Il Friuli via da Trieste

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1 Anno 7, n. 2 Sabato 9 gennaio 2016 Editoriale I Friuli via da Trieste Notizie per il Friuli Il referendum per l abrogazione della Legge sugli enti locali Il referendum per le due province autonome del Friuli e di Trieste L autonomia provinciale di Trieste Identità linguistiche Friulano e lingue europee Sito sulle lingue a rischio La regione alpina Il sito plurilingue delle Azienda Sanitaria Attività Pagjinis furlanis Opinioni e documenti Il Friuli via da Trieste Quiando il senatore Tiziano Tessitori nell Assemblea costituente del 1947 vinse la battaglia per l autonomia del Friuli dal Veneto, per raggiungere l obbiettivo di salvare la nostra terra dall abbraccio opprimente dei poteri veneti, eredi dell azione di sfruttamento svolto per secoli dalla Repubblica di Venezia, fu costretto ad accettare il compromesso consistente nell accogliere l inserimento di Trieste. Ma la città giuliana allora era retta da un governo militare alleato, era stata costituita in Terrritorio Libero di Trieste, avviato verso l indipendenza, perciò al padre dell autonomia friulana apparve un compromesso certamente doloroso ma non gravido di conseguenze. Questo inserimento comunque creò gravi danni per il Friuli, che venne costituito in regione autonoma solo nel 1963, quando si chiarirono le sorti di Trieste, che alla fine tornò all Italia. Avere ritardato di 15 anni la costituzione della Regione spostò nel tempo i benefici che sarebbero derivati dall autonomia speciale per una terra in condizioni di grave depressione economica. La storia ha dimostrato che quell inserimento ebbe consegueze devastanti per la comunità friulana. L avere costretto in una unica realtà istituzionale due comunità e due territori profondamente diversi non poteva che avere conseguenze di notevole gravità per lo sviluppo di entrambe le realtà. Il Friuli e Trieste sono profondamente diverse. Trieste è una città marittima ristretta alle pendici del Carso in pochi chilometri quadrati, abitata da una popolazione che parla un dialetto veneto (per non parlare della minoranza slovena concentrata essenzialmente sulll altipiano), abitata da genti che provengono da tutto l Adriatico, che vivono essenzialmente di attività terziarie, di publico impiego e di pensioni, prive di una propria identità che non sia 1

2 quella del rimpianto del grande impero danubiano che ne fece le fortune e che fu distrutto dalla parima guerra mondiale. Il Friuli è un vasto territorio in buona parte montano, con una popolazione residente intorno a mille campanili, che parla una lingua, neolatina sì, ma lontanissima dall italiano, più vicina al francese, al provenzale e al catalano, che non al toscano che è diventata la lingua ufficiale dello Stato. E dotato di un forte senso di identità, di un sistema di valori e di comportmenti che sono l opposto di quelli triestini, è legato alla propria lingua e alla propria cultura, e vive di attività di produzione di beni materiali, proveniente in piccola parte da una florida agricoltura e soprattutto da un tessuto di medie e piccole imprese manifatturiere che in pochi decenni ha fatto del Friuli una delle regioni più sviluppate d Europa. Ma se il problema fosse solo quello delle differenze, foriere peraltro di contrasti ogni qualvolta si debba decidere sull uso delle risorse e sull adozione di politiche di intervento, si potrebbe ricorrere al non giuistificato e per nulla verificato argomento della complementarietà. Il fatto è che Trieste, in quanto sede del potere regionale, svolge una duplice deleteria azione. Da una parte esercita una azione di blocco di ogni attività inovativa che emerga dal Friuli, più creativo e dinamico, e questo sia per la mentalità arretrata che domina il mondo politico e soprattuto burocratico del capoluogo, sia perché si deve trovare in ogni occasione un meccanismo di equilibrio e di compensazione se la iniziativa nasce dal Friuli. Dall altra la burocrazia svolge una continua anche se forse non sempre programmata azione di snaturalizzazione del Friuli. Se chi conta a Trieste, nei suoi uffici tegionali e nei suoi centri decisionali considera la lingua friulana come un dialetto e il popolo friulano in termini di una popolazione culturalmente non comparabile con quella triestina, si individuano i motivi per cui è così difficile strappare dallla regione interventi risolutivi a favore della lingua friulana o della Università friulana. Noi crediamo che i contrasti talvolta acuti e comunque sempre latenti tra comunità friulana e comunità triestina verrebbero immediatamente a cadere se le due comunità pur in una Regione unica venissero dotati di due esecutivi e di due bilanci. L esempio del Trentino-.Alto Adige è lì ad indicarcelo. Per questo ben venga l iniziativa degli amministratori di Rivignano-Teor per la costituzione delle due Province Autonome: Trieste come Trento e Udine come Bolzano. Tutti a firmare per il referendum sulle due Province autonome. 2

