IL REGISTRO NAZIONALE DEI SERBATOI FORESTALI DI CARBONIO. di Antonio Lumicisi, Sandro Federici e Vanessa Tedeschi *

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL REGISTRO NAZIONALE DEI SERBATOI FORESTALI DI CARBONIO. di Antonio Lumicisi, Sandro Federici e Vanessa Tedeschi *"

Transcript

1 IL REGISTRO NAZIONALE DEI SERBATOI FORESTALI DI CARBONIO di Antonio Lumicisi, Sandro Federici e Vanessa Tedeschi * Approvato con una delibera del CIPE nel 2002, il Piano Nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra è il documento di riferimento per l attuazione nel nostro paese del Protocollo di Kyoto. Il potenziale di assorbimento totale si tradurrà in corrispondenti crediti di carbonio attraverso la certificazione degli assorbimenti avvenuti nei serbatoi di carbonio delle diverse attività sinks. Tra queste iniziative, l istituzione del Registro nazionale dei serbatoti forestali di carbonio è una delle azioni prioritarie per permettere al nostro Paese di vedersi riconosciuti i crediti derivanti dalle attività forestali. Nell articolo si analizza appunto, anche in dettaglio, il ruolo del costituendo Registro. Passed with a resolution by the CIPE in 2002, the National Plan of greenhouse gas emission reduction is the reference document for the implementation of the Kyoto Protocol in our country. The potential of total gas removal will result into correspondent carbon credits through the validation of removals of different sink activities which have taken place in carbon stocks. Among all these initiatives, the creation of a Carbon National Registry is one of the priorities so that our country can be acknowledged credits from forestry activities. The article provides an indepth analysis of the role of the Registry in progress. Come è ormai noto il Protocollo di Kyoto è in vigore dal 16 febbraio 2005, a seguito della ratifica da parte della Federazione Russa. Ma è solo con la formale approvazione degli Accordi di Marrakech, avvenuta il 30 novembre 2005 durante la prima sessione della Conferenza delle Parti che hanno ratificato il * Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) SILVÆ 67

2 Protocollo (COP/MOP1), che è divenuto completamente operativo. Il settore agro-forestale, più correttamente identificato con l acronimo LU- LUCF (Land Use, Land-Use Change and Forestry), o più semplicemente con il gergo negoziale sinks, è stato tra i più discussi e controversi nel corso degli ultimi otto anni di negoziazione internazionale. Alla fine, la capacità di assorbire anidride carbonica da parte degli ecosistemi agro-forestali è stata formalmente riconosciuta, anche se il sistema di contabilizzazione adottato per le diverse attività eligibili non è risultato tra i più semplici. Si descrivono ora, sinteticamente, le regole e le modalità adottate a livello internazionale, per le attività agro-forestali nell ambito del Protocollo di Kyoto. Le attività agro-forestali nell ambito del Protocollo di Kyoto Gli articoli di riferimento del Protocollo di Kyoto inerenti alle attività agro-forestali sono il 3.3, il 3.4, il 6 e il 12. In particolare, in base all articolo 3.3 i Paesi con impegni di riduzione (Paesi con un impegno di riduzione delle emissioni iscritti nell Annesso B del Protocollo di Kyoto) dovranno obbligatoriamente contabilizzare i bilanci tra assorbimenti ed emissioni di gas ad effetto serra derivanti dalle attività di afforestazione (nuove foreste realizzate su terreni che da almeno 50 anni non ospitavano foreste), riforestazione (nuove foreste realizzate su terreni che alla data del 31/12/1989 non contenevano foreste) e deforestazione (aree trasformate da foresta ad altro uso dal 31/12/1989). Tutte e tre le attività, a norma del Protocollo di Kyoto, devono essere direct human-induced ossia non devono essere determinate da eventi casuali, anche se indirettamente causati dall uomo. Non essendo stato possibile definire, e perciò distinguere, in sede tecnica e scientifica ciò che è direttamente indotto dall uomo da ciò che è indirettamente indotto (tutto il globo terrestre è soggetto direttamente ed indirettamente all impatto dell uomo), si è deciso di utilizzare una variabile proxy per definire ciò che va contabilizzato perché direct human-induced da ciò che non è contabilizzabile: la gestione. In pratica, le aree gestite sono considerate largamente soggette ad attività direct human-induced e quindi, al di là delle singole cause, ogni emissione ed assorbimento che su di esse si genera in seguito a cambiamento di uso delle terre da (deforestazione) e 68 SILVÆ

3 verso (afforestazione, riforestazione) foresta. In caso di saldo positivo tra le attività di A, R e D, i relativi crediti di carbonio che potranno essere generati dal Paese (noti con l acronimo RMU, Removal Unit) potranno essere utilizzati dallo stesso per il raggiungimento del proprio obiettivo di riduzione delle emissioni. Non ci sono limiti per il rilascio ed utilizzo di tali crediti e, in teoria, un Paese potrebbe raggiungere il proprio obiettivo di riduzione utilizzando solo RMU da attività relative all articolo 3.3. La stessa condizione di eligibilità (attività direct human-induced ) vale per le attività relative all articolo 3.4. Con questo articolo si dà la possibilità ai Paesi dell Annesso B di conteggiare i crediti generabili da altre quattro attività: la gestione forestale, la rivegetazione, la gestione dei terreni agricoli e la gestione dei prati e pascoli. Tali attività sono definite addizionali, nel senso che sarà il singolo Paese a scegliere se includerne una o più di esse o no nei propri bilanci e, di conseguenza a contabilizzare le variazioni degli stock di carbonio da esse derivanti. Da notare che, per quanto riguarda la gestione forestale, è stato introdotto, a seguito di un negoziato non solo tecnico ma anche politico un limite massimo ai crediti potenzialmente generabili dal singolo Paese, mentre non esistono dei limiti, al pari delle attività contemplate nell articolo 3.3, per le altre tre attività dell articolo 3.4. Per la gestione forestale vi era un altro problema da affrontare, e cioè quello relativo al fatto che la crescita delle foreste esistenti è in parte dovuta anche a cause non direttamente collegate all attività umana, ma ad effetti indiretti e naturali quali l aumento della concentrazione di CO 2 nell atmosfera e le deposizioni azotate. Per tener conto di questi effetti indiretti e del fatto che la variazione degli stock è in parte collegata agli interventi dell uomo effettuati prima del 1990, fu deciso nell ambito delle negoziazioni di introdurre un tetto (cap) alla quantità di crediti generabili dall attività di gestione delle foreste. Il cap è stato calcolato applicando una regola che prevedeva un fattore di sconto dell 85% all assorbimento netto stimato per l anno 2000 della superficie forestale soggetta ad attività di gestione, e tenendo conto che il valore risultante non avrebbe potuto eccedere in nessun caso il 3% delle emissioni del Paese nell anno di riferimento (1990). Pertanto, l assegnazione dei valori relativi ai crediti derivanti dalla gestione forestale fu fat- SILVÆ 69

4 ta sulla base dei dati specifici forniti dai singoli paesi o in possesso della FAO tranne che per Canada, Giappone e Federazione Russa che imposero, a livello politico durante i lavori della COP7 di Marrakech nel 2001, dei valori molto più alti. Ciò fu accettato da tutti come compromesso per evitare un ulteriore fallimento ed interruzione del negoziato, come era già avvenuto in precedenza alla COP6 dell Aia nel Per quanto riguarda i metodi di contabilizzazione, per le attività dell articolo 3.3 e per la gestione forestale si fa riferimento ad un sistema che considera esclusivamente le variazioni di stock di carbonio dovute al bilancio tra le emissioni e gli assorbimenti all interno del periodo di impegno del Protocollo di Kyoto ( ), senza quindi che ci sia un confronto con le variazioni degli stock nell anno di riferimento (1990). In questo modo, un credito di carbonio viene emesso se l attività porta ad assorbimenti superiori alle emissioni, a prescindere da quale fosse il flusso nel 1990 o prima dell inizio dell attività stessa. Per quanto riguarda le altre tre attività dell articolo 3.4 si fa riferimento ad un sistema che confronta le variazioni degli stock di carbonio avvenute nel corso del quinquennio con quelle dell anno di riferimento (1990). Le due diverse metodologie per la contabilizzazione sono state adottate al fine di limitare la forte sproporzione tra le quantità di crediti generabili dalle varie attività inerenti gli articoli 3.3 e 3.4. Il Protocollo di Kyoto permette anche di ottenere crediti generati da progetti agro-forestali realizzati al di fuori dei confini nazionali, attraverso i meccanismi JI (articolo 6) e CDM (articolo 12). In particolare, per il primo periodo di impegno le uniche tipologie di progetto eligibili nell ambito del Clean Development Mechanism (CDM) sono quelle relative ai progetti di Afforestazione e Riforestazione, effettuati su terreni che non risultavano forestati nel Anche qui è stato posto un limite: i crediti derivanti da questi progetti potranno essere conteggiati fino ad una quantità pari all 1% delle emissioni nazionali nell anno di riferimento (1990). Le regole e modalità adottate per la realizzazione di progetti forestali nei Paesi in via di sviluppo attraverso il CDM risultano molto complesse e, in alcuni casi, di difficile applicazione. In particolare, al fine di tenere in considerazione l alto rischio di fallimento del progetto è stato 70 SILVÆ

