IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA (ADHD): procedure di intervento basate sulla prevenzione del comportamento problema
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1 Quarto incontro di Teacher Training IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA (ADHD): procedure di intervento basate sulla prevenzione del comportamento problema Dott.ssa Laura Bedin psicologa presso Centro Diurno Archimede, collaboratrice presso l U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile di San Donà di Piave (VE) I.C. n 8 di Vicenza,
2 Programma della giornata: Visione degli homework assegnati all incontro precedente Introduzione del nuovo argomento Assegnazione dei nuovi homework
3 Presupposti dell analisi del comportamento: Ogni comportamento può essere compreso solo se messo in relazione al contesto, più specificatamente se messo in relazione alle conseguenze che lo mantengono e agli antecedenti ambientali che lo precedono.
4 Il bambino con ADHD presenta difficoltà nell autoregolazione del comportamento che hanno una base neurobiologica MA l ambiente concorre all evoluzione e alla strutturazione dei sintomi sia in maniera positiva che negativa.
5 La risposta dell ambiente dunque può divenire una risorsa fondamentale per l intervento. Sulla base di queste premesse è necessario un percorso osservativo compiuto sul bambino in relazione al contesto classe al fine di raccogliere informazioni per poterle usare nell intervento.
6 Osservazione e analisi funzionale: L osservazione diretta del comportamento del bambino in classe è uno strumento molto valido in quanto: Si osserva il comportamento in un ambiente naturale Si raccolgono indici oggettivi dell emissione del comportamento: intensità, frequenza, durata Si colgono tutti gli elementi in gioco di una situazione
7 Il processo di osservazione di una situazione problema si suddivide in 6 fasi: 1. Osservazione non strutturata per creare un inventario di comportamenti negativi 2. Selezione ed identificazione dei comportamenti oggetto dell intervento 3. Osservazione strutturata per l analisi del comportamento problema 4. Riflessione sui dati raccolti 5. Intervento 6. Verifica dei risultati
8 Fase 1: osservazione non strutturata per creare un inventario dei comportamenti negativi In questa fase di pre-osservazione l insegnante dovrà registrare tutti i comportamenti problema che il soggetto manifesta in un tempo determinato (una settimana). Dovranno essere descrizioni specifiche dei comportamenti e non interpretazioni psicologiche con uso di termini astratti: ad es. scrivere Carlo non ha svolto il compito assegnato piuttosto che Carlo è svogliato, allo scopo di rendere l osservazione più oggettiva possibile. Usare la scheda 8.
9 Fase 2: selezione ed identificazione dei comportamenti oggetto dell intervento Una volta compilata la scheda 8 si sottolineano con lo stesso colore tutti i comportamenti abituali del bambino che appartengono ad una stessa classe comportamentale ad es. corre tra i banchi, va dal compagno durante la lezione, esce dalla classe si possono sintetizzare in si allontana dal proprio posto. Non si considerano comportamenti occasionali messi in atto dal bambino. Si può usare la scheda 9 indicando con crocette il numero di episodi riferiti ad ogni categoria comportamentale (in tal caso nella categoria si allontana dal proprio posto ci saranno 3 crocette) Tale procedura permette di: ordinare una marea di comportamenti emessi dal bambino in classi comprtamentali Evitare una visione catastrofica dell insegnante verso il bambino negativizzando ogni suo ambito
10 Fase 3: osservazione strutturata per l analisi del comportamento problema Principio psicologico di base: ogni volta che un soggetto sperimenta un evento positivo (dal proprio punto di vista) l ultimo comportamento emesso, cioè quello che precede immediatamente la situazione nuova, si legherà sempre di più alla situazione-stimolo preesistente all emissione del comportamento. Dunque per l osservazione strutturata (usare scheda 10) è utile suddividere il comportamento negativo in: Tipo di comportamento problema Antecedenti (ciò che accade immediatamente prima all emissione de comportamento) Risposta dell ambiente (come reagisce l ambiente a quel comportamento) Conseguenze (descrizione delle reazioni del bambino)
11 Oltre a questo è utile capire in quale momento del giorno si manifestano più frequentemente quei comportamenti attraverso la compilazione della scheda 11.
12 Fase 4: riflessione sui dati raccolti Una volta compilate le griglie della fase precedente si passa all analisi dei dati e si possono ottenere indicazioni su: Probabili fattori scatenanti (antecedenti) del comportamento problema (ad es. rimprovero dell insegnante, lezione frontale prolungata ). Sarebbe bene evidenziare con uno stesso colore tali classi di eventi. Probabili fattori di rinforzo (risposta dell ambiente e conseguenze), (ad es. allontanamento del bambino ). Sarebbe bene evidenziare anche in questo caso una stessa classe si risposte al fine di capire la funzionalità di ogni classe.
