Università degli studi dell Aquila. Dottorato di ricerca in Scienze ambientali XXV ciclo Coordinatore: Prof. Valter Rossi

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1 11/04/2013 Università degli studi dell Aquila Dottorato di ricerca in Scienze ambientali XXV ciclo Coordinatore: Prof. Valter Rossi Artificializzazione dei suoli ed effetti sulla biodiversità in Italia. Dati, modelli e scenari. Tutor: Prof. Pierantonio Tetè Co - Tutor: Prof. Bernardino Romano Dottorando: Dott. Francesco Zullo Matr Obiettivi del lavoro di ricerca: Studio del fenomeno della conversione urbana dei suoli in Italia ed in Europa; Valutazione degli effetti generali sulle componenti ambientali e paesaggistiche e sull erosione di habitat; Analisi della frammentazione a livello di paesaggio in Italia su base regionale; Implementazione di un modello di sensibilità alla diffusione insediativa su base morfologica; Valutazione dell evoluzione urbana sugli assetti ed equilibri delle strutture ecosistemiche mediante i dati degli Atlanti faunistici. 1

2 Effetti della conversione urbana dei suoli: Anthropogenic biomes of the world (Ellis & Ramankutty, 2008): Classificazione dei biomi terrestri basata sull interazione diretta dell uomo sugli ecosistemi; Individuazione di 18 «biomi antropogenici» sulla base di dati demografici mondiali, uso e copertura di suolo; Oltre il 75 % delle Terre senza ghiaccio ha mostrato una profonda alterazione dovuta all azione dell uomo e all uso del suolo, con il 25 % delle Terre rimaste che sostengono l 11% della Produzione Primaria Netta della Terra. Valutazione dell influenza umana sugli ecosistemi Integrazione della sfera umana con i sistemi ecologici Ellis E., Ramankutty N., Putting people in the map: anthropogenic biomes of the world. Frontiers in Ecology and the Environment 6: Effetti della conversione urbana dei suoli: Stima dei cambiamenti futuri della biodiversità sviluppato sulla base degli scenari di cambiamento previsti per Co2 atmosferica, clima, vegetazione e uso del suolo e degli effetti di ciascuno di essi sulla biodiversità. Effetto relativo dei principali drivers sui cambiamenti futuri della biodiversità (N.ro di specie presenti 2100 in un dato territorio). Sala et alii, Global biodiversity scenarios for the year Science Vol ; 2

3 Effetti della conversione urbana dei suoli: Trasformazione irreversibile del suolo per scopi urbani (artificializzazione, impermeabilizzazione, consumo ) Sfera economico-energetica: - diseconomie dei trasporti; - sprechi energetici; - riduzione delle produzioni agricole. Sfera idro-geo-pedologica: - destabilizzazione geologica; - irreversibilità d uso dei suoli; - alterazione degli assetti idraulici ipo ed epigei. Sfera fisico-climatica: -accentuazione della riflessione termica e dei cambiamenti climatici; - riduzione della capacità di assorbimento delle emissioni; - effetti sul sequestro del carbonio; - propagazione spaziale dei disturbi fisico-chimici. Sfera ecobiologica: - erosione fisica e la distruzione degli habitat; - frammentazione ecosistemica; - distrofia dei processi ecobiologici; - penalizzazione dei servizi ecosistemici dell ambiente; - riduzione della «resilienza» ecologica complessiva. Suolo edificato, Suolo urbanizzato, suolo artificializzato, suolo impermeabilizzato Comprende edificato, strade piazze parcheggi, aree sportive e aree di escavazione 3

4 Dimensionamento del fenomeno alla scala Europea: Rapporto Moland (Monitoring Land Use Cover Dynamics): 15 città campione; crescita annua concentrata nel secondo dopoguerra; Fase di rallentamento negli anni 90. I dati Corine Land Cover 2006: : Effetti della crescita urbana sulle aree agricole: 1.5 milioni di ettari di superficie urbanizzata in 15 anni; 450 ha al giorno; 20 ha l ora; 83 % a carico di territori in precedenza agricoli; Sensibile perdita di prodotti agricoli: Questione recentemente sollevata dalla CE (COM 2012/46 "The implementation of the Soil Thematic Strategy and on going activities") Perdita di 6,1 milioni di Tonnellate di grano ( ) 4