5 introdotto, all interno del sistema di contabilità, il concetto di credito temporaneo di carbonio (tcer/lcer) che dovrà poi essere sostituito alla sua scadenza con un altro credito di carbonio. I progetti di piccola scala, cioè quei progetti con un potenziale di assorbimento non superiore alle tco 2 /anno (limite innalzato a tco 2 /anno alla conferenza di Bali nel dicembre 2007), potranno beneficiare di alcune regole semplificate, relative alla stima delle condizioni di riferimento dell area sulla quale è previsto il progetto (baseline) e le attività di monitoraggio e verifica del carbonio sequestrato. Queste semplificazioni hanno lo scopo di contenere i costi di transazione che risultano in questo caso più elevati a parità di crediti di carbonio generati, anche se fino ad ora si è evidenziato uno scarso interesse degli investitori verso questa tipologia di progetti, soprattutto nei paesi più poveri. Per quanto riguarda invece i progetti agro-forestali nell ambito del Joint Implementation (JI) essi comprendono tutte le attività previste a livello nazionale ma sono soggetti al rischio di non vedersi riconosciuti, in termini di crediti, gli assorbimenti netti raggiunti. Infatti, gli assorbimenti netti di tali progetti vanno a far parte del bilancio complessivo del Paese per tali attività e solo se il bilancio nazionale sarà positivo (ossia mostrerà un assorbimento netto) e se sarà positivo per una quantità pari, o superiore, all assorbimento netto del progetto, allora si vedrà riconosciuti i crediti spettanti. Al fine di rafforzare l intero impianto interpretativo e dotare l Italia di uno strumento legale idoneo a perseguire chi causerà un danno economico al Paese in seguito all emissione di gas serra dalle superfici forestali quale conseguenza di un azione di danneggiamento, sarà necessaria l approvazione entro il corrente anno del disegno di legge (ddl) Tutela degli ecosistemi forestali al fine della protezione dell ambiente (A.S. n. 547), attualmente all attenzione delle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Senato. Le attività agro-forestali nell ambito dello schema ETS dell UE Per quanto riguarda le attività forestali e il sistema di Emission Trading dell Unione Europea (ETS), si rileva che il sistema ETS, lanciato operativamente dal 1 gennaio 2005, è al momento il più esteso SILVÆ 71

6 mercato operativo del carbonio ed è stato pianificato per permettere all UE di raggiungere i propri obiettivi di riduzione di gas serra (-8% rispetto ai livelli del 1990 entro il ) nell ambito del Protocollo di Kyoto. Ai circa impianti che consumano energia primaria (combustibili fossili) e che emettono anidride carbonica, sono state assegnate delle quote/permessi di emissione, denominate EU Allowances - EUAs. Ci si aspetta che l innovazione tecnologica renderà possibile una riduzione delle emissioni a costi competitivi, cosicché quegli impianti che hanno raggiunto il proprio obiettivo potranno vendere le quote eccedenti a quelli ancora in deficit. In questo modo, in generale, l UE prevede di raggiungere l obiettivo di Kyoto ad un costo più basso rispetto ad un meccanismo di imposizione di specifici standard o tasse ad hoc. Con particolare attenzione alla CO 2 ed al settore energetico, l ETS copre circa il 45% delle emissioni totali di gas serra dell UE. Al fine di creare maggiore flessibilità, l ETS è anche collegato ai meccanismi del CDM e JI del Protocollo di Kyoto. Quindi, i crediti generati da progetti CDM, emessi dall Executive Board del CDM, possono essere importati e commercializzati nell ETS. Tuttavia, nella prima fase dell ETS ( ), i crediti temporanei generati da progetti di afforestazione e riforestazione (A/R), gli unici al momento eligibili nell ambito del CDM, sono esclusi da questo meccanismo di collegamento. Una delle ragioni per questa esclusione è di natura tecnica, cioè come rendere i crediti temporanei da progetti CDM A/R completamente equivalenti alle EUAs. Il punto centrale è che un EUA rappresenta un permesso ad emettere una tonnellata di CO 2 equivalente (tco 2 eq.) e può essere commercializzata dagli impianti che l hanno avuta assegnata solo se l impianto ha ridotto le sue emissioni ovvero se una tco 2 eq. non è stata definitivamente emessa, mentre un credito temporaneo rappresenta una tco 2 eq. che è stata sequestrata e che lo resterà per un limitato periodo di tempo (e.g. fino all utilizzazione della foresta). L ETS dovrà essere rivisto dalla Commissione UE, e una delle questioni da affrontare sarà proprio quella relativa a se e come includere i crediti temporanei nello schema ETS dal 2008 in poi. Al momento, se alcuni Paesi dell UE hanno mostrato un approccio positivo nella possi- 72 SILVÆ

7 bile inclusione dei crediti temporanei nell ETS, altri guardano questa tematica ancora con molta diffidenza. Le preoccupazioni di alcuni Stati membri sono basate sul concetto che gli obiettivi dell ETS debbano essere raggiunti esclusivamente attraverso la riforma nelle infrastrutture e nei settori energetici. Probabilmente questi Paesi non utilizzeranno per intero la loro quota di crediti temporanei corrispondenti all 1% delle emissioni del 1990 e, quindi, non autorizzeranno il proprio settore privato all utilizzo dei crediti temporanei. Tuttavia, l inclusione dei crediti temporanei nell ETS, sulla base di alcune condizioni, potrebbe risultare auspicabile, tenendo in considerazione i benefici che questi progetti potrebbero apportare per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile del CDM, in particolare nei Paesi più poveri. Inoltre, molti Paesi in via di sviluppo hanno un bassissimo potenziale per i CDM energetici poiché o il loro consumo di energia è molto basso (come molti paesi africani), o il loro mix energetico è principalmente formato da fonti rinnovabili quali la biomassa o l idroelettrico (come molti paesi latino-americani). Quindi, l inclusione delle attività di A/R nell ETS potrebbe risultare essenziale, non solo per coinvolgere tali Paesi nella lotta contro i cambiamenti climatici ma anche per affrontare il problema veramente a livello globale. Infine, senza tale inclusione sarà molto difficile il coinvolgimento del settore privato nei progetti A/R, mettendo così un freno allo sviluppo del mercato stesso. Il programma italiano per le attività agro-forestali nell ambito del Protocollo di Kyoto La Delibera CIPE n. 123/2002 ha approvato il Piano nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra, documento di riferimento per l attuazione del Protocollo di Kyoto nel nostro Paese. All interno di tale piano, particolare attenzione è rivolta al settore agro-forestale e al suo potenziale contributo per il raggiungimento dell obiettivo nazionale di riduzione di gas serra. Dopo 5 anni dalla sua approvazione, la delibera è al momento in corso di revisione al fine di inserire le necessarie modifiche dovute all esito del negoziato relativo al cap assegnato all Italia per l attività di gestione forestale. Si ricorda, infatti, che in se- SILVÆ 73

8 de negoziale nel 2001 fu assegnato al nostro Paese un cap per la gestione forestale palesemente sottostimato. Tale cap, a seguito di un intenso negoziato da parte degli esperti italiani, prima a livello europeo e poi a livello internazionale, è stato ufficialmente modificato alla COP12 (Nairobi, 2006) riconoscendo appieno il valore del patrimonio forestale del nostro Paese. In termini quantitativi, tale cap risulta pari a 10,2 MtCO 2 /anno. La revisione in corso della delibera fisserà il contributo, aggiornato in termini di CO 2 assorbita, delle diverse attività domestiche relative agli articoli 3.3 e 3.4 e i relativi costi di implementazione. In totale, come sintetizzato nella Tabella 1, le attività sinks nazionali hanno un potenziale di assorbimento stimato in 16,2 MtCO 2, pari a circa il 15% dell obiettivo nazionale di riduzione. Oltre il 60% di tale potenziale di assorbimento deriva dalla gestione forestale, cioè dal patrimonio forestale esistente nel nostro Paese. Il resto del potenziale si divide quasi equamente tra le attività di nuova forestazione e di ricolonizzazione indotta da parte della foresta di ex-coltivi e pascoli, impropriamente definita come riforestazione naturale. Per quanto riguarda le attività del settore agricolo, a causa delle incertezze relative alla loro valutazione nell ambito delle azioni inerenti l attuazione del Protocollo di Kyoto nel nostro Paese, è stata riconosciuta l opportunità di non eleggerle tra le attività addizionali incluse nell art. 3.4 del Protocollo. Tra le attività nel settore forestale potenzialmente utili al nostro Paese per il raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto risulta evidente l alto costo marginale di abbattimento delle emissioni nel caso delle attività di nuova forestazione. In particolare, laddove tale attività viene messa in atto in zone ad alto rischio idrogeologico, i costi sono i più alti in assoluto. In termini quantitativi, il programma decennale ( ) approvato dalla delibera nel 2002 prevedeva attività di nuova forestazione su circa ettari ad un costo di circa 500 milioni di euro. Fin dalla sua approvazione, però, tale programma non è stato reso operativo a causa della mancanza di copertura finanziaria. Si coglie l occasione per ricordare che i benefici ambientali e sociali, nonché economici (ad esempio, riduzione dei costi dovuti alle frane, alle valanghe ed alle alluvioni), derivanti da tali attività dovrebbero convin- 74 SILVÆ

