ADR 2011 La sicurezza del trasporto su strada dei rifiuti pericolosi. MODENA 7 ottobre 2011

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1 ADR 2011 La sicurezza del trasporto su strada dei rifiuti pericolosi MODENA 7 ottobre 2011 Consulenza e Formazione ADR Piazza IV Novembre, Povegliano Veronese (VR) tel./fax consulenza@adrservices.it REGOLAMENTI INTERNAZIONALI Raccomandazioni ONU ADR RID IMDG IATA Strada Ferrovia Mare Aria Agreement for transport of Dangerous goods by Road 1

2 LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI In base alla normativa vigente (D.lgs. classificati: - secondo l origine in: Rifiuti urbani Rifiuti speciali - secondo le caratteristiche di pericolosità in: Rifiuti pericolosi e non pericolosi 152/06) i rifiuti vengono Tutti i rifiuti sono identificati da un codice a sei cifre. L'elenco dei codici identificativi (denominato CER 2002 e allegato alla parte quarta del D.lgs. 152/06). All'interno dell'elenco, i rifiuti pericolosi sono contrassegnati da un asterisco. Ad esempio: * Solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI I rifiuti urbani Il comma 2 dell articolo 184 del D.lgs. 152/06 stabilisce che sono rifiuti urbani: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità; c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale. 2

3 LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI I rifiuti speciali Il comma 3 dell articolo 184 del D.lgs. 152/06 stabilisce che sono rifiuti speciali: a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 186; c) i rifiuti da lavorazioni industriali, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 185, comma 1, lettera i); d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; j) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti; k) il combustibile derivato da rifiuti; l) i rifiuti derivati dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani. LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI Rifiuti pericolosi e non pericolosi Secondo il D.lgs. 152/06 (art. 184, comma 5), sono rifiuti pericolosi quelli contrassegnati da apposito asterisco nell elenco CER2002. In tale elenco alcune tipologie di rifiuti sono classificate come pericolose o non pericolose fin dall origine, mentre per altre la pericolosità dipende dalla concentrazione di sostanze pericolose e/o metalli pesanti presenti nel rifiuto. Per "sostanza pericolosa" si intende qualsiasi sostanza classificata come pericolosa ai sensi della direttiva 67/548/CEE e successive modifiche: questa classificazione è soggetta ad aggiornamenti, in quanto la ricerca e le conoscenze in questo campo sono in continua evoluzione. I "metalli pesanti" sono antimonio, arsenico, cadmio, cromo (VI), rame, piombo, mercurio, nichel, selenio, tellurio, tallio e stagno: possono essere presenti sia puri che, combinati con altri alementi, in composti chimici. 3

4 CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI RIFIUTI IN GENERE RIFIUTI PERICOLOSI 4

5 D.L.vo 3 dicembre 2010, n.205 Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive. ALLEGATO I: Caratteristiche di pericolo per i rifiuti (2) 9 GHS Globally Harmonized Sistem Nuovo sistema armonizzato di classificazione ed etichettatura dei chemicals Le disposizioni del Regolamento su: - classificazione - etichettatura - imballaggio saranno obbligatorie dal: - 1 dicembre 2010 per le sostanze - 1 giugno 2015 per le miscele 5

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7 BOZZA DI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI (1) (Caratteristiche di pericolo secondo il D.L.vo 3 dicembre 2010, n.205) 14 7

8 BOZZA DI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI (2) (Caratteristiche di pericolo secondo il D.L.vo 3 dicembre 2010, n.205) 15 CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI RIFIUTI IN GENERE RIFIUTI PERICOLOSI RIFIUTI CLASSIFICABILI NELLE MERCI PERICOLOSE (ADR) 8

9 REGOLAMENTI INTERNAZIONALI Raccomandazioni ONU ADR RID IMDG IATA Strada Ferrovia Mare Aria Agreement for transport of Dangerous goods by Road Agreement for transport of Dangerous goods by Road ADR 2009 Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 35 Attuazione della direttiva 2008/68/CE, relativa al trasporto interno di merci pericolose (GU n. 58 del 11/03/2010). ADR 2011 Decreto Ministeriale del 03/01/2011 Recepimento della direttiva 2010/61/UE che adegua per la prima volta al progresso scientifico e tecnologico gli allegati della direttiva 2008/68/CE relativa al trasporto interno di merci pericolose (GU n. 39 del 17/02/2011). Facoltativo dal 1 gennaio 2011 Obbligatorio dal 1 luglio