5 Superficie Urbana Pro-capite e problemi nell uso del CLC: Deviazione standard dalla media: 126% tasso di urbanizzazione, 53% SUpc Maggior allineamento dei diversi Paesi verso l esigenza di spazi urbani delle comunità sociali. UMR: 25 ha; Larghezza minima dei poligoni 100 m; Problema del «margine urbano» Cartografia 1: (GMES Urban Atlas) Politiche europee di contenimento del consumo di suolo e dell urban sprawl: Inghilterra (Planning policy guidance, Ppg3) (Milward 2006, Hart 2009): 60% delle nuove urbanizzazioni nelle brownfield; densificazione edilizia (30 edifici/ha); tutela delle aree agricole; Germania (Frisch,2005): 30 ha/g (da 129 ha del 2000): consumo di suolo 0 entro il 2050: meccanismi di riutilizzo di aree dismesse e perequazione fondiaria (vendita di diritti edificatori); Francia (Gibelli, 2010): serie di leggi tra il 2000 ed il 2010 volte a tutelare le superfici agricole; realizzazione di stock edilizi in aree accessibili al trasporto pubblico; Svizzera (Scholl, 2009): Demarcazione comunale delle aree urbanizzabili da quelle non urbanizzabili; (non modificabile per anni); Hart K., Politiche e monitoraggio sull uso e consumo del suolo in Inghilterra, Urbanistica v.138, pp Millward H., Urban containment strategies: A case study apprails of plans and policies in Japanese, British and Canadian cities. Land Use Policy, v.23, n.4, Frisch G. J., ha/giorno. Le politiche di contenimento delle aree urbane in Germania. Gibelli M. C., Il contenimento del consumo di suolo in Europa: buone pratiche, intervento nel convegno L Italia Mangiata, Italia Nostra Onlus (a cura di). Scholl B., Dal contenimento dello sfruttamento territoriale al land use management. Strategie, attività e sfide in Svizzera. Urbanistica, v. 138,

6 Il consumo di suolo in Italia, dal secondo dopoguerra ad oggi: Problema dei dati: FONTI : Corine Land Cover, ISTAT, Cartografia Tecnica Regionale CTR: Scala di acquisizione del dato: 1:5.000; 1:10.000; Unità minima cartografabile: Variabile ma non superiore ai 5000mq. CLC: Scala di acquisizione del dato: 1: ; Unità minima cartografabile: 25 ha, Lunghezza minima dei poligoni 100 metri. ISTAT: Scala di acquisizione del dato: 1:25.000; 1:10.000; Unità minima cartografabile: Località abitate (aggregati con un numero non inferiore a 15 edifici) Il consumo di suolo in Italia, dal secondo dopoguerra ad oggi: Storico Attuale - Fonte Cartografia storica IGM 1: serie 25V; - 12 regioni; comuni su 8094; - 52 % del territorio nazionale. REGIONI URBANIZZATO STORICO (ha) URBANIZZATO RECENTE (ha) VARIAZIONE (ha) CONSUMO GIORNALIERO DI TASSO DI SUOLO NEI PERIODI INDICATI INCREMENTO (mq/g) Umbria ( ) 15750, , ,23 0, Molise ( ) 2316, , ,05 4, Puglia ( ) 22298, , ,43 4, Abruzzo ( ) 7242, , ,02 4, Sardegna ( ) 6225, , ,52 11, Marche ( ) 16454, , ,96 2, Valle d'aosta ( ) 2308, , ,6491 1, Lazio ( ) 26356, , ,31 4, Liguria ( ) 13234, , ,94 1, Emilia Romagna ( ) 33696, , ,51 5, Lombardia ( ) 94290, , ,84 2, Friuli V. G. ( ) 33974, , ,18 1, Totali e medie , , ,6391 3,56 46 ha/g 6