3 Notizie per ii Friuli Il referendum per la abrogazione della legge sugli enti locali Il Sindaco del Comune di Trivignano - Teor avv. Mario Anzil con i suoi amici e collaboratori, dopo il convegno di maggio tenutosi a Rivignano e dopo il convegno di Identità e Innovazione oragnizzato in ottobre nello stesso centro e un periodo di preparazione per costruire le basi giuridiche dell operazione ha lanciato due campagne di estremo impportanza per il futuro del Friuli ha lanciato una campagna per la indizione di due referendum riguardanti: - l abrogazione della legge regionale sulla riforma degli enti locali che indebolisce fortemente i comuni, istituisce le Unioni Tterritoriali Intercomunali, e trasferisce buona parte delle funzioni provinciali alla Regione; la modifica dello Statuto regionale con la separazione del Friuli e di Trieste con l istituzione, dentro una Regione unitaria, di due province autonome Friuli e rispettivamente Trieste; - la modifica dello Statuto regionale con la istituzione di due Province autonome del Friuli e rispettivamente di Trieste, sul modello della Regione Trentino Alto Adige e delle due Province autonome di Trento e di Bolzano. Il primo referendum ha per oggetto l abolizione di quasi l intera legge 26/2014 Riordino del sistema Regione- Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni Territoriali Intrecomunali e riallocazione di funzioni amministrative. Sono esclusi dall abolizione gli articoli 21 (Assemblea di comuntà linguistica) e 22 (Organizzazione e funzioni dell Assemblea di comunità linguistica) e alcune norme di minore importanza giudicate positivamente. A seguito di tale abrogazione si avrà una disiplina della materia oggetto di referendum comunque correttamente applicabile e decisamente minore rispetto a quella attuale, che si vuole proprio per questo abrogare. Ciò tuttavia non impedisce che in successivo momento si possa ulteriormente mgliorare detta disciplina integrandola con una nuova normativa che non imponga aggregazioni forzate ai comuni né tolga ad essi competenze per attribuirle ad altri enti e che invece preveda la sudivisione della Regione Friuli Venezia Giulia in due sotto unità, l una coincidente con il Friuli e l altra con la provincia di Trieste. A giudizio dei proponenti, infatti, la disciplina delle Unioni Territoriali Intercomunali svilisce profondamente il ruolo dei Comuni, allontana le istituzioni 3

4 dai cittadini e costituisce vieppiù un modello delle autonomie locali ben poco efficiente e inutilmente dispendioso. Il quesito è il seguente: Volete che siano abrogati gli articoli da 1 20, da 23 a 40 e da 56 a 76 della Legge Regionale del Riordino del sistema Regione Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territorisli intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative. Su questa inioziativa si dovranno racciogliere in una prima fase non meno di 500 firme da presentare in Consiglio Regionale. Tutti gli iscrittie amici di Idenntità e Innovazione sono invitati a parteciupare alla raccolta delle sottoscrizioni. Notizie per ii Friuli Il referendum per le due Province autonome del Friuli e di Trieste La iniziativa del Comune di Trivignano - Teor si estende anche anche alla indizione di un referendum per la proposta di una modifica dello Statuto regionale che conduca ad una profonda trasformazione ella Regione autonoma che dovrà articolarsi nella costituzione di due Province autonome. La prima dovra sostituire le tre Province ordinarie di Pordenone, Udine e Gorizia che dovrà costituirsi in Provincia Autnonoma del Friuli, con capouogo che dovrà indicarsi, e la secondà sarà formata dalla attuale Provncia ordinaria di Trieste, che diverrà la Provincia autonoma di Trieste. Il confine tra le due Province autonome sarà costituita dalla foce del Timavo.La Regione Autonoma del Friuli e di Trieste (questo sarà il nuovo nome che sostituirà quello della Venezia Giulia, epiteto puramente artificioso inventato alla fine dell Ottocente dal linguista goriziano Graziadio Isaia Ascoli e adottato in epoca fascista) continuerà ad esistere, ma con compiti puramente di alta legislazione, di alta programmazione e di rappresentanza della intera Rgione rispetto alle realtà estterne. Il modello cui ci si ispira è quello fortunato del Trentino-Alto Adige, dove è stata trovata la formula per ricostruire un equilibrio tra due entità etniche, quella italiana del Trentino e quella tedesco-ladina del Sudtirolo. Allo stesso modo si potrebbe ricostruire un modus vivendi tra la maggioranza ladinofriulana del Friuli e la minoranza italiana di Trieste. 4

