Il caso del fiume Lambro: : un piano di dettaglio nel distretto idrografico del fiume Po
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- Pietro Marini
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1 Il caso del fiume Lambro: : un piano di dettaglio nel distretto idrografico del fiume Po Perugia, 21 marzo 2011 Giornata Mondiale dell Acqua delle Nazioni Unite Francesco Tornatore, Beatrice Bertolo Autorità di bacino del fiume Po Marco Parini Regione Lombardia
2 Il bacino del fiume Po Superficie complessiva: km 2 Altezza media del bacino: 740 m s.l.m. Ambito di pianura: km 2 Precipitazione media annua: mm Deflusso medio annuo: 78,0 * 10 9 m 3 /anno Temperatura media annua: 5 10 C Sistemi di paesaggio: 36 Comuni ricadenti nel bacino Economia: 40% del PIL nazionale
3 Il bacino del Lambro: inquadramento territoriale
4 Dati generali sul bacino del Lambro Il bacino del Lambro ha una superficie complessiva di circa km 2 (3% della superficie complessiva del bacino del Po) di cui solo il 5% in ambito montano. Il bacino è caratterizzato da un reticolo idrografico complesso e articolato. I numerosi corsi d acqua naturali che gravitano a nord di Milano scorrono con direzione nord-sud e risultano interconnessi tramite una fitta rete di canali artificiali, realizzati sia a fini irrigui sia per la protezione dalle piene dei centri abitati. Il bacino dell'alto Olona, compreso dalla sorgente fino al limite urbano di Milano, ha una superficie complessiva di circa 911 km 2 (1% del bacino del Po), ubicato per il 99% circa (902 km 2 ) in territorio italiano e per il rimanente in territorio svizzero. Complessivamente il bacino si trova per l 11% in ambito montano (10% la parte italiana). Il fiume Olona ha origine alle pendici dei monti a nord di Varese ad una quota di circa 1000 m s.m. e, dopo un tragitto di circa 60 km, entra nell'abitato di Milano da cui esce con il nome di Lambro Meridionale.
5 Dati generali sul bacino del Lambro n COMUNI SUP.TERRITORIALE(Km 2 ) SUOLO COLTIVATO (10 3 ha) RESIDENTI (10 3 ) ADDETTI INDUSTRIA (10 3 ) UNITA LOCALI (10 3 ) BOVINI (10 3 ) SUINI (10 3 ) Il bacino Lambro-Olona ospita circa 4,5 milioni di abitanti residenti, distribuiti in 344 comuni, con una densità abitativa molto elevata pari a circa ab/km 2. La superficie dedicata alle attività agricole è attualmente pari al 37% della superficie totale, su cui insistono circa mezzo milione di capi animali soprattutto bovini e suini. In riferimento all assetto del comparto industriale idroesigente e idroinquinante, si osserva che al 2001 risultavano presenti complessivamente nel bacino circa addetti, relativi a circa unità locali. Il 50% di tali addetti sono a carico, in modo quasi uniforme, di 5 classi di attività manifatturiera (tessile, prodotti chimici e fibre sintetiche, prodotti in metallo, fabbricazione di apparecchiature meccaniche, editoria).
6 Dati generali sul bacino del Lambro L idrografia naturale dell Olona, del Seveso e del Lambro Settentrionale, convergenti nell hinterland della città di Milano, risulta profondamente alterata per la serie di profondi interventi sistematori che nel tempo hanno creato la complessa rete idrica artificiale. I canali artificiali si sviluppano in generale lungo la direttrice estovest. Il sistema delle grandi canalizzazioni artificiali è nato per mettere in comunicazione le acque dei corsi d acqua naturali, mitigare le piene, creare vie di comunicazione navigabili ed irrigare i terreni.