7 11/04/2013 Valori di densità di urbanizzazione regionale e pro capite nell arco di tempo considerato Popolazione residente (n. ab.) Superficie regionale (kmq) REGIONI Umbri a ( ) anni '50 Anni '50 post 2000 Anni '50 post ,019 0, ,92 352, , ,005 0,027 56,93 346,00 Pugl ia ( ) 19533, ,011 0,066 69,24 332,37 Abruzzo ( ) 10826, ,007 0,034 56,71 276,48 Sa rde gna ( ) 24083, ,003 0,032 48,81 491, , ,017 0, ,73 344, , ,007 0, ,24 Val le d'aos ta ( ) Lazi o ( ) Urbanizzazione pro-capite (mq/ab) Mol is e ( ) Marche ( ) 8461,07 Densità di urbanizzazione (%) 348, , ,015 0,077 78,89 259, , ,024 0,057 84,46 197,53 Emili a Romagna ( ) 22123, ,015 0,093 95,89 541,75 Lomba rdi a ( ) 23863, ,040 0, ,59 371,80 Friuli V. G. ( ) 7859, ,043 0, ,09 576, , ,017 0,06 122,79 369,89 Liguria ( ) Totali e medie 86 ha/g oltre ha/anno In poco più di 50 anni sono stati trasformati per usi urbani oltre ha di suolo pari all intera superficie della regione Umbria; Estendendo il dato ottenuto sul 50% del territorio a tutto il territorio nazionale si ha che : circa ha in 50 anni Supc: Deviazione standard dalla media 63% (anni 50); 30% post 2000 Allineamento su standard analoghi per tutte le regioni Indice di incremento e di contraddizione demo-urbana: = ܥ ܦ ( ݎݑ 01 51) ( 01 51) (m2/abit. perso) Dove: ( ݎݑ 01 51) = ݎݐ ݑ ݐ ݖݖ ݎݑ ݎ ݑݏ ݎݐ ݖ ݎ ܦ ( 01 51) = ݎݐ ݑ ݐݑ ݒݎ ݐ ݎ ݐ ݎ ܦ ( ݎݑ ) = ܫ ܦ (m2/abit) (01 51) Dove: ( ݎݑ 01 51) = ݎݐ ݑ ݐ ݖݖ ݎݑ ݎ ݑݏ ݎݐ ݖ ݎ ܦ ( 01 51) = ݎݐ ݑ ݐ ݏ ݎ ݖ ݖ ݎ

8 Problemi legati all evoluzione urbana La geografia dei nuovi insediamenti, sia residenziali che produttivi, è in Italia fortemente agganciata al disegno della proprietà fondiaria, con enormi difficoltà nel conseguimento di quegli assetti di aggregazione spaziale che potrebbero, oltre al resto, permettere anche di ottenere notevoli economie di scala negli spostamenti e nella erogazione di servizi comuni. Ciò comporta come conseguenza una elevata dispersione territoriale degli interventi con polverizzazione degli stessi, anche se a bassissime densità, che però producono comunque alti consumi di suolo complessivi a causa della realizzazione di spazi di scambio e del reticolo di viabilità necessario a connettere funzioni lontane. Margine urbano LONDRA PARIGI BERLINO ROMA NAPOLI MILANO 8

9 Erosione di habitat e frammentazione ambientale: Sfera ecobiologica: - erosione fisica e la distruzione degli habitat; - frammentazione ecosistemica; - distrofia dei processi ecobiologici; - penalizzazione dei servizi ecosistemici dell ambiente; - riduzione della «resilienza» ecologica complessiva. Erosione di habitat e frammentazione ambientale: Consumo di suolo nelle Unità di Paesaggio (ISPRA,2004) Aumento del tasso di urbanizzazione negli ambienti collinari Tasso di urbanizzazione anni '50 Percentuale 15 Tasso di urbanizzazione anni post Pianure: 16 ha/giorno; Colline: 10 ha/giorno; Superficie urbanizzata (ha/g) ISPRA, Carta dei tipi e delle unità fisiografiche d Italia scala 1: ; 9

