La centrale dei rischi di Banca d Italia: lo specchio del comportamento creditizio delle imprese.
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- Saverio Piva
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1 La centrale dei rischi di Banca d Italia: lo specchio del comportamento creditizio delle imprese. Le informazioni rilevate dalla centrale dei rischi di Banca d Italia sono il biglietto da visita dell impresa, dalla valenza determinante, soprattutto per le PMI e le micro imprese, rispetto ai dati contabili, sia nell ambito del processo di accettazione del credito, che nelle fondamentali fasi della revisione e del monitoraggio. Essa è un sistema informativo gestito dalla nostra banca centrale con l obiettivo di rappresentare l indebitamento della clientela delle banche ed intermediari finanziari. Perché tali informazioni sono così importanti? Esse sono disponibili per le banche attraverso un flusso continuo ed automatico; presentano un elevata fruibilità ed un aggiornamento molto frequente nel tempo (lag temporale 40 giorni: come dire? Alla data di redazione del presente articolo le banche hanno a disposizione i dati al ). Si dice che tale livello informativo presenti un alto grado di prossimità temporale ai reali accadimenti aziendali ed un alto grado di rappresentatività dei fenomeni aziendali. In altri termini, la centrale dei rischi è un contenitore di informazioni molto vicine all impresa in termini sia rappresentativi che temporali. Ciò che essa rappresenta è l effetto di ciò effettivamente sta verificandosi nella gestione aziendale. Nell ambito delle aree informative rilevanti per la valutazione ed il monitoraggio del merito di credito a disposizione di una banca, esse rappresentano il core dell analisi andamentale, che consente di valutare lo status delle relazioni creditizie dell impresa, più in particolare l andamento del rapporto con il sistema bancario. Quali sono gli obiettivi che l analisi bancaria della centrale dei rischi si pone? Analisi della struttura dell indebitamento finanziario dell impresa verso il sistema bancario nel suo complesso Qualità delle linee di fido in essere. Orbene ci chiediamo: come le banche interpretano le informazioni presenti nella centrale dei rischi? Facciamo degli esempi.
2 ESEMPIO A La nostra impresa è affidata dal sistema bancario con le seguenti forme tecniche, al dicembre 2015: Fido in c/c di 500mila Anticipazione su fatture 3milioni I suddetti importi si definiscono accordati. Tali forme presentano i seguenti utilizzi, che rappresentano l effettivo debito verso il sistema bancario, sempre al dicembre 2015: Fido in c/c: 498mila Anticipazioni su fatture: 500mila Ipotizzando un anno prima (dicembre 2014) i medesimi accordati, gli utilizzi, invece, sono notevolmente differenti: Fido in c/c: 50mila Anticipazioni su fatture: 2milioni Come leggere la suddetta dinamica negli accordati e negli utilizzati? Dunque, nell arco di un anno, si assiste ad uno spostamento negli utilizzi dalle linee di anticipazioni su fatture alle linee di scoperto in c/c. 1^ Interpretazione (ottimista): crescita del grado di autonomia finanziaria dell impresa, per effetto di un aumentata capacità della gestione caratteristica di produrre cash flow ed una modifica nelle politiche di finanziamento da forme che soddisfano i fabbisogni di capitale circolante (il magazzino, i crediti commerciale ed i debiti della stessa natura) a forme di copertura dei fabbisogni tesoreria (i temporanei scompensi tra entrate ed uscite di cassa) 2^ Interpretazione (pessimista): per effetto di un peggioramento della capacità della gestione caratteristica di produrre flussi di cassa l impresa utilizza quasi completamente le linee di cassa, il turnover si è contratto e l impresa dispone di minor portafoglio commerciale da scontare.
3 ESEMPIO B Al dicembre 2015 a nome della nostra impresa si riscontra una segnalazione per derivati finanziari di 300mila. Leggiamo tale segnalazione: Si tratta del credito vantato dal sistema bancario nei confronti della nostra impresa (il fair value) per operazioni di derivati negoziati sul mercato over the counter. Non si tratta di una uscita di cassa certa, il fair value del derivato dipende dalla evoluzione futura delle grandezze sulle quali esso è iscritto. Se i derivati sono semplici possiamo anche apprezzarne la durata contrattuale (ad esempio oltre 5 anni) e quella residuale (oltre un anno). Quindi, ci chiederemo; esiste una funzione finanziaria evoluta all interno dell organigramma aziendale in grado di gestire la complessità di contratti derivati? ESEMPIO C La centrale fornisce anche il numero degli enti finanziari segnalanti Al dicembre 2015 la nostra impresa viene segnalata da 7 enti. Le banche che hanno concesso affidamenti sono complessivamente 5. Cosa è successo? Quali possono essere gli altri due enti segnalanti? Se alcune banche hanno fatto ricorso ad operazioni di cessioni dei predetti mutui ad altri enti finanziari a ciò autorizzati (le c.d. cartolarizzazioni), per il mese in cui è avvenuta la cessione, l operazione sarà segnalata dalla banca cedente e dall intermediario cessionario e, quindi, si registreranno segnalazioni doppie. E quindi una segnalazione di per sé negativa? Certamente NO!