5 La proposta di legge di iniziativa popolare si compone di un solo articolo, suddiviso in 20 punti, che definiscono i primcipi cui dovrebbe ispirarsi il Consiglio regionale per stendere una legge-voto per definire un nuovo testo dello Statuto regionale. Tali principi possono essere i seguenti: Organizzazione della Regione Friuli e Trieste Il territtorio regionale si divide in due subterritori: il Friuli, costituito dalle tre attuali province di Pordenone, Udine e Gorizia, e Trieste, con il confine che passa alla foce del Timavo. Il Friuli è retto dalla Provincia Autonoma del Friuli e l area triestina è retta dalla Provincia Autonoma di Trieste. Le competenze della Regione autonoma riguardano l alta egislazione, l alta programmazione e la rappresentanza sella Regione intera, analogamente alle funziomi attribuite alla Regione Trentino Alto-Adige. La Regione Autonoma Friuli e Trieste è retta da un Presidente, da una Giunta Regionale e da un Consiglio Regionale. Il Presidente e la Giunta Regionale sono eletti dal Consiglio Regionale. Il Consiglio regionale è costuituito dai due Consigli Provinciali in seduta congiunta. Organizzazione della Provincia Autonoma del Friuli Il territorio delle attuali province di Pordenone, Udine e Gorizia formano la Provincia Autonoma del Friuli. La Provincia è retta da un Presidente, da una Giunta Provinciale e e da un Consiglio Provinciale. Il Consiglio provinciale è eletto ogni cinnque anni dalla popolazione a suffragio universale, libero e personale. La legge provinciale stabilirà le forme di elezione del Presidente e della Giunta Provinciale. La elezione diretta o indiretta del Presidente viene pertanto rinviata al dettato della Legge provinciale sulla forma di Governo, che probabilmente riconfermeà l attuale norma sulla elezione popolare del Presidente del governo provinciale. Il capoluogo provinciale, se Udine o una città intermedia, sarà definito dalla Legge provinciale. Il numero dei Consiglieri provinciali è costituito dalla somma di un numero fisso per ciascuna Provincia autonoma, pari a 15, e di un numero variabile, stabilito in base ai cittadini residenti in ciascuna Provincia, pari ad un Consigliere ogni 30 mila abitanti. Organizzazione della Provincia Autonoma di Trieste M Il territorio della attuale provincia ordinaria di Trieste forma la Provincia Autonoma di Trieste. La Provincia è retta da un Presidente, da una Giunta Provinciale e e da un 5