10 Erosione di habitat e frammentazione ambientale: Focus sulle regioni dell Italia Centrale (Romano e Zullo 2013, Romano et alii, 2012) Indice di sensibilità alla diffusione insediativa: C1 C3 Categorie Morfologiche (Ci) Altimetria m slm C2 Acclività (%) Esposizione dei versanti < > 1000 < > 50 Pianeggiante Est Ovest Sud Nord Dati: Dem (20 m); Geografia delle aree urbanizzate anni 50 Classi (Cij) Six ij = Vni = Su S ij ij vi ci Su S ij ij 1 m 2 i Suij = somma delle superfici urbanizzate ricadenti all interno della j-esima classe tematica, relativamente alla categoria i-esima; Sij = somma delle superfici appartenenti alla j-esima classe tematica, relativamente alla categoria i-esima. ci = numero di classi di suddivisione di ogni i-esima categoria morfologica; vi =varianza mi = media delle sensibilità insediative delle classi tematiche appartenenti alla i-esima categoria. 3 Six = i= 1 Six j Vn i Romano B., Zullo F., Land urbanization in Central Italy: 50 years of evolution. Journal of Land Use Science,DOI: / X ; Romano B., Ciabò S., De Santis E., Fabrizio M., Zullo F., (in stampa) Urban settlement sensibility assessment. Morphological-based analysis in Italian case studies. Paesaggi abitati Sulla base dei dati ottenuti, sono state individuate 5 categorie di sensibilità (da molto bassa a molto alta) e in funzione della geografia delle aree urbane sviluppatesi tra gli anni 50 e post 2000, è stata verificata l attendibilità del metodo utilizzato: IVsi = Sudi/Su (%) Sudi = nuova superficie urbanizzata relativamente alla i- esima classe dell indice di sensibilità insediativa; Su = nuova superficie urbanizzata totale. Regione Sensibilità Sensibilità molto bassa bassa Sensibilità media Sensibilità alta Sensibilità molto alta Lazio 1,31 8,82 24,81 55,46 9,61 Molise 0,55 11,64 19,44 38,52 29,84 Umbria 0,33 2,69 9,78 12,68 74,52 Marche 0,86 9,75 16,17 26,92 46,30 Abruzzo 0,31 3,73 12,20 14,19 69,57 Media 0,67 7,33 16,48 29,56 45,97 Indice di sensibilità alla diffusione insediativa (post 2000): Uso del suolo regionale Mosaico di conversione urbana dei suoli 10

11 Erosione di habitat e frammentazione ambientale: Fragmentation Reduction Distance (Romano e Zullo 2012) Biopermeabilità: capacità di un territorio di ospitare e far transitare specie animali e vegetali; Diversi gradi di biopermeabilità (Aree agricole; aree forestali, pascoli, aree incolte e degradate); Utilizzo del CLC (livello 3) per determinare, alla scala di paesaggio, le categorie a bassa e ad elevata biopermeabilità: Bassa biopermeabilità alla scala territoriale: 111; 112; 121; 122; 124; 131; 142; 211; 212; 213; 222; 223; 231; 241. Elevata biopermeabilità alla scala territoriale: 242; 243; 311; 312; 313; 321; 322; 323; 324; 331; 332; 333; 334; 335; 411; 421; 422; 511; 512; 521; 522. Romano B., Zullo F., Landscape fragmentation in Italy. Indices implementation to support territorial policies. In: Campagna M., De Montis A., Isola F., Lai S., Pira C., Zoppi C. (Eds.), Planning Support Tools: Policy analysis, Implementation and Evaluation: FrancoAngeli Ed., ISBN: La pianificazione degli oltre 8000 comuni italiani ha prodotto per sommatoria la maggior parte delle trasformazioni del suolo italiano che hanno avuto profondi esiti negativi nelle strutture di continuità ambientale del Paese. L interferenza ecosistemica dell insediamento viene ricondotta quindi a tre forme principali: la dissociazione spaziale causata dalle infrastrutture lineari (viabilità e reti tecnologiche); la disgregazione e la soppressione spaziale determinata dalle espansioni delle aree edificate e urbanizzate; il disturbo causato da movimenti, rumori e illuminazioni. 11