10 ACCORDO INTERNAZIONALE COMUNITÀ EUROPEA PAESI EXTRACOMUNITARI Albania, Austria, Azerbaigian, Bielorussia, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Irlanda del Nord, Islanda, Italia, Kazakistan, Lettonia, Lichtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Montenegro, Marocco, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Repubblica Iugoslava di Macedonia, Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria (47). ESENZIONI RELATIVE ALLA NATURA DELL OPERAZIONE DI TRASPORTO Le disposizioni dell'adr non si applicano a) ai trasporti di merci pericolose effettuati da privati quando queste merci sono confezionate per la vendita al dettaglio e sono destinate al loro uso personale o domestico o alle attività ricreative o sportive a condizione che siano adottati provvedimenti per impedire ogni perdita del contenuto nelle normali condizioni di trasporto. Quando queste merci sono liquidi infiammabili trasportati in recipienti ricaricabili riempiti da, o per, un privato, la quantità totale non deve superare 60 litri per recipiente e 240 litri per unità di trasporto. Le merci pericolose negli IBC, grandi imballaggi o cisterne non sono considerate come imballate per la vendita al dettaglio; b) ai trasporti di macchinari o dispositivi non specificati dall ADR e che possono contenere merci pericolose al loro interno o nei loro circuiti di funzionamento, a condizione che siano adottati provvedimenti atti a impedire ogni perdita del contenuto nelle normali condizioni di trasporto; c) ai trasporti effettuati dalle imprese come complemento alla loro attività principale, quali l approvvigionamento di cantieri edilizi o di costruzioni civili, o per il tragitto di ritorno da questi cantieri, o per lavori di controllo, riparazione o manutenzione, in quantità non superiori a 450 litri per imballaggio e nei limiti delle quantità massime totali specificate all Devono essere adottati provvedimenti atti a impedire ogni perdita del contenuto nelle normali condizioni di trasporto. Queste esenzioni non si applicano alla classe 7. I trasporti effettuati da tali imprese per il loro approvvigionamento o la distribuzione esterna o interna non rientrano nella presente esenzione; 10

11 FIGURE COINVOLTE (1.4 ADR) FIGURE PRINCIPALI FIGURE SECONDARIE Speditore Trasportatore Destinatario Imballatore Riempitore Caricatore Sacricatore Ciascuna figura ha l obbligo di fornire a chi lo segue nella catena tutte le informazioni necessarie al fine di garantire la sicurezza delle operazioni di carico - trasporto scarico. SPEDITORE Lo speditore di merci pericolose ha l'obbligo di presentare al trasporto una spedizione conforme alle disposizioni dell'adr. Egli deve in particolare: a) assicurarsi che le merci pericolose siano classificate e autorizzate al trasporto conformemente all'adr; b) fornire al trasportatore informazioni e dati, e, se necessario, i documenti di trasporto e i documenti di accompagnamento richiesti (autorizzazioni, approvazioni, certificati, ecc.); c) utilizzare soltanto imballaggi e cisterne approvati e adatti al trasporto delle materie in questione e recanti i marchi prescritti dall'adr; d) osservare le disposizioni sul modo di inoltro e sulle restrizioni di spedizione; Nel caso in cui lo speditore faccia ricorso ai servizi d'altri operatori (imballatore, caricatore, riempitore, ecc.), deve prendere le appropriate misure affinché sia garantito che la spedizione risponda alle disposizioni dell'adr. 11

12 IMBALLATORE L'imballatore deve in particolare osservare: a) i gradi di riempimento; b) le disposizioni relative alle condizioni di imballaggio, alle condizioni di imballaggio in comune; c) quando prepara i colli ai fini del trasporto, le disposizioni concernenti i marchi e le etichette di pericolo sui colli. CARICATORE Il caricatore ha in particolare i seguenti obblighi: a) consegnare al trasportatore merci pericolose solo se queste sono autorizzate al trasporto conformemente all'adr; b) verificare, durante la consegna al trasporto di merci pericolose imballate se l'imballaggio è danneggiato. Egli non deve presentare al trasporto un collo il cui imballaggio è danneggiato, in particolare se non è più a tenuta, e se c'è perdita o possibilità di perdita della materia pericolosa, se non quando il danno è stato riparato; c) osservare le condizioni relative al carico e alla movimentazione quando carica merci pericolose in un veicolo o in un container; d) osservare le disposizioni relative alle segnalazioni di pericolo conformemente, dopo aver caricato merci pericolose in un container; e) osservare, quando carica i colli, i divieti di carico in comune, tenendo conto delle merci pericolose già presenti nel veicolo o nel container, come pure le disposizioni concernenti la separazione dalle derrate alimentari, da altri oggetti di consumo o da alimenti per animali. 12

