MACROECONOMIA. ESERCIZI SVOLTI per la prova scritta di SIMONE 44/15 II EDIZIONE VINCENZO DI VITA. SERIE ESERCIZIARI Per esami universitari

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1 SERIE ESERCIZIARI Per esami universitari 44/15 VINCENZO DI VITA ESERCIZI SVOLTI per la prova scritta di MACROECONOMIA II EDIZIONE EDIZIONI SIMONE Gruppo Editoriale Simone

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3 TUTTI I DIRITTI RISERVATI Vietata la riproduzione anche parziale Di particolare interesse per i lettori di questo volume: N. 44 Compendio di economia politica N. 44/3 Esercizi svolti per la prova scritta di microeconomia N. 44/4 Compendio di microeconomia N. 44/5 Compendio di macroeconomia N. 44/7 Esercizi svolti di economia e finanza pubblica N. 44/8 Compendio di politica economica N. 44/9 Compendio di economia e finanza pubblica N. 44/10 Manuale di economia politica (Micro e Macroeconomia) N. 44/11 Compendio di economia internazionale N. 44/12 Compendio di economia industriale N. 44/13 Compendio di storia del pensiero economico N. 44/16 Compendio di economia monetaria N. 582 Nuovo Dizionario di Economia Risorse gratuite in materia di economia politica sono disponibili sul sito Per osservazioni e chiarimenti i lettori possono scrivere all autore al seguente indirizzo: economiadivita@virgilio.it Disegni: Roberto Lancia Finito di stampare nel mese di marzo 2012 dalla «MultiMedia» - V.le Ferrovie dello Stato Zona ASI - Giugliano (NA) per conto della SIMONE S.p.A., Via F. Russo 33/D Napoli Grafica di copertina a cura di Giuseppe Ragno

4 PREMESSA Spesso la prova scritta di un esame può diventare un vero problema per coloro che si trovano ad affrontarla; la difficoltà il più delle volte è legata alla mancanza di un metodo per risolvere i quesiti proposti piuttosto che alla scarsa preparazione teorica. L Eserciziario di Macroeconomia, come gli altri volumi della collana, ha proprio lo scopo di guidare gli studenti alla soluzione dei problemi che generalmente sono somministrati nelle principali facoltà italiane. Per ogni argomento trattato, infatti, è fornita una sintetica disamina dei concetti teorici fondamentali, successivamente si mostrano gli strumenti «pratici» per giungere alla soluzione dell esercizio proposto. Con il supporto di questo Eserciziario il lettore acquisirà consapevolezza della materia e potrà affrontare con maggiore sicurezza la prova scritta.

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6 Capitolo 1 LA CONTABILITÀ NAZIONALE Sezione Prima Prodotto Interno Lordo Esercizio n. 1.1 I conti economici di un ipotetico paese esprimono i seguenti valori: PIL = Investimenti lordi = Investimenti netti = 700 Consumi = Spesa pubblica = 750 Saldo bilancio settore pubblico = 80 Importazioni = 250 Trasferimenti = 50 Calcolare: a) gli ammortamenti del capitale; b) il prodotto interno netto; c) le esportazioni; d) le imposte; e) il reddito disponibile; f) il risparmio. Risoluzione Il prodotto interno lordo (PIL) è il valore di tutti i beni e servizi finali prodotti in un dato periodo all interno di un Paese (R. Dornbusch e S. Fischer); secondo l identità fondamentale della contabilità nazionale, tale valore è pari alla somma del valore dei consumi (C), degli investimenti lordi (I L ), della spesa pubblica (G) e delle esportazioni nette (NX). a) Gli ammortamenti del capitale sono pari alla differenza tra gli investimenti lordi e quelli netti. In simboli: A = I L I N = = 300