12 Erosione di habitat e frammentazione ambientale: FRD metodo di elaborazione Dalla condizione iniziale di frammentazione di ogni regione, indicata da un certo numero di patches biopermeabili, vengono tracciati dei buffer esterni ad esse a distanze predeterminate e progressivamente maggiori (100, 200, 400, 800, 1200, 1600, 2400 e in alcuni casi di frammentazione molto elevata anche 4800 metri). Ogni volta che si traccia un buffer intorno a tutte le patches e si salda con queste, il numero delle patches risultanti viene ridotto. Ciò permette di porre in relazione distanze di buffer e numero di patches ad esse corrispondenti, fino ad arrivare all estremo valore di n.1 patch, quando tutte quelle originarie risulteranno tra loro saldate. È possibile pertanto elaborare delle curve che mettono in rapporto distanze di buffer e numero di patches (curve di riduzione della frammentazione delle aree biopermeabili). È stata inoltre effettuata l elaborazione delle curve di riduzione della frammentazione, in questo caso solamente a livello nazionale, anche per le aree protette italiane, nonché per gli spazi aggregati di aree protette e siti Natura 2000, ovviamente con distanze di buffer maggiori che non nei casi della biopermeabilità regionale. 12

13 A B C D La geometria delle curve di frammentazione elaborate per le regioni italiane rende possibile la costruzione di 4 modelli (A,B,C,D) A: Valle d Aosta, Trentino Alto Adige; B: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Basilicata, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche; C: Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria, Molise, Veneto; D: Puglia, Calabria, Lazio, Sicilia, Sardegna. Utilizzando l informazione analitica fornita dalla curve di riduzione della frammentazione è stato elaborato un indice denominato Fragmentation Reduction Distance che esprime la distanza media da superare per ridurre il tasso di frammentazione esistente. Il primo di questi, FRD50 esprime la distanza media tra gli elementi considerati (aree biopermeabili per l FRD50, foreste per l FRD50f) che è necessario colmare con interventi di riconnessione spaziale per poter ridurre la frammentazione attualmente presente del 50%. Il corrispondente indice FRD80 (analogo nella formulazione all FRD50) è relativo invece ad un abbattimento della frammentazione attuale dell 80%. 13

14 FRDx and population density: correlation analysis FRDx and morphological parameters: correlation analysis Erosione di habitat e frammentazione ambientale: Caso studio della Regione Umbria Confronto tra dati ecologici (Atlanti faunistici) e dati antropici (Carta geobotanica) Progetto Atlante dei Mammiferi dell Umbria: 64 specie ( ) Progetto monitoraggio avifauna: oltre 170 specie ( ) Anfibi e rettili dell Umbria: 13 specie di anfibi e 18 di rettili ( ) 14

15 Componente antropica: Indici urbanistici Densità infrastrutturale: l i DI= (m/km 2 ) A u Infrastructural Fragmentation Index: l i *o i IFI= (m/km 2 ) A u Urban Fragmentation Index: Aurb i p i UFI = * A u 2 π Aurb i Densità di urbanizzazione: Aurb i DU = (m 2 /km 2 ) A u Indice di dispersione urbana: Nn UDI = (n/km 2 ) A u Indici ambientali Tasso di biopermeabilità: Abiop i Tbiop= % Au Tasso di forestazione: Afor TFor= % Au Analisi di correlazione e criticità riscontrate DI e numero di specie Specie R2 Anfibi 0,14 Rettili 0,2 Mammiferi 0,07 Uccelli 0,49 UDI e numero di specie Specie R2 Anfibi 0,17 Rettili 0,26 Mammiferi 0,06 Uccelli 0,24 IFI e numero di specie Specie R2 Anfibi 0,14 Rettili 0,21 Mammiferi 0,07 Uccelli 0,54 Specie R2 Anfibi 0,19 Rettili 0,29 Mammiferi 0,03 Uccelli 0,56 Tbiop e numero di specie Tfor e numero di specie Specie R2 Anfibi 0,24 Rettili 0,38 Mammiferi 0,09 Uccelli 0,08 Selezione di specie target: DU e numero di specie Specie R2 Anfibi 0,17 Rettili 0,26 Mammiferi 0,04 Uccelli 0,38 20 UFI e numero di specie R² = 0,5564 Specie R2 Anfibi 0,21 Rettili 0,3 Mammiferi 0,12 Uccelli 0,008 Numero di specie Numero di specie Relazione tra il numero di specie di uccelli e l'indice UFI Relazione tra il numero di specie di rettili e l'indice Tbiop UFI R² = 0, Caratterizzazione delle specie secondo le categorie di rischio IUCN (Bulgarini et alii, 2008); Caratterizzazione delle specie in base alla loro maggiore o minore sensibilità verso i fenomeni di frammentazione (Ewers e Didham, 2006, Battisti, 2008); Tbiop % Battisti C., Le specie focali nella pianificazione del paesaggio: una selezione attraverso un approccio expert-based. In Biologia Ambientale,22 (1):5-13; Bulgarini F., Calvario E., Fraticelli F., Petretti F., Sarrocco S., (a cura di) Libro Rosso degli animali vertebrati d Italia; Ewers R.M., Didham R.K., Confounding factors in detection of species responses to habitat fragmentation. Biological reviews, 81:

16 CRITICITA : Atlanti faunistici elaborati sulla base del criterio presenza/assenza della specie su maglie territoriali di dimensioni variabili (25 kmq, 100 kmq); Indicazioni «statiche» (riferite ad una certa porzione di territorio e ad un preciso momento temporale); Home range: un territorio di 25 kmq può rappresentare una sola porzione dell home range di una specie quale il Lupo (Canis lupus) o l Orso (Ursus arctos) ma al contempo risultare notevolmente ampio per specie di micromammiferi (ordine di grandezza mediamente su poche centinaia di ettari). Impossibilità di comprendere se l impermeabilizzazione dei suoli per cause di origine antropica abbia effettivamente agito su superfici che potessero rappresentare in toto o in parte l habitat utilizzato dalle specie considerate per compiere il loro ciclo vitale. Tecniche avanzate di monitoraggio: Creazione di database crono - georeferenziati (migliore stima nella correlazione dei dati); Tecniche di radiotelemetria o foto-video trappolaggio (verifica della presenza della specie, stima numerica delle popolazioni; Indagini sulla stima numerica delle popolazioni (analisi del DNA, Distance sampling ) SISTEMA AMBIENTE 2010 Network nazionale della biodiversità CONCLUSIONI Consumo di suolo in Italia Urban transformation of Italian coastal strip fifty years of unsustainability. Regione Costa libera Waterfront (km) anni 50 (km) Costa libera anni post 2000 (km) % costa libera anni 50 % costa libera anni post 2000 Velocità annua di urbanizzazione costiera (km/anno) Friuli Venezia Giulia 165,13 79,11 50,06 47,91 30,31 0,58 Veneto 163,68 112,75 77,37 68,88 47,27 0,71 Emilia Romagna 149,28 96,11 45,48 64,38 30,47 1,01 Marche 226,84 49,88 17,26 21,99 7,61 0,65 Abruzzo 125,34 84,85 45,15 67,70 36,02 0,79 Molise 37,94 31,62 18,76 83,34 49,45 0,26 Puglia 604,45 490,19 211,96 81,10 35,07 5, ,66 944,51 466,04 64,14 31,65 9,57 Oltre 500 km di costa urbanizzati in 50 anni (10 km/anno; 30 m/giorno); 400% di crescita di urbanizzazione costiera; 300 % fascia costiera 16