7 Distribuzione delle pressioni Densità di popolazione fluttuante
8 Distribuzione delle pressioni
9 Distribuzione delle Pressioni
10 Alterazioni Morfologiche
11 05/10/ /10/ /11/ /11/ Alterazione del regime idrologico Eccessiva impermeabilizzazione di suolo Piene a carattere impulsivo PORTATE LAMBRO - FELTRE 120 m 3 /s Monitoraggio 2010 delle portate a monte di Milano /02/ /03/ /03/ /04/ /04/ /05/ /05/ /06/ /06/ /06/ /07/ /07/ /08/ /08/ /09/ /09/
12 Principali criticità idrauliche
13 Distribuzione della densità dei carichi inquinanti veicolati alle acque superficiali
14 Effetto del carico organico immesso nelle acque mg/l BOD5 LASNIGO CASTELMARTE MERONE COSTA MASNAGA LESMO COLOGNO MONZESE PESCHIERA BORROMEO MELEGNANO SANT'ANGELO LODIGIANO ORIO LITTA 4 mg/l Valori di riferimento dello stato buono previsti dal d.lgs. 152/ COD LASNIGO CASTELMARTE MERONE COSTA MASNAGA LESMO COLOGNO MONZESE PESCHIERA BORROMEO MELEGNANO SANT'ANGELO LODIGIANO ORIO LITTA mg/l mg/l
15 Livelli di concentrazione delle sostanze prioritarie nel Lambro µg/l NICHEL LASNIGO CASTELMARTE MERONE COSTA MASNAGA LESMO COLOGNO MONZESE PESCHIERA BORROMEO MELEGNANO SANT'ANGELO LODIGIANO ORIO LITTA µg/l µg/l monte valle LASNIGO CASTELMARTE MERONE COSTA MASNAGA LESMO COLOGNO MONZESE PESCHIERA BORROMEO MELEGNANO SANT'ANGELO LODIGIANO ORIO LITTA PIOMBO 7.2 µg/l µg/l CROMO TOTALE 7 µg/l LASNIGO CASTELMARTE MERONE COSTA MASNAGA LESMO COLOGNO MONZESE PESCHIERA BORROMEO MELEGNANO SANT'ANGELO LODIGIANO ORIO LITTA
16 Episodi di inquinamento accidentale e doloso Tessuto industriale diffuso di piccole e grandi aziende Criticitàdi dimensionamento e manutenzione manufatti di sfioro Insufficiente attenzione alla gestione /controllo degli scarichi in fognatura Alta frequenza di episodi di sversamentodi sostanze inquinanti Il piùgrave nel febbraio 2010: sversamentodi circa 2600 ton di gasolio e olio combustibile riversatosi in fognatura e da li attraverso uno sfioratore in lambro e nell impianto di depurazione di monza
17 Primi monitoraggi sedimenti post sversamento del 23/2/ campagne di monitoraggio: aprile e luglio 2010 Parametri ricercati Idrocarburi Metalli IPA Solventi clorurati Solventi alogenati PCB
18 Sedimenti Idrocarburi e PCB ^ camp ^ campagna 2^ campagna 3^ campagna Idrocarburi (C>12) (mg/kg s.s.) In avviamento una campagna più estensiva (20 stazioni, monitoraggio chimico, biologico, eco-tossicologico) finalizzata a dare un interpretazione integrata dei risultati anche in chiave di effetti della qualità dei sedimenti sullo stato ecologico - e individuazione di eventuali aree di intervento Lesmo Cologno Monzese Milano, R. Molina Milano, P. Lambro Peschiera B., R. Gibellina Peschiera B., R. Piola S. Donato Milanese S. Giuliano Milanese S. Zenone al Lambro Casaletto Lodigiano S. Colombano al Lambro Orio Litta 0,70 0,60 0,50 2^ camp. 2,852 PCB (mg/kg s.s.) 1^ campagna 2^ campagna 3^ campagna Possibilità di integrazione dello stato qualitativo dei sedimenti nelle valutazioni alla base della pianificazione 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 Lesmo Cologno Monzese Milano, R. Molina Milano, P. Lambro Peschiera B., R. Gibellina Peschiera B., R. Piola S. Donato Milanese S. Giuliano Milanese S. Zenone al Lambro Casaletto Lodigiano S. Colombano al Lambro Orio Litta
19 Stato dei corpi idrici come indicato nel Piano di Gestione del bacino Po
20 Criticità della riqualificazione: quali obiettivi? costi sproporzionati Giudicare che chei costi siano sproporzionati contribuisce a Articolo 4 della WFD Obiettivi ambientali 4.3 Corpi idrici fortemente modificati I vantaggi cui sono finalizzate le caratteristiche artificiali o modificate del corpo idrico non possano, per motivi di fattibilità tecnica o a causa dei costi sproporzionati, essere raggiunti con altri mezzi i quali rappresentino un'opzione significativamente migliore sul piano ambientale. 4.4 proroga dei termini Il completamento dei miglioramenti entro i termini fissati sarebbe sproporzionatamente costoso 4.5 Obiettivi meno stringenti I bisogni ambientali e socioeconomici cui sono finalizzate dette attivitàumane del corpo idrico non possono essere soddisfatti con altri mezzi i quali rappresentino un'opzione significativamente migliore sul piano ambientale e tale da non comportare oneri esagerati; Si fonda su un analisi costi benefici.