13 TRASPORTATORE Il trasportatore, deve in particolare: a) verificare che le merci pericolose da trasportare siano autorizzate al trasporto conformemente all'adr; b) assicurarsi che la documentazione prescritta si trovi a bordo dell'unità di trasporto; c) assicurarsi visivamente che i veicoli e il carico non presentino difetti manifesti, perdite o fessure, mancanze di equipaggiamenti, ecc.; d) assicurarsi che la data della prossima prova per i veicoli cisterna, e container-cisterna non sia stata superata; e) verificare che i veicoli non siano sovraccaricati; f) assicurarsi che siano apposte le etichette e le segnalazioni prescritte per i veicoli; g) assicurarsi che gli equipaggiamenti prescritti nelle consegne scritte per il conducente si trovino a bordo del veicolo. Tutto questo deve essere fatto, se il caso, sulla base dei documenti di trasporto e dei documenti d'accompagnamento, mediante un esame visivo del veicolo o dei contenitori e, se il caso, del carico. Se il trasportatore constata, un'infrazione alle disposizioni dell'adr non deve inoltrare la spedizione fino alla sua messa in conformità. DISPOSIZIONI RELATIVE AL CARICO E MOVIMENTAZIONE (7.5.1 ADR) All arrivo nei luoghi di carico e di scarico, il veicolo e il suo conducente, come pure, se il caso, il container, devono soddisfare le disposizioni regolamentari (in particolare per ciò che riguarda la sicurezza e la security), la pulizia ed il buon funzionamento delle attrezzature proprie del veicolo utilizzate durante il carico e lo scarico. Il carico non deve essere effettuato se si è rilevato: da un controllo dei documenti; oppure da un esame visivo del veicolo o del container, come pure delle loro attrezzature utilizzate durante il carico o lo scarico, che gli stessi non soddisfano le disposizioni regolamentari. 13

14 Formazione del personale (Cap. 1.3 ADR) Le persone impiegate presso gli operatori (speditori, caricatori, imballatori, riempitori, trasportatori, destinatari), il cui campo d attività comprende il trasporto di merci pericolose, devono ricevere una formazione rispondente alle esigenze che le loro attività e responsabilità comportano durante il trasporto di merci pericolose. STRUTTURA DELL ACCORDO ADR ALLEGATI A e B: PARTI CAPITOLI SEZIONI SOTTOSEZIONI PARTE CAPITOLO SEZIONE SOTTOSEZIONE Esenzioni relative alle quantità trasportate per unità di trasporto 14

15 CORRELAZIONE TRA LA NORMATIVA DEI RIFIUTI PERICOLOSI E L ADRL A tutt oggi le norme tecniche ambientali non hanno ancora dato disposizioni per assimilare in modo certo rifiuti pericolosi alla codifica delle merci pericolose. Non c è esplicito coordinamento tra la disciplina che regola il trasporto dei rifiuti pericolosi e la disciplina che regola il trasporto delle merci pericolose (ADR) 29 LISTA CODICI CER RIFIUTI PERICOLOSI Lista dei codici contrassegnati da * allegati alla Decisione 2000/532/CE NORMATIVA ADR LISTA DI RIFIUTI PERICOLOSI DIRETTAMETE CLASSIFICABILI ADR scarti di inchiostro oli isolanti, contenenti PCB solventi (scarti di laboratorio) pitture reagenti di laboratorio materiali contenenti amianto accumulatori al piombo LISTA DI RIFIUTI PERICOLOSI PROBABILMENTE MERCI PERICOLOSE SECONDO L ADR Rifiuti ospedalieri LISTA DI RIFIUTI PERICOLOSI NON CLASSIFICABILI MERCI PERICOLOSE SECONDO L ADR 15

16 INFORMAZIONI SULLA PERICOLOSITA DELLE MERCI UTILIZZO TRASPORTO CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI 16

17 ESMPIO DI RISULTATI ANALISI 17

18 ESMPIO DI RISULTATI ANALISI 18

19 Tabella Pericolo per l ambiente acquatico Elementi dell etichetta 19

20 CLASSI DI PERICOLO ADR CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4.1 CLASSE 4.2 CLASSE 4.3 CLASSE 5.1 CLASSE 5.2 CLASSE 6.1 CLASSE 6.2 CLASSE 7 CLASSE 8 CLASSE 9 Materie e oggetti esplosivi Gas Liquidi infiammabili Solidi infiammabili, materie autoreattive ed esplosivisolidi desensibilizzati Materie soggette ad accensione spontanea Materie che, a contatto con l'acqua, sviluppano gas infiammabili Materie comburenti Perossidi organici Materie tossiche Materie infettanti Materiali radioattivi Materie corrosive Materie ed oggetti pericolosi diversi GRUPPI DI IMBALLAGGIO GRUPPO I GRUPPO II Materie molto pericolose (alcool allilico) Materie mediamente pericolose (benzina) GRUPPO III Materie poco pericolose (gasolio) 20

