ORIENTAMENTI PER L IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE IN ITALIA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ORIENTAMENTI PER L IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE IN ITALIA 2014-2020"

Transcript

1 ORIENTAMENTI PER L IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE IN ITALIA Aprile 2014 L AGRICOLTURA A BENEFICIO DI TUTTI

2 ORIENTAMENTI PER L IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE IN ITALIA APRILE 2014

3 Documento prodotto nell ambito della Rete Rurale Nazionale Gruppo di lavoro Ambiente e condizionalità DISR 3 Mipaaf Dirigente: Paolo Ammassari Coordinamento e responsabile del progetto: Camillo Zaccarini Bonelli Redazione ed elaborazioni: Francesco Serafini Gruppo di lavoro: Riccardo Carnevali, Pasquale Falzarano, Lorenzo Grisostomi Travaglini, Giovanni Filippini, Valentina Longo, Federico Lucarelli, Francesco Serafini, Camillo Zaccarini Bonelli Impaginazione e grafica: Roberta Ruberto 4

4 Indice 1. Introduzione Attuale implementazione del FAS nell Unione europea: una panoramica e alcuni spunti : stato di attuazione del FAS in Italia Inquadramento normativo nella programmazione Linee guida per l implementazione del sistema di consulenza aziendale in Italia Allegato I: Protocollo di consulenza aziendale (template generale) Allegato II: Protocollo di consulenza aziendale (es. template tematici) Allegato III Allegato IV Allegato V Allegato VI

5 1. Introduzione L obbligo di istituire dal 1 gennaio 2007 un Sistema di consulenza aziendale in agricoltura (FAS Farm Advisory System) negli Stati membri è stato disposto dal Reg. 1782/03/CE 1 che finalizzava tale sistema al supporto degli agricoltori sulla conduzione della terra e dell azienda, con particolare riferimento al rispetto degli obblighi di condizionalità. Partendo dalle difficoltà attuative delle due misure del PSR che interessano il FAS, la 114 Utilizzo dei servizi di consulenza e la 115 Avviamento dei servizi di consulenza, sia in ambito comunitario (cap. 2) ma in particolar modo in Italia (cap. 3), questo documento vuole proporre degli orientamenti che facilitino l implementazione del Sistema di consulenza aziendale nel periodo Infatti il Sistema di consulenza aziendale in agricoltura continua a costituire anche nella nuova programmazione uno degli strumenti principali attraverso cui perseguire le priorità dell Unione europea in materia di sviluppo rurale, con particolare riferimento alla promozione del trasferimento di conoscenze e dell innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali (priorità n. 1 dell UE in materia di sviluppo rurale) 2. Non a caso i nuovi testi regolamentari, approvati nel dicembre 2013, ampliano la portata e la centralità del FAS nella nuova Politica agricola europea, non limitandone l azione al solo ambito dello sviluppo rurale ma conferendo al sistema piena autonomia, oltre a prevedere una serie di materie aggiuntive, rispetto al passato, che potranno essere oggetto di consulenza (cfr. cap. 4). Le criticità attuative evidenziate sia grazie al costante confronto con le Regioni che attraverso l analisi del contenzioso occorso negli anni passati (cfr. par. 3.2), ha spinto alla predisposizione di una sorta di linea guida che fornisse, oltre ad indicazioni sulla governance del sistema, elementi comuni omogenei soprattutto in materia di intervento, requisiti dei soggetti erogatori del servizio di consulenza/formazione, nonché, per quanto possibile, in materia di modalità applicative (cap. 5 e allegati). Un esigenza che ben si inserisce all interno della ratio di coordinamento che nella prossima programmazione si appresta ad avere il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali anche per il tramite della Rete Rurale Nazionale: sono infatti in discussione le modalità di implementazione di alcune misure a gestione nazionale, quali ad esempio quella relativa alla Gestione del rischio (art. 36) oltre, appunto, a quella riguardante la Rete Rurale Nazionale (art. 54). Questo lavoro vuole rappresentare un contributo da discutere assieme alle Autorità di gestione dei PSR e agli altri stakeholders, al fine di favorire la piena attuazione della futura misura 2 Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole (art. 15), considerata tra le più strategiche nel supporto all attività delle aziende agricole e forestali, nell attuazione della PAC e nel trasferimento delle conoscenze. 1 Art. 13 Sistema di consulenza aziendale. 2 Cfr. Reg. (UE) n. 1305/2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio art. 5. 6

6 2. Attuale implementazione del FAS nell Unione europea: una panoramica e alcuni spunti 3 Il Sistema di consulenza aziendale è diventato operativo nel 2008 nella maggior parte degli Stati membri (SM), attraverso due modalità principali: in circa la metà degli SM è incluso nel Sistema della conoscenza (Extension services) già esistente da decenni, in altri casi si è trattato di avviare ex novo il FAS, con modalità complementari alla struttura e alle funzioni del Sistema della conoscenza. In 24 Stati il FAS è coordinato e supervisionato da Organismi pubblici. Gli Organismi di consulenza sono selezionati attraverso bandi di gara (14 SM) e attraverso designazione di Organismi privati (5 SM) e pubblici (5 SM). In termini di requisiti soggettivi, la maggior parte degli SM ha stabilito soglie minime di qualificazione professionale dei consulenti consistenti in lauree triennali e specialistiche. 3 I dati riportati in questo capitolo fanno riferimento alla COM(2010) 665 final Report from the Commission to the European Parliament on the application of the Farm Advisory System as defined in Article 12 and 13 of Council Regulation (EC) n. 73/2009 del 15/11/

7 Cfr. Angileri, V. FAS implementation in the EU: setting up, farm advisory bodies and RD support (EC JRC, 2009) 8

8 Cfr. Angileri, V. FAS implementation in the EU: setting up, farm advisory bodies and RD support (EC JRC, 2009) In 14 SM l attività di consulenza riguarda strettamente l ottemperanza agli obblighi di condizionalità, mentre negli altri Paesi è oggetto del servizio anche la competitività aziendale, l impatto ambientale delle attività agricole e l implementazione, in particolare, delle misure agroambientali. Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, la situazione media europea al 2010 per la misura 114 è piuttosto sconfortante, con un budget totale di 870,5 milioni di euro per la programmazione (0,6% dell intera spesa per lo sviluppo rurale), di cui sono stati spesi nei primi due anni soltanto l 1,3%. Ugualmente, la misura 115 relativa all avviamento del FAS, prevista in 7 SM, a fronte di una spesa programmata di 172,9 milioni di euro (0,1% dell intera spesa per lo sviluppo rurale) ha visto un avanzamento del solo 2% nei primi due anni di programmazione. 9