6 Consiglio Provinciale. Il Consiglio provinciale è eletto ogni cinnque anni dalla popolazione a suffragio universale, libero e personale. La legge provinciale stabilisce le forme di elezione del Presidente e della Giunta Provinciale. La elezione diretta o indiretta del Presidente viene pertanto rinviata al dettato della Legge provinciale sulla forma di Governo, che probabilmente riconfermerà l attuale norma di elezione popolare del Presidente del governo provinciale. Il capoluogo provinciale, quasi certamente Trieste, sarà definito dalla Legge provinciale. Il numero dei Consiglieri provinciali è costituito dalla somma di un numero fisso per ciascuna Provincia autonoma, pari a 15, e di un numero variabile, stabilito in base ai cittadini residenti in ciascuna Provincia, pari ad un Consigliere ogni 30 mila abitanti. Notizie per ii Friuli L autonomia provinciale di Trieste L idea di asegnare a Trieste un regime di autonomia speciale non è nuova, in analogia a quanto avveniva per Bolzano. Si ricordino le richieste della Lista pper Triieste nata dopo il Trattato di Osimo, poi confluita sostanzialmente in Forza Italia. Si ricoordi il disegno costituzionale presentato dal Sen. Giulio Camber, che ancora svolge una forte influenza nel centro-destra triesitino, per la costituzione di una Provincia autonoma. E si può citare l analogo disegno di legge presentato dal senatore di sinistra Willer Bordon sullo stessotema. Si ricordino i manifesti di Forza Italia che avevano inondato i muri di Trieste in occasione delle elezioni politiche del 2001 con il motto Trieste come Trento e Udine come Bolzano. La battaglia non era proseguita, forse perché aveva finalità puramente elettorali, o perché perseguita senza che dietro vi fosse un nucleo di uomini politici veramente decisi ad andare avanti. Ma probabilmente perché i triestini non avevano capito che per vincere una battaglia di tal gernere era indispensabile trovare una forte sponda friulana. Non si può chiedere l introduzione del modello trentino-alto atesino senza preoccuparsi del resto del territorio.chiedere l autonomia speciale per Trieste senza chiederla anche per il Friuli rappresentava una impostazione senza grandi prospettive di successo. Ci auguriamo che la lezione sia stata compresa. L adesione del senatore triestino già grillino Lorenzo Battista e dei socialisti triestini che si raccolgono intorno a Roberto De Gioia, entrambi presenti al Convegno di Rivignano, può far ben sperare. E tuttavia necessario guadagnare la collaborazione di infliuenti ambienti triestini, importanti dal punto di vista politico ed economico. 6

7 Il crescere dell autonomismo e dell indipendentismo triestino, che si spera superi la mera rivendicazione di diritto internazionale sulla questione della sopravvivenza del Territorio Libero di Trieste, per assumere le più realistiche strade della conquista di una forte autonomia, forniscono qualche speranza in tale direzione. E quanto hanno fatto i sudtiro lesi che dopo aver patrocinato il ritorn all Austria, hanno messo da parte tale rivendicazione per dedicarsi alla conquista dellalpina autonomia integrale. Gli stessi esttrremisti eredi di Klotz o alleati del partito nazional-liberale austriaco hanno da tempo ripiegato sull indipendenza, rinunciando alla separazione. Identità linguistiche Friulano e lingue europee La Società Filologica Friulana ha pubblicato il bando per la sesta edizione del Concorso per traduzioni dalle lingue europee in friulano Lenghis 2016, destinato agli studenti delle scuole medie superiori del Friuli. La prova consiste nel tradurre in friulano un testo presentato nelle lingue tedesca e inglese. Per ogni lingua sono previste due sezioni: a) una riservata agli studenti del biennio; b)una riservata agli studenti del triennio.i testi da tradurre sono scaricabili dalle pagine internet della Filologica; gli elaborati dovranno essere inoltrati entro venerdì 29 aprile 2016 all Istituto, secondo le modalità riportate nel regolamento del concorso. Per ulterioori informazioni: Società Filologica Friulana "Graziadio Isaia Ascoli" Via Manin Udine Tel , interno 3 formazione@filologicafriulana.it. Sito web: Identità linguistiche Sito sulle lingue a rischio Sviluppato nell'ambito del progetto INNET finanziato dall'ue, il sito web sulle lingue a rischio di estinzione - gratuito e accessibile pubblicamente - porta avanti l'importante lavoro di precedenti iniziative riguardanti il patrimonio culturale e include strumenti di ricerca, materiale educativo e mappe interattive. Gli istituti didattici e anche i ricercatori troveranno questa risorsa pratica e facile da usare. "Il progetto è stato messo in campo come risposta alla domanda riguardante il modo in cui le risorse digitali, e specificamente il patrimonio culturale multimediale non 7