9 cere anche i più scettici sull utilità di investire nella forestazione, in particolare nelle zone a rischio del nostro Paese. Il potenziale di assorbimento totale si tradurrà in corrispondenti crediti di carbonio attraverso la certificazione degli assorbimenti avvenuti nei serbatoi di carbonio delle diverse attività sinks. I serbatoi eligibili per il calcolo degli assorbimenti sono la biomassa epigea, la biomassa ipogea, la lettiera, la necromassa e il carbonio nei suoli. La certificazione, che dovrà essere consistente con le linee guida per le attività agro-forestali approvate dal Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC, GPG-LULUCF 2003), e il conseguente rilascio dei crediti di carbonio è la principale attività che dovrà essere svolta dal Registro nazionale dei serbatoi di carbonio forestali. Nel maggio 2005, il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in accordo con il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, aveva sottoposto all attenzione della Conferenza unificata Stato-Regioni una proposta operativa relativa al piano dettagliato per il triennio riguardo alla realizzazione del potenziale massimo nazionale di assorbimento di carbonio, come richiesto dalla delibera CIPE 123/2002. Tale proposta prevedeva una serie di azioni operative al fine di attuare quanto approvato dalla delibera stessa. Tra queste azioni, l istituzione del Registro è una delle azioni prioritarie per permettere al nostro Paese di vedersi riconosciuti i crediti derivanti dalle attività forestali. Nella Figura 1 viene descritto lo schema di funzionamento del Registro modificato dopo la presa d atto che nel primo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto ( ) dovrà essere l Amministrazione centrale a gestire completamente l implementazione delle attività previste all interno degli art. 3.3 e 3.4 del Protocollo di Kyoto. Nella versione precedente, infatti, si prevedeva il coinvolgimento delle Regioni nella gestione del suddetto Registro con la ricaduta dei benefici (crediti di carbonio) sul territorio, ovvero sui proprietari che avrebbero accettato il rischio ed il conseguente potenziale profitto dovuto ad un attività di gestione delle foreste e/o di riforestazione, seguendo semplici indirizzi per la rendicontazione finale nell ambito della contabilità nazionale del Protocollo di Kyoto. Constatato che ad oggi la Conferenza Stato- SILVÆ 75

10 Regioni non ha ancora espresso alcun parere in merito al piano, l Amministrazione centrale dello Stato ha provveduto, e sta provvedendo, alla realizzazione e gestione del suddetto Registro in assenza del coinvolgimento diretto delle Regioni, visto che, in ogni caso, i conti per Kyoto dovranno essere presentati e la responsabilità ultima, in ogni caso, rimarrà a carico dell Amministrazione centrale dello Stato. In termini monetari, il corrispondente valore dei crediti potenzialmente derivanti dall insieme delle attività sinks incluse nel Protocollo di Kyoto è stimato per il nostro Paese in oltre 1,2 miliardi di euro nel quinquennio Ovviamente, se non riuscissimo ad attuare quanto previsto dalla delibera CIPE 123/2002 tale valore si tramuterà in una spesa per il nostro Paese dovuto al fatto che saremo costretti a ricorrere all acquisto sul mercato di crediti di pari ammontare. Con il Report on the determination of Italy s assigned amount under Article 7, paragraph 4, of the Kyoto Protocol (UNFCCC, 2006), l Italia, come tra l altro richiesto dagli Accordi di Marrakech, ha ufficialmente comunicato al Segretariato della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) sia la decisione di eleggere solo la Gestione forestale nell ambito delle attività addizionali previste dall art. 3.4 del Protocollo di Kyoto che la propria definizione di foresta da adottare ai fini del Protocollo di Kyoto e consistente in terreno di area minima di mezzo ettaro (0,5 ha) con copertura arborea superiore al dieci per cento (10%) con alberi con altezza potenziale a maturità, in situ, di almeno cinque metri (5 m), e che non sia considerato una coltura agraria o verde urbano. Una foresta può consistere in formazioni forestali chiuse, dove gli alberi dei vari strati coprono un alta porzione del suolo, oppure in formazioni forestali aperte. I giovani soprassuoli naturali e tutte le piantagioni che non hanno ancora raggiunto una densità di copertura del dieci per cento od un altezza di cinque metri sono considerati foresta, come fossero aree normalmente formanti parte della superficie forestale che, per intervento dell uomo, come per le utilizzazioni, o per cause naturali, sono temporaneamente prive di copertura ma che ci si aspetta ritornino boscate. Tale definizione risulta consistente con la definizione FAO e, di conseguenza, con la defini- 76 SILVÆ

11 zione adottata dall Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio (INFC). Il Registro Nazionale dei serbatoi di carbonio forestali Si analizza ora più nel dettaglio il ruolo del costituendo Registro Nazionale dei serbatoi di carbonio forestali. Nell ambito delle attività di preparazione del Registro, il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sta coinvolgendo gli esperti afferenti ai diversi istituti di ricerca, università e organi dello Stato competenti in materia con l obiettivo di realizzare un sistema inventariale nazionale che consenta di contabilizzare l assorbimento di carbonio (al netto delle emissioni dei gas non-co 2 ) delle attività di uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e selvicoltura (Land Use, Land Use Change and Forestry, LULUCF), secondo le specifiche tecniche e metodologiche del Protocollo di Kyoto. Tali esperti daranno il proprio contributo nell ambito delle attività del Comitato di Consultazione Scientifica (CCS) del registro che si è già riunito due volte nel periodo maggio-agosto Al momento sono stati coinvolti esperti di: Apat, CE-JRC, Cealp, Cfs, Cnr, Ipla, Isafa, Issds, MPI, Unibas, Unibo, Unifi, Unimol, Unina, Unipa, Unipd, Unito e Unitus, ma rimane la ferma volontà del ministero dell Ambiente di coinvolgere ogni altro ente o istituto di ricerca interessato alle tematiche inerenti all attuazione e alla gestione del Registro. Una volta definito l impianto più idoneo del sistema di contabilità, sarà cura del ministero dell Ambiente organizzare una riunione con i rappresentanti delle Amministrazioni regionali e degli Enti locali al fine di presentare loro la proposta concordata con il CCS e mettere in atto le necessarie sinergie, in particolare in merito alla condivisione delle informazioni e dei dati su scala nazionale e locale. Il CCS è al momento impegnato sulle due priorità presentate dal ministero stesso: la prima, assoluta necessità di completare l Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio (INFC) con un ulteriore fase che ci permetta di ricavare dati sul contenuto di carbonio nei serbatoi al momento ancora non oggetto di appositi campionamenti (lettiera, necromassa e suoli) e, la seconda, la realizzazione di un sistema che ci permetta di identifi- SILVÆ 77

12 care e quantificare le sorgenti di emissione dei gas ad effetto serra non-co 2 (CH 4 e N 2 O) dovute agli incendi nelle aree ad uso forestale. Gli elementi fondamentali che costituiscono il sistema di contabilità gestito dal Registro, oggetto di analisi da parte del CCS, sono rappresentati da basi dati cartografiche e numeriche a copertura nazionale, realizzate in conformità con le linee guida e le buone pratiche dell IPCC. Tra queste l Inventario dell uso delle terre d Italia (IUTI) assicura la classificazione dell intero territorio italiano nelle sei categorie di uso delle terre (Settlements, Cropland, Forest Land, Grassland, Wetland, Other Lands) previste dal sistema di contabilità dei gas ad effetto serra, secondo la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Questo strumento consente di rilevare le porzioni del territorio nazionale che presentano i requisiti per essere annoverate nella contabilità del Protocollo di Kyoto, stabilire a quale delle attività del Protocollo di Kyoto esse siano soggette e quindi quali regole di contabilità debbano essere applicate, e, infine, ricostruire, su sequenze temporali stabilite, le variazioni di superficie che concorrono ad aumentare o diminuire la superficie forestale nazionale oggetto di contabilità. In stretto collegamento con IUTI opera l Inventario degli stock di carbonio d Italia (ISCI), dal momento che questo consente di quantificare lo stock di carbonio associato alle categorie di uso del suolo riportate da IUTI stesso. Con ISCI è possibile attribuire un valore di assorbimento/emissione di carbonio da associare rispettivamente ad aumenti o diminuzioni di superficie forestale e stabilire così l entità del contributo delle foreste per la riduzione del bilancio nazionale delle emissioni di gas serra. Il repertorio delle basi dati del Registro dei serbatoi di carbonio forestali si completa con il Censimento degli incendi forestali d Italia (CIFI) e l Inventario delle emissioni da incendi forestali (IEIF). La prima base dati ha lo scopo di rilevare, localizzare e classificare le superfici forestali percorse da fuoco fornendo i dati di input per la seconda di queste (IEIF). Quest ultima, a partire dai dati di superficie, tipologia di vegetazione ed informazioni sullo stock preesistente e sull entità del danno da fuoco fornisce, mediante l applicazione di appositi fattori, le emissioni di N 2 O e CH 4 sulle superfici forestali bruciate. 78 SILVÆ