9 Dall analisi effettuata dalla Commissione europea, nonché dal confronto avuto nel corso dei FAS workshop europei degli ultimi anni, risulta importante sottolineare gli spunti e gli orientamenti emersi per la programmazione : semplificare e rendere più efficace il FAS come sistema a sé negli Stati membri, utile agli agricoltori anche indipendentemente da chi accede ai fondi PAC; problema di accesso da parte degli agricoltori anche per la necessità di anticipare il pagamento del consulente, con successivo rimborso delle spese sostenute; occorre incoraggiare l avviamento e l utilizzo del FAS nelle aree rurali per facilitare l ottemperanza dell attività agricola e forestale alle norme comunitarie ma anche per affrontare le problematiche relative al cambiamento climatico e alla competitività aziendale; necessario chiarire che il ruolo dei consulenti è assolutamente svincolato da quello dei controllori; incrementare la possibilità di usufruire del servizio di consulenza nell arco della programmazione; gli Stati membri devono creare sinergie tra consulenza, formazione, informazione e ricerca per facilitare la diffusione della conoscenza e delle esperienze. 10

10 : stato di attuazione del FAS in Italia 4 L implementazione del FAS in Italia si è articolata tramite l attivazione di due misure dei PSR: Misura 114 Utilizzo dei servizi di consulenza ; Misura 115 Avvio dei sistemi di consulenza e dei servizi di sostituzione. Anche la Misura 111 Formazione e informazione può essere considerata complementare all attuazione del Sistema: infatti, pur avendo in molti casi un attuazione distinta, in alcune regioni se ne prevede un attivazione congiunta con la misura 114, prevedendo per l imprenditore un pacchetto di formazione e il supporto di un consulente esterno per migliorare il suo bagaglio conoscitivo e rispondere alle esigenze dell azienda agricola/forestale. Il FAS allo status quo è attivo con un sistema regionalizzato che consta di un Autorità competente costituita dall Autorità di Gestione del PSR, senza un atto istitutivo a livello nazionale né criteri minimi omogenei per l attuazione delle misure del PSR interessate. Tale modello di governance ha portato ad una conseguente frammentazione dei sistemi di consulenza sul territorio, dipendenti dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dai fondi nazionali, senza creare al contempo un sostegno regionale autonomo collegato a precise priorità strategiche. PUNTI DI FORZA governance regionale integrata nella strategia del PSR piena autonomia della politica regionale OPPORTUNITA assicurare netta separazione tra struttura CAA che si occupa della domanda di aiuto e quella che si occupa della consulenza Analisi SWOT Status Quo PUNTI DI DEBOLEZZA scarso avanzamento della misura dipendenza da fondi UE e nazionali, poca strategia di sistema a livello regionale scarsa percezione dell utilità del servizio da parte dell azienda, anche per motivi di entità economica disomogeneità del livello di servizio fornito (requisiti degli Organismi di consulenza) MINACCE disimpegno automatico carenza nell assistenza tecnica alle aziende soprattutto in tema di cambiamenti climatici e innovazione potenziali situazioni distorsive della concorrenza e del mercato permanenza rischi di conflitto di interesse per quanto concerne l attività dei CAA permanenza della non separazione tra consulenza e controllo 4 Cfr. Farm Advisory System: buone pratiche di supporto al sistema di consulenza aziendale Rete Rurale Nazionale,

11 Nella programmazione , sulla base dei dati rilevati dall Archivio dei Bandi della Rete Rurale Nazionale , risulta che la Misura 114 è stata attivata in 18 Regioni (con la sola esclusione delle Province Autonome di Trento e di Bolzano e della Regione Friuli Venezia Giulia), con la messa a disposizione di fondi regionali/provinciali per finanziare il FAS, con totali 74 Bandi emessi (con il primato della Regione Emilia Romagna, che ha emanato 24 Bandi). La misura 114 viene attuata attraverso due distinte tipologie di bandi, suddivise a seconda dei destinatari. Sono infatti previsti bandi per l accreditamento dei soggetti erogatori della consulenza e bandi per imprenditori agricoli e detentori di aree forestali, singoli o associati, beneficiari degli aiuti comunitari. Essi possono richiedere uno o più finanziamenti per supporti consulenziali nell arco del periodo di programmazione e, in generale, per ciascun intervento il massimale previsto dalle regioni raggiunge i 1500 euro a consulenza. In materia di bandi, il confronto tra realtà regionali evidenzia differenze nella scelta tra le modalità procedurali: bandi unici a scadenze differenziate, bandi annuali o biennali. Il contenuto di tali Bandi, si è articolato: nella parte concernente i requisiti di ammissione soggettivi ed oggettivi (inerenti, in particolare, le categorie di imprenditori agricoli ammessi e le iniziative e progettualità proposte, necessarie della consulenza aziendale nell ottica del rispetto e del miglioramento delle buone condizioni agronomiche ambientali e dei criteri di gestione obbligatori, come definiti nel citato Regolamento (CE) n. 1782/2003, successivamente abrogato e sostituito dal Reg. (CE) n. 73/2009); in una seconda parte, dedicata alla individuazione degli Organismi erogatori dei servizi di consulenza aziendale, in termini di accreditamento degli stessi sulla base del positivo riscontro di alcuni requisiti soggettiviprofessionali (gruppo di lavoro con adeguati titoli e competenze professionali), nonché organizzativi. 12

