Insieme per. Martina Furfaro L19

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1 Insieme per Martina Furfaro L19

2 Problema: Integrare nel gruppo un bambino con disturbo autistico. «La scuola e un qualunque contesto educativo sono chiamate ad assumere una particolare struttura: essere costituiti da persone impegnate perché tali ambienti siano accoglienti, luoghi dove ciascuno è accettato per quello che è, compreso e valorizzato nelle proprie potenzialità». Rosati (2015)

3 Introduzione. Il gruppo classe, in un contesto come l asilo nido, si può dire che sia la prima forma di gruppo in cui il bambino viene immerso. Per questo è importante che egli apprenda fin da subito, anche se in maniera inconsapevole, il significato di valori quali la condivisione, la collaborazione, il rispetto, l unione. Se diventa in grado di instaurare interazioni serene e gratificanti già all età di 3 anni, le sue relazioni sociali non potranno che essere altrettanto positive anche in futuro.

4 Macroprogettazione: Target: bambini in età prescolare (3 anni) Durata: una settimana Periodo: nel corso dell anno scolastico Frequenza: tutti i giorni Numero partecipanti: 10 bambini Setting: aula scolastica Tipologia di docenti/animatori/esperti: maestra affiancata dall insegnante di sostegno

5 La presenza di un individuo con un disturbo dello sviluppo come l autismo, o con qualsiasi tipo di handicap, può essere vissuta con difficoltà soprattutto dagli insegnanti, i quali però sono allo stesso tempo anche responsabili di una adeguata integrazione di tutti bambini all interno del gruppo classe. E loro dovere perciò adoperarsi per quanto possibile nel fare in modo che non sorga nessun tipo di atteggiamento discriminatorio.

6 Finalità: Obiettivi educativi: Integrare in modo cooperativo un elemento con autismo all interno del gruppo classe. Collaborazione di fronte alle avversità. Fare delle diversità dei punti di forza. Amalgamare il gruppo.

7 1 intervento educativo: LE(t s) GO! L uso dei Lego durante i gruppi terapeutici per i bambini con autismo, porta ad un miglioramento delle abilità sociali e delle capacità di gioco. I mattoncini del giocattolo del marchio LEGO offrono un aspetto ripetitivo e una forma strutturata nella di routine di gioco che molti bambini con autismo trovano attraente.

8 Ad ogni partecipante viene assegnato un ruolo, e i ruoli vengono ruotati durante lo svolgimento della terapia: Ingegnere sovrintende alla progettazione e si assicura che sia eseguita Builder mette insieme i mattoni Fornitore tiene traccia del tipo e colore dei mattoni che sono necessari e dà i mattoni al costruttore Direttore fa in modo che il team lavori insieme e comunichi.

9 La terapia con i Lego ottiene un beneficio a lungo termine maggiore quando si incorpora i fondamenti della terapia del gioco: Strutturazione di uno spazio e determinazione di una quantità di tempo dedicata all attività; Utilizzare per quanto possibile la comunicazione non verbale; Utilizzare un linguaggio dichiarativo piuttosto che comandi o domande; Collaborazione e incitamento ad ogni passo dell attività; Incoraggiare la collaborazione e il gioco di finzione.

10 Obiettivi e strumenti: ü La comunicazione verbale e non verbale ü Attenzione congiunta ü Messa a fuoco sul compito ü Condivisione e alternanza di turno ü Collaborazione e problem- solving

11 Contenuti: Ø In questo modo si noterà un miglioramento delle abilità sociali, creative, comunicative e di cooperazione.

12 2 intervento educativo: Il corpo umano L insegnante disegna i contorni di un grande corpo umano. Assegna in seguito una parte del corpo ad ogni bambino. Ciascun bambino dovrà indicare la parte posseduta sul proprio corpo e poi posizionarla nel posto giusto sul disegno.

13 Obiettivi: Strumenti: ü Team work ü Apprendimento collettivo ü Collaborazione ü Cartellone con disegno del corpo umano ü Pennarelli ü Disegni delle varie parti da applicare

14 Contenuti: Ø Oltre ad essere di carattere cognitivo, questo esercizio permette di attribuire un ruolo specifico e singolare a ciascun bambino. Ø Quest ultimo potrà capire il valore del proprio contributo per il raggiungimento del risultato finale.

15 3 intervento educativo: Piccoli animali L insegnante chiede ai bambini quale sia il loro animale preferito. Ciascun bambino dovrà a turno raggiungere un punto dell aula facendo il verso e simulando con i movimenti del corpo l animale scelto. Vince chi lo fa meglio. Il vincitore deciderà poi gli animali successivi da imitare.

16 Obiettivi: Strumenti: ü Capacità interpretativa ü Movimento ü Creatività ü Il corpo e la voce dei bambini stessi

17 Contenuti: Ø È un modo alternativo di fare movimento che lascia spazio alla creatività. Ø Il gioco di ruoli stimola il bambino a mettersi nei panni altrui.

18 4 intervento educativo: ho bisogno di te! Il bambino con deficit si isola o si rifiuta di fare qualche attività: l insegnante prova a responsabilizzarlo o a dargli un ruolo particolare. L insegnante dirà: «Avevo proprio bisogno di un aiutante ti va di farlo tu?» facendosi sostituire in qualche attività che avrebbe svolto lei stessa (consegnare i pennarelli per disegnare, sistemare le sedie, ecc.). Il bambino in questione si sentirà valorizzato e farà di tutto per dare il proprio contributo. Oppure: «Il tuo compagno ha bisogno di una mano, vuoi aiutarlo tu?».

19 Obiettivi: Strumenti: ü Canalizzazione dell emozione negativa ü Responsabilizzazione ü Variano in base all attività svolta al momento dalla classe.

20 Contenuti: Ø Si orienta positivamente l energia del bambino in qualcosa di utile. Ø Viene valorizzato di fronte agli altri compagni con i quali possono verificarsi difficoltà di interazione.

21 5 intervento educativo: il ritratto Consegnare ad ogni bambino una foto di un compagno di classe. L insegnante proverà ad aiutare ognuno di loro a turno, a descrivere il compagno nella foto facendo un identikit. Il resto della classe deve indovinare di chi si tratta. Vince chi indovina per primo il bambino presente in foto.

22 Obiettivi: Strumenti: ü Capacità di percezione dell altro ü Capacità descrittiva ü Capacità osservativa ü Fotografia del volto dei bambini

23 Contenuti: ü Può essere un modo per imparare a osservare e riconoscere le caratteristiche fisiche. ü Stimola lo spirito d osservazione.

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