LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
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- Aureliana Valsecchi
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1 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI 2007
2 LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Nell ambito dell attività quotidiana di assistenza e soccorso da parte dei dipendenti della Croce Rossa Italiana, la movimentazione carichi risulta essere uno dei rischi di mansione da considerare; sebbene in base ad una specifica esperienza professionale, tale rischio rapportato e confrontato con quello degli operatori sanitari d ospedale che hanno analoga attività (reparto lungodegenti, rianimazione, fisioterapia, pronto soccorso), risulterebbe in base agli indici di pericolosità ed a secondo dei casi, di basso o medio valore. Si è provveduto pertanto alla valutazione del suddetto rischio. Questo fattore di rischio è riscontrabile in due attività : quella di primo soccorso e assistenza sanitaria ; quella di stoccaggio e movimentazione materiale nei magazzini e depositi. Per la prima attività si è di fronte a situazioni dove il carico di lavoro fisico è tale da provocare eccessivo affaticamento o rischi dorso-lombari, torsione del tronco, movimenti bruschi, posizioni instabili, poiché vi sono situazioni nelle quali il paziente non è collaborativo, presenta peso considerevole, vi è scarsità di personale di supporto, non vi è una presa agevole, le condizioni ambientali non sono favorevoli (scale ripide, porte strette, corridoi disagevoli ); tutti questi fattori, sovente presenti anche contemporaneamente, contribuiscono a suggerire una stima del rischio considerevole, quando presente; Un efficace strumento di prevenzione attualmente utilizzato è la formazione ed addestramento del personale operante, inoltre devono essere presenti strumenti di ausilio minore quali: cinture ergonomiche teli ad alto scorrimento sollevatori Nel programma di attuazione delle misure di sicurezza sono previsti, ove possibili, ulteriori sollevatori meccanici, cinture per migliorare la presa del paziente e soprattutto una formazione per i soggetti a maggior rischio. Per la seconda tipologia di attività si provvede affinchè si eviti la manipolazione e movimentazione senza ausilio di mezzi meccanici di pesi superiori a 30 Kg. per gli uomini e 20 Kg. per le donne, inoltre la forma e il volume dei carichi permettono di afferrarli con facilità e la struttura esterna non comporta rischio di lesioni, inoltre la forma, le dimensioni, degli oggetti sono tali da consentire la manipolazione in sicurezza e gli spigoli acuminati o taglienti sono protetti da involucro durante il trasporto. Nei locali di stoccaggio materiali i pavimenti devono essere idonei alle attività fisiche mentre in alcuni casi lo spazio libero in verticale non permette l'agevole svolgimento della mansione; 2
3 Anche per il personale di magazzino e per quei lavoratori soggetti alla movimentazione dei carichi sono previsti specifici corsi di formazione. Il rischio connesso alla mansione di autista soccorritore è costituito da: Scivoloni, incespicamenti, cadute, urti Movimentazione carichi in caso di effettuazione di movimenti non corretti Assistenza a pazienti dementi o in stato di agitazione psicomotoria Mediamente la probabilità di un evento negativo è bassa/limitata e la gravità medio/bassa. La prevenzione del rischio movimentazione manuale dei carichi Nel sollevamento dei carichi è necessario seguire alcune regole Il peso da sollevare deve essere il più aderente possibile al proprio corpo Dalla posizione accovacciata sollevare il peso facendo forza con le gambe La schiena non deve essere mai curvata Altre regole per la sicurezza sono: Accertarsi di essere in equilibrio stabile Non ruotare il corpo Chiedere l aiuto ad altri se necessario Fare attenzione che il pavimento sia ben asciutto Un opuscolo informativo relativo ai rischi connessi con la mansione viene prodotto in allegato. Tale opuscolo viene consegnato a tutti gli operatori. 3
4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI La valutazione richiede strumenti di analisi oggettivi e metodologie compatibili ed assimilabili all attività lavorativa svolta. Pertanto va evidenziata l impossibilità di utilizzare metodologie consolidate per la movimentazione manuale di oggetti, quale ad esempio quella del NIOSH; si deve infatti differenziare la valutazione dei rischi per la movimentazione manuale di tipo industriale, dalla valutazione nei reparti e soprattutto più in generale ove il carico sia costituito da pazienti. Per le specifiche attività di soccorso ed assistenza svolte dal personale di Croce Rossa, la valutazione è stata effettuata mediante l impiego della metodologia MAPO e del suo relativo indice, che risulta il più verosimile ed assimilabile per le suddette attività svolte, poichè permette di valutare il rischio derivante dalla movimentazione dei pazienti in reparti sanitari specifici (lungodegente, pronto soccorso, rianimazione, fisioterapia). Inoltre nella valutazione si sono presi in considerazione anche gli aspetti indicati dall Allegato IV del D.Lgs. 626/94 e più precisamente: 1. Caratteristiche del carico La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti: - il carico è troppo pesante (kg 30); - è ingombrante o difficile da afferrare; - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; - può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. 2. Sforzo fisico richiesto Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: - è eccessivo; - può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; - può comportare un movimento brusco del carico; - è compiuto con il corpo in posizione instabile. 3. Caratteristiche dell'ambiente di lavoro Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: 4