12 REGIONI SOGGETTI PUBBLICI SOGGETTI PRIVATI Abruzzo Basilicata incompatibili 1) ATI Agricoltura è vita Consulenza srl; 2) Ass. Confagricoltura L Aquila; 3) Impresabruzzo srl; 4) Incaconsult&Partners srl 1) ACLI Terra Servizi Matera; 2) Agricola Novantadue Soc. Coop. NOVA SIRI; 3) Agricoltura è Vita Potenza; 4) Agricon srl Irsina; Amab Laucania Potenza; 5) ARS3A srl Potenza; 6) Ass. Minerva Baragiano; 7) Bio agritest Pignola; 8) Cesca Unsic srl Roma; 9) Ecopan srl Potenza; 10) Fondaz. per i SCA in agricoltura Roma; 11) Impregea Soc.Coop. Ruoti; 12) In Service sas Maria Santarcangelo Montalbano; 13) Ist. Pilota srl Potenza; 14) NISI&C. Synthesy Palazzo San Gervasio; 15) ONLINE sas Franco Anna Maria Potenza; 16) Pianeta Verde Melfi; 17) Soc. Copagri sas Matera; 18) Ass. temporanea d'impresa LESVIL srl Finagri; 19) Ambientagri Rapolla Calabria Campania 1) ARSSA (Agenzia regionale sviluppo servizi agricoltura) Cosenza; 2) Consorzio di Bonifica del Pollino 3) Ass. provinciale alevatori CS; 4) Fondaz. per i SCA in agricoltura; 5) Soc. Coop. CORA; 6) Agriservizi scarl; 7) UTOPIA soc.coop; 8) Confagri DAP; 9) ASSOLAC Soc.Coop.; 10) ASSO.PRO.LI; + altri 42 Organismi in forme associative, srl, consortili Produzioni vegetali: 1) Bioconsult srl; 2) MONERE srl; 3) Centro Servizi Caserta sc; 4) TECNOGEA srl; 5) Agrimpresa Service srl; 6) Agrinnova Campania scrl; 7) Management House Italia srl; 8) Green Planet srl; 9) Consorzio Verde Campania; + altri 9 Organismi Produzioni animali: 1) Bioconsult srl; 2) MONERE srl; 3) Agrimpresa Service srl; 4) Agrinnova Campania scrl; 5) Management House Italia srl; 6) Green Planet srl; 7) Consorzio Verde Campania; 8) GEA soc.coop.soc.; 9) Teleservizi IT spa + altri 7 Organismi 13

13 E.R. incompatibili Presenti sul Catalogo Verde on line F.V.G. Lazio Liguria incompatibili incompatibili 1) Agricoltura è Vita Lazio srl; 2) UNSIC srl; 3) SIA srl; 4) ELAFAP (Confagricoltura Lazio); 5) ERSSAG (CISL) 1) Az. Agricola dimosrativa srl; 2) Agritec sv; 3) AIAB Liguria(sede 1); 4) AIAB Liguria(sede 2); 5) Ass. provinciale allevatori SV; 6) Ass. produttori biologici e biodinamici Liguria; 7) Assistenza CISL agricoltura Liguria + altri 36 Organismi Lombardia Marche Molise incompatibili 1) SISCA srl; 2) Progea srl; 3) EAPRAL (Confagricoltura Lombardia); 4) Agricoltura è Vita Lomb.; 5) Coop. S.Isidoro sac; 6) FondAgri 1) Agricolae soc.coop.; 2) Agostino Agostini dott. Agr.; 3) SISCA; 4) OATA Lib. Professionisti srl; 5) Studio Agr. Fioretti Amleto; 6) Eurolex srl; 7) Studio tecnico Zoppi; 8) Partners&Consulting scarl; 9) Studio tecnico Ugo Pazzi; 10) Vissani Mirko p.a.; 11) Giacomozzi Luca dott. Agr.; 12) Centro Servizi UNSIC srl 1) Centro servizi cons. az. UNSIC srl; 2) Ass. Allevatori del Molise; 3) Marketing project consulting P.A Bolzano P.A. Trento Piemonte 1) AGRILAB srl; 2) Ass. produttori suini scc; 3) ARAP Piemonte (Ass. allevatori); 4) Ass. regionale Gruppi coltivatori sviluppo: 5) Ass. servizi agricoli e zootec.; 6) Ass. ASIA Piemonte; 7) CIPA AT Piemonte; 8) Consorzio tutela razza piemontese; 9) ERAPRA (Confagricoltura); 10) FONDAGRI; 11) Lab. analisi veterinarie srl; 12) OATA Lib. professionisti; 13) SEVINOVA sas 14

14 Puglia Sardegna incompatibili 1) Agenzia regionale LAORE 1) Nisi&C. Synthesy Soc. coop. Soc.; 2) SUD project snc; 3) AGROMNIA soc.coop; 4) Ass. tra Professionisti; 5) ISAP Soc. coop + altri 55 Organismi n.r. Sicilia n.r. n.r. Toscana Umbria Valle d Aosta Veneto * n.r.: dati non reperibili incompatibili Elenco 1 (prod. Vegetali): 1) Studio Agr. Associati Vignolini, Pizzi, Begliuomini, Pelagatti; 2) Società Cartesio srl; 3) Studio Associato STAR; 4) Studio. Ass. De Matteis; 5) Agro Dendrostudio; 6) Ass. Agriconsulenze + altri 13 Organismi Elenco 2 (prod. vegetale e zootecnica): 1) Coord. toscano produttori biologici; 2) Studio Ass. Agronomi Dantini, Grandi, Lotti Margotti, Pelagatti Nardi; 3) Ass. produttori pastorizia toscana soc. agr. coop.; 4) Panphysis Studio tecnico e di ricerca forestale e agronomica; 5) CONIVE scrl + altri 40 Organism 1) CRATIA (Confagricoltura); 2) CeSAR (UniPg, Comuni, Ass. categoria..) + 7 Organismi con riconoscimento provvisorio 1) AGROCONSEIL; 2) AsTER VDA; 3) FONDAGRI; 4) OATA Sezione agricola: 1) Confagricoltura Rovigo; 2) CIA consulenza srl; 3) Confagricoltura Verona; 4) Confagricoltura Venezia; 5) Eco Quality Service srl + altri 18 Organismi Sezione forestale: 1) CIA consulenza srl; 2) Confagricoltura Verona; 3) Centro servizi sviluppo agricolo srl; 4) Confagricoltura Belluno In via esemplificativa, il contenuto della consulenza erogabile esclusivamente da parte di un Organismo riconosciuto dalla Regione o P.A., è generalmente articolato su due livelli di servizio: a) consulenza di base: condizionalità e sicurezza sul lavoro b) consulenza avanzata: punto a) + gestione aziendale, marketing, associazionismo, 15