13 Tabella 1 - Potenziale nazionale massimo di assorbimento di carbonio (aggiornamento della tabella 6 della delibera CIPE 123/2002 in corso di revisione) Valori Delibera CIPE 123/02 Nuovi valori Invest. Delibera CIPE123/02 Nuovi valori Invest. art. 3.4: Gestione forestale art. 3.4: Gestione terre agricole, pascoli e rivegetazione art. 3.3: Afforestazione e Riforestazione (vecchi impianti) e superfici soggette a ricolonizzazione indotta della vegetazione art. 3.3: Afforestazione e Riforestazione (nuovi impianti) art. 3.3: Afforestazione e Riforestazione (nuovi impianti) su aree soggette a dissesto idrogeologico (MtCO 2 ) (MtCO 2 ) (Meuro) (Meuro) 4,1 10, ,1 0,0 4,2 0,0 4,0 4,0 12,5 12,5 1,0 1, ,0 1, Totale 10,2 16,2 526,7 528,5 Schema di funzionamento del Registro nazionale dei serbatoi di carbonio forestali SILVÆ 79

14 Bibliografia LUMICISI, A. (2006) - I boschi nel Protocollo. QualEnergia, Anno IV - n. 1, gennaio-febbraio 2006: pp LUMICISI, A.- TEDESCHI, V.- FEDERICI, S. (2006) - Il Registro Nazionale dei Serbatoi di Carbonio Agro-Forestale. Agronomi forestali, n. 2/200: pp LUMICISI,A.- TEDESCHI,V.- VITULLO,M.- FEDERICI,S.- POMPEI, E. (2007) - Il ruolo dello Stato e delle Amministrazioni Regionali e Locali nell applicazione del Protocollo di Kyoto nel settore forestale. Forest@ 4 (3): pp LUMICISI,A.- FEDERICI, S. (2007) - Il negoziato sulla valorizzazione delle foreste italiane, Alberi e Territorio, n. 1/2: pp UNFCCC (2006) - Report on the determination of Italy s assigned amount under Article 7, paragraph 4, of the Kyoto Protocol : UNFCCC (2006) - Decisione 8/CMP.2 (Forest management under Article 3, paragraph 4, of the Kyoto Protocol: Italy): 80 SILVÆ

APAT. Agenzia per la Protezione dell Ambiente e del Territorio. Il settore LULUCF. Marina Vitullo

APAT. Agenzia per la Protezione dell Ambiente e del Territorio. Il settore LULUCF. Marina Vitullo APAT Agenzia per la Protezione dell Ambiente e del Territorio Il settore LULUCF Marina Vitullo Il settore Land Use, Land Use Change and Forestry (LULUCF) L Inventario Nazionale delle emissioni di gas serra

Dettagli

Emissioni ed assorbimenti forestali: criticità rispetto all obiettivo di Kyoto. Marina Vitullo

Emissioni ed assorbimenti forestali: criticità rispetto all obiettivo di Kyoto. Marina Vitullo Emissioni ed assorbimenti forestali: criticità rispetto all obiettivo di Kyoto Marina Vitullo ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Inventario Nazionale delle Emissioni in

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N Tutela degli ecosistemi forestali al fine della protezione dell ambiente

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N Tutela degli ecosistemi forestali al fine della protezione dell ambiente Senato della Repubblica LEGISLATURA N. 382 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori DELLA SETA e FERRANTE COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2008 (*) Tutela degli ecosistemi forestali al fine della

Dettagli

Stato delle negoziazioni nel settore LULUCF per il post-kyoto. Lucia Perugini

Stato delle negoziazioni nel settore LULUCF per il post-kyoto. Lucia Perugini Stato delle negoziazioni nel settore LULUCF per il post-kyoto Lucia Perugini E-mail: perugini@unitus.it Argomenti trattati 1. Regole attuali per il settore agroforestale (LULUCF) del protocollo di Kyoto

Dettagli

Protocollo di Kyoto 1988 IPCC 1992 UN Framework Convention on Climate Change protocollo di Kyoto

Protocollo di Kyoto 1988 IPCC 1992 UN Framework Convention on Climate Change  protocollo di Kyoto Protocollo di Kyoto Nel 1988 Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) gruppo intergovernativo indipendente, informa l opinione pubblica e i politici sui progressi della ricerca sul cambiamento

Dettagli

L applicazione del Protocollo di Kyoto: : bilancio e verifica dei gas serra nelle pubbliche amministrazioni

L applicazione del Protocollo di Kyoto: : bilancio e verifica dei gas serra nelle pubbliche amministrazioni L applicazione del Protocollo di Kyoto: : bilancio e verifica dei gas serra nelle pubbliche amministrazioni Dott.ssa Barbara Cavanna Business Unit Ambiente e Territorio RINA S.p.A. 1 Primati del RINA Il

Dettagli

Dipartimento per l innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali

Dipartimento per l innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali Politiche internazionali ed europee per il clima: il settore agroforestale nel 2013-2020 M.Vincenza Cinzia CHIRIACO Lucia PERUGINI Padova, 16 dicembre 2013 Il post-2012 del Protocollo di Kyoto 2 periodo

Dettagli

La Convenzione sul clima, il Protocollo di Kyoto e la Conferenza di Copenhagen

La Convenzione sul clima, il Protocollo di Kyoto e la Conferenza di Copenhagen La Convenzione sul clima, il Protocollo di Kyoto e la Conferenza di Copenhagen Milano, 16 marzo 2010 Univ. Studi Insubria La UNFCCC e il Protocollo di Kyoto La UNFCCC Il Protocollo di Kyoto Le Negoziazioni

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA BOZZA Doc. XVIII n. 171 RISOLUZIONE DELLA 13ª COMMISSIONE PERMANENTE (Territorio, ambiente, beni ambientali) (Relatore BIGNAMI) approvata nella seduta del 26 ottobre

Dettagli

IL RUOLO DEL PATRIMONIO FORESTALE NAZIONALE NELLA SOTTRAZIONE DI CO 2 DALL ATMOSFERA

IL RUOLO DEL PATRIMONIO FORESTALE NAZIONALE NELLA SOTTRAZIONE DI CO 2 DALL ATMOSFERA Sottrarre CO2 all atmosfera sviluppando l agricoltura e il patrimonio boschivo Roma, 26 gennaio 2016 IL RUOLO DEL PATRIMONIO FORESTALE NAZIONALE NELLA SOTTRAZIONE DI CO 2 DALL ATMOSFERA Davide Pettenella

Dettagli

Le foreste nel Protocollo di Kyoto e nel post Antonio Lumicisi Università della Tuscia - Viterbo Kyoto Club

Le foreste nel Protocollo di Kyoto e nel post Antonio Lumicisi Università della Tuscia - Viterbo Kyoto Club SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE RISORSE FORESTALI Modelli - Politiche - Esperienze Come affrontare le emergenze ambientali e individuare nuove forme di sviluppo sostenibile Le foreste nel Protocollo di Kyoto

Dettagli

INVESTIRE NELLA NATURA

INVESTIRE NELLA NATURA 15 giugno 2017 INVESTIRE NELLA NATURA Il settore forestale nell'accordo di Parigi Lucia Perugini CMCC Centro Euro-mediterraneo sui Cambiamenti Climatici Promotori dell evento Partner & Collaboratori 6/20/2017

Dettagli

Ernst & Young Financial Business Advisors S.p.A Il Risparmio energetico negli edifici L impatto di Kyoto sul settore delle costruzioni

Ernst & Young Financial Business Advisors S.p.A Il Risparmio energetico negli edifici L impatto di Kyoto sul settore delle costruzioni Ernst & Young Financial Business Advisors S.p.A Il Risparmio energetico negli edifici L impatto di Kyoto sul settore delle costruzioni Relatore: 1 Daniele Agostini March 22, 2005 L intervento I cambiamenti

Dettagli

Lezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima

Lezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima Lezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima Nel 1988 si costituisce l Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un gruppo intergovernativo indipendente, per informare l opinione