5 - lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta; - il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o di scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore; - il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione; - il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi; - il pavimento o il punto di appoggio sono instabili; - la temperatura, l'umidità o la circolazione dell'aria sono inadeguate. 4. Esigenze connesse all'attività L'attività può comportare un rischio tra l'altro dorso-lombare se comporta una o più delle seguenti esigenze: - sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; - periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente; - distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; - un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore. Fattori individuali di rischio Il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi: - inidoneità fisica a svolgere il compito in questione; - indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore; - insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione. L indice MAPO è un numero risultante da una formula che tiene conto, per ciascun reparto, di una serie di fattori che sono così riassumibili: NC, numero di pazienti non collaboranti (non in grado di utilizzare gli arti superiori e inferiori); Op, numero degli operatori presenti nei tre turni; PC, numero dei paziente parzialmente collaboranti (con residue capacità motorie); FS, qualità e numero dei sollevatori presenti nel reparto. FS è: Pari a 2 se non sono presenti almeno un sollevatore ogni 8 pazienti (insufficienti); Pari a 4 se inadeguati oltre che insufficienti; Pari a 0,5 se sufficienti o adeguati. FA, presenza di ausilii minori (teli ad alto scorrimento, rulli, cinture ergonomiche).tale fattore è: Pari a 0,5 se sono tutte e tre presenti le tipologie di ausilii nel reparto; Pari a 1 negli altri casi. FC, fattore carrozzine. Devono avere larghezza inferiore a cm. 70, frenabilità, schienale non ingombrante, braccioli removibili. Il fattore è: 5
6 Pari a 0,75 se è presente nel reparto una carrozzina per ogni paziente non autosufficiente; Pari a 2 se insufficienti o inadeguate; Compreso tra 0,75 e 2 negli altri casi. Famb, caratteristiche ambientali del reparto. Per essere adeguato un reparto deve avere bagni idonei all handicap e camere di degenza con letti aventi distanza tra loro e pareti laterali di almeno 90 cm. spazi in fondo di almeno 120 cm. e distanza tra letto e pavimento di almeno 15 cm. Inoltre i letti devono essere con comandi accessibili, con 4 ruote. Le poltrone devono avere altezza maggiore di 50 cm. FF, formazione. Il fattore è: Pari a 0,75 se adeguata; A 1 se è stata fatta solo informazione; A 2 se non è stata effettuata. Il valore dell indice MAPO è ottenuto dalla seguente formula: MAPO = (NC/Op x FS + PC/Op x FA) x FC x Famb x FF Per applicare questa metodica si è quindi assimilata l attività di ciascun centro operativo della CRI a quella di un reparto sanitario specifico, per il quale l indice MAPO è stato creato, avendo l accortezza di assegnare i valori dei vari fattori componenti la formula, con criteri di similitudine. Pertanto per reparto è stato considerata la sede operativa, mantenendo sempre il turno lavorativo (scelto sempre il peggiore in termini di minor personale a disposizione e maggior numero d interventi effettuati) come unità temporale di valutazione del grado di rischio e come pazienti sono stati considerati gli interventi eseguiti durante il turno, pertanto i pazienti non sono contemporaneamente presenti, ma lo sono consecutivamente, inoltre: NC è considerato il numero di persone soccorse non collaborative, sia che fossero programmate (dializzati, persone trasportate per esami da e verso gli ospedali ) che occasionali durante il turno lavorativo, facendo una stima in eccesso rispetto agli interventi medi; OP è indicato il numero di dipendenti (ed in alcuni casi anche di volontari quando questi operano in regime misto) presenti per turno; PC è indicato il numero di persone soccorse complementari ai NC, del totale del relativo turno di lavoro; FS è stato indicato 2, poiché pur avendo i sollevatori, in alcuni casi non programmati ci si può trovare di fronte alla necessità di un sollevatore non a disposizione; FA è stato indicato a 0,5 poiché sono sempre disponibili gli ausili minori FC è stato indicato a 0,75 poiché la carrozzina è sempre disponibile per ciascun intervento; Famb è stato valutato a 1,5 il caso peggiore poiché le condizioni d intervento sono quasi sempre disagevoli: FF è stato indicato a 1 poiché si è considerata solo l informazione del personale, con opuscolo distribuito, in attesa di farlo diventare 0,75 e quindi diminuire l indice di rischio, con la formazione specifica prevista. 6
7 Al fine di valutare tutti i parametri necessari alla definizione dell indice MAPO si sono indagati i seguenti aspetti al fine di avere un quadro il più possibile aderente alla realtà operativa: entità della disabilità del paziente; tipo di operazione di movimentazione effettuata; frequenza giornaliera delle attività di sollevamento; presenza, inadeguatezza o assenza di attrezzature e ausilii per il sollevamento numero e tipo di interventi giornalieri medio numero di non collaboranti giornalieri medio tipologia e qualità degli ambienti operativi formazione degli operatori; Sulla base delle informazioni ottenute si è poi proceduto ad attribuire i singoli punteggi alle varie voci che compongono l Indice MAPO avendo come regola, come precedentemente menzionato, quella di valutare sempre le condizioni operative più gravose e disagevoli. Dall esame della situazione si può evidenziare il fatto che pur avendo effettuato la valutazione considerando le condizioni meno favorevoli, la soglia risulta essere ampiamente sotto quella di rischio significativo (valore 5) 7
8 VALUTAZIONE TIPO NC Op FS PC FA FC Famb FF ,5 0,75 1,5 1 MAPO = 4,13 Sorveglianza Sanitaria (ART. 48, comma 3, lettera c) Il personale di assistenza a rischio viene sottoposto a controlli clinici con periodicità biennale. La sorveglianza sanitaria prevede: - VISITE MEDICHE PREVENTIVE/PERIODICHE - ACCERTAMENTI INTEGRATIVI 8
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