7 6 Capitolo 1 - La contabilità nazionale Gli investimenti lordi, infatti, includono l ammortamento del capitale mentre gli investimenti netti sono depurati da tale voce. b) Il prodotto interno netto (PIN) è pari al prodotto interno lordo (PIL) al netto dell ammortamento (A): PIN = PIL A = = Il PIN esprime il valore totale della produzione del paese al netto del deperimento dei beni capitali utilizzati nei processi produttivi. c) Secondo l identità della contabilità nazionale il prodotto interno lordo (PIL) è uguale alla somma di investimenti lordi, consumi, spesa pubblica ed esportazioni nette, questa ultima corrisponde alla differenza tra le esportazioni (X) e le importazioni (M) del paese considerato: PIL = C + I L + G + X M da cui X = PIL + M C I L G X = = Le esportazioni del paese sono quindi pari a d) Il saldo di bilancio del settore pubblico è pari alla differenza tra imposte (T), che rappresentano le entrate del settore pubblico, e spesa pubblica (G) e trasferimenti (TR), che sono invece le uscite del settore pubblico: SBP = T (G + TR) = T G TR da cui T = SBP + G + TR Sostituendo nell equazione i dati a nostra disposizione avremo: T = = 880 e) Il reddito disponibile è pari al prodotto interno netto (PIN) meno le imposte e più i trasferimenti RD = PIN + TR T = = f) Il reddito disponibile si ripartisce in consumi e risparmi, ovvero RD = C + S da cui S = = 1.870

8 Sezione Prima - Prodotto interno lordo 7 Esercizio n. 1.2 Il prodotto interno lordo di un paese è pari a milioni di euro. Gli investimenti netti sono 800 milioni di euro e le imposte indirette sono 400 milioni di euro. Il reddito disponibile delle famiglie è pari a milioni di euro e il deficit di bilancio del settore pubblico è 300 milioni di euro. Il consumo è pari a milioni di euro e il disavanzo commerciale con l estero è 200 milioni di euro. Si calcolino: a) l ammontare del risparmio; b) l ammontare degli investimenti lordi; c) il reddito disponibile; d) la spesa pubblica. Risoluzione a) Il risparmio (S) si ottiene per differenza, sottraendo cioè dal reddito disponibile i consumi: S = RD C = = b) In un sistema economico aperto agli scambi internazionali e con settore pubblico, la differenza tra risparmi e investimenti è uguale alla somma tra disavanzo del bilancio pubblico e avanzo commerciale con l estero, ovvero: S I = (G + TR T) + (X M) da cui I = S (G + TR T) (X M) Sostituendo nell espressione su scritta i dati in nostro possesso si avrà: I = ( 200) = = c) Il reddito disponibile è uguale al prodotto interno netto al costo dei fattori meno le imposte dirette e più i trasferimenti. Il prodotto interno netto al costo dei fattori è pari alla differenza tra il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato meno gli ammortamenti e le imposte indirette. In simboli: PIN CF = PIL PM A T IND Gli ammortamenti non sono altro che la differenza tra investimenti lordi e netti: A = I L I N = = 600

9 8 Capitolo 1 - La contabilità nazionale Per cui PIN CF = = Il reddito disponibile corrisponde alla somma tra prodotto interno al costo dei fattori e trasferimenti al netto delle imposte dirette: RD = PIN CF + TR TD dove TD sono le imposte dirette. Sappiamo che il reddito disponibile delle famiglie è mln di euro, ovvero RD = 5.000, che sostituito nell equazione del reddito disponibile rende: = TR TD La differenza tra imposte dirette e trasferimenti è quindi uguale a: TD TR = = d) La spesa pubblica si ottiene dall equazione del bilancio del settore pubblico secondo cui: BP = TD + T IND TR G dove T IND = imposte indirette da cui G = TD + T IND TR BP = ( 300) = Esercizio n. 1.3 In un sistema economico i dati della contabilità nazionale mostrano i seguenti valori: PIL al prezzo di mercato = Spesa pubblica = 50 Consumi = 900 Investimento lordi = 250 Esportazioni = 300 Importazioni = 300 Redditi prodotti dagli stranieri nel paese = 30 Redditi prodotti dai cittadini dei paesi all estero = 50 Imposte indirette = 15 Imposte dirette = 50 Investimenti netti = 200 Trasferimenti alle imprese = 18 Trasferimenti alle famiglie = 10