Dettagli

Compensazioni, protocollo di Kyoto, prospettive per la cooperazione

Compensazioni, protocollo di Kyoto, prospettive per la cooperazione Gestione delle Foreste e Sviluppo: opportunità e sfide globali Trento, 6-7.12.2013 Compensazioni, protocollo di Kyoto, prospettive per la cooperazione Davide Pe)enella Dip.TESAF - Università di Padova

Dettagli

Introduzione al Protocollo di Kyoto ed il recepimento italiano. Lezione n.2

Introduzione al Protocollo di Kyoto ed il recepimento italiano. Lezione n.2 Introduzione al Protocollo di Kyoto ed il recepimento italiano Lezione n.2 1 di 20 IL PROTOCOLLO DI KYOTO NEL DICEMBRE 1997 ALLA CONFERENZA UNFCCC VIENE ADOTTATO UN PROTOCOLLO SECONDO IL QUALE I PAESI

Dettagli

Agricoltura, foreste e cambiamenti climatici

Agricoltura, foreste e cambiamenti climatici Agricoltura, foreste e cambiamenti climatici Il contributo del mondo rurale in vista della revisione del Protocollo a Copenaghen per un ruolo centrale del settore agro-forestale nel post- Kyoto Agricoltura

Dettagli

Dagli accordi di Parigi al nuovo regolamento UE per l inclusione delle foreste negli obiettivi di riduzione dei gas serra

Dagli accordi di Parigi al nuovo regolamento UE per l inclusione delle foreste negli obiettivi di riduzione dei gas serra Edolo, 7 giugno 2018 Dagli accordi di Parigi al nuovo regolamento UE per l inclusione delle foreste negli obiettivi di riduzione dei gas serra Opportunità e limiti per il settore forestale italiano Roberto

Dettagli

Il settore agro-forestale nel post- Kyoto: quali scenari?

Il settore agro-forestale nel post- Kyoto: quali scenari? (INEA, 6 novembre 2012) Il settore agro-forestale nel post- Kyoto: quali scenari? Dott.sa Mara Angeloni Direzione per la ricerca ambientale e lo sviluppo, Ministero dell ambiente e della tutela del territorio

Dettagli

CONTABILIZZAZIONE DEL SETTORE AGROFORESTALE IN UE

CONTABILIZZAZIONE DEL SETTORE AGROFORESTALE IN UE CONTABILIZZAZIONE DEL SETTORE AGROFORESTALE IN UE Lucia Perugini MIPAAF Roma, 27/06/2018 Effort Sharing Regulation (ESR) Stabilisce le regole per calcolare l allocazione annual delle riduzioni di emission

Dettagli

Le Kyoto forests: quali possibilità di remunerazione per i gestori forestali? 1. Il quadro internazionale PK e attività agricole e forestali

Le Kyoto forests: quali possibilità di remunerazione per i gestori forestali? 1. Il quadro internazionale PK e attività agricole e forestali Progetto INTERWOOD Foreste di pianura tra mercato e politiche di sviluppo Vallevecchia VE, 13 dicembre 2006 Le Kyoto forests: quali possibilità di remunerazione per i gestori forestali? Davide Pettenella

Dettagli

A. Il contesto internazionale: i due mercati - Il mercato istituzionale - ufficiale ( regulated ): vd.

A. Il contesto internazionale: i due mercati - Il mercato istituzionale - ufficiale ( regulated ): vd. Convegno I crediti di Carbonio agro-forestali in Italia: accordi post-kyoto Roma, 6.11.2012 Mercato volontario del Carbonio e settore agro-forestale: best practices a livello internazionale Davide Pettenella

Dettagli

Indicatore CI- 45: GHG emissions from agriculture ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale

Indicatore CI- 45: GHG emissions from agriculture ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale Luogo e data Eleonora Di Cristofaro Indicatore CI- 45: GHG emissions from agriculture ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale Emissioni totali nette di gas serra del settore agricoltura

Dettagli

DEFINIZIONE OPZIONI FORESTALI E RELATIVI COSTI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA FORESTALI NELLE STRATEGIE DI MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

DEFINIZIONE OPZIONI FORESTALI E RELATIVI COSTI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA FORESTALI NELLE STRATEGIE DI MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI Motivazione obiettivo VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA FORESTALI NELLE STRATEGIE DI MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI Davide Pettenella Francesco Pauli Roma, 28 gennaio 23 Un tentativo di valutare quantitativamente

Dettagli

Il cambiamento climatico

Il cambiamento climatico Il cambiamento climatico Gli effetti sono già evidenti Emissioni di CO 2 : quali le cause Il legno e la riduzione di CO 2 Il legno come carbon sink L incremento della concentrazione di CO 2 nell atmosfera

Dettagli

I cambiamenti climatici: COP21, Under2Mou e la Strategia regionale di adattamento

I cambiamenti climatici: COP21, Under2Mou e la Strategia regionale di adattamento I cambiamenti climatici: COP21, Under2Mou e la Strategia regionale di adattamento Arch. Giovanni Paludi Direzione Ambiente Governo e Tutela del territorio I cambiamenti climatici I cambiamenti climatici,

Dettagli

Il termine metabolico

Il termine metabolico Il termine metabolico Donatella Spano Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei Università di Sassari spano@uniss.it Copyright 2010 Università di Sassari Fotosintesi 6 CO 2 + 12 H 2 O C 6 H 12 O 6 + 6H

Dettagli

Un analisi del contributo del settore agro-alimentare alle emissioni di gas-serra

Un analisi del contributo del settore agro-alimentare alle emissioni di gas-serra Un analisi del contributo del settore agro-alimentare alle emissioni di gas-serra Parma 13 Maggio 2010 Prof. Riccardo Valentini Rete Rurale Nazionale Università degli Studi della Tuscia RIK@UNITUS.IT Gas

Dettagli

Mercato volontario del Carbonio e settore agro-forestale: best practices a livello internazionale

Mercato volontario del Carbonio e settore agro-forestale: best practices a livello internazionale Convegno I crediti di Carbonio agro-forestali in Italia: accordi post-kyoto Roma, 6.11.2012 Mercato volontario del Carbonio e settore agro-forestale: best practices a livello internazionale Davide Pettenella

Dettagli

La Deforestazione: Opportunità o problema?

La Deforestazione: Opportunità o problema? DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE AZIENDALI Corso di Economia Aziendale Teoria del Controllo La Deforestazione: Opportunità o problema? Emanuele Naretti mat. 441657 Andrea Tarallo mat. 443322 A.A. 2016/2017

Dettagli

MERCATI LOCALI DEL CARBONIO E SFIDE GLOBALI Centro Congressi Torino Incontra novembre 2011

MERCATI LOCALI DEL CARBONIO E SFIDE GLOBALI Centro Congressi Torino Incontra novembre 2011 MERCATI LOCALI DEL CARBONIO E SFIDE GLOBALI Centro Congressi Torino Incontra 15-16 novembre 2011 Bilanci CO2 di progetti forestali in Piemonte Guido Blanchard, dottore forestale, consulente FA Approfondimenti

Dettagli

L 90/106 Gazzetta ufficiale dell Unione europea

L 90/106 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 90/106 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 28.3.2013 DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 26 marzo 2013 che determina le assegnazioni annuali di emissioni degli Stati membri per il periodo dal 2013 al

Dettagli

I NUOVI REGOLAMENTI LULUCF E ESR: QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER IL SETTORE AGRO-FORESTALE

I NUOVI REGOLAMENTI LULUCF E ESR: QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER IL SETTORE AGRO-FORESTALE I NUOVI REGOLAMENTI LULUCF E ESR: QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER IL SETTORE AGRO-FORESTALE Lucia Perugini CREA Roma, 18/12/2018 IL TARGET UE DI RIDUZIONE AL 2030 Source: 'Trends and projections in

Dettagli

Reg. (CE) 1698/2005 Reg. (CE) 1290/2005 ITALIA. Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013 Rete Rurale Nazionale 2007-2013 REPORT MENSILE

Reg. (CE) 1698/2005 Reg. (CE) 1290/2005 ITALIA. Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013 Rete Rurale Nazionale 2007-2013 REPORT MENSILE 17 novembre 2015 Reg. (CE) 1698/2005 Reg. (CE) 1290/2005 ITALIA Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013 La programmazione finanziaria, l avanzamento del bilancio comunitario e della spesa pubblica effettivamente

Dettagli

Progetti speciali finalizzati al Programma di stabilizzazione del personale a tempo determinato impiegato presso l ente foreste della Sardegna

Progetti speciali finalizzati al Programma di stabilizzazione del personale a tempo determinato impiegato presso l ente foreste della Sardegna Progetti speciali finalizzati al Programma di stabilizzazione del personale a tempo determinato impiegato presso l ente foreste della Sardegna Stabilizzazione 850 operai forestali a tempo determinato La

Dettagli

Prospettive future dei mercati volontari dei servizi ecosistemici. Saverio Maluccio, Centro Politiche e Bio-Economia del CREA

Prospettive future dei mercati volontari dei servizi ecosistemici. Saverio Maluccio, Centro Politiche e Bio-Economia del CREA 18 Dicembre 2018 IL MERCATO DEI CREDITI DI CARBONIO: Uno strumento di lotta al cambiamento climatico e una opportunità per il settore forestale. Roma CREA Prospettive future dei mercati volontari dei servizi

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA

SENATO DELLA REPUBBLICA SENATO DELLA REPUBBLICA Attesto che il Senato della Repubblica, il 13 aprile 2016, ha approvato il seguente disegno di legge d iniziativa del Governo, già approvato dalla Camera dei deputati: Ratifica

Dettagli

Il settore Land Use, Land Use Change and Forestry (LULUCF)

Il settore Land Use, Land Use Change and Forestry (LULUCF) Seminario interregionale sulla stima degli assorbimenti di carbonio nel settore forestale Il settore Land Use, Land Use Change and Forestry (LULUCF) L Inventario Nazionale delle emissioni di gas serra

Dettagli

Perché il Patto dei Sindaci? Il problema del riscaldamento globale e dei combustibili fossili.