21 CODICI DI CLASSIFICAZIONE A F C O T D SR W P I M Asfissiante Infiammabile Corrosivo Comburente Tossico Esplosivi solidi desensibilizzati, senza rischio sussidiario Materie autoreattive Materie che, a contatto con l acqua, sviluppano gas infiammabili Perossidi organici Infettivi Pericoli diversi LA TABELLA A ADR 21

22 CLASSIFICAZIONE DELLE MERCI PERICOLOSE 1) N. ONU 2) Nome (designazione ufficiale di trasporto) 3a) Classe 3b) Codice di classificazione 4) Gruppo di imballaggio ESENZIONI RELATIVE A DISPOSIZIONI SPECIALI Le disposizioni dell'adr non si applicano Alcuni esempi: 144 Le soluzioni acquose contenenti al massimo il 24% d alcool in volume non sono sottoposte alle disposizioni dell ADR. 168 L amianto immerso o fissato in un materiale legante naturale o artificiale (come cemento, plastica, asfalto, resina o minerali), in modo tale che durante il trasporto non possano essere liberate quantità pericolose di fibre d amianto respirabili, non è sottoposto alle disposizioni dell ADR. 598 Gli accumulatori nuovi non sono sottoposti alle disposizioni dell ADR, quando: siano sistemati in modo tale che non possano scivolare, cadere o danneggiarsi; siano muniti di mezzi di presa, salvo il caso d impilamento, per esempio su pallet; non presentino esteriormente alcuna traccia pericolosa d alcali o acidi; siano protetti contro i cortocircuiti. 22

23 INFORMAZIONI NEL DOCUMENTO DI TRASPORTO - UN 1593 DICLOROMETANO, 6.1, III (E) (Materia tossica) - UN 1814 IDROSSIDO DI POTASSIO IN SOLUZIONE, 8, II (E) (Materia corrosiva) - UN 1866 RESINA IN SOLUZIONE, 3, III (D/E) (Liquido infiammabile) - UN 1230 METANOLO, 3(6.1), II (C/D) (Liquido infiammabile e tossico) - UN 2014 PEROSSIDO DI IDROGENO IN SOLUZIONE ACQUOSA, 5.1 (8), II (E) (Liquido comburente e corrosivo) 23

24 CLASSIFICAZIONE (PARTE 2 ADR) TABELLA A CLASSIFICAZIONE DIRETTA Sostanze e Miscele/Soluzioni TABELLA DELLE PREPONDERANZE CLASSIFICAZIONE EMPIRICA Sostanze non presenti nella Tabella A Miscele/Soluzioni LABORATORIO DI ANALISI CLASSIFICAZIONE CON ANALISI Nuove Sostanze o Miscele/Soluzioni ADR Tabella dell ordine di preponderanza dei pericoli 24

25 Lista delle rubriche collettive Lista delle rubriche collettive 25

26 Lista delle rubriche collettive Lista delle rubriche collettive 26

27 Lista delle rubriche collettive Lista delle rubriche collettive 27

28 Lista delle rubriche collettive Lista delle rubriche collettive 28

29 Nomi generici o designazione non altrimenti specificata (N.A.S.) Le designazioni ufficiali di trasporto alle quali è assegnata la disposizione speciale 274 o 318 nella colonna (6) della Tabella A, devono essere completate dal nome tecnico della merce, salvo che una legge nazionale o una convenzione internazionale ne vieti la divulgazione nel caso di una materia sottoposta a controllo. I nomi tecnici devono figurare tra parentesi immediatamente di seguito alla designazione ufficiale di trasporto. Possono essere impiegate appropriate dizioni modificative, come contiene contenente, o altri qualificativi, come miscela, soluzione, ecc., e la percentuale del costituente tecnico. Per esempio: UN 1993 LIQUIDO INFIAMMABILE, N.A.S. (xilene; benzene), 3, II. Il nome tecnico deve essere un nome chimico riconosciuto, o un nome biologico riconosciuto o un altro nome utilizzato correntemente nei manuali, riviste e testi scientifici e tecnici. E sufficiente indicare i due componenti che più concorrono al o ai pericoli della miscela, con l eccezione delle materie sottoposte a controllo quando una legge nazionale o una convenzione internazionale ne vieti la divulgazione. Se il collo contenente una miscela reca l etichetta di un rischio sussidiario, una delle due denominazioni tecniche figuranti tra parentesi deve essere la denominazione del costituente che impone l etichetta di rischio sussidiario. o IL FORMULARIO COME DOCUMENTO ADR UN 1992 RIFIUTO LIQUIDO INFIAMMABILE, TOSSICO N.A.S. (Acetone, Diclorometano), 3(6.1), II (D/E) 29