21 Obiettivi del Piano di Gestione del bacino Po
22 Analisi delle priorità di intervento Dal GuidanceDocumenton exemption(20) Sinergie con altre direttive: es. Direttiva Habitat, Direttiva Rischio Alluvioni; rapporto costo-efficacia / benefici delle misure; conseguenze di un mancato intervento; Una guida per stabilire gli interventi prioritari certezza / incertezza (no regretmeasures) misure che potrebbero essere attuate a breve termine; urgenza del problema da risolvere (gravi conseguenze / alto costo della non-azione); esistenza di meccanismi di finanziamento; accettazione (favore) da parte del pubblico.
23 Criticità della riqualificazione: qualità delle acque Le portate degli scarichi civili e industriali rappresentano piùdel 40 % delle portate mediane giàa monte di Milano, sia per il Lambroche per l Olona e il Seveso. Per raggiungere una buona qualitàdelle acque i limiti allo scarico dei depuratori di reflui urbani dovrebbero avere valori paragonabili ai valori obiettivo per le acque superficiali Necessità di ricorso a tecnologie spinte di depurazione con elevati costi di investimento e gestione Al sistema dei servizi idrici si dovrebbe quindi richiedere unosforzo aggiuntivo tuttavia il livello attuale dei servizi di collettamentoe depurazione sconta ritardi nel completamento delle infrastrutture di base!!!
24 Criticità della riqualificazione: gestione delle acque meteoriche Le reti fognarie sono nella quasi totalitàdi tipologia mista La vigente normativa regionale prevede l adeguamento dei manufatti di sfioro delle acque di pioggia e la realizzazione di vasche di prima pioggia e vasche di accumulo per limitare l apporto di carichi inquinanti veicolati dalle acque meteoriche Criticità di attuazione delle disposizione normative : - di natura urbanistico-territoriale(scarsità di aree disponibili) -di natura organizzativa ed economica (incertezza nell identificazione del soggetto responsabile della realizzazione delle opere; assenza di fonti di finanziamento dedicate per la copertura dei costi di investimento e gestione)
25 Criticità della riqualificazione: recupero idromorfologico Quali strumenti di analisi e valutazione per l individuazione di prioritàdi intervento (indice di funzionalitàfluviale, indice di qualitàmorfologica ISPRA, ecc.)? Come reperire le risorse economiche necessarie? Scarsità di aree disponibili Difficoltàdell acquisizione del consenso degli amministratori locali e della cittadinanza
26 Il nuovo assetto morfologico
27 Il nuovo assetto morfologico
28 Il nuovo assetto morfologico
29 I parchi: il parco delle cave
30 Gli impianti di depurazione: San Rocco
31 Gli impianti di depurazione: Nosedo
32 Gli impianti di depurazione: Nosedo Un elemento importante del depuratore di Nosedo è il progetto di inserimento ambientale che prevede la realizzazione attorno all impianto di un parco di 100 ettari in uno degli ambiti di maggior pregio del Parco Sud Milano. Saranno attuati interventi di carattere naturalistico intervallati da ampie aree agricole, finalizzati alla ricomposizione paesistico-ambientale di una porzione dell'antica Valle della Vettabbia dominata dall'abbazia di Chiaravalle e alla creazione di habitat diversificati, ma tra loro connessi e tali da favorire la massimizzazione della biodiversità. Si arriverà quindi alla creazione di un laboratorio ecologico con un vasto ecosistema agro-forestale ed una sorta di parco tematico legato alla rigenerazione delle acque, attrezzato da percorsi ciclopedonali.
33 I contratti di fiume
34 I contratti di fiume
35 I contratti di fiume
36 I contratti di fiume
37 I contratti di fiume
38 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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