10 Sezione Prima - Prodotto interno lordo 9 a) si costruisca il conto delle risorse e degli impieghi; b) si determini il PNL e il PNN; c) si determini il reddito disponibile. Risoluzione a) Il conto delle risorse e degli impieghi illustra come le risorse di un economia sono ripartite tra i diversi e alternativi impieghi: Risorse Impieghi PIL Esportazioni 300 Importazioni 300 Consumi 900 Totale Investimenti lordi 250 Spesa pubblica 50 Totale b) Il prodotto nazionale lordo (PNL) si ottiene aggiungendo al prodotto interno lordo (PIL) i redditi guadagnati dai cittadini del paese che effettua le rilevazioni di contabilità nazionale (residenti) che lavorano all estero e sottraendo i redditi dei cittadini stranieri che lavorano nel r R ESTERO nr paese considerato R PAESE. r nr PNL PIL R ESTERO R PAESE Il prodotto nazionale netto (PNN) è ottenuto sottraendo dal PNL l ammontare degli ammortamenti: A = Investimenti lordi Investimenti netti = = 50 PNN = PNL A = = c) Il reddito nazionale al costo dei fattori è pari alla differenza tra il prodotto nazionale netto e le imposte indirette. Sottraendo dal reddito nazionale al costo dei fattori le imposte dirette e sommando i trasferimenti pubblici alle famiglie e alle imprese si ottiene il reddito disponibile delle famiglie residenti nel paese: PNN T IND = RN CF = = Dove RN CF è il reddito netto al costo dei fattori RD = RN CF TD + TR i + TR f = = 1.133

11 10 Capitolo 1 - La contabilità nazionale Sezione Seconda Indici dei prezzi Esercizio n. 2.1 Si supponga che in un sistema economico estremamente semplice le famiglie spendano i loro redditi per il cibo, il fitto delle abitazioni ed il vestiario. Nell anno 2007 una famiglia-tipo ha consumato mediamente le seguenti quantità dei tre beni ai prezzi indicati: Quantità Prezzi unitari (in euro) Spesa totale (in euro) Cibo Abitazione Vestiario Totale Si assuma che il paniere dei beni usato per l indice dei prezzi al consumo sia quello indicato nella tabella. Si calcoli: a) l indice dei prezzi al consumo per l anno 2007; b) l indice dei prezzi al consumo per l anno 2008 se i prezzi unitari per il 2008 sono i seguenti: cibo = 110; fitto = 1.050; vestiario = 180; c) la variazione dell indice dei prezzi al consumo tra il 2007 e il Risoluzione Il deflatore del PIL è l indice più utilizzato per calcolare il tasso d inflazione o tasso di variazione medio dei prezzi, in quanto tiene conto dei prezzi di tutti i beni prodotti nel sistema economico. Esso è, infatti, pari al rapporto tra il PIL nominale ed il PIL reale di uno stesso periodo ed indica in che percentuale la crescita del PIL è dovuta al rialzo dei prezzi. L indice dei prezzi al consumo viene, invece, calcolato sulla base di un paniere di spesa che, se costruito correttamente, dovrebbe rappresentare i gusti e le preferenze di un consumatore medio o di una famiglia media. Ogni anno i ricercatori dell ISTAT calcolano il costo del paniere e, confrontando i valori rilevati in due anni successivi, sono in grado di misurare la variazione percentuale dei prezzi. Ciò premesso, vediamo in che modo si risolvono i quesiti posti nel presente esercizio.