30 IL FORMULARIO COME DOCUMENTO ADR UN 1992 LIQUIDO INFIAMMABILE, TOSSICO N.A.S., 3(6.1), II (D/E) RIFIUTI CONFORMI AL MODALITA DI TRASPORTO COLLI RINFUSA CISTERNA 30

31 TRASPORTO IN COLLI GRANDI IMBALLAGGI ALLA RINFUSA - CISTERNETTE - CUBI GIR 31

32 Rifiuto pericoloso soggetto alla normativa ADR 32

33 IMBALLAGGIO Recipienti ed ogni altro elemento o materiale necessario per permettere al recipiente di svolgere la sua funzione di contenimento. SINGOLO COMBINATO Salvo disposizioni contrarie, ogni imballaggio, ad eccezione degli imballaggi interni, deve essere conforme ad un prototipo che abbia superato con successo delle prove (omologazione). DEFINIZIONI GENERALI IMBALLAGGIO INTERNO IMBALLAGGIO ESTERNO IMBALLAGGIO COMBINATO + = 33

34 COLLO Indica il prodotto finale dell'operazione di imballaggio, costituito dall imballaggio con il suo contenuto pronto per la spedizione. DEFINIZIONI GENERALI IMBALLAGGIO Recipiente per liquidi: capacità massima di 450 litri. per solidi: massa netta fino a 400 kg. FUSTI CASSE SACCHI TANICHE 34

35 LE MERCI PERICOLOSE IN COLLI COLLO Merce pericolosa confezionata e pronta per la spedizione ed il trasporto; l insieme dell imballaggio e della merce pericolosa che vi è contenuta. DEFINIZIONI GENERALI GIR (IBC) Grande Imballaggio Rinfusa, rigido, semirigido o soffice che può contenere materie pericolose solide o liquide, con capacità massima di litri. 35

36 DEFINIZIONI GENERALI IMBALLAGGIO Recipiente per liquidi: capacità massima di 450 litri. per solidi: massa netta fino a 400 kg. FUSTI CASSE SACCHI TANICHE LA CODIFICA DEGLI IMBALLAGGI ALCUNI ESEMPI DI IMBALLAGGI Fusto (1A2) Gir (31HA1) Casse (4G) Taniche (3H1) per il tipo d imballaggio: 1 = fusto 3 = tanica 4 = cassa 5 = sacco 6 = imballaggio composito 0 = imballaggio metallico leggero per il tipo di GIR 11 = per materie solide caricate/scaricate per gravità 13 = flessibili 21 = per materie solide caricate/scaricate a pressione 31 = per liquidi per la natura del materiale: A = acciaio B = alluminio C = legno naturale D = legno compensato F = legno ricostituito G = cartone H = materia plastica L = carta multifoglio N = metallo (diverso da acciaio o alluminio) P = vetro, porcellana o ceramica 36

37 Fusto 1A1 Fusto 1A2 Fusto di acciaio con coperchio non amovibile Fusto di acciaio con coperchio amovibile 37

38 CODICI IMBALLAGGIO LETTERA X Y Z QUALITA Ottima Buona Scarsa I GRUPPO/I DI IMBALLAGGIO* Materie molto pericolose (alcool allilico) II Materie mediamente pericolose (eptani) III Materie poco pericolose (distillati di petrolio n.a.s.) II Materie mediamente pericolose (eptani) III Materie poco pericolose (distillati di petrolio n.a.s.) III Materie poco pericolose (distillati di petrolio n.a.s.) 31. IBC HA. Composito Composite per liquidi, con recipiente interno di plastica rigida, imballaggio esterno in acciaio for liquids, with rigid plastics inner receptacle, outer casing of steel 31HA

39 Verifica della compatibilità chimica degli imballaggi, compresi gli IBC, di plastica assimilando le materie di riempimento ai liquidi standard La verifica deve essere fatta attraverso le informazioni riportate nel certificato di omologazione. Continua.. 39