15 innovazione Tale servizio è finanziato fino ad un massimo dell 80% dell importo richiesto dal soggetto erogatore della consulenza, fino ad un massimo di 1500 euro a consulenza, da svolgersi in un arco di tempo limitato (da un minimo di 3 mesi a un massimo di 24 mesi). Le fasi preliminari riguardano: 1. Analisi della situazione aziendale tramite visita in loco, per stabilire il livello di consulenza più idoneo; 2. Redazione e sottoscrizione di entrambe le parti di un Protocollo di consulenza che indica le motivazioni che rendono necessaria la consulenza, il tipo di intervento e la durata, il costo e le modalità di pagamento. La domanda di aiuto va presentata all Autorità competente (Regione o Provincia) nei termini temporali indicati nel bando, allegando la documentazione di cui ai punti 1 e 2. L attività di consulenza, oltre a fornire indicazioni tecniche e pratiche al beneficiario, è finalizzata alla sensibilizzazione del beneficiario riguardo i settori di intervento (articoli, opuscoli, elaborati tecnici); si compone anche di verifiche intermedie (utilizzo di check list) e di una verifica finale, da confrontare con l analisi della situazione aziendale effettuata nella fase preliminare (punto 1). Si riporta di seguito un confronto sintetico tra i criteri di selezione dei soggetti erogatori più diffusi nell attuale programmazione e quanto previsto al momento per la programmazione Requisiti strutturali REQUISITI DEI SOGGETTI EROGATORI Es. Umbria: almeno una sede operativa aperta al pubblico almeno 5 giorni/settimana, con attrezzature di base ed informatiche compatibili con SIGC, adeguato personale amministrativo, almeno un laboratorio di analisi (anche in convenzione) Es. Campania: disponibilità per almeno 6 anni di un locale di almeno 60 mq netti (comunque commisurati ai dipendenti), con locali amministrativi, di accoglienza, di servizio; cartellonistica specifica, dotazione di almeno 3 computer, stampante, fax, telefono, fotocopiatrice, , DB aziende seguite e servizi erogati Misura Art. 15 del PSR: il Programma deve definire il livello appropriato di risorse, qualificate e regolarmente formate con riferimento al campo di consulenza, identificando altresì gli elementi oggetto della consulenza stessa. Inoltre il PSR specifica i requisiti minimi degli Enti/Organismi che erogano la consulenza. (UE Commission Content of RDP ) Es. Piemonte: Operatività in almeno in due Province (con sede in ciascuna), dotazioni informatiche e di ufficio (computer, stampante, fax, telefono, fotocopiatrice, ), disponibilità di un addetto amministrativo, di un laboratorio di analisi in convenzione, Requisiti soggettivi 16

16 Es. Puglia: Iscrizione a CCIA o REA, adeguata capacità economica e contabilità separata, servizi di consulenza/assistenza ad aziende agricole in Statuto, 10 anni di durata residua dalla presentazione della domanda, resp. tecnico designato per un unico Organismo, con diploma o laurea in materie agrarie/forestali/zootecnico/alimentari/ambientali/veterinarie (con iscrizione al rispettivo Albo da almeno 5 anni), con esperienza lavorativa nell'ambito di consulenza; personale di staff tecnico (min. 3 max 10) con formazione di cui sopra. Es. Marche: Soggetto giuridico con P.IVA, personale iscritto all'albo, coordinatore tecnico designato per un unico Organismo, con almeno diploma/laurea in materie agrarie/forestali/veterinarie. Staff tecnico con almeno un perito/laureato in araria/forestale, un veterinario e un esperto in SSL. Es. Veneto: Soggetti giuridici di diritto privato con personale qualificato, in particolare uno staff tecnico di almeno 4 unità di cui almeno un laureato/diplomato in materie agrarie, un laureato in discipline zootecnico/veterinarie e un esperto in SSL, tutti con esperienza almeno di 2 anni in consulenza agricola e abilitazione a resp. SSL. Attività formativa svolta di almeno 20 h in materia di condizionalità, con aggiornamento da svolgersi di almeno 24h/biennio. Nel caso di domanda per la "sezione forestale" degli Organismi, è obbligatoria la disponibilità di un laureato in scienze forestali Proprio riguardo a tali requisiti nel periodo , tenuto conto della mancanza di una cornice normativa omogenea sulla caratterizzazione soggettiva e strutturale degli Organismi erogatori di servizi di consulenza aziendale, l applicazione delle sole disposizioni regionali ha generato rilevante contenzioso che verrà approfondito nel paragrafo Attuazione della misura La misura assorbe mediamente poco più dell 1% delle risorse pubbliche dei PSR, con alcune eccezioni (fino al 2%), e prevede un cofinanziamento da parte dei privati del 20% della spesa per servizio di consulenza (importo massimo ammissibile: 1500 euro), come riportato nell allegato I Importi e aliquote del sostegno al Reg. 1698/05/CE. Per il su questa misura è stata programmata una spesa di circa 123,6 milioni di euro; alla fine del 2012, in base ai dati di monitoraggio provvisori più recenti (31/12/2012), è stato finanziato il 19,4% del programmato. La spesa pubblica complessiva sostenuta su questa misura e certificata dalle Regioni ammonta a circa 20 milioni di euro, dei quali 10,6 di cofinanziamento FEASR. 5 Cfr. Attuazione a livello regionale delle misure dell Asse 1 Rete Rurale Nazionale,

17 Misura 114: spesa (erogata e programmata) valori in migliaia di euro (dati provvisori RAE al 31/12/2012) Sono gli agricoltori che hanno beneficiato del sostegno di questa misura, su un totale di domande approvate di : circa il 79% riguarda beneficiari che percepiscono annualmente meno di euro di pagamenti diretti, il che conferma il maggiore interesse per la misura da parte di aziende meno strutturate e di dimensioni medio piccole. Il 30% delle domande e poco meno del 25% della spesa sono concentrate sulla richiesta di servizi di consulenza per il rispetto dei requisiti minimi; i servizi di assistenza agli animali e quelli per l agricoltura biologica risultano, al contrario, i meno richiesti. Misura 114: dettaglio dati a livello nazionale valori in migliaia di euro (dati provvisori RAE al 31/12/2012) 18