12 Sezione Seconda - Indici dei prezzi 11 a) L indice dei prezzi al consumo misura il costo di acquisto di un paniere di beni rappresentativo degli acquisti di una famiglia o di un consumatore medio. Pertanto, poiché il paniere rappresentativo è quello indicato nella tabella, l indice dei prezzi al consumo per il 2007 è uguale al costo sostenuto per il suo acquisto, ovvero: IPC 2007 q i p i Dove q i è la quantità di beni che compongono il paniere rappresentativo, tali quantità non variano di anno in anno, e p i2007 sono i prezzi unitari nel 2007 dei beni del paniere rappresentativo. b) L indice dei prezzi al consumo per l anno 2008 è IPC 2008 q i p i c) L indice dei prezzi al consumo è cresciuto da a tra il 2007 e il In termini assoluti la crescita è pari a 40 euro mentre in termini relativi l incremento è stato pari a: IPC 2008 IPC ,016 1, 6% IPC La variazione relativa dell indice dei prezzi al consumo misura la crescita media dei prezzi tra il 2007 ed il 2008 o tasso d inflazione nel 2008 che, nel caso della nostra economia, è stato 1,6%. Esercizio n. 2.2 Un economia produce tre beni: cibo, vestiario e libri. Le produzioni dei tre beni nel 2007 e nel 2008 sono le seguenti: Quantità Prezzi unitari Quantità Prezzi unitari Cibo Libri Vestiario a) a quanto ammonta il PIL nominale nel 2007 e nel 2008? b) usando il 2007 come anno-base, a quanto ammonta il PIL reale nel 2007 e nel 2008? Di quanto è variato, in termini percentuali, il PIL reale tra il 2007 e il 2008?

13 12 Capitolo 1 - La contabilità nazionale c) si calcoli il deflatore del PIL nel 2007 e nel 2008; d) si calcoli il tasso d inflazione nel periodo considerato. Risoluzione a) Il PIL nominale indica la produzione finale dell economia valorizzata ai prezzi correnti: 2007 PIL nominale 2008 PIL nominale b) Il PIL reale indica la produzione finale dell economia valorizzata ai prezzi di un anno base che nel caso in esame è il 2007: 2007 PIL reale È evidente che il PIL nominale e il PIL reale sono sempre uguali nell anno base. Il PIL reale del 2008 è: 2008 PIL reale Il PIL reale tra il 2007 e il 2008 è diminuito dunque da a In termini percentuali la variazione del PIL reale tra il 2007 e il 2008 è stata: variaz. % PIL reale PIL PIL reale reale ,33% 2007 PIL reale c) Il deflatore del PIL in un dato anno t misura il prezzo medio dei beni finali prodotti nell economia nell anno t rispetto ai prezzi dell anno base ed è calcolato rapportando il PIL nominale dell anno t al PIL reale nell anno t: Def. PIL 2007 PIL 2007 nominale PIL reale Def. PIL 2008 PIL 2008 nominale PIL reale ,0686 Poiché il PIL reale e il PIL nominale sono uguali nell anno base, il deflatore del PIL è 1 nell anno 2007.

14 Sezione Seconda - Indici dei prezzi 13 Il delatore del PIL nell anno 2008 è pari a 1,0686 ad indicare che, posto pari a 1 il livello medio dei prezzi del 2007, nel 2008 i prezzi medi sono uguali 1,0686. d) Il tasso d inflazione indica il tasso al quale aumentano i prezzi. I macroeconomisti considerano due indicatori del livello dei prezzi: il deflatore del PIL e l indice dei prezzi al consumo. Il tasso d inflazione tra l anno t e l anno t + 1 può essere misurato anche dalla variazione del deflatore del PIL tra l anno t e l anno t + 1. Il tasso del deflatore PIL tra il 2007 e il 2008 è pari a: Def. PIL 2008 Def. PIL 2007 Def. PIL , , I prezzi sono mediamente aumentati del 6,86% tra il 2007 e il 2008: questa è la misura del tasso di inflazione nel Esercizio n. 2.3 Nel 2007 nel paese Gamma la produzione agricola è stata pari a 100 milioni di euro di beni finali; il settore agricolo complessivamente ha comprato beni intermedi industriali (fertilizzanti, combustibili, etc.) dal settore industriale per 40 milioni di euro. Quest ultimo ha prodotto 60 milioni di euro e ha acquistato dal settore agricolo beni intermedi per 30 milioni di euro. a) calcolare il PIL dell economia nel 2007; b) se il deflatore del PIL nel 2007, con anno base 2000, è 1,10 si determini il PIL reale del 2007 valutato ai prezzi del 2000; c) si supponga che nel 2008 il settore agricolo produca 120 milioni di euro e compri 60 milioni di beni intermedi dall industria mentre quest ultima produca 80 milioni di euro acquistando prodotti agricoli per 40 milioni; si calcoli il PIL nel Se il PIL reale del 2008 (valutato ai prezzi del 2000) è cresciuto del 10% rispetto al PIL reale del 2007 (valutato agli stessi prezzi del 2000), si calcoli il tasso di inflazione, misurato dal deflatore del PIL, tra il 2007 e il Risoluzione a) Il prodotto interno lordo di un paese (PIL) può essere calcolato anche sommando il valore aggiunto di ciascun settore economico (industria, agricoltura, servizi). Il valore aggiunto di ciascun settore produttivo è dato dalla differenza tra il valore della produzione finale e i costi di acquisto

