertura in elementi di cotto posti secondo uno dei disegni comunemente rinvenibili negli edifici di matrice antica del tessuto storico, in cui sono inseriti. Nel caso di più comignoli deve privilegiarsi, ove possibile, il raggruppamento dei medesimi. Ove, per i caratteri dell edificio e del contesto, sia opportuno ridurre al minimo le dimensioni del manufatto, può essere ammessa la realizzazione dei nuovi comignoli utilizzando condotte in metallo capaci di invecchiare con i tempi e i ritmi propri dei materiali storici (rame e ferro verniciato con le cromie adeguate). E in ogni caso vietato l'impiego di comugnoli prefabbricati in cemento, fibrocemento, acciaio od altro materiale estraneo alla tradizione. Canne fumarie Le canne fumarie devono, in generale, essere realizzate internamente all edificio. La parte delle medesime che fuoriesce dalla copertura deve rispondere alle prescrizioni già impartite per i comignoli ed i torrini esalatori. Quando non sia possibile realizzare la canna fumaria internamente all edificio per motivi tecnici di sicurezza e pertanto si renda indispensabile procedere alla costruzione di canne fumarie esterne, addossate alle pareti perimetrali esterne, queste saranno ammesse quando solo nel caso in cui siano posizionate sulla parete tergale dell edificio o su pareti laterali, rispetto alle vie e piazze pubbliche. Nei casi di cui al comma precedente, le dimensioni devono essere le più contenute possibili in rapporto alla funzionalità del condotto e l ubicazione deve tener conto dei caratteri architettonici del prospetto, inserendosi nel medesimo arrecando la minor turbativa possibile. A tal fine si intende generalmente accettabile l ubicazione della canna in corrispondenza di un angolo della facciata tergale dell edificio. Le eventuali soluzioni alternative devono essere tali da garantire analogo minore impatto visivo. In linea generale la canna fumaria esterna deve: - avere un andamento verticale, rettilineo continuo dal piede della facciata sino alla copertura. - essere realizzata o rivestita in muratura, intonacata e tinteggiata nello stesso colore della facciata su cui si inserisce. In alternativa a quanto sopra, nei soli casi di condotti di evacuazione o ventilazione che presentino diametro ridotto, potrà essere ammessa l apposizione esterna in facciata all interno di una tubazione di rame con le stesse caratteristiche e forme dei discendenti pluviali. Canne fumarie costituite dal solo condotto in acciaio od altro materiale nonché con caratteri costruttivi difformi da quelli prescritti ai commi precedenti, saranno ammesse nei soli cavedi completamente interni all edificio e sempre che risultino del tutto non visibili da spazi pubblici; E in ogni caso vietato costruire canne fumarie su spazi di uso pubblico, senza una specifica autorizzazione rilasciata dal servizio comunale compente nella gestione del suolo pubblico. Le canne fumarie degli impianti di attività artigianali e gli impianti d aspirazione devono rispondere ai suddetti requisiti di estetica. Torrini esalatori Per i torrini esalatori o di aspirazione valgono, in generale, le stesse norme già prescritte per i comignoli, dei quali devono riproporre le forme ed i materiali. E in ogni caso vietato l'impiego di torrini prefabbricati in cemento, fibrocemento, acciaio od altro materiale estraneo alla tradizione, nonché di torrini con forma ad H di qualsiasi materiale essi siano. In particolare con sono ammessi i torrini in acciaio rotanti per facilitare l aspirazione, lasciati a vista, nel caso sia necessario la loro installazione, dovrà essere adeguatamente mascherata con un cumignolo di tipologia tradizionale di adeguate dimensioni per contenerlo e mascherarlo alla vista. Impianti aspirazione

9 Gli impianti di aspirazione asserviti ad attività lavorative ed a pubblici esercizi (cucine di ristoranti, mense, e simili) devono rispettare i requisiti di estetica indicati per le canne fumarie, nonché le specifiche disposizioni circa le distanze e la sicurezza dettate dalle norme specifiche. Canali di gronda e pluviali I canali di gronda ed i discendenti pluviali devono generalmente essere realizzati in rame. Può essere ammesso l impiego di altri metalli o della plastica solo se verniciati di marrone scuro E categoricamente escluso l uso di materiali plastici, dell acciaio inox e della lamiera zincata non verniciata. I canali di gronda devono generalmente avere sezione semicircolare anche con presenza di sagomature nelle forme tradizionali. I discendenti pluviali devono essere di sezione circolare. Il posizionamento e l andamento dei discendenti pluviali deve essere rispettoso dei caratteri architettonici e compositivi della facciata e coerente con i medesimi. In linea generale, i discendenti pluviali dovranno essere posizionati secondo una linea verticale alle estremità della facciata, se possibile o metà della facciata se non sia possibile, o risulti insufficiente allo smaltimento delle acque piovane, potrà essere ammessa la collocazione di discendenti pluviali in posizioni intermedie a condizione che i medesimi si inseriscano nel disegno della facciata senza apportare alterazioni pregiudizievoli e non occludano alla vista particolari architettonici o decorativi. In presenza di cornici orizzontali ed in genere di elementi architettonici a rilievo in pietra, il pluviale ne rispetterà l'integrità, sagomandosi in andamento curvilineo intorno alla sezione dell elemento a rilievo (rispettando in ogni caso l allineamento verticale). La parte terminale dei discendenti pluviali collocati su pareti prospettanti sulla pubblica via, dovrà essere posizionata sotto traccia per tre metri dalla quota del marciapiede. Quando ciò non fosse possibile (per la presenza di paramenti a faccia vista, decorazioni od altri elementi che non consentano di procedere alla collocazione sotto traccia senza pregiudizio per la facciata) la parte terminale del discendente pluviale dovrà essere realizzata in ghisa per una altezza di almeno cm. 200 da terra. Ogni qualvolta si debba procedere alla sostituzione di canali di gronda e discendenti pluviali dovranno essere conservati e restaurati, ove presenti, gli elementi accessori e decorativi tipici della tradizione locale quali cicogne, rosoni, gocciolatoi, sifoni, antefisse decorative e simili. Nel caso di presenza di particolari tipologie di agganci sia delle canale che dei discendenti, si dovranno sostituire con nuovi aventi lo stesso disegno, forma e cromie, anche se con materiali diversi. In generale gli agganci dovranno essere realizzati in rame o con altri metalli adeguatamente verniciati con cromie simili a quelle delle canale e dei discendenti che sorreggono. Sono vietati canali e discendenti in materiale plastico nei prospetti visibili da strade comunali vietati Impianti tecnologici Non è consentito installare impianti tecnologici a vista (quali pompe di calore, unità motocondensanti e simili) sulle falde delle coperture inclinate e sulle facciate dei fabbricati visibili dalle aree pubbliche. Simili installazioni possono essere ammesse solo nel caso in cui la copertura presenti, per sua originaria conformazione, parti convenientemente defilate e particolarmente idonee ad accogliere l impianto senza che la sua presenza alteri le prospettive visibili dai coni ottici limitrofi più significativi. La collocazione di detti impianti sulle coperture è in genere ammissibile: - quando posizionati su coperture piane ed occultati da appositi manufatti (in muratura od in metallo) delle dimensioni strettamente necessarie a contenere l impianto tecnologico e ad assicurarne la funzionalità. Tali manufatti devono essere addossati alle eventuali murature emergenti dalla copertura piana e tinteggiati nello stesso colore delle medesime; ove ciò non fosse possibile devono comunque essere realizzati e rifiniti in maniera tale da minimizzarne la visibilità ed a garantirne il miglior inserimento nell ambiente circostante; - quando collocati sulla copertura di corpi edilizi minori e questi siano posti a quota notevolmente inferiore rispetto alla copertura dell edificio principale e prospettino su chiostrine o comunque su spazi completamente interni all edificio; - quando collocati in appositi vani ricavati nello spazio sottostante il piano inclinato della copertura e schermati da idonee grigliature che riprendano le linee del manto di copertura; - quando collocati in corrispondenza di murature emergenti dalla copertura ed arretrate rispetto alla linea di gronda in misura sufficiente a non renderle visibili dal basso, a condizione che siano schermati da appositi manufatti (in muratura