40 IBC: Revisione ogni 30 mesi ESEMPIO DI MARCATURA 31HA1 Il codice di identificazione del tipo di imballaggio Y Lettera indicante i gruppi di imballaggio (II e III) per i quali il prototipo ha superato le prove Indicazione sulla data di fabbricazio/revisione (mese e anno) F Indicazione del paese in cui è stato fabbricato AA1234 Indicazioni relative al costruttore 3500 Indicazione del carico max di impilamento 1500 Indicazione del peso lordo max 31HA1 / Y / / F/AA1234/3500/

41 MARCATURA ADDIZIONALE DEGLI IBC Tutti gli IBC fabbricati, riparati o ricostruiti dal 1 gennaio 2011 dovranno riportare un simbolo indicante il carico di impilamento massimo autorizzato applicabile quando l IBC èin uso. kg max (IBC impilabile) (IBC non impilabile) Il pittogramma non deve avere dimensioni inferiori a 100 mm x 100 mm; deve essere durevole e ben visibile. Le lettere e le cifre indicanti la massa ammissibile devono avere almeno 12 mm di altezza. La massa indicata sopra il pittogramma non deve superare il carico imposto durante la prova del prototipo (vedere ) diviso per 1,8. ETICHETATURA E MARCATURA DEI COLLI 41

42 MARCATURA 1. Numero ONU preceduto da UN UN Frecce di orientamento 3. Marchio per materie pericolose per l ambiente 4. Marchio per merci in Quantità Limitata FRECCE DI ORIENTAMENTO Su imballaggi combinati aventi imballaggi interni contenenti liquidi, e singoli imballaggi muniti di sfiato Due frecce nere o rosse su fondo di colore bianco o di un altro colore sufficientemente contrastante. Le dimensioni devono essere proporzionate a quelle del collo. 42

43 ETICHETTE Le etichette devono essere conformi, per colore, simboli, numeri e forma generale, ai modelli d etichette mostrati. ETICHETTATURA E SEGNALAZIONE DEI PERICOLI UN 1263 Numero ONU della materia Marcatura Etichetta di pericolo modello 3 UN 1263 PITTURE 43

44 ETICHETTATURA E MARCATURA DEGLI IBC UN 1866 RESIN SOLUTION L etichettatura e la marcatura su IBC di capacità superiore a 450 litri deve essere eseguita su due lati opposti 150 mm 150 mm 44

45 ETICHETTATURA E MARCATURA DEI COLLI UN 1263 UN 1263 SOVRIMBALLAGGIO Involucro utilizzato da uno stesso speditore per contenere uno o più colli e farne un unità di più facile movimentazione e stivaggio. Un sovrimballaggio deve essere marcato con la designazione ufficiale di trasporto, il numero ONU ed etichettato, per ogni merce pericolosa contenuta nel sovrimballaggio salvo che i marchi e le etichette rappresentative di tutte le merci pericolose contenute siano visibili. Inoltre, deve essere marcato con la parola SOVRIMBALLAGGIO/OVERPACK, a meno che i marchi e le etichette rappresentativi di tutte le merci pericolose contenute, non siano visibili. 45

46 N. 1 collo N. 2 colli IMBALLAGGIO COMBINATO Imballaggi interni, contenenti materie diverse, non omologati e non etichettati (cassa omologata) SOVRIMBALLAGGIO Imballaggi interni, contenenti materie diverse, omologati ed etichettati (casse interne omologate). SOVRIMBALLAGGI 46

47 TABELLA RIEPILOGATIVA ESENZIONE QUANTITA LIMITATA ESENZIONE PARZIALE ADR 2 kg ESENZIONE PER QUANTITA LIMITATA (3.4 ADR) Capacità di ogni singolo imballaggio interno LIMITATA Cassa non omologata Peso Max 30 kg 47

48 QUANTITÀ LIMITATE QUANTITÀ LIMITATE 48

49 CAP. 3.4 QUANTITÀ LIMITATA I colli contenenti merci pericolose in quantità limitate devono recare la marcatura mostrata qui di seguito. La marcatura deve essere facilmente visibile, leggibile e capace di resistere all esposizione alle intemperie senza una sostanziale riduzione della sua efficacia. Le parti superiore ed inferiore ed il bordo devono essere neri. L area centrale deve essere bianca o di un colore adeguatamente contrastante. Le dimensioni minime devono essere 100 x 100 mm e la larghezza minima della linea che forma il quadrato posato sul vertice (losanga) deve essere di 2 mm. Se la dimensione del collo lo richiede, le dimensioni possono essere ridotte fino a 50 x 50 mm a condizione che la marcatura rimanga chiaramente visibile. SOVRIMBALLAGGI Film estensibile trasparente Il sovrimballaggio deve essere marcato, per ogni merce pericolosa contenuta nel sovrimballaggio salvo che i marchi e le etichette rappresentative di tutte le merci pericolose contenute siano visibili. Inoltre, deve essere marcato con la dicitura SOVRIMBALLAGGIO/OVERPACK, a meno che i marchi rappresentativi di tutte le merci pericolose contenute, siano visibili. 49