15 14 Capitolo 1 - La contabilità nazionale dei beni intermedi utilizzati nel processo produttivo. Il valore aggiunto del settore agricolo è, quindi, pari a: SA VA 2007 P CMP Lo stesso dicasi per il settore industriale: SI VA 2007 P CMP Il PIL del sistema economico nel 2007 è: SA PIL 2007 VA 2007 SI VA b) Poiché il deflatore del PIL nel 2007 con anno base 2000 è: 2008 prezzi Def.PIL 2007 PIL 2007 prezzi PIL 2007 Con semplici passaggi otteniamo che: prezzi PIL PIL prezzi Def. PIL ,10 81,81 Il PIL del 2007 valorizzato con i prezzi del 2000 è 81,81. c) Il PIL 2008 è: SA PIL 2008 VA 2008 SI VA Il deflatore del PIL è pari al rapporto tra il PIL nominale di un dato anno e il corrispondente PIL reale: Def.PIL t PIL t corrente PIL t prezzi anno base Da cui possiamo calcolare la variazione del delatore del PIL tra l anno 2007 e 2008: Variazione deflatore PIL tra il 2007 ed il 2008 = variazione PIL nominale tra il 2007 e 2008 variazione PIL reale tra 2007 e 2008 Ovvero in formula: corrente Def.PIL PIL prezzi 2007 PIL La variazione del PIL nominale tra il 2007 ed il 2008 è stata pari a: corrente PIL PIL2008 PIL ,11% PIL

16 Sezione Seconda - Indici dei prezzi 15 La variazione del PIL reale tra i due anni è stata pari al 10% ovvero: prezzi PIL % Pertanto, la variazione del defatore, che misura il tasso di inflazione dell economia, è: corrente Def.PIL PIL prezzi PIL ,11% 10% 1,11% Esercizio 2.4 Nell anno 2000 (anno base) il PIL nominale di un dato paese è 1.000; nell anno 2008 il PIL nominale è 1.200; nel 2008 il PIL reale è cresciuto del 15% rispetto all anno base. Calcolare il deflatore del PIL nel Risoluzione Riscriviamo la formula del deflatore del PIL in un generico anno t: Def.PIL 2008 PIL nominale 2008 reale PIL 2008 Poiché il PIL nominale del 2008 è pari a 1.200, il deflatore del PIL nell anno 2008 è: Def.PIL 2008 PIL nominale reale reale PIL 2008 PIL 2008 Il PIL reale 2008 è pari a al PIL dell anno base, il 2000 (si ricorda che nell anno base PIL reale o nominale sono uguali), maggiorato della crescita del PIL reale tra l anno base ed il 2008: reale PIL 2008 reale PIL PIL reale % per cui il deflatore PIL per l anno 2008 è: Def.PIL ,0435 Il deflatore del PIL del 2008 indica che i prezzi medi sono cresciuti tra il 2000 ed il 2008 del 4,34%.