10 o in metallo) tinteggiati nello stesso colore della muratura cui sono addossati e delle dimensioni strettamente necessarie a contenere l impianto tecnologico e ad assicurarne la funzionalità. L espulsione di aria calda o viziata, proveniente da impianti di condizionamento o trattamento aria, è ammissibile solo quando siano rispettati i principi stabiliti dal Codice civile relativamente al divieto di emissione dannose nei confronti di terzi e le specifiche disposizioni nazionali e regionali vigenti in materia di emissioni. L installazione dei pannelli solari e dei pannelli fotovoltaici è generalmente ammessa a condizione che il posizionamento dell impianto garantisca di minimizzarne la visibilità ed assicurarne il miglior inserimento nell ambiente circostante tenendo presente che: - prioritariamente dovrà essere ricercata una posizione a terra o su corpi edilizi minori posti a quota inferiore rispetto al corpo principale; - nel caso che l installazione venga proposta sulla copertura dell edificio, l inserimento dovrà privilegiare le falde non prospicienti la pubblica Via; - dovrà essere arretrata rispetto al filo di gronda e mantenersi comunque in qualsiasi punto ad una quota inferiore rispetto a quella di colmo dell edificio; - eventuali serbatoi di accumolo dovranno essere installati all interno delle volumetrie esistenti; - gli elementi del nuovo impianto dovranno essere complanari alla copertura esistente, avendo cura di minimizzare l impatto con colorazioni coerenti con il colore della copertura, ed escludendo scritte o marchi di fabbrica. Antenne e parabole televisive La seguenti disposizioni hanno lo scopo di regolamentare l installazione delle antenne della televisione, delle antenne paraboliche e di quelle della telefonia mobile, oltre che di tutti gli altri apparati tecnologici di ricezione dei programmi radiotelevisivi o di altri servizi via satellite, onde prevenire la casuale e indiscriminata collocazione di apparecchi ricettivi, evitando i forti impatti visivi che una errata collocazione sul fabbricato può creare, ed inoltre per facilitare installatori e fruitori nella scelta delle collocazioni possibili. Tutti i nuovi edifici composti da più unità immobiliari si dovranno generalmente avvalere di impianti centralizzati per quanto concerne sia la ricezione televisiva tradizionale che quella satellitare. In linea generale, tutte le antenne devono essere collocate di norma sulla copertura degli edifici e preferibilmente sulla falda tergale o comunque su falde non prospicienti la pubblica via, a distanza dal filo di gronda tale da non renderla visibile dal piano della strada. E ammessa la loro installazione su cartelle o murature emergenti dalla copertura, quando queste siano arretrate rispetto alla linea di gronda in misura sufficiente a non renderle visibili dalla pubblica via. Sono ammesse collocazioni alternative (in giardini o cortili, su corpi edilizi ribassati, in nicchie o chiostrine, rientranze, logge, ecc.) quando la conformazione dell edificio renda tale collocazione di impatto minore rispetto a quella sulla copertura, a condizione che l antenna o parabola sia del tutto invisibile dalla pubblica via. Sono vietate le installazioni sulle facciate che prospettano la pubblica via o le vie di uso pubblico. Dovranno essere tinteggiate con colorazione opaca di tono idoneo a mimetizzarsi con la struttura sulla quale sono installate (ad esempio color mattone per le coperture tradizionali, colori simili ai colori preesistenti per le coperture piane o per le eventuali cartelle od abbini ad i quali viene addossata). Le antenne paraboliche dovranno avere le dimensioni massime degli standard maggiormente diffusi sul territorio nazionale e cioè cm max; tali standard possono essere soggetti a variazione in considerazione di tecnologie che vadano nel senso di riduzione del diametro. Devono inoltre essere prive di logotipi, fregi, scritte od altri elementi suscettibili di evidenziarne la presenza. I cavi di collegamento devono essere il più possibile nascosti o mimetizzati, seguendo gronde, cornicioni, o altri elementi e colorati come la parte edilizia su cui si inseriscono. Ne è vietata l installazione su balconi o terrazze prospicienti vie e pubblici spazi e nei giardini e cortili di particolare pregio e, comunque, in quelli che prospettano e sono visibili dalla pubblica via. Sono ammesse deroghe solo nel caso se ne ravvisi la necessità legata a motivi tecnici e non sia possibile altra collocazione. La deroga dovrà essere richiesta con le modalità indicate nello specifico paragrafo del presente allegato. Terrazza a tasca sulle coperture La realizzazione di terrazze a tasca, quando ne è ammessa la realizzazione dallo strumento urbanistico vigente, non deve mai comportare una pregiudizievole alterazione della conformazione e della geometria della copertura e dovrà rispettare le seguenti condizioni: - è ammessa la realizzazione di una sola terrazza per unità immobiliare; la terrazza deve essere di norma completamente incassata ed essere posiziona all interno di una sola falda;

11 la terrazza deve essere arretrata dal filo della facciata verso la quale pende la falda del tetto, così che si realizzi nel punto di interruzione della falda stessa un parapetto di altezza almeno pari a mt. 1,00 rispetto al piano di calpestio della terrazza. Questa prescrizione oltre che per motivi estetici va rispettata anche per motivi di sicurezza; - la terrazza non dovrà interessare il colmo centrale del tetto; la distanza della terrazza dal confine non deve essere inferiore a mt.1.50, salva la presentazione di assensi scritti da dei confinanti e fatta salva la possibilità di realizzare terrazze contigue attraverso progetti unitari tra proprietà confinanti; gli eventuali parapetti devono essere realizzati in metallo con tipologie tradizionali con disegno semplice, seguendo le indicazioni stabilite dal presente regolamento per le ringhiere; l accesso alla terrazza deve essere realizzato di dimensioni minime indispensabili e dovrà rispettare i criteri tipologici ed architettonici indicati dal presente allegato per le aperture; eventuali elementi di finitura dei bordi devono essere realizzati con lo stesso materiale della copertura. la terrazza non deve comunque superare la superficie massima di mq. 10, fermo restando che è comunque consentita la realizzazione di una terrazza di superficie minima di mq sulle terrazze non potranno essere installate tende, pergolati o altri elementi accessori di copertura. E ammesso nel periodo estivo l installazione di attrezzature per ombreggiamento durante le ore più soleggiate. Quanto sopra indicato è valido anche in relazione alle terrazze a tasca già esistenti. - Loggiati e altane Altane per copertura terrazze Si definiscono loggiati o altane le gallerie coperte al piano primo e/o ai piani superiori di un edificio, realizzate con colonne o pilastri in pietra a vista o in muratura intonacata, architravate e/o centinate. E vietata la loro chiusura con infissi di qualsiasi tipo, ad esclusione del tamponamento e schermatura con