8 scritto, possano essere mantenute in buone condizioni e conservate efficacemente per il futuro," spiega il coordinatore del progetto, la dott.ssa Dagmar Jung dell'università di Colonia, in Germania. "Finora questa sfida non è stata affrontata dalla comunità scientifica e accademica nel suo complesso." Allo stesso tempo, il team del progetto voleva rendere queste preziose risorse disponibili al grande pubblico. "Di conseguenza la componente educativa del progetto ha assunto un ruolo più rilevante di quanto avevamo previsto inizialmente," ha detto Jung. "Oltre a migliorare la rete di contatti sull'innovazione delle risorse digitali relative a lingua e cultura, il progetto mirava a promuovere l'insegnamento delle diversità linguistica e del multilinguismo a livello di scuola superiore." Una scuola estiva internazionale per studenti di corsi di dottorato di ricerca e master ha concentrato i suoi corsi sugli aspetti tecnologici degli archivi linguistici e musicali delle lingue meno usate. "Gli studenti partecipanti provenivano da molti paesi europei, ma anche da Etiopia, India e Stati Uniti," ha detto Jung. "Importanti studiosi nel loro campo hanno tenuto delle lezioni sulle implementazioni tecnologiche in aggiunta a contesto linguistico e metodologia. Inoltre, gli stessi istruttori hanno tenuto dei corsi pratici in modo che potesse avere luogo un immediato effetto di apprendimento. La scuola estiva è stata giudicata come un grande successo dagli studenti, alcuni dei quali sono rimasti in stretto contatto con il progetto INNET e continuano a fornire i propri dati al sito web." Altri risultati del progetto includono la creazione di cinque nuovi archivi regionali, ed eventi annuali di formazione relativi all'uso di standard e strumenti appropriati e aggiornati. Archivisti provenienti da Argentina, Brasile, Ecuador, Finlandia, Indonesia, Messico, Perù, Russia e Svezia, oltre a partner provenienti da Germania, Ungheria e Paesi Bassi sono stati coinvolti attivamente in questi eventi. "I partecipanti a questi eventi sono stati in grado di presentare e discutere questioni comuni rilevanti per il funzionamento di un archivio linguistico," ha detto Jung. "Anche gli archivi linguistici regionali hanno ricevuto un supporto tecnico supplementare grazie all'attività del loro archivio." Un importante predecessore di INNET è stato il progetto CLARIN, che ha creato una rete distribuita di organizzazioni che ospitano risorse linguistiche e i relativi servizi. Questa rete distribuita di dati possiede delle sedi in tutta Europa, solitamente università, istituzioni di ricerca, biblioteche e archivi pubblici. Il progetto INNET è riuscito a trasferire una parte delle conoscenze acquisite nell'ambito di CLARIN a una rete più ampia di archivi delle lingue a rischio. 8

9 La creazione di una rete di esperti continuerà ad aiutare la presentazione e la divulgazione di informazioni sulle culture e sulle lingue a rischio. Questa è una preoccupazione pressante; la globalizzazione e la frenetica innovazione tecnologica continuano a influire negativamente su molte culture e lingue vulnerabili, e si prevede che molte lingue siano destinate a scomparire nei prossimi decenni. Gli archivi digitali aiuteranno a raccogliere e divulgare preziosi materiali relativi a cultura e lingua per le generazioni future, a suscitare interesse tra gli studenti che altrimenti potrebbero non essere mai in grado di avere accesso alle lingue a rischio, e a supportare la conservazione del nostro patrimonio culturale condiviso. Identità linguistiche La regione alpina Con una conferenza internazionale a Brdo, in Slovenia, nasce Eusalp, la Macroregione alpina dell'unione europea: 7 stati, 48 regioni, 80 milioni di persone Nella splendida cornice del castello di Brdo, in Slovenia, con una grande conferenza internazionale, è nata Eusalp, la Macroregione alpina dell'unione europea che comprende sette stati - Italia, Austria, Francia, Germania, Slovenia e due paesi extra UE, Liechtenstein e Svizzera - e 48 regioni e province autonome: Trentino, Alto Adige, Liguria, Piemonte, Valle d'aosta, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia quelle in sul versante italiano. Il Trentino coordinerà uno dei gruppi di lavoro della Macroregione, il Gruppo 3, dedicato ai temi dell'istruzione e della formazione, ed un altro, quello rivolto alle problematiche della mobilità e dei trasporti, sarà coordinato dal Gect Euregio. Identità linguistiche Il sito plurilingue dell Azienda Sanitaria Da oggi è completa la versione plurilingue del sito dell Azienda per l assistenza sanitaria n. 3 Alto Friuli Collinare Medio Friuli. È possibile visualizzarne le versioni anche in lingua friulana, in lingua slovena e in lingua tedesca. Grazie ai finanziamenti per la tutela delle lingue minoritarie con la legge 482/1999, 38/2001 e 26/2007 è stato possibile dare un valore aggiunto alla completezza del sito, avvalendosi della collaborazione degli sportellisti di lingua che hanno lavorato alle traduzioni. È possibile visualizzare il nuovo sito dell Azienda sanitaria ai seguenti link: Fai clic sul nostro nuovo sito web! Velu chi ch'al è il nestri gnûf sît web par furlan! 9