18 Il contributo per l utilizzo dei servizi di consulenza è previsto in tutti i PSR, eccetto che nelle Province autonome di Trento e Bolzano e nel Friuli Venezia Giulia. 3.2 Principali criticità emerse a livello giurisprudenziale Il sistema di consulenza aziendale ha trovato attuazione in Italia, dapprima nella vigenza della programmazione , con bandi attuativi della misura Y e nell attuale programmazione con la misura 114. I bandi attuativi della misura da una parte hanno definito i requisiti di ammissione soggettivi e oggettivi (imprenditori agricoli ammessi e iniziative/progettualità proposte) e dall altra hanno avuto ad oggetto l individuazione degli Organismi erogatori dei servizi di consulenza, in base alla presenza di determinati requisiti soggettivo professionali e organizzativi, necessari per l accreditamento degli stessi. La disciplina comunitaria ha demandato agli Stati Membri la definizione dei requisiti strutturali e organizzativi degli Organismi erogatori dei servizi di consulenza, aspetti su cui si è concentrata la maggior parte del contenzioso amministrativo in materia. Dall analisi della giurisprudenza è emerso che le maggiori criticità dei bandi applicativi delle misure (Y e 114) sono state riscontrate rispetto a: a) Individuazione dell oggetto delle attività di consulenza aziendale, interpretato dalle Regioni non solo come supporto alle aziende in materia di condizionalità (rispetto e attuazione CGO e BCCA), ma anche per l insieme degli aspetti produttivi e gestionali. Per questo motivo sono stati impugnati i bandi delle Regioni Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo; b) Individuazione dei requisiti degli Organismi di consulenza da accreditare. b.1) Requisiti strutturali (organizzativi): i bandi delle Regioni Piemonte e Umbria sono stati impugnati laddove richiedevano dotazioni logistiche e risorse umane tali da favorire di fatto l accreditamento come Organismi di consulenza a realtà già strutturate e presenti sul territorio. I Tribunali Amministrativi Regionali aditi, con un approccio conservativo, sul presupposto del corretto esercizio della discrezionalità amministrativa regionale e vista la delicatezza dell attività da svolgere, hanno ritenuto legittima l imposizione di tali requisiti per entrambe le Regioni; b.2) Requisiti soggettivi (attinenti ai componenti lo staff tecnico): - rivendicazione della natura professionale della consulenza aziendale con conseguente partecipazione esclusiva agli Organismi accreditati da parte degli iscritti ad Ordini e Collegi, professionisti agricoli con competenze in CGO e BCAA (c.d. contenuto minimo ex art.12, paragrafo 2 Reg. (CE) n.73/2009.della ) in senso favorevole TAR Umbria; - illegittimità dell imposizione a carico degli iscritti ad Albi professionali di documentare una maturata esperienza lavorativa nel settore in senso favorevole Tar Lombardia ed Emilia Romagna; - obbligatorietà del requisito di iscrizione all Albo professionale per la carica di Coordinatore o di componente dello Staff tecnico, quale personale costituente l Organismo accreditato 19

19 per i servizi di consulenza aziendale della misura 114 in senso favorevole TAR Lombardia ed Umbria; - illegittimità dell imposizione dell obbligo di partecipare come componente ad un solo Organismo di consulenza accreditato Tar Abruzzo. Si riporta di seguito una tabella sinottica ragionata della giurisprudenza di cui trattasi, aggiornata al luglio La tabella che segue, aggiornata anch essa al luglio 2013, riassume per gradi di giudizio il contenzioso citato. Per agevolarne la lettura, si rammenta che il contenzioso amministrativo si articola in due gradi di giudizio di merito (vedi ultima colonna fase di merito : primo grado presso il TAR Tribunale Amministrativo Regionale, secondo grado, di appello, presso il Consiglio di Stato). E infine possibile un ulteriore grado, di legittimità, avanti alla Corte di Cassazione. 20

20 Nel caso venga presentata una domanda di sospensiva dell atto o degli atti impugnati decisa in primo e secondo grado tramite Ordinanza di accoglimento (in tutto o in parte) o di rigetto una prima fase cautelare (vedi relativa colonna) precede lo scrutinio nel merito dei motivi del ricorso che attengono ai vizi amministrativi dell atto. Per completezza si accenna infine a due segnalazioni dell Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) del 2007 su fattispecie analoghe a quelle oggetto della citata giurisprudenza: la AS382 Istruzioni per il riconoscimento degli organismi di consulenza in relazione all introduzione della misura Y (aiuti per l utilizzo dei servizi di consulenza aziendale) e la AS429 Centri autorizzati di assistenza agricola. 21

21 La segnalazione AS382 del 27 febbraio è stata adottata in seguito ad una richiesta avanzata da parte del Consiglio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati in merito ai possibili effetti distorsivi della concorrenza derivanti da una Delibera della Giunta Piemonte di approvazione delle istruzioni per il riconoscimento degli organismi di consulenza. L Autorità ha esaminato le modalità di attribuzione del punteggio per soddisfare il requisito dell esperienza ed affidabilità in materia di consulenza che sembravano favorire l accreditamento come Organismi a soggetti dotati di una vasta struttura organizzativa e di una numerosa clientela. Rispetto all individuazione delle risorse in termini di personale qualificato l Autorità ha segnalato che nell attribuzione del punteggio nessun rilievo veniva dato al conseguimento dell abilitazione ed al praticantato, che invece avrebbe dovuto essere considerato al fine di valutare la qualificazione professionale del personale tecnico. La pronuncia in oggetto, richiamando i principi della concorrenza e della parità di trattamento tra operatori, ha altresì evidenziato la necessità di stabilire criteri oggettivi di selezione dei soggetti erogatori di consulenza, in modo tale da non porre discriminazioni tra gli operatori potenzialmente in grado di offrire i servizi di consulenza. Il 21 novembre del 2007, con la segnalazione AS429 l Agcm, rivolgendosi in questo caso al Mipaaf, è intervenuta in merito agli effetti distorsivi della concorrenza e del mercato derivanti dall affidamento ai Centri di Assistenza Agricola CAA dell attività di consulenza alle imprese agricole. L Autorità innanzitutto si è pronunciata favorevolmente su uno schema di Decreto Ministeriale relativo all istituzione ed all utilizzo dei servizi di consulenza aziendale in agricoltura, che prevedeva l incompatibilità, per conflitto di interessi, a svolgere attività di consulenza da parte di organismi partecipanti alla gestione ed al controllo dei procedimenti amministrativi per l erogazione di finanziamenti pubblici all agricoltura. Con la stessa segnalazione l Autorità ha inoltre osservato che non appariva giustificato per i professionisti subordinare l accesso al portale SIAN alla verifica di requisiti di professionalità e di competenze trattandosi di soggetti che si deve presumere in possesso di tali competenze (in questo senso anche le citate sentenze del TAR Lombardia ed Emilia Romagna del 2008). Una recente segnalazione dell Agcm, la AS1086 del 24 luglio 2013, offre interessanti spunti di riflessione in merito all aspetto dell operatività territoriale di un soggetto economico, nel caso di specie un Consorzio di difesa della Regione Piemonte. Con tale segnalazione l Agcm è entrata nel merito di un provvedimento regionale attraverso il quale l Amministrazione ha inteso escludere dal proprio territorio l esercizio dell attività di vigilanza e consultiva di un Consorzio di difesa. L Autorità ha censurato il provvedimento sotto il profilo della violazione delle norme a tutela della concorrenza, così come previste dalla c.d. Direttiva servizi (Direttiva 2006/123/CE), in particolare l art. 14, che espressamente dispone che uno Stato Membro non possa subordinare l esercizio di un attività economica da parte di una società sul proprio territorio sulla base di requisiti discriminatori, quali l ubicazione della sede legale della società. L Autorità ha quindi censurato l art. 11, comma 2 del D.Lgs. 102/2004 (disciplina dei Consorzi di difesa) che postula il riconoscimento di idoneità allo svolgimento dell attività dei consorzi, concesso dalla propria regione o provincia autonoma, limitandolo al territorio ove l ente ha la sede legale. L Autorità ha definito la norma de quo superata e disapplicabile anche a prescindere dall adozione dei regolamenti di delegificazione di cui all art.1 del D.L. n. 1/

Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg.

Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg. Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg. CE1698/05) Riconoscimento degli organismi abilitati all erogazione di

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

8.2.2 Codice e titolo della misura Mis. 2 - Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole (art 15)

8.2.2 Codice e titolo della misura Mis. 2 - Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole (art 15) 8.2 DESCRIZIONE DELLA MISURA 8.2.2 Codice e titolo della misura Mis. 2 - Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole (art 15) 8.2.2.1 Base Giuridica Art.

Dettagli

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Descrizione In breve La misura è finalizzata a favorire l occupazione e il ricambio generazionale nel settore agricolo.

Dettagli

LEGISLAZIONE SU RICERCA E INNOVAZIONE. VENETO Legge Regionale n.3 del 28/1/1997

LEGISLAZIONE SU RICERCA E INNOVAZIONE. VENETO Legge Regionale n.3 del 28/1/1997 LEGISLAZIONE SU RICERCA E INNOVAZIONE VENETO Legge Regionale n.3 del 28/1/1997 Anno legislazione:1997 Oggetto legislazione: promozione della diffusione di strumenti, metodologie e sistemi finalizzati a

Dettagli

Servizi di consulenza a favore delle aziende agricole Articolo 16. La misura persegue in particolare i seguenti obiettivi:

Servizi di consulenza a favore delle aziende agricole Articolo 16. La misura persegue in particolare i seguenti obiettivi: Misura Articolo e paragrafo del Regolamento (CE) n. 1698/2005 Codice Giustificazione Servizi di a favore delle aziende agricole Articolo 16 La crescente complessità tecnica delle diverse fasi dell attività

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014 Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

DECRETO N. 2863 Del 13/04/2015

DECRETO N. 2863 Del 13/04/2015 DECRETO N. 2863 Del 13/04/2015 Identificativo Atto n. 267 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto APPROVAZIONE DELL AVVISO DOTE IMPRESA INCENTIVI ALL ASSUNZIONE DI PERSONE CON DISABILITÀ

Dettagli

5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza

5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza 5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza Riferimenti normativi Articolo 20 lettera a) punto iv) ed articolo 24 Regolamento (CE) n. 1698/05. Articolo 15 del Regolamento (CE) n. 1974/2006

Dettagli

Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/2013 184

Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/2013 184 Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/2013 184 84939 Disposizioni - determinazioni - Parte 1 - Anno 2013 Enti funzionali e strumentali della Provincia Autonoma

Dettagli

BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO

BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO 1. Finalità dell intervento Con il presente bando la Provincia di Varese ha come obiettivo la qualificazione

Dettagli

5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di consulenza

5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di consulenza 5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di Riferimenti normativi Codice di Misura Articoli 20 (a) (iv) e 24 del Reg. (CE) N 1698/2005 Articolo 15 e punto 5.3.1.1.4. dell Allegato II del Reg. (CE) 1974/06 1.1.4.

Dettagli

Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte

Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte Il sistema di Consulenza aziendale per la PAC e lo Sviluppo rurale Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte 22 giugno 2005 Corte Benedettina, Legnaro PD W. Signora - Direzione

Dettagli

PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020

PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020 PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020 La presente scheda ha lo scopo di illustrare sinteticamente i contenuti del Programma di Cooperazione per il periodo 2014-2020, approvato dalla

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l efficienza energetica, il nucleare di concerto con Ministero dell ambiente e della tutela del territorio

Dettagli

Gestione diretta: I programmi comunitari

Gestione diretta: I programmi comunitari Gestione diretta: I programmi comunitari Modalità Strumenti Gestione diretta Programmi UE a finanziamento diretto IPA ENI 4 Strumenti geografici PI DCI Assistenza esterna EIDHR 3 Strumenti tematici IfS

Dettagli

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI Art. 1 (Finalità e oggetto della legge) 1. La presente legge, nel rispetto del decreto legislativo 2 febbraio 2006,

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

PSR: Misura 112 "Insediamento di giovani agricoltori"

PSR: Misura 112 Insediamento di giovani agricoltori PSR: Misura 112 "Insediamento di giovani agricoltori" La misura 112 concede un aiuto all insediamento dei giovani agricoltori attraverso l attivazione di un piano di sviluppo aziendale e l utilizzo di

Dettagli

IL CIPE. Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007

IL CIPE. Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007 Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007 DEFINIZIONE DEI CRITERI DI COFINANZIAMENTO PUBBLICO NAZIONALE DEGLI INTERVENTI SOCIO STRUTTURALI COMUNITARI PER IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2007-2013 IL CIPE VISTA

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO)

PROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO) PROTOCOLLO DI INTESA PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA STRADALE TRA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) E UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO

Dettagli

Il contratto di Rete

Il contratto di Rete 18 settembre 2014 Numero 2 Il contratto di Rete Speciale Contratto di Rete Con l art. 3, comma 4 ter, D.L. 5/2009, convertito con modificazioni in L. 33/2009, e successive modifiche e integrazioni, è stato

Dettagli

Nuovi incentivi ISI INAIL

Nuovi incentivi ISI INAIL Per una migliore qualità della vita Nuovi incentivi ISI INAIL IL BANDO ISI INAIL 2013 PER INTERVENTI DA AVVIARE NELL ANNO 2014 FINANZIATA ANCHE LA CERTIFICAZIONE BS OHSAS 18001 Il bando ISI INAIL 2013

Dettagli

BANDA LARGA NELLE AREE RURALI ITALIANE IL CONTRIBUTO DEL FEASR

BANDA LARGA NELLE AREE RURALI ITALIANE IL CONTRIBUTO DEL FEASR BANDA LARGA NELLE AREE RURALI ITALIANE IL CONTRIBUTO DEL FEASR PROGRAMMAZIONE SVILUPPO RURALE 2007-2013 Risorse per la banda larga con il Piano europeo di ripresa economica Banda larga nel PSN e nei PSR

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

5.3.1.1.1 Azioni nel campo della formazione professionale e dell informazione

5.3.1.1.1 Azioni nel campo della formazione professionale e dell informazione 5.3.1.1.1 Azioni nel campo della formazione professionale e dell informazione Riferimenti normativi Codice di Misura Articoli 20 (a) (i) e 21 del Reg. (CE) N 1698/2005. Punto 5.3.1.1.1. dell allegato II

Dettagli

Comitato di Sorveglianza

Comitato di Sorveglianza REGIONE LAZIO ASSESSORATO ALLE POLITICHE AGRICOLE E VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI LOCALI DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (PSR) DEL LAZIO 2007/2013 IN ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo

Dettagli

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti.