infissi in vetro, privi di telaio o con strutture di sostegno non visibili dall esterno, con aperture a tutta altezza. Estratto dal RU Sono ammessi balconi coperti, realizzati nella foggia delle tipiche altane della valle del Serchio, con sistemi architravati o centinati. Estratto dal R.U. per edifici di matrice antica - Voltoni Si definiscono voltoni i sottopassi pedonali e carrabili realizzati ai piani terra degli edifici per collegare parti diverse del tessuto urbano; sono in genere caratterizzati da aperture con arco a tutto sesto o a sesto ribassato e sono coperti con volte a botte, talvolta a crociera, più spesso solaiati con travi in legno con mezzane in laterizio o tavoloni di legno. E prescritta la loro conservazione e il restauro di quelli compromessi, quali collegamenti viari e delle loro componenti architetto B) SUPERFICI DI FACCIATA Composizione architettonica delle facciate In linea generale ogni intervento che incida sulla composizione architettonica delle facciate non deve comportare innovazioni ed alterazioni che ne pregiudichino il valore storico-artistico, tipologico o documentario. Quando la facciata sia stata interessata nel corso degli anni da modifiche ed alterazioni incongrue con la sua originaria composizione architettonica sono sempre ammessi gli interventi finalizzati a ripristinarne la veste architettonica originaria o quella storicizzata. La formazione di nuove aperture di facciata, la chiusura o modifica di aperture esistenti, la realizzazione di terrazzi e balconi e di ogni altra variazione che interessi la facciata, quanto l intervento è consentito dalle disposizioni normative dello strumento urbanistico vigente, è ammessa solo quando pienamente compatibile e coerente con la composizione architettonica della medesima e nel rispetto delle norme sulle distanze dalle altre proprietà e dagli altri fabbricati. Gli interventi da eseguirsi all interno degli edifici non potranno interessare (né direttamente né indirettamente) le aperture di facciata prospicienti spazi pubblici con tramezzi, solai od altri elementi che possano pregiudicare i caratteri architettonici del prospetto. E prescritto il mantenimento delle facciate dei prospetti principali, sulle vie pubbliche e di quelli interni anche se non visibili dai percorsi urbani, salvaguardando i materiali usati (pietra, intonaco) e le loro finiture (lavorazioni superficiali, bugnati, coloriture, ecc.), la presenza di elementi decorativi quali lesene, cornici, portali Nei casi di rifacimento delle facciate intonacate prive di elementi ornamentali di pregio è ammessa la soluzione di lasciare la pietra a faccia vista a condizione che sia verificato che la stessa è adeguata a contrastare le azioni atmosferiche che ne possono comportare l erosione.

12 E vietato lasciare in vista archetti di scarico, architravi e spigoli in pietra o in mattoni e tutti gli elementi sporadici rinvenuti in seguito ai lavori di manutenzione delle facciate dei fabbricati o ristrutturazione. Il divieto non riguarda gli elementi architettonici e decorativi presenti in facciata cosi come indicati nello specifico paragrafo del presente allegato. E vietato il rifacimento della singola facciata con due tipologie di materiale abbinato (pietra a vista e intonaco) sia in senso verticale che orizzontale. E ammessa la realizzazione del cappotto esterno per il risparmio energetico solo per quelle facciate che non presentino alcune elemento di pregio tra quelli indicati nei successivi paragrafi. Aperture Dovranno generalmente essere conservati nella forma e nella posizione esistente i vani di porte e finestre che, per connotazioni stilistiche e costruttive e reciproci rapporti formali, sono da attribuire all'assetto storicamente consolidato dell'edificio, sia esso originale o frutto di successive ristrutturazioni organiche. Dovranno di conseguenza essere conservati, restaurati ed eventualmente reintegrati tutti gli elementi costruttivi e decorativi che determinano ed evidenziano il contorno di tali vani, come ad esempio gli stipiti, le cornici, le soglie, gli architravi, i frontespizi, gli archi, le mensole ed ogni altro elemento originale realizzato a raso o in aggetto, eliminando eventuali elementi impropri frutto di alterazioni recenti. Nei prospetti compiutamente definiti di qualsivoglia epoca storica, sia con paramento intonacato che a faccia vista, generalmente non è consentita la realizzazione di nuove aperture, né il ripristino di eventuali vani preesistenti, se non strettamente necessario per esigenze documentate di adeguamento igienico e funzionale e unicamente per soddisfare i valori aeroillumanti previsti dalle disposizioni vigenti in materia. In questi casi la nuova apertura dovrà essere progettata in modo tale di inserirsi perfettamente nelle simmetrie ed allineamento verticale ed orizzontale con le altre aperture presenti sulla facciata e mantenendo anche il rapporto derivante dalla diagonale delle finestre esistenti. La distanza tra due finestre dovrà essere almeno pari alla larghezza di una finestra. La finitura delle spallette e degli architravi dovrà essere realizzata con le stesse modalità e materiali delle altre aperture di facciata In caso di intervento, dovranno inoltre essere chiuse od opportunamente ridotte le aperture d'origine recente che risultino incongrue e pregiudizievoli per l'unitarietà e l'integrità dell'intero prospetto o di singoli elementi architettonici e decorativi, se la loro presenta non risulta essere indispensabile a garantire le condizioni igieniche sanitarie minime di areazione ed illuminamento. Fatte salve le soluzioni necessarie il superamento delle barriere architettoniche, qualora per motivi funzionali (aperture di autorimesse o laboratori artigianali o esercizi commerciali) sia dimostrata l impossibilità di mantenere le aperture con le caratteristiche originarie, sono ammesse modifiche dimensionali pur nel rispetto delle tipologie tradizionali (ad arco, ad arco ribassato, architravate).. Intonaci Si considera di tipo tradizionale l intonaco liscio con finitura a calce o materiali simili. In linea generale ogni intervento sulle facciate dovrà privilegiare la conservazione nel carattere e finitura originari, dei tradizionali intonaci a base di malta di calce. Le integrazioni che si rendessero necessarie a causa di localizzati stati di degrado dovranno essere eseguite con materiali e tecniche analoghe a quelle dell intonaco originario da conservare. I prospetti dovranno essere realizzati esclusivamente con intonaco civile rasato a fratazzo o lisciato a mestola. In ogni caso di totale rifacimento degli intonaci, questi dovranno essere ricostituiti impiegando gli stessi materiali e tecniche originarie. Si considerano eseguiti con tecnica riconducibile a quella originaria, l intonaco civile rasato a fratazzo o lisciato a mestola usando: - malta di calce e sabbia con finitura al civile, - malta di calce e sabbia con finitura a grassello di calce, disteso senza guide seguendo l andamento delle murature. E tollerata l utilizzazione della malta bastarda in luogo della malta di calce e l utilizzo dei prodotti premiscelati specifici per la realizzazione degli intonaci, purchè la rifinitura sia uguale a quella tradizionale sopra indicata. In qualsiasi caso di rifacimento parziale o totale di intonaci è invece categoricamente vietato l uso di malta cementizia o di miscele a prevalente contenuto di cemento. E inoltre vietata la realizzazione di intonaci tipo Terranova quelli plastici di qualsiasi genere e quelli rustici realizzati con tecniche a spruzzo di malta o cemento. Solo per la ricostruzione del così detto zoccolo protettivo presente a ridosso delle strade in numerose realtà del territorio Borghigiano è ammessa l utilizzazione della tipologia spruzzata a cemento, mentre è vietata la realizzazione di zoccoli in pietra incollata.