10 Klikni na našo novo spletno stran v slovenščini! Auf Deutsch L Azienda per l assistenza sanitaria 3 è da sempre sensibile al tema dell informazione plurilingue considerando la peculiarità e unicità della stessa nel cui territorio sono presenti tutte le comunità linguistiche regionali e porta avanti, ormai da diversi anni, un piano di comunicazione in cui le lingue minoritarie del territorio hanno un posto di rilievo, nella convinzione che la madrelingua è uno strumento importante e necessario per informare i cittadini e per far leva sull educazione sanitaria. L utilizzo della madrelingua è un mezzo indispensabile per creare un contatto più diretto, comprensibile e immediato con la popolazione. Da ottobre è attivo il lunedì, il martedì e il giovedì dalle 9 alle 1 lo sportello di lingua slovena, nelle prossime settimane saranno riattivati, dopo rinnovo, gli sportelli di lingua friulana e tedesca. Lo sportello consente ai cittadini di usufruire della lingua madre per richiedere informazioni e documenti nell ottica di poter utilizzare la lingua minoritaria tutelata nei rapporti con le istituzioni pubbliche. È dimostrato che parlare la stessa lingua, specie se è quella di origine, suscita delle implicazioni emotive e stabilisce una vicinanza tra operatori e utenti. Ci si occupa inoltre della promozione e diffusione della lingua slovena al fine di valorizzare e potenziare l uso dello sloveno nei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini anche con produzione e diffusione di materiale informativo multilingue. Dal 2004 è stato possibile realizzare diverso materiale divulgativo/educativo plurilingue su diversi argomenti, è stata possibile la realizzazione del sito internet aziendale nelle lingue ammesse a tutela, l attuazione di diversi corsi di lingua, scrittura e cultura friulana e slovena per il personale dipendente, la realizzazione della carta dei servizi plurilingue e ancora la registrazione di video informativi su come accedere ai servizi dell azienda o sulla prevenzione dalle malattie trasmesse dalle zecche in lingua e visualizzabili sulla web tv aziendale, solo per citare alcune iniziative. Attività Udine, lunedì 4 gennaio: Riunione dell Esecutivo per gli adempimenti organizzativi riguardanti la Cena sociale di Ontagnano Udine, sabato 9 gennaio: 10

11 Cena sociale di Identità e Innovazione a Ontagnano (Gonars). Di fronte a un centinaio di soci e simpatizzanti, hanno parlato i membri del Consioglio Direttivo di Identità e Innovazione Raimondo Strassoldo, Valeria Grillo, Lorenzo Marcolini, padrone di casa, Lauro Nicodemo, e altri esponenti ell Associazione.. Hanno portato il loro saluto il Presidente della Assemblea della Comunità linguistica friulana il Consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Giuseppe Sibau, il Presidente di Front Furlan Claudio Boaro, il rappresentante degli autonomisti triestini Ermanno Pezzetta e ranti altri. Pagjinis furlanis Pubblichiamo l articolo di Walter Tomada apparso su La Patrie dal Friûl di dicembre 2015 con il quale si dà un resoconto sul ciclo di conferenze organizzato dal Laboratori pe Autonomie e dalla Grame. 11