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti. Direzione Area Contabile Servizio Affari Fiscali Viale Gallipoli 49-73100 Lecce Tel. 0832/293392 - Fax. 0832/293042 Lecce, lì 18 luglio 2003 Prot. 15971 Ai Direttori dei Centri di Spesa Ai Responsabili

Dettagli

A) Produttori primari (agricoltori)

A) Produttori primari (agricoltori) Parte III.12.J SCHEDA DI INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI SUGLI AIUTI PER LA PRODUZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ Il presente modulo deve essere utilizzato per la notifica di aiuti

Dettagli

Centrali Uniche di Committenza

Centrali Uniche di Committenza Centrali Uniche di Committenza Si segnalano i primi rilevanti orientamenti adottati dall Autorità Nazionale Anticorruzione 1. Determinazione n. 3 del 25 febbraio 2015 Oggetto: rapporto tra stazione unica

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 27/11/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 95 - Supplemento n.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 27/11/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 95 - Supplemento n. Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 18 novembre 2014, n. 794 DGR n. 353/2014 - Approvazione schema dell'aggiornamento dell'"accordo Quadro per la realizzazione del

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica amministrazione Il Presidente del Consiglio di Stato PROTOCOLLO D INTESA Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA Art. 1 (Composizione) Il Comitato di Sorveglianza del PSR 2007-2013 (approvato dalla Commissione

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

1. INQUADRAMENTO LEGISLATIVO

1. INQUADRAMENTO LEGISLATIVO 1. INQUADRAMENTO LEGISLATIVO Il primo Programma Triennale dei Servizi della Regione Abruzzo vede la luce nell ambito della redazione del PRIT ed in un momento di generale incertezza a livello nazionale

Dettagli

PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE AVVISO N.4/2014: AZIONI DI SISTEMA PER LO SVILUPPO DI IMPRESA SOCIALE E NUOVI RAMI DI IMPRESA

PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE AVVISO N.4/2014: AZIONI DI SISTEMA PER LO SVILUPPO DI IMPRESA SOCIALE E NUOVI RAMI DI IMPRESA PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE AVVISO N.4/2014: AZIONI DI SISTEMA PER LO SVILUPPO DI IMPRESA SOCIALE E NUOVI RAMI DI IMPRESA Riferimenti normativi e direttive - D.lgs. n. 469/97 che ha

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Avviso n. 3/ 2008 Sostegno alla presentazione dei piani formativi sul Conto Formazione delle imprese aderenti di dimensioni minori

Avviso n. 3/ 2008 Sostegno alla presentazione dei piani formativi sul Conto Formazione delle imprese aderenti di dimensioni minori Avviso n. 3/ 2008 Sostegno alla presentazione dei piani formativi sul Conto Formazione delle imprese aderenti di dimensioni minori Avviso n. 3/2008 1 1 Finalità Il Fondo paritetico interprofessionale Fondimpresa

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale. Veterinaria - Settore LA GIUNTA REGIONALE

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale. Veterinaria - Settore LA GIUNTA REGIONALE O GG E TTO : Piano Regionale dei Controlli integrati in materia di sicurezza alimentare 2007-2010. N. 547 IN 23/05/2008 LA GIUNTA REGIONALE del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA Visto il Regolamento (CE) n. 178/2002

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2914 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato ABRIGNANI Disciplina delle professioni relative alle attività motorie Presentata il 25 febbraio

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

Art. 1 Definizioni. Art. 2 Finalità. Art. 3 Costituzione Fondo Regionale. Art. 4 Durata. Art. 5 Beneficiari del Fondo. Art. 6 Iniziative ammissibili

Art. 1 Definizioni. Art. 2 Finalità. Art. 3 Costituzione Fondo Regionale. Art. 4 Durata. Art. 5 Beneficiari del Fondo. Art. 6 Iniziative ammissibili REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL FONDO REGIONALE DI GARANZIA Art. 1 Definizioni Art. 2 Finalità Art. 3 Costituzione Fondo Regionale Art. 4 Durata Art. 5 Beneficiari del Fondo Art. 6 Iniziative ammissibili

Dettagli

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 L avanzamento del PON FESR nel 2011 in sintesi L attuazione del PON FESR mantiene e rafforza gli elementi

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei sistemi informativi di monitoraggio della Regione Azioni di miglioramento:

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

in collaborazione con PROGETTO

in collaborazione con PROGETTO in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro con piena autonomia

Dettagli

PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni

PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni (aggiornamento del 13 marzo 2014) NOTA ALLA LETTURA La tabella sottostante riporta lo

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014 Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Roma 30 novembre 2015. Giorgio Trentin Sezione Agroambiente, Settore Ricerca Innovazione e Diversificazione agricola Regione del Veneto

Roma 30 novembre 2015. Giorgio Trentin Sezione Agroambiente, Settore Ricerca Innovazione e Diversificazione agricola Regione del Veneto Tavola rotonda EIP AGRI Il Partenariato Europeo dell Innovazione: Agricoltura sostenibile e produttività L esperienza delle Regioni italiane nei network tematici e nei gruppi operativi Roma 30 novembre

Dettagli

Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole

Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Consiglio dell'ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Alberto Giuliani Coordinatore dipartimento Sviluppo Rurale

Dettagli

Dal FEP al FEAMP: quale transizione

Dal FEP al FEAMP: quale transizione L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio

Dettagli

BANDO A FAVORE DEI COMUNI DELLA REGIONE PUGLIA PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI VALORIZZAZIONE E DI QUALIFICAZIONE DELLA RETE COMMERCIALE

BANDO A FAVORE DEI COMUNI DELLA REGIONE PUGLIA PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI VALORIZZAZIONE E DI QUALIFICAZIONE DELLA RETE COMMERCIALE Sviluppo economico - Ricerca e competitività, Attività economiche e consumatori BANDO A FAVORE DEI COMUNI DELLA REGIONE PUGLIA PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI VALORIZZAZIONE E DI QUALIFICAZIONE DELLA