13 Distribuzione dei comportamenti problema nella giornata e nella settimana: permette di individuare i momenti della giornata o le attività più a rischio. Le riflessioni effettuate potranno essere estese agli aspetti cognitivi sottostanti e potranno coinvolgere il bambino stesso ed eventualmente la classe
14 Fase 5: intervento L intervento ha lo scopo di: Anticipare il verificarsi dei comportamenti problema Ridurre e/o eliminare le risposte dell ambiente che rinforzano l emissione dei comportamenti problema Ad es. se una spiegazione lunga che utilizza solo elementi verbali scatena l interruzione del bambino, si può anticipare tale reazione usando più codici nella spiegazione, chiamando in causa il bambino con diversi esempi Per le risposte dell ambiente che sono fattori di rinforzo è necessario ridurle con strategie alternative. Importante è promuovere la riflessione dei bambini rispetto alle situazioni che precedono e favoriscono l insorgenza dei comportamenti indesiderati e rispetto agli effetti che la risposta dell ambiente ha verso il loro comportamento, aumentando il loro senso di autoefficacia.
15 Fase 6: verifica dei risultati La verifica dei risultati ottenuti andrebbe effettuata a distanza di 2 mesi dalla prima osservazione attraverso le schede 10 e 11. Si considera se vi è stata una riduzione qualitativa e quantitativa dei comportamenti problema.
16 Esempio di osservazione e analisi funzionale: il caso di Paolo La richiesta di intervento per un bambino che ha gravi difficoltà di attenzione assieme a una ancor più problematica iperattività, giunge al Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell ULSS di appartenenza su richiesta delle insegnanti di una classe seconda. Al colloquio dello psicologo con loro, queste ultime lamentano la situazione insostenibile che si è venuta a creare nella loro classe a causa del comportamento di un bambino che sembra far di tutto per rendere loro la vita impossibile. Non sembra interessato alle lezioni tanto che distoglie quasi subito l attenzione per alzarsi o mettersi a giocare; svolge solo saltuariamente i compiti e generalmente in modo inaccurato e parziale; inoltre, non segue le principali regole della classe, inventandosene altre tutte sue.
17 Anche i compagni ne sembrano disturbati, tanto che i rispettivi genitori hanno cominciato a lamentarsi per il timore che tali atteggiamenti possano da un lato fungere da modello negativo per i propri figli, dall altro rallentare il programma scolastico. Le insegnanti sono molto infastidite soprattutto dall atteggiamento di Paolo, che definiscono irritante per quel suo costante disinteresse verso tutto ciò che esse propongono. Si dimostrano inoltre preoccupate per la comparsa di comportamenti aggressivi nei confronti dei compagni di classe, sia durante le lezioni che durante l intervallo e temono che prima o poi la situazione possa degenerare. Il rendimento scolastico naturalmente è insufficiente, anche se il bambino sembra più portato per la matematica, dove perlomeno, inizialmente accoglie le attività proposte. In effetti, sostengono le insegnanti, se qualcuno gli si mette accanto e lo segue personalmente, Paolo riesce a fare qualche cosa di più, ma la presenza di certi suoi comportamenti disturbanti, inopportuni e a volte aggressivi fanno perdere la voglia di aiutarlo.
18 Se interrogato rispetto ai motivi che lo spingono a comportarsi in questo modo, a non terminare mai i compiti, a disinteressarsi di tutto, egli non sa rispondere (o, le insegnanti si domandano, forse non vuole), per poi mettere il broncio e stare per conto suo. In effetti, esse sostengono, un altra sua caratteristica è l oscillare spesso da uno stato emotivo (es. euforia) all altro (tristezza, desiderio di isolamento). All inizio esse riprendevano ogni suo comportamento, poi però hanno gettato la spugna perché sembrava non servisse comunque a niente.
19 Osservazione e analisi funzionale
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22 L osservazione strutturata va eseguita per ogni classe di comportamento problema, nel caso di Paolo sarà effettuata l osservazione su 5 classi di comportamento.
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25 OSSERVAZIONI NETTA PREVALENZA DI COMPORTAMENTI DISTURBANTI DURANTE LE LEZIONI DI ITALIANO E STORIA TENDENZA AD EMETTERE COMPORTAMENTI NEGATIVI IN PROSSIMITA DELL INTERVALLO E DELLA FINE DELLE LEZIONI NELLO SPECIFICO: EMISSIONE DI COMPORTAMENTI PROBLEMATICI PREVALENTEMENTE QUANDO: L ATTENZIONE DELL INSEGNANTE E RIVOLTA ALTROVE O IL BAMBINO NON PUO ESSERE CONTROLLATO/MONITORATO DIRETTAMENTE VI SONO SITUAZIONI DISORGANIZZATE (ES. CAMBIO DI LEZIONE, PIU PERSONE IN PIEDI.) VI E UNA SPIEGAZIONE TROPPO PROTRATTA O VEROSIMILMENTE POCO CHIARA IL BAMBINO VAGA PER LA CLASSE O NON E IMPEGNATO
26 INIBIZIONE DEL COMPORTAMENTO PROBLEMA QUANDO: IL BAMBINO VIENE PUNTUALMENTE RIPRESO ED IL COMP. BLOCCATO SUL NASCERE VENGONO FORNITE INDICAZIONI SPECIFICHE RISPETTO A QUANTO CI SI ASPETTA DA LUI VIENE GRATIFICATO CI SI ASSICURA DEL LIVELLO DI COMPRENSIONE LE ASPETTATIVE NEI SUOI CONFRONTI SONO POSITIVE
27 Homework per il 5 incontro del Provare a svolgere l osservazione e l analisi funzionale del bambino/ragazzino di riferimento usando le schede consegnate.
28 Grazie per l attenzione
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