12 LEZIONS DI AUTONOMIE Il centralisim talian al è aromai cence brenis, e se la autonomie des Regjons talianis e riscje di inneâsi, chê dal Friûl e je za in muel. Par chest fâ cressi une gnove gjernazie di autonomiscj furlans, che e cjali il teritori cuntun voli preparât e concret, no pues jessi plui dome une ambizion, ma e devente une necessitât. E je cheste la idee di fonde vignude fûr des Lezions di autonomie che la associazion La Grame e il Laboratori nassût di 16 aministrazions comunâls a àn puartât indevant par dut il mês di Otubar. La fuarce de formule screade l an passât e je chê di tamesâ in tantis direzions il concet di autonomie intal so peâsi a dutis lis dimensions dal vivi sociâl dal popul furlan: de storie ae politiche, de economie ae Glesie, de culture ae societât. E ancje in chest secont cicli, la operazion e je rivade a dismovi riflessions che no sunin masse consolantis, ma che a coventin a tignî fer il nestri spazi identitari. PRIN INCUINTRI CAVALLO: «A COVENTIN IMPRESCJ GNÛFS DI GUVIER DAL TERITORI» L autonomist storic Giorgio Cavallo lu à dit clâr: il Friûl al à bisugne di imprescj gnûfs di guvier dal teritori e di une plui fuarte autonomie finanziarie par frontâ i gnûfs gredeis de globalizazion, ma cence un fuart pat sociâl che al ledi a rivendicâ une autonomie diferente, no si larà di nissune bande. In ce maniere il Friûl puedial pensâ di tornâ a contâ alc? Se si tratàs dome di nomenclature politiche, sedi a man çampe che a man drete il Friûl nol à mai vût tancj puescj inte stanzie dai botons: e invezit la specialitât no je mai stade cussì a risi. Par fâ capî che in cheste zone i centraliscj no passaran, al covente intivâsi par recuperâ la sovranitât sui bens primaris, aghe e energjie. SECONT INCUINTRI BRAÙRE IDENTITARIE LONTANONE Lontane, lontanissime e je la situazion di braùre identitarie de Catalogne che William Cisilino, diretôr de ARLeF, al à presentât intune interessante comparazion cul Friûl. Che e mostre un paradòs: intant che i catalans a bramin la indipendence, no o riscjìn di jessi glotûts de Macroregjon che clamin trivenite. TIERÇ INCUINTRI INTE ECONOMIE, VALORIZÂ GJENUINITÂT E INOVAZION Il rapuart cul Stât centrâl nol è dut câs l unic probleme dal autonomisim che za di timp si è distacât dal cuarp storic dal Friûl e al è stât simpri plui dismenteât di Pordenon e di Gurize. Se un moviment identitari al varà di tornâ a nassi, al varà di tornâ a tirâ dongje chescj teritoris e la lôr int, dant al Friûl une prospetive gnove. Dificile di cjatâ, come che al à spiegât l economist Flavio Pressacco inte sô relazion, che e à peât il sintiment di autonomie ae individuazion di un troi di disvilup economic: al covente valorizâ la economie locâl no cirint di competi in tiermins cuantitatîfs cul forest, ma sburtant su la gjenuinitât de nestre agriculture buine e nete e su la vocazion inovative di tancj imprenditôrs furlans, zovins o no che a sedin. CUART INCUINTRI LA GLESIE, UNE SPERANCE PAL AUTONOMISIM? Une sperance dut câs e ven dal fat che la Glesie e je daûr a riscuvierzi chê vocazion autonomiste che inte sô storie e je stade fuarte e sclete, al pont che la Mozion dai Predis dal 1967 e fo rivoluzionarie pal Friûl come lis tesis de Sorbone lu forin pal 68 francês. Bonsignôr Guido Genero, inte sô relazion aes Lezions di Autonomie, al à sclarît che la Diocesi e je pronte a clamâ dongje i Stâts Gjenerâi dai Furlans che a varessin di scomençâ a meti in pîts i resonaments che al covente fâ ducj insiemi par fâ cressi il Friûl di doman. Za 500 invîts a son pronts par inmaneâ chest gnûf percors di rialfabetizazion de nestre cussience identitarie e dal nestri sens di comunitât. CUINT INCUINTRI IL THINK TANK AUTONOMIST E ancje il mont de culture e de politiche, des professions e de comunicazion al varès di dâsi dongje secont Federico Rossi, che al à sierât il cicli des lezions lant a stiçâ la necessitât di costituî une Farie des Ideis, un think tank permanent par rimodulâ la nestre concezion di autonomie daûr dai cambiaments simpri plui svelts de globalizazion. Walter Tomada 12

13 Opinioni e documenti Pubblichiamo la proposta di referendum abrogativo della LR 26/2014 sulla riforma delle autonomie locali definita dal Comitato Tutti per il Friuli e sul quale si devono raccogliere almeno 500 firme di elettori del Friuli Venezia Giulia. Invitiamo tutti gli iscritti e amici di Identità ed Innovzione di partrecipare alla raccolta delle sottoscrizioni 13