50 SOVRIMBALLAGGI Film estensibile non trasparente Il sovrimballaggio deve essere marcato, per ogni merce pericolosa contenuta nel sovrimballaggio salvo che i marchi e le etichette rappresentative di tutte le merci pericolose contenute siano visibili. Inoltre, deve essere marcato con la dicitura SOVRIMBALLAGGIO/OVERPACK, a meno che i marchi rappresentativi di tutte le merci pericolose contenute, siano visibili. TABELLA RIEPILOGATIVA ESENZIONE QUANTITA LIMITATA ESENZIONE PARZIALE ADR 2 kg 50

51 ESENZIONE PARZIALE ( ADR) UN 1993 ESENZIONE PARZIALE ( ADR) 51

52 TABELLA Per la determinazione della quantità massima per veicolo per trasporto in regime di esenzione parziale. Tabella Categoria 2 BENZINA Esenzione Parziale Categoria 3 GASOLIO 52

53 QUANTITÀ LIMITATE PER UNITÀ DI TRASPORTO (ESENZIONE PARZIALE ADR) Nella tabella di cui sopra, per quantità massima totale per unità di trasporto, s intende: per le materie solide, la massa netta in kg; per le materie liquide, la capacità nominale del recipiente. Quando merci pericolose appartenenti a categorie di trasporto differenti sono trasportate nella stessa unità di trasporto, la somma della: quantità di materie della categoria di trasporto 1 moltiplicata per "50", quantità di materie della categoria di trasporto 2 moltiplicata per "3", e quantità di materie della categoria di trasporto 3, non deve superare IL DOCUMENTO DI TRASPORTO (5.4.1 ADR) Informazioni generali che devono figurare nel documento di trasporto a) il numero ONU preceduto dalle lettere UN ; b) la designazione ufficiale di trasporto; c) i numeri di modelli di etichette che figurano nella colonna (5) della Tabella A; d) il gruppo di imballaggio attribuito alla materia; e) il numero e la descrizione dei colli. I codici di imballaggio dell ONU possono essere utilizzati soltanto per completare la descrizione della natura del collo (per esempio una cassa (4G)); f) la quantità totale di ogni merce pericolosa caratterizzata da un diverso numero ONU, designazione ufficiale di trasporto o, se applicabile, gruppo di imballaggio (espressa in volume o in massa lorda, o in massa netta come appropriato); NOTA 1: Nel caso in cui si applichi il , la quantità totale di merci pericolose di ogni categoria di trasporto deve essere indicata nel documento di trasporto conformemente al (g) Il nome e l indirizzo dello speditore; (h) Il nome e l indirizzo del o dei destinatari. (k) il codice di restrizione in gallerie che figura nella colonna (15) della tabella A. 53

54 IL DOCUMENTO DI TRASPORTO (5.4.1 ADR) Informazioni generali che devono figurare nel documento di trasporto a), b), c), d) e k) devono apparire nell ordine indicato, senza elementi di informazione intercalati, salvo quelli previsti dall ADR. Esempi di descrizione autorizzata di merci pericolose: UN 1098 ALCOL ALLILICO, 6.1 (3), I (C/D) IL DOCUMENTO DI TRASPORTO (5.4.1 ADR) Disposizioni particolari relative ai rifiuti Se sono trasportati dei rifiuti di merci pericolose (diversi dai rifiuti radioattivi), la designazione ufficiale di trasporto deve essere preceduta dalla dicitura RIFIUTO, a meno che questo termine non faccia già parte della designazione ufficiale di trasporto, per esempio: UN 1230 RIFIUTO METANOLO, 3 (6.1), II (D/E), o UN 1230 RIFIUTO METANOLO, 3 (6.1), PG II (D/E), o UN 1993 RIFIUTO LIQUIDO INFIAMMABILE, N.A.S. (Toluene e alcol etilico), 3, II (D/E) o UN 1993 RIFIUTO LIQUIDO INFIAMMABILE, N.A.S. (Toluene e alcol etilico), 3, PG II (D/E) Se è applicata la disposizione, enunciata al , relativa ai rifiuti, le seguenti indicazioni devono essere aggiunte alla designazione ufficiale: RIFIUTI CONFORMI AL (per esempio UN 3264 LIQUIDO CORROSIVO INORGANICO ACIDO, N.A.S., 8, II, (E) RIFIUTI CONFORMI AL Non è necessario aggiungere il nome tecnico prescritto al capitolo 3.3, disposizione speciale

