Coleotteri saproxilicidella Riserva Naturale Regionale Monterano
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1 Coleotteri saproxilicidella Riserva Naturale Regionale Monterano Agnese Zauli Dipartimento di Scienze, Universita Roma Tre, Viale G. Marconi 446, Roma,
2 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Coleotteri saproxilici
3 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione SAPROXILICI E MOLTI XILOFAGI ECOSISTEMI FORESTALI MATURI
4 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione «Legnomorto» Necromassa legnosa Snags Standing dead trees Logs Lying dead wood La GRANDEZZA dei detriti legnosi è una variabile molto importante! BIGGER IS BETTER
5 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione «Legnomorto» Necromassa legnosa Alberi cavi
6 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Servizio ecologico Restituisconoall ecosistemala materia e l energia che ricavano dalla necromassa legnosa «Microcosmo» Costituiscono la risorsa troficariccae diversificata per molti vertebrati Partecipano al processo di «humificazione», decomposizione della sostanza organica
7 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Coleotteri saproxilici protetti
8 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione 1. Selezione di alberi cavi potenzialmente idonei 2. Posizionamento di trappole a caduta e ad intercettazione 3. Misurazione parametri ambientali 4. Controllo delle trappole 5. Smistamento e preparazione degli esemplari in laboratorio 6. Identificazione dei campioni
9 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione 1. Selezione di alberi cavi potenzialmente idonei 2. Posizionamento di trappole a caduta e ad intercettazione 3. Misurazione parametri ambientali 4. Controllo delle trappole 5. Smistamento e preparazione degli esemplari in laboratorio 6. Identificazione dei campioni
10 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione 59% SAPROXILICI 50% MINACCIATI
11 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Cerambycidae Aegosoma scabricorne(scopoli, 1763) Clytus arietis(linnaeus,1758) Herophilatristis(Linnaeus, 1767) Morimus asper(sulzer, 1776)
12 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Cerambycidae Morimus asper(sulzer, 1776) MorimusBrullé, 1832 Il rango da attribuire ai taxaad esso ascritti è da tempo controverso (Campanaro et al., 2011). La specie M. funereus Mulsant, Direttiva Habitat /IUCN categoria VU I primi risultati basati su analisi molecolari e morfologiche dimostrano come le specie finora ascritte al genere Morimussiano in realtà riconducibili ad un unica specie con un ampia variabilità morfologica e genetica. Il nome valido per questo complesso di specie è per motivi di priorità, M. asper, mentre M. funereusne diviene sinonimo (Campanaro et al., 2011). I risultati dello studio di Antonini et al. (in preparazione) implicherebbero una revisione dello stato di protezione della specie M. asper. Sarebbe auspicabile comunque che ogni attività di protezione e monitoraggio delle popolazioni prescritto dalle direttive internazionali fosse esteso a tutte le popolazioni di Morimusitaliani.
13 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Cetoniidae Cetonia aurata (LInnaeus, 1761) Gnorimus variabilis(linnaeus,1758) Netociamorio(Fabricius, 1781) Oxythyrea funesta(poda, 1761) Protaetia cuprea (Fabricius, 1775) Valgushemipterus(Linnaeus, 1758)
14 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Dermestidae Trinodes hirtus(fabricius, 1781) Elateridae Calambus bipustulatus(fabricius, 1767) Lacon punctatus(herbst, 1779) Erotilidae Triplax russica(linnaeus, 1758)
15 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Eucnemidae Melasis buprestoides(linnaeus, 1761) Lucanidae Dorcus parallelipipedus(linnaeus, 1785) Lucanus sp. Trogossitidae Nemosoma elongatum Linnaeus, 1761
16 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Lucanidae Lucanus sp. Lucanus cervus(linnaeus, 1758) vs Lucanus tetraodon Thunberg, 1806 Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, sito da cui è possibile scaricare le Linee guida per il monitoraggio e la conservazione dell entomofauna saproxilica biodiversita_fa.html%7cconservazione_gestione_fauna_flora.html%7cfauna_saproxilica.html
17 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Lucanidae Lucanus sp. Lucanus cervus(linnaeus, 1758) vs Lucanus tetraodon Thunberg, 1806 Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, sito da cui è possibile scaricare le Linee guida per il monitoraggio e la conservazione dell entomofauna saproxilica biodiversita_fa.html%7cconservazione_gestione_fauna_flora.html%7cfauna_saproxilica.html
18 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Lucanidae Lucanus sp. Lucanus cervus(linnaeus, 1758) vs Lucanus tetraodon Thunberg, 1806 Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, sito da cui è possibile scaricare le Linee guida per il monitoraggio e la conservazione dell entomofauna saproxilica biodiversita_fa.html%7cconservazione_gestione_fauna_flora.html%7cfauna_saproxilica.html
19 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Lucanidae Lucanus sp. Lucanus cervus(linnaeus, 1758) vs Lucanus tetraodon Thunberg, 1806 Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, progetto CKmap
20 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione La coleotterofaunasaproxilicasembra essere ben rappresentata, con specie xilofaghe, saproxilofaghe,fungivore, predatrici Sono presenti famiglie e specie legate sia alle diverse fasi di decomposizione della necromassalegnosa che alle diverse parti del legno ad esempio tra quelle legate alla zona subcorticale e floematica sono presenti Anobiidaee Scolytidae; mentre tra quelle legate alla zona più interna, xilematica, sono presenti Buprestidaee Cerambycidae. Sono state rilevate sia specie comuni le quali risultano essere effettivamente le più abbondanti, che specie rare o elusive che nel campione sono sufficientemente rappresentate. Sono sono presenti tutti gli elementi di un sistema eterogeneo, che ne valorizzano e accrescono la complessità e lo rendendolo potenzialmente stabile e funzionale. D altra parte, gli alberi vetusti che presentano cavità non sono presenti in maniera omogenea spazialmente, poiché o sono raggruppati in aree ristrette oppure risultano individui singoli e piuttosto isolati.
21 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione Conservazione Evitare il taglio di alberi senescenti che già presentano cavità o infestazioni fungine, se non ci si trova in una situazione di evidente e dimostrato conflitto con le misure di sicurezza pubblica. Dopo l esecuzione dei tagli si suggerisce di lasciare sul posto una quantità elevata di legno morto, sotto forma di ceppaie, tronchi decapitati in piedi e/o caduti a terra. Non lasciare nei boschi accumuli di legname tagliato e destinato ad essere asportato, durante il periodo riproduttivo degli insetti saproxilici(maggio-luglio), per evitare che questi depongano le uova in luoghi in cui le larve non potranno completare il loro sviluppo. Valutare la possibilità di un programma di interventi per la cavitazione artificiale degli alberi e di inoculazione di funghi saproxilici, secondo le procedure predisposte dal Centro Nazionale per lo Studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale "Bosco Fontana" di Verona (CNBFVR) (Cavalli & Mason, 2003; Mason et al., 2003).
22 1. Introduzione 2. Materiali e Metodi 3. Risultati 4. Discussione 1. Cataste di legna Conservazione 2. Box nido per entomofauna saproxilica 3. Piramidi di legna
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