13 In nessun caso sarà consentito rimuovere gli intonaci per evidenziare o mettere in vista paramenti murari o elementi strutturali di seguito indicati a titolo esemplificativo e non esaustivo: archetti di scarico, architravi, piattabande, travi in legno e simili e spigoli in pietra o in mattoni e tutti gli elementi sporadici rinvenuti in seguito ai lavori di manutenzione delle facciate dei fabbricati o ristrutturazione. In linea generale è invece prescritto il ripristino dell intonaco su edifici che, originariamente intonacati, siano stati impropriamente ridotti a faccia vista e ricoprirle gli elementi strutturali sopra indicati lasciati a vista negli ultimi rifacimenti, nel periodo tendenziale nel quale si riteneva questo possibile. A tale prescrizione di carattere generale potrà farsi eccezione nel caso di edifici che, a seguito della modifica subita, abbiano assunto un nuovo carattere che si presenti ormai storicizzato e degno di essere mantenuto. Gli interventi di manutenzione e ripristino degli intonaci di facciata dovranno essere estesi a tutte le parti visibili dalla pubblica via, comprese le canne fumarie, i comignoli, le porzioni emergenti dalla copertura ed in genere tutte le parti visibili che siano state concepite per essere intonacate. Detti interventi dovranno essere sempre completati con la tinteggiatura in conformità alle prescrizioni del presente Regolamento Edilizio. Non è mai consentito il mantenimento a vista della superficie solamente intonacata. Nel corso di qualsiasi intervento di ripristino o rifacimento degli intonaci si dovrà avere cura di conservare ed evidenziare vecchi numeri civici, targhe stradali, lapidi commemorative ed indicative, ferri battuti e qualsiasi altro simile elemento che, concepito per essere visibile al di sopra dell intonaco, costituisca documento dell evoluzione storica dell edificio. In occasione dei medesimi interventi si dovrà inoltre procedere obbligatoriamente alla rimozione delle balze e zoccolature (in pietra, marmo od altro materiale) che fossero state aggiunte in tempi recenti all edificio e che risultino non pertinenti con l impianto originale della facciata. Elementi architettonici o decorativi di facciata in pietra naturale Gli elementi architettonici e decorativi in materiale lapideo presenti nell edificio devono essere mantenuti e conservati nel carattere e nella finitura originari. A tal fine è prescritto che detti elementi siano oggetto : - di periodica manutenzione, con adozione di tutti gli accorgimenti atti a prevenirne o rallentarne il degrado; - di restauro, ogni qualvolta detto degrado si evidenzi in misura non più controllabile con la semplice manutenzione; per tali operazioni valgono i criteri generali d intervento indicati di seguito. La pulitura degli elementi in pietra naturale lavorata è in genere finalizzata alla rimozione di incrostazioni e degli altri depositi, di varia natura e consistenza, che inevitabilmente si formano sulle parti esterne degli edifici, specie se a rilievo ed in ambiente urbano. Deve procedersi al consolidamento superficiale del materiale lapideo ogni qualvolta siano evidenti fenomeni di degrado superficiale quali scagliature, esfoliazioni, piccoli distacchi, sfarinamenti e simili. Sugli elementi in pietra naturale di valore storico-architettonico o tipologico che, per l avanzato stato di degrado, risultino mobili o suscettibili di divenire tali o che comunque si presentino in precarie condizioni di stabilità, deve essere eseguito un consolidamento di profondità. Il consolidamento di profondità degli elementi in pietra di valore storico-architettonico o tipologico deve garantire la stabilità e la conservazione dell elemento senza comportare alcuna apprezzabile alterazione del suo aspetto esteriore. E sempre prescritta la stuccatura superficiale quando siano stati eseguiti incollaggi o consolidamenti di profondità. Ogni qualvolta il materiale lapideo presenti lacune o discontinuità superficiali che possano favorire la penetrazione di acqua o l adesione di depositi aggressivi, deve procedersi alla stuccatura superficiale del medesimo. La stuccatura degli elementi in pietra di valore storico-architettonico o tipologico deve consentire il ripristino della continuità superficiale del materiale lapideo senza comportare alcuna apprezzabile alterazione del suo aspetto esteriore. Ogni qualvolta la superficie esterna del materiale lapideo presenti assorbimenti di acqua eccessivi e pregiudizievoli per la buona conservazione della pietra, deve procedersi a trattamenti protettivi sulla medesima. Il trattamento protettivo degli elementi in pietra di valore storico-architettonico o tipologico è finalizzato a ridurre la penetrazione di acqua nella struttura porosa della pietra, riducendo l entità dei numerosi fenomeni alterativi legati alla presenza di acqua nel materiale lapideo, senza comportare alcuna apprezzabile alterazione del suo aspetto esteriore. Nel caso di elementi lapidei con disposizione aggettante (davanzali, cornicioni e simili) è prescritta la regolarizzazione delle facce superiori che presentino discontinuità, avvallamenti ed irregolarità superficiali suscettibili di favorire il ristagno di acqua ed il suo assorbimento da parte della pietra. Nel caso in cui la posizione e conformazione dell elemento in pietra, oppure il suo stato di conservazione, siano tali da far ragionevolmente ritenere che la semplice regolarizzazione non sia sufficiente a garantire la conservazione del materiale lapideo, è prescritto che la faccia superiore della pietra sia protetta da lamine metalliche appositamente sagomate e lavorate, in maniera da non sporgere ed essere visibili ed inoltre adeguatamente verniciate con cromie adeguate.

14 Nel caso di elementi lapidei con caratteristiche scultoree o con lavorazione particolarmente complessa non è consentito reintegrare le eventuali parti che siano andate perdute, né mediante tassellatura, né mediante ricostruzione con altri materiali, anche se nelle esatte forme originarie. E comunque possibile procedere alla sostituzione di detti elementi, qualsiasi sia il loro stato, con altri di nuova lavorazione o di recupero che mantengano le stesse forme e disegno. Elementi architettonici o decorativi di facciata in finta pietra Gli elementi architettonici e decorativi in finta pietra presenti sulla facciata degli edifici esistenti devono essere mantenuti e conservati nel carattere e nella finitura originaria. Si identificano con la generica dizione di finta pietra tutti gli elementi architettonici e decorativi, solitamente a rilievo, realizzati mediante riporti di malta opportunamente sagomata e lavorata per riproporre profili, tessiture e finiture proprie degli elementi in pietra naturale nonché gli altri tipi di intonaco lavorato ad essi assimilabili (bozzati, bugnati, cornici, modanature, cornicioni, fasce marcapiano, lesene, stipiti, capitelli, mensole, zoccolature, intonaci incisi o decorati, ecc.). Per le operazioni di pulitura, stuccatura e protezione superficiale degli elementi in finta pietra valgono, in linea generale, le stesse prescrizioni già impartite per le corrispondenti operazioni da eseguirsi su elementi in pietra naturale. Analogo rimando può farsi per le eventuali operazioni di consolidamento superficiale (ferma restando la diversa natura degli eventuali prodotti chimici da impiegare). Qualora gli elementi in finta pietra abbiano perduto aderenza con la muratura sottostante devono essere consolidati in profondità, ripristinando l aderenza tra la malta lavorata ed il supporto murario. Detta operazione deve, in genere, essere eseguita mediante iniezioni di miscele leganti a tergo dell intonaco, se del caso aiutando il ripristino dell aderenza mediante un accurata opera di puntellatura a forzatura controllata. In caso di distacchi netti localizzati (derivati da atti vandalici od altri eventi traumatici che abbiano comportato la rottura di elementi altrimenti integri e ben conservati) possono inoltre essere adottate le tecniche di consolidamento di profondità od incollaggio già descritte per gli elementi in pietra naturale. Rifacimento di elementi in finta pietra Quando lo stato di degrado di un elemento decorativo in finta pietra sia talmente avanzato da non consentire alcuna ragionevole forma di consolidamento o restauro, ne è prescritto il rifacimento. In tal caso la demolizione deve essere particolarmente accurata al fine di non arrecare danno agli elementi contigui da mantenere e le parti ricostruite devono riprendere esattamente, per forma, tessitura, finitura superficiale e colore quelle preesistenti, in modo da non indurre alcuna alterazione della veste architettonica della facciata. La malta da impiegarsi, arricchita se necessario da resine ancoranti, deve presentare composizione, granulometrie e cromatismo analoghi a quella delle parti rimosse. La ricostruzione deve avvenire secondo un profilo del tutto uguale a quello dell elemento preesistente. Adottando le tecniche di cui al comma precedente è inoltre consentito procedere a reintegrazioni, ripresa di lacune e ed altri simili interventi parziali. Elementi architettonici e decorativi di facciata Dovranno essere conservate tutte le membrature e gli elementi architettonici plastico-decorativi inseriti nell'ambito delle strutture murarie perimetrali con paramento esterno sia intonacato che a faccia vista. Tali elementi potranno essere unicamente sottoposti ad operazioni di pulitura, consolidamento ed eventuale reintegrazione delle parti mancanti o deteriorate e dovranno comunque essere idoneamente trattati ogni qual volta si intervenga sul prospetto in cui sono collocati. Dovrà essere eseguito un consolidamento in profondità sugli elementi di valore storico architettonico o tipologico che, risultino in avanzato stato di degrado, al fine di garantire la stabilità e la conservazione degli stessi. Dovrà procedersi a trattamenti protettivi sulla superficie esterna del materiale ogni qualvolta la medesima presenti assorbimenti di acqua eccessivi e pregiudizievoli per la buona conservazione.