14 PROPOSTA DI REFERENDUM ABROGATIVO 14

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16 Una Associazione di iniziativa e cultura politica per l autonomia friulana: Identità Innovazione Identità Innovazione - Associazione per l Autonomia del Friuli - è un associazione di cultura e iniziativa autonomista fondata nel 2005 con lo scopo di diffondere una coscienza autonomista a tutti i livelli della società e del territorio friulani, al fine di rivalutare tutti gli aspetti della identità friulana, e di trovare e applicare tutti gli strumenti necessari per bloccare e invertire le tendenze alla snaturalizzazione della comunità del Friuli, poste in essere dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dagli uffici dello Stato e dalle strutture scolastiche, e dalle spinte verso la globalizzazione. Il tutto inserendosi in un filone di pensiero politico moderato e popolare, che rifiuta ogni posizione estremista, ma che si schiera con forza a favore della rivendicazione degli interessi della comunità friulana. L Associazione è nata nella consapevolezza che i problemi fondamentali che indeboliscono la comunità friulana sono i seguenti: l insufficiente livello di coscienza del valore della comunità friulana, come entità distinta dalle comunità contermini, cui si legano i complessi di inferiorità e di sudditanza ancora troppo diffusi; la dipendenza da un capoluogo regionale, Trieste, assolutamente estraneo ai valori, comportamenti, cultura e lingua del Friuli; la presenza di un sistema scolastico che diffonde una concezione riduttivistica, quando non apertamente ostile, riguardo alla lingua e identità friulana, considerata ancora un dialetto o una parlata di rango inferiore, non meritevole di attenzione, malgrado quanto sancito dalla Costituzione e dalla legge sulle minoranze linguistiche, la Legge 482/1999. L Associazione intende chiamare a raccolta i friulani che sono orgogliosi di essere tali per realizzare una grande opera di risveglio della coscienza friulana, attraverso: il lancio di iniziative concrete di animazione sul territorio; la costruzione di una rete autonomista su tutto il territorio del Friuli: una rete di aderenti e di strutture locali in grado di sviluppare una continua azione diretta a contrastare il centralismo e la snaturalizzazione. 16

17 Aderire e sostenere Identità e Innovazione Vi invitiamo ad aderire all Associazione compilando il seguente modulo: Il/La sottoscritto/a SCHEDA DI ADESIONE Cognome e nome Nato a il Via/Piazza Numero Comune CAP Professione Ente o Azienda di appartenenza Amministratore di Ente o Associazione Cellulare Telefono Posta elettronica CHIEDE di aderire alla Associazione Identità e Innovazione, sottoscrivendo la quota annuale di adesione di Euro 10 nonché un eventuale contributo di sostegno di Euro. Note: 1) per perfezionare l iscrizione si prega di restituire per posta elettronica la presente scheda di adesione; 2) la quota di iscrizione si fa pervenire attraverso un versamento sul conto corrente bancario CREDIFRIULI,n , Udine, Via Crispi45 IBAN IT 20 E

18 Presentazione di Gnovis pai Autonomiscj L Associazione intende informare periodicamente i propri quadri, iscritti e simpatizzanti sui più grandi problemi che riguardano la crescita del Friuli come autonoma entità, la cui conservazione e valorizzazione richiede un impegno costante da parte di coloro che credono indispensabile rafforzare la nostra comunità e impedire che essa anneghi in una indistinta realtà friul-giuliana o, peggio, friul-veneta. Chiediamo ai destinatari di questo notiziario di collaborare in tre modi: fornire indirizzi mail di persone che potrebbero essere interessate a riceverlo,per ampliare la sua diffusione; formulare critiche e suggerimenti per un suo miglioramento; inviare o segnalare notizie per un suo arricchimento. Viene utilizzata la lingua italiana come mero strumento di comunicazione e non certo come scelta culturale: useremmo volentieri la lingua friulana se la scuola italiana ci avesse insegnato a leggerla e soprattutto a scriverla con facilità. Riferimenti: corrispondenza: gnovis.identitaeinnovazione@gmail.com sito web ufficiale: pagina Facebook: identitaeinnovazione Redazione Comitato di Redazione: Gianluca Falcomer, Valeria Grillo, Giorgio Lodolo, Lauro Nicodemo, Franco Rosa, Raimondo Strassoldo Coordinatore: Marzio Strassoldo, m.strassoldo@gmail.com, cell

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