Decreto legislativo n 81 del 9/04/2008

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1 Decreto legislativo n 81 del 9/04/2008. TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (artt )

2 Patologia dell apparato MUSCOLO-SCHELETRICO Per disturbi muscolo-scheletrici (DMS) si intendono, genericamente un insieme di disturbi: mal di schiena, dolori al collo, dolori alle braccia, che possono manifestarsi in modo acuto o cronico, e possono coinvolgere ossa muscoli tendini legamenti, etc. Malattie e disturbi muscolo-scheletrici sono assai diffusi nei lavoratori di tutti i settori: INDUSTRIA, AGRICOLTURA, TERZIARIO. Secondo dati NIOSH sono la principale causa di limitazione lavorativa nelle persone con meno di 45 anni e una delle principali cause di assenze per malattia, cure, cambiamenti di lavoro, invalidità. Il che comporta notevoli costi economici e sociali per lo Stato (spesa sanitaria e previdenziale) e per i datori di lavoro (perchè riducono l efficienza aziendale).

3 Quasi il 24% dei lavoratori dell Unione Europea soffre di mal di schiena e il 22% lamenta dolori muscolari. Negli USA determinano una media di 29 giorni di assenza/anno per malattia ogni 100 lavoratori Nei paesi Scandinavi la media è di 36 giorni/anno per 100 lavoratori, e il 25% delle pensioni di invalidità è dovuta a patologia cronica della colonna vertebrale, specie del tratto lombo-sacrale. In Italia (dati ISTAT) le SINDROMI ARTROSICHE sono le malattie croniche più diffuse. Sono al 2 posto tra le cause di invalidità civile e al 1 posto come causa di richiesta di parziale INIDONEITA al lavoro specifico.

4 Le affezioni acute (BLOCCO LOMBARE, B. SACRALE, DISTRAZIONI, ERNIE, ETC.) sono al 2 posto dopo la Patologia Respiratoria (comprese anche le sindromi influenzali). Il 60 70% degli infortuni sul lavoro è rappresentato dalla lombalgia acuta. Poiché è ormai certo il rapporto tra MOVIMENTAZIONE Poiché è ormai certo il rapporto tra MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI e aumento del RISCHIO di contrarre Patologie Acute e Croniche dell Apparato Locomotore, ed in particolare della colonna vertebrale. Per tale ragione è molto importante una normativa precisa di regolamentazione, atta a tutelare tutti i lavoratori in generale, e specialmente alcune categorie più a rischio: adolescenti, donne in gravidanza, lavoratori già affetti da patologie del rachide di diversa gravità.

5 DL.GS 81/08 CAPO 1 - DISPOSIZIONI GENERALI Art. 167 Campo di applicazione 1. Le norme del presente titolo si applicano alle attivita lavorative di movimentazione manuale dei carichi che comportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari. 2. Ai fini del presente titolo, s'intendono: a) movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o piu' lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari; b) patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari.

6 Art. 168 Obblighi del datore di lavoro DL.GS 81/08 c.1 Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessita' di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori c.2 Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi, tenendo conto dell'allegato XXXIII, ed in particolare:

7 d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all'allegato XXXIII. c.3 Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalita' del presente articolo e dell'allegato XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si puo' fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.

8 Art Informazione, formazione e addestramento 1. Tenendo conto dell'allegato XXXIII, il datore di lavoro: a) fornisce ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre caratteristiche del carico movimentato; b) assicura ad essi la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità' di corretta esecuzione delle attività'. 2. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori l'addestramento adeguato in merito alle corrette manovre e procedure da adottare nella movimentazione manuale dei carichi.

9 PRECEDENTI NORMATIVI Una antica legge, la n. 635 del 1934, determinava in 20 Kg il peso massimo sollevabile dalle donne adulte. La Legge D.Lgs 151/01sulla tutela delle lavoratrici madri stabilisce che le donne in gestazione non devono essere adibite al trasporto e al sollevamento di pesi. La Legge 977/67 relativa al lavoro dei fanciulli (minori di 15 anni) e degli adolescenti (minori di 18 anni) determinava i pesi massimi trasportabili dagli stessi, differenziando per sesso: fanciulli M = 10 Kg; F = 5 Kg; adolescenti M = 20 Kg; F = 15 Kg).

10 LA NORMATIVA ex D.Lgs 626/94 determinava il limite di peso sollevabile in 30 Kg per i maschi adulti e in 20 Kg per le femmine adulte, distinguendo anche in funzione dell età oltre che del sesso. ETA maschi femmine > Kg 20 Kg Kg 15 Kg

11 Nel D.Lgs 81/08 sparisce il riferimento al peso limite di 30 Kg, ma viene introdotto l uso, come criterio di valutazione di 3 standard: Norme ISO 11228, parti 1, 2, e 3. Le norme costituiscono il metodo e la guida per valutare azioni di sollevamento e trasporto (parte 1), azioni di traino e spinta (parte 2) e azioni di movimentazione di carichi di peso inferiore a 3 Kg (movimenti ripetitivi, parte 3). La norma ISO parte 3 inserisce la valutazione dei movimenti ripetitivi (indice OCRA) a pieno titolo fra gli obblighi previsti dalla legge.

12 QUANDO SI DEVE CONSIDERARE PRESENTE IL RISCHIO DA MMC Sotto il profilo applicativo le procedure di valutazione potranno rivolgersi a: carichi di peso superiore ai 3 Kg. azioni di movimentazione che vengono svolte in via non occasionale (frequenze medie di 1 volta ogni ora nella giornata lavorativa tipo). Dove esistono SERIE OMOGENEE di posti e modalità di lavoro si procederà ad una valutazione campionaria, che sarà considerata rappresentativa dell intera serie da analizzare.. Per le azioni di tipo OCCASIONALE (specie SOLLEVAMENTO) si valuterà il semplice superamento del valore massimo consigliato per le diverse fasce di età e di sesso.

13 ELEMENTI DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO (Allegato XXXIII del D.Lgs 81/08) CARATTERISTICHE DEL CARICO Pesante, ingombrante o difficile da afferrare, è in equilibrio instabile o c è la possibilità di spostamento del contenuto; necessità di torsioni o inclinazioni del corpo a causa della posizione; può comportare possibilità di lesioni per il lavoratore in caso di urto. SFORZO FISICO RICHIESTO Sforzo eccessivo, necessità di movimenti di torsione; vi è la possibilità di movimenti bruschi del carico, necessità di compiere lo sforzo con instabilità della posizione.

14 CARATTERISTICHE DELL AMBIENTE DI LAVORO spazio insufficiente, pavimento ineguale con rischio di inciampo o scivoloso, altezza non corretta, non buona posizione, piano di lavoro a diversi livelli, pavimento o punto di appoggio instabili, temperatura, umidità o ventilazione inadeguate. ESIGENZE CONNESSE ALL ATTIVITA l attività può comportare rischio di patologie qualora gli sforzi fisici siano troppo frequenti o troppo prolungati, con un periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente; distanze troppo grandi di sollevamento, abbassamento o di trasporto; ritmo di lavoro imposto da un processo e che non può essere modulato dal lavoratore.

15 Elementi di riferimento per la valutazione del rischio FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO Il lavoratore può correre un rischio in caso di : - inidoneità fisica a svolgere il compito - indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore - insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell addestramento 3) Riferimenti a norme tecniche (ISO 11228, parti 1, 2,

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