15 Elementi architettonici e decorati in muratura intonacata o simulati pittoricamente Tutti gli elementi plastico-decorativi realizzati in muratura intonacata ed eventualmente modanata come cornici, lesene, zoccolature, bugnati e membrature in genere, dovranno essere anch'essi conservati e restaurati con operazioni di ripulitura, consolidamento e reintegrazione o ripristino delle parti mancanti. Ove sia indispensabile la loro rimozione, tutti gli elementi di cui al precedente comma dovranno essere fedelmente ricostruiti, sulla base di un accurato rilevamento grafico e fotografico preventivamente eseguito nelle forme utili a rappresentare chiaramente ogni dettaglio, ovvero mediante l'esecuzione di calchi. Le membrature realizzate in muratura intonacata e dipinta ad imitazione dei corrispondenti elementi in pietra, dovranno essere ripristinate con il medesimo colore e trattamento di superficie che ripeta le qualità plastiche e cromatiche del più nobile materiale imitato o simulato. Dovranno essere ripristinate le eventuali decorazioni e le membrature architettoniche simulate pittoricamente. Analogamente si dovrà procedere per il restauro di elementi di particolare pregio e complessità di fattura, come decorazioni a fresco, a tempera, a stucco, graffiti, etc. Qualora gli elementi in finta pietra abbiano perduto aderenza con la muratura sottostante dovranno essere consolidati in profondità, ripristinando l aderenza tra la malta lavorata ed il supporto murario con eventuale adozione di tecniche di consolidamento in profondità od incollaggio. i) Gli zoccoli, ed in genere tutte le parti basamentali degli edifici e dei muri di cinta, non potranno mai occupare il suolo pubblico. Potrà derogarsi alla precedente disposizione solo nel caso in cui si intervenga su edifici esistenti privi di zoccolatura, quando venga dimostrato come la realizzazione dello zoccolo sia elemento utile al migliore inserimento nel contesto di un edificio privo di proprio valore storico ed architettonico. Fermo restando le limitazioni di cui sopra, gli zoccoli da realizzarsi su pareti di edifici e muri di cinta confinanti con spazi pubblici dovranno avere altezza non minore di ml. 0,60 ed essere realizzati in pietra od altro materiale resistente ed impermeabile; Murature a faccia vista Di tali paramenti non è quindi consentita l'intonacatura, a meno che non si tratti di facciate il cui intonaco originale non sia presente per degrado naturale o per improprie demolizioni d'origine recente, nel qual caso si applicano le disposizioni indicate nel presente allegato per il ripristino dei paramenti intonacati. In occasione dei prescritti interventi di manutenzione e restauro dei paramenti murari a vista è fatto obbligo di estendere l intervento di recupero a tutti gli elementi decorativi e particolari architettonici che facciano parte integrante della facciata Prescrizioni di carattere generale I paramenti murari in pietra a faccia vista che costituiscono elemento tipico della tradizione locale devono essere mantenuti e conservati nel carattere e nella finitura originari. In occasione d interventi di manutenzione e restauro dei paramenti murari a vista è fatto obbligo di estendere l intervento di recupero a tutti gli elementi decorativi e particolari architettonici che facciano parte integrante della facciata. Pulitura e consolidamento di murature a faccia vista Per le operazioni di pulitura, protezione superficiale e consolidamento dei paramenti murari a faccia vista valgono, in linea generale, le stesse prescrizioni già impartite per le corrispondenti operazioni da eseguirsi su elementi architettonici in pietra naturale. Il consolidamento e la reintegrazione di parti lesionate o mancanti dovrà essere realizzato mediante riprese a scuci-cuci con materiale di recupero o comunque omogeneo a quello originale per qualità e pezzatura. Il consolidamento delle murature in questione, oltre che mediante reintegrazioni a scuci e cuci e risarcitura delle lesioni, può essere realizzato anche con perforazioni armate ed iniezioni di miscele leganti, purché si provveda con le modalità idonee ad evitare la fuoriuscita di materiale e l'alterazione della faccia vista; è consentita altresì l'installazione di tiranti metallici e delle relative piastre d'ancoraggio, semplici o angolari, evitando la loro sovrapposizione a cornici e membrature. Non è consentito invece l'inserimento all esterno di cordoli e architravi in metallo o cemento armato, o altri elementi strutturali. Stuccatura di murature a faccia vista Ogni qualvolta lo stato di conservazione di un paramento murario a faccia vista sia tale da favorire la penetrazione di acqua nella muratura e quindi da pregiudicarne la buona conservazione, deve procedersi al rifacimento delle stuccature del medesimo paramento murario. La nuova stuccatura deve essere dello stesso tipo, colore e granulometria di quella originaria e non deve introdurre alcuna alterazione cromatica.