Perché il Patto dei Sindaci? Il problema del riscaldamento globale e dei combustibili fossili. Perché il Patto dei Sindaci? Il problema del riscaldamento globale e dei combustibili fossili. Il problema: effetto serra e cambiamenti climatici Effetto serra: fenomeno naturale che consente alla superficie

Dettagli

Nearly Zero Energy Building Necessità - Criticità - Opportunità

Nearly Zero Energy Building Necessità - Criticità - Opportunità Limiti e opportunità del cambiamento climatico Nearly Zero Energy Building Necessità - Criticità - Opportunità Natale Massimo Caminiti Milano 20 Marzo 2015 1 Necessità Crisi climatica Problema demografico

Dettagli

Evidenze scientifiche del cambiamento climatico globale. L effetto serra. L effetto serra: la Terra e gli altri pianeti

Evidenze scientifiche del cambiamento climatico globale. L effetto serra. L effetto serra: la Terra e gli altri pianeti Evidenze scientifiche del cambiamento climatico globale fonte: www.consumieclima.org L effetto serra L effetto serra: la Terra e gli altri pianeti I principali gas serra (oltre al vapore acqueo) L aumento

Dettagli

Basi scientifiche e modelli di analisi della biocapacità dei suoli

Basi scientifiche e modelli di analisi della biocapacità dei suoli DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE E AMBIENTALI PRODUZIONE, TERRITORIO, AGROENERGIA Basi scientifiche e modelli di analisi della biocapacità dei suoli Marco Acutis, Andrea Bucci, Andrea Giussani, Luca Masotto

Dettagli

ELEVATA CO 2. Entità Effetti

ELEVATA CO 2. Entità Effetti ELEVATA CO 2 Entità Effetti - + Maggiore concentrazione CO 2 in atmosfera Domande 1) - che relazioni CO 2 - clima? effetto IPERSERRA? 2) - che effetti sulla vegetazione? 3) - che relazioni vegetazione

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2

Articolo 1. Articolo 2 Commissione europea Decisione 26 marzo 2013, n. 2013/162/Ue (Guue 28 marzo 2013 n. L 90) Decisione che determina le assegnazioni annuali di emissioni degli Stati membri per il periodo dal 2013 al 2020

Dettagli

Approvazione schema di Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking.

Approvazione schema di Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking. 120 1.2.2017 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 5 DELIBERAZIONE 24 gennaio 2017, n. 39 Approvazione schema di Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking.

Dettagli

La gestione del suolo e della biodiversità nei sistemi agro-forestali italiani: il contributo della ricerca

La gestione del suolo e della biodiversità nei sistemi agro-forestali italiani: il contributo della ricerca La gestione del suolo e della biodiversità nei sistemi agro-forestali italiani: il contributo della ricerca Giuseppe Scarascia-Mugnozza Consiglio per le Ricerche in Agricoltura Convegno Rete Rurale: Il

Dettagli

LA NUOVA NORMA CONNESSIONI IN BASSA TENSIONE. Efficienza energetica e compensazione delle emissioni

LA NUOVA NORMA CONNESSIONI IN BASSA TENSIONE. Efficienza energetica e compensazione delle emissioni Seminario LA NUOVA NORMA CONNESSIONI IN BASSA TENSIONE Venerdì 28 OTTOBRE 2011 Efficienza energetica e compensazione delle emissioni Università degli Studi di Trento Polo Tecnologico per l Energia srl

Dettagli

1. Strategie d intervento

1. Strategie d intervento Incontro-Seminario CIA Più ossigeno e meno gas serra Corte Benedettina Legnaro PD 30 marzo 2003 LA STRATEGIA ITALIANA DI CONTENIMENTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI: le misure di attuazione nel settore agricolo

Dettagli

Roma e il cambiamento climatico: IL PROGETTO ROMAPERKYOTO

Roma e il cambiamento climatico: IL PROGETTO ROMAPERKYOTO Roma e il cambiamento climatico: IL PROGETTO ROMAPERKYOTO PREMESSA Le città rappresentano il luogo dove viene consumata circa il 70% dell energia totale mondiale e dove vive circa il 50% della popolazione

Dettagli

Sostenibilità ambientale e tecnologia CCS per l utilizzo dei combustibili fossili

Sostenibilità ambientale e tecnologia CCS per l utilizzo dei combustibili fossili Sostenibilità ambientale e tecnologia CCS per l utilizzo dei combustibili fossili Edo Ronchi Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Osservatorio CCS Copyright 2008 - Fondazione per lo

Dettagli

VERSO PARIGI GLI STATI GENERALI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI E LA

VERSO PARIGI GLI STATI GENERALI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI E LA VERSO PARIGI 2015. GLI STATI GENERALI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI E LA DIFESA DEL TERRITORIO IN ITALIA CONTRIBUTO CONFAGRICOLTURA Il cambiamento climatico dovuto alla crescita delle emissioni di gas ad effetto

Dettagli

PROGETTO PER IL PERFEZIONAMENTO

PROGETTO PER IL PERFEZIONAMENTO PROGETTO PER IL PERFEZIONAMENTO DI METODOLOGIE DI CALCOLO E DI MONITORAGGIO DEI FLUSSI DI CARBONIO DELLE PRATICHE AGRICOLE Andrea Costantini Scala - ISMEA www.ismea.it www.ismeaservizi.it 24 Giugno 2015

Dettagli

Opportunità ed innovazione per le imprese

Opportunità ed innovazione per le imprese La carbon neutrality Opportunità ed innovazione per le imprese Giulia Sateriale, 20 Dicembre 2010 Contenuti I. Che cos è la carbon neutrality II. Che cosa è possibile neutralizzare: alcuni esempi III.

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Scuola politecnica e delle scienze di base CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO Abstract CO 2 e Cambiamento Climatico: Politiche e Strategie

Dettagli

L Azione di Regione Piemonte per la costruzione della Strategia sul

L Azione di Regione Piemonte per la costruzione della Strategia sul Linee guida del Piano di Adattamento Torino, 4 giugno 2018 L Azione di Regione Piemonte per la costruzione della Strategia sul Elena Porro Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio Settore Progettazione

Dettagli

Sistema della ricerca agricola in Italia e le dinamiche del processo di innovazione

Sistema della ricerca agricola in Italia e le dinamiche del processo di innovazione Sistema della ricerca agricola in Italia e le dinamiche del processo di innovazione Filiberto ALTOBELLI Istituto Nazionale di Economia Agraria, INEA altobelli@inea.it Il suolo per l agricoltura Per l agricoltura

Dettagli

Le iniziative regionali e di Agenda 21 locale per Kyoto

Le iniziative regionali e di Agenda 21 locale per Kyoto Le iniziative regionali e di Agenda 21 locale per Kyoto Regione Lombardia U.O. Riduzione Emissioni in atmosfera e Sostenibilità Ambientale Arch. Anelisa Ricci IX ASSEMBLEA DEL COORDINAMENTO AGENDE 21 LOCALI

Dettagli

Mitigazione del cambiamento climatico come bene pubblico internazionale

Mitigazione del cambiamento climatico come bene pubblico internazionale ECONOMIA (SANNA RANDACCIO) LEZIONE 30 Problemi ambientali globali e negoziati internazionali sul clima Mitigazione del cambiamento climatico come bene pubblico internazionale Esempio di un progetto di

Dettagli

RETE AMBIENTALE Rete delle Autorità Ambientali e di Programmazione per i Fondi Strutturali Bari,

RETE AMBIENTALE Rete delle Autorità Ambientali e di Programmazione per i Fondi Strutturali Bari, RETE AMBIENTALE Rete delle Autorità Ambientali e di Programmazione per i Fondi Strutturali Bari, 22.05.2012 La proposta di Delibera Cipe con il Piano Nazionale per la Riduzione delle Emissioni e per rispettare