55 UN 3077 RIFIUTO MATERIA PERICOLOSA PER L AMBIENTE SOLIDA N.A.S. (Ossido di zinco; Cloruro di zinco ), 9, III n. 10 fusti (1A2) x 200 kg kg X UN 3082 MATERIA PERICOLOSA PER L AMBIENTE LIQUIDA N.A.S., 9, III RIFIUTI CONFORMI AL n. 10 fusti (1A1) x 100 litri = 1000 litri UN 1805 RIFIUTO ACIDO FOSFORICO IN SOLUZIONE, 8, III (E) n. 10 fusti (3H1) x 20 litri = 200 litri 55

56 CFP (Certificato di formazione Professionale) Validità per trasporto in cisterna Data di scadenza (5 anni) Validità per trasporto diverso dalla cisterna ISTRUZIONI SCRITTE 56

57 Istruzioni scritte ADR Come aiuto in situazioni di emergenza in caso di incidente che possa sopravvenire durante un trasporto, le informazioni scritte nella forma specificata al devono trovarsi all interno della cabina dell equipaggio del veicolo ed essere facilmente disponibili. Queste istruzioni devono essere consegnate dal trasportatore all equipaggio del veicolo prima della partenza, in una lingua o lingue che ogni membro possa leggere e comprendere. Il trasportatore si deve assicurare che ogni membro dell equipaggio interessato comprenda correttamente le istruzioni e sia capace di applicarle. Prima della partenza, i membri dell equipaggio del veicolo devono informarsi delle merci pericolose caricate a bordo e consultare le istruzioni scritte sulle misure da prendere in caso di emergenza o di incidente. Le istruzioni scritte devono corrispondere, sia nella forma che nel contenuto, al seguente modello in quattro pagine. Equipaggiamenti diversi ed equipaggiamento di protezione individuale 57

58 Segnalazione veicoli COLLI (40 x 30 cm) (30 x 12 cm) CARROZZERIE SCARRABILI Carrozzerie intercambiabili approvate secondo la circolare prot. n MOT2/C del

59 Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 35 Attuazione della direttiva 2008/68/CE, relativa al trasporto interno di merci pericolose. (GU n. 58 del 11/03/2010) Testo in vigore dal 12/03/2010 Articolo 11 Consulente alla sicurezza per il trasporto di merci pericolose 2 Il legale rappresentante dell'impresa la cui attività comporta trasporti di merci pericolose, oppure operazioni di imballaggio, di carico, di riempimento o di scarico, connesse a tali trasporti, nomina un consulente per la sicurezza. 3 Entro quindici giorni dalla nomina di cui al comma 2, il legale rappresentante comunica le complete generalità del consulente nominato all'ufficio periferico del Dipartimento per il trasporto, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti competente in relazione al luogo in cui ha sede l'impresa. 14 Fino all'adozione dei provvedimenti di cui ai commi 4 e 10, si applicano le disposizioni attuative del decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 40, quando non in contrasto con le disposizioni del presente decreto. NOTA: sono esentati dalla nomina del Consulente le imprese che effettuano operazioni di carico-scarico e trasporto in esenzione (esenzione secondo e 3.4 ADR) Decreto del Sono esentate dall'obbligo di nominare il consulente: a) le imprese che effettuano trasporti in colli od alla rinfusa, in ambito nazionale, di materie od oggetti, ai quali è associato il riconoscimento del livello di rischio più basso; b) le imprese che effettuano operazioni di carico di materie od oggetti, ai quali è associato il riconoscimento del livello di rischio più basso, in colli od alla rinfusa, ovvero anche in cisterna qualora le materie caricate siano residui di lavorazione e rifiuti prodotti dall'impresa stessa. Le esenzioni si applicano, per ciascuna impresa alle seguenti condizioni: 24 operazioni annue al massimo; 3 operazioni nello stesso mese al massimo; 180 tonnellate complessive al massimo; comunicazione all'ufficio provinciale del Dipartimento dei trasporti terrestri competente, prima di dare avvio, per ciascun anno solare, alle operazioni. La copia della comunicazione deve accompagnare la merce pericolosa in ciascuna delle stesse operazioni corredate, a cura dell'impresa, della preventiva annotazione della data, del tipo e della quantità della merce trasportata ogni volta. 59

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