16 Per tutte le operazioni riferite al paramento in vista, dovranno essere impiegate oltre alle tradizionali malte di calce e sabbia, anche quelle disponibili in commercio prodotte appositamente per questo scopo, con gli eventuali accorgimenti necessari ad ottenere una colorazione quanto più possibile vicina a quella esistente o comunque a quelle tipiche del centro di matrice antica nel quale è inserito l edificio. Nel caso di paramenti murari che presentino la cosiddetta stuccatura raso sasso (frequente sulle murature più povere ed irregolari, specie negli edifici e muri di confine del territorio aperto, e costituita da un leggero strato di malta di calce che si spinge oltre i giunti della muratura sin quasi a regolarizzare la superficie dei singoli conci) l intervento deve avvenire a sua volta nel pieno rispetto dei criteri generali prescritti dal presente Regolamento, impiegando gli stessi materiali e tecniche esecutive della stuccatura originaria o quelli appositamente studiati e disponibili in commercio per questo scopo. Paramenti in mattoni a faccia vista Per i paramenti murari in mattoni a faccia vista di valore storico tipologico valgono, in linea generale, gli stessi criteri di tutela già indicati per quelli in pietrame, fatte salve ovviamente le diverse modalità esecutive derivanti dalla diversa natura del materiale e delle muratura. Reintegrazione, ripristini e ricostruzioni Reintegrazioni di paramenti murari a faccia vista sono ammesse nei soli casi di localizzati stati di degrado talmente accentuati da non consentire alcuna diversa forma di consolidamento e recupero dell integrità del paramento. In tali casi la reintegrazione dovrà avvenire col metodo cosiddetto a cuci e scuci, rimuovendo i materiali incongrui o deteriorati e sostituendoli con nuovi conci dello stesso materiale, pezzatura, lavorazione e colore di quelli originari. Analoga a quelle originali dovranno essere anche la stuccatura e la finitura superficiale della parte sostituita. La stessa tecnica è prescritta, quale che sia loro stato di conservazione superficiale, per gli interventi di ripristino di paramenti murari interessati da dissesti statici ed in particolare in corrispondenza di lesioni e fratture. Nei casi di demolizioni e ricostruzioni dei paramenti murari a faccia vista oggetto delle prescrizioni di tutela di cui al presente articolo il paramento rimosso dovrà essere ricostruito con la stessa tessitura preesistente, impiegando per quanto possibile gli stessi materiali rimossi, od altri analoghi, ed adottando i criteri di finitura superficiale già prescritti per altri tipi di lavorazione. Le reintegrazioni di ampiezza significativa e le ricostruzioni filologiche, pur rispettando le prescrizioni generali di cui ai commi precedenti, dovranno in genere denunciare chiaramente la loro natura mediante idonei accorgimenti che, pur senza introdurre alterazioni dell immagine complessiva della facciata, evidenzino in maniera adeguata l esecuzione successiva al resto del paramento. Potranno, inoltre, essere demolite o rimosse eventuali rincocciature, nonché parti di intonaco, muratura o altra varietà di materiali e finiture comunque estranei ai paramenti originari. Non dovranno invece essere rimosse o alterate le tracce e i frammenti di strutture murarie preesistenti, ovvero lapidi, Prescrizioni di carattere generale Tinteggiature Tutte parti esterne degli edifici che siano intonacate (facciate, prospetti interni, parti emergenti dalla copertura, canne fumarie, ecc.) devono essere tinteggiate. con cromie conformi e parte integrante del presente Regolamento e della quale viene allegata come parte integrante. Le tinteggiature esterne dovranno avere colori tradizionali locali conformi alla apposita campionatura approvata dall Amministrazione e disponibile presso l Ufficio Tecnico e che costituisce parte integrante del presente regolamento, Si potranno generalmente utilizzare colori diversi da quelli campione se dimostrata la presenza storica a seguito di idonei saggi da eseguirsi sulla facciata. In linea generale il materiale e la tecnica da impiegare, ovviamente tra quelle ammesse, dovranno essere analoghi a quelli originari o storicizzati. Altrettanto dicasi per i colori ed i toni della tinteggiatura. In assenza di riferimenti attendibili in relazione al colore originario o storicizzato di una facciata, i colori ed i toni delle tinteggiature dovranno comunque essere conformi alla suddetta campionatura e la scelta dei colori dovrà ben armonizzarsi ed essere pertinente con il contesto e la facciata in cui essa è inserita. Si considerano rispondenti alla prescrizione di cui al comma precedente, in via prioritaria, le tecniche di tinteggiatura: con pittura a fresco, con pittura ai silicati, purché eseguite con tecnica a velatura e non coprenti, con pittura a calce con opportuno fissaggio eseguito a lavoro ultimato, oppure con l impiego di malta colorata. Sui vecchi intonaci di tipo tradizionale, semplicemente reintegrati, si potranno applicare pitture ai silicati, previa idonea preparazione del fondo con spolveratura e fissaggio della vecchia pittura. Sono ammesse zoccolature ai piani terra degli edifici anche con colore diverso dai prospetti.

17 Sono categoricamente escluse le tinteggiature al quarzo, le pitture lavabili in genere nonché i materiali di consistenza plastica (intonaci plastici, graffiati e simili). Le tinteggiature incongrue devono, di norma, essere rimosse e sostituite con tinteggiature di tipo tradizionale, anche nel caso di intervento di manutenzione orginaria. Modalità In presenza di edifici accorpati o frazionati, si procederà sulla base dei seguenti criteri: a) - quando l edificio accorpato sia costituito da nuclei edilizi che evidenzino ancor oggi la propria originaria autonomia formale (diversi allineamenti orizzontali delle finestre, differente assetto dei piani terra, diversa altezza dei fabbricati ecc.) si interverrà di norma con più colori distinti, anche se tutti i nuclei risultano essere di un unica proprietà; b) - viceversa, anche quando l edificio risulti frazionato in più proprietà ma conservi inequivocabilmente la tipologia originaria di unica unità edilizia, la colorazione dovrà essere unica. In linea generale tutti gli interventi di tinteggiatura delle facciate (escluse le parti a faccia vista) dovranno prevedere la diversificazione cromatica per gli elementi architettonico-decorativi (lesene, cornici, cornicioni, davanzali, marcapiani, infissi, inferriate, rivestimenti del piano terra tipo intonaco bugnato, ecc.) e tecnologico-funzionali (canali di gronda, pluviali ecc.). Nel caso di edifici che non presentino allo stato attuale riquadrature od altre decorazioni pittoriche, ma che per tipologia, epoca di costruzione ed inserimento nel contesto rimandino all uso di simili decorazioni, è consentita la realizzazione di un semplice apparato decorativo costituito da fasce marcapiano, fasce marca davanzale e riquadri a porte e finestre, dipinta in colore diverso rispetto alla tinteggiatura delle facciate Decorazioni pittoriche ed apparati decorativi Qualsiasi intervento di tinteggiatura deve assicurare la conservazione ed il recupero di eventuali di decorazioni pittoriche originarie o storicizzate (esempio a titolo esemplificativo e non esaustivo: finti bugnati, fasce marcapiano, incorniciature di finestre, infissi, cantonate in bozze, lesene, ecc.). Quando tali decorazioni presentino lacune si deve, di norma, procedere alla loro integrazione impiegando le stesse tecniche, forme e colori. Quando le lacune siano particolarmente estese ed interessino gran parte dell apparato decorativo, il rifacimento delle parti mancanti sarà consentito solo quando sia possibile ricostruire con certezza il modulo costitutivo dell apparato medesimo. E' vietata la tinteggiatura di tali elementi decorativi, ivi comprese le riquadrature in pietra di porte e finestre. FOTOGRAFIE e RIPORTARE LA TABELLA DEI COLORI Serramenti esterni; Per tutti i tipi di serramenti di oscuramento la finitura superficiale deve essere di tipo opaco, escludendosi qualsiasi tipo di finitura