4 ESEMPIO D Al dicembre 2015 a nome della nostra impresa si riscontra la seguente segnalazione per fido in c/c: a) Accordato non operativo 50mila b) Accordato operativo zero c) Utilizzato 30mila d) Sconfinamento 30mila Come possiamo interpretare lo sconfinamento? Ha un accezione negativa? È probabile che un analogo accordato di 50mila, reso operativo cioè contrattualizzato nei mesi precedenti, sia scaduto nel mese di dicembre e la banca ne abbia deliberato il rinnovo nel medesimo mese. Se il perfezionamento del nuovo contratto di fido in c/c non avviene entro la fine dello stesso mese, si riscontrerà l utilizzo sconfinante che avrà, quindi, natura meramente tecnica e, quindi, non rappresenterà un effettivo deterioramento del merito di credito della nostra impresa. ~ Quindi, riassumendo, la centrale rischi consente di focalizzare l attenzione su dati quantitativi e qualitativi relativi al rapporto intrattenuto dall impresa con il sistema bancario sotto i seguenti profili: anomalie gravi (sofferenza, passaggi a perdita, presenza di procedure concorsuali) tensioni di utilizzo numero delle banche segnalanti sconfinamenti sul sistema andamento e durata degli sconfinamenti inserimento del singolo istituto di credito andamento del ricorso al credito incoerente rispetto ai volumi Data la sua importanza oggi è necessario che anche gli attori non bancari (imprese, confidi e professionisti) utilizzino i dati della Centrale dei Rischi nel modo più corretto ed ampio possibile. L approccio alla Centrale dei Rischi deve essere proattivo perché essa deve essere vista a servizio anche del mondo non finanziario, come strumento per meglio comprendere la qualità delle relazioni creditizie con il sistema bancario e come mezzo per accedere al credito più facilmente ed a minori costi. In altre parole, per l impresa, una centrale dei rischi pulita è un bel biglietto da visita! Cosa significa? Come ragionano normalmente le banche?
5 Esse ritengono elementi positivi: a) Utilizzi sulle linee di credito a breve termine (scoperti in c/c anticipazioni su ri.ba./fatture) che mediamente non superano il 70% dell accordato b) Mutui storicamente in regolare ammortamento c) Assenza di sconfinamenti sulle linee di scoperto in c/c d) Crediti commerciali anticipati dal sistema bancario che alle scadenze sono regolarmente incassati (il portafoglio clienti della nostra impresa è di buona qualità). Non da ultimo l analisi qualitativa e quantitativa delle informazioni rilevate in Centrale dei Rischi concorre alla determinazione del rating interno, con differenti pesi a seconda delle dimensioni dell impresa. La Best Practice vede l imprenditore, anche tramite il proprio consulente di fiducia, trasmettere alla banca la propria centrale dei rischi rielaborata e spiegata attraverso una specifica relazione che spieghi in maniera dettagliata determinati dati o informazioni, nonché le dinamiche di segnalazione. La Centrale Rischi, seppur utilissima, tuttavia apre un angolo visuale sull azienda molto ristretto in quanto non permette di esprimere giudizi sulle caratteristiche generali dell attività di business aziendale. Possiamo, quindi, concludere che la centrale dei rischi è la rappresentazione (ex-post) degli effetti cioè ha la capacità di rappresentare tendenzialmente i fenomeni creditizi negativi senza metterne in luce le cause. Le cause sono da rinvenire, come già evidenziato, nelle caratteristiche specifiche, settoriali, strategiche e di struttura economico-finanziaria del business aziendale. In conclusione consentiteci di esprimere dove la Centrale Rischi pecca: essa da un lato recepisce le recenti innovazioni introdotte dall Autorità Bancaria Europea in tema concessioni a clientela in difficoltà finanziaria (la c.d. nozione di forbearance o tolleranza) obbligando gli intermediari a comunicare i relativi dati ma dall altro per ora non restituisce agli altri lettori della Centrale Rischi il relativo flusso informativo. Facciamo un esempio: un impresa manifesta difficoltà a pagare regolarmente le rate di un mutuo ipotecario per effetto di tensioni sulla liquidità nella gestione caratteristica. La banca, al fine di consentire un più agevole rientro nel debito, concede un allungamento della durata con rata più bassa: orbene il mutuo con durata allungata deve essere segnalato nel bilancio della banca come misura di tolleranza, ma non risulterà nella centrale dei rischi! Che senso ha questa dicotomia? In attesa di novità, nel prossimo futuro affronteremo a breve anche tale tematica! 4 marzo 2016 Autore: Roberto Josè Tortorelli
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