17 Strumenti per limitare, mitigare gli effetti del consumo di suolo: Strumenti normativi e politiche atte a proteggere il suolo in quanto bene comune e risorsa essenzialmente non rinnovabile(leggi regionali); Limitare lo sprawl urbano (strumenti finanziari atti a disincentivare l urbanizzazione in aree dove sono assenti servizi di rete e infrastrutture); Evitare nuove urbanizzazione favorendo il recupero e la riqualificazione di aree dismesse; Valutazione preventiva della qualità di un suolo e dei servizi ecosistemici erogati (orientare le trasformazioni ammissibili); Utilizzo di materiali e superfici permeabili (diminuzione del ruscellamento superficiale); componente vegetale(riduzione isola di calore, habitat); Istituzione, a livello comunale, di un Registro di suolo. Pubblicazioni scientifiche: Articolo in rivista internazionale ISI Romano B., Zullo F., Land urbanization in Central Italy: 50 years of evolution. Journal of Land Use Science, ISSN: X, doi: / X ; Romano B., Zullo F., Models of Urban Land Use in Europe Assessment tools and criticalities. Journal of Agricultural and Environmental Information Systems (JAEIS); ISSN: Romano B., Zullo F., Urban transformation of Italian coastal strip: fifty years of unsustainability. Submitted for publication. Articolo in rivista nazionale (ISI like) Romano B., Vaccarelli M., Zullo F. (2010). Modelli insediativi ed economia di suolo nella cultura post rurale. Territorio, 52: 35-40, ISSN: ; Romano B., Vaccarelli M., Zullo F. (2010). Paesaggi post-rurali nei tessuti urbani policentrici. Evoluzione e disegno di scenari. Architettura del paesaggio, 22: 59-68, ISSN: ; Romano B., Zullo F., Cargini M., Febo D., Iezzi C., Mazzola M., Rollo P. (2011). Gli Stati e le dinamiche dei processi insediativi e infrastrutturali di trasformazione dei suoli in Italia. RI-VISTA. 15: 1-13, ISSN: ; Contributo in Volume: Romano B. Zullo F.,(2010). Qualità e quantità di paesaggio: conversione urbana del suolo in Italia. In: Ferroni F, Romano B,. Biodiversità, consumo del suolo e reti ecologiche. La conservazionedella natura nel governo del territorio. p. 7-13, Penne (PE):COGECSTRE Edizioni. Romano B., Zullo F. (2011). I numeri del territorio, analisi dei dati insediativi. In: Consumo del territorio, crisi del paesaggio e finanza locale, Verso una nuova urbanistica. p , Roma:Gangemi editore, ISBN: Romano B., Zullo F. (2011). Le aree urbane dallo sviluppo alla crisi di identità. In: Consumo del territorio, crisi del paesaggio e finanza locale, Verso una nuova urbanistica. p , Roma:Gangemi editore, ISBN: ; Romano B., Zullo F. (2011). Modelli valutativi del rischio insediativo nel territorio della Regione Lazio. In: Verso un Piano per il Sistema delle Aree Naturali Protette del Lazio. Roma:Edizioni ARP Roma, ISBN: Zullo F., (in stampa) La direttiva INSPIRE sui metadati territoriali. In: Romano B. Pianificazione sostenibile del territorio. Verdone Editore. ISBN ; Zullo F., (in stampa) Le tecniche Gis nella pianificazione. In: Romano B. Pianificazione sostenibile del territorio. Verdone Editore. ISBN ; Romano B., Zullo F., (in stampa) Biopermeabilità e frammentazione forestale in Italia. Indicatori per il supporto delle politiche territoriali. Contributo in atti di convegno: Romano B., Zullo F. (2010). Tecniche di rilevamento e valutazione del fenomeno di conversione urbana dei suoli. In: Informatica e pianificazione urbana e territoriale. Atti della 6 Conferenza nazionaleinput2010 (Territorio e culturadel piano). Potenza, settembre2010, Melfi: LIBRIA, ISBN: ; Romano B., Zullo F., Rollo P., Iezzi C. (2011). Conversione urbana dei suoli in Italia centro-meridionale. Analisi dagli anni 50 ad oggi in un campione di regioni italiane. In: Atti della XXXII ConferenzaNazionaleScienze Regionali.Torino, settembre2011, p. 1-16; Romano B., Zullo F. (2012). Sottrazioni di paesaggio. 50 anni di conversione urbana dei suoli in Italia. In: Paesaggio 150. Sguardi sul paesaggio italiano tra conservazione, trasformazione e progettoin 150 anni di storia. ROMA: Aracne, ISBN: ,ReggioCalabria, 5, 6, 7 ottobre2011; Romano B., Ciabò S., De Santis E., Fabrizio M., Zullo F., (in stampa) Urban settlement sensibility assessment. Morphological-based analysis in Italian case studies. Paesaggi abitati Romano B., Zullo F. (2012). Landscape fragmentation in Italy. Indices implementation to support territorial policies. In: Planning support tools: Policy analysis implementation and evaluation. Proceedings of the seventh international conference on informatics and urban and regional planning INPUT Cagliari, May 2012, p , Roma: Franco Angeli Editore, ISBN:

18 GRAZIE PER L ATTENZIONE 18

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