lucida. Per quanto attiene il colore, questo, quando non altrimenti documentato, deve essere prioritariamente dedotto dalle tracce originali. In mancanza di queste potranno impiegarsi i soli colori tradizionali, privilegiando quello che meglio si armonizza con la tinteggiatura della facciata. In linea generale tutti i serramenti di oscuramento della stessa unità edilizia devono avere la medesima tinta e tonalità. Nel caso di edifici accorpati o frazionati, valgono inoltre le prescrizioni già impartire per le tinteggiature. E parimenti vietato sostituire i serramenti di oscuramento originari con altri che presentino foggia diversa da quella originaria e risultino incongrui con i caratteri architettonici della facciata. Tutte le aperture di porte e di negozi verso la strada devono essere munite di serramenti che non si aprano verso l esterno, a meno che ricorrano motivi di sicurezza nel qual caso dovranno essere costruiti con cautele atte ad eliminare ogni pericolo. Le finestre del piano terreno non possono essere munite di serramenti che si aprano o abbiano dispositivi a sporgere sulla strada. Le finestre dei locali interrati devono essere protette da inferriate. Ai fini della riduzione dell inquinamento acustico all interno dei locali abitati e del contenimento energetico sono ammessi serramenti con vetri di adeguato spessore o vetri-camera. In ogni intervento che interessi la facciata nella sua interezza, si dovrà procedere alla rimozione dei serramenti e degli elementi ad essi connessi indicati per presente articolo che risultino incompatibili, per foggia e materiale, con la facciata medesima, sostituendoli con nuovi serramenti coerenti con i caratteri dell edificio e rispondenti alle prescrizioni del presente Regolamento. E vietata l installazione di controfinestre. Tutte le porte che danno accesso all area pubblica o di uso pubblico devono aprirsi generalmente verso l'interno; quando ciò non sia possibile e, per assicurare il rispetto di normative specifiche, le porte debbano aprirsi verso l'esterno,

18 queste dovranno essere debitamente arretrate rispetto al filo della facciata in modo tale che con l apertura non si crei intralcio alla libera circolazione di veicoli e pedoni. La presente disposizione può essere derogata solamente per gli edifici esistenti e per motivi di sicurezza, ove sia dimostrata la materiale impossibilità del rispetto di quanto ivi previsto; Gli infissi e le persiane possono aprirsi su aree pubbliche solo se poste alle seguenti altezze dallo stesso: - non inferiore a ml. 3,00, nel caso di presenza di marciapiede sottostante di dimensioni superiori all anta dell infisso; - non inferiore a ml. 4,50 dal piano stradale. In alternativa è ammessa la soluzione dell infisso o persiana scorrevole, con un aggetto no superiore ai cm.10 dal filo della facciata; Finestre e porte finestre In linea generale ogni intervento sulle facciate deve tendere alla conservazione delle finestre (o porte finestre) che presentino i caratteri tipici della tradizione Borghigiana e della località di riferimento. Si considerano generalmente tipici della tradizione le finestre in legno, a telaio unico o suddivise in due telai di uguale dimensione, a luce intera o interrotta da una o più bacchette trasversali anch esse in legno, così detti a tre vetri. Quando la conservazione o riproposizione delle finestre di cui al comma precedente non risulti possibile od opportuna (per motivate ragioni adeguatamente illustrate nel progetto), saranno ammissibili infissi che, seppur non propriamente rispondenti ai criteri della tradizione, risultino compatibili con la medesima. Sono in ogni caso escluse innovazioni che comportino l installazione di vetri a specchio o la suddivisione delle luci del tipo inglese. Le finestre e le porta finestre dovranno essere realizzati in legno o in allumino o in PVC, verniciati con colorazioni tradizionali e con criteri di uniformità di soluzione. Schemi grafici di tipologie tradizionali Porte e portoni In linea generale ogni intervento sulle facciate dovrà tendere alla conservazione delle porte e dei portoni che presentino i caratteri tipici della tradizione Borghigiana e della località di riferimento. Dovranno essere conservati e restaurati gli infissi e i serramenti esistenti di porte e portoni di antica fattura e di tipologia tradizionale. Nel caso in cui gli infissi si presentino in particolare stato di degrado, potranno essere sostituiti con nuovi infissi che ne ripropongano i caratteri formali (per foggia, materiale, colore, finitura superficiale, ecc.) in modo tale da non introdurre alterazione nella composizione architettonica delle facciate. L eventuale sostituzione di porte o portoni con infissi vetrati, quando necessaria per consentire l utilizzo dei locali retrostanti, sarà ammissibile a condizione he siano rispettati i criteri di compatibilità di cui al comma precedente. Per quanto attiene il colore, questo, quando non altrimenti documentato, deve essere prioritariamente dedotto dalle tracce originali. In mancanza di queste deve impiegarsi il colore che, tra quelli tradizionali, meglio si armonizza con la tinteggiatura della facciata. I nuovi portoni e le nuove porte, sul fronte strada degli edifici, dovranno essere realizzati in legno a superficie continua o con modanature e specchiature, oppure a doghe orizzontali maschiettate (con esclusione dei tipi a perlinato), verniciati con colorazioni tradizionali, e con criteri di uniformità di soluzione. Eventuali roste sopraluce dovranno essere previste, ma dovranno essere realizzate secondo le tipologie tradizionali. I nuovi portoni e le nuove porte che non si trovino sul fronte strada, potranno essere realizzati oltre che in legno, anche in allumino, ferro o PVC e dovranno essere verniciati con colorazioni tradizionali e con criteri di uniformità di soluzione. Anche le nuove porte vetrine relative ad attività commerciali dovranno essere realizzati in legno, PVC, allumino o in ferro, verniciate con colorazioni tradizionali e con criteri di uniformità di soluzione. Le nuove porte relative alle autorimesse realizzate sul fronte strada dovranno essere realizzati con un rivestimento esterno in legno, diverso dal perlinato, e verniciate con colorazioni tradizionali e con criteri di uniformità di soluzione; Schemi grafici di tipologie tradizionali

19 Dispositivi di oscuramento Salvo diverse prescrizioni, sui prospetti esterni degli edifici sono ammessi unicamente i dispositivi a persiana, senza controtelaio o telaio fisso, verniciati con colori tradizionali. Sono ammessi i portelloni in legno, solo nel caso di restauro di quelli già presenti negli edifici di alta quota, non destinati ad abitazione. E vietato l impiego di serramenti di oscuramento estranei alla tradizione locale (quali veneziane, sportelloni, avvolgibili, ecc.). E consentita l installazione di stuoini in legno colorati in verde scuro. Serrande e simili In corrispondenza delle aperture di facciata (vetrine, ingressi e simili) sono ammesse esclusivamente serrande di sicurezza avvolgibili del tipo a maglia, verniciate in colori analoghi a quello dell infisso retrostante. E tollerato il mantenimento di serrande difformi da quanto prescritto al punto precedente fino al momento in cui si proceda alla loro sostituzione o ad interventi di manutenzione che interessino la facciata nella sua interezza. In tali casi è sempre obbligatorio sostituirle con altre del tipo ammesso. Cancelli o cancelletti di tipo pieghevole possono essere impiegati in sostituzione delle serrande quando presentino analogo o migliore livello di compatibilità con la facciata. Elementi in ferro Sono da conservare e restaurare i cancelli, le grate in genere e le inferriate esistenti in ferro battuto o forgiato a mano, o comunque di fattura artigianale. In linea generale è prescritta anche la conservazione degli elementi in ferro lavorato esistenti che comunque risultino tipici di determinati periodi storici. Detti elementi (grate di finestre, ringhiere, cancelli e cancellate, rostre di sopraluci e i piccoli elementi di arredo come ferma-imposte, anelli, porta