Dettagli

Life-Cycle Assessment. e Carbon Footprint

Life-Cycle Assessment. e Carbon Footprint Centro Studi Qualità Ambiente c/o Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università di Padova tel +39 049 8275539/5536 www.cesqa.it cesqa@unipd.it Responsabile: Prof. Antonio Scipioni Relatore:

Dettagli

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE RELAZIONE DELLA COMMISSIONE VERSO IL CONSEGUIMENTO DELL'OBIETTIVO COMUNITARIO DI KYOTO

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE RELAZIONE DELLA COMMISSIONE VERSO IL CONSEGUIMENTO DELL'OBIETTIVO COMUNITARIO DI KYOTO COMMISSIONE DELLE COMUNÀ EUROPEE Bruxelles, 20.12.2004 COM(2004) 818 definitivo RELAZIONE DELLA COMMISSIONE VERSO IL CONSEGUIMENTO DELL'OBIETTIVO COMUNARIO DI KYOTO (a norma della decisione n. 280/2004/CE

Dettagli

Forum. L agricoltura del terzo millennio PRESENTAZIONE DELLA RICERCA CONFAGRICOLTURA INEA. Quinta sessione. 27 marzo, ore 9.00

Forum. L agricoltura del terzo millennio PRESENTAZIONE DELLA RICERCA CONFAGRICOLTURA INEA. Quinta sessione. 27 marzo, ore 9.00 Forum L agricoltura del terzo millennio PRESENTAZIONE DELLA RICERCA CONFAGRICOLTURA INEA Quinta sessione 27 marzo, ore 9.00 ATAHOTEL Capo Taormina Resort, Via Nazionale, 105-98039 Taormina (Messina) Istituto

Dettagli

4 / Emissioni di anidride carbonica

4 / Emissioni di anidride carbonica Piano energetico-ambientale provinciale 2013/2020 4 / Emissioni di anidride carbonica Provincia autonoma di Trento 1,4% 1,4% 1,4% 0,8% 0,8% 35 Provincia autonoma di Trento Piano energetico-ambientale provinciale

Dettagli

Le politiche di decarbonizzazione e la valorizzazione dell Italia efficiente

Le politiche di decarbonizzazione e la valorizzazione dell Italia efficiente Primalefficienza Una nuova strategia energetico climatica per il 2030 Le politiche di decarbonizzazione e la valorizzazione dell Italia efficiente Natale Massimo Caminiti - ENEA Centro Congressi Palazzo

Dettagli

Costi e benefici del Protocollo di Kyoto

Costi e benefici del Protocollo di Kyoto Unione Industriale di Parma 10 Febbraio 2005 Costi e benefici del Protocollo di Kyoto Prof. Giulio A. De Leo Università degli Studi di Parma Dipartimento di Scienze Ambientali Indice presentazione L obiettivo

Dettagli

ACCORDO TECNICO. sulla COOPERAZIONE IN MATERIA DI ENERGIA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, PROTEZIONE DELL AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE

ACCORDO TECNICO. sulla COOPERAZIONE IN MATERIA DI ENERGIA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, PROTEZIONE DELL AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE ACCORDO TECNICO sulla COOPERAZIONE IN MATERIA DI ENERGIA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, PROTEZIONE DELL AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE tra IL MINISTERO DELL AMBIENTE, DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DELLA

Dettagli

Canapa, cambiamenti climatici ed agricoltura biologica

Canapa, cambiamenti climatici ed agricoltura biologica ORGANIKO - Rilanciare l agricoltura biologica ed i suoi prodotti nel contesto delle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici http://organikolife.com/en/ Canapa, cambiamenti climatici ed agricoltura

Dettagli

L Italia resta in linea

L Italia resta in linea L Italia resta in linea con il Protocollo di Kyoto Le emissioni di gas serra nel 2010 sono diminuite del 6,8% rispetto al 1990 1 Roma, 12 maggio 2011 A cura di Edo Ronchi, Natale Caminiti e Andrea Barbabella

Dettagli

Protocollo di asseverazione. dei crediti di carbonio generati dalle attività di rimboschimento

Protocollo di asseverazione. dei crediti di carbonio generati dalle attività di rimboschimento Protocollo di asseverazione dei crediti di carbonio generati dalle attività di rimboschimento Aprile 2011 Indice 1 Introduzione... 3 1.1 Metodo di valutazione.. 3 1.2 Criteri di valutazione 5 2 Esame della

Dettagli

Approfondimento tecnico: inventario delle emissioni di gas serra della Provincia di Ravenna

Approfondimento tecnico: inventario delle emissioni di gas serra della Provincia di Ravenna Approfondimento tecnico: inventario delle emissioni di gas serra della Provincia di Ravenna Patrizia Lucialli, Elisa Pollini Il Piano Clima della Provincia di Ravenna 27 Settembre 2012 Sala Nullo Baldini

Dettagli

L inventario degli assorbimenti e delle emissioni dal settore forestale in IN.EM.AR

L inventario degli assorbimenti e delle emissioni dal settore forestale in IN.EM.AR L inventario degli assorbimenti e delle emissioni dal settore forestale in IN.EM.AR Metodologia, dati disponibili e risultati Ing. Antognazza Federico Roma 15 Febbraio 2011 Indice Metodologia di Stima

Dettagli

Lezione 29 (Sanna-Randaccio) Il cambiamento climatico

Lezione 29 (Sanna-Randaccio) Il cambiamento climatico Lezione 29 (Sanna-Randaccio) Il cambiamento climatico Fonti: World Bank The science of climate change (World Development Report 2010) http://siteresources.worldbank.org/intwdrs/resource s/477365-1327504426766/8389626-1327510418796/focus-a.pdf

Dettagli

1. Relazioni e sinergie tra politiche climatiche land-use based e politiche di tutela della biodiversità

1. Relazioni e sinergie tra politiche climatiche land-use based e politiche di tutela della biodiversità Organizzazione della presentazione RELAZIONI TRA POLITICHE CLIMATICHE E TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ: QUALE RUOLO DEL SETTORE PUBBLICO E DELLA SOCIETÀ CIVILE? Lorenzo Ciccarese, Ministero dell Ambiente e

Dettagli

IL PROGRAMMA COPERNICUS

IL PROGRAMMA COPERNICUS IL PROGRAMMA COPERNICUS COPERNICUS IN BREVE N o 1 al mondo nel monitoraggio ambientale e degli ecosistemi terrestri Accesso ai dati libero, totale e gratuito Contribuisce al soft power dell UE a livello

Dettagli

Bilancio dei gas ad effetto serra in impianti cedui a turno breve per la produzione di biomassa ad uso energetico. Il caso studio di Vigevano

Bilancio dei gas ad effetto serra in impianti cedui a turno breve per la produzione di biomassa ad uso energetico. Il caso studio di Vigevano Verona 11 Febbraio 2006 Bilancio dei gas ad effetto serra in impianti cedui a turno breve per la produzione di biomassa ad uso energetico. Il caso studio di Vigevano Terenzio Zenone* Leonardo Montagnani*.

Dettagli

SECONDO QUANTO DISPOSTO DALLA LEGGE 120/2002 DI RATIFICA DEL PROTOCOLLO DI KYOTO I L C I P E

SECONDO QUANTO DISPOSTO DALLA LEGGE 120/2002 DI RATIFICA DEL PROTOCOLLO DI KYOTO I L C I P E PROPOSTA DI REVISIONE DELLA DELIBERA DEL CIPE 19 NOVEMBRE 1998 LINEE GUIDA PER LE POLITICHE E MISURE NAZIONALI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DEI GAS SERRA SECONDO QUANTO DISPOSTO DALLA LEGGE 120/2002 DI

Dettagli

Dichiarazione finale CFCC15 (Our Common Future Under Climate Change)

Dichiarazione finale CFCC15 (Our Common Future Under Climate Change) Il cambiamento del clima costituisce la maggior sfida umana del XXI secolo. Le sue cause sono profondamente radicate nel modo in cui produciamo e utilizziamo l'energia, produciamo cibo, gestiamo i territori

Dettagli

FORESTAZIONE IN ITALIA: l esperienza di AzzeroCO2 PADOVA 16 DICEMBRE 2013

FORESTAZIONE IN ITALIA: l esperienza di AzzeroCO2 PADOVA 16 DICEMBRE 2013 FORESTAZIONE IN ITALIA: l esperienza di AzzeroCO2 PADOVA 16 DICEMBRE 2013 PROFILO AzzeroCO 2 è una società di consulenza energetico-ambientale creata da Legambiente, Kyoto Club e Ambiente Italia. Accreditata

Dettagli

Calcolo dell impronta carbonica di un organizzazione con Bilan Carbone

Calcolo dell impronta carbonica di un organizzazione con Bilan Carbone Calcolo dell impronta carbonica di un organizzazione con Bilan Carbone Organizzazione delle fasi di calcolo della carbon footprint di organizzazione Bologna 24 e 25 ottobre 2016 Sommario Fasi di una CFO