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18 Capitolo 2 PRODUZIONE, OCCUPAZIONE E INFLAZIONE Sezione Prima Forza lavoro e tasso di disoccupazione Esercizio n. 1.1 Supponete che al 31 dicembre 2007 nel paese Eurolandia vi siano 20 milioni di persone in età lavorativa, di queste 15 milioni di individui hanno un impiego, 2 milioni cercano attivamente un lavoro, 1 milione di persone non vogliono lavorare e 2 milioni vi hanno rinunciato. a) A quanto ammonta la forza lavoro? b) Qual è il tasso di partecipazione? c) Qual è il tasso di disoccupazione ufficiale? d) Se tutti i lavoratori scoraggiati fossero considerati disoccupati, quale sarebbe il tasso di disoccupazione? Risoluzione La forza lavoro include le persone impiegate e quelle disoccupate. Il tasso di disoccupazione indica l incidenza percentuale dei disoccupati sulla forza lavoro complessiva. Nel calcolare queste due grandezze la principale difficoltà è data dalla definizione di disoccupato; secondo l ISTAT, per disoccupato deve intendersi colui che, non avendo un attività lavorativa, ha concretamente cercato lavoro nei trenta giorni precedenti l intervista e si dichiara disponibile ad iniziare a lavorare entro le due settimane successive. a) La forza lavoro si calcola sommando il numero delle persone che hanno un lavoro e gli individui disoccupati: FL = N + U dove FL = forza lavoro N = impiegati U = disoccupati Le persone disoccupate sono quelle che cercano attivamente un impiego. La forza lavoro del paese al 31 dicembre 2007 è pari a: FL = = 17 milioni di persone

19 18 Capitolo 2 - Produzione, occupazione e inflazione I lavoratori disoccupati che hanno smesso di cercare lavoro sono definiti lavoratori scoraggiati (LS) e non sono inclusi nella forza lavoro. Nel nostro caso LS = 2. La popolazione in età lavorativa non inclusa nella forza lavoro è pari alla somma tra disoccupati volontari e lavoratori scoraggiati. Nel nostro esercizio sono pari a 3 milioni di persone. b) Il tasso di partecipazione, TP, è definito come la quota di forza lavoro sul totale della popolazione attiva. La popolazione attiva indica la popolazione in età lavorativa cioè compresa tra 15 e 64 ed include gli occupati (N), i disoccupati (U), i lavoratori scoraggiati (LS) e coloro che non vogliono lavorare, i cd. disoccupati volontari (UW). In Eurolandia la popolazione in età lavorativa è pari a 20 milioni. Il tasso di partecipazione è: TP FL 17 0,85 85% P c) Il tasso di disoccupazione ufficiale, u, indica la percentuale di forza lavoro che cerca attivamente un occupazione: u U FL 2 0, ,76% 17 d) Se includessimo i lavoratori scoraggiati nella categoria dei disoccupati sia la forza lavoro (FL) che il tasso di disoccupazione (u) cambierebbero: U* = U + LS = = 4 mnl FL = N + U*= = 19 mnl u 4 0, ,05% 19 Nel caso di inclusione dei lavoratori scoraggiati nella categoria dei disoccupati, il tasso di disoccupazione aumenta ad indicare che una quota consistente della forza lavoro ha rinunciato a lavorare o non ha un impiego. Quando la disoccupazione è elevata molti disoccupati non provano nemmeno a cercare un impiego e in tal modo vengono considerati lavoratori scoraggiati. Se tali lavoratori vengono inclusi nel calcolo del tasso di disoccupazione quest ultimo aumenta.