stendardi, ferri battuti in genere, ecc.) non potranno essere rimossi e sui medesimi sono ammessi i soli interventi necessari per la loro manutenzione e conservazione. La loro sostituzione è ammessa solo con nuovi elementi che ne ripropongano fedelmente i caratteri formali (per foggia, materiale, colore, finitura superficiale, ecc.) in modo tale da non introdurre alterazione nella composizione architettonica delle facciate. Salvo casi particolari debitamente documentati, la colorazione degli elementi in ferro di cui ai commi precedenti dovrà essere al naturale, con verniciatura opaca di protezione, oppure a corpo colore piombaggine". È ammessa anche la nuova realizzazione di grate, purché realizzate secondo le tipologie tipiche e verniciati generalmente a smalto opaco di colore nero o bruno scuro o con altre cromie tradizionali per la località interessata e che ben si uniformi con le cromie della facciata. Prescrizioni di carattere generale Impianti tecnologici di facciata Tutte le installazioni di impianti tecnologici, di qualsiasi entità e natura essi siano, devono rispettare l ordito architettonico della facciata ed introdurre nella medesima la minima alterazione possibile. A tal fine, per i singoli impianti tecnologici, quali ad esempio: cavi elettrici, telefonici, televisivi condutture di impianti di acqua, gas, ecc., valgono le prescrizioni di cui ai commi seguenti. In linea generale gli impianti da installare in facciata devono essere posti sotto traccia e quindi del tutto invisibili all esterno. Quando ciò non sia possibile, per le caratteristiche della facciata o per l eccessiva onerosità dell intervento, gli impianti dovranno essere posizionati sulla facciata degli edifici in modo ordinato ed organico, al fine di rendere pienamente leggibile l impianto architettonico della facciata nonché di occultare alla vista gli impianti, quanto più possibile. I cavi e le condutture degli impianti devono essere: a) disposti secondo una linea verticale in corrispondenza dei limiti della facciata od in immediata prossimità dei discendenti pluviali e quindi nascosti dai medesimi; b) disposti secondo linee orizzontali al di sopra di fasce marcapiano od altri elementi decorativi a rilievo, in modo da restare nascosti dai medesimi o comunque collocazioni tali da comportare la minima alterazione possibile della facciata; c) disposti al di sotto del manto di copertura immediatamente al di sopra del canale di gronda. Quando, per le caratteristiche dell edificio, non sia possibile conseguire una delle sistemazioni di cui alle precedenti lettere a, b e c è inoltre ammesso disporrei gli impianti secondo una linea orizzontale immediatamente al di sotto della quota d imposta dell aggetto di gronda. Salvo che per quanto attiene la sistemazione di cui alla lettera c, tutte le parti degli impianti installati visibili dall esterno devono essere dipinti nello stesso colore della facciata o dell elemento decorativo che le nasconde.

20 In ogni caso i cavi devono garantire il più rigoroso rispetto di eventuali pitture murali, decorazioni a graffito e di testimonianze di valore storico-artistico in genere. In occasione di qualsiasi intervento che interessi la facciata nella sua interezza, anche quando di semplice manutenzione ordinaria, è prescritto il riordino degli impianti esistenti in facciata, per quanto possibile e senza costi eccessivi, secondo i criteri e per le finalità di cui al punto precedente. Si possono realizzare impianti in modo diverso da quanto sopra indicato, solo nel caso in cui siano installati su facciate interne o laterali, comunque in posizione non visibile dalla pubblica via. Contatori In linea generale i contatori devono essere collocati all esterno delle singole unità immobiliari, in modo da renderli facilmente accessibili alle società che gestiscono le reti di distribuzione, ma internamente all edificio o comunque in posizioni diverse dalle facciate prospicienti la pubblica via. Quando ciò risulti impossibile può essere ammessa la collocazione del contatore in una apposita nicchia ricavata nella parete esterna, delle dimensioni strettamente necessarie allo scopo ed opportunamente occultata da uno sportello a filo della facciata. Lo sportello deve essere di materiale, colore e forma tali da riprendere colori, caratteri e le linee del tratto di facciata nel quale è posizionato, armonizzandosi con la medesima e comportando la minor alterazione possibile. In caso di più contatori da collocare in facciata, le nicchie e gli sportelli devono essere ordinatamente allineati. La colorazione e finitura superficiale degli sportelli deve essere tale da garantire adeguata durabilità nel tempo. Pompe di calore, unità moto condensanti, condizionatori d aria e simili Non è consentito apporre sulle facciate prospettanti sulla pubblica via, o comunque da essa visibili, impianti tecnologici a vista quali pompe di calore, unità moto condensanti, condizionatori d aria e simili. Sono impianti tecnici a servizio di una o più unità immobiliari che hanno dimensioni variabili, dalla piccola cassetta amovibile fino alle torri di refrigerazione. Le installazioni sono ammesse, nel rispetto delle altre prescrizioni del presente Regolamento ed in particolare si segnalano le seguenti condizioni: a) che siano prioritariamente posti sulla copertura degli edifici; o lungo le facciate interne, chiostrine o cortili completamente interni all edificio o comunque su pareti non visibili da spazi pubblici; b) siano inseriti, ove possibile, in apposite nicchie ricavate nel sottotetto sopra la linea di gronda; c) sia installati su balconi e terrazze di copertura, (tipicamente quello della muratura cui devono essere addossati). Nel caso sia inevitabile l installazione dei macchinari su facciate lungo strada e principali, può essere ammessa l installazione solo quando il macchinario (perchè completamente interno all edificio o perchè appositamente progettato) non arrechi alcuna turbativa all equilibrio architettonico della facciata o all apparato decorativo della medesima. Ciò può essere conseguito utilizzando aperture che già caratterizzino il disegno della facciata e che non siano indispensabili a garantire i requisiti igienici minimi previsti dal presente Regolamento per i locali retrostanti (grigliature già esistenti in facciata, spazi retrostanti persiane da mantenere fisse, ecc.). Nel caso sopra specificato l impianto è ammissibile anche se installato su logge o balconi e terrazze di copertura, su appositi rientri, lesene del prospetto, atti a nasconderne la vista il più possibile e siano dipinti con colori uguali a quelli delle facciate in cui si inseriscono e se del caso adeguatamente schermate da appositi involucri tinteggiati nel colore più idoneo a ridurne la visibilità. Tutti gli impianti dovranno rispettare le specifiche condizioni di rumorosità previste dalla vigenti disciplina nonché le modalità di esecuzione. Caldaie Le caldaie per riscaldamento autonomo devono essere previste, nelle nuove costruzioni, all interno degli alloggi, in appositi locali e nel rispetto delle norme di sicurezza di cui alla vigenti disposizioni di legge in materia Qualora sia inevitabile l installazione all esterno dell edificio le caldaie non dovranno essere previste su facciate principali ma dovranno essere poste su logge, terrazzi, appositi rientri con opportune schermature atte a nasconderne la vista il più possibile. Le caldaia dovranno essere dotate delle adeguate canne fumarie, costruire nel rispetto dei criteri indicati nello specifico paragrafo. Balconi VERIFICARE COME FARE contrasta con RU Qualora sia previsto dallo strumento urbanistico vigente, la realizzazione di balconi sulle facciate frontistanti vie ed altri spazi pubblici è subordinata al rispetto delle seguenti prescrizioni e dovrà proporre tipologie simili ai numerosi esempi di balcone tradizionale presenti in varie parti del territorio Borghigiano ed in particolare in quello di intervento. Inoltre dovranno sempre essere rispettare le seguenti indicazioni a tutela dell interesse pubblico:

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