Dettagli

I FLUSSI DI CO 2 IN BOSCO

I FLUSSI DI CO 2 IN BOSCO Convegno: Sostenibilità ambientale e tutela del paesaggio nella gestione forestale Parco Naturale Alta Valle Pesio - Chiusa Pesio 20 novembre 2010 Il ruolo della gestione forestale ai fini del sequestro

Dettagli

L ATTUAZIONE DELL ACCORDO DI PARIGI E LE POLITICHE ENERGETICHE NAZIONALI

L ATTUAZIONE DELL ACCORDO DI PARIGI E LE POLITICHE ENERGETICHE NAZIONALI L ATTUAZIONE DELL ACCORDO DI PARIGI E LE POLITICHE ENERGETICHE NAZIONALI In collaborazione con ENEA Natale Massimo Caminiti 7 novembre 2017 dalle 15:00 alle 18:00 Ecomondo - Rimini Fiera Contenuto dell

Dettagli

Contributi per una politica forestale nazionale

Contributi per una politica forestale nazionale IL NUOVO INVENTARIO FORESTALE NAZIONALE E LO STATO DELLE CONOSCENZE SUL PATRIMONIO FORESTALE ITALIANO Subiaco, 10 luglio 2018 Monastero di Santa Scolastica Contributi per una politica forestale nazionale

Dettagli

Le politiche ambientali per lo sviluppo sostenibile dopo "Parigi 2015"

Le politiche ambientali per lo sviluppo sostenibile dopo Parigi 2015 Le politiche ambientali per lo sviluppo sostenibile dopo "Parigi 2015" Forum PA 25 maggio 2016 Palazzo dei Congressi, Roma Agostino Re Rebaudengo, Presidente assorinnovabili assorinnovabili dal 1987 associazione

Dettagli

EU ETS and the EU RES promotion: preparing for the National Plan 2020

EU ETS and the EU RES promotion: preparing for the National Plan 2020 EU ETS and the EU RES promotion: preparing for the National Plan 2020 Milano, IEFE 11 Dicembre 2009 Annalisa D Orazio 1 Obiettivo 1. Analizzare le relazioni tra lo strumento dell ETS e le politiche di

Dettagli

Economia del Sistema Foresta-Legno

Economia del Sistema Foresta-Legno Convegno Mercato volontario per la compensazione della CO 2 : opportunità per il settore agro-forestale? Roma, INEA, 31 marzo 2011 IL MERCATO VOLONTARIO E GLI ACCORDI VOLONTARI A LIVELLO INTERNAZIONALE

Dettagli

Sistemi filtro ed arborei di pianura per l immobilizzazione della CO2

Sistemi filtro ed arborei di pianura per l immobilizzazione della CO2 Sistemi filtro ed arborei di pianura per l immobilizzazione della CO2 Dott.ssa Elisa Scanzi ERSAF Prof. Maurizio Borin UNIPD - Patto di collaborazione Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni

Dettagli

Il primo Rapporto sullo Stato delle Foreste in Italia: uno strumento chiave per le politiche forestali nazionali

Il primo Rapporto sullo Stato delle Foreste in Italia: uno strumento chiave per le politiche forestali nazionali Il Rapporto sullo Stato delle Foreste in Italia Roma, 8 maggio 2018 Sala Cavour, Mipaaf Il primo Rapporto sullo Stato delle Foreste in Italia: uno strumento chiave per le politiche forestali nazionali

Dettagli

Sostenibilità e uso efficiente delle risorse: il Programma Nazionale per la Valutazione dell Impronta Ambientale per le Pubbliche

Sostenibilità e uso efficiente delle risorse: il Programma Nazionale per la Valutazione dell Impronta Ambientale per le Pubbliche Sostenibilità e uso efficiente delle risorse: il Programma Nazionale per la Valutazione dell Impronta Ambientale per le Pubbliche Amministrazioni Stefania Grillo - Unità AT Sogesid S.p.A. presso Direzione

Dettagli

Foreste, carbonio e protocollo di Kyoto: dalla fisiologia alle metodologie di stima

Foreste, carbonio e protocollo di Kyoto: dalla fisiologia alle metodologie di stima Foreste, carbonio e protocollo di Kyoto: dalla fisiologia alle metodologie di stima T. Anfodillo, R. Pilli, E. Dalla Valle, I. Salvadori Dip. TeSAF Università di Padova tommaso.anfodillo@unipd.it Quando

Dettagli

COP 21 cosa deve cambiare nella politica energetica italiana

COP 21 cosa deve cambiare nella politica energetica italiana COP 21 cosa deve cambiare nella politica energetica italiana Convegno assorinnovabili 24 maggio 2016 Tempio di Adriano, Roma Agostino Re Rebaudengo, Presidente assorinnovabili assorinnovabili dal 1987

Dettagli

L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO

L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO BOLOGNA 20-21 MAGGIO 2016 C.N.R. AREA DELLA RICERCA DI BOLOGNA L Italia e gli obiettivi energetici ambientali al 2020 e 2030 NATALE MASSIMO CAMINITI ENEA

Dettagli

LE BIOMASSE L ENERGIA Quadro di insieme

LE BIOMASSE L ENERGIA Quadro di insieme LE BIOMASSE L ENERGIA Quadro di insieme Campobasso 25 maggio 2015 Associazione di filiera Chi siamo: Associazione di filiera (oltre 300 imprese..). dal bosco al camino Produzione/distribuzione biocombustibili

Dettagli

Stime costi annuali per la società legati all erosione a livello europeo (SEC (2006) 1165)

Stime costi annuali per la società legati all erosione a livello europeo (SEC (2006) 1165) Premessa: Questa presentazione ha lo scopo di illustrare, in modo estremamente semplificato, le cause di degradazione del suolo, così come esse sono state individuate dalla Soil Thematic Strategy dell

Dettagli

Conferenza finale Bologna, 15/12/2015

Conferenza finale Bologna, 15/12/2015 Conferenza finale Bologna, 15/12/2015 Idea Progettuale Idea progettuale nata da un confronto avviato tra il Comune di Bologna e UNINDUSTRIA e finanziata dalla rete Climate-KIC La rete Climate-KIC (Knowledge

Dettagli

REPORT GHG: Inventario delle Emissioni di Gas ad Effetto Serra (GHG) secondo quanto stabilito da norma UNI EN ISO :2012

REPORT GHG: Inventario delle Emissioni di Gas ad Effetto Serra (GHG) secondo quanto stabilito da norma UNI EN ISO :2012 10/10/23 REPORT GHG: Inventario delle Emissioni di Gas ad Effetto Serra (GHG) secondo quanto stabilito da norma UNI EN ISO 14064-1:22 Organizzazione: AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI FOLGARIA Anno di riferimento

Dettagli

Perché le regole e come

Perché le regole e come Perché le regole e come Conseguenze sullo sviluppo umano Le norme ISO > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/3_le_regole_internazionali.pdf Il sistema di gestione aiuta > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/4_sistema_di_gestione.pdf

Dettagli

BIENNALE DELLA SOSTENIBILITÀ TERRITORIALE 2018

BIENNALE DELLA SOSTENIBILITÀ TERRITORIALE 2018 BIENNALE DELLA SOSTENIBILITÀ TERRITORIALE 2018 Torino, 9 ottobre 2018 La politica di Regione Piemonte per il cambiamento climatico Jacopo Chiara Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio della

Dettagli

12. NUOVI STRUMENTI DI POLITICA AMBIENTALE PER L AGRICOLTURA VENETA: GLI INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SERRA - 12

12. NUOVI STRUMENTI DI POLITICA AMBIENTALE PER L AGRICOLTURA VENETA: GLI INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SERRA - 12 12. NUOVI STRUMENTI DI POLITICA AMBIENTALE PER L AGRICOLTURA VENETA: GLI INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SERRA (Davide Pettenella, Giuliana Zanchi - Università degli studi

Dettagli

Il ruolo del recupero di energia in una gestione sostenibile dei rifiuti. Daniele Fortini Presidente Federambiente

Il ruolo del recupero di energia in una gestione sostenibile dei rifiuti. Daniele Fortini Presidente Federambiente Il ruolo del recupero di energia in una gestione sostenibile dei rifiuti Daniele Fortini Presidente Federambiente Viterbo, 24 settembre 2008 FEDERAMBIENTE DATI TECNICI ed ECONOMICI Abitanti serviti: 37

Dettagli

Bilanci di CO 2 nella gestione delle foreste piemontesi. Franco Molteni

Bilanci di CO 2 nella gestione delle foreste piemontesi. Franco Molteni Sostenibilita' ed efficienza dell'energia da biomasse in Piemonte c/o presso Centro congressi Torino Incontra 17 novembre 2011 - Torino Bilanci di CO 2 nella gestione delle foreste piemontesi Franco Molteni

Dettagli