20 Sezione Prima - Forza lavoro e tasso di disoccupazione 19 Esercizio n. 1.2 Nel paese Dollarolandia alla fine dell ultimo trimestre 2008 la forza lavoro è 20 milioni di persone, i disoccupati sono 2 milioni, il tasso di ingresso nella disoccupazione è del 3% mentre il tasso di uscita dalla disoccupazione è del 40%. Se la forza lavoro e i tassi di ingresso e di uscita nella disoccupazione non variano, quante persone rimarranno disoccupate nel trimestre 2009? Si calcoli il tasso di disoccupazione al 31 marzo 2009 e si confronti tale valore con il tasso naturale di disoccupazione alla medesima data. Risoluzione Il tasso d ingresso nella disoccupazione è il rapporto tra il numero di persone che diventano disoccupate in un dato periodo e le forza lavoro nello stesso periodo. Il tasso di uscita dalla disoccupazione è la frazione di disoccupati che, avendo trovato un impiego, escono dalla categoria dei disoccupati ed entrano in quella degli occupati. Se indichiamo con Ti il tasso d ingresso e Tu quello di uscita, avremo: Ti U t,t1 FL t Tu U N t,t1 U t dove, 1 indica la variazione del numero dei disoccupati tra l anno t e l anno t + 1 e, 1 rappresenta il numero di disoccupati che troveranno lavoro nel tempo t, t + 1. Se il tasso di ingresso nella disoccupazione resta costante anche nel trimestre successivo, l incremento di disoccupati è pari al prodotto tra tasso di ingresso e forza lavoro registrata all inizio del primo trimestre 2009 (che corrisponde alla forza lavoro al 31 dicembre 2008) ovvero: U trimestre = Ti FL 3% = Se anche il tasso di uscita dalla disoccupazione non cambia, i disoccupati che trovano lavoro (calcolati come prodotto tra il tasso di uscita e la disoccupazione iniziale) sono: U N (fine primo trimestre 2009) = Tu U (inizio trimestre 2009) = 40% = La disoccupazione totale al 31 marzo 2009 è data dalla somma tra disoccupazione al 31 dicembre 2008 e l incremento dei disoccupati nel

21 20 Capitolo 2 - Produzione, occupazione e inflazione primo trimestre 2009 al netto dei disoccupati che hanno trovato lavoro nel periodo 1 gennaio marzo 2009: U (fine primo trimestre 2009) = = = Il tasso di disoccupazione è: u U FL ,126 12,6% Il tasso naturale di disoccupazione è il tasso medio di disoccupazione attorno a cui l economia oscilla; esso non aumenta né diminuisce nel lungo periodo. L economia registra il tasso naturale di disoccupazione quando il mercato del lavoro è in stato stazionario cioè quando i flussi di ingresso e quelli di uscita dalla disoccupazione sono uguali. Il flusso d ingresso corrisponde ai lavoratori che nel trimestre diventano disoccupati ed è pari al prodotto tra tasso d ingresso nel trimestre (Ti) e la forza lavoro all inizio del trimestre 2009 (FL); il flusso di uscita è costituito dai lavoratori disoccupati che nel primo trimestre 2009 trovano un impiego ed è pari al prodotto tra il tasso di uscita (Tu) e numero di lavoratori disoccupati all inizio del trimestre 2009 (U). Se i flussi di ingresso e di uscita sono uguali, il mercato del lavoro è nello stato stazionario ed il tasso di disoccupazione è al suo livello naturale: Ti x FL = U Tu da cui U FL Ti Tu 3% 40% 0,03 0,075 7,5% 0,4 Il tasso naturale di disoccupazione del paese è 7,5%, molto inferiore al tasso effettivo pari al 12,6%. Il mercato del lavoro non è al suo livello naturale ma registra una marcata disoccupazione.