Dettagli

art. 2 offerta formativa pubblica

art. 2 offerta formativa pubblica Regolamento di disciplina dell offerta formativa pubblica rivolta ad apprendisti assunti con contratti di apprendistato professionalizzante, ai sensi degli articoli 4, comma 1, lettera c) e 53 della legge

Dettagli

Le opportunità offerte dai nuovi PSR alla zootecnia biologica CREMONA 28 ottobre 2015 Flaminia Ventura Una misura dedicata la Misura 11 Agricoltura Biologica Aiuti a superficie per: Conversione alle pratiche

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 41 DEL 23 LUGLIO 2007

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 41 DEL 23 LUGLIO 2007 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 15 giugno 2007 - Deliberazione N. 1006 - Area Generale di Coordinamento N. 11 - Sviluppo Attività Settore Primario - "Istituzione dell'albo delle strutture

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

REGIONE LAZIO. Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università

REGIONE LAZIO. Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università REGIONE LAZIO Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione Scuola e Università, Diritto allo Studio Area Programmazione dell'offerta Formativa

Dettagli

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA

Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Norme di riferimento - D.lgs.15 aprile 2005, n. 77, "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 COMITATO DI SORVEGLIANZA 11 GIUGNO 2015 Presentazione del RAE al 31 dicembre 2014 ASPETTI PRINCIPALI DEL RAE

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

POR Campania 2000-2006 Complemento di programmazione Capitolo 3 Misura 4.7. Sezione I Identificazione della misura

POR Campania 2000-2006 Complemento di programmazione Capitolo 3 Misura 4.7. Sezione I Identificazione della misura Sezione I Identificazione della misura 1. Misura 4.7- Promozione e marketing turistico 2. Fondo strutturale interessato FESR 3. Asse prioritario di riferimento Asse 4 - Sviluppo Locale 4. Descrizione della

Dettagli

DECRETO 3 febbraio 2016: Istituzione del sistema di consulenza aziendale in agricoltura. (16A01113) (Gazzetta Ufficiale n. 38 del 16 febbraio 2016)

DECRETO 3 febbraio 2016: Istituzione del sistema di consulenza aziendale in agricoltura. (16A01113) (Gazzetta Ufficiale n. 38 del 16 febbraio 2016) DECRETO 3 febbraio 2016: Istituzione del sistema di consulenza aziendale in agricoltura. (16A01113) (Gazzetta Ufficiale n. 38 del 16 febbraio 2016) IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Dettagli

ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LO SVILUPPO DELLA RETE PER LA VALUTAZIONE SISTEMATICA DELLE TECNOLOGIE SANITARIE - HTA (RIHTA)

ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LO SVILUPPO DELLA RETE PER LA VALUTAZIONE SISTEMATICA DELLE TECNOLOGIE SANITARIE - HTA (RIHTA) ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LO SVILUPPO DELLA RETE PER LA VALUTAZIONE SISTEMATICA DELLE TECNOLOGIE SANITARIE - HTA (RIHTA) 10/022/CR6d/C7 Accordo di collaborazione (ex art. 15 Legge 7 agosto 1990, n

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015 ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 32 31 marzo 2015 Oggetto : Disposizioni per la costituzione ed aggiornamento del Fascicolo Aziendale

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

Deliberazione del Commissario straordinario nell esercizio dei poteri spettanti alla Giunta provinciale n. 298 del 29/09/2014.

Deliberazione del Commissario straordinario nell esercizio dei poteri spettanti alla Giunta provinciale n. 298 del 29/09/2014. Deliberazione del Commissario straordinario nell esercizio dei poteri spettanti alla Giunta provinciale n. 298 del 29/09/2014. SETTORE IV ISTRUZIONE FORMAZIONE RENDICONTAZIONE LAVORO AL COMMISSARIO STRAORDINARIO

Dettagli

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE PARERE DELLA COMMISSIONE

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE PARERE DELLA COMMISSIONE COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 28.11.2006 COM(2006)759 definitivo 2004/0218 (COD) PARERE DELLA COMMISSIONE a norma dell'articolo 251, paragrafo 2, terzo comma, lettera c) del trattato CE,

Dettagli

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA Attuazione finanziaria, situazione al 31 dicembre 2013 Sistema Nazionale di Monitoraggio del Quadro Strategico Nazionale

Dettagli

A relazione dell'assessore Sacchetto:

A relazione dell'assessore Sacchetto: REGIONE PIEMONTE BU13 28/03/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 25 marzo 2013, n. 11-5559 Piano Verde - Programma regionale per la concessione di contributi negli interessi sui prestiti contratti

Dettagli

AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio

AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS programmi e stato dell arte Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio 1 PROGRAMMA APPROVATO DALL ASSEMBLEA ASSEMBLEA MAGGIO 2010: Per quanto concerne

Dettagli

Centro Servizi del Distretto

Centro Servizi del Distretto Centro Servizi del Distretto Idea progettuale Progetto integrato per il rilancio e lo sviluppo del Distretto dell Abbigliamento Valle del Liri Il Centro Servizi del Distretto Idea progettuale 1 Premessa

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

BANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015

BANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 BANDO per le associazioni socie del Cesvot per la presentazione di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 volontariato ANNO 2015 Pagina 1 1. Chi può presentare Hanno diritto a presentare

Dettagli

Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure

Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure Misura 6 - Sviluppo agricolo e aziendale (art. 19) La misura punta alla creazione e sviluppo di una nuova attività economica nelle aree

Dettagli

CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI DI CONSULENZA AZIENDALE DELLA REGIONE UMBRIA

CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI DI CONSULENZA AZIENDALE DELLA REGIONE UMBRIA ALLEGATO A CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI DI CONSULENZA AZIENDALE DELLA REGIONE UMBRIA 1. Premessa Il Reg. (CE) n. 1782/2003 ha stabilito, in via obbligatoria, l istituzione da parte degli

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

REGIONE PUGLIA Area Politiche per lo Sviluppo Rurale

REGIONE PUGLIA Area Politiche per lo Sviluppo Rurale Allegato 3 UNIONE EUROPEA REGIONE PUGLIA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE PUGLIA Area Politiche per lo Sviluppo Rurale Programma Sviluppo Rurale FEASR 2007 2013 Art. 20 (a) (i) e 21 del Reg. (CE) 1698/05 Allegato

Dettagli