22 Sezione Seconda - PIL potenziale e legge di Okun 21 Sezione Seconda PIL potenziale e legge di Okun Esercizio n. 2.1 Supponiamo che, sulla base dei dati registrati nell ultimo ventennio sul PIL e sul tasso di disoccupazione in un dato paese, la relazione di Okun tra disoccupazione e PIL sia: 3u t u t dove rappresenta il PIL reale e Y t il PIL potenziale dell anno t, u t il tasso di disoccupazione e u t il tasso di disoccupazione naturale dell anno t. Si supponga che quest ultimo sia pari all 8% in tutti gli anni osservati, in pratica u t u t 1 u t 2 8%. Calcolare: a) l output gap negli anni utilizzando i seguenti tassi di disoccupazione u 2001 = 7%, u 2002 = 9%, u 2003 = 10%, u 2004 = 4%; b) il PIL potenziale negli anni 2001, 2002, 2003 e 2004 sapendo che il PIL reale negli stessi anni è 900, 920, 940, mld di euro. Qual è stato il tasso di crescita medio del PIL potenziale nel periodo considerato? Risoluzione Secondo la legge di Okun esiste una relazione inversa tra la variazione del tasso di disoccupazione e la deviazione tra PIL reale (produzione lorda totale effettiva valutata a prezzi costanti) e PIL potenziale o PIL di pieno impiego (produzione totale lorda realizzabile nel caso in cui tutti i fattori sono pienamente occupati) del paese. Se indichiamo con: = PIL reale Y t = PIL potenziale (livello di produzione di pieno impiego) u t = tasso di disoccupazione u t = tasso naturale di disoccupazione a = variazione del livello di produzione al variare del tasso di disoccupazione la legge di Okun può essere espressa nel seguente modo: au t u t

23 22 Capitolo 2 - Produzione, occupazione e inflazione a) L output gap è lo scostamento percentuale tra PIL reale e PIL potenziale, ovvero: Sulla base dei dati a nostra disposizione e della relazione di Okun l output gap nei vari anni è stato pari a: Anni u u * t t u t u t * Output gap Y * -Y t t * * = 3 u t u t ,07 0,08 0,01 0,03 = 3% ,09 0,08 +0,01 0,03 = 3% ,10 0,08 +0,02 0,06 = 6% ,04 0,08 0,04 0,12 = 12% Nella tabella che segue sono riassunti i valori del PIL reale nel quadriennio Anni PIL Attraverso semplici passaggi algebrici possiamo esprimere il PIL potenziale in funzione del PIL reale e dell output gap: 3u t u t 13u t u t Y 3u u t t 1 t Y 3u u t t 1 t

24 Sezione Seconda - PIL potenziale e legge di Okun u t u t 1 3u t u t 1 e sostituendo i valori nei vari anni Anni Y 3u * * t u t t 1 3u t u t ,03 873, ,97 948, , ,12 964,28 c) Il PIL potenziale è cresciuto nel quadriennio da 873,79 miliardi di euro a 964,28 miliardi di euro: la crescita percentuale è stato pari a 10,36% per una crescita media annua del 2,59%. Esercizio n. 2.2 Nella tabella sono indicati i dati del PIL in un ipotetico paese nel decennio I valori della produzione finale lorda sono espressi a prezzi costanti (in miliardi di euro), utilizzando come anno base il Anni PIL a prezzi

25 24 Capitolo 2 - Produzione, occupazione e inflazione a) tracciare un grafico dell andamento del PIL reale negli anni ; b) calcolare l equazione della retta che esprime l andamento del PIL potenziale. Risoluzione a) PIL reale (anno base = 1998) Y E Retta che esprime andamento del PIL potenziale (TREND) Y E * = 389,91+6,48T O Anni (t) Scala convenzionale (T) Figura 1 b) Il PIL potenziale è il PIL che l economia produce senza l intervento delle fluttuazioni cicliche o, detto in altri termini, è il valore del PIL reale verso cui l economia tende a ritornare una volta esauritesi le fluttuazioni cicliche. Per individuare il PIL potenziale di ciascun anno occorre individuare l equazione della curva che esprime l andamento tendenziale (trend) del PIL reale. Osservando il grafico la funzione che meglio esprime l andamento tendenziale del PIL reale è la retta la cui equazione generica è: a bt dove T = anno considerato e PIL potenziale nell anno considerato Per calcolare gli specifici parametri a e b ricorriamo al metodo statistico dei minimi quadrati. I parametri a e b si calcolano risolvendo il seguente sistema: sa bt i Y i i1 i a T i bt i T